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Spedizione in abbonamento postale Gruppo 111
N. 1 - 31 gennaio - 1 5 febbraio 1956
ORGANO
DELL'ASSOCIAZIONE
l
ITALIANA
PER
Il-
CONSIGLIO
Nell'ottobre 1956 i t e n r i S t a t i genevali dei
Comuni d'Europa dn Germanda
...
« D'onde verrà l'appello più pressante all'unità europea? Verrà dagli uomini che
amano sincerament~e la pace D. Questo affermava Pio XIT, nel 1948, in un discwso ai
cmgressisti ddl'unione Europea dei Federalisti.
Per l'ottobre di quest'amo sono stati indetti a Francoforte sul Meno i terzi Stati generali dei Comuni d'Europa: in essi gli amministratori locali d9Eunopa chiederanno a gran
voce che i Governi e i Parlamenti nazionali cessino delle lolro politiche wnknaddibrie, riconoscano la crisi definitiva dello Stato nazionale, ammettano la impmogabile necessità di
delineare una comune politica della Federazione Europea, e diamo al popolo europeo la
facoltà dem~cratieadi eleggersi i suoi ra~upresentanti, per redigere la Costituzione dagli
Stati Uniti d'Europa. E' ora che i poteri per fare 1'Eurtopa passino dalla mani degli esperti
e di alcuni parlamentari nazionali in missione a quelle dei rappresienkanti diretti del popolo
europeo.
...
Segretari i n l i n e a !
L'appello rivolto ai Segretari Comunali
(pubblicato nel n. 11 di « Comuni d'Europa
del dicembre 1955) dal nostro collega Giovanni Battista Metus, Segretario del Comune di Amaro (Udine), merita la massima
considerazione.
I1 Metus, caldeggiando la costituzione degli Stati TJniti d'Europa, e di un'associazione
europea dei Segretari (nell'ambito del Consiglio dei Comuni d'Europa), segue davvicino la tendenza moderna che vuole f a r e di
questi Segretari non dei semplici e freddi per quanto utili - burocrati al servizio
delle Amministrazioni locali, m a degli uomini di pensiero e di azione, consapevoli della
loro personalità e della nuova funzione che
essi devono assumere, accanto a i loro Sindaci, per fare trionfare un'idea che f u di
Mazzini, di Briand e di altri uomini insigni,
e che, venendo finalmente affermata, non
deve trovare i Segretari impreparati, distaccati da quella che sarà l'Europa di domani,
con tutti i suoi alti miraggi di unità, di pace
e di prosprrità economica.
A queste idealità, che sono rivolte a f a r
cessare le discordie in Europa ed a f a r sorgere un organismo sano, forte e sicuro, i
Segretari Comunali devono dunque dedicarsi
con tutte le loro forze, la loro esperienza, il
loro senso preciso dell'ora che volge, nel
desiderio di raggiungere la mèta. E ciascuno
nell'ambito del proprio Comune deve f a r e
proseliti, come se s i trattasse di una religione, appoggiandosi validamente alle proprie Amministrazioni e chiedendo l'aiuto di
t u t t i gli onesti, poiché non vi può essere
cittadino degno di tale attributo che rifiuti
di collaborare al programma di un'Europa
pacifica, finalmente tranquilla da preoccupazioni internazionali.
L a prima cura che i Segretari devono
prendere è quella di abbonarsi al periodico
« Comuni d'Europa », di leggerlo e di diffonderlo; la seconda, quella di prendere contatto con quei Sindaci e quegli Amministratori locali che già fanno parte del Consiglio
dei Comuni d'Europa, per collaborare con
essi, consigliarli se occorre, aiutarli comunque nel loro sacerdozio - chè tale deve esser e considerato - si che più facilmente e più
presto arrivino a sormontare ogni difficoltà,
ed a vincere ogni scetticismo, vieppiù apprezzandoci per l'opera che presteremo.
Noi costituiremo poi un'associazione nuova, a carattere europeo, permeata da questi
propositi.
L'ora è propizia. Il Comune di Roma si è
associato, dopo qualche titubanza, come E n t e
pubblico al Consiglio de: Comuni d'Europa,
e proprio ieri h a stretto con il Comune di
DEI
COMUNI
D'EUROPA
Parigi uno di quei patti di fratellanza e di
amicizia, di cui il Consiglio dei Comuni di
Europa si è fatto banditore f r a città sorelle;
la cerimonia è stata oltremodo commovente
e l'entusiasmo immenso. I1 Presidente del
Consiglio Municipale di Parigi, Feron, ne
ha sottolineato tutta la soleiiriità.
Questo affratellamento f r a i Comuni delle
due storiche Capitali è valso ben più di un
trattato econoinico e politico.
D'altra parte, non più tardi di ieri il
nostro Presidente della Repubblica, Gronchi,
ha affermato a Feltre che lo Stato it'aliano
deve ancora - e lo f a r à presto - realizzare
quei principi di autonomia locale che sono
f r a i postulati della sua Costituzione e f r a
i pilastri della sua vita f u t u r a ; e questo
p u r e è un postulato del Consiglio dei Comuni
d'Europa.
I Segretari non devono quindi temere
rappresaglie, o incomprensioni, più o meno
larvate, da parte delle Autorità, fino a ieri
sempre pronte a sindacare e deplorare i loro
a t t i e i loro pensieri eterodossi; perché oggi
l'Europa si va facendo, ed ogni funzionario
può dimostrare chiaramente che sente i
tempi nuovi e i suoi nuovi doveri.
L'Europa, diciamo, si va facendo, e riuscirà la più bella costruzione politica che
mai fosse dato sperare.
T Segretari comunali, personalmente interessati a questa grande opera di trasformazione, sapranno scegliere la loro strada.
L'Europa non sarà più un continente diviso
da diversi istituti e da diverse passioni, ma
una grande Federazione che inizierà una
nuova vita di benessere sociale e di progresso umano.
