IASMA Notizie IASMA Notizie Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige FRUTTICOLTURA 14 marzo 2011 n. 2 IASMA Notizie n. 6 - Anno X - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 LA TICCHIOLATURA DEL MELO difesa dalle infezioni primarie La ticchiolatura rimane la principale malattia fungina del melo. In presenza di condizioni biologiche e ambientali particolarmente favorevoli, quali rispettivamente inoculo elevato, frequenti bagnature e forte piovosità primaverile ed estiva, può compromettere la qualità della produzione. Tecnici e frutticoltori sono consapevoli che negli ultimi anni si sta attraversando una fase virulenta della malattia, quindi è necessario mettere in atto tutti gli accorgimenti possibili per contenere al meglio questa crittogama. Inoculo fungino La ticchiolatura sverna sulle foglie dell’annata precedente cadute sul terreno. I controlli effettuati in post-raccolta hanno evidenziato, in numerosi frutteti, una presenza elevata di getti con macchie. L’andamento climatico autunno-invernale, caratterizzato da abbondanti precipitazioni e condizioni di elevata umidità, ha consentito un buono svernamento del fungo, tale da favorire la formazione di un forte inoculo. Attualmente non si hanno a disposizione strumenti pratici per ridurre in modo significativo il potenziale infettivo anche se un’accurata paccia- matura delle foglie favorisce una loro più veloce degradazione con possibile riduzione dell’inoculo. Impostazione della difesa L’obiettivo fondamentale rimane quello di contenere in maniera ottimale le infezioni primarie al fine di ridurre al minimo i trattamenti estivi e di pre-raccolta. Il melo risulta sensibile alla ticchiolatura già dallo stadio di punte verdi e per questo motivo la difesa va impostata in modo accurato fin dalle primissime fasi vegetative, anche se storicamente le infezioni più gravi si sono verificate nel periodo fiorale. E’ fondamentale seguire costantemente le previsioni meteo per intervenire con validi prodotti di contatto prima di una pioggia. Nel caso in cui non fosse stato possibile intervenire preventivamente, valutare l’opportunità di eseguire un trattamento con un prodotto di contatto ad inizio pioggia. In relazione all’intensità della pioggia e alla durata della bagnatura, si prenderà in considerazione la necessità di intervenire successivamente con un prodotto retroattivo. 2 IASMA Notizie 14 marzo 2011 Prodotti utilizzabili PRE-FIORITURA Prodotti PREVENTIVI principio attivo Rame Dithianon esempi di prodotti commerciali vari Delan 70 WG, Agrition 66 DF, Gladior WDG, ecc. dose 150-250 g/hl 40-50 g/hl note solo per trattamenti di inizio stagione minimo 500 g/ha Prodotti RETROATTIVI principio attivo Anilinopirimidine* esempi di prodotti commerciali Chorus dose 30 g/hl Scala 50 ml/hl note max 4 tratt/anno * Le Anilinopirimidine vanno sempre impiegate in miscela con un prodotto di contatto. Agiscono anche con basse temperature. La loro retroattività è di 72 ore dall’inizio della pioggia. Possono essere impiegate fino a fine fioritura. POST-FIORITURA Prodotti PREVENTIVI principio attivo Dithianon Fluazinam Captano Ditiocarbammati esempi di prodotti commerciali Delan 70 WG, Agrition 66 DF, Gladior WDG, ecc. Ohayo, Banjo Merpan 80 WDG, Sarcap 80 WG, Make Up 80 WDG, ecc. Mancozeb (es. M 70 DF, Penncozeb DG ) Metiram (es. Polyram) dose 40-50 g/hl note minimo 500 g/ha varie max 3 tratt/anno; attività collaterale su alternaria; tempo di carenza 60 gg varie max 4 tratt/anno ** varie Max 5 tratt/anno ** I 4 trattamenti all’anno sono riferiti alle varietà sensibili alla rugginosità (Golden Delicious, Pinova, Pink Lady, Gala, Jonagold, Elstar, Granny Smith, Fuji, Morgenduft, Braeburn e sulla Red dove inserita come impollinante) come riportato sul disciplinare di produzione integrata. Prodotti RETROATTIVI principio attivo Difenconazolo* esempi di prodotti commerciali Score 10 WG dose 35 g/hl Score 25 EC, Sponsor 15 ml/hl note max 4 tratt/anno ** * I prodotti a base di Difenconazolo vanno sempre impiegati in miscela con un prodotto di contatto. La loro retroattività è di 96 ore dall’inizio della pioggia. Condizioni d’impiego: temperature superiori ai 10°C, piante asciutte o in via di rapida asciugatura; non devono subire piogge dilavanti per almeno 2-3 ore dopo l’applicazione. ** il numero totale di trattamenti con IBE (compresi oidio e ticchiolatura) è di 6 per anno. IASMA Notizie 14 marzo 2011 3 CORRETTA ESECUZIONE DEI TRATTAMENTI L’annata 2010 ha ulteriormente evidenziato che un buon risultato nella difesa contro la ticchiolatura dipende: da una corretta distribuzione della miscela fitosanitaria, dalla tempestività degli interventi e da un ottimale impiego dei prodotti fitosanitari. Il frutticoltore deve eseguire tutti i trattamenti utilizzando macchine efficienti, adeguatamente controllate da personale competente e sottoposte a regolare manutenzione almeno annuale in azienda. Ogni intervento fitosanitario deve essere effettuato adeguatamente alla tipologia dei singoli frutteti (sesti d’impianto, altezza delle piante, spessore