numero 1 collana ricette MangioBio - AIAB EMILIA ROMAGNA MANGIOBIO Progetto realizzato grazie al contributo offerto dalla Susan G. Komen Italia ONLUS IL BUON CIBO DELLA VITA “ Il ruolo dell’alimentazione nel percorso di prevenzione e cura delle malattie oncologiche: consigli e ricette” 1 N.1 L’ alimentazione ricopre un ruolo fondamentale nella prevenzione della comparsa di recidive in donne già operate di tumore: le probabilità di sviluppare un nuovo tumore sono, infatti, più alte rispetto a quelle di chi non ne ha mai sofferto, anche se tendono comunque a decrescere con il tempo. Spesso però non è facile attuare un cambiamento duraturo di stile di alimentazione e introdurre nella quotidianità l’uso di nuovi cibi, nuovi stili di vita, reperire con facilità le materie prime senza condizionare e rendere difficoltoso il momento del pasto. Nel 2014 Aiab Emilia Romagna ha realizzato il progetto “MangioBio: il buon cibo della vita” grazie al contributo offerto della Susan G. Komen Italia Onlus che da oltre 10 anni si occupa di lotta al tumore al seno. Il progetto si è sviluppato in 8 incontri, di varia natura, con l’obiettivo di educare ad uno stile alimentare sano, elaborando menù che prevedessero la riduzione delle proteine e dei grassi animali a favore di alimenti ricchi di fibre. Alle informazioni teoriche si sono alternati laboratori di cucina, per rendere sano e gustoso il momento del pasto e facilitare l’acquisto di prodotti sani, locali, e accessibili, anche dal punto di vista economico. “MangioBio: il buon cibo della vita” ha visto il coinvolgimento di agriturismi e aziende socie di Aiab Emilia Romagna, oltre alla collaborazione di biologhe nutrizioniste, medici, naturopati, volontari e persone che hanno portato la loro testimonianza e che vogliamo ringraziare per il prezioso contributo al progetto. In particolare Federica Badiali, Federica Sebastiani, Franco Caroli, Paola Amidei, Coop. Dulcamara, Agriturismo La Roverella, Luisa Granzotto, Le Associazioni e le Volontarie del Centro Interculturale Zonarelli di Bologna, Manuela Cappelli, Mercato Terra Terra di Ozzano, bio-ristorante Estravagario. * Questo opuscolo, scaricabile, è un ricettario, che ripercorre i vari incontri del progetto, riproponendo le informazioni principali di salute e le gustose ricette, come conclusione di un percorso e patrimonio utile per sensibilizzare e contribuire alla lotta contro i tumori al seno. 2 PIRAMIDE DELLA DIETA MEDITERRANEA MODERNA Popolazione adulta (18-65 anni) (possono variare su base nazionale) (per ridurre il sale aggiunto) (preferibilmente a ridotto contenuto di grasso) e altri cereali, preferibilmente integrali VARIARE I COLORI Fonte: CIISCAM in collaborazione con INRAN 3 3 Consigli tratti da: N. B. Le informazioni contenute in questo opuscolo non sostituiscono le indicazioni del proprio medico curante, che variano da persona a persona e devono essere regolarmente seguite. 4 I riflessi anticancro giorno dopo giorno “Ho radunato in questo opuscolo le tabelle e i grafici del libro che riassumono i gesti e i riflessi anticancro da mettere in pratica ogni giorno, specie in materia di scelte alimentari. Spero che troverà posto sopra il vostro frigorifero o nella borsa della spesa.” David Servan- Schreiber 5 Elenco delle piccole e grandi cose che cambiano la vita Proteggersi Evitare i prodotti chimici industriali, quando basta poco per farlo: • arieggiare i capi di vestiario dopo il lavaggio a secco; • evitare pesticidi e insetticidi; • non utilizzare detergenti chimici; • non mettere l’alluminio a contatto con la pelle; • evitare i cosmetici contenenti parabeni e ftalati; • non usare prodotti di bellezza contenenti estrogeni o ormoni placentari. Mangiare e bere Consumare alimenti bio o derivanti da animali alimentati con semi di lino: • carne, uova, formaggi, latte, yogurt; • frutta, verdura e cereali (il marchio «bio» è preferibile, ma meno indispensabile). Riequilibrare la propria alimentazione: • riducendo zuccheri, farine bianche e fonti di omega6: olio di girasole, di mais, di soia, margarine, grassi idrogenati, grassi animali non bio o non derivanti da animali alimentati con semi di lino; • aumentando il consumo di alimenti anticancro: curcuma, tè verde, soia, frutta, verdura. Filtrare l’acqua di rubinetto con un filtro a carbonio o a osmosi inversa oppure consumare acqua minerale o di sorgente. Prendersi cura del corpo • Fare da 20 a 30 minuti di attività fisica quotidiana • Prendere il sole 20 minuti al giorno quando possibile per produrre vitamina D. Meditare Praticare tecniche di concentrazione e di rilassamento: yoga, coerenza cardiaca, meditazione consapevole, Tai Chi eccetera. Liberarsi del sentimento di impotenza • Risolvere i traumi del passato • Accogliere le proprie emozioni, comprese la paura, la tristezza, la disperazione, la collera. • Lasciare che le proprie emozioni si dileguino senza aggrapparsi a esse • Trovare qualcuno con cui condividere le proprie emozioni 6 Che cosa inibisce o stimola le cellule immunitarie InbisceStimola Dieta occidentale tradizionale (proinfiammatoria) Dieta mediterranea, cucina indiana, cucina asiatica Sensazione di impotenza Controllo, gioia Mancanza di sonno Sonno, svago Isolamento sociale Sostegno da parte del proprio contesto Negazione della propria vera identità (per esempio della propria omosessualità) Accettazione di sé con i propri valori e la propria storia personale Sedentarietà Attività fisica regolare I vari studi condotti sull’attività dei globuli bianchi mostrano che essi reagiscono all’alimentazione, all’ambiente, all’attività fisica e allo stato emotivo (vedi Capitoli 4 e 9). Fattori che più influenziano l’infiammazione Fattori aggravanti Fattori protettivi Alimentazione occidentale Dieta mediterranea, cucina indiana, tradizionale cucina asiatica Depressione Padronanza della propria vita, e sentimento di impotenza sdrammatizzazione, serenità Meno di 20 minuti di 30 minuti di cammino attività fisica al giorno 6 volte alla settimana Fumo inquinamento atmosferico Ambiente pulito inquinanti domenstici L’infiammazione svolge un ruolo chiave nella progressione neoplastica. è possibile intervenire per ridurne la portata grazie a metodi naturali, che chiunque può utilizzare. 7 Il piatto anticancro L’alimentazione anticancro si compone soprattutto di verdura (e legumi secchi) accompagnata da olio d’oliva (o di lino o burro biologico). Contrariamente all’alimentazione occidentale classica, carne e uova sono facoltative e servono più che altro per insaporire il piatto. 