SILVIOARDY
S e g ~ e t n r i ogenerccle, a. ~ i p o s o ,
del C o m u n e d i Genova
Si prega indirizzare tutta la corrispondenza 8 m p e r s o n a Z m e n t e alla:
Associazione I t a l l a n a p e r i l
Cons8gZio d e i C o m u n i d ' E u r o p a
Via di Porta Pinciana, 6
-
Roma
Si prega altresì prendere nota che
il numero telefonico è: 461.530 e
l'indi rizzo telegrafico :
COMUNEUROPA
- ROMA
2
COMUNI D'EUROPA
31 gennaio
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15 febbraio 1956
laggio, che deve essere pronunciato fra qualche ora dai rappresentanti delle due città,
unirà ormai Roma e Parigi per il meglio e
per il peggio, secondo il voto espresso due
anni orsono dal Consiglio dei Comuni d'Europa
Commovente l'officio religioso a NotreDame. A questo punto non possiamo non
ricordare il telegramma indirizzato per l'occasione da Papa Pio XII: Noi apprendiamo
con grande soddisfazione questo nuovo legame di amicizia che si annoda oggi t'ra gli
eletti di Roma e quelli di Parigi, e Noi ci
compiacciamo, in questa circostanza, di evocare la storia delle nostre due città, che
hanno lavorato a promuovere la civiltà cristiana nel mondo
Lunedì 30 ha avuto luogo la cerimonia del
giuramento all'H6tel d e Ville. In una sessione straordinaria del Consiglio municipale,
di front~e ai consiglieri parigini e a d una
rappresentanza dei consiglieri romani, assisa
fra gli eletti di Parigi, il signor Rebecchini,
in italiano, e il signor Féron, in francese,
hanno letto tra gli applausi il giuramento di
gemellaggio. L'emozione è stata elevata anche quando, poco dopo, nella Sala delle Feste,
risuonarono le note dell'inno nazionale italiano.
In conclusione un passo è stato fatto: ma
ora occorre che gli amministratori delle due
città siano alla testa di un movimento di
conoscenza e di comprensione reciproca fra
i cittadini delle due città, e siano gli attivi
organizzatori di tutta una lunga serie di
iniziative, per cui i responsabili dell'una e
dell'altra città, a tutti i livelli sociali e di
tutti i settori, abbiano occasione di incontrarsi e di esaminare sotto una prospettiva
comune - quella degli Stati Uniti d'Europa -, nello spirito della maggiore franchezza, i comuni problemi. Le segreterie
delle sezioni nazionali francese e italiana del
CCE saranno a disposizione completa di questi volenterosi amministratori. Per costruire
gli Stati Uniti d'Europa c'è bisogno di molta
buona volontà.
,l.
t).
Roma- Pariai
Nei giorni 29, 30 e 31 gennaio si sono svolte
le cerimonie di andata (cioè a Parigi) del
gemellaggio Roma-Parigi. Questo gemellaggio era stato rimandato in vista delle elezioni
politiche in Francia, e sembrava dovesse svolgersi in data più avanzata: ma improvvisamente il Presidente del Consiglio municipale
di Parigi ha voluto bruciare le tappe (in
realtà era già molto tempo che si parlava di
questo gemellaggio) ed ha chiesto che si
arrivasse all'aggemellamento alla fine di gennaio. Ciò non h a nuociuto al lato spettacolare della cerimonia (la quale, appunto, è
stata fin troppo spettacolare e fastosa), ma
ha nuociuto alla sostanziale organizzazione
di tutta una serie di iniziative alle quali si
era pensato e che si è dovuto rinviare alla
fase di ritorno (a Roma) del gemellaggio. Si
era pensato ad un legame stabile da stringere fra i cronisti dei giornali romani e quelli
dei giornali parigini; si era pensato a un
incontro f r a responsabili dell'organizzazione
scolastica delle due citta; si era pensato ad
un incontro fra urbanisti; si era pensato ad
un incontro fra i rappresentanti del corpo
accademico delle due storiche università:
tutto ciò è stato rinviato (anche a causa di
una certa resistenza da parte dei responsabili massimi dell'amministrazione capitolina)
a migliore epoca.
Non per questo, tuttavia, si può dire che
il viaggio degli amministratori romani a Parigi si sia svolto in economia e senza impegno
di mezzi: tutt'altro. E in realtà la cerimonia
di Parigi meritava il dovuto impegno e comprendiamo che suscitasse l'entusiasmo di
diversi amministratori e delle loro famiglie.
Sul grande significato politico di questo
gemellaggio, in effetti, siamo tutti d'accordo:
è infatti più di un anno che le segreterie
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p. n.
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delle Sezioni nazionali francese e italiana del
CCE si erano date da fare presso l'amministrazione municipale di Parigi e quella di
Roma per accelerarne la realizzazione. E
questa, come si diceva, è stata non solo
fastosa, ma anche non priva di una efficace
solennità. Tutta la stampa parigina ha consacrato lunghi articoli alle feste del gemellaggio Parigi-Roma. Nelle vetrine di numerosi magazins faceva bella mostra un'elegante
afftche con le insegne delle due città. Poco
prima del giuramento di gemellaggio il quotidiano France-soir affermava: cc Concludendo
un vecchissimo flirt, il giuramento di gemel-
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31 gennaio
- 15 febbraio 1956
3
COMUNI D'EUROPA
F I N E S T R A
E U R O P E A
La nuova via del17Europapassa per il Congo
Relativamente pochi giorni fa l'Assemblea
francese decideva di rinviare il dibattito sulla
questione scolastica evidentemente per non
esporre il Governo Mollet ad un periodo di
crisi a cnsì breve scadenza dal suo insediamento. Pare che da alcuni mesi a questa parte
la questione scolastica abbia contagiato un
po' tutti i paesi europei quasi che questo necessario, anche se durissimo, passaggio, dovesse affiorare anch'esso come uno dei problemi
tipici dell'integrazione dei paesi del vecchio
continente. E in realtà almeno uno degli
aspetti più essenziali della questione avrebbe
dovuto, anche qui da noi, essere affrontato
fin d'ora in termini europei, confrontando
cioè i dati dei bilanci dei paesi più sviluppati
e verificando quanto in questi paesi spetta alla
scuola e alla cultura e quanto agli altri dicasteri. In Belgio, come si sa, la sfebbrata 11
della questione scolastica aveva fine nel luglio del 1955 col voto del Senato in favore del
progetto Collard per la riforma nel settore
medio, normale e tecnico. La polemica non
era stata né breve né fiacca: è inutile ripetere
la cronaca degli avvenimenti che turbarono
assai la quiete del paese e soprattutto della
capitale del regno. Tuttavia il Governo belga
ha dato in quell'occasione una grande prova
di fermezza. A giudicare della validità di
certe posizioni basterà forse solo ricordare
alcune cifre significative del bilancio scolastico in Belgio. Durante il periodo del governo cristiano-sociale che va dal 1950 al
1954 la cifra del contributo di Stato destinato
alle scuole libere (per lo più cattoliche) era
aumentata dai 1.835 milioni del 1949 a 3.500
milioni. I1 Governo Van Acker (socialista)
aveva quindi proposto la riduzione di 500 milioni. Dopo la lunga e tempestosa polemica
il Governo ha avuto, con l'approvazione del
progetto Collard, ragione della controversia.
In realtà il Belgio è oggi impegnato - con
il Piano decennale per lo sviluppo economico
e sociale del Congo belga - in uno sforzo
-.conomico di notevole portata. In una superficie che è pari ad un'estensione ottanta
volte superiore a quella della madre patria,
l'affrontare un piano di sviluppo economico
e sociale organico e sufficientemente adattato alle contingenze, è comunque un impegno che richiede delle energie economiche la
cui ampiezza è tanto facilmente imaginabile quanto difficilmente precisabile.
