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Spedizione in abbonamento postale Gruppo III
N. 3 31 marzo - 25 aprile 1956
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ORGANO
DELL'ASSOCIAZIONE
ITALIANA
PER
IL
CONSIGLIO
le prossime am~inistrative e I'Europa
(appunti per gli elettori, per i candidati, e per i dirigenti dei partiti)
S e c'è una nazione che non possa attendersi che benefici dalla costituzione degli
Stati Uniti d'Europa, questa è certamente
l'Italia. Nasce allora spontanea la domanda:
perché i partiti e i movimenti politici italiani
o sono avversi alla integrazione europea o
l'appoggiano - per lo più - solo verbalmente (quando se ne ricordano)?
Considerato che l'opposizione o la resistenza alla integrazione europea non viene
dall'uomo comune, dalla somma dei singoli
cittadini italiani - tutt'altro -, se ne dovrebbe ricavare un giudizio assai severo sulla
nostra classe dirigente politica, al governo o
all'opposizione.
E in realtà l'uomo comune deve cominciare
a saper riconoscere tutti i piccoli e grandi
interessi costituiti, tutti i pregiudizi e le inconfessabili paure - quando non si tratti
semplicemente di colpevole pigrizia mentale
- che trattengono da un coerente e impegnato federalismo europeo così numerosi
valentuomini, responsabili della cosa pubblica. A questo proposito 1'Amociazione Italiana per il Consiglio d'ei Comuni d'Europa
invita tutti i cittadini el'dtori, a cominciare
dalle prossime amministrative, a scegli~elrsi
come mppresientanti quei candidati, che diano
un sicuro affidamento di battersi per gli
Stati Ulniti d'Eu;rlopa non solo per le loro
dichiarazioni verbali (che pure sono necessarie), ma per il complesso 'dei pmpri atkeggiamenti politici e dei pro'pri legami economici. Sul terreno del federalismo europeo
l'elettorato italiano ha la possibilità di verificare la sincerità del patriottismo (posposizione dell'interesse particolare all'interesse
generale) e dei convincimenti democratici di
coloro che si presentano al suo giudizio.
Ma YAICCE si rivolge anche ai candidati
e ai dirigenti, centrali e periferici, dei partiti e dei movimenti politici italiani. Le parole
pronunciate in Francia dal Presidente Gronchi sono state assai limpide e ferme: si è
fatto troppo poco - Egli h a detto - per
l'integrazione europea; questa integrazione
deve essere anzitutto politica; le attuali istituzioni cosidette europee sono facciate con
poca realtà dietro; occorre pervenire al più
presto a un parlamento europeo, attraverso
il quale gli europei si àiano direttamente le
leggi della propria convivenza. Ebbene, collaboriamo anche sul piano locale a questo
invito presidenziale, a cui - si badi! l'elettorato, anche quello più umile, è molto
più sensibile di quanto non ci si sia finora
avveduti.
Ma è lecito, e in che cosa consiste, calare
l'Europa nei programmi amministrativi?
P e r quanto riguarda la liceità si potrebbe
semplicemente osservare che scrupoli di questo genere sorgono solo - curiosamente per il federalismo europeo, visto che assai di
rado sono stati sollevati per innuri~erevoli
altri problemi generali, inseriti tranquillamente nella programmatica amministrativa
locale. Ma vogliamo non limitarci a questa
osservazione. L'inserimento del federalismo
europeo nella politica amministrativa è lecito
per ragioni di forma e di merito.
I1 federalismo europeo, intanto, non rientra
nella politica di parte: esso è un precetto
costituzionale, come ha acutamente chiarito
il Mortati (nelle pagine finali del bel saggio
« Ispirazione democratica della Costituzione »,
incluso nel volume « I1 secondo Risorgimento », pubblicato per iniziativa del Comitato
dei Ministri incaricato di predisporre la celebrazione del decennale della Resistenza, e
edito dall'lstituto Poligrafico dello Stato Roma 1955). Ma il federalismo europeo viene
anche in soccorso, di fatto, alle autonomie
locali. L'equilibrio del potere (la « sovranità
divisa , per usare una espressione in uso
nella letteratura sul federalismo americano)
fra Stato federale e Stati membri finisce a
tutto vantaggio, e a garanzia, delle libertà
locali, periferiche.
I1 Consiglio dei Comuni d'Europa è l'organo attraverso il quale i Comuni, le Provincie, le Regioni si battono per la Federazione
europea. I candidati alle prossime elezioni
amministrative dovranno impegnarsi a potenziare il CCE, ad appoggiare la sua politica, a incrementarne le iniziative. I terzi
Stati generali dei Comuni d'Europa sono alle
porte: essi si svolgeranno nel prossimo otto-.
bre, sotto l'Alto Patronato del Presidente
della Repubblica federale tedesca, a Francoforte sul Meno ( i primi si sono svolti a Versailles, i secondi a Venezia). E' prevista la
DEI
COMUNI
D'ELIROPA
partecipazione di quattromila delegati, e sarà
la più grande assise di amministratori locali
europei della storia del nostro continente.
Tutto lascia prevedere che, sviluppando le
conclusioni di Venezia (« I1 primo scopo dei
Comuni d'Europa è l'istituzione di una Comunità Politica Europea con poteri limitati
ma reali, sui piani politico, economico e sociale, e sottoposta a un controllo democratico
emanante dal suffragio universale diretto 2 )
si passerà alla richiesta esplicita dell'Assemblea Costituente europea. Quali saranno i
delegati italiani a Francoforte? Quale sarà il
loro contributo a questa grande tappa verso
gli Stati Uniti d'Europa? I risultati delle
prossime elezioni amministrative ci daranno
una risposta.
Ma quali temi specifici - possono incalzare i candidati alle prossime amministrative - ci offrono il federalismo europeo e il
CCE? I1 ,CCE propone una Comunità europea di credito comunale, che riesca a convogliare, a basso interesse, il risparmio europeo
(molti sono i capitali che giacciono inoperosi
e cercano un impiego non speculativo) verso
i Comuni - o, meglio, loro organici consorzi della misura ottima dei nostri vecchi
circondari - e verso le aree depresse. I1 CCE
stimola l'istituzione di una fitta rete di legami stabili - spirituali, culturali, economici, ecc. - fra i Comuni europei, direttamente, al di sopra delle ancora esistenti
frontiere nazionali: questo è lo scopo reale
degli affratellamenti (o jumelages). I1 CCE
propone, a fianco dell'istanza per un mercato
comune europeo, la soluzione dei problemi di
pianificazione del territorio (a cui sono particolarmente interessate le Regioni) in una
prospettiva europea. I1 CCE, che ha fra i suoi
testi fondamentali la « Carta europea delle
libertà locali », sollecita uno studio comparativo delle diverse esperienze e dei diversi
regimi amministrativi europei, perché ci si
adegui, con comune vantaggio e risultati di
omogeneità, alle esperienze e ai regimi più
avanzati. I1 CCE suggerisce nuove vie per
incrementare il turismo intereuropeo, gli
scambi f r a i giovani, l'apertura europea della
scuola.
L'Associazione Italiana peir il Consiglio dei
Comuni d'Europla invita, quindi, tutti i c'andidati n,ell'epromima amministrative e i di,rigenti, cenfrlali e periferici, dei pairtiti e dei
movimenti p,olitici a impegnarsi, durante la
campagna elettorale, per una ad8elsisoniemassiccia dei Comuni e d'elle Provinci'e d'Italia
al CCE, p,er una politica europea degli enti
a un
territoriali l'ooali, per la c~~llab~orazime
gran& rnot~opopolare in favore degli Stati
Uniti d'Europa.
2
C O M U N I D'EUROPA
31 marzo
Messaggio del Segretario Generale
Congresso nazionale dei Segretari
comunali e provinciali (Roma 24-25-26marzo 1956)
e
Signor Presidente,
sono costretto ad assentarmi brevemente
da Roma, non so se riuscirò a seguire
almeno la parte conclusiva del 4" Congresso
nazionale dei Segretari comunali e provinciali e Le sarò assai g r a t o se vorrà porgere a t u t t i i partecipanti il saluto cordiale
e l'augurio di buon lavoro dell'Esecutivo
internazionale del Consiglio dei Comuni
d'Europa e della Sezione italiana del Consiglio stesso.
L'ordine del giorno del vostro congresso
è, in realtà, tale da interessarci vivamente.
Lei sa, signor Presidente. che il Consiglio
dei )Comuni d'Europa si batte per un federalismo integrale, infranazionale e sopranazionale, si batte, cioè, nello stesso tempo
per le autonomie locali e per gli Stati
Uniti d'Europa: e Lei s a anche che - credo prima f r a le organizzazioni internazionali - favorisce senza riserve una azione
solidale dei segretari comunali, provinciali
e degli altri enti territoriali minori con gli
aministratori eletti. I secondi S t a t i generali
dei Comuni d'Europa, che si svolsero a Venezia, nell'ottobre 1954, conclusero che è fondamentale acquisire al Consiglio dei Comuni
d'Europa l a piena collaborazione dei funzion a r i degli enti territoriali locali, in vista
della complessa opera necessaria per realizzare i principi della « Carta europea delle
libertà locali >>.
Woi pensiamo di avere un contributo decisivo nello studio dell'organizzazione dei ser-
vizi comunali e degli altri poteri locali, in
vista: a) di diffondere i migliori sistemi
vigenti in Europa e il loro funzionamento;
b ) di preparare l'organizzazione f u t u r a di
questi servizi, su piano europeo. Pensiamo
anche che i funzionari degli enti territoriali locali - che ci auguriamo aderiscano
in massa al Consiglio dei Comuni d'Europa :
e le porte sono loro fraternamente aperte vogliano studiare la situazione giuridica ed
economica delle diverse categorie di fuzion a r i (amministrativi, contabili, tecnici, sanitari, scolastici, dei servizi industriali municipali), in vista: a ) di proporre un orientamento comune per una più razionale definizione di uno stato giuridico ed economico.
rispondente a i principi di giustizia e alla
collaborazione federale che essi dovranno
assicurare alle amministrazioni locali ; b ) di
preparare una regolamentazione s u piano
europeo a tale uopo.
I n molte altre iniziative del Consiglio dei
Comuni d'Europa prezioso può essere l'ausilio dei segretari comunali e provinciali: nell'organizzare gli affratellamenti t r a Comuni,
nella realizzazione della Comunità europea
di credito comunale, negli studi urbanistici
comparati. F i n da o r a la Sezione italiana
del Consiglio dei Comuni d'Europa conta in
una rilevante rappresentanza di segretari
comunali e provinciali a i terzi S t a t i generali
dei Comuni d'Europa, che si svolgeranno nel
prossimo ottobre a Francoforte sul Meno.