8 SCEGLIERE GLI ALIMENTI IN FUNZIONE DELL’INDICE GLICEMICO indice glicemico elevato indice glicemico basso (limitare o evitare) (preferire) Estratti dolcificanti naturali: sciroppo d’agave, Stevia (pianta del Pacifico), xilitolo, cioccolato fondente contente almeno il 70% di cacao Zuccheri:zucchero bianco o di canna, o di mais, destrosio Cereali integrali e miscelati: pane ai cereali (e non solo di frumento) o preparato con lievito tradizionale, riso integrale o basmati, pasta cotta al dente (preferire quella integrale o preparata con miscele di più cereali), quinoa, avena, miglio, grano saraceno Farine bianche:pane bianco, pasta (troppo cotta), riso bianco, brioche , gallette di riso, cereali per la prima colazione raffinati e zuccherati Patate, specie se sotto forma di purè (salvo le patate della varietà rara Nicola) Fiocchi di mais, riso soffiato e quasi tutti gli altri cereali da prima colazione Patate dolci, lenticchie, piselli, fagioli Fiocchi d’avena, muesli, All-Bran, Special K Frutta fresca e in Confetture, frutta particolare cotta zuccherata, mirtilli, ciliegie e lamponi, frutta sciroppata che contribuiscono a regolare la glicemia (dolcificare, se necessario, con un filo di sciroppo d’agave) Acqua e limone o aromatizzata al timo, alla salvia, alla scorza d’arancia o di mandarino bio Tè verde, che agisce direttamente contro il cancro (senza aggiunta di zucchero o con dello sciroppo d’agave) Un bicchiere di vino al giorno durante un pasto Bevande zuccherate: succhi di frutta industriali, bibite Alcol fuori dei pasti Aglio, cipolla e scalogno, mescolati agli alimenti (contribuiscono a ridurre i picchi di insulina) Numerosi studi indicano che il boom dei consumi di zuccheri, contribuisce, mediante l’impennarsi del tasso di insulina nell’organismo, all’epidemia di cancro. vanno dunque evitati gli alimenti ad alto indice glicemico, e privilegiati quelli a indice glicemico basso. 9 frutta e verdura più contaminate preferire il biologico mele pesche pesche noci fragole ciliegie lamponi uva peperoni sedano fagiolini verdi spinaci patate lattuga cetrioli zucchine zucca Attenzione: sempre meglio consumare frutta e verdura, pur con tracce di pesticidi, piuttosto che non mangiarne affatto. I benefici dei composti fitochimici anticancro che contengono controbilanciano infatti il rischio rappresentato dai pesticidi. prodotti di uso corrente da evitare evitare, se possibile percloroetilene del lavaggio a secco deodoranti antitraspiranti contenenti alluminio specie nelle donne che si radono le ascelle facilitando così la penetrazione dell’alluminio nell’organismo profumi contenenti ftalati: quasi tutti cosmetici, lozioni, Shampoo, tinture per capelli, schiume, smalti per le unghie, creme solari e deodoranti contenenti estrogeni ormoni placentari, frequenti nei prodotti per capelli afro, parabeni e ftalati, ftalati BBP e DEHP parabeni da evitare: methylparaben, poliparabene,isoparabene, butylparaben. pesticidi insetticidi chimici per uso domestico far scaldare alimenti e bevande in recipienti in plastica contenenti PVC che il calore libera nei liquidi o in bicchieri in polistirene o styrofoam. pentole in teflon graffiate prodotti per l’igiene domestica di uso corrente: detersivi liquidi, detergenti disinfettanti, deodoranti per il WC contenenti alchilfenoli ( nonoxynolo, octilfenolo eccetera). Prodotti di uso corrente da evitare, di provata natura cancerogena sospettati di contribuire all’insorgenza del Cancro e relativi sostituti. 10 frutta e verdura meno contaminate (l’origine ha meno importanza) banane arance mandarini ananas pompelmo melone cocomero prugne kiwi mirtilli mango papaya broccoli cavolfiori cavoli funghi asparagi pomodori cipolle melenzane piselli ravanelli avocado Sostituire con arieggiare gli indumenti lavati a secco per qualche ora all’aperto prima di indossarli o preferire il lavaggio umido all’ anidride carbonica liquida ai solventi al silicone. deodoranti naturali o privi di alluminio prodotti naturali cosmetici privi di parabeni ftalati, numerosi cosmetici bio non ne contengono, così come prodotti di catene quali Body Shop o Aveda. fare a meno del profumo o usare acqua di colonia, che contiene meno ftalati. pesticidi a base di oli essenziali, acido borico o terra cliatomacea. per una lista completa di prodotti di sostituzione dei pesticidi e insetticidi più sospetti, vedi www.panna.org. utilizzare recipienti in vetro o ceramica ( anche nel forno a microonde). superfici in teflon intatte o pentole senza teflon (per esempio in acciaio inossidabile 18/10). prodotti ecologici o verdi ( Ecolabel europeo), oppure aceto bianco ( per pavimenti e superfici lavabili), bicarbonato di sodio o sapone di marsiglia. 11 alimenti ricchi di omega 3 tipo di pesce Tonno quantitativi da consumare (per ottenere l’ apporto di 1 Grammo dei due principali grassi Omega3: EPA e DHA) 120 g light, al naturale fresco 75 -350 g sardine 60- 100 g salmone dell’Atlantico d’allevamento selvaggio 45 -75 g 60- 100 g sgombro 60- 250 g aringhe dell’Atlantico e del Pacifico Trota d’allevamento selvaggia 60 g 45 g 100 g 120 g halibut 100- 225 g merluzzo dell’Atlantico e del Pacifico 400 g 700 g eglefino 450 g pesce gatto d’allevamento selvaggio 600 g 450 g passera di mare/ sogliola 200 g ostriche del Pacifico e dell’Atlantico 80 g 200 g astice 250 g- 1,3 kg granchio, Alaskan King 250 g vongole 350 g capesante 550 g Il pesce costituisce la principale fonte di omega 3 a catena lunga ( EPA e DHA). A seconda della specie, della provenienza, delle modalità di conservazione e della stagione di pesca, può esserne più o meno ricco. 12 classificazione degli effetti di alcuni alimenti contro specifiche forme di cancro 20 0 -20 Aglio Porri cipolla verde cavolini di Bruxelles verza cavolo cappuccio barbabietola spinaci cavolo verde asparagi cavolfiore Matteuccia cipolla broccoli cicoria rossa rapa melanzana cavolo rosso lattuga fagiolini verdi sedano patata cavolo cinese finocchio lattuga romana zucchina carota indivia peperone arancione cetriolo ravanelli pomodoro peperoncini controllo inibizione della crescita di cellule tumorali -40 -60 -80 -100 cancro al colon Alcuni alimenti inibiscono in modo specifico la crescita cellulare di alcune forme tumorali maligne. Il laboratorio del dottor Beliveau ha provveduto a testare gli estratti grezzi di diversi alimenti contro le cellule di numerose tipologie di cancro, in che permette di stilare una lista dei vegetali da privilegiare in un’alimentazione mirata contro una forma tumorale particolare. Figurano in cima alla lista degli alimenti più efficaci per quasi tutte le forme tumorali elencate di seguito. La Matteuccia è una pianta commestibile molto apprezzata in Canada. L’ultima riga di ciascuna tabella (“ controllo”) corrisponde alla crescita delle cellule cancerose quando queste non vengono a contatto con alcun elemento in particolare: ciò consente di valutare l’efficacia relativa di ognuno degli ortaggi in tabella. ( su gentile concessione del dottor Beliveau e della sua equipe) 13 classificazione degli effetti di alcuni alimenti contro specifiche forme di cancro inibizione della crescita di cellule tumorali 20 0 -20 -40 aglio porri cavolini di Bruxelles barbabietola cavolo cappuccio cipolla verde cavolo verde broccoli cavolfiore spinaci verza cipolla fagiolini verdi cavolo rosso asparagi sedano rapa Matteuccia zucca peperoncini cetriolo pomodoro cicoria rossa finocchio carota cavolo cinese patata indivia lattuga romana lattuga peperone arancione melanzana ravanelli controllo -60 -80 -100 cancro al cervello inibizione della crescita di cellule tumorali 20 0 -20 aglio porri cipolla verde cavolini di Bruxelles verza cavolo cappuccio spinaci cavolo verde asparagi cavolfiore Matteuccia cipolla broccoli cicoria rossa rapa melanzana cavolo rosso lattuga fagiolini verdi sedano patata cavolo cinese finocchio lattuga romana zucca carota indivia