-
Spedizione in abbonamento postala Gruppo III
N. 6-7 31 Luglio 1957
-
O R G A N O MENSILE D E L L B A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A
PER IL C O N S I G L I O
..
DEI C O M U N I
D'EUROPA
Il P a l m o dei Congressi, sulla Mosa, p a l e apparirà agli ammiinistratori locali che parteciper*anno agli Stati Generali di Liegi
Una risolumione pol16ica
della Sezione Iialiana del Consiglio dei Comuni d' Europa
m%
-
Mercato Comune europeo :ed Euratom: aspetti positivi e insufficienze
cesperienza positiva della CECA Comunità europea di Credito comunale
Ente Regione, autonomie locali e unificazione europea Necessità di piani
finanziari straordinari per la scuola Comunità politica (europea Rilancio
dell'Appello di Esslingen per l'Assemblea costituente europea La rappresentanza delle comunità locali nelle istituzioni soprannazionali europee
Doveri culturali e politici degli amministratori locali
-
-
-
-
-
-
-
I l Consiglio Direttivo della Sezione italiana del Consiglio dei Comuni d'Europa, riunito
a Roma 1'11 giugno 1957 sotto la presidenza del Sindaco Peyron, alla presenza di amministratori locali convenuti da ogni parte d'Italia, ha approvato all'unanimità, dopo una discussione arricchita da numerosi interventi - relatore il segretario generale, consigliere
comunale Serafini - la risoluzione, che riportiamo di seguito. I1 resoconto delì'importante
riunione trovasi in altra parte del giornale.
La Sez'one italiana del Consiglio dei Comuni d'Europa non può non aderire ai fini &e
si propongmo il Trattato del MEC e quello de119EURATOM: cioè, appunto, la mdituzio'ne
di un mercato mmune europeo e una politica economica unitaria per il razionale e rapido
sviluppo della produzione dell'emergia nucleare. Indubbiamente è legittimo constatare gravi
insufficienze nei due Trattati ai fini del raggiungimito degli scopi prdlssi, soprattutto per
19abba,ndonodel principio della sopramzionalità, che risultati msì pwitivi ha dato per la
CECA: ma non sempre la d r u z i a n e degli edifici storici avviene per le vie più razionali e
convenienti, e i due Trattati in questione servono - quanto mena -- a suscitare un m o r me interewe dcl'opinione pubblica, generica e qualifimta, intorno ai rispettivi problemi e
a porre in moto una serie di iniziative, che senza dubbio concomnct a facilitare l'unifimzione su basi federali del17Europa. La Sezione italiana del Consiglio dei Comuni d'Europa
mette in guardia contro la prospettiva di una m a di libero scambio, che sia avanzata p e ~
ritardare l'urgente formazione del mmcato comune europeo: e oltre a ciò denuncia il protezionismo e le discriminazioni, che si vorrebbero mntrabbandare, di fatto, attraverso la
zona ipotizzata. Questa, infatti, mentre prevede un più libero scamlbio dei prodotti industriali a favore di nazioni forti economicamente, nel loro stesso interesse mantieme il protezianismo agrioolo, con la conseguenza di aumentaire le sperequazioni e o m m i c h e e sociali
europee, a tutto svantaggio dei Paesi deboli o sottosviluppati.
(continua a pog. 2)
E' uscito, con un messaaggio di a u g u r i e di
appoggio del Ministro degli M a r i Interni,
on T a m h n i , il primo numero di Amministrazione civile *, Tivista di studi ,e politica
a m i n i s t ~ a t i v adiretta da Luigi Giovenco, un
assai preparato funzionario del Ministero stesso.
Questa rivista vuole essere terreno d'incontro
e d i discussione fra amministrati, amministratori periferici e centrali, uomini di dottrina e
uoanini palitici: e ci sembra una buona intenzione, specie in Italia. Da noi infatti c'è una
tradizionale dissociazione fra cultura e politica,
pur nel rispetto delle relative autonomie (ci
sono invece casi non infrequenti di subosrdinazione t m t c o u ~ tdella cultura alla politica);
c'è uno scarso dialogo fra amministrati ed amministratori; c'è una distorta interpretazione
del senso profondo dell'opposizione e di qualsiasi dialettica ' costituzionale ., che vengono
intese (o sottintese) nel Parlamento e nei r a p
porti fra Potere centrale e Poteri locali, o fra
il cittadino e qualsiasi Potere pubblico, ccune
alternativa tra conformismo o trasformismo e
sovversione. In Italia o si sta e al Governo o
si pensa a un futuro, nuovo Stato, da creare,
nel quale ci si procaccerà tutto il potere, per
attuare integralmente i propri schemi mentali
Analogamente una maggioranza quaisiasi tende
da noi a identificarsi senz'altro col Potere pubblico nel quale agisce, poco disposta a riconoscere la illuminata eminenza = - per usare
un termine filosofico - di o~gniPotere pubblico
in sé :che è di tutti i cittadini, maggioritari
e minoritari) sulla maggioranza affermatasi nei
suoi organi legislativi o esecutivi. E' interessante che questa iniziativa editoriale venga dal
Centro: sta agli amministratori locali, come ai
cittadini tutti, di non deludere una intelligente
dimostrazione di buona volontà.
Non sottaceremo poi che a Amministrazione
civile D - organo mensile - è ricca di una
documentazione pregevole e di rassegne, dove
si respira anche aria europea. Nel n. 1, anno I
(giugno 1957) della rivista segnaliamo importanti articoli di Massimo Severo Giannini, Pietro
Gasparri, Elio Gizzi, del no~stroMicara (su I1
Consiglio dei Comuni d'Europa D ) e di altri.
.
.
.
La s e g r e t e r i a dell'A.1.C.C.E.
rimarrà c h i u s a per i soci
dal 1" al 31 a g o s t o p.v.
31 Luglio 1957
COMUNI D'EUROPA
(con~inunzione di pag. I )
In particolare la Sezione italiana del ChnQgli0 dei Comuni d'Europa guarda col più vivo
intemesse alla prevista costituzione della
Banca europea di investiunenti e a quella di
un Fondo sociale, perché entrambe
unitamente ai capitali che a smpo sociale destina
b CECA - assumono la più gramde importanza per il lavoro con essi collegata, che
potranno svolgere ia Comunità europea di
Credito comunale e il piriogetkah Istitubo europso di Creditcu comunale.
I due Trattati, posti di f m b e all'opiniom
pubblica, siolio serviti e servomo indubbiamente per smascherare una prima serie di
iilogici e arcaici intereasi privil'egiati, che
prosperano nei vari S h t i nazimdi ewr@:
i quali interessi, peraltro
occorre sothlim s l o realisticamente -, sono riusciti ad
attenuare largamente gli aspetti positivi dei
Trattati. In ogni modo ia politica. per una
Comunità economica eumpea
quali che
siano gli strumenti oggi prorpacti, che awpic h i o siano ratificati, malgrado l e &e
riserve, per poter pmmdere subito oltre
è stata assunta da 6 Gwerni europei e ha
trovato, nel ciompleaso, larga e favorevole eco
nei rispettivi Parlamenti: ciò va salutato c m
gioia e oCti@mo. Tuttavia ciò comporta che
le sbmtture e le istituzioni nazionali, coemntemente, vengano adeguate alle prospettive
di una Comunità europea. Per quel che riguarda la Sezione italiaaa del Consiglio dei
C m u n i d'Europa ossierveremo che la realizzazion,e del19EmteRegione, previwh dalla Cos t i h i z h repubbliaama, di un più coraggioso
decentramemto gerarchico e di un reale dem t r a m e n t o autarchiw, cioè la creazione di
un agile sisitema di autonomie, favorirà l'hserimlmto di tu.tDa l'Italia m1 MEC e un piem
godimento dei sud benefici. Nob~enuialtresì
per qu~ellegame che spesso sussiste (ed è
mevisto dituzionalmente) tra gli Enti hiitoriaii l a l i ,e l>edu<)azione
pubblica (spiecEe
l'istruzione professionale. l'cdumzione d w l i
adulti, l'ass&tenza simicile nel suo indiri&
più mode-,
ecc.)
che l'integrazime economiaa eutropa p d u l a per l'Italia. piani
fimmiari scolastici s t r a o r d i , iiaziondi,
regionali, lmocaii,per portare il nostro Paese
a un decoroso -o
di capacità competitiva
con gli altri della Comunità.