della parete vegetativa) e caratterizzato dall’adozione ottimale dei seguenti parametri di lavoro: quantitativo di miscela da distribuire, velocità di avanzamento, pressione d’esercizio e volume d’aria prodotta dal ventilatore. DIFESA DALLE PSILLE Come previsto dalla delibera della G.P. n° 1545 del 28 luglio 2006 intitolata “Misure per la lotta obbligatoria contro Apple Proliferation Phytoplasma”, il contenimento delle psille è obbligatorio e deve essere effettuato secondo le indicazioni tecniche stabilite dal Centro Trasferimento Tecnologico della FEM – IASMA. Infatti l’allegato 1 (parte integrante della deliberazione G.P. 1545) punto 4.3 cita: “Lotta ai vettori. Nelle aree insediamento la necessità del trattamento sarà determinata, zona per zona, dal Centro per l’Assistenza Tecnica (CAT) dell’Istituto Agrario di S. Michele (ora Centro Trasferimento Tecnologico (CTT) della FEM-IASMA), che provvederà a divulgare attraverso specifici comunicati l’epoca, le modalità e i prodotti impiegabili per il trattamento. Le disposizioni tecniche date dal Centro di Assistenza Tecnica hanno carattere obbligatorio. Fermo restando l’obbligatorietà dell’intervento, le aziende che conducono secondo il metodo di produzione biologico conformemente al Regolamento CEE 2092/91 (ora 834/2007 e s.m.i.) potranno utilizzare insetticidi ammessi nella produzione biologica, nel rispetto degli equilibri tipici delle aziende ad indirizzo biologico, in ottemperanza alle disposizioni del CAT.” Le psille Cacopsillla melanoneura e C. picta sono i vettori in grado di trasmettere il fitoplasma responsabile della manifestazione della malattia de- gli scopazzi (Apple Proliferation). C. melanoneura è generalmente presente nei frutteti del Trentino, mentre C. picta finora è stata riscontrata soltanto in alcune zone, quali in particolare le Valli del Noce. Cacopsilla melanoneura Negli anni sono stati eseguiti numerosi controlli nelle varie zone per monitorare la presenza di adulti svernanti di questa specie. In molte frutteti si è osservata una progressiva diminuzione della popolazione che negli ultimi anni ha raggiunto livelli molto bassi. Pertanto nelle zone in cui si è assistito ad una contemporanea diminuzione della presenza di piante colpite dagli scopazzi e di psille non verrà consigliato il trattamento contro la C. melanoneura ad inizio stagione. Questa situazione è stata riscontrata in Valle di Non, Valle di Sole, fondovalle della Valle dell’Adige e della Valle del Sarca. Nelle zone frutticole della Vallagarina, Valle dell’Adige a sud di Trento, Valsugana e zone collinari della Valle del Sarca e diTrento nord, il trattamento specifico contro questa psilla dovrà essere effettuato. Il momento d’intervento coinciderà con lo stadio di “rottura gemme” del melo e verrà effettuato utilizzando: - formulati a base di Etofenprox al 30 % di sostanza attiva alla dose di 10 – 20 cc/hl 4 IASMA Notizie 14 marzo 2011 La presenza di questa psilla verrà comunque monitorata in tutte le zone. Cacopsilla picta Questa psilla, presente solo in alcuni areali del Trentino, si è dimostrata particolarmente efficiente nella trasmissione del fitoplasma degli scopazzi, per questo è determinante contenerne la popolazione intervenendo con 2 trattamenti specifici. 1) In pre-fioritura, entro lo stadio di “bottoni rosa” si dovrà intervenire utilizzando: -formulati a base di Etofenprox al 30 % di sostanza attiva alla dose di 20 – 30 cc/hl 2) Dopo la fine della fioritura impiegando uno dei seguenti prodotti: -Clorpirifos etil in formulazione WG alla dose di 50 – 60 g/hl oppure - Fosmet alla dose di 150 -200 g/hl Vanno utilizzati prodotti commerciali che riportano in etichetta la possibilità di impiego contro le psille. Non si possono superare le quantità massime per ettaro previste in etichetta per i prodotti che le riportano. Si devono trattare anche le piante messe a dimora quest’anno secondo le indicazioni precedentemente riportate. Frutticoltura biologica Anche nei frutteti condotti con metodo biologico o in conversione è obbligatoria la difesa dalle psille secondo le indicazioni tecniche previste per la zona. Vanno utilizzati prodotti fitosanitari, secondo quanto previsto dal Reg. 834/2007 e successive modifiche ed integrazioni sulla produzione biologica, a base di piretro ammessi per la difesa dalle psille. Riduzione dell’inoculo Le esperienze maturata negli anni passati hanno dimostrato che la diffusione degli scopazzi viene contenuta abbinando la difesa dai vettori e la riduzione delle fonti di inoculo (piante infette). Nell’allegato 1 alla delibera sopra citata al punto 4.4 Misure specifiche per le zone d’insediamento, il secondo paragrafo recita: “Ogni proprietario/a ovvero conduttore/trice di un frutteto ha l’obbligo di estirpare ogni pianta sintomatica presente sul proprio fondo”, ricordando che le piante sintomatiche rappresentano sempre un potenziale pericolo per la diffusione della malattia anche se temporaneamente in fase di remissione dei sintomi (recovery). Estirpare quindi con decisione tutte le piante colpite da scopazzi.