peperone arancione cetriolo ravanelli pomodoro peperoncini controllo -40 -60 -80 cancro al polmone 14 -100 inibizione della crescita di cellule tumorali 20 0 -20 -40 aglio cavolini di Bruxelles cipolla verde porri broccoli cavolfiore verza cipolla cavolo cavolo verde barbabietola Matteuccia peperoncini cavolo rosso sedano rapa peperone arancione spinaci cetriolo cicoria rossa asparagi zucca finocchio ravanelli melanzana patata pomodoro cavolo cinese indivia lattuga fagiolini verdi lattuga romana carota controllo -60 -80 -100 cancro alla prostata inibizione della crescita di cellule tumorali 20 0 -20 aglio porri cipolla verde cavolini di Bruxelles cavolfiore cavolo cappuccio cavolo verde ravanelli verza cipolla rapa cavolo verde cavolo rosso asparagi Matteuccia spinaci barbabietola patata peperoncini cicoria rossa cetriolo peperone arancione sedano zucca lattuga lattuga romana finocchio indivia pomodoro carota cavolo cinese melanzana controllo -40 -60 -80 cancro al seno 15 -100 Il piatto anticancro Lo squilibrio a favore degli acidi grassi omega 6 nell’alimentazione aumenta lo stato infiammatorio, la coagulazione e la crescita delle cellule adipose e tumorali. 16 dispendio energetico associato a diverse attività, espresso in MET per ora attività quotidiane stare seduti a guardare la tv 1 stare seduti a cucire 1, 5 andare a piedi alla fermata dell’autobus 2, 5 caricare/ scaricare l’automobile 3 portare fuori l’immondizia 3 portare a spasso il cane 3 fare pulizie leggere 3, 5 passare l’aspirapolvere 3,5 rastrellare il prato 4 fare giardinaggio ( senza sollevare pesi) 4, 4 passare il tosaerba ( motorizzato) 4, 5 attività debole ( meno di 3 MET per ora) suonare il pianoforte 2,3 andare in canoa ( lentamente) 2,5 giocare a golf ( con veicolo elettrico) 2,5 camminare ( lentamente, 3 km/h) 2,5 ballare ( ritmi lenti) 2,9 camminare (a ritmo sostenuto, 5 km/h) 3,3 pedalare ( lentamente) 3,5 fare ginnastica ( senza pesi) 4,0 giocare a golf ( senza veicolo elettrico) 4,4 nuotare ( lentamente)4,5 camminare velocemente (6,5 km/h) 4,5 tagliare la legna 4,9 attività moderata (3-5 MET per ora) attività vigorosa (5-12 MET per ora) giocare a tennis ( in doppio) 5,0 danzare ( valzer, salsa eccetera) 5,5 pedalare( sforzo moderato) 5,7 fare aerobica 6,0 andare in rollerblade 6,5 sciare ( sci alpino, Di Fondo) 6,8 salire lungo un pendio ( senza carico) 6,9 nuotare a ritmo sostenuto 7,0 marciare a passo svelto (8 km/h) 8,0 allenarsi a karate ( per pazienti oncologici) 8,0 fare jogging (10 km/h) 10,2 saltare la corda 12,0 allenarsi all’ arte marziale impegnativa 12,0 giocare a squash 12,0 Gli studi mostrano che l’attività fisica aiuta il corpo a lottare contro il cancro, ma il dosaggio ( calcolato in una unità detta MET) non è identico per tutti i tumori studiati. per quello al seno sembra che l’effetto sia sensibile a partire da 30 minuti di cammino al ritmo normale 6 volte alla settimana ( 9 MET settimanali), per il cancro al colon o al retto neo corrono il doppio ( 18 MET settimanali)e per ottenere un effetto sul tumore prostatico occorre passare a 30 MET settimanali( 30 minuti di jogging o un’ora di bicicletta 6 volte la settimana). 17 La lista della spesa anticancro 1. alimenti anticancro Proteine • pesci e crostacei (selenio, vitamina D, omega 3 Animali a catena lunga) e in particolare salmone, piccoli sgombri, acciughe intere, sardine (anche in scatola, ma conservate in olio d’oliva e non di girasole), anguille, fegato di merluzzo occasionalmente tonno in scatola al naturale o in olio d’oliva • carne e pollame bio o derivanti da animali alimentati con semi di lino (con moderazione) • uova bio o prodotte da galline alimentate con semi di lino (con moderazione • legumi(lenticchie piselli fagioli ceci fagioli Mungo ...) • soia bio: miso tofu tempeh bistecca di soia germogli di soia fagioli di soia latte di soia yogurt di soia (isoflavoni) • quinoa • bulgur • muesli, all Bran, Special k, combinazione avena, Lino, segale, crusca, orzo farro • semi di lino (omega 3 vegetali e lignani) • patate della varietà rara Nicola patate dolci • legumi (vedi sopra) • burro biologico • olio di fegato di merluzzo (vitamina D) • margarina con omega 3 (sulforafani e indolo-3- carbinolo) • verdure ricche di carotene: carote, patate dolci, zucche, pomodori, barbabietole... (vitamina A licopeni) • spinaci (magnesio) Cereali e farinacei • Pane ai multicereali pane lievitato tradizionalmente( senza lievito chimico) • riso integrale( o basmati oppure thai) Lipidi • olio extravergine d’oliva • olio di lino (omega 3 vegetali e lignani) Verdure • crocifere: cavolini di Bruxelles, cavolo cinese, broccoli, cavolfiore Funghi • shitake, maitake, enokitake, cremini, Portobello, champignon, geloni (o orecchioni), Cardarelli ( lentinano e Erbe e spezie • curcuma ( curcumina) da mescolare con pepe nero in olio d’oliva • Lamiacee: menta timo, maggiorana, origano, basilico, rosmarino ( terpeni) • Curry • prezzemolo, sedano ( apigenina) • aliacee: aglio, cipolla porri, scalogno, erba cipollina( disolfuri di diallile) 18 • cannella (proantocianidine) • radice di zenzero( gingerolo) Probiotici • yogurt e kefir biologici, yogurt di soia arricchiti con Lactobacillus acidophilus Lactobacillus Bifidus • crauti, kimchi Prebiotici • aglio, cipolla, pomodoro, asparagi, banana, frumento Alghe • alghe nori, Kombu, wakame, dulse (fucoidano) Frutta • frutti di bosco: fragole, lamponi, mirtilli, more, mirtilli rossi( acido ellagico e polifenoli) • ciliegie ( acido glucarico) • agrumi: arance, mandarini( con la buccia, da produzione biologica), • limoni, pompelmi ( flavonoidi) kaki, albicocche( vitamina A e licopene) • noci di pecan ( acido ellagico) • mandorle ( magnesio) • frutta • agrumi: arance, mandarini( con la buccia, da produzione biologica), • dolcificare con sciroppo d’ agave, stevia, xilitolo • acqua filtrata, acqua minerale o di sorgente ( a condizione che le bottiglie non siano state lasciate al sole e che l’acqua non abbia odore di plastica, segno di presenza del PVC) • tutti i tipi di tè verde(EGCG), specie le varietà giapponesi: sencha, gyokuro, matcha Frutta secca • noci e nocciole ( omega 3 vegetali, magnesio) Dolci • cioccolato fondente( con almeno il 70 per cento di cacao) (proantocianidine) Bevande • vino rosso ( resveratrolo) con moderazione ( un bicchiere al giorno) • acqua e limone ( aromatizzata con timo, salvia, scorza d’arancia o di mandarino bio) • infuso di radice di zenzero ( gingerolo) 2. prodotti di uso corrente • deodoranti naturali senza alluminio • cosmetici bio senza parabeni e ftalati • insetticidi naturali a base di oli essenziali • aceto bianco o prodotti per la casa ecologici( senza pesticidi nè prodotti di sintesi), Ecolabel europeo • recipienti in vetro o in ceramica per microonde • pentole in acciaio 18/10 ( oppure in teflon, a condizione che il rivestimento sia integro) 19 L’ALIMENTAZIONE DETOSSIFICATA IN SINTESI Ridurre sostituire con alimenti ad alto indice glicemico frutta, farine ( zucchero, farine bianche...) e farinacei a indice glicemico basso olio extravergine d’oliva, olio di lino oli idrogenati o parzialmente idrogenati burro e latticini bio o prodotti olio di girasole, di mais, di soia da animali