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25 aprile 1956
Signor Presidente, non voglio rubare
troppo altro tempo a i lavori congressuali,
m a m i permetta ancora una breve osservazione. L'attività e la propaganda federaliste
non possono essere considerate politica di
parte, ma si inquadrano nello spirito e nella
lettera della Costituzione della Repubblica
italiana. Vorrei affermare col mortati - e
mi rifaccio a l suo bel saggio « Ispirazione
democratica della Costituzione » - che il
federalismo non è soltanto, sempre e in ogni
caso, lecito, ma è addirittura obiettivo tale
da costituire un precetto costituzionale.
E in realtà noi t u t t i non tanto abbiamo
il diritto quanto il dovere di costruire gli
S t a t i Uniti d'Europa,-che saranno il pegno
della buona fede della nostra generazione. E '
infatti semplice f a r e dichiarazioni di spirito pacifico, di generico internazionalismo,
di vaga democrazia, mentre è viceversa difficile m a esemplare rinunciare a una porzione
della sovranità nazionale e costruire le istituzioni federali sopranazionali.
Umberto Serafini
l
Si prega indirizzare t u t t a l a corrispondenza i m p e r s o n a l m e n t e alla:
Assoeiaxione Italdana p e r i l
Consdgldo ded Comund d'Europa
V i a di Porta Pinciana, 6 Roma
-
Si prega altresì prendere nota che
i l numero telefonico è: 461.530 e
l'indirizzo telegrafico:
CQ.WIVNEURQPA
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BANCO DI SANTO SPIRITO l 1
FONDATO NEL 3605
Roma
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Via del Corso, 173
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31 mano
- 25 aprile 1956
3
COMUNI D'EUROPA
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F I W E S T R A
E U R O P E A
Lettera da Bruxelles
marzo, 1956
La decisione di tenere l'Assemblea della
Comunità Europea del Carbone e del17Acciaio nelle varie capitali dei sei Paesi membri della Comunità era già tale da destare i
più giustificati sospetti e timori. Un'Assemblea europea, limitata nei suoi poteri, ma
sovrana, avrebbe dovuto imporre la sua voce
ai parlamenti nazionali e non andare elemosinando da loro un accrescimento di potere
di decisione, in una materia di competenza
già da tempo attribuita dai parlamenti alla
C.E.C.A. Mobilitazione
straordinaria dei
Parlamenti, ratifiche supplementari o altro,
dovevano essere richiesti ai Parlamenti nazionali, senza ricorrere alla pericolosa e retorica trovata delle assemblee a domicilio.
Così, col sistema che è stato di recente adottato, gli interessi particolari nazionali si
fanno sentire di nuovo, la presenza nell'aula
dell'Assemblea dei parlamentari di questo
o quel paese suggestiona (specie in periodi
pre-elettorali) questo o quel ministro relatore, la stampa stessa finisce per sollevare
l'interesse più sulle posizioni rivali che sugli
eventuali risultati positivi. Non è esagerato
dire che abbiamo assistito a Bruxelles ad
una distratta e prefabbricata assemblea
Paul H. Spaak: ovvero "dellYequilibrioinstabile e apparente"
della C.E.C.A., che abbiamo sentito dei discorsi più che dosati e che è mancato nella
maniera più totale perfino il linguaggio delle
posizioni di superamento dei particolarismi sezionata in tanti Stati nazionali) Spaak parabile invero di affrettati e rigidi risultati
nazionali. (E tutto - sia detto per inciso, lava soltanto di realizzazioni a lunghissima suggeriti dal tecnicismo più rigoroso e di
ma detto - a scapito anche della buona
larghe osservazioni politiche che giocavano
scadenza, di trattati elastici, di nuove fororganizzazione).
mule che si dovranno trovare via via (pur a volta a volta a favore o no delle soluzioni
Da queste colonne abbiamo recentemente
proposte. I1 tutto per non insistere troppo
senza che sia necessario ricorrere nelle suctrattato la questione così grave ed imporcessive tappe alle decisioni dei Parlamenti sulla futura istituzione. È assai più facile
infatti, per i sostenitori di una comune potante del contributo del, Belgio ad un Cennazionali...), di studio delle differenti legieconomica europea, controbattere le
tro europeo di energia nucleare. Ora dovreslazioni sociali, e via di questo passo. I1 litica
mo, per fare la negativa cronaca di questa discorso di chi ha tempo ma aspetta tempo, argomentazioni di chi è decisamente sosteI, Assemblea straordinaria
ritornare su quel si direbbe. I1 discorso più che giustificabile nitore delle limitate economie nazionali, lasciate alle loro sterili concorrenze, che non
discorso. A parte, infatti, il discorso iniziale
del Ministro degli Esteri di un paese come scorgere i pericoli di una esposizione di benvenuto del sen. Gillon, Presidente del il Belgio, discorso al quale purtroppo nesSenato belga (che ospitava l'Assemblea), e suna voce di allarme ha fatto eco. Contro come quella Wigny - sostenitrice di una
il breve e garbato discorso di risposta del le speranze che il Belgio portasse fino in economia, almeno parziale, comune, eppure
affatto rigida nell'esigere appunto una poliPresidente Pella, l'inizio dei veri e propri fondo il suo contributo, si è levata la positica economica comune. E anche nel sostelavori dell'Assemblea è stato fissato dalla
zione prudenziale e ritardante dei suoi Mininere l'economia comune il rapporto Wigny
comunicazione del Ministro Spaak (in quastri relatori alla Assemblea di Bruxelles. contiene dei gravi errori. Il primo è quello
lità di Presidente del Comitato intergoverE le due questioni - mercato comune e di non aver voluto considerare possibile
nativo istituito a Messina). I1 peggiore dienergia nucleare - sono state poste su i due
che costituisce ormai per gli Stati
scorso che, dopo tanti anni, abbiamo sentito piatti di una bilancia e pesate in rapporto quello
Uniti d'America un dato di esperienza e che
fare a Spaak. Non è certo il fatto che egli una con l'altra: così poste esse non potevano
cioè l'organizzazione europea, col creare conriportava una serie di dati tecnici il motivo far proseguire i lavori della C.E.C.A., ma dizioni economiche senza precedenti, farà
che ci fa giudicare negativamente il suo riuscivano solo a ritardarli. Tralasciamo le contemporaneamente salire il consumo di
discorso; l'abilità del politico è anche quella
due relazioni Motz e Van der Goes van
energia, la produzione e il tenore di vita.
di farcire i suoi discorsi - quando le necesNaters o quella Margue sulle spese amminiIn questo studio non si è voluto esagerare
sità lo richiedono - di riferimenti particostrative dell'Assemblea Comune, per mettere
in alcun senso N - ha detto Wigny. Non
lari e tecnici, pur conservando nella sua
invece l'accento sulla più sconcertante delle crediamo che avere una visione dinamica
esposizione la sinteticità tipica del politico relazioni ,di Bruxelles: quella dell'onorevole
delle cose sia un lusso esagerato ma riteche mira ad operare (e a determinare in chi Wigny
I1 problema europeo dell'energia n).
niamo piuttosto sia aderenza alla realtà. Se
l'ascolta) una continua scelta. I1 discorso di Ci permettiamo di osservare (e vorremmo
un'esagerazione c'è nel rapporto Wigny è
Spaak invece lasciava tutto o quasi tutto in che i lettori facessero loro stessi un esame esattamente in senso inverso. E continuando
sospeso. Va bene che - come l'oratore avverdei documenti di Bruxelles) che quella di nell'errore il relatore distingue anche nelle
tiva dalle prime parole - solo verso la fine Wigny è stato il vero discorso politico di conclusioni troppo nettamente tra fonti di
di aprile si potrà avere la redazione finale
tutta la sessione. Un discorso che introdotto
energia primaria e secondaria, e finisce per
e definitiva della relazione del Comitato col concetto:
L'Europa è stata la prima non ammettere interamente la rivoluzione
(preparato in collaborazione con l'Alta Autoregione industrializzata del mondo. Durante che l'energia nucleare è destinata a comrità), ma si poteva sperare di avere dal Prel'intero XIX secolo la sua posizione è stata piere. Un discorso a parte bisognerebbe fare
sidente del Comitato un'indicazione più netta
nettamente dominante. L'Europa però non per quanto riguarda gli accenni alle risorse
e significativa sulla scelta operata per arriha s p u t o conservare tale vantaggio. Si è di energia idroelettrica e petrolifera dell'Auvare alle raccomandazioni relative a un
lasciata superare dagii Stati Uniti e il suo stria: non una parola è stata detta circa la
mercato comune e ad una organizzazione ritardo aumenta sempre. I1 ritmo della sua possibilità di legare la nuova Austria alla
dell'energia nucleare n. Ancora meno conteespansione si confronta pure sfavorevoleconomia comune dei sei Paesi occidentali.
neva la comunicazione del Ministro degli mente con quello della Russia. L'Europa
Un terzo grave errore dell'esposizione WiEsteri belga per chi avesse voluto addiritnon sa giovarsi pienamente di tutte le risorgny è quello di aver avuto sempre come
tura intravvedere qualcosa del futuro N tratse della tecnica moderna. I1 tenore di vita
metro di paragone il livello di vita o i costi
tato D per il mercato comune e l'impiego
delle sue popolazioni ne risente. Questo può
o la produzione degli Stati Uniti d'America.
pacifico dell'energia nucleare. Partito da una
comportare conseguenze non soltanto ecoinesatta considerazione (un preteso equiliMagda da Passano
nomiche, ma anche politiche, sociali .e milibrio che permetterebbe oggi all'Europa occi- tari, che sono evidenti e che è inutile illudentale di vivere abbastanza bene così com'è, strare a , è proseguito in u n alternarsi assai
(Continua a pag. 4)
K
.