.
11
.
appena cento anni, un'altra considerazione da
fare è quella per la quale, avvantaggiato da
certa esperienza tecnica europea ed americana, grazie a Piani come quello belga, i1
Continente nero sarà presto in grado di stare
a fronte dell'Europa con un'economia e un
livello sociale che porranno altrettanto rapidamente la questione della sua unità politica.
Anche in questo senso il coraggioso intervento
del Governo belga non sarà senza risultato
per l'intero Continente nero.
Ma il Congo è oggi di grande attualità pur se si voglia, con pigrizia assai tipica per
il medio europeo, ignorare quello che il prossimo futuro ci costringerà a pensare dell'Africa - per la urgente e grave questione dell'uranio belga. Come si sa - oggi che si parla
ormai in fase esecutiva di iniziativa comune
per l'energia nucleare - il solo Paese continentale che possieda il preziosissimo minerale
è appunto il Belgio. Per quanto i dati siano
tenuti segreti e ben poco si sappia dell'attuale
produzione, si può però ricordare che le statistiche del 1938 davano il Congo come il
massimo produttore di uranio nel mondo. Era
dunque abbastanza comprensibile che i Governi americano ed inglese si assicurassero
- nel 1944 - la completa fornitura di questa
materia prima, mediante un accordo stipulato
col Governo belga in esilio. Come si ricorderà
l'Accordo era stato stretto tra la Combined
Development Agency e l'Union Minière de
1'Haut Katanga, sola produttrice di uranio.
Tale Accordo doveva scadere nel 1956. Nel
M.H. Robiliart, amministratore delegato del1'Union Minière). Questo per citare gli organismi; ma si pensi anche che tecnici sono
stati inviati negli Stati Uniti, che fin dal 1947
il Fondo nazionale di ricerca scientifica creò
un istituto che, nel 1951 divenne l'Istituto
interuniversitario d2 scienza ~ ~ u c l e a rsi
e , pensi
che il suddetto C.E.A.E.N. procede alla costruzione di un reattore sperimentale a Mol che
funzionerà nel 1956-1957, e infine che il sunnominato Sindacato ha dato inizio all'elaborazione di un piano che prevede la costruzione
in Belgio di una prima centrale atomica d i
100.000 kw.
Membro del Consiglio europeo per la ricerca
nucleare di Ginevra, membro della Società
europea dell'energia atomica di Londra, presente alla C o n f e r e ~ ~ zznternazionale
a
per ia
ricerca dei mezzi per sviluppare l'uso pacifico
dell'energia nucleare, il Belgio ha tuttavia
compiuto un grandissimo passo verso 17Europa. Intendiamo dire un passo di vero contributo nella costruzione di una economia comune. Questo passo ha compiuto il Belgio col
cedere alla costituenda Commissione atomica
europea l'autorità propria e - con gli
altri Paesi della CECA - il mandato comune necessari alle istituzioni europee n . Un
articolista belga - sottolineando il fatto che
Monnet si era prudentemente guardato dall'invitare a Parigi i rappresentanti dell'industria dei vari paesi - ha trattato assai duramente gli oppositori (in Belgio, visto che i
delegati di Parigi hanno votato all'unanimità
1955 la situazione dalle due parti era press'a
poco questa: da un lato gli Alleati volevano
assicurarsi una cantinuativa fornitura di materia prima, date ormai le imponenti installazioni fatte per lo sfruttamento dell'energia
nucleare, dall'altro il Belgio riteneva ormai
giunto il momento di mettersi sulla via della
trasformazione e utilizzazione ai fini pacifici e
industriali dell'energia nucleare. Da una parte
i tecnici già sufficientemente preparati e sperimentati, dall'altra la materia prima. Si sa
che in queste descrizioni per generalizzazione
occorre sempre fare delle eccezioni. Non si
creda infatti che il Belgio non avesse già preparato alcuni strumenti di ricerca: nel 1950
esso aveva creato il Com?nzssariato per l'energia nticleare (affidato a M.P. Rijckmans, governatore generale onorario del Congo), nell'aprile del 1952 aveva costituito il Centro di
studi per le appl?cazioni dell'energba nucleare
(direttore: M.L. de Heem), negli ultimi mesi
del 1954 veniva creato inoltre i1 Szndacato di
studio dell'energia nucleare (presieduto da
a favore) dell'Euratom, calcando sul fatto che,
una volta istituito quello, tutto l'uranio congolese deve essere ceduto all'autorità soprannazionale
Non sappiamo se gli accusatori di mestiere
abbiano qualcosa da dire anche s~u questo
punto. Può darsi, visto che anche a proposito di altre, assai dolorose invero, questioni,
se si parla di cattive condizioni di lavoro di
certe categorie di lavoratori, non si ha tuttavia il coraggio di dire che anche nel nostro
Paese queste e forse peggiori condizioni sono
cosa di tutti i giorni e nessuno pensa a farne
oggetto di trattazione sulla prima pagina dei
maggiori quotidiani. Vorremmo in realtà che
almeno questa coscienza europea non tardasse
troppo a farsi maggiorenne e che si mettessero sul tavolo, per essere riviste, le bucce
proprie con quelle altrui e non si giocasse
così sull'opinione della brava gente che legge
K
11
R
)S
W
)I
La "questione settentrionale" africana
cc Ecco il piano della " cité nouvelle " che il
Belgio si propone di costruire nel Congo
Con questa f r a ~ eviene presentato il lungo e
dettagliato Piano, che ha soprattutto e inizialmente il pregio di ribadire che governare e prevedere e che non è possibile
realizzare nessuna buona ed utile azione politica a scadenza semplicemente annuale. E'
auasi certo che il Piano nella sua attuazione
dovrà subire delle modifiche ma è altrettanto
certo che se gli altri Paesi europei con territori in Africa avessero affrontato così organicamente il problema della sistemazione
economica e sociale di detti territori la stabilità dei loro Governi o la continuatività
della loro politica europea in Europa non sarebbe stata così gravemente compromessa. La
Francia non rimanderebbe, intendo dire, il
dibattito .scolastico, ma quel che più preme.
non avrebbe rimandato nemmeno le sue gravi
questioni africane ed esse non turberebbero
così profondamente né l'Africa né l'Europa.
A parte il fatto per il quale - come giustamente osservava un articolista inglese due
mesi or sono - gli europei stabiliti da due
generazioni in Africa sono ormai da chiamare
africani, così come non limitiamo più ai soli
Pelli Rosse il nome di americani o non diciamo
che il Presidente Eisenhower è europeo solo
perché la sua famiglia risiede in America da
1'.
11
(C
3).