Ma ci preme soprattutto
che la
prossima tappa che ci aspetta, e per la quale
dobbiamo mddoppiare i nostri sforzi, è quella
dRll'unificazione politica de1l9Europa, « sola
garanzia efficiente D
tmr usare recenti tih e del Presidente ~ m c h i
« per -un
s w e n i r e di ~rosweromnella libsrtà
e nella pace;. &mi6 ci&iare
i comuni iìni
economici dai problemi della p o l i t h &TB
e della sicurezza del19Eumpa? Come m
eraarie le istituzioaii sopranaziamli, che ehardinino politica econrnnioa, politica sociale e
p o l i h a e t e r a europee?
La giusta condanna di awmimmti quali
lo strazio dell9Unighena e l'oppwsime dei
suoi citkadini, della sua c l a w lavoratrice e
dei su& intellettuali, la giusta critica di Custituzioni che, a somiglianza di quella &dica,
sano falsamente federali e m democmtiche
(&. per W. 3 suoi larticoli 126 e 141), iìnim m o per suomare come vuote ipocrisie se
gli europei si liniibranno a rincorrere gemeriche intese intergovemative, per salvare i
resti di un loro prestigio tnmmkato, senza
avere il colraggio di togliere il potere a gruppi
privilegiati e nazionciìisti, che sono incapaci
di impostare la ricostruzione interna del19Eumpa e i suoi apporti con gli altri contimenti
e i temitori s00606Vilu~wti (srbecie l'Africa)
su basi aounpletammk- nuove e veramente
democratiche: soprattutto suoneranno ipocrite
e semm senso se gli europei nxni sapranno
darsi una m u n e Costituzione feàearale.
La Sezione italiana rivendica a tutto il
Consiglio dei Comuni d'Europa il merito di
avere dato il via - nell'oscum ottobre
1954
.
e col eoncoimo di albe mille ammiinistratori
locali europei
alla ripresa delle iniziative
per l'Europa unita, m n l'inmraggiammto d i
un memorabile messamio dell'allora Presidente Einaudi, rigorosa-&nte indicando come
fine primo quello della «costituzione di uiig
Comiinità politica europea con poteri limitati
ma reali, sui piani politico, economico e sociale, e sottoposta al controllo d e m m t i c o
-
-
-
-
-
-
~~
-
.
-
RICORDO D1 CELESTE BASTIANETTO
Gli inizi del Consiglio dei Comuni d'Europa
sono stati un atto di fede. Quando vennero
sollecitazioni in Italia, per partecipare alla sua
fondazione, sia da parte di federalisti francesi
che dal gruppo svizzero attorno alla De Jager,
ed io mi assunsi il compito non semplice di
formare la delegazione italiana per l'Assemblea
costitutiva del CCE - e più tairdi organizzai
la creazione di una autonoma sezione italiana con l'aiuto quotidiano e l'incitamento di alcuni
federalisti europei e di alcuni militanti in
favore della democrazia locale e comu,nitaria,
a cui dovrà continuare a rivolgemi anche in
futuro tutta la nostra memore gratitudme, ebbi,
costante, l'incoraggiamento d i Celeste Bastianetto: non posso davvero dimenticare la sua
cordiale e appassionata collaborazione, il suo
entusiasmo, la sua modestia.
Ora che il Consiglio dei Comuni d'Europa
è diventato una delle maggiori organizzazioni
europee sembrano così lontani i pur recenti
tempi in cui, nel mio studio di via di Porta
Pinciana. discutevamo c m l'amico Bastianetto
delle prospettive avvenire della nostra Associazione. del ruolo dei Comuni e delle c m u nità locali nella costruzione deL1'Europa. Purtroppo la salute già non lo assisteva più
completamente, ed Egli venne troppo presto a
mancare ai nostri lavori. Mi sia permesso, oggi
che si è percorso tanto cammino, di rievocue
brevemente questo fervente democratico e federalista eurodeeli anni difficili ,.
~ e l e & e - ~ & i a & ? o era nato a - s a n Donà di
Piave nel 1899 e, compiuti gli studi a Pmsagno
e a Treviso. si era laureato in giurisprudenza
a Padova. Valwoso combattente sul Piave e
mmmnh dal suffraeio universale dimetto P.
Grappa nella prima guema mondiale, fu
Sumessivamate, da ksslingen a m Nedc~,
il sul
gravemente ferito nell'ottobre 1918, a soli 19
Cansielio dei C m & d'EUrcma ha lanciato anni, e venne decorato al valor militare. Fu
due appelli per la Comunità politica europea fra i fondatm-i del Partito Popolare di Venezia.
e per la eunvowzione del17Assemblea costi- e di esso l'ultimo Segretario provinciale, nel
tuente europea, uno ai Governi - che ebbe 1926, prima dello scioglimento. Comigliere proriqmste tutte del massimo interesse - e vinciale di Venezia nel 1919 e nel 1923, Bastial'altro agii amministratori looali di tutta netto f u anche Presidente della Sezione del
dell'Associazione nazionale MutiEuropa
ormiai disc11sso. e ratiiicato mi Bassoe Bave
Invalidi di guerra, e ricoperse inoltre
Consigli comunali di centinaia di città eum lati
varie cariche nelle associazioni cattoliche: nel
pee
Oggi la S e z h e italiana del Consiglio 1921 fu Presidente della Gioventù cattolica di
&i Comuni d'Europa afferma che gli appeili Treviso, nel 1931 di quella di Venezia, e f u
vamm rilanciati com ri3movato vigore.
quindi segretario regionale per il Veneto. Fu
La Sezione ilaliama del Consiglio d d Co- anche segretario wgionale dell'unione nazionale
muni d'Europa è d'avviso, iiaoltre, che il Reduci di guerra fino alla soppressione ad opera
Consiglio dei Comuni d'Europa, mll'approsdel fascismo.
simarci al 1zuomento in cui sarà reda* da
Ponte di sole e
Grazie,
Due volumi,
un Parlamento europeo la Costituzione degli Mauro testimoniano il suo senso di socialità
Stati Uniti d'Eurm>~:& utile che offra La e il suo anelito alia riabilitazione umana. Nel
sua collaborazione,-pkmuuvendostudi o p p y - 1925. attratto dai suoi studi di sociologia, fece
tuni a m r d i n a r e l'e~mriemza degli m- un primo viaggio in vari Stati d'Europa, che
nistratori W l i e ia dqatrina dei &ridi, per integrò poi successivamente spingendosi negli
far valere, nell'ambito 1dR1iaC d i t u z w n e fe- Stati d'America e partecipando inoltre a nurnenazionali e internazionali di
derale, i priltcipi delia « C a d a europea delle rosi Congressi
penitenziario e oriminologia.