11
E
( C
(1
COMUNI D'EUROPA
FINESTRA
37 mano
- 25
aprile 7956
EUROPEA
Lettera da Bruxelles
(Conirnuazione da p%. 3)
Soprattutto per quanto riguarda il primo si
può dire che l'Europa tenda già inizialmente
a qualcosa che va molto al di là dello standard americano e ci sembra un gravissimo
errore non fare i conti con questa capacità
di richiesta dell'Europa. iaa la maggiore
deficienza dell'importante rapporto dei Ministro Wigny risiede altrove e precisamente
là dove egli dice che si cercherà di sintetizzare l e funzioni internazionali necessarie
e di determinare gli organi istztuziomli che
possano svolgerle efficacemente N. Ora Wigny sa fin troppo bene che è possibile realizzare una determinata politica (con buona
pace delle riduzioni progressive delle dogane,
proposte da Spaak) economica, una politica
economica - soprattutto - che si riconosce
già in ritardo sui tempi e che ha bisogno di
realizzarsi rapidamente e con lo sfruttamento
delle maggiori energie unificate, solo s e vi
sia un potere politico comune che la determini
efficacemente. Ciò risulta ancora più evidente per il settore dell'energia nucleare, che
impone una serie di controlli ( NSorge così
uno strettissimo collegamento tra la produzione pacifica dell'elettricità e quella dell'esplosivo più pericoloso della storia
Non
possiamo dunque essere d'accordo con Wigny
quando giustifica l e riserve degli Stati nazionali e quando pensa di progettare cc un sistema abbastanza elastico e forte da imporre a
tutte le imprese il coordinamento e le direttive necessarie x perché nessun sistema economico è abbastanza forte in sé per autodeterminarsi. Mai - nel corso della relazione
- s i è parlato dell'esperienza belga (nemmeno a proposito delle ricerche scientifiche)
e al momento in cui Wigny ha assicurato
abbiamo cercato di ridurre il più possibile
i sacrifici imposti alle sovranità nazionali
un gruppo di ascoltatori ha abbandonato,
ormai del tutto deluso, la tribuna del pubblico. In definitiva tutto quello che Wigny
ha saputo proporre è un Commissariato
internazionale (non diciamo soprannazionale !) assistito da un Consiglio dei Ministri.
Eppure nessuno in Europa crede più, né
vuole credere nei Commissariati.
Alla prossima Assemblea della C.E.C.A. si
deve far conoscere questa sfiducia, almeno
da parte della &legazione italiana che speriamolo - parteciperà al completo se la
Camera avrà provveduto ad eleggere i suoi
rappresentanti che da molti mesi avrebbero
dovuto essere eletti.
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Magda da Passano
CONVEGNO AICCE-CECA
--
-
Sotto la presidenza del senatore
CARON, sottosegretario ai Lavori
Pubblici, ha avuto luogo a Sorrento, nei giorni 6, 7, 8 aprile,
il Convegno dei Sindaci italiani,
aderenti all'AICCE, sui problemi
della CECA.
Considerato l'interesse che tale
iniziativa ha suscitato, nei prossimi numeri pubblicheremo un ampio resoconto sui lavori.
La delegazione italiana all'Assemblea della CECA
N o t e in margine a due documenti
l
Sono apparsi regolarmente, nel mese
acorso, due documenti fondamentali, interessanti rispettivamente l'economia del
Paese in genere ed il bilancio dello Stato
in particolare.
Essi sono la << Relazione generale sulla
situazione economica del Paese » presentata
alle Assemblee legislative il 14 marzo, dai
Ministri del Bilancio e del Tesoro; e la
« N o t a preliminare al Bilancio di previsione dello Stato per 'I'esercizio finanziario
1956-1957 » presentata alle Assemblee legislative dal Ministro del Tesoro.
I1 primo documento, come è noto, trae
origine dalla legge 21 agosto 1949 (proponenti i senatori Paratore e Ruini), la quale
stabilì l'obbligo per il Governo di presentare
alle Camere una relazione annuale allo scopo
di documentare la politica economica da esso
seguita ed i risultati economici conseguiti.
E ' stato presentato alle Camere - per
la prima volta - all'inizio del 1950, dall'allora Ministro del Bilancio on. Pella, e da
allora è andata migliorando di anno in anno
man mano che è andata ampliandosi ed organizzandosi opportunamente lo staff di funzionari ed esperti che ne curano la redazione. L a << Nota preliminare » invece come dice il suo stesso titolo - rappresenta
la illustrazione, per la verità, chiara, sintetica e documentata, del bilancio di previsione
dello Stato.
Evidentemente il bilancio dello Stato viene
trattato anche sulla << Relazione generale »,
ma essa arriva ad esaminare il bilancio in
corso, mentre la cc Nota » riguarda il bilancio di previsione dell'esercizio finanziario
che deve ancora iniziare, al lo luglio. P e r
quanto riguarda il solo bilancio dello S t a t o
quindi la cc Nota » integra quanto esposto
sulla << Relazione generale » e ne è, in un
certo senso, l'aggiornamento.
C i siamo un po' dilungati sulla natura dei
due documenti in questione perché abbiamo
ritenuto utile richiamare s u di essi la particolare attenzione dei nostri lettori: si
t r a t t a di pubblicazioni che chiunque può
acquistare e la cui utilità iè evidente, al fine
di conoscere e valutare i fenomeni economici
e finanziari del Paese.
Al riguardo, in questo numero, ripqrtiamo
alcuni prospetti statistici, tratti dalla << Relazione generale » e dalla << \Nota preliminare », relativi alle finanze comunali e provinciali.
Illustrarli compiutamente richiederebbe
un ben lungw discorso; e d'altra parte l'esperienza amministrativa della maggior parte
dei nostri lettori lo renderebbe forse superfluo.
Teniamo solo a mettere in rilievo due
elementi particolari :
- Come risulta dai prospetti relativi alla
posizione debitoria, i Comuni e le Provincie
hanno contratto - nel corso del 1955 nuovi debiti per circa 100 miliardi di lire
(74 i Comuni e 19 le Provincie). Si t r a t t a
di una pressione sul mercato finanziario
senza dubbio ragguardevole, dalla quale
risulta evidente la opportunità di affrontare
- anche sul piano internazionale - il problema del credito degli Enti locali.
- Dal prospetto relativo alle entrate dei
Comuni risulta che, per il 1955, sono previsti come gettiti, rispettivamente, delle
imposte sui domestici e sui pianoforti
50 milioni e della imposta sulle vetture 556
milioni e dell'imposta sui biliardi 265 milioni: si badi, le cifre indicate riguardano
tutti i Comuni italiani! E' evidente che,
quando il gettito di una imposta, sul piano
nazionale, è così basso, essa iè antieconomica
perché il << fastidio » che arreca alla collettività B maggiore dell'utile economico che
alla collettività stessa ne deriva. Quando
addirittura la riscossione delle imposte non
ne assorba totalmente il ricavato. Bisogna
razionalizzare r snellire il sistema tributar i o - anche per quanto riguarda il settore
specifico di competenza degli E n t i locali e devono questi stessi richiederlo ed esigerlo. Se è vero che ci stiamo avviando
degli ordinaverso la << armonizzazione
menti legislativi, economici, ecc., degli Stati
che perseguono una politica di unificazione
europea, è necessario che all'ideale << incont r o » i vari ordinamenti naAionali si presentino nel modo quanto più razionale e funzionale possibile. 11 che, guardando certi
prosgetti - e sia limitatamente ad alcune
parti di essi - è almeno lecito dubitare.
Donde l'esigenza di un'azione sistematica
da parte delle amministrazioni degli E n t i
locali affinché il sistema tributario attuale
sia-modificato in meglio, con il contributo
attivo delle amministrazioni stesse.
Tito Scipione
31 marzo
- 25 aprile 1956
COMUNI D'EUROPA
Riunione dell'Uficio Direttivo Internazionale (Bureau) del Consiglio
dei Comuni d'Europa a Bad-Homburg, presso Francoforte sul Meno
( 23
Hanno partecipato alla riunione il Presidente
del cCE Hamilius, il segretario generale Bareth, i signori L,ug,ger e H a r n e r per l'Austria,
Merlot e Van den Eynden per il Belgio, Berrurier, Dardel, Mondon e Sergent per la Francia, Brunetti per l'Italia, Cravatte e Hansen per
il Lussemburgo, Hoose, Munch, Sauer e Schaub
per la Repubblica Federale della Germania,
Helms e Brokmeier per la Saar, la signora
De Jager e il signor Freiburghaus per la
Svizzera. Osservatori: l a signorina da Passano
(della Direzione della Comunità europea di credito comunale) e i signori Marique (Belgio),
Bodmer (Svizzera), Baloup, segretario della
Commissione per gli affari comunali e regionali
del Consiglio d'Europa, oltre il borgomastro a i
Bad-Hombiirg, Horn, pregato dal Presidente
Hamilius di presenziare a tutte l e riunioni dell'ufficio Direttivo.
I1 Bureair ha cominciato con l'approvare, dopo
una complessa discussione, la seguente de1ibe.razione relativa a l Consiglio di Presidenza del
CCE:
l'ufficio Direttivo (Bureair) del CCE
decide, in attesa della riforma dello Statuto, di
mantenere un Consiglio di Presidenza, composto dal Presidente del CCE. dal segretario generale e da un membro per ciascuna sezione
nazionale aderente. I poteri del Consiglio di
Presidenza sono i seguenti: a) esso collabora
col Presidente nello sbrigare gli affari correnti
e nella esecuzione delle decisioni dei differenti
organi del CCE; b ) collabora col Presidente per
l a preparazione delle riunioni di questi differenti organi
Circa la riforma dello Statuto,
i progetti saranno trasmessi al nuovo Consiglio
di Presidenza. Circa l a sede del CCE, il Bureau,
dopo discussione sugli aspetti politici e tecnici
del trasferimento. h a deciso all'unanimità, con
le sole astensioni dei rappresentanti svizzeri,
di raccomandare a l Comitato Esecutivo del CCE
di portare la sede dell'organizzazione da Ginevra a Lussemburgo. Il Bureau h a stabilito
frattanto che tutte le attività della segreteria
internazionale si svolgeranno a Lussemburgo
senza attendere la decisione del Comitato Esecutivo. I1 Presidente Hamilius ha ringraziatq l a
delegazione svizzera, che non si è opposta alla
proposta di trasferimento e ha testimoniato il
suo attaccamento all'idea europea.
I1 segretario generale ha quindi riferito sulla
situazione finanziaria del CCE, che, pur non
presentando aspetti allarmanti, è tuttavia tale
da chiedere alle sezioni nazionali un maggiore
sforzo di contributi, se le attività del CCE non
vogliono essere limitate. I1 Bureau del CCE si
è dichiarato d'accordo nel proporre per il 1957
al Comitato Esecutivo l'aumento delle quote
dovute alla segreteria internazionale.
I1 Bureau ha successivamente fissato l e prossime riunioni di vari organi del CCE: 21 aprile,
riunione del Consiglio di Presidenza a Strasburgo; 27 maggio. Consiglio di Presidenza a
Berlino; 7 luglio, Comitato Esecutivo in una
città dell'Italia settentrionale.