Magda da Paesano
COMUNI D'EUROPA
4
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p
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31 gennaio
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XI Sessione dell'llficio Direttivo Internazionale (Bureau)
del Consiglio dei Comuni d'Europa a Metz (21-22 gennaio 1956)
datto a suo tempo la Carta europea), ha
chiesto al bureau di designargli un successore. E' stato designato Kobel, Oberburgermeister di Russelheim a m Main: questi
è anche docente al Centro di Studi comunali di Lindenfels, e associerà questo organismo ai lavori della Commissione.
E' stata accettata la proposta di creazione
di una Commissione culturale, che potrà
funzionare in collegamento col Centre européen de la Culture. I1 signor Moser, addetto
al Centre, fungerà da segretario: Munch
(della sezione tedesca del CCE) presiederà
i lavori di questa Commissione, che si occuperà, fra l'altro, degli scambi culturali, anche
in rapporto allo sfruttamento dei jumelages.
L'on. D'Angelo - già assessore per il turismo e ora assessore per gli enti locali della
Regione siciliana - è stato vivamente ringraziato per l'opera svolta nella sua qualità
di presidente della Commissione per il turismo: i compiti di questa sono stati ora integrati a quelli della Commissione culturale.
Binet, segretario generale del Comune di
Tolone, ha quindi ricordato gli interessanti
dibattiti della Commissione del personale
comunale agli Stati generali di Venezia. I1
presidente della Commissione, Silvio Ardy
(segretario generale, a riposo, del Comune
di Genova) ha fatto importanti studi sui
temi interessanti la Commissione, ma per
ragioni di salute non ha potuto accollarsi i
gravosi compiti organizzativi della Commissione stessa: questi vengono affidati ora al
suo segretario Binet, a csui la sezione italiana assicura una particolare collaborazione.
Berrurier, presidente della Commissione
per l'equilibrio rurale-urbano (urbanistica),
ha riconosciuto che l'azione della Commissione non è stata sufficientemente coordinata e si è proposto di invitarne i membri
in primavera nel suo Co'mune di MesnilSaint-Denis (Seine et Oise). Serafini ha
avanzato a sua volta la proposta che - eventualmente - in primavera ( e comunque
prima dei prossimi Stati generali) siano
tenute in Italia alcune giornate di studio
sul tema della pianificazione (aménagement) del territorio e del decentramento
industriale, in funzione non di una situazione statica (decentramento autarcico) ma
del mercato comune europeo e della Autorità politica comune, che ad esso dovrà presiedere: ha ricordato a questo proposito i
decisivi interventi del ministro Claudius
Petit nella sessione, che nel febbraio 1954
la Commissione urbanistica tenne a Torino.
Berrurier si è dichiarato d'accordo di approfondire l'argomento, e ha promesso anche
di utilizzare i risultati del viaggio in Assia,
compiuto da Brugner e da altri membri italiani della Commissione urbanisti'ca nell'estate 1955.
I1 buruau h a deciso poi che i testi fondamentali del CCE siano riveduti da una
Le Commissioni i n t e m ~ i o n ~ a del
l i CCE
Commissione di redazione, incaricata di staLa segreteria internazionale, in vista della
bilire l'equivalenza dei termini nelle diffesessione del bzcreau, h a ricevuto le relazioni
renti lingue; e ha designato, rispettivamente
scritte delle Commissioni per le Finanze
per le lingue francese, italiana e tedesca,
comunali. oer la Protezione civile e del
Hanno partecipato:
Austria: Lugger, Hammer, Klampfl;
Belgio: Merlot, Marique, Van Den Eyden;
Francia: Trémintin, Mondon, Berrurier, Binet, Durrieu, Sergent;
Germania (occidentale): Hoose, Horn, Kobel, Munch, Sauer, Schaub;
Italia: Schiavi, Peyron, Brugner, Serafini,
Scipione;
Lussemburgo: Cravatte, Hansen, Linster;
Saar: Helms;
Svizzera: de Jaeger, Freiburghaus.
Presidente: Hamilius; segretario generale:
Bareth.
Osservatore: Baloup, segretario della Comniissione degli Affari comunali e regionali del Consiglio d'Europa.
La sessione del b u r e a i ~è iniziata con, una
relazione sulle attività del CCE da parte
del segretario generale, Jean Bareth. Esso
ha messo particolarmente l'accento sulla necessità di legami stretti e senza intermittenze fra le segreterie nazionali e la segreteria internazionale. La riorganizzazione dei
servizi e la riduzione delle spese hanno permesso di ristabilire l'equilibrio di bilancio
compromesso nel primo semestre. Al 31 dicembre 1955 la totalità delle quote nazionali, ad eccezione di quella svizzera, sono
state effettivamente versate. Le sezioni nazionali sono complessivamente in fase di
sviluppo, e in linea generale si può essere
soddisfatti. La segreteria internazionale, secondo le istruzioni datele dal Consiglio di
Presidenza, ha ripreso la pubblicazione del
Bollettino internazionale interno del CCE,
sotto nuova forma. Un opuscolo I( Bilancio
e prospettive del CCE è stato approntato
dal segretario generale Bareth. L'azione dei
jumelages non ha cessato di estendersi:
Bareth ha raccomandato la collaborazione
attiva di tutte le segreterie nazionali nella
loro organizzazione. L'azione dei jumelages
sembra costituire il miglior metodo per fare
penetrare lo spirito europeo nelle popolazioni, e certe manifestazioni hanno permesso
con la loro ampiezza di provare che i popoli
sono quanto mai sensibili all'idea delllEuropa. Tuttavia occorre che i l termine jumelage (~affratellamento)non oopna semplici
cerinton~espettacolari e scambi temporanei
e limitati: per questo i jumelages .d,ebbono
restare sotto l'egida e debbono moltiplicarsi
per iniziativa del CCE.
I membri del bureau hanno manifestato
l'esigenza di una concentrazione delle attività e d'un approfondimento dei temi già
adottati: fra questi la difesa comune delle
autonomie locali, lo sviluppo di dinamici
scambi culturali, la realizzazione dell1Istituto europeo di credito comunale. La Carta europea delle libertà locali deve essere
via via ratificata da tutti i Consigli comunali.
11
))
Berrurier, Brugner, Hoose; resta da designare un rappresentante per il fiammingo.