alimentati con semi di lino prodotti lattiero- caseari convenzionali (troppo ricchi di omega 6) latte di soia yogurt di soia patatine, fritti, stuzzichini per ( contribuiscono un corretto l’aperitivo equilibrio tra Omega 3 e Omega 6) eccetera olive, salsa tapenade o hummus su pane ai multicereali e pomodori ciliegia per l’aperitivo verdura, legumi tofu pollame, uova bio o prodotti da animali alimentati carne rossa con semi di lino pelle del pollame carne rossa bio ( meno di 200 g a settimana) pesce ( sgombro, sardine, salmone...) buccia di frutta e verdura non bio ( frutta e verdura i pesticidi si accumulano sbucciate e lavate o sulla superficie) da agricoltura biologica acqua del rubinetto in aree ad agricoltura intensiva a causa della presenza di nitrati e pesticidi ( per ottenere dati sul tenore i nitrati, pesticidi e altri contaminanti, rivolgersi agli organi competenti o al proprio Comune). evitare l’utilizzo di contenitori in PVC e bollitori di plastica. acqua di rubinetto filtrata mediante filtro a carbonio o a osmosi inversa, oppure acqua minerale o di sorgente in bottiglia ( a condizione che le bottiglie non siano lasciate al sole è che l’acqua non abbia odore di plastica, segno della presenza di PVC) 20 ...UNO SGUARDO ALLE RICETTE: LA COLAZIONE 21 Crema Budwig da Dr. A.M. Di Fede e Dr. S. Chiesa (vedi metodokousmine.it) modificato (si ringrazia Paola Amidei per il materiale) La crema Budwing è un pasto crudo, naturale, composto unicamente di prodotti freschi. Il rapporto tra vitamine ed oligoelementi da una parte e calorie dall’altre è particolarmente favorevole. Questo piatto dà sazietà per molto più tempo rispetto alla prima colazione tradizionale e generalmente rende superflui gli spuntini delle 10. Se preparata bene, la crema Budwing è un piatto delizioso, piace moltissimo ai bambini ed è particolarmente apprezzata dalle persone anziane. È molto digeribile e normalmente è gradita anche dai malati gravi. Ingredienti: • Semi oleosi: acidi grassi polinsaturi (girasole, lino, noci, pinoli….) • Banana o 1 cucchiaino di miele: zuccheri rapidi e lenti, potassio, fibre solubili • Un frutto di stagione: carboidrati ad indice glicemico ottimale, vitamine, fibre • Mezzo limone, succo o intero: acido citrico e vitamine. Se consumato con la buccia vi è maggior ricchezza di bioflavonoidi (solo NON TRATTATO) • Cereali crudi finemente macinati: zuccheri lenti e auxine (fattori di accrescimento cellulare) e fibre non solubili • Yogurt o tofu o rosso d’uovo o ricotta magra: proteine di qualità Preparazione: La ricetta è leggermente modificata rispetto a quella della dott. Kousmine, per adeguarla ai più recenti studi e renderla più pratica e veloce. Il metodo più comodo prevede un mixer adatto anche a macinare semi duri (non tutti lo fanno adeguatamente): in questo caso lo stesso mixer servirà anche per tutti gli altri ingredienti. Diversamente la macinatura potrà essere fatta in un comune macinino da caffè e la farina risultante verrà versata in un frullatore o in un mixer per proseguire con gli altri ingredienti. Macinatura del cereale e dei semi di lino: • un cucchiaio e mezzo di semi di lino (è indifferente che siano scuri o dorati). Meglio i semi che l’olio perché contiene: o acido grasso polinsaturo alfalinolenico Omega 3 o proteine o fibre importanti. o Lignani (potenti agenti antitumorali). • un cucchiaio di cereale bio integrale: avena, grano saraceno, orzo, riso... Non usate 22 frequentemente frumento, farro e quinoa. Possono creare intolleranze. • Infine altri semi oleosi (1 C girasole, 1 C nocciole, 5 mandorle, 3 noci, ecc.) Tutti macinati al momento. Al posto dei semi di lino si può usare l’olio di lino (due cucchiaini) se si ha la garanzia che non è ossidato (accade frequentemente). Conviene interromperne l’assunzione dei semi per un mese ogni 6, tornando per quel periodo all’olio di lino. Il limone: si aggiunge mezzo limone. Si possono avere due possibilità: • Il succo, come suggerisce la Kousmine • il frutto a pezzi: con il vantaggio di avere anche vit. A e il gusto piacevole della scorza. Purché sia biologico non trattato La frutta fresca: 100 g di banana o 2 cucchiai di miele (sporadicamente) o 2 cucchiai di zucchero integrale. 100 g di frutta di stagione Le proteine: Non devono mai mancare proteine nella Budwig: Yogurt magro vaccino (< 0.1 % di grassi) bio: tre cucchiai (o un vasetto 125 g, solo in assenza di intolleranze al latte/lattosio) o tofu (70-80 g) o ricotta magra (con grassi < 8 g/etto = 70 g, solo in assenza di intolleranze al latte/lattosio) o rosso d’uovo (non troppo frequentemente), ben amalgamato nella crema. Indubbiamente la Budwig più buona è quella con lo yogurt, che però dà ad un certo numero di consumatori qualche problema di intolleranza. Il tofu in genere non dà intolleranza: in questo caso va aggiunta un po’ d’acqua per diluire la crema. Ricotta e rosso d’uovo devono essere considerati eccezioni saltuarie. Variazioni e consigli: La Budwig può essere anche salata, per esempio: Lino, avena, pomodoro (100 g), una gamba di sedano, yogurt, uno scalogno, un pizzico di sale Lino, riso, una grossa carota, una manciatina di prezzemolo, ricotta magra, mezza mela, pochissimo Sale. Per chi non è abituato ad una colazione abbondante: ci può essere un senso fastidioso di sazietà; scarso appetito a mezzogiorno (dimezzare le dosi rispettando la proporzione degli ingredienti. Poi aumentare gradualmente le quantità fino ad arrivare in un mese alle dosi normali - due porzioni - ) La crema Budwig è indispensabile? No perché: I componenti possono essere presi separatamente nella giornata Sì perché: È importante fare ogni mattina una colazione completa ed equilibrata. Rischiamo altrimenti di non assumere tutti i componenti. Può essere variata in modo piacevole alternando diversi ingredienti. È vero, quindi, che si può evitare la crema Budwig a colazione, ma si rischia veramente di non assumere regolarmente alimenti essenziali, in un mix facilmente assimilabile. Poi perché mai sostituirla con altro? È buona, dopo le prime volte la si prepara velocemente e dà un apporto di efficaci nutrienti, equilibrati tra di loro. 23 Le ricette di Maria Bortolotti dell’Agriturismo La Roverella di Zola Predosa CAPONATA DI ZUCCHINE SU MELANZANA Ingredienti: • Zucchine gr 200 • Cipolla gr. 100 • Pinoli gr. 20 • Una melanzana rotonda grande • Capperi salati • Prezzemolo – farina – aceto di mele – olio extra vergine di oliva – pomodorini ciliegia Preparazione: Tagliare la melanzana a fette spesse 1 cm, salarle e lasciarle riposare per almeno 30 minuti affinché emettano l’acqua. Nel frattempo soffriggere in poco olio la cipolla a spicchietti, unire le zucchine a dadini e fare insaporire a fuoco vivo per alcuni minuti. Unire una cucchiaiata di capperi sciacquati dal sale, i pinoli tostati, sfumare con un cucchiaio di aceto di mele e cuocere per circa 10 minuti. A fuoco spento, unire una manciata di prezzemolo tritato. Sgocciolare le fette di melanzana, infarinarle leggermente e friggerle in un velo d’olio, facendolo leggermente colorire. Distribuire la caponata di zucchine sulle fette di melanzana fritte, guarnire con un pomodoro ciliegino tagliato a spicchi, e servire con un filo di olio crudo. Sono buone sia tiepide che fredde. 