Hoose, presidente della sezione tedesca, ha
quindi proposto un programma di massima dei
terzi Stati Generali, che si svolgeranno nel prossimo ottobre a Francoforte sul Meno. Si prevede
il 4 ottobre una riunione del Comitato Esecutivo
del CCE a Bad-Homburg (che è nei pressi di
Francoforte) e la sera dello stesso giorno una
festa nel Parco di Bad-Homburg, con fuochi
d'artificio. I1 5 ottobre apertura solenne degli
Stati Generali, alla presenza del Presidente
della Repubblica Federale tedesca, con successiva seduta plenaria; il 6 ottobre lavori delle
Commissioni, decentrate nei Comuni satelliti di
Francoforte; il 7 ottobre, la mattina seduta plenaria finale degli Stati Generali, alla presenza
di tutti i sindaci dell'Assia. e il pomeriggio
assemblea dei soli membri del CCE a Bad-Homburg. I1 Presidente Hamilius ha ringraziato
Hoose per le sue proposte ed ha suggerito che
re disposizioni utili siano discusse nel corso della
riunione del prossimo Consiglio di Presidenza.
Bareth ha poi suggerito i temi seguenti, che
serviranno di base aile riunioni di propaganda
organizzate dalle sezioni nazionali, in vista della
preparazione degli Stati Generali:
1) la Carta europea delle libertà locali ,,
e la situazione istituzionale attuale dei Comuni
in Europa;
2) i Comuni di fronte ai problemi europei;
la a Conferenza europea dei Poteri locali D ;
3) il credito comunale europeo;
4) la pianificazione del territorio a livello
europeo.
I1 segretario generale ha insistito perché i
presidenti di Commissione svolgano il lavoro
preparatorio necessario e riuniscano l e loro Commissioni, affinché queste stabiliscano per tempo
l e relazioni da sottoporre al Congresso. Egli h a
anche annunciato l'intenzione dell'on. Chaban-
-
24 marzo 1956)
Delmas, sindaco di Bordeaux, di ricevere sia
a Parigi sia a Bordeaux il Comitato d'Azione
per coordinare il lavoro delle Commissioni.
Berrurier ha suggerito di tenere l a riunione
della Commissione equilibrio rurale-urbano O
il 6 o il 13 maggio, contemporaneamente alla
riunione del Comitato d'Azione. Peraltro è stata
soprattutto sottolineata la necessità di un'azione
di propaganda da iniziare subito. e Brunetti,
assessore del Comune di Ancona, ha raccomandato di non perdere di vista l a chiara e dura
azione federalista europea, a livello politico, che
il CCE si è impegnato a condurre.
I1 segretario generale h a enumerato successivamente i progetti di jumelages in preparazione.
Egli h a espresso l'augurio che ogni sezione nazionale si organizzi fattivamente per permettere
lo sviluppo di queste manifestazioni, così come
ha fatto recentemente l a Sezione tedesca, tenendo una riunione organizzativa il 20 febbraio
a Darrnstadt. Dato che ogni progetto tocca paesi
assai differenti, Bareth ha suggerito che ormai
la sezione nazionale ove si trovi il Comune proponente segua il progetto non solo fino alla
celebrazione del jumelage, ma anche per gli
scambi che ne risulteranno.
3.
,
Sig. Horn, Primo Borgomastro
di Bad-Homburg
La Commissione degli affari comunali e regionali del Consiglio d'Europa decreterà quest'anno un premio a l Comune che ha realizzato
i più grandi sforzi per il riavvicinamento dei
popoli europei: da informazioni offerte dal
segretario di questa commissione, Baloup, presente alla riunione del Bureau, il premio sarà
probabilmente decretato questa volta alle città
partecipi di un jirmelage franco-tedesco. COmunque ogni Comune può presentare la sua
candidatura entro il lo maggio.
Bareth ha successivamente insistito perché
tutte l e sezioni nazionali del CCE svolgano il
massimo di propaganda in favore del piano di
scambi intercomunali organizzato dal Consiglio
d'Europa (piano Smithers), al fine di conservare a l CCE la sua posizione di punta nella
esecuzione di questo piano. A questo proposito
dai membri del Bureau sono state fatte varie
proposte per migliorare l'organizzazione del
piano stesso.
Bareth h a ricordato quindi l e decisioni prese
a Metz circa l'azione delle sezioni nazionali del
CCE presso l e associazioni di Enti territoriali
locali e presso i Governi per ottenere una presa
di posizione favorevole sulla Conferenza europea
dei poteri locali. Merlot ha suggerito che sia
iniziata un'azione organica presso i parlamentari delle diverse nazioni, membri del Consiglio
d'Europa, perché questi intervengano presso i
Ministri degli Esteri e ottengano una loro presa
di posizione favorevole alla Conferenza europea
dei Poteri locali.
I rappresentanti delle diverse sezioni del CCE
hanno quindi fornito al Bureau una serie. d j
informazioni e di giudizi. P e r la Francia si e
riferito che i membri della Sezione francese
dell'union Internatiortale des Villes hanno protestato in seno alla commissione europea di
questa associazione, riunita recentemente a
L'Aja, per le posizioni prese da questa associazione. Dardel h a chiesto che contatti siano presi
con l e altre sezioni dell'UIV, particolarmente
nei paesi della piccola Europa B. Chaban-Delmas è intervenuto presso l'on. Pineau, perché
il Ministro degli Esteri francese compia passi
presso i colleghi dei paesi europei in favore
della Conferenza dei Poteri locali Per l a Germania Hoose è intervenuto presso i dirigenti
delle tre grandi organizzazioni comunali tedesche: in effetti solo le segreterie sono ostili al
principio di una Conferenza dei Poteri locali, e
in seguito all'azione di Hoose e di Schaub. in
seno a queste organizzazioni, è re vedi bile una
modifica delle loro posizioni; sono stati anche
presi contatti col delegato tedesco al Comitato
dei Ministri di Strasburgo. Per l'Italia Brunetti
ha stimato impossibile la cooperazione con la
sezione italiana dell'UIV; d'altronde per iniziativa dell'AICCE, un gruppo di parlamentari
favorevoli al CCE si va costituendo ( e del resto
è nota la battaglia del senatore Santero in favore della Conferenza europea dei Poteri locali).
I1 Governo italiano ha rivolto ai Prefetti una
circolare nella quale indica la sua posizione
favorevole al CCE e. come prova, ha autorizzato
i Comuni a votare i crediti necessari per l a
adesione alla nostra Associazione e alle nostre
iniziative. Brunetti ha informato anche che ai
primi di aprile avrà luogo a Sorrento un convegno su = I Comuni e la CECA .,organizzato
congiuntamente dall'Alta Autorità e dall'AICCE,
a cui parteciperanno una settantina di rappresentanti d i Enti territoriali locali italiani. Per
il Belgio si è informato il Bureau che, grazie
all'azione della Sezione belga del CCE, i rappresentanti di questo paese alla Conferenza europea
dei Poteri locali saranno nominati d'accordo con
la Sezione belga dell'UIV. Per l'Austria Lugger
ha annunciato l'entrata imminente del suo Paese
nel Consiglio d'Europa. P e r il Lussemburgo
Cravatte h a riferito di essere stato ricevuto dall'on Reck, Ministro degli Affari Esteri, e di
avere avuto assicurazioni tranquillizzanti. Per
l a Saar Helms ha dichiarato che, per l'attenzione rivolta alle prossime elezioni. gli era difficile di riferire su positivi passi presi in argomento. I1 sig. Baloup ha poi affermato che la
Sezione svizzera del CCE non ha mai risposto
ad alcuna delle lettere o questionari che l e sono
stati indirizzati dalla Commissione per gli affari comunali e regionali del Consiglio d'Europa.
Freiburghaus ha dato auindi lettura al Bureau
delle decisioni prese dal Comitato Direttivo della
Comunità europea di credito comunale aggiungendo che trasmetterà direttamente alle sezioni
nazionali il testo comaleto delle risoluzioni prese
dal detto Comitato Direttivo.
I1 segretario generale Bareth ha presentato
quindi l'edizione francese dell'opuscolo L'Europa dei Comuni n e il terzo numero del bollettino internazionale: l e edizioni belga, lussemburghese, tedesca e italiana dell'opuscolo sono
in corso di preparazione. Bareth h a insistito
affinché le sezioni nazionali facciano pervenire
regolarmente alla segreteria generale internazionale tutte le informazioni concernenti la loro
attività. Hoose ha suggerito che il Consiglio di
Presidenza si sforzi di arrivare ad una maggiore
coordinazione dei bollettini i n lingua italiana,
tedesca e francese.
I1 Bureau ha successivamente accettato il
principio di una riunione ufficiosa che si terrebbe a Bruxelles fra i rappresentanti del CCE
e delllUIV a metà di aprile: i signori Hamilius,
Lugger. Merlot, Hoose e Dardel hanno l'incarico
di partecipare a questa conferenza.
Bareth h a riferito poi che Serafini, delegato
internazionale del CCE per i rapporti coi movimenti federalisti europei, ha condotto un'azione
presso i dirigenti dell'Union Européenne des
Fédéralistes per evitare che la formazione del
gruppo degli eletti locali dell'UEF intralci
l'opera del CCE. Hoose è anche entrato in contatto con rappresentanti dell'Europa-Union, insistendo affinché il CCE rimanga la sola organizzazione comunale nel seno del Movimento
europeo. Dardel ha poi chiesto alla segreteria
internazionale del CCE di pronunciarsi contro
il progetto di congresso internazionale delle
città affratellate, promosso da E Mondo Bilingue m.
Berrurier h a quindi sottolineato l'importanza
di un'azione di propaganda regolare attraverso
tutti i mezzi d'informazione: dopo il discorso
di Sua Santità il Papa Pio XII al Congresso del1'UIV in Roma. egli avrebbe desiderato che si
fosse meglio fatto presente, con legittima soddisfazione. che l a via indicata dal Santo Padre
è quella progettata dal CCE. Berrurier si è anche augurato che si riesca a intervenire sui programmi europei delle radio e che il CCE ottenga
emissioni regolari sulle sue attività. A questo
proposito il tedesco Schaub ha fatto presente
che, dopo ogni riunione del CCE egli ne dà un
rendiconto dettagliato alla radio dell'hssia.
D
O
C
U
E
Entrate effettive
Entrate effettive dei Comuni (*)
(mili01
(milioni di lire)
1
T R I B U T I
Il
Entrate tributarie:
-
(
1958
Entrate tributarie:
Sovrimposb terreni
Sovrimposta fabbricati .
Addizionale 5 % redditi
agrari ..............
Addizionale imposta industrie, commerci, arti
e professioni ........