I lavori della Commissione per gli Affari
europei sono stati riassunti nella relazione
del segretario generale Bareth, il quale h a
richiamato la risoluzione europea degli Stati
generali di Venezia, che deve guidare il
cammino del CCE. In dettaglio il bureau:
1) ha invitato le sezioni nazionali a entrare
il più rapidamente possibile in collegamento
coi servizi della CECA nel loro Paese; 2) ha
raccomandato che un incontro abbia luogo
a1 più presto fra alcuni suoi membri determinanti e il presidente René Mayer; 3) ha
deciso di appoggiare il piano di scambi fra
autorità locali, che va sotto il nome di Piano
Smithers (è un piano adottato dal Consiglio
d'Europa, che promette il suo aiuto amministrativo e finanziario per una organizzazione di scambi comunali europei, nel cui
ambito si dovrebbero svolgere viaggi d'informazione dei membri delle assemblee
comunali e degli aitri enti territoriali locali);
4) si è compiaciuto che l'Assemblea concultiva del Consiglio d'Europa abbia preso la
decisione di convocare una conferenza europea degli amministratori locali (cfr. Comuni d'Europa l ) , n. 11, 15 dicembre 1955);
5) ha deciso di agire presso i delegati dei
ministri (del: Comitato dei Ministri di Strasburgo) per ottenere l'applicazione integrale
del progetto precedente, il voto dei crediti
necessari in bilancio e il mantenimento del
numero attualmente previsto di rappresentanti per ciascun Paese; 6) si sforzerà di
ottenere una modifica dell'attitudine riservaia, al riguardo, di certi rappresentanti di
organizzazioni comunali (specie nei Paesi
Bassi); il bure'au ha incaricato in particolare
la sezione tedesca di ottenere che i dirigenti
del Deutscher Gcmein'detag, del Deutscher
Staedtebund e del Deutscher Statetag modifichino il loro atteggiamento in rapporto
alla ,CConferenza 1 1 ; 7) h a raccomandato che
la Commissione di collegamento CCE-UIV
si riunisca al più presto perché le due organizzazioni possano confrontare i loro punti
di vista sui principi informatori della ConI1 prossimo Consiglio di Presiferenza
denza affronterà i problemi sollevati dal
pool atomico (che secondo alcuni membri
della sezione tedesca debbono spingere a
intensificare al massimo la campagna per
la costituzione della Comunità Politica Europea).
)>.
Sezioni nazionali ,e prossimi Stati generali
I1 bureau si è quindi occupato delle attività delle differenti sezioni nazionali. I1
presidente Hamilius ha dato conoscenza di
una comunicazione di Jaquet, sindaco di
Lc Locle e presidente della sezione svizzera,
che fa il bilancio delle difficoltà della sezione stessa (la quale evidentemente si
dibatte fra due difficoltà, cioè l'ostilità delI'UIV - cui, fra l'altro, aderiscono tutte le
grandi città
e l'ancora scarso europeismo
svizzero). Problematica è poi ancora la
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31 gennaio
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COMUNI D'EUROPA
febbraio 1956
situazione nei Paesi Bassi, ove l'europeismo
è sentitissimo e molti Comuni vorrebbero
aderire, ma ne sono scoraggiati dall'unione
dei Comuni olandesi, assai potente nel
Paese e nelle sfere dirigenti dell'UIV. La
città di Amsterdam, tuttavia, aderisce e
paga regolarmente le quote. I1 bureau raccomanda ai suoi membri di sviluppare al
massimo le relazioni personali coi dirigenti
delllUnione dei Comuni olandesi, e di moltiplicare i contatti (anche attraverso inviti
a convegni) coi singoli amministratori locali
olandesi.
La sezione francese è in espansione e ha
svolto ,una grande attività. I1 suo comitato
direttivo (60 persone) si è riunito regolarmente al minimo ogni due mesi; l'assemblea
generale del1'A.F.C.C.E. si è svolta il 7 e
1'8 ottobre u. S. a Saint-Mandé, ricevendo
un messaggio del presidente del Consiglio
e con l'intervento del ministro degli Interni.
1,'A.F.C.C.E. h a tenuto numerose riunioni
dipartimentali (provinciali), e costituito comitati dipartimentali, particolarmente in
Vandea, nelle Landes, nell'Aube, nell'Ardèche, nel Nord, nella Senna Marittima, nel
Gers, nel Basso-Reno, nel Calvados, nella
Manica, nel Rodano, nell'Isère, nella Dr6me, nella Loira, nella Marna, ecc. In preparazione del congresso nazionale hanno
tenuto riunioni di studio le Commissioni
nazionali (è stato diffuso un rapporto Mossé
sul credito comunale europeo). E' stato diffuso largamente l'Appello di Esslingen e
- sempre secondo il mandato di Esslingen - si è intervenuti presso il ministro
degli Esteri; si è prodotta una campagna
per la Carta europea delle libertà locali 11
presso tutte l e città di più di 2.000 abitanti: e già si è ottenuta la ratifica di centinaia di città, fra cui Parigi, Rouen, Marsiglia, Strasburgo, Bordeaux, Rennes, ecc.
Durante la campagna elettorale 1'A.F.C.C.E.
ha inviato un questionario sull'Europa a tutti
i candidati deputati. La sezione francese ha
stampato molto materiale di propaganda,
fra cui una riedizione della Carta 11, l'edizione di un nuovo appello ai Sindaci, una
nota sulle attività e l'organizzazione dell'A.F.C.C.E., una nota sui jumelages, lo
opuscolo 11 Que peuvent attendre les Mairesi de la C.E.C.A.? inoltre la rivista Fédération h a pubblicato un numero speciale
sul C.C.E. ed è in preparazione l'opuscolo
Bilan du C.C.E.
L'A.F.C.C.E. ha effett,uato nel 1955 numerosi e importanti jumel,ages, e organizzato viaggi (una trentina di
sindaci del Lionese in Germania. a Bad
Homburg; venticinque deputati e sindaci di
regioni industriali e minerarie francesi a
Lussemburgo, presso l'Alta Autorità della
C.E.C.A., ecc.). Gli aderenti a1:'A.F.C.C.E.
appartengono a più categorie: 1198 Comuni,
12 consigli generali (rappresentanti un totale
di 5825 Comuni), larga rappresentanza individuale àell'Asso~ciation des Maires de France (che raggruppa attualmente circa la metà
dei sindaci francesi e che ha, nel suo complesso, stretti legami con l'A.F.C.C.E.), parecchie sezioni dipartimentali dell'Associ,ation des Maires de France, altri organismi
(l'Associazione dei segretari generali di Comune, la Conferenza generale dei notai), ecc.
L a sezione belga ha l'adesione di 253 Comuni, rappresentanti il 37% della popolazione: 169 Comuni hanno ratificato la Carta Un concorso su un tema europeo è stato
organizzato fra gli alunni delle scuole elementari. L'A.B.C.C.E. ha proposto centinaia
di controllori, specie sindaci, per il referendum della Saar. Ci sono 29 jumelnges
in corso, cui partecipa una città belga. L'informazione dell'opinione pubblica e degli
ambienti comunali è stata assicurata con
riunioni, conferenze e articoli nella stampa.
La sezione belga ha proposto di far tenere
nel 1958 gli Stati generali in Belgio.
Alla sezione tedesca aderiscono numerose
organizzazioni C o m u n a l i , rappresentanti
11
));
.
1
11.
.
>l.