libertà locali D e, in generale, le richieste diritto
Fu tra i prirni aderenti per la costituzione
iartituzianali fatte dagli Stati Weraii di Ver- del Partito della Democrazia Cristiana e, du~ailles,di Venezia e d i Franmforbe sul Meno rante la Resistenza, fece parte dell'Esecutivo
- Bad Hamburg. A quarto propocjito r b Militare Regionale Veneto e quindi del Comando
grazia il Presidemte dRl11'Assenblea oanniltiva Regionale Veneto del C.V.L., assumendo fundel Cunsiglio d'Europa, Dehousss, che - nelia zioni delicatissime e di grande responsabilità.
sua r s l a z h e su a: Una Autorità politica enro- Arrestato il 7 aprile 1944. rimase in carcere
pea », presedata a l C
-d'Europa, che sotto le SS tedesche molti mesi, sempre sotto
la minaccia d i essere fucilato. Dopo la liberasi svolge so*
gii auspici del MovimianQ
Europeo a Roma -, trattando di un Parla- zione, nello stesso aprile 1945, venne nominato
mento biciameraie europeo e citando l'opera, Vice Prefetto di Venezia, e nel 1946 fu Deputato alla Costituente, mentre per cinque anni,
a suo avvisa banumiehta del C d g l i o W
dal
Comuni d'Europa, ha aiTermato 1
'
0
~ 1947.~ricopease la carica di Sindaco di San
in
di far posto
nella seconda Camera
a i Donà di Piave. Nel 1949 si recò a -grado
alla preparazione di un accordo c m
wppresentanti delle mllettività M i (Co- relazione
Jugoslavia circa la pesca in Adriatico, e nel
muni ed Enti ferritoriali M i maggiori). la
1950 sedeva al Consiglio d'Europa. Nel 1948 era
inoltre la Seziane italiana del Consiglio dei stato eletto Senatore della Repubblica.
Comuni d'Europa afferma, in lima gemerale,
Fu europeista convinto già tra le due guerre
che, se il giurista
per ripetere b a u h - mondiali e guidò la Delegazione italiana, che
voli, recenti parole del1 Presidente della C m h nei gennaio 1951 partecipò a Ginevra all'AssemC u s t i t u z h d e italiana, Azzariti
può e deve blea costitutiva del Consiglio dei Comuni di
dare la sua opera pcw la C o s t i h z i m del- Europa. Sfortunatamente non molto dopo ragioni di salute lo cominciarono a tener lontano
l'Europa unita, in q w m h agli non è s 0 1 ~
un semplice shumRliibq un chmiiìcatore di dalla politica attiva, e ne dovemmo piangere
~wamtee di istituzioni,
anche, secomdo la perdita nell'ottobre 1953, quando più avel'esempio della giurisprudenza ~ounana,il pro- vamo bisogno della Sua opera fattiva, esperta,
disinteressata
f e t a che prevede la loro e v o l u z i m e l @ t m
migliore maniera di onorare la memoria
degli d r u ~ n m t iatti atiia realizzazime, a saa diLaCeleste
Bastianetto è quella di continuare
volta l'amministratone l d e m è un san- a lavorare ogni giorno per l'Europa, non aspetplioe mspansabile di atti anminktmtivi, ma tando che la sua unità ci venga come un regalo
l'animatore di base della democrazia e colui dall'alto, ma contribuendo viceversa ad essa
&e
vivendo a contatto quotidiano degli nei nostri posti di lavoro - importanti o monei Consigli comunali, prouomini - della democrazia vede spesso Le desti che siano
caremze più profrn.de e le esigenze più lon- vinciali e regionali, in tutte quelle strutture di
bam: egli ha oggi, duiique, mmi h t o il diritto base, a cui Bastianetto - asserime di una
autentica democrazia pluralista - credeva proquanto il dovere di dare il suo m m m attivo,
f ondamente.
intellettuale e plitioo, alla fannanioaie dellor
.
-
-.
.
D
.
3,
-
-
-
-
-
deau>craeYa federaie emopea.
-.
UMBERTO SERAFINI
31 Luglio 1957
3
COMUNI D'EUROPA
IL CONGRESSO D'EUROPA A ROMA
resto ha il merito di essere stato il primo divulgatore di questa idea). I1 Presidente della
Assemblea Con,sultiva. del Consiglio d'Europa
h a affermato che l'evoluzione delle cose inciterà gli Stati che partecipano alle attuali
All'apertura del Congresso d'Europ'a il Preistituzioni euro'pee, a sostituire alla nozione di
sidente Gronchi h a pronunciato un discorso, il
Assemblea que~lladi un Parlamento bicamerale
cui tono dovrebbe suo'nare a vergogna di molti
eurolpeo, comprendente, a fianco di una Camera
europeisti ufficiali e che ha su,scitato u n a certa
meraviglia fra la maggioranza di coloro i quali, eletta a suffragio universale, una Camera che
rappresesnterà gli Stati come tali. Simile strutconvocati dal Movimento Europeo, hanno partura si imporrà anzitul,to pres'so i sei Paesi della
tecipato - parlamentari e no - al Congresso
CECA. Conviene riflettere sin da ora - h a
d'Europa (Roma, Palazzo dei Congressi all'EUR,
affermato Dehous,se - a ciò che sarà la seconda
10-12 giugno).
Camera euro'pea. E ha continuato testualrnei~te:
Mentre numerosi parlamentari di partiti cosiAffermare che vi si :rappres'enteranno gli "indetti europeisti camminano nella costruzione
teressi na,zionali7' è u n po' poco. Oltretutto glj
dell'Europa, molto più lentamente di quel che
Stati
come tali non hanno il monopolio di questi
vorrebb'e l'opinione pub'blica, ormai matura;
ultimi. Nelle democrazie d'occidente altre entità
mentre non po'chi dirigenti di movimenti eurohanno il diritto di essere prese in considerazione.
peisti ammoniscono ancora alla prudenza, quasi
che gli Stati Uniti d'Europa ra~ppresentassero E' il caso, soprattutto8, delle collettività lo'cali
(Enti territoriali loscali maggiori e Cosmuni),
un salto nel buio, il Capo di uno Stato nazioalle quali sarà opportuno dare u n posto impornale ha detto chiaro e tondo che occorre fare
tante.