Tassa circolazione veicoli
a trazione animale .
Contributo di miglioria .
Tasse occupazione spazi
ed aree pubbliche ...
...
Sovrimposte terreni
Sovrimposte fabbricati .
Imposta valore locativo
Imposta famiglia ......
Imposta industr. commercio arti e profess.
Imposta di patente ....
Imposta sul bestiame . .
Addizionale 5 % sui redditi agrari ..........
Imposta di consumo . .
Imposta sui cani . . . . . .
Imposta sulle vetture . .
Imposta sui domestici
Imposta sui pianoforti
Imposta sui biliardi ...
Imposta di licenza . . . .
Imposta sulle macchine
da caffé espresso ....
Tasse sulle insegne ....
Contributo _di fognature
Contributo di miglioria
Contrib. speciale di cura
Tassa raccolta trasportc
r s u t i solidi, urbani e
interurbani. ..........
Prestazioni d'opera . . . .
Tassa occupaz. spazi ed
aree pubbliche . . . . . .
.
.
.
Ilil
TOTALEENTRATE
TARLE
T R I B U T I
1962
1951
l
...
Quota di compartecipazione a tributi erariali
sugli spettacoli ......
Quota di compartecipazione I.G.E. ........
Quota partecipaz. tasse
automobilistiche
Quota partecipaz. I.G.E.
Addizionale del 3
ai
tributi erariali e ocali
Totale compartecipazioni
tributi erariali ......
.....
P
203
3.726
17.491
29
196
2
1.071
46.402
-
3.465
..
.
14.112
14.723
26.314
l
l
1
-
..............
1.071
61.664
Entrate extra-tributarie:
Contributo utenza stradale ................
Rendite patrimoniali
.
Concorsi e rimborsi Stato
Proventi diversi .......
Altre .................
12
40
108
68
97
58
1.022
12.510
315
19.861
1.386
81.526
TRIBU-
-
6.271
EXTRA-
.........
TOTALE. . .
TRIBUTARIE
12.200
1
71
15.262
TOTALEENTRATE
l/
I
-
TARIE:
16
23.556
1.366
11.797
(a) Dati provvisori. - (b) Previsioni.
TRIBU-
Spese effettuate dalle Provincie,
..............
(milio
L
Entrate extra-tributarie:
Contiibuto consolidato
utenza stradale .....
Redditi patrimoniali . . .
Utili servizi municipalizz.
Proventi diversi .......
Altre entrate . . . . . . . . .
(a)Dati provvisori.
493
344
-
-
TOTALEENTRATE
-
I
.
Debiti
pubblici
A N N I
1938
1948
1949
1960
1951
1962
1953
1964
1965
- (b):Previsioni.
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
.........................
92
640
905
1.105
1.462
1.896
2.520
2.676
2.994
Spese effettuate dai Comuni classificate secondo il loro oggetto (*)
(milioni di lire)
Debiti e vincoli di garanzia delle Provincit
(milio!
A N N I
1938 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1948 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1949 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1960 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1961 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1952 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1963 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1954 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
N E
T T A Z I O
Interventi dello Stato a favore deila Finanza regionale e locale (**)
e Provincie (*)
lire)
1
.226
.O65
1
1053 (a)
24.583;
4.593
1
I
I
I
P52
1054 (a)
'
27.207
-7.588
1 lg; 1
rl
I
1055 (b)
29.868
8.588
(milioni di lire)
r,
lire)
catkel
odutt.
Spese
socia.le
l
PubbUoa
Oneri
IstrWione diversi
1058-57
Differenze
Finanza locale:
Somme da corrispondere ai Comuni ed alle
Provincie sul provento dell'imposta generale sull'entrata ......................
Devoluzione a favore dei Comuni del provento dei diritti erariali sui pubblici
spettacoli ............................
Fondo corrispondente ai tre quinti del
provento per addizionale a tributi vari
erariali, comunali e provinciali da devolvere a favore delle Provincie ..........
Fondo corrispondente ad un terzo del
provento delle tasse era.riali di circolazione da devolvere a favore delle Provincie ...............................
Devoluzione a favore dei Comuni dei
diciotto venticinquesimi della quota del
25 per cento del provento dell'imposta
unica sui giuochi di abilith e sui concorsi
pronostici ...........................
Contributi a Provincie e Comuni per eventi
eccezionali ...........................
Contributi integrativi dei bilanci comunali
e provinciali delle zone della Calabria colpite dalle alluvioni dell'autunno 1953.. .
Contributi integrativi dei bilanci dell'Amministrazione provinciale di Salerno e
dei Comuni delle zone colpite dalle alluvioni in Campania ...................
Contributi di minore rilievo a favore degli
Enti locali ..........................
Contributo a favore dei Comuni di Messina
e di Reggio Calabria per le particolari
esigenze derivanti dal terremoto del 1908
Occorrenze derivanti da provvedimenti in
corso il cui onere è accantonato sul
fondo speciale .......................
ificate secondo il loro oggetto (*)
di carattere
1955-58
I
Fondo occorrente per l'attuazione dell'ordinamento regionale ....................
Somma da riscuotere direttamente dalla
Regione siciliana .....................
Somme occorrenti per la regolazione delle
quote di entrate erariali devolute alla
Regione sarda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I
1
o,co
Previsioni
dell'esercizlo
Finanza regionale:
+
9,8
+13,2
I
Previsioni
deli'esercizio
Totale
Totale degli interventi a favore della
finanza regionale e locale . . . . . . . . . . . .
Debiti e vincoli di garanzia dei Comuni alla fine degli anni 1938 e 1948
- 1954 (*)
(milioni di lire)
Il
i
fine degli anni 1938 e 1948
- 1954 (*)
A N N I
11
I
I
Debiti miatenti
alla fine dell'anno
Vincoli di garanzia
gravanti sui cespiti
tributari
lire)
Debiti esistenti
aiia flne
di ciascun anno
Il
Vineoli di garanzia
gravanti sui cespiti
tributari
relazione generale sulla situazione economia del paese» presentata alle Assemblee lcgislalive il l4 marzo 1956,
(*)
dal Ministri del Bilancio e del Tesoro (pagg. 135-139).
(*):
« Nota preliminare al Bilancio di previsione dello Stato per I'eeereiiio finanziario 1956 1957 », presentata alle
Assemblee legislative dal Ministro del Tesoro (p+ 61).
-
COMUNI D'EUROPA
31 marzo
- 2S aprllr 1956
Riunione del Direttivo dell'AICCE, 15 marzo 1956
I1 15 marzo 1956 si è riunito a Roma il Consiglio Direttiva delllAICCE. Presenti: avvocato
Peyron, prof. Rossi, prof. Serafini, rag. Musano,
ì
avv. Svampa (in rappresentanza del Sindaco d
Roma), dott. Martini, prof. Antonioli, rag. Livigni
(in rappresentanza del Sindaco di Santa Flavia),
a w . Centazzo, dott. Scipione, on. Soggiu, dottor
Micara, ing Brugner, ing. Riccioli, avv. Brunetti.
Assenti: sen. Schiavi, dott. Ardy, prof. Mortati,
dott. Musatti, comm. Romeo, dott. Serughetti,
prof.ssa Guasco, prof. Lombar~di, il rappresentante del Comune di Galatina, dott. Jori, professor Pistono.
Gli argomenti all'ordine del giorno erano i
seguenti:
I) bilancio consuntivo dell'AICCE per il
1955;
11) riunione delllUfficio Direttivo Internazionale (Bureau) del CCE, prevista per
i giorni 23-24 marzo a Bad Homburg
(Germania) ;
111) piano delle prossime attività sociali;
IV) prospettive che si presentano in funzione delle prossime elezioni amministrative (argomento rimandato ad una
successiva tornata nell'ultima riunione
d i Frascati);
V) varie ed eventuali.
In assenza del Presidente sen. Schiavi, ha
assunto la presidenza il vice-presidente avvocato Peyron, Sindaco di Torino, a l quale il
sen. Schiavi ha inviato una lettera (in data
12 marzo), della quale l'avv. Peyron ha dato
lettura.
Sul p i m o punto a1l'o.d.g. l'ing. Brugner, tesoriere dell'Associazione, ha comunicato al Consiglio le risultanze della riunione del Collegio
dei Revisori dei conti, tenuta il 10 marzo 1956
presso la sede dell'Associazione, e ha dato lettura del verbale redatto dai Revisori al termine
della predetta riunione. (v. in fondo al presente
resoconto).
L'ing. Brugner si è dichiarato lieto di poter
comunicare a l Consiglio che, a seguito dell'avvenuto versamento delle quote sociali per il 1956
d a parte di alcuni grandi Comuni (Roma, Udine,
Bergamo, ecc.) e con l'annuncio del prossimo
versamento da parte di altri (come Torino,
Cremona, ecc.), la situazione finanziaria delI'AICCE risultava soddisfacente, tanto che è
stato già eliminato lo a scoperto di c/c D esistente presso l a Banca Nazionale del Lavoro.
Pertanto ha chiesto che venisse approvato il
bilancio consuntivo per il 1955 e la relativa
relazione economico-finanziaria.
I1 Presidente ha preso atto delle dichiarazioni
dell'ing. Brugner e h a messo in votazione il
Bilancio consuntivo del 1955, che, dopo alcuni
chiarimenti forniti dal Tesoriere, è stato approvato all'unanimità.
.
I1 dott. Scipione, condirettore e direttore
amministrativo di Comuni d'Europa B, ha precisato che il bilancio consuntivo per il 1955 del
Bollettino - la cui gestione è diventata autonoma durante un esercizio in corso - sarà
incluso in quello del 1956, aggiungendo che la
situazione economico-finanziaria doveva considerarsi buona. Ha raccomandato ai Consiglieri
di fare il massimo sforzo per collaborare con
la segreteria dell'Associazione al fine di procurare altra pubblicità e ha ringraziato tutti per
quanto già hanno fatto ed hanno in animo d i
fare.
Sull'argomento ha preso la parola l'ing. Riccioli, facendo presente le difficoltà di ottenere
abbonamenti e adesioni data l'imminenza delle
elezioni amministrative: h a assicurato però che
non defletterà dall'opera di propagan'da già iniziata in merito. L'avv. Peyron ha riconosciuto
comprensibili le preoccupazioni dell'ing. Riccioli
e ha fatto anzi presente che, dato l'appesantimento dei lavori delle amministrazioni per via
della prossima consultazione elettorale, è possibile una certa difficoltà d a parte di alcuni
Comuni nell'inviare tempestivamente le quote
associative: ma h a concluso dichiarandosi certo
che, nell'eventualità di mutamenti nelle amministrazioni dei Comuni associati, i nuovi eletti
riconosceranno l'adesione a1l'AIC;CE già 'data dai
predecessori.