5
METZ
-
Porte des Allemands
20.000 città. Essa ha un suo periodico ( 1 1 Rat
der Gemeinden Europas
ed ha offerto di
organizzare (per l'ottobre 1956) gli Stati
generali a Francoforte e a Bad-Homburg.
I1 segretario generale dell'A.1.C.C.E. ha
fatto la relazione per la sezione italiana (le
attività della sezione italiana sono riportate
sul n. 12, 1955, .di I( Comuni d'Europa ,)). Fiorente è anche la sezione lussemburghese.
I1 bureau ha ringraziato vivamente la
Sezione tedesca per l'offerta di organizzare
gli Stati generali, che - ci si ripromette saranno ancora più importanti di quelli di
Versailles e di Venezia. Sono stati fin d a
di massima - fissati per essi quattro
ora
temi: 1) prosecuzione e approfondimento
della battaglia per la (I Carta europea delle
2) i Comuni e l'accelerazione
libertà locali
del processo di integrazione europea; 3) la
pianificazione del territorio europeo, le regioni, il mercato comune e il decentramento
industriale; 4) il credito comunale europeo.
Per i problemi specifici degli Stati generali
il bureau tornerà a riunirsi (questa volta a
Bad-Homburg) il 23 e 24 marzo p. v.: successivamente si sottoporrà tutta la materia
a una riunione plenaria dell'Esecutivo del
C.C.E.
11)
-
)I;
Organizzazione del CCE e credito comunale
Le attività del Consiglio di Presidenza
sono state approvate dal bureau, nel quadro
della relazio'ne morale: tuttavia si è aperta
una discussione sulle sue competenze e sulla
sua composizione.
Al termine della discussione Merlot, Cravatte e Lugger, membri originari del Consiglio di Presidenza, si sono dichiarati dimissionari per facilitare l'assetto di una organizzazione, che sarà definita nel quadro dei
nuovi statuti. La commissione per gli statuti
sarà pertanto convocata dal suo presidente.
I1 prossimo bureau sarà tuttavia preparato
dal Consiglio di Presidenza, di cui l'utilità
attuale e l a composizione saranno di nuovo
messi in discussione.
I1 presidente Schiavi - in vista del burelau - aveva presentato due relazioni, una
sulla Commissione per le finanze comunali
e una sulla Comunità europea di credito
comunale, proponendo essenzialmente poteri
più estesi e un'organizzazione più funzio-
nale per la Presidenza della C.E.C.A. Al
bureau Serafini è stato incaricato dal presidente Schiavi di illustrare ulteriormente le
relazioni: e in sostanza Serafini - dopo aver
chiarito i legami organici e formali tra il
C.C.E. e la Comunità europea di credito
comunale - ha delineato quale dovrebbe
essere il metodo di lavoro per accelerare
- ed accelerare proficuamente
i lavori
preparatori dell'Istituto europeo di credito
comunale. Serafini ha poi affermato che si
possono pensare varii tipi di istituto, ma
che ove non si affrontino i problemi della
garanzia di cambio, e si cerchi di edificare
altrimenti l'istituto, difficilmente si continua
a battere il terreno europeista (sia pure in
qualche modo funzionale), e si batte in
pieno il terreno tradizionale: in questo caso
l'iniziativa non interessa il C.C.E. I1 bureau
tornerà ad aff'rontare i problemi del credito
nelia sua prossima riunione di Bad-Homburg.
-
I1 Comitato Direttivo della Comunità di Credito riunito a Metz
I1 Comitato direttivo della Comunità europea di credito comunale si è riunito, nel
Municipio di Metz, il 22 gennaio, sotto la
presidenza del senatore Schiavi. Erano presenti: la signora De Jager (Svizzera), ed i
signori Berrurier e Sergent (Francia), Horn
(Germania), Hammer e Klampfl (Austria),
Peyron, Jori e Scipione (Italia), Franzmeier
(Saar).
Era all'ordine del giorno l'esame dei due
progetti di Statuto del costituendo Istituto
di credito, presentati rispettivamente dalla
Sezione svizzera e dalla Commissione Finanze Comunali del Consiglio dei Comuni
d'Europa.
Dopo ampia discussione, si è deciso, in
considerazione dell'importanza dell'argomento, di riprenderne l'esame in occasione di
una prossima riunione, e pertanto il Comitato Direttivo della Comunità di credito
sarà nuovamente convocato per il 22 marzo,
in Germania, a Bad-Homburg (Francoforte). In quella sede sarà presa una decisione circa i criteri in base ai quali è opportuno procedere alla costituzione dell'l'stituto, e i in seguentemente saranno fissate le
modalità di attuazione dell'iniziativa.
6
31 gennaio
COMUNI D'EU ROPA
FINESTRA
EUROPEA
(continuazione da pag. 3)
e che forse ignora che anche nel nostro Paese
i contratti di lavoro di certi lavoratori del
sottosuolo lasciano assai a desiderare e le
condizioni igieniche
e di assistenza seguono
di
pari passo.
Ma questo è un discorso che vorremmo
affrontare altrove, documenti alla mano.
Per ora da tutto quanto abbiamo esaminato
sin qui, un grande interrogativo ci viene incontro: che cosa si vuole aspettare a dichiarare e ad affrontare il rinato problema dell'unità politica europea? Si pensa forse che
la Commissione atomica o l'Autorità Euratlom
camminerà da sé, con un ennesimo (o lo stesso
della CECA!) Consiglio dei Ministri? Abbiamo
già posto la questione altre volte in passato,
recentemente parlando dell'iniziativa Monnel.
Oggi dobbiamo riproporre il quesito al massimo contribuente d i questa costruenda nuova
Autorità specializzata: il Belgio.
Un viaggiatore americano - che non so
quanti chilometri di viaggio ha totalizzato in
pochi mesi di permanenza al Congo - ha
recentemente pubblicato un libro che è stato
abilmente preso in giro da un articolista inglese. Nel libro detto, tra l'altro, si racconta
che la definizione che un indigeno di una
delle più primitive tribù del Congo ha dato
all'uomo bianco è che è una barca che naS e già
viga molto senza sapere dove v a
siamo a questo punto oggi - visto il piano
di sviluppo economico e sociale - chissà dove
arriveremo domani! E chissà che il Congo
così sapientemente dimensionato anche amministrativamente non debba darci qualche
più essenziale sorpresa.
Non abbiamo creduto al miracolo diplomatico che P.H. Spaak ha voluto riconoscere
nell'U.E.0. La fragilità di quel trattato, messa
a confronto con la solidità economica della
Sutura Autorità nucleare, ci spaventa. Vogliamo invece credere che - governo francese permettendolo - P.H. Spaak abbia in
serbo per noi federalisti un vero ed urgente
11.
rilancio. Mercato comune, industria I( tradizionale trasporti (i parti gemellari di Messina) possono seguire a passo meno veloce.