24 Le ricette di Maria Bortolotti dell’Agriturismo La Roverella di Zola Predosa INSALATA DI GALLINA ALLA ROVERELLA Ingredienti: • Una gallina (o una faraona) lessata nel brodo e fredda • Pinoli tostati • Uvetta ammollata nel succo di limone • Senape – aceto balsamico – sale fino – pepe – olio extravergine di oliva – poco brodo • Misticanza di radicchio e rucola • Polenta da friggere (facoltativa) Preparazione: Spellare la gallina lessata, disossarla e ridurne la polpa a piccoli pezzi, che andranno raccolti in una ciotola insieme all’uvetta sgocciolata e strizzata e ai pinoli tostati. Preparare un’emulsione con sale fino, una macina di pepe, un cucchiaio di senape, un cucchiaio di aceto balsamico e olio extravergine di oliva. Versare l’emulsione sulla carne, mescolare delicatamente per farla insaporire e fare riposare per almeno mezz’ora. Servire la carne su un letto di radicchio e rucola conditi con una vinaigrette leggera (sale, olio, poco aceto) e servire, eventualmente con sottili fettine di polenta fritta. 25 Le ricette di Maria Bortolotti dell’Agriturismo La Roverella di Zola Predosa TAGLIATELLE AL LIMONE E MAGGIORANA Ingredienti: • Tagliatelle di pasta all’uovo • Un grosso limone biologico • Olio extravergine di oliva – pepe – foglie di maggiorana fresca Preparazione: Con un pelapatate ricavate dal limone delle scorze, facendo attenzione a scegliere solo la parte gialla. Tritate le scorze a pezzi piccolissimi (brunoise) e unirle in padella all’olio extravergine di oliva, da scaldare leggermente mentre le tagliatelle cuociono. Versare l’olio al limone sulle tagliatelle, mescolare, spolverizzare con abbondante pepe macinato fresco e servire con qualche foglia fresca di maggiorana. FRITTATA DI VERDURE (zucchine, spinaci ecc.) Ingredienti: • 4 uova • 2 zucchine • 4 cucchiai di pane grattugiato • 4 cucchiai di parmigiano • 4 cucchiai di farina anche integrale • 100g di latte, sale, pepe, peperoncino… Preparazione: Lessare le verdure a tegame coperto con pochissima acqua, una volta fredde unirle al composto di uova sbattute e a tutti gli altri ingredienti, quindi versare una parte del composto in una padella antiaderente unta con pochissimo olio, cuocere da ambo i lati e servire. E’ gradevole anche fredda. Procedere analogamente per il restante composto. 26 Le ricette di Maria Bortolotti dell’Agriturismo La Roverella di Zola Predosa MALTAGLIATI IN BRODO DI FAGIOLI (pappa di fagioli) Ingredienti: Per un kg di fagioli borlotti freschi: Soffriggere in una pentola: • olio, prezzemolo tritato finemente, 3 spicchi d’aglio pestati, prezzemolo pestato finemente, 3 cucchiai di passata di pomodoro. Preparazione: Per 1 kg di fagioli borlotti freschi: soffriggere in una pentola olio, prezzemolo tritato finemente, 3 spicchi d’aglio pestati, prezzemolo pestato finemente, 3 cucchiai di passata di pomodoro. Aggiungere i fagioli e lasciare insaporire, salare e aggiustare di pepe e/o peperoncino, quindi riempire la pentola di acqua (3L circa) e fare bollire fino a cottura dei fagioli. Passare i fagioli al passaverdure lasciandone qualcuno intero per decorare i piatti. Aggiustare di sale e portare a bollore, buttare i maltagliati o quadrucci di sfoglia (meglio di pasta all’uovo fatta in casa 1 uovo+un etto di farina anche integrale). Dopo circa 2-3 minuti togliere dal fuoco. Impiattare dopo avere lasciato intiepidire, guarnire il piatto con fagioli interi, parmigiano e un filo di olio crudo. CROSTATA DI FRUTTA Ingredienti: • Per la pasta: ½ kg di farina, • 2 etti di zucchero • 2 uova • 1 etto di burro (oppure 80g di olio di oliva) • 1 bicchiere di latte, • la buccia grattugiata di un limone (bio), • 1 lievito per dolci (x 1/2kg di farina) • Marmellata a piacere (un vasetto ca.) Preparazione: Impastare tutti gli ingredienti e rivestire uno stampo da dolci del diametro di circa 22 cm con 2/3 della pasta. Spalmare la marmellata quindi formare con la restante pasta una griglia sulla marmellata , spolverizzare di zucchero quindi infornare in forno caldo a 180° per circa 35-40 min. 27 PANE A LIEVITAZIONE NATURALE CONSIGLI PRATICI E UN PO’ DI STORIA A cura di Tania Alfeo LIEVITI Il pane a lievitazione naturale ha una lunga storia alle spalle; questo tipo di preparazione era già conosciuto intorno al 1400-1200 A.C La tradizione di preparare prodotti da forno con lievito naturale è presente in molti paesi. Pasta madre, pasta acida, crescente, lievito madre, mamma… alcuni dei nomi con cui viene indicato , è un impasto di farina e acqua acidificato da un complesso di lieviti e batteri lattici che sono in grado di avviare la fermentazione. A differenza del cosiddetto lievito di birra, il lievito naturale comprende, diverse specie di batteri lattici eterofermentanti ed omofermentanti del genere Lactobacillus. La fermentazione dei batteri lattici produce acidi organici e consente una maggiore crescita del prodotto e una maggiore digeribilità e conservabilità. Questo metodo dà origine ad uno sviluppo caotico di varie specie microbiche che vengono spontaneamente selezionate con l’aumentare dell’acidità dell’impasto e la diminuzione del contenuto di ossigeno e zuccheri. Normalmente vengono inattivati gli organismi indesiderati e sviluppati lieviti e batteri lattici, ma la microflora, varia e variabile, spesso non gli permette di conservare a lungo le sue caratteristiche. Attraverso opportune lavorazioni, ovvero successivi rimpasti con altra acqua e farina in dosi adeguate alle caratteristiche della pasta, l’impasto acido spontaneo può divenire una pasta madre, che è il lievito naturale a tutti gli effetti. Oltre alle indiscusse proprietà gastronomiche racchiude in sé anche un immaginario di condivisione, scambio e trasmissione dei saperi: nei paesi la pasta madre veniva conservata gelosamente dalla fornaia che la manteneva in vita con gli opportuni rinfreschi e la ridistribuiva alle famiglie che settimanalmente facevano il pane in casa. A causa dei tempi di lavorazione più lunghi, gli enzimi che partecipano al processo di lievitazione lo rendono più sano e digeribile. Il pane prodotto con la pasta madre, inoltre, si conserva più a lungo rispetto a quello ottenuto col lievito di birra, perchè la maggiore acidità dell’impasto contrasta lo sviluppo di muffe e rallenta il fenomeno del raffermimento. Inoltre l’invecchiamento del pane è una anche conseguenza della perdita di umidità collegata all’attività dei lieviti. La ‘morte’ dei lieviti (con conseguente separazione dell’acqua dalla farina) nei pani con lievito di birra avviene circa un’ora dopo la fine della cottura mentre nel pane a lievitazione naturale questo processo avviene 24 ore dopo la cottura. Perciò è consigliabile consumare il pane a lievitazione naturale dopo le 24 ore, quando finisce l’attività dei lieviti. 