Sul secondo punto dell'ordine del giorno il
Presidente h a dato la parola al prof. Serafini,
il quale ha illustrato l'ordine del giorno della
r i u n i o n e dell'ufficio Direttivo internazionale
(bureau) del CCE, prevista per il 23 e il 24
marzo 1956 a Bad Homburg (Germania) (particolarmente: mantenimento o meno del Consiglio
di Presidenza; sede ufficiale del CCE; progetto
di ordine dei lavori dei 111 Stati Generali del
CCE, che si terranno a Francoforte sul Meno
nel prossimo ottobre, proposto dalla Presidenza
del CCE).
I1 prof. Serafini, tra l'altro, ha riferito in
merito alla situazione di fatto creatasi in reiazione alla sede del CCE e della sua Segreteria
generale, rilevando che sul momento a Ginevra
non esisteva più nessuna attrezzatura stabile del
CCE e che la Segreteria generale praticamente
era a Parigi, presso la Sezione francese (donde
proviene il Segretario generale Bareth).
Nella discussione, che è seguita alla dichiarazioni del prof. Serafini e alla quale hanno
preso parte tutti i presenti, sono stati ampiamente dibattuti i problemi inerenti l'organizzazione del CCE, ed il Presidente, riassumendo,
h a così formulato il pensiero del Consiglio Direttivo della Sezione Italiana del CCE e le istruzioni per la delegazione italiana che doveva
intervenire alla predetta riunione del Bureau:
a ) conservazione del Consiglio d i Presidenza
del CCE, che la Sezione italiana considera molto
utile, a condizione che lo stesso resti un organo
Aw. Brunetti, ing. Riccioli, ing. Brugner, dr. Micara
di consultazione e di collaborazione del Pvesidente del CCE e che non interferisca nei poteri
dell'Ufficio Direttivo (Bureau) ;
b ) la Sezione italiana è dell'avviso che il
CCE e la Segreteria generale abbiano sede al
Lussemburgo; a titolo provvisorio il recapilo
personale del Segretario generale potrà essere
a Parigi; tutti i documenti ufficiali del CCE
dovranno, comunque, portare l'indirizzo della
sede ufficiale (Lussemburgo) ;
C) per i prossimi I11 Stati Generali del CCE,
la Sezione italiana è d'accor'do di mettere all'ordine del giorno i quattro punti proposti, che
dovrebbero essere fissati come segue: 1) azione
europea del CCE; 2) pianificazione del territorio, regioni e mercato comune europeo;
3) nuova campagna per La carta europea delle
libertà locali B ;
.
d) Comunità europea di credito comunale.
Da alcuni membri del Consiglio sono state
chieste, a questo punto, delucidazioni sulla
Comunità europea di credito co'munale e 11
Presidente h a dato la parola al dott. Scipione,
il quale, in assenza del Presidente Schiavi, ha
illustrato l'attuale s i t u a z i o n e della Comuniti
europea di credito comunale (Eurocredit), a
seguito della riunione del Comitato Direttivo
della stessa tenuta a Metz il 22 gennaio 1956. A
conclusione di uno scambio di idee sull'a~gomento si è stabilito di tenere una prossima riunione del Consiglio Direttivo dell'AICCE esclusivamente dedicata al credito.
I1 Consiglio Direttivo ha poi ratificato la
nomina a membri della Commissione per le
autonomie locali del CCE dell'on. prof. Giuseppe D'Angelo, Assessore per gli enti locali
della Regione Siciliana, Palermo, e dell'avvocato
Pietro Gilardoni, Segretario dell'unione delle
Provincie d'Italia (Via Nicotera, 4 - Roma); ed
ha successivamente nominato i rappresentanti
della Sezione italiana nella Commissione culturale e per il turismo del CC,E nelle persone
del dott. Pietro Micara, Sindaco d i Frascati
(Roma), del prof. Livio Antonioli, Sindaco di
Monteforte d'Alpone (Verona) e dell'avv. Gianfranco Martini, Sindaco di Lendinara (Rovigo).
Sul terzo punto del1'o.d.g. ha riferito ancora
il prof. Serafini, il quale ha illustrato al Consiglio l'attività della Segreteria nazionale della
Associazione - sottolineando particolarmente la
collaborazione solerte ed entusiasta dell'esiguo
personale - e ha comunicato che al 15 marzo
1956 i Comuni aderenti all'AICCE erano 306 con
u n totale di 7.500.870 abitanti; inoltre sono aderenti le Regioni Sarda e Valdostsna, nonché la
provincia di Udine. I1 prof. Serafini è passato
poi ad illustrare le attività della Segreteria in
Rag. Livigni, prof. Antonioli, dr. Martinì, a w . Svampa
31 marzo
- 25 oprile
COMUNI D'EUROPA
1956
9
RIUNIONE
DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
DELL'A.1.C.C.E.
Relazione sulle i-isultanze contabili
Rag. Musano, avv. Peyron, prof. Serafini, prof. Rossi
questi primi mesi del '56, segnalandone le pii1
rilevanti, quali: organizzazione del Convegno
CECA-AICCE, da tenersi a Sorrento nei giorni
6, 7, 8 aprile 1956; collaborazione al Piano
europeo di scambi intercomunali (Piano Smithers) ; azione in f a v o r e della Conferenza
europea dei poteri locali; organizzazione della
visita di alcuni rappresentanti della Dieta dei
Comuni deil'assia (nel quadro delle attivita
della Commissione Urbanistica del CCE), visita
Che sara restituita probabilmente nei prossimi
mesi di estate; progettazione di u n convegno
a i urbanistica del CC&; azione intesa a i a r
associare all'AICCE il maggior numero di dipen-,
uenti degli enti territoria~ilocali; campagna per
provocare l'aaesione all'KLCCE delle provincie
uemocraticne ixaiiane; incremento dei gumeLuges; rapporti con I partiti politici in lunziorie
di una imposLazione Iederalisrd delle prossime
elezioni ammiriistrative: redazione di = Comurii
ar;uropa D; elaDorazione ui un opuscolo relativo
aiia vlLa ael CCK; rapporti con ie altre seuolii
riazloliall ael CCr;, col Iv~ovimento.i?ederaiista
"aul.opeo, con la tonaazione europea aella cultura, cori la Gioventu Ieaeralista europea, con
la srampa.
A questo punto, su invito del prof. Seraiini,
ha preso la piuoia I'avv. lvlartlni, il quaie bd
iriIoi.mato il Consiglio circa il progetto a i un
convegno a a Leiiersi nel roiesine sul tema l1
Yoleslne e l'auropa D, in coilaDorauone con la
Lanlpagrla europea a e u a gloventu. Lo stesso
avv. IvIaruni ha IaLto preseliLe cne ~'immiilenza
sella consultazione eleLrorale consigliava a l spostare la nata a i etfettuazioi~edel Convegno stesso
ilella taraa estate e cne a tale scopo aveva
iniziato I primi contatu con quanti interessan
al Convegno.
11 prox. Serafini ha poi espresso l'avviso che
nei prossim mesi dovra in~ensificarsila campagna a i ratihca della Carta europea delle
libertà locali.
Dopo breve discussione sulle dichiarazioni del
proi. Serafini, a cui hanno preso parte quasi
tutti i presenti, il Presidente Peyron ha concluso rendendo atto delle dichiarazioni del
Segretario Generale e, nel ringraziarlo a nome
del Consiglio di quanto fa per l'Associazione.
lo ha pregato di voler continuare nella sua
opera nella certezza che la Segreteria Nazionale
otterrà sempre migliori successi.
Si è passati poi alla discussione del quarto
punto a1l'o.d.g. e tutti i membri del Consiglio
sono stati concordi nel ritenere utile ed anzi
necessario di cercare di provocare l'introduzione nei programmi elettorali dei diversi partiti
e movimenti democratici di una forte dose di
federalismo europeo. I1 Segretario generale h a
informato di avere, a tale proposito, già iniziato
contatti, che occorre approfondire. Altri membri
del Consiglio hanno riferito di passi d a loro
compiuti a questo scopo.
Ha preso la parola l'avv. Martini, il quale
si è dichiarato convinto che sia bene, nei prossimi programmi elettorali, inserire anche i problemi che attualmente sono alla base della politica del GCE e in particolare quanto forma
oggetto degli studi circa la realizzazione di un
.
Istituto europeo di credito comunale. I1 professor
Antonioli si è dichiarato d'accordo con l'avvocato Martini, facendo presente che a parer suo
sarebbe molto utile che i programmi del CCE
venissero anche a p p o g g i a t i dall'azione delle
sezioni del Movimento Federalista Europeo. I1
rag. Musano ha insistito perché si faccia pressione sui partiti particolarmente a livello delle
loro federazioni provinciali, senza attendere le
lente direttive delle segreterie nazionali. L'avvocato Peyron ha chiesto ai membri del Consiglia
il loro parere circa l'opportunità o meno di favorire l'immissione nelle varie liste di candidati
europeisti, e di fare una dichiarazione della
AICICE che inviti gli elettori a preferirli. Tutti
i membri del Consiglio Direttivo delllAICCE si
sono dicharati d'accordo nel confermare l'orientamento già espresso, implicante l ' a p p o g g i o
aperto, nelle prossime elezioni amministrative,
a candidati nelle diverse liste che diano garanzia
di una coerente battaglia federalista europea.
In sostanza si è deciso: a) di approfondire i
contatti con le segreterie nazionali dei partiti
e movimenti democratici per una impostazione
federalista europea, e secondo i postulati del
CCE, della campagna elettorale amministrativa;
b) di intrattenere a tale uopo anche contatti
diretti con gli organi provinciali, e in generale
con tutti gli organi periferici dei partiti e movimenti stessi, provocando altresì - nei limiti del
possibile - una immissione nelle liste di candidati europeisti di nome e di fatto; C) di proporre
all'opinione pubblica di preferire i candidati di
provata fede federalista europea e che dichiareranno di appoggiare i principi del CCE e, se
eletti, di provocare l'adesione del loro Comune
all'AICCE. I1 Consiglio Direttivo delllAICCE ha
impegnato la Segreteria nazionale a ciascun
singolo membro del Consiglio di fare quanto in
suo potere per la realizzazione pratica dei punti
a ) , b ) , C).
Esaminate le suddette registrazioni è stata
riscontrata la loro coincidenza con i relativi
documenti contabili.