Quello che occorre subito fare è riprendere
la via della Costituente europea.
Scendere razionalmente le scale della propria casa, quando il tetto è già incendiato e
sta per precipitare trascinandosi tra le fiamme
è follia suicida; ma attardarsi anche a spiegare ai nostri figli spauriti che quella è la
cosa migliore per uscire dal pericolo, è un
delitto inqualificabile. Tutto questo va detto
per la gente che cammina preoccupata e triste
per le strade dell'Europa (anche se attualmente il paragone dovrebbe essere scelto sotto
zero per essere più efficace).
al,
Magda da Passano
- 15 febbraio
e tra gruppo e ambiente. L'universo in espansione e l'ambiente in espansione seguono nel
complicarsi delle loro strutture gli stessi
principi. Una nuova misura, una iluova unità,
una nuova mobilità, sono gli elementi fondamentali di questo sviluppo parallelo che conduce inevitabilmente al formarsi di una
nuova visione della vita. Ne risulteranno,
secondo il Gutkind, la fine delle città e il
sorgere delle comunità, con il conseguente
arricchimento della vita personale e l'affermazione di un vero spirito comunitario.
HERVEDETTON,
L'Administration régionale et
locale eiz France, Presses Universitaires de
Paris 1953,
France (coll. Que sais-je?
IL
'l),
È \n utile volumetto di 127 pagine. Dopo
una noticina su Le origini storiche della
organizzazione regionale e locale segue una
prima parte (l'amministrazione regionale)
con un capitolo sul département e uno sulla
regione (il movimento regionalista, e le prime realizzazioni del regionalismo). Nella
seconda parte si tratta specificamente della
amministrazione comunale.
HANS MUNTZKE- DOTT. HANS SCHLEMPP,
Kommentar zur Efessischen Gemeindeordnung mit Handbztch des Gemeind,erechts
(Commento all'ordinamento comunale del1'Assia e appendice legislativa), Verlag
dott. Max Gehlen, Bad Homburg von der
Hole - 1" volume di pagg. 1.500, 2" volume
di pagg. 1.384; rilegatura in tutta tela;
prezzo 96 marchi.
I1 primo volume contiene il commento all'ordinamento comunale dell'Assia, il secondo
contiene l'appendice delle leggi. Mediante il
sistema di fogli mobili, adottato per il secondo volume, l'opera può essere mantenuta
sempre aggiornata. Le pagine supplementari
saranno fornite di volta in volta al prezzo di
6 Pfg. Gli autori che sono ottimi conoscitori
dell'assetto amministrativo dell'Assia, hanno
compilato un'opelra verameilte pregevole. I1
primo volume potrà anche essere acquistato
separato al prezzo di 58 marchi.
11,
**
Z Libri
**
E. A. GUTKIND,L'ambiente in espans~one(La
fine delle città - Il sorgere delle comunztà),
Milano, edizioni di Comunità, 1955 (edizione originale: The Expanding Environment, Freedom Press, 1953, London), con
illustrazioni, lire 2.100.
È un saggio ove l'urbanista Gutkind intende
chiarire i motivi onde la vita nelle nostre
città e nelle nostre campagne, quale la sperimentiamo oggi, ha perduto progressivamente
ogni significato. Affrontando il problema del
perché gli uomini scelgano a loro residenza
la città o la campagna, dimostra, in una
rapida analisi, come lo sviluppo della città
sia un fenomeno degli ultimi duemila anni
di storia. Giunge, così, alla conclusione che
noi siamo oggi a una svolta decisiva della
nostra vita nel mondo: le semplici riforme,
anche le meglio intenzionate, non bastano a
risolvere l'assillante problema di trovare una
nuova relazione sociale tra uomo e gruppo
BANCO DI SANTO SPIRITO
FONDATO NEL 1605
DliREZliONE CENTRALE
Roma
-
Via del Corso, 173
e
corrisponden /i
in /u//o i / mondo
i l CARPANO
~
1956
31 gennaio
- 1 5 febbraio 1956
COMUNI D'EUROPA
Regioni, Provincie, Comuni, Consorzi; Camere di Cornrnercio, Enti locali vari; il
secondo t i r o di decentramento vuol dire
Uffici miilisteriali più vicini al cittadino o
comunque p i ì ~ vaste attribuzioni agli uffici
statali periferici.
Si è osservato, non senza una certa delusione, che una buona parte dei decreti
sinora emanati hanno attuato in minima
misura e per limitati servizi il decentraN e l l a legge per il rlecentl.u~ltcrsto arnmento autarchico; e che non si è stati troppo
ministrativo i n nz<rieriu d i ugricolturu
generosi
neppure col decentramento buroe JOreste 6 pr-evista In costilrrzione d i
cratico. È com'unque sommamente importante
C o m u n i t u ntontane o Consigli ili V a l l e
che al decentramento si sia posta finalmente
mano, mentre è altresì da riconoscere che i
provvedimenti finora adottati rappresentano'
I1 Decreto del Presidente della Repubblica.
comunque u n apporto non trascurabile allo
n . 987, del 10 giugno 1955, pubblicato per
snellimento deila macchina amministrativa,
altro sulla Gazzetta Ufficiale del 5 novembre e che entrerà i n vigore il 1" gennaio 1956, all'avvicinamento - così importante sotto
ogni punto di vista, materiale e morale contiene ben 74 disposizioni per il decentradel cittadino all'amministrazione della cosa
m e n t o di servizi del Ministero dell'agricolpubblica.
tura e delle foreste.
Ma ritorniamo al decentramento dei serS i tratta di uno dei più importanti decreti
vizi del Ministero dell'agricoltura e delle
fra quelli finora emanati i n tema di decenforeste.
tramento amministrativo, ai sensi della LegI1 decreto testé pubblicato attua u n notege-delega 11 marzo 1953, n. 150.
Con tale legge, il Parlamento autorizzava vole decentramento autarchico i n materia di
il Governo a predisporre ed approvare vari caccia e di pesca, per le quali numerose e
decreti con cui vari servizi dei vari Ministeri importanti attribuzioni assumono le Amministrazioni Provinciali; i n materia di bachivenivano decentrati. È noto che cosa s'intende per decentramento amministrativo: si coltura e di olivicoltura, per cui si fissano
particolari competenze delle Camere di comintende che a determinati servizi si provmercio, industria e agricoltura.
vede, anziché al centro, i n periferia, nelMa non è questa la parte più importante
l'ambito della Regione, della Provincia, del
e maggiormente innovatrice del decreto. Di
Comune, dove d'altronde i bisogni sono m e glio avvertiti e posson venire più convenien- vivo interesse sono piuttosto i nuovi criteri
temente soddisfatti; e s'intende altresì che che hanno guidato il legislatore i n sede di
decentramento delle attribuzioni dell'Ammideterminati uffici dipendenti dai vari Ministeri vengono distaccati da Roma, dove nistrazione dell'agricoltura e delle foreste.
chiunque sa quanta fatica sia giungere, a Più vasti compiti e più ampi poteri sono conferiti agli Ispettorati - regionali, compartiTorino, a Ivrea, nel Com'uiie dove il cittadino risiede e dove è il centro dei suoi mentali, provinciali, ripartimentali - della
agricoltura e delle foreste. Non solo: il
interessi.