28 ...E ALLA FINE ARRIVA IL PANE Il pane prodotto con lievito naturale è più facilmente digeribile e, grazie al particolare metodo di preparazione, mantiene intatte alcune sostanze molto importanti ai fini del valore nutrizionale. Il pane con lievito naturale possiede ad esempio un indice glicemico più basso rispetto agli altri tipi di pane; ciò significa che il glucosio contenuto in questo alimento si riversa più lentamente nel sangue e pertanto non aumenta il tasso glicemico. Un altro vantaggio del lievito naturale è dato dal fatto che, grazie alla sua composizione chimica, consente al corpo di assimilare meglio e in maniera più efficace le sostanze minerali. I microrganismi del lievito naturale degradano infatti la fitina, un anticorpo che lega a sé minerali quali zinco, magnesio e calcio. Fitina e minerali sono contenuti principalmente in crusca e germe. Infine, determinati batteri lattici presenti nei lieviti naturali, come ad esempio il Lactobacillus sanfranciscensis possono indirettamente favorire la crescita di bifidobatteri nell’intestino, influendo così positivamente sulla digestione. I Saccharomyces cerevisiae del lievito di birra agiscono solamente per mezzo della fermentazione alcolica, con produzione di alcol e anidride carbonica, mentre la coltura simbiotica di lieviti e lattobacilli della pasta madre porta anche ad una fermentazione lattica con conseguente produzione di acido lattico e a volte di acido acetico. L’ambiente acido riduce la possibilità di contaminazione da parte di altre specie batteriche non acidofile. L’anidride carbonica prodotta induce la formazione delle caratteristiche “bolle” che caratterizzano l’alveolatura del pane. A differenza del lievito di birra, la lievitazione acida è molto più lenta e richiede una lavorazione più complessa. Lo svantaggio maggiore dell’utilizzo del lievito naturale a livello industriale è costituito dalla difficoltà di gestione e dai lunghi tempi di lievitazione richiesti. Di contro però, numerose proprietà positive sono riconosciute alla lievitazione naturale: • la proteolisi (scomposizione delle proteine) operata dai batteri lattici comporta una maggiore digeribilità delle proteine; • gli aminoacidi rilasciati dalla proteolisi batterica sono molti di più rispetto alla lievitazione con lievito di birra (Saccharomyces è poco proteolitico); • migliore lavorabilità dell’impasto; • colorazione della crosta più scura (gli aminoacidi liberi reagiscono con gli zuccheri durante la cottura); • aroma più intenso, sapore e fragranza particolari, che dipendono soprattutto dal tipo di fermentazione, dalla presenza di acido lattico e acetico e anche dai ceppi di microorganismi che compongono il lievito; • biodisponibilità maggiore dei minerali (le fitasi batteriche liberano i sali chelati all’acido fitico). 29 ...PREPARAZIONE DELLA PASTA MADRE Innesto: • 100 gr farina bianca • 60 gr acqua a 37-38 °C • Un cucchiaino di miele o malto • Olio extravergine di oliva Sciogliere il miele (malto) nell’acqua e amalgamare gradualmente la farina. Lavorare brevemente l’impasto aggiungendoci un filo di olio. Si ottiene un impasto di media morbidezza e piuttosto umido. Riporlo in un contenitore di plastica e coprire con un panno inumidito con acqua calda. Lasciar riposare il composto in un luogo a temperatura superiore ai venti gradi per 24-36 ore. A questo proposito suggerirei di sistemare la neomamma sopra un mobile della cucina (dove si raccoglie il maggiore calore della casa…). È consigliabile cercare di tenere umido lo straccio (magari con uno spruzzino). Tra le 24 e le 36 ore dovrebbe comparire un sentore di acido ed è a questo punto che si può procedere con il primo rinfresco. Se non si riesce a distinguere l’acido si procede comunque alle 36 ore. Primo rinfresco: • impasto di innesto • 50 gr farina bianca • 50 gr farina del tipo che si intenderà usare • 50 gr acqua calda (35°C ca.) Sciogliere l’innesto in acqua e aggiungervi le farine ottenendo un impasto morbido ed elastico. Lasciare riposare nuovamente come nel primo passaggio e aspettare ancora 24-36 ore finchè non comincia a lievitare. Procedere allora con l’ultimo rinfresco utilizzando 50 gr della farina che ci interessa e acqua tiepida q.b., lasciarlo lievitare sempre in luogo caldo per 24 ore. A questo punto abbiamo due possibilità o fare il pane o riporre la pasta madre così ottenuta in frigo. Preimpasto Per utilizzare la pasta madre come lievito è necessario rinforzarla. Questa operazione ha nomi diversi a seconda delle località e anche il procedimento stesso può essere un po’ diverso. Con il procedimento suddetto si ottiene un panetto di pasta madre di circa 300-400 gr (che è sufficiente per ottenere fino a 13 pani da 750 gr!!). Probabilmente è, per una panificazione casalinga, una quantità eccessiva. Il suggerimento è quindi di conservare una quantità non eccessiva (quella che riuscirete a gestire) e di … regalare il resto! Aggiungendo farina ed acqua otteniamo un impasto di rinforzo che costituisce la base per l’impasto vero e proprio. 30 ...Vediamo come procediamo per ottenere due pani da 750 gr ca.: • 70 gr di pasta madre • 200 gr farina a scelta • acqua tiepida q.b. (120 gr ca.) Sciogliere la madre nell’acqua e aggiungere gradualmente la farina. Come indicazione generale conviene utilizzare come liquido di partenza il 60% in peso rispetto alla farina ed eventualmente aggiungerne alla fine altra (appunto…q.b.) fino a raggiungere la consistenza desiderata. Non è necessario lavorare questo impasto a lungo. Alla fine si ottiene un panetto morbido ed abbastanza umido (si stacca dalle parete del recipiente). Il preimpasto deve riposare per 8-12 ore a seconda della stagione, coperto da un panno umido e possibilmente a temperature non inferiori ai 15°C. Passate le 8-12 ore (ad esempio la mattina, avendo preparato il preimpasto la sera precedente) conserviamo 70 gr dell’impasto lievitato per le panificazioni future. Preimpasto • • • • • preimpasto 800 gr farina (o farine…) acqua tiepida q.b. (500 gr ca., partendo sempre dal 60% sul peso della farina) 14 gr sale fino (1,7-2,0 % sul peso della farina) Un filo di olio I trucchi per un impasto ben fatto sono questi: partire dall’acqua (sempre il 60%), sciogliervi il preimpasto e aggiungere gradualmente la farina. Tenere a parte dell’acqua calda dove sciogliere il sale. È importante che l’impasto sia sempre, mentre lo si lavora, piuttosto umido... quindi aggiungere acqua se si secca troppo. Lavorare l’impasto in modo energico per venti minuti badando sempre che sia morbido e umido, aggiungendo verso la fine l’acqua salata e l’olio. Lasciare riposare l’impasto per un’ora-un’ora e mezza circa coperto da un panno umido ed eventualmente una coperta leggera per temperature al di sotto dei 20-22 °C. Dopo questa seconda lievitazione dividere in pezzi della dimensione desiderata, considerando che in cottura i pani perderanno il 15% circa in peso. Per ottenere pani da 750 gr ca. pesare dei pezzi di impasto di circa 850 gr. Lasciare lievitare i pani sempre coperti da telo ed eventuale coperta finché non si aprono (compaiono delle smagliature sulla superficie). Preriscaldare il forno a 190°C e infornare per 40 minuti circa (possibilmente non aprire durante la cottura prima dei venti minuti). Una buona cottura ha queste caratteristiche: crosta di un dorato scuro, base del pane che produce al busso un suono ‘legnoso’, perdita di peso del 15% ca.. 31 ...CONSERVAZIONE DELLA PASTA MADRE La madre va conservata a temperature tra i 4-10 °C, ad esempio nello scomparto più basso del frigorifero (quello per le ‘’verdure’’). Si può conservare in un contenitore di