I1 deficit contabile, risultante dal conto corrente presso la Banca Nazionale del Lavoro,
che abbiamo aggiornato dal 9 febbraio 1958
(data della ultima registrazione sull'estratto
conto in data 31 dicembre 1955) al 31 dicembre 1955 ci sarebbe risultato, tenendo conto
delle giacenze in cassa di L. 30.000, di L. 966,175,
inferiore cioè al deficit contabile di cui alle
s u d d e t t e registrazioni che risulterebbero di
L. 978.792 più l'importo di due assegni in
L. 100.000 complessive (assegni n. 847, 849) intestati all'avv. Giacinto De Simone e registrati
nel successivo mese di gennaio 1956. La differenza tra le due risultanze contabili deriva
molto probabilmente da posizione antecedente
all'anno 1955 ed essa torna a tutto beneficio
risolvendosi praticamente in una maggiore giacenza di cassa.
Proponiamo l'approvazione del rendiconto,
facendo presente la opportunità che per quanto
riguarda il movimento d'uscita ogni partita
abbia corrispondenze nel relativo assegno bancario.
Roma, 10 marzo 1956.
I Revisori:
per il Comune di Vialfré Canavese
(Torino), f.to: Andrea Chiri;
per il Comune di Cogoleto (Genova), f.to: Luigi Poggi;
per il Comune di Carinola (Caserta), f.to: Giuseppe Santoro;
per il Comune di Lucca, f.to: dottor
A ~ n a ù i o Bini.
BILANCIO CONSUNTIVO DELL'A.1.C.C.E.
NELL'ANNO 1955
per quote ordinarie
straordinarie . .
. . . . . .
. . . . . .
L. 2.298.737
n 4.443.767
L.
Uscite:
per quote al C.C.E. . . .
a patrimonio . . . . .
per fitto ed accessori . .
a compensi personale . .
a postali, t e l e f o n i c h e e
grafiche . . . . . .
a cancelleria e spese varie
a Comuni d'Europa
.
a riunioni e comitati . .
a commissioni di studio .
. . . L.
. . .
. . . =
. . .
.
tele-
. . .
. . .
. . .
. . .
. . .
2
D
D
P
Disavanzo al 31 dicembre 1955 . . L.
(continua o
On. So&u, dr. scipione, aw. Centazzo
png. 11)
978.792
COMUNI D'EUROPA
1O
p
.
-
31 marzo
-
25 aprile 1956
P
ROMA, PARIGI E LO SPIRITO EUROPEO
Pio XII ammonisce a non far dei
gemellagg; pure cerimonie esteriori
-P
-.
/
I
l
E' con un grande piacere e con i sentimenti di una lieta speranza che Noi
accogliamo nella Nostra dimora le illustri personalità, che rappresentano oggi
le due grandi capitali, ormai unite da u n nuovo vincolo di fraterna amicizia.
Augurandovi il benvenuto, Signori, non è so!o il riconoscimento del patto recente
che abbiamo l'intenzione di acclamare, ma anche le promesse pei- il futuro, che
questo contiene, e la sicurezza di vedersi moltiplicare f r a le altre Città dell'Europa simili unioni in u n comune sforzo di comprensione e di aiuto reciproco.
Ricevendo i membri del X I I Congresso Internazionale delle Città e dei
Poteri locali, il 1" ottobre scorso, Noi abbiamo insistito sullo spirito che deve
animare questi scambi, acciocché ne risulti u n accordo profondo e generale f r a
le nazioni ed i popoli.
Se, effettivamente, ci si augura ch,e queste manif'estazioni si sviluppino e diano
i loro frutti, bisognerà che dali'una e dall'altra parte, vi si oontribuisoa n'on sol50
con una piacevole cortesia, e con il vero intendimento dei gusti e d8ellenec'essiità
della Città gemella, ma anche con la volontà di penseguire imieme gli stessi
obiettivi, malgrad'o l'e o~ndizi'oaimat,eriali spmsio troppo diverse.
Ci sembra che, nel caso particolare di Parigi e di Roma, il mutuo arricchimento, frutto del loro gemellaggio sarà una delle cose più preziose. Come capitale
di u n grande Stato moderno, Roma non lia fatto ancora l'esperienza di Parigi.
Ma dopo aver dato ai Paesi latini la struttura giuridica, sulla quale poggia
ancora una parte precipua delle loro istituzioni comuni, dopo aver nutrito e
. propagato I'umanesimo antico e quello del Rinascimento, Roma conserva nel
mondo moderno, scosso da tante convulsioni, una preminenza morale incontestata. Non è stata lei ad instaurare nelle relazioni fra gli uomini u n nuovo
spirito .sconosciuto dall'antichità pagana?
I1 principio di una fratellanza universale, basato sulla comunità sostanziale
di una stessa natura discendente da Dio e di uno stesso destino orientato verso
d i lui, questo nuovo fermento apportato dal cristianesimo, doveva provocare una
felice evoluzione dei costumi e delle strutture sociali. Questo principio, che oggi,
malauguratamente, è stato reciso dalle sue origini e sviato dal suo orientamento
originale, è invocato per sostenere delle dottrine materialistiche, che tendono i n realtà ad accentuare f r a gli uomini le cause delle divisioni e delle opposizioni. L'unione delle due Città, Parigi e Roma, contribuirà, Noi osiamo crederlo, a restituirgli il suo significato originale, sottolineando energicamente le
vere prospettive storiche che l'hanno visto nascere e svilupparsi.
Noi vorremmo, se il tempo e le circostanze lo permettessero, evocare qualche
tratto caratteristico che illustra, nei fasti della capitale francese - dove Ci
ricordiamo di essere stati ricevuti con tanto onore e cortesia - l'impulso sece
lare della carità umana e cristiana. Bisogna almeno ricordarsi del Re San Luigi,
modello d'equità e di bontà, che si sforzava di f a r regnare nella sua città una
giustizia permeata d'umanità; o anche la raggiante compassione di u n Vincenzo
da Paola, che da Parigi provvedeva ai bisogni dei poveri nelle Provincie e anche
oltre le frontiere; le opere e le istituzioni che creò godono ancor oggi di una
prosperità crescente e fanno sentire dappertutto la loro influenza benefica. Fin
dall'alto Medio Evo, Parigi diventò u n centro insigne della scienza e della civiltà,
u n focolaio di studi di prim'ordine, che formò delle generazioni di spiriti colti
e di uomini di cuore a vantaggio di tutta l'Europa. I secoli sono trascorsi, ma
Notre-Dame e la Sorbona rimangono, al centro della grande città, depositarie
del più alto significato; l'università di Parigi e l'Istituto di Francia rimangono
sempre fra le glorie più solide della cultura occidentale. Ma, Signori, qui non
è il caso di fare u n analisi quasi infinita dei titoli e delle qualità che accomunano
le vostre due Città. Noi vogliamo solo ripetervi, terminando, che l'unione simbolica suggellata dalle cerimonie che si sono svolte, costituisce per Noi u n felice
presagio di questo spirito europeo )) che l'ha inspirata e che la manterrà, Noi
lo speriamo, sempre viva e sempre feconda.
Che Dio Onnipotente degni accogliere i voti che Noi esprimiamo in questo
senso e v i permetta di contribuire ad allargare la comprensione e la collaborazione fraterna sempre più importante, attraverso le nazioni ed i continenti.
E' con questo augurio che Noi v i accordiamo, a t u t t i voi che siete qui presenti, alle vostre famiglie, alle vostre Città, la più affettuosa e paterna Benedizione Apostolica.
P
-
-
S i sono svolte nei giorni dal 7 all'l1 api?ile
le ce?imonie d i ritorno, a Roma, per l'affratellamento tra Roma e Parigi.
Riporti'amo in que,sta stessa pagina ii
discorso che il Papa ha rivolto ai delegati
del Comun'e di Parigi, sottolineando c0'rn.e
il San.to Padre sproni a non f ermnrsi a cerimonie di cortesia, msc. inv'ochi la costituzione
di legami ~ e a l ie profondi attraverso i gemellaggi.
C i piace anche riportare d,a c La nzcova
Stampa >> del l o aprile uyla notu di Filippo
Sac'chi (« Le spese supe,rflue di molti
viaggi >>), che tocca u n fatto di costurn~,il
quale solleva problemi che ci stanno molto a
c u o ~ e .Per incrementare lo spirito europeo
non debbono moltiplicarsi solo i viaggi degli
uomini <C di vertice » né i viaggi debbono
prendere u n aspetto morwluno: si deve dar
modo d i conoscere e di amare 1'Europa egls
uomini um,ili, n,el nostro caso particolarmen.te ai modesti a,mministratori della p e ~ i ferla., dei comuni rurali, rivieraschi, ?no%
tani. I quali antministratori, viceversa, per
i gemellaggi, per i nostri congressi, per tutte
le manifestazioni europee hanno difficoltà
insormontabili nei limit,ati e spesso poveri
bilanci a loro disposizione, e non d i rado
- con molto apprezzabile sensibilità - viaggiano (naturul.mente i n economia) a proprie
spese; e frequentemente debbono aùdirittura vinunciare a ~~rmnifestaaioni
e a viaggi
europei d i alto significato politico e wrnano,
e anci~eistru'ttivi dal pun.to di vista delle
funzioni da essi espletate, a c a z ~ ~delle
a contemporanee difficoltà del bilancio comunale
e di quello fam:ilia,re.
,Naturalmente i gemellaggi fra grandi
città hanno particolare rilievo e noi li abbiamo sempre calorosa?nente appogg,iati,
anzi sollecit~ati.'Tuttav,ia n o n sarà male che
si viaggi vagliando sempre nz8eglio le qualità rappresentative dei viaggiatori. N o n
sarcì poi male che gli amministratori si
preoccupino fin. dall'inizio d i imteressare ai
gemellaggi le diverse categorie sociali, operai, impiegati, contadini, comn~erci'anti,industriali, insegnanti, giornalisti, ecc.: cosa
che finora è stato fatto, o futto organicamente, nel gemellaggio Parigi-Ron~a. Nel
quale - inoltre - ( e specialmente nel ritorno a Roma e da parte dei responsabili
dell'am~ministrazionecapitol.ina) si è parlato
troppo poco ( e talvolta in .maniera equivoca
e sfuggente) di Federazione europea. Ma
ec'covi di seguito le parole di Filippo Sacchi.
Le spese supernue
dl molti v l a g g i
.
Si è aperta dunque la stura ai gemellaggi D .