La simpatia chie esse hanno votato fin
presto. Io voglio dirvi come sia necessario che
dall'inizio all'idea eursopea, il concorso efficace
da parte degli uomini politici ... si accelerino. i
che esse no'n hanno cessato di apportare per il
tempi, poiché il tempo non aspetta e gli avvenitramite di o'rganismi come il Co~nsiglio dei
menti hanno un loro corso che non possiamo
Co'muni d'Euro'pa, ve le hanno già preparate.
sperare di interrompere ed anche soltanto d i
Poche altre collettivita a l di fuori dello Stato,
rallentare =.
lo sono allo stesso grado. Io aggiungo che, nel
Più in là il Presidente Gronchi ha detto: Io
seno di una seconda Camera, le collettività locali
penso che l'Europa abbia una missione da comcontribuiranno a fare prevalere u n migliore
di interessi
equilibrio tra le diverse categorie
Sarebbe u n ~uosto
nazionali
nel mondo, s,e la
La risoluzione finale del Congresso di Roma
Europa rinunziasè stata estremamente timida e soprattutto non
se a questa sua
ha impegnato i partecipanti - parlamentari e
missione, che non
no - a nes'suna specifica azione politica in relaè limitata a l nastro
zione ai voti fatti nella relazione stessa. Si è
continente, ma è
ammessa la necessità di una politica comune
proiettata inevitaeuropea, di istituzio'ni politiche europee dotate
bilmente verso i
di poteri reali, di elezi'oni a suffragio universale
problemi di tutti
di deputati europei. ecc.: ma non. si è andati
i popoli. Ecco la
al di là della ssperanza di una lenta e automatica
ragio,ne per cui cotevoluzione delle
minciando, richiaistituzioni attuali,
mavo la necessità
per opera di no'n
di procedere con
si sa quali forze
la maggiore ranaturali. No~nsi e
pidità consentita
accennato alla nedalle possibilità di
cessità di una forciascuno, p o i C h e
za sopranazicrnale,
g l i yvenimenti
che ubbidisca pricamminano e non
ma alla dis'ciplina
è saggio seguirli
e u r o p e a che a
con passo tro'ppo
quella dei partilento... L'integrazione economica ha una grande
coiarismi nazionaimportanza, e così pure gli accordi particolari
li, e che - pur
nei vari settori; ma l'Europa non sarà Euro'pa
co'i dovuti accore non conterà d i nuovo nel mondo fino a che
gimenti e senza
essa non avrà acquistato l'unità politica ... B.
bisogno
d i rizzare
I1 Presidente Gronchi ha concluso che occorre
le
barri'cate rendere chiaro alla coscienza delle singole nadetermini un'auzioni l'urgenza dell'unità politica europea. S e
tentica pressione,
essa non si formasse, poiché gli avvenimenti
autonoma, sui Gocerto non si arrestano', potrebbe darsi, o signori,
verni, sui Parlache noi arrivassimo troppo tardi; e s e arrivasmenti e sui Partiti
simo Frosppo tardi, non sarebbe solo in gioco
nazionali, offrendo
quello che può dirsi, i n largo senso, il problema
una concreta alternativa politica nelle varie
nazionale d i ciascun paese: sarebbero in gioco
vicissitudini
della politjca quotidiana e facendo,
quei principii fondamentali della nostra civiltà
per la prima volta, dell'europeismo qualcosa
senza dei quali si piomba nelle autocrazie che
di inconciliabile col quieto vivere, sì d a far
distruggono, con la libertà politica, le libertà
cadere, se non preso nella debita considerafondamentali per la dignità e la vita di ciascuno
zione, i Governi, le Segreterie dei Partiti, la
di noi Z .
disciplina dei Gruppi parlamentari. L'insufficienza della risoluixone finale del Congresso di
Roma h a spinto u n grziy~podi federalisti europei
I lavori del Congresso; la proposta
- con alla testa l'on. (Giacchero, membro dell'Alta Autorità della CECA e Presidente del
di Dehousse; la risoluzione finale;
Comitato Centrale dell'Union Européenne des
il discorso di Micara
Fédéralistes, e Alexandre Marc, Presidente del
Bureau esecutivo dell'UEF - a esprimere la
I1 Congresso si è aperto con una relazione
propria oppoir;izione. nella votazione svoltasi per
dell'ex Ministro degli Affari Esteri d'Olanda, divisione, al paragrafo della relazione relativo
Beyen, il quale ha parlato dello sviluppo della
alle istituzioni europee e a l modo di ottenerle.
integrazione europea. Son seguite tre relazioni:
e ad astenersi nella votazione sul comvlesso
la prima di Dehousse, Presidente dell'Assemblea
della risoluzione.
consultiva del Consiglio d'Europa, su
Una
I1 sindaco di Frascati Micara a l termine del
Autorità aolitica euroaea B: la seconda d i KiesCongresso, ha offerto uii simpatico ricevimento
siiiger, m6mbro del ~Uiidestage Vice Presideiitc a tutti i partecipanti pronunciando u n brillante
della Assemblea coiisultiva del Consiglio di
e garbato diyorso. nel quale osservava che il
Europa, su a Come concepire e realizzare una
Consiglio dei Comuni d'Europa si è ripetutapolitica estera europea? =; la terza di Teitgen, mente pronunciato a favore dell'Assemblea Coex Vice Presidente del Consiglio dei Ministri stituente europea.
ed ex Ministro dei Territori d'oltremare della
Repubblica Francese su = Problemi dell'associaL'ammonimenito di Pio XII
zione dell9Europa e ' delllAfrica =. La relazione
di Dehousse, se è risultata trolppo timida. e
ai coq~essisti
conformista circa il passaggio dagli Stati nazioI1
Papa
ha
ricevuto
i n Vaticano i pa~tecipanti
nali alla Comunità politica sopranazionale a l Cong~esso d'Europa e ha rivolto loro u n
Dehousse non si è posto il problema della
disco~so,d i cui riportiamo la prima parte. Offorza politica europea, che dosvrà costringere
jviamo le parole di Pio XII alla meditazione
gli Stati nazionali alla rinuncia formale alla
d i coloro che non hanno ancora chiari i finz
sovranità politica su affari che competono allo
istituzionali della Fe.de.irazione europea.
Stato federale -, ha tuttavia offerto una proa Siamo lieti di ricevervi, signori, i n occasione
posta istituzionale del più grande interesse per
il Consiglio dei Comuni d'Europa (che del
del Congresso d'Europa che si è riunito per
I1 discorso del Presidente
della Repubblica
.
,).
.
.
iniziativa del Consiglio italiano del Movimento
Europeo. Avete vo'luto contribuire, con i vostri
lavori, al rafforzamento della collaborazione tra
l e organizzazioni e le forze politiche allo scopo
di costituire, senza indugio', l'unità d'Europa. Vo,i
sapete con quale sollecitudine, No'i seguiamo il
prosgresso dell'idea europea e degli intenti concreti che tendono a farla penetrare sempre di
più negli intelletti e a darle, secondo le presenti
pomssibilità, un inizio di attuazione. P u r passando
attraverso alternative di successo e di difficoltà,
essa ha guadagnato, nel corso degli ultimi anni,
molto terreno. Fino a quando, infatti, l'idea
europea non si era ancora in'carnata i n istituzioni comuni, dotate, in u n certo qual modo, di
autorità pro'pria ed indipendente da parte dei
Governi nazionali, essa poteva es'sere considerata
come un ideale indubbiamente molto bello. ma
più o meno inaccessibile.
Ora, nel 1952, i Parlamenti di sei Paesi dell'Europa occidentale hanno approvato la formazione della Comunità Europea del Carbone e
dell'Acciaio (CECA), i cui risultati si rivelano
oggi inco'raggianti sul piano economico e sociale.
Al contrario. la Comunità difensiva europea
(C%D), che doveva impegnare gli sforzi di unificazione sul piano militare e politico, incontrò
vive resistenze che la fecero fallire. Allora
molti pensarono che le prime speranze per la
unità avrebbero tardato molto a rinascere. In
ogni caso, il momento di affrontare direttamente
il problema di una Comunità sopranazionale non
era ancora venuto, e si dovette ripiegare sulla
formula della Unione delllEuropa Occidentale
(UEO), la quale. osltre all'assistenza militare,
aveva il compito di favorire la collaborazione
nel cam,po sociale, culturale ed economico. Ma,
poiché il principio della decisione a maggioranza del Consiglio dei ministri è sotto~postoa
rigorose limitazioni, e l'Assemblea non è capace
di. imporre la sua volontà e di esercitare il
controllo parlamentare. essa non puo essere
considerata un fondamento sufficiente per edificarvi una vera comunità di Stati.