vetro (o di plastica…) oppure in uno straccio, in frigorifero, sul davanzale o in cantina. Il modo più funzionale e più ‘’igienico’’ resta un barattolo di vetro con la chiusura ermetica, badando che sia pieno solo per un terzo. Il vetro è tra i materiali meno porosi (quindi più efficacemente lavabile)e la chiusura ermetica permette di controllare contaminazioni (stiamo sempre parlando di batteri!). Deve però essere presente nel barattolo sufficiente aria perché la popolazione della pasta madre è per lo più aerobica ed è questo uno tra i fattori ecologici importanti nella ‘’selezione’’ e ‘’autoregolazione’’dei lieviti e fermenti all’interno della pasta acida. Soprattutto per il primo mese di vita della vostra madre (anche se ne trasferite un pezzo da una mamma antica) è buon uso di ‘’alimentarla’’ un paio di volte a settimana, o facendo il pane o semplicemente aggiungendo un po’ di acqua e farina (e lasciandola fuori dal frigo per 8-12 ore, come se fosse un preimpasto). Questa attenzione è importante per ‘’rinforzare’’ la madre, ossia perché si sviluppino e colonizzino l’impasto i lieviti e i fermenti a noi necessari, aumentando anche l’acidità (che è un altro importante fattore ecologico di controllo e selezione delle popolazioni). Successivamente è sufficiente alimentare la madre una volta alla settimana e, mamme molto forti, anche meno spesso. Se ben curata una pasta madre può durare più di cent’anni… Il barattolo di vetro ha anche il vantaggio di controllarne l’aspetto generale di salute: colore, consistenza, alveolatura (e odore). Una mamma in salute è un sistema in equilibrio con consistenza umida ma non viscida, un colore brillante senza velature grigio-nerastre disomogenee (o muffe di altri colori), ben aperta (alveolata) e con un sentore di acido lattico (di yogurt..per capirci) e acetico (appena accennato). Se compare un colore grigiastro (in genere sulla superficie) conviene rimuovere abbondantemente la parte perché indica la presenza di altri batteri e/o la morte di una parte di batteri buoni; anche la presenza di liquido indica la morte più o meno avanzata di una parte della popolazione, dovuta ad assenza di ossigeno, poca acidità, esaurimento delle ‘’scorte alimentari’’(le popolazioni si alimentano di zuccheri, provenienti dalla ‘’scomposizione’’ della farina)… In questi casi bisogna subito agire rinforzando la madre magari per due giorni senza mai rimetterla al freddo, e badando di darle una consistenza non troppo liquida. A questo punto conviene anche lavare bene il barattolo per evitare contaminazioni. Se risulta compatta tenetela fuori dal frigo finché non si apre, se non succede forse dovete modificarne la consistenza… Se l’odore è molto acetico (accompagnato, in genere, da un che di alcoolico) forse potete cominciare ad usarne un po’ meno nel preimpasto perché potrebbe lasciare un sentore acido nel pane. Occasionalmente potete anche aiutare la madre aggiungendo zuccheri più semplici (miele, malto, frutta). Sembra molto complicato (è decisamente più facile a farsi che a dirsi), in realtà imparerete a conoscerla e troverete dei riferimenti e una relazione che è..unica! 32 ...ALCUNE RIFLESSIONI PERSONALI Esiste un dibattito acceso e molto interessante su quali farine utilizzare per panificare, sia come varietà che come macinatura e spesso le informazioni reperibili sono contraddittorie. Consumare alimenti biologici, a km 0, meno raffinati e manipolati possibili sembra però un presupposto abbastanza condiviso. Non è condiviso invece che un pane fatto con farina integrale sia necessariamente meno soffice o lievitato di uno di farine raffinate come che un pane a lievitazione naturale debba avere un sentore di acido. È sicuramente vero che prima di arrivare ad un risultato che soddisfi i nostri gusti è necessaria una sperimentazione personale. È assolutamente possibile fare del pane integrale ‘’leggero’’ come è assolutamente possibile avere un pane a lievitazione naturale non acido al gusto. Se però fate il pane in casa utilizzando del lievito di birra o affine bisogna ricordarsi che questo tipo di lievitazione non elimina l’effetto ‘’antinutriente’’ dei fitati contenuti in crusca e germe e quindi è meglio in questo caso utilizzare delle farine semintegrali (tipo 2 o tipo 1). Le farine ‘’bianche’’ (dalla tipo 0 in poi) andrebbero consumate, se proprio volete, in misura ridotta magari per rendere più ‘’soffice’’ l’impasto (nei dolci o nella pizza). Gli impasti con lievito madre non soltanto risultano estremamente ‘’sani’’ per tutto quello detto in precedenza ma migliorano le loro caratteristiche (nutrizionali, di lavorabilità, di lievitazione e di gusto) più le farine usate sono integrali. Altri aspetti del dibattito riguardano: micotossine, contenuto e tipi di glutine, macinature ecc.. Non meno importanti gli aspetti più politici e di estrema attualità: • una riflessione generalizzata (dalle organizzazioni internazionali ai gruppi di produttori e coproduttori consapevoli) sull’azione spietata e trasversale della lobby dell’industria agroalimentare • la necessità di difendere e preservare pratiche, culture e spazi di azione in tutto il mondo, dalle lotte dei custodi di varietà antiche, alla sopravvivenza dei piccoli produttori, all’esistenza dei mercati contadini senza neanche volgere lo sguardo troppo lontano…… 33 Le ricette del bio ristorante Estravagario di Bologna ESTRAVAGARIO vuole essere un punto di incontro e di relax, dove il piacere di una buona colazione, di un pranzo o di una cena contribuiscono al rispetto ambientale e allo sviluppo umano e sociale dei produttori che sono all’origine degli alimenti degustati. SALSA DI ZUCCA ALLO ZENZERO Ingredienti per 4 persone: • 300 gr di zucca • 2 cm di zenzero fresco • 3 cucchiai di aceto di mele • 1 cucchiaino di semi di finocchio • Noce moscata q.b. • 1 mazzetto di foglie di finocchio (finocchietto) • 4 cucchiai di olio extrav. di oliva • 1 bicchiere di acqua • sale. Preparazione: Sbucciare la zucca e tagliarla a dadini di circa 2 cm. Tritare lo zenzero. Macinare o pestare i semi di finocchio. In una padella scaldare l’olio e soffriggere per qualche secondo lo zenzero. Aggiungere la zucca e i semi di finocchio. Soffriggere per 2 minuti, quindi aggiungere l’acqua. Salare. La cottura varia molto a seconda del tipo di zucca (violina, butternut, verde, di Mantova, marina di Chioggia): l’ideale sarebbe che la zucca rimanesse leggermente al dente. A questo punto grattare la noce moscata e versare l’aceto. Sfumare per 1 minuto, quindi raffreddare. Frullare e aggiungere le foglie di finocchio tagliuzzate per decorare. 34 Le ricette del bio ristorante Estravagario di Bologna CANNOLI DI RADICCHIO E SCAMORZA Ingredienti per 4 persone: ripieno • 300 gr di radicchio di Chioggia • 1 piccolo porro • 2 cucchiaini di timo • 150 gr ricotta vaccina • 150 gr scamorza • 100 gr olio extrav. di oliva • sale impasto • 250 gr farina • 100 gr di acqua • 50 gr olio extrav. di oliva Preparazione: Per il ripieno: tagliare il porro a fettine sottili e il radicchio grossolanamente. Tagliare la scamorza a dadini di 1 cm. Mescolare con un cucchiaio la ricotta, due cucchiai di olio e un po’ di sale. Scaldare l’olio rimasto in una padella e soffriggere i porri per 1 minuto. Aggiungere il radicchio e il timo. Salate. Abbassate la fiamma e cuocete per 5 minuti, aggiungendo eventualmente qualche cucchiaio d’acqua per mantenere il radicchio morbido. Per l’impasto: mescolare la farina, l’acqua e l’olio. Impastare bene e quindi dividere in 4 palline. Spianare con il mattarello ogni pallina e ritagliare un rettangolo di circa 12 x 18 cm. Stendere un cucchiaio di ricotta sulla pasta e altrettanto di scamorza. Aggiungere due cucchiaiate di radicchio e quindi arrotolare. Infornare a 200° per 15 minuti. 