Leggo in un giornale cinematografico che il
sindaco di Sorrento si è recato apposta a Parigi
per festeggiare il gemellaggio della sua città
con Saint-Germain-en-Laye. Già tempo fa, se
ri,cordate, il sindaco di Roma era stato a concludere il gemellaggio con Parigi. Questi esempi
sono contagiosi, è probabile che vedremo il
gentile costume moltiplicarsi. Potrebbe essere
anche u n modo d i risolvere i problemi internazionali. Quando tutti i Comuni della Francia
e quelli della Germania fossero gemelli, per
esempio, non ci sarebbe più motivo di ruggine
fra i due Paesi. Tutt'al più, per quel che ci
riguarda, cercherei di appaiare i Comuni i n
mo,do da trovare un conguaglio, u n po' come
(continua a pag. 11)
31 marzo
-
COMUNI D'EUROPA
25 aprile 1956
Spese superflue
(conrinwrione da
pag. 10)
E Libri
4 4
G. E. KDDERS SMITH,
4
4
L'Italia costruisce
- sua architettura moderna
indigena I> con introduzione
Rogers e fotografie dell'auEdizioni d i Comunità 1955,
Riunione del Diretlivo dell' Al C [E
II
(Italy Builds)
e s u a eredità
i parenti prudenti cercano di accasare le figlie
senza dote col giovanotto che ha del suo: Bard i E r n e s t o N.
letta con Zurigo, per esempio, o Partinico con
tore, Milano,
la City. Ma questi sono progetti prematuri.
L i r e 7.500.
L'uso del gemellaggio, del resto. attecchirà
Questo volume, bilingue, cerca d i cogliere
non solo perché promuove umani e generosi
sentimenti tra i popoli, 'ma perché è u n ottimo
l a lezione essenziale della n u o v a a r c h i t e t t u r a
pretesto per organizzare simpatici viaggetti uffiitaliana, che è sotto c e r t i rispetti all'avanciali. Una rivista che si pubblica nella Capitale,
g u a r d i a d i u n risorgimento figurativo. I n
11 dibattito politioo, ha avuto l'idea di mandare
L'Italia costruisce
si illustra n o n solaa spulciare i conti della delegazione capitolina
per il gemellaggio, ed ha trovato che il costo
m e n t e il progresso tecnico ultimo, m a l a
medio .della gita per ognuno dei componenti fu
g r a n d e e r e d i t à d e i valori architettonici d e l
d i lire 331.034, per cui raggiungendo i componostro Paese.
nenti stessi la rispettabile cifra di cinquantotto,
L a prefazione a l volume è dell'architetto
la spesa complessiva sopportata dal Comune
E r n e s t o N. Rogers, u n o dei promotori e dei
ammontò ad oltre 19 milioni. 11 curioso è poi
che, scorrendo la lista della comitiva, risulta
protagonisti p i ù autorevoli d e l movimento
che i veri e propri delegati furono sedici, gli
m o d e r n o architettonico in Italia e d i r e t t o r e
altri quarandadue non avendo alcuna veste
della rivista u Casabella 3 , .
rappresentativa. Anche ammettendo il diritto
ad ogni delegato d i portare la moglie,, cresceG. E. K i d d e r s S m i t h è u n architetto a m e rebbero sempre ventisei, cosa misteriosa non
ricano c h e h a visitato, fotografato e scritto
risultando ancora che a l Comune d i Roma viga
molto sull'edilizia contemporanea n e l mondo
la poligamia.
a t t r a v e r s o libri e scritti s u 16 nazioni.
La pigliamo in ridere, però sarebbe tempo
che Parlamento, giornali e persone di buon
senso impostassero un'azione seria contro questa
cuccagna di' rappresentanze, comitati, delegazioni, ecc., che con i motivi più disparati e
spesso più futili, sono in movimento dal primo
all'ultimo giorno dell'anno con incredibile sperpero del denaro pubblico. Ho citato il caso di
Roma, perché è l'ultimo che ha fatto chiasso.
Ma per uno, quanti, non meno inscusabili, passano nell'impunità più completa. S i direbb'e che
in tutti i dicasteri, ,enti, istituti, uffici comunali.
statali o parastatali, esista una sezione speciale
che non pensa ad altro che a scovare i pretesti
per mandare in giro all'estero a turno dirigenti
e funzionari, tanto sono bravi a d inventarli.
Tutto serve: congressi, consigli, celebrazioni,
Nazioni Unite, alte autorità. Quando proprio
proprio non c'è altro, ecco sempre pronti gli
scambi culturali, inesauribile sorgente di sbafo,
con le diramazioni parallele, mostre del libro,
convemi di intellettuali. festiva1 cinematonrafici, e&.
E pazienza andasse uno, ci vuole la sua brava
delegazione, e dietro i delegati le signore, ornaOrgano dell'A.1.C.C.E.
mento diplomatico come si sa indispensabile,
Anno
IV
n. 3
anche se poi magari non ornano, e quando le
31 marzo - 25 aprile 1956
vediamo fotografate nei gruppi ufficiali, sof--friamo per il loro sorriso o per il loro cappelDirettore responsabile: UMBERTO SERAFINI
lino. E viaggiassero in economia. Macché, ormai
Condiretrore: TITO SCIPIONE
non c'è delegazione che si ris'petti che non
prenda l'aereo. I1 commendatore X o il capo
REDAZIONE
E ~INISTRAZIONE:
divisione Y dovendo intervenire alla riunione
del Consorzio internazionale per qualcosa che
Via di Porta Pinciana. 6 Roma - tel. 461.530
qui non importa, e dove forse non parleranno,
Indirizzo telegrafico: Comuneuropa
Roma
reputerebbero u n grave disdoro per l'Italia se
non mettessero piede a terra nell'aeroporto della
città, come fanno Eden e Dulles e tutti i deleUn numero L. 100 - Abbonamento annuo
gati che si rispettano.
ordinario L. 1.000 Abbonamento Sostenitore
Ebbene, se si facesse il conto di tutto ciò che
L 5.000 per Privati e Enti Locali L. 100.000
alla fine dell'anno direttamente o hdirettamente
per Enti vari.
costa al Paese questa convegnomania, verrebbero fuori cifre paurose. S i dice: ma anche gli
I versameciri debbono essere effetruai sul c/c
altri lo fanno. Tanto meglio per loro, noi non
postale n. 1127135 intestato a:
abbiamo soldi da buttar via in cose inutili.
P e r mettere un freno non ci sarebbe forse che
" Banea Nazionale del Lavoro
Roma, Via
un mezzo: imporre per legge che ogni volta che
una rappresentanza si reca all'estero sia pubBissolati
Aesocinzioop Italiana per il Conblicato in apposito foglio ufficiale l'elenco come l i o dei &mdi Europa Via di Porta
pleto dei componenti, con l'indicazione dei loro
h'neiana, 6 Roma "
reciproci rapporti di parentela, ed il conto
esatto e s p e c i f i c a t o della spesa. Vediamoli
Autoriizaz. del Tribunale di Roma n. 4696 deU'll-6-1955
almeno in faccia, tutti questi signori a i quali
continuiamo a pagare piacevoli viaggetti a
TIPOIUTXa USTAlDI - m- ,956
Parigi, al Cairo, o a New York.
N
C O M U N I D'EUROPA
-
-
-
p
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-
-
-
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-
(Coniintiazione da
pag. 9 )
RELAZIONE
AL BILANCIO CONSUNTIVO DELL'A.1.C.C.E.
PER L'ANNO 1955
I1 bilancio consuntivo del 1955 dell'A.1.C.C.E.
si presenta complessivo perché riflette anche
l'attività svolta in occasione della I1 Assemblea
dei Comuni d'Europa a Venezia e del Congresso
Nazionale a Forlì; inoltre esso comprende il
movimento di cassa relativo al giornale a Comuni
d'Europa
che soltanto dalla fine del 1955 ha
una vera e propria gestione autonoma.
I1 totale delle entrate ordinarie in L. 2.298.737
comprende:
quote degli associati per . . L. 1.964.707
abbonamenti a l giornale per
281.280
quote alla Comunità di Cre52.750
dito. . . . . . . . .
L. 2.298.737
I1 totale delle entrate straordinarie in Lire
4.443.767 comprende:
contributi, tramite A.I.C.C.E.
per l'assemblea di Venezia L. 2.715.061
contributi straordinari per
A.I.C.C.E. e giornale . . 8 1.728.706
L. 4.443.767
Nel 1955 al Consiglio dei Comuni d'Europa
sono state pagate quote per Frs. 9000 pari a Lire
italiane 1.325.070.
Per le seguenti altre spese si tenga conto che
gravano in misura notevole e circa pari ai contributi transitati. per la organizzazione dell'assemblea di Venezia, le spese ad essa relative.
Così per riunioni e comitati sono state spese
L. 2.499.128 così suddivise:
per Venezia . . . . . . L. 1.453.695
per Forlì . . . . . . .
511.062
534.371
per riunioni internazionali.
.
3
L. 2.499.128
Con la stessa avvertenza di cui sopra devono
essere lette anche le altre seguenti cifre:
per compensi al personale . L. 713.000
per spese varie e cancelleria 8 641.618
per posta, telefono e telegrafo * 707.364
per commissioni di studio.
* 221.776
Per f a r fronte alle esigenze d i cassa abbiamo
fruito della apertura di credito concessa dalla
Banca Nazionale del Lavoro, giusta autorizzazione del Consiglio Direttivo nella sua ultima
riunione a Frascati.
A causa del disavanzo del bilancio 1955 il
debito verso detta Banca prevedibilmente segnerà un massimo a fine febbraio di circa Lire
1.400.000 per essere colmato coi primi versamenti
delle quote 1956; si rammenta a questo proposito
l'imnegno dei componenti il Consiglio Direttivo.
assunto nella riunione d i Frascati, d i sollecitare
i versamenti delle quote dei Comuni da essi rappresentati perché possano pervenire i relativi
importi all'A.1.C.C.E. entro metà marzo.
Nell'ammontare del debito verso la B.N.L.
sono comprese L. 350.000 passate alla amministrazione di Comuni d'Europa D che le restituirà appena possibile.
L'aumento delle quote per l'anno 1956 per i
Comuni con wowolazione suweriore ai 20.000 abitanti r e n d e r i nieno difficoitoso il lavoro della
Segreteria che deve continiiamente rinunciare a
qualche attività a cniisa della sitiiazione finanziaria della Associazioi~c. non consentendo tiittavia ancora il complesso lavoro chc alla Associazione s'imporrebbc per la sua. crcscentc
importanza nclla vita politica del nostro Paese
e dell'Eiiropa.
Roma, 31 gcnnaio 1956.
.
.
Il Segretario Amrni)iislralico
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Anno IV Numero 3 - renatoserafini.org