Ministro
può istituire sezioni distaccate delProblema particolarmente attuale, da noi, l'Ispettorato
provinciale dell'agricoltura e
questo del decentramento amministrativo dell'Isnettorato
ripartimentale delle foreste
(che cammina di pari passo con quello delle nei centri ai quali faccia capo, con ommogerettamente intese autonomie locali). La CO- neità di aspetti, l ' e c ~ n ~ o m iagricola
a
o forestituzione, d'altronde, dichiara testualmente
stale di u n determinato territorio, laddove le
all'articolo 5: cc La Repubblica, una e indiesigenze richiedano un'a circoscrizione terrivisibile, riconosce e promuove l e autonomie
più localizzata
toriale
locali; attua nei servizi che dipendono dallo
Sottolineiamo
la disposizione legislativa,
Stato il più ampio decentramento arnministrativo; adegua i principi ed i metodi della che concretamente attua u n principio innovatore: il riconoscimento di una circoscrisua legislazione alle esigenze della autonomia
zione territoriale che risponda ad esigenze
e del decentramento
concr'ete, meglio - nel caso previsto - delle
Per rendere operante appunto la norma tradizionali e molto spesso artificiose (come,
programmatica della Costituzione, il Governo i n molti casi, per la provincia) circoscrizioni
è stato autorizzato (articolo 1 della Leggeamministrative. (Ciò è d'altronde, nello spidelega) a trasferire alle Provincie, ai Comuni
rito della Costituzione, la quale ha altresì
e agli altri Enti locali funzioni dello Stato una
norma espressa, l'articolo 129 capodi interesse esclusivamente locale, per l e verso 20, secondo cui le circoscrizioni proseguenti materie: assistenza, igiene e sanità; vinciali possono essere suddivise i n circonamministrazione degli istituti di istruzione dari con funzioni amministrative per u n
post-elementare e di istruzione artigiana e ulteriore decentramento
professionale; istituzioni culturali provinciali
I n questo spirito innovatore, l'articolo 13
e comunali; antichità, belle arti, tutela del
prevede che, allo scopo di favorire il migliopaesaggio; agricoltura, bonifica e colonizzaramento tecnico e di promuovere in parti-.
zione; economia montana, usi civici, consorcolare la costituzione dei Consorzi di preterie, promiscuità per condomini agrari. e
forestali; industrie, commercio, artigianato, venzione e di bonifica montana, previsti
dalla legge 25 luglio 1952, n. 991 (la legge
turismo, disciplina dei prezzi dei generi alimentari; caccia e pesca; lavori pubblici; uti- per La montagna), per adempiere e coordinare le funzioni relative: al Piano generale
lizzazione delle acque pubbliche e del demadi bonifica montana e ai piani particolari
nio marittimo; trasporti su strada, filovie e
previsti dalla stessa legge; alle Aziende spe->
funivie n.
ciali per la gestione dei patrimoni silvoSi parla, i n questo caso, di decentramento pastorali dei Comuni e degli altri Enti pubautarchico o istituzionale. I1 decentramento blici ( d i cui al R.D. 30 dicembre 1923,
burocratico o gerarchico (che è quello - n. 3267); e, infine, ai Consorzi tra Comuni
che abbiam visto - del distaccare gli uffici previsti dalla legge 27 dicembre 1953, n . 959,
ministeriali da Roma alla periferia) è pre(la legge sui bacini imbriferi m,ontani), i
visto all'articolo 8 della legge-delega: PoComuni compresi i n tutto o i n parte nel peritrà essere altresì disposto il decentramento m e t r o di una zona montana possano- costiad organi periferici, regionali, provinciali,
tuirsi i n consorzio a carattere p e m n e n t e ,
distrettuali, o con minore circoscrizione, di
denominato ,( Consiglio di valle o Comuattribuzioni che, secondo le leggi vigenti, nità montana 1 1 .
spettano agli organi centrali delle A m m i E ricorderemo che per l'articolo 1 2 non
nistrazioni dello Stato, conferendosi caratsarà più la Commissione censuaria centrale,
tere definitivo a provvedimenti emessi dagli
oensì la Commissione provinciale a suddiorgani periferici e sostituendosi il parere e videre l'intero territorio montano della Proil controllo di organi locali ai pareri e ai vincia i n zone costituenti ciascuna un terricontrolli da parte di organi centrali
torio geograficamente unitario ed omogeneo
I1 primo tipo di decentramento vuol dire, sotto liaspetto idrogeologico, economico e
insomma, maggiori poteri agli organi locali:
sociale.
Comuni
montane
,).
13.
CC
11
In questa zona omogenea fisicamente, economicamente, socialmente, si costituisce quella che la legge chiama con il nome di una
vivente realtà che la filosofia, la sociologia,
l'economia, la politica hanno ormai accolto
- Comunità montana.
EDOAFBOP I Z Z ~ I
A due anni dall'entrata i n vigore della
legge sulle acque, le grandi società elettriche
avrebbero dovuto versare ai C o m z n i montani circa 9 miliardi di lire; m a finora nelle
casse dei Comuni è entrata solo la decima
parte di questa cifra 1 1 . Così inizia u n articolo a firma Attilio Pandzni, pubblicato da
I 1 Mercurio dell'll febbraio c.a. sotto il
titolo: Le società elettriche non vogliono
pagare 1 1 .
( N . d. R.)
CC
11
e oaioteta pet bab,tenetci nella
Per difendere le autonomie locali b
necessario - prima di tutto - garantire una efficiente vita autonoma
della nostra Associazione
La prima. concreta manifestazione di autonoma volontd amministrativa i Comuni possono
e debbono darla provvedendo essi'stessi alla
vita dell'A.1.C.C.E. e di questo Bollettino.
Versate puntualmente le quote associatlve,
pagate le quote di abbonamento a questo Bollettino!
È necessario raccogliere al più presto un numero di abbonamenti che ci consenta dl migliorare il nostro organo di stampa, aumentandone
convenientemente il numero delle pagine.
SOTTOSCRIVETE UN N U M E R O DI ABB O N A M E N T I P R O P O R Z I O N A T O ALLA
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E FATELO PRESTO. I versamenti vanno
effettuati sul conto corrente postale n. 1127135
intestato a " Banca Nazionale del Lavoro Roma I
Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni d'Europa ", avendo cura di speciticare la
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-
))).
11
11.
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-
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