Fin dalla primavera del 1955 ebbe inizio ciò
che viene chiamato " i l rilancio europeo "; il
quale si concludeva il 25 marzo 1957 con la
firma dei trattati per 1'Euratom e il Mercato
comune. P u r essendo limitata nel campo economico, questa nuova comunità può condurre,
p e r . l'estensione stessa di tale campo di azio'ne,
ad affermare fra gli Stati membri la coscienza
dei loro comuni interessi, senza dub'bio dapprima sul so810 piano materiale, m a se il successo
sarà confo'rme alla aspettativa, essa potrà, in
un secondo tempo, estendersi altresi ai setto'ri
che riguardano maggiormente i vaiori spirituali
e mo'rali.
I1 vostro Co'ngresso ha guardato con franchezza a l futuro ed ha esaminato, in primo
luogo, il punto decisivo d a cui dipende la costituzione di una comunità nel senso proprio:
lo stabilimento di
una autorità politica europea, il
p o s s e s s o di un
reale potere che
imaegni la s u a
questo punto di
. "
vista, l'esecutivo
d e l l a Comunità
economica europea (CEE) segna
un regresso nei
riguardi di quello
d e l l a Comunità
carbosiderurgica,
ove l'Alta Autorità gode d i poteri
relativamente vasti e non dipende
dal Consiglio dei
ministri se non in
alcuni casi determinati. Tra gli uffici che vi attendono ora, c'è prima di tutto la
ratifica, da parte dei diversi Parlamenti, dei
suddetti trattati firmati a Roma il 25 marzo;
poi dovrete cercare i mezzi per provvedere
al potenziamento dell'esecutivo nelle comunità
esistenti, per arrivare infine a prospettare la
costituzione di u n organismo politico unico.
Voi avete altresì studiato la questione d i una
politica estera comune ed avete osservato, a
questo riguardo, che, per essere applicabile e
per poter produrre o'ttimi risultati, essa non
suppone necessariamente che l'integrazione economica sia già u n fatto compiuto. Una politica
estera europea comune, suscettibile d'altra parte
di ammettere differenziazioni, a seconda che essa
si eserciti nel quadro di questo o di quell'altro
organismo internazionale. p o g g i a egualmente
sulla coscienza di interessi comuni economici,
spirituali e culturali; essa diviene indispensabile
'-
COMUNI D'EU ROPA
4
in un mondo che tende a raggrupparsi in blocchi
più o meno compatti. Fosrtunatamente non mancano punti di a,ppoggio per metterla i n opera
nelle istituzioni europee esistenti, ma essa attende ancora uno strumento efficace di elaborazione e di applicazione.
Infine, avete co'ns,iderato i problemi dell'Associazione dell'Euro~pa e dell'Africa, ai quali il
recente trattato del Mercato comune ha riservato
un posto notevole. Ci sembra necessario che
l'Europa mantenga in Africa la possibilità di
esercitare la sua influenza educatrice e formativa e che, alla base di quest'azione, essa apporti
un aiuto materiale vasto e comprensivo, che
contribuisca ad innalzare il livello di vita dei
popoli africani e a valorizzare le ricchezze naturali di quel continente. Così essa dimostrerà
che l a sua vo'lontà d i formare una comunità di
Stati non costituis'ce un ripiegamento egoistico~,
che essa non viene determinata d a un riflesso
di difesa contro l e potenze esterne minaccianti
i suoi interessi, ma che procede soprattutto da
movimenti costruttivi e disinteressati p .
Opinioni :
(
Un problema posto in maniera delinitiva e non p i i eludibile
..... Che il problenia della Germania do'mini, e nel modo più drammatico, il destino
dell'Europa, e quindi le stesse sorti nostre, è ormai verità notoria ed accettata da tutti .....
.....Asso'ciare la Germania alla Francia e agli altri paesi o'ccidentali è operazione
delicata ed in,quietarite; asso'ciare ai prosblemi nostri le oscurità che celano l'orizzonte
tedesco è operazione rischiosa. Ma è l'unica operazione ragionevo'le, quella che offre i
maggiosri vantaggi e dà maggior forza ad una politica di pace e di progresso economico
e so'ciale, quella che limita i ri,schi, poiché inquadra e vincola l a libertà di movimento'
della Germania, ed apre ad essa prospettive pacifiche di soluzione del suo maggior
problema naziomnale.
Senza Germania la creazio'ne di un'Europa federale non è pensabile in termini
politici, militari ed economici. E la rapida formazione di un primo nucleo federale è
l'unico mo'do, l'unici, strumento per a,ssicurare ai no'stri paesi capacità autonoma di
difesa, vitalità politica ed economica, coatrollo autonomo della politica europea di pace
di fronte ad ogni possibile fluttuazione deila politica dei grandi blocchi che dominano
la scen,a del mondc', per ar~restareil proces,so di disgiegazione earo'pea e riequilibrare
la vita mondiale, che soffre di questa carenza... ..
.....I1 processo dfi organizzazione e unificazione noln sarà agevole: colpi d'arresto'
potranno sopravvenire, crisi potranno scompigliarci. Ma se non erriamo la ruota del
volano ha superato il momento d'inerzia, e la macchina si è mossa ..... O sopravviene
la guerra a travolge~ciforse irreparabilmente. o il problema dell'organi~zazion~
federale
dell'E~u-opaè posto in maniera delfinitiva e non più eludibile.
Questa unificazione europea costituisce il modo e lo strumento', il so'lo a nostra
portata, per o~rganizzarela nostra pace, per tute'lare il no'stro sviluppo pacifico'. E' il
modo e lo strumento per garantire la nostra indipendenza, e la libertà, prima di tutto,
del nostro spirito naizionale.
L'acredine di Mosca, e, per sua procura, del co'munis:mo, nemico d i ogni solidificazio'ne, ci avverte nel modo più esatto che siamo sulla buona strada.
Le altre altemative, attentamente considerate, lasciano ciascuno dei t r e maggiori
paesi dell'occidente europeo esposti a l riflusso del provincia~lismopsicologico, del nazionalismo politico, delll'isolazionismo autarchico, e quindi d i involuzioni interne, al termine
delle quali sta la perdita di importanza e il vas,sallaggio, in u n primo tempo verso'
l'America, forse in un momento successivo verso la Russia.
Ma la strada è buona, se intendiamo l'impe,gno dure~volee protfondo ch'essa comporta, più forte e tenace degli scacchi e degli scoraggiamenti...
Modi (eloquenti) di non fare l'Europa
Sotto questo testuale titolo e Mondo economzco B del 22 giugno 1957, ha pubblicato un
comine?ito, di cui riportiamo due tratti ,essenziali:
Quai1d.o il Presidente Gronchi ebbe finito di
pronunciare il suo eloquente appello per l'unità
europea si poteva dire che il solenne Congresso
internazionale del Movimento Euro'pe'o che egli
inaugurava all'EUR non avesse più nulla da
dire.. Ed invero non allineò altro che invo'cazion~,generiche e gratuite.
Questo Movime,nto'*,
fu una creazione del perio'do marshalliano
quando occorreva scuotere 1'Eurot~anella s u a convalescenza postbellica di fronte alla
pressiomne so'vietica. E poiché restava su un piano
generico e propa,gandistico, diplomatico-militare e
non organizzativo,
l ' I n , g h i l t e r r a ne
prese la testa, e
Churchill s e n e
servi come di tribuna. E s s o .poté
così contribuire a
creare u n c e r t o
stato di spirito.
Passò. ~ i ùtardi, nell'e m a n i di
Spaak, con prospositi più definiti di lavoro. Ma,
fallita la CXD e seppelliti i progetti della Comunità Politica Europea, cadde praticamente in
co~me
letargo. Ora se ne tenta il " rila,ncio
suppo'rto della nuosva posfitica dei ~ r a t t ' a t i del
Mercato Comune e dellEuratom. Ma S'paak,
pagato il suo debito europeo co'n la plreparazione dei due Trattati, è passato alla NATO,
mentre la presidenza internazionale del Movimento è stata affidata a Franqois-Po'ncet. Nosn
crediamo sia s'tato un guadagno.
Rieonsclidate l e comunità nazionali, il Mo'vimento è tornato a riunirsi a Roma. Son p~assati
sette-otto anni d a quando a Strasbprgo. Paul
Reynaud pronunciava il dilemma
s'unir ou
perir" e le parole d'ordine ed i motivi oratori
sono rimasti gli stessi, così come Teitgen h a
puntualmente risfo'derato per la politica euroafricana " Le plan de Strasboury ". Costanza d i
declamazioni. Ma che si è fatto sul terreno' concreto?...
Non gioca all'effica,cia d i una pro'paganda pur
anche generica una trascrizione in termini internazionali di modeste politiche governative. E
neppure gioiva in una situazione nuova riprendere gli stessi motivi d i iniziative fallite O
superate.
Perché l'accolta rolmana di illustri difensori
de1l'Europ.a non si è messa piuttosto d'accordo
su impegni concreti e definiti, e sia pur modesti, dell'attuale politica europea che significassero uno sblocco delle istituzioni esistenti,
o un passo avanti nella creazione degli stnimenti della costruzione europea? No'n saremmo
obbligati a s,crivere che le omelie no'n valgono
molto per fare l'Europa P .
.
.
Abbonatevt a
Comuni d'Europa
31 Luglio 1957
FERRUCCIO PARRI
.
~(Dall'opuscolo Per L'unità federale europea n,
pubblicato dal Movimento Federalista Europeo,
nel 1952).
.
che ormai si poteva acquisire coine sterile ogni
tentativo di cre'are Società delle Nazioni = consistenti in confederazioni di Stati sovrani, laddove era tangibile il successo che si era altrove
ottenuto nella trasformazione di Stati sovrani i n
Durante gli anni incivili del regime fascista
provincie di u n unico Stato federale. l'Europa
era più facile trovare delle buone letture t r a
federale soltanto potrà darci la realizzazione più
libri usati delle bancarelle che fra le novita
economica della divisione del lavoro, con la
nelle vetrine dei negozi. F u così che venimmo
caduta di tutte le barriere doganali ... E l a trai n possesso d i = Gli ideali di u n economista 3
di Luigi Einaudi, quaderno 50-51 (e~ditonel 1921) sformazione gigailtesca del mercato nazionale in
mercato continentale farà sì che gli industriali,
della serie IV dei Quaderni della Vo'ce, a l cui
subito dopo il primo periosdo di riorganizzazione,
numero 46 si trovava E Tro'ppi avvoscati! B d i
troveranno davanti a s é tali capacità d i assorCalamandrei, mentre ai numeri 34 e 36 della
I11 serie si trovavano due volumi di Salvemini, bimento che le industrie ne riceveranno lo stesso
gigantesco impulso' d i cui fece prova l'industria
rispettivamente s I1 minis,tro della malavita B e
americana dopo la guerra di secessione 2. Sem,La po'litica estera di F. Crispi D.
pre
nel volume della FIAT si ricorda che nel
I1 libro di Einaudi consis'teva in una raccolta
pensiero
di Giovanni Agnelli, quale risulta nelle
di articoli comprendente quattro sezioni, di cui
pagine di Cabiati, tro~viamoperfino anticipato
oggi vogliamo rico~rdare la seconda, intitolata
il punto quarto B del programma Truman sulle
Politica, Impero Britannico e Società delle
zone depresse.
Nazioni B. In questa sez:ione era riportata una
Moltissimi anni sono passati dal tempo del
recensione uscita n e La Riforma Sociale del
volumetto di Agnelli e Cabiati e moltissimi d a
novembre-dicembre 1918: si trattava del libro
quello di altri s,critti d'avanguardia di Luigi
Federazione Europea o Lega delle Nazioni? D,
Einaudi (questi ultimi si trovano raccolti nel
scritto in co~llab~orazione
dal prof. Attilio Cabiati volume La Guerra e l'Unità europea n) ; molti
e dall'industriale Giovanni Agnelli, e,d edito dai
sono anche passati dai tempi della bancarella:
fratelli Bo'cca (Torino, 1918).
nel frattempo si è svolta una seconda guerra
Quel libro trovato su una bsancarella negli
fratricida e siamo arrivati all'èra atomica. Baanni di apprendistato universitario e quella
sterebbe riandare a tale passato, rimeditare la
recensione ci so~notofrnati in mente i n questi
saggezza d i chi ha visto giusto prima del disagiorni. risfogliando il vo~lume « I cinquant'anni
stro, per rendersi conto di tutta l'irresponsabilità
deiin FiAT: 1899-1949», edito d a Arnoldo Mondi coloro che, ancora oggi, vogliono arrivare per
lentissima evoluzione e attraverso meschini patdadori (1951). Nel capitolo Documenti del pen:
teggiamenti all'unio'ne euro'pea. Oggi è tempo di
siero politico-sociale di Giovanni Agnelli si
ricorda che Agnelli parlava di una Eurospa fede#- Assemblea Costituente europea: oppure l'attuale
classe dirigente politica ed eco'nomica si merirale già nel 1916; e si ricorda anche che il libro
da noi sopra citato uscì anche a Parigi, n e l 1919, terà in pieno la definizione di irresponsabile 2 .
edito da Giard e Brière. Cabiati riportava nella
Argo
prefazione a l libro, da~tata agosto 1918, che
Agnelli verso la fine del 1916 gli aveva affermato
che non era tutto vincere il prussianismo, ma
era un debito d'o'nore verso le generazioni future
PLANS ET PROGRAMMES REGIONAUX
conquistare l a sicurezza\, dare losro l'assicurazione che una distruzione così terribile di uomini
D'EXPANSION ECONOMIQUE
e d i co'se non sarebbe giù possibile: = e allora,
(Supplément aux Cahiers de l a Conférence
per processo di selezione D, - riferiva Cabiati Nationale des Colmités Régionaux d'E#dudes)
Agnelli veniva alla còriclusione che, eliminate
tutte le soluzio~nimedie g'ossib'ili,il solo e diretto
E'
u n opuscolo che riporta l'essenziale delle
mezzo di raggiungere tale scopo era quello d i
fare capo a una Euro~pafederale D. Questa idea giornate nazionali d i studi per la messa in
valore della Francia e l'aménayement d u ter= ardita e nuova attrasse l'attenzione di Cabiati
che, do,po matura riflessione, si convinse della ritoire, svoltesi a Saint-Brieuc (17-18-19 marsua giustezza: di qui l'migine dello storico zo 1956): f r a i contributi noteremo quello di
Guy de Carmoy, l'autore dell'eccellente Forlibretto.
Le tesi d i Agnelli e dli Cabiati, rievocate nel tune d e l'Europe B (Domat, Paris 1953). La Con(conrlnua a pag. 11)
volume s u l cinquantennio della FIAT, wano
.
i
.
.
.
.
.
.
6
31 Luglio 1957
COMUNI D'EUROPA
10N]E A
§]E S
Q=
5
liNN]E S
del bureau internazionale del CCE
Critiche all'incerto atteggiamento dei rappresentanti dei Governi nazionali circa la Conferenza
europea dei Poteri locali Prospettive dei gemellaggi Appoggio del CCE al Mercato Comune
I rapporti con la CECA
I IV Stati generali
Plauso al Presidentc della CECC, Sindaco
Peyron Preparazione del CCE per una grande campagna in favore dell'unitri politica dellYEuropa
-
-
-
-
I1 7 e 1'8 luglio si è riunito a Cannes, sotto
l a presidenza del Vice Presidente del 'CCE,
Cravatte, il bur,eau internazionale del Consiglio dei Comuni d'Europa. Partecipavano: per
l'Austria: Lugger; per il Belgio: Denis, Ronse
e (quale osservatore) Marique; per la Francia:
Bareth, Dardel. Duvert, de Mongascon; per la
Germania: Munch, Muntzke, Sauer, Schaub;
per l'Inghilterra (in qualità di osservatori):
Hay, Rippon. Skeffington; per l'Italia: Brugner,
Mica~ra, Peyron, Serafini; per il Lussemburgo:
Cravatte; per l'Olanda: van Wijck; e inoltre
Baloup quale osservatore nel Consiglio d'Europa. Avevano scusato la propria assenza: Berrurier, Chaban-Delmas, Hanlilius. Hansen, Merlot, Trémintin.
I1 bureau h a dato il benvenuto, ai tre rappresentanti inglesi presenti (tra i quali figurano i responsabili delle Commissioni enti locali
rispettivamente del partito conservatore e del
partito laburista) e li h a investiti dell'incarico
ufficiale di formare un comitato provvisorio
inglese del CCE: per ora non si tratta di creare
una vera e propria sezione inglese, con adesione di enti territoriali locali, ma piutttosto
di un gruppo di amminis'tratori lo'cali che aderiscono a titolo invidividuale.
E' stata poi esaminata la situaziosne olandese
del CCE, di cui si spera pro~ssima una soluzione so'ddisfacente, e si è prospettata una riorganizzazione ed un rilancio della Sezione svizzera, da ottenere in o'ccasione delle giornate
culturali che il CCE promuoverà nel Canton
Ticino (probabilmente a Lugano) nel prossimo
autunno.
E' noto che malgrado il successo della Conferenza europea dei Poteri locali, svoltasi nello
scorso gennaio a Strasburgo nel quadro del
Consiglio d'Euro'pa, i delegati dei Governi di
vari Paesi nel Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa hanno sollevato difficoltà per
rimuovere il finanziamento della Conferenza,
dell'Assemmalgrado il parere favo~revolis~simo
blea consultiva. I1 burelau del CCE h a deciso
di impegnare le diverse Sezioni nazionali per
un'azione energica e tempestiva presso i rispettivi Governi, affinché, alle parole favorevoli in
molti ambienti governativi - e parlamentari
delle rispettive maggioranze - pronunciate
sulla Conferenza, seguano. coerentemente, i
fatti e sia dato mandato imperativo ai deleg,ati
dei Ministri del Comitato di Strasburgo, perché
approvino il versamento dei modestissimi fondi
necessari e perché soprattutto non prevalgano
manovre che contro la Colnfe~enza sono state
condotte da parti interes,sate.
Si è poi trattato brevemente del Congrelsso
d'Europa, svoltosi recentemente a Roma sotto
gli auspici del Movimento Europeo, e si sono
sottolineati i punti positivi e i limiti di questo
Co'ngresso. Proprio in considerazione dei limiti
di detto Congresso - che a detta di un memblro
del bureau, si è svolto o troppo tardi o troppo
presto - si è deciso di rimandare all'Assemblea
dei delegati del CCE lo svolgimento della parte
dell'ordine del ,giorno di Cannes, che tolccava
più propriamente dell'attività dei Poteri locali
in rapporto all'unità politica europea. L'Assemblea dei delegati dovrebbe svolgersi a Vienna
nell'ottobre: solo allora, dopo la ratifica presumibile da parte di tutti i Parlamenti interessati dei Trattati per il Mercato comune e
per l'Euratom, il CCE lancerà la sua campagna
per la Comunità politica europea, mentre nel
frattempo si andrà preparando accuratamente
a questa campagna, precisa,ndone i metodi, diffondendo un questionario costituzionale presentato dal respon,sabile del comitato omonimo,
Serafini, d'accordo col Presidente della Commissione p.er gli affari eurompei, Dardel, e infine
riunendo (a fine settembre) la Commissione
stessa per presentare successivamente all'Assemblea dei delegati proposte precise, efficaci
e tali da avere l'appoggio concorde di tutti i
membri del CCE.
Si è poi svolta una discussione teorico-pratica sui gemellaggi. Questi soil0 appoggiati più
efficacemente che altrosve dal Gomverno francese,
che vi destina molti milioni di franchi, con una
sovvenzione interministeriale. I1 delegato tedesco
Muntzke h a parlato a favore di gemellaggi non
fra singoli Comuni, ma fra raggruppamenti di
Comuni, parlando di àmbiti regionali P: mcome si è chiarito durante l a discussione, egli
si riferiva piuttosto ad un ente territoriale
locale, il lcreis (deli'ampiezza di uno dei nostri
.
-
.
vecchi circondari - v. Comu,ni d'Eurospa n n. 5,
1957, pag. 1: I Landkr,eise di Hans Muntzke),
sconosciuto quanto meno in Francia e in Italia;
e d'altronde non vodeva con il suo intervento
sminuire l'importanza dei gemellaggi fra singoli
Comuni. Da parte italia,na si è sottolineata la
importanza di interessare ai gemellaggi tutte le
organizzazioni europee di settore, che abbiano
struttura decentrata e quindi uffici o sezioni
locali (Comitati detlla produttività, Associazio'ne
euro'pea degli insegnanti, assomciazioni studentesche, ecc.), di modo che gli incontri parziali,
che già avvengono fra sezioni locali di queste
organizzazio~ni,siano potenziati e coordinati nel
quadro di un gemellaggio comunale, che implica l a messa a raffronto di tutte le altre
attività del territorio.
IL Presidente Cmravatte ha quindi riferito dei
rapporti che. su mandato del Consiglio di Presidenza del CCE, sono stati d a lui intrattenuti
con l a CECA. Qui si 2: accesa una breve discws'ione, nel senso che i membri del1 bureau del
CCE non si sono trovati colncordi se la collaboraziolne con l a CEC,A debba essere solo. d i
carattere tecnico o anche una vera e propria
alleanza politica, trattandosi dell'unica istituzione eurofpea che. s,ia pure in un limitato settore, ab'bia carattere veramente sovranazionale
e poteri reali.
Si è quindi fatto il punto sulle ratifiche nei
diversi Parlamenti dei Trattati del Mercato
comune euro'peo e d,ell'Euratom, congratulandosi con quei Parlamenti che già hanno operato
la ratifica o stanno per farlo e dolendosi con
quelli che vanno perden'do preziose settimane.
I1 birreau del CCE è sucoessivame~ntepassato
a questioni organizzal,ive, trattando soprattutto
delle sue pubblicazio1n.i a stampa, in particolare
di quelle periosdiche che servono a ma,ntenere
vivo il colloquio cori gli associati. Si è poi
trattato delle giornate europee della cultura,
che si dovrebbero s.vo'l'gere in autunno nel
Canton Ticino (tema: Attrezzatura culturale e
sociale dei Comuni e, i n generale, degli Enti
territoriali locali di base) e, dopo lunga e dettagliata discussione, !;i è approvata una relazione dell'italiano Brugner sull'inizio delle attività dell'1stituto europeo di studi e di relazioni
intercomunali.
Finalmente si so'no approvati i quattro temi
dei prossimi Stati generali, che si svolgeranno
a Liegi nel luglio 1958. I1 primo tema: Solo
il Comune autonomo può mettere l e tecniche
del XX secolo al servizio dell'uomo B avrà per
relatore un tedesco, te appro'fondirà anche, in
questo punto con la collaborazione degli inglesi,
la problematica degli Enti territoriali rurali,
.
che consorzian,~- in u n àmbito di sufficiente
ampiezza
dai rurali,
-Landkreise,
villaggi e comuni-polvere
contee, ecc.). I1 (circonmondo
tema: a I1 Me~rcatoco'mune rappresenta l'avve;
nire degli Enti territoriali locali d'Europa D sara
trattato da un francese, e coordinato con la
problematica
dito comunale.della
11 terzo
comunità
tema: europea
e Gli enti
di terriretomriali lo'cali nelle istituzioni politiche europee 8
sarà trattato d a un belga. I1 quarto tema: I
Comuni, focolai di s~piritoeuropeo e d i com,prensione fra gli uomini D sarà trattato da un italiano,
e tratterà della missione culturale dei Comuni,
dello sviiuppo dei gemellaggi e d,egli scamb'i
intercomu,nali, ecc. L e rispettive Sez,ioni nazio'nali interessate dovranno designare i relatori
eiitro il lo ottobre p.v.: i n ogni modo tutte l e
relazioni dovranno essere frutto d i una discussione collcgiale e dovranno es'sere, prima degli
Stati generali, conos'ciute e ratificate dasgli organi
competenti del CCE.
A questo punto è stata interrotta la discussione sugli Stati generali di Liegi per fare una
visita alle attrezzature stabili congressuali d j
Cannes, città candidata per gli Stati generali
del 1959, non 'senza aver prima as'co,ltato una
relazione di un rappresentante .dell'Amministrazione della, città sulle garanzie generali che
Cannes puo dare p~er una grande m,anifestazione come quella promossa periodicamente dal
CCE. Sia l a relazio,ne che la visita alle attrezzature sono sembrate positive ai membri del
bureau, per cui - coln ogni probabilità a fine
settembre 1959 - si terranno a Cannes i
Vi Stati generali.
S'i è quindi ripresa la discussione sugli Stati
generali di Liegi, trattando lungamente problemi relativi alle spese di viaggio e di sioggiorno e alle quote di iscrizione dei partecipa,nti: gli ultimi dettagli sono stati demandati
al Consiglio di Presidenza del CCE, ma in ogni
caso, è stato raccomandato di prendere in considerazione l a posizione dei piccoli Comuni alla
estrema periferia d'Europa, che debbono w m piere spese non indifferenti per traversare il
Continente.
Dompo aver deciso di perfezionare la posizione
del CCE in seno al Movim'ento europeo, il
bureau ha affrontato il problema dei rapporti
con 1'Union Internationale des Maires (Franco
Allema~ids). In seguito a lu,nghissima discussione, trovandosi il bureau di fro,nte ad un,a
controproposta, n o n tempestivam,e,nte conosciuta, della Segreteria dell'UIM rispetto a l
progetto di fusion,e dei due o'rganismi, che era
stato preparato dal Cons,iglio di Presidenza del
CCE, è stato deciso, a ma,ggioranza,. di ri~nviare
la questione ad una prossima riunio'ne.
Dopo aver trattato di Mon,de Bilingue e del
Congresso di città d a esso organizzato, cui il
CCE si è o'pposto. e si continua ad otpporre per
la confiisione che questa manifestazione inge;
nera fra gli amministratori locali europei tutti
vodti alla integrazione continentale, il bureau
ha ascoltato una relazio~ne del Sindaco Peyro'n
sulle attività della Co'm,unità europea di Credito comunale, che egli presiede: a nome di
tutti i presenti il Presidente Cravatte si è vivamente congratulato con il Presidente Peyron e
con la Città di Torino, ed ha espresso. la riconoscenza unanime dei membri del CCE verso
questa attività, di così fo~ndamentaleimportanza.
(continua a
pag. 8 )
COMUNI CSEUROPA
6
(memento ai soci titolari
e individuali dell'AICCE)
h e p a r a r s i politicamente, tecnicamente (anche rinfrescando l e proprie eventuali nozioni
d i lingue europee) ed economicamente a partecipare agli Stati generali, che si svolgeranno
nel luglio 1958 a Liegi e che segneranno una
data storica per l'unità europea (ricordate il
Manzoni? O giornate del nostro riscatto, o
dolente per sempre colui / Che da lunge, dal
labbro d'altrui / Come un uomo straniero l e
udrà D).
.
Verificare se si è formalmente in perfetta
regola con l a propria iscrizione all'AICCE,
perché entro l a fine dell'anno si svolgerà il
nostro Congresso nazionale.
Non avanzare come scusante che il prolprio
Comune non può pagare le modeste quote
sociali, perché è deficitario: si può sem,pre
ricorrere a una sottoscrizione popolare, doverosa se veramente si vuole contribuire alla
unità europea.
.
Per il nostro periodico Comuni d'Europa n
l'attuale parola d'ordine è
d a organo dei
Comuni e degli Enti territoriali locali ad organo anche d i tutti i consiglieri eletti e dei
funzionari B ; se questi amici si abbonassemro in
massa, sovvenzionerebbero una più larga distribuzione = in omaggio .,per tutta Italia, del
nostro periodico. oltre a poter seguire puntualmente l e iniziative del CCE: la diffusione delle
nostre idee ne avrebbe un grande slancio.
(<
Inviare tutti, tramite l'AICCE, la propria
adesione alla Comunità europea di Credito
comunale: come per le altre comunità europee
s i tratta d i una battaglia, che non si può vincere in un giorno, ma che h a bisogno d i u n
plebiscito d i appoggi consapevoli e tenaci.
Ratificare, i n sedute pubbliche, nei Consigli
comunali, provinciali e regionali la
Carta
europea delle libertà locali D e l'* Appello di
Esslingen n per l'Assemblea Costituente europea.
Comunicare le ratifiche avvenute in lettere
d a inviare a colleghi francesi. tedeschi, belgi,
olandesi. lussemburghesi.
Partecipare a l Piano Smithers d i scambi intermunicipali.
Organizzare gemellaggi con altri Comuni
europei, e dare ad essi tutta la solennità, tutta
la concretezza e tutto il seguito possibili.
Collaborare con le Sezioni periferiche del
Movimento Federalista Europeo, con la Campagna