35 Ucraina Proseguiamo con qualche assaggio fuori dai confini nazionali… Polpette di Fagioli Ingredienti per 4 persone: • Fagioli borlotti 400 grammi • Farina di grano duro 100 grammi • Sale, pepe , aglio • 1 Uovo Preparazione: Laviamo in acqua fredda i fagioli , (per alcuni tipi di fagioli può essere necessario l’ammollo per un paio di ore) , dopo di che cuociamo i nostri fagioli a fuoco medio per circa 1 oretta, finita la cottura li lasciamo raffreddare. Quando si sono raffreddati li frulliamo o tritiamo per ridurli in una sorta di crema densa. Dopo questa operazione aggiungiamo la farina, l’uovo , il sale , il pepe e l’aglio . Dopo di che mescoliamo tutto per bene e lasciamo riposare in frino almeno per mezzora in frigo. Ora si procede alla frittura, é consigliata una frittura leggera . insalata di cavolo cappuccio cotto Ingredienti per 4 persone: • 1 Cavolo cappuccio • 100 ml di passata di pomodoro • 50 ml di olio extra vergine d’oliva • Sale, pepe Preparazione: Si trita molto finemente il cavolo cappuccio , e lo si mette a cuocere in una pentola antiaderente a fuoco basso , aggiungendo l’olio d’oliva e chiudere il tutto con il coperchio , dopo circa 10 min aggiungere la passata di pomodoro, e continuare la cottura per altri 20 minuti , aggiustare di sale e pepe a fine cottura. Si può servire sia calda che fredda 36 Concludiamo con qualche assaggio fuori dai confini nazionali… Ucraina Grano saraceno Ingredienti per 4 persone: • 300 grammi di Grano Saraceno • 50 grammi di burro • 50 ml di olio d’oliva • 1 Cipolla grande • 1 Carota • Succo di mezzo limone Preparazione: Si fa cuocere il grano saraceno secondo le istruzioni riportate sulla confezione . Dopo la cottura aggiungiamo al grano il burro per evitare che il tutto si incolli. Scaldiamo una pentola con dell’olio a parte Tagliamo finemente la cipolla e la carota e, li facciamo soffriggere fino alla doratura. Prima di servire il soffritto va amalgamato al grano , e va aggiunto il succo di limone a cura dell’Associazione donne filippine LIWANAG SPAGHETTI DI RISO (CUCINATI CON WOK) Ingredienti per 12 persone: • 2 carote • 2 costa di sedano • 2 etti fagiolini • 1/2 kg di spaghetti di riso • olio extravergine di oliva •1 cipolla • aglio • salsa di soia, sale Preparazione: Mettere a mollo gli spaghetti di riso in acqua calda per 5 minuti. scolarli e meterli a parte. Tagliare le verdure in striscioline Affettare la cipolla Versare nel wok 4 cucchiai di olio, rosolare l’ aglio e poi la cipolla. aggiungere le verdure, sale e salsa di soia. Infine mescolare bene le verdure e gli spaghetti e saltare altri 5 minuti. 37 e per finire…alcune raccomandazioni! ASSOCIAZIONE ANGELA SERRA PER LA Rnella ICERCA SUL Cdella ANCRO l’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale prevenzione com- parsa di recidive in donne già operate di tumore: le probabilità di sviluppare un nuovo tumore sono, infatti, più alte rispetto a quelle di chi non ne ha mai sofferto, anche se tendono comunque a decrescere con il tempo. spesso però non è facile attuare un cambiamento duraturo di stile di alimentazione e introdurre nella quotidianità l’uso di nuovi cibi, nuovi stili di vita, reperire con facilità le materie prime senza condizionare e rendere difficoltoso il momento del pasto movimento il progetto intende, con le azioni previste, educare ad uno stile alimentare sano ed elaborare menù che prevedano la riduzione delle proteine e dei grassi animali a favore di alimenti ricchi di fibre. 38 screening di popolazione 2014 SCREENING ONCOLOGICI RACCOMANDATI IN EMILIA ROMAGNA: MAMMELLA, COLON-RETTO, CERVICE UTERINA MAMMELLA COLON-RETTO CERVICE UTERINA Chi? Tutte le donne dai 45 ai 74 anni Uomini e donne dai 50 ai 69 anni Tutte le donne tra i 25 e i 64 anni Come? Mammografia Test del sangue occulto nelle feci (FOBT) PAP-test Quando? Per le donne dai 45 ai 49 anni ogni anno, per le donne dai 50 ai 74 anni ogni due anni ogni 2 anni utilizzando il test del sangue occulto fecale (FOBT) • se il test del sangue occulto è anormale viene offerta una colonscopia • se la colonscopia non è adeguata (eventuali comorbidità) o è incompleta potrà essere eseguita una colonscopia virtuale Ogni 3 anni Inoltre…parla con il tuo medico dell’opportunità di eseguire Visita dermatologica periodica Visita urologica più o meno dosaggio del PSA 39 Opuscolo realizzato da Aiab Emilia Romagna nell’ambito del progetto Opuscolo realizzato MangioBio: da AIAB Emilia Romagna il Buon Cibonell’ambito della Vita del Progetto Mangio bio: il buon cibo della vita L’alimentazione ricopre un ruolo fondamentale nella prevenzione della comparsa di recidive già operate nella di tumore: le probabilità L’alimentazione ricopre in un donne ruolo fondamentale prevenzione della com-di parsa di recidive in donne giàsono, operate di tumore: probabilità di sviluppare sviluppare un nuovo tumore infatti, più altelerispetto a quelle di chi non un sono, infatti, più altecomunque rispetto a aquelle di chi non ha mai nenuovo ha maitumore sofferto, anche se tendono decrescere con ilnetempo. sofferto, se tendono a decrescere con duraturo il tempo. di stile di Spesso anche però non è facilecomunque attuare un cambiamento alimentazione e introdurre nella quotidianità l’uso di nuovi cibi, nuovi stili di Spesso però noncon è facile attuare un cambiamento duraturo di stile di vita, reperire facilità le materie prime senza condizionare e alimenrendere tazione e introdurre nella l’uso di nuovi cibi, nuovi stili di vita, difficoltoso il momento delquotidianità pasto. reperire con intende, facilità lecon materie prime senza educare condizionare e rendere difficolIl progetto le azioni previste, ad uno stile alimentare toso il momento del pasto sano ed elaborare menù che prevedano la riduzione delle proteine e dei grassi animali a favore di alimenti ricchi di fibre. IlNon progetto intende, le pratica, azioni previste, educare ad diuno stile alimentare solo teoria ma con anche con la realizzazione laboratori di cucina sano ed elaborare menù che prevedano la riduzione delle proteine e deidi per rendere sano e gustoso il momento del pasto e facilitare l’acquisto grassi animali a favore di alimentianche ricchidal di punto fibre. di vista economico. prodotti sani, locali, e accessibili, Programma realizzato nel 2014 grazie al contributo della Susan G. Komen Italia Onlus. Sede operativa Piazza dei Martiri, 1 - 40121 Bologna Ph. e fax +39 051 6486694 [email protected] Sede legale Via dell'agricoltura, 1 - 41058 Vignola MO il nostro sito www.aiab-emiliaromagna.it il nostro blog http://xn--bio-aiab-emiliaromagna-p7b.it/ https://www.facebook.com/pages/AIAB-Emilia-Romagna/116247398451742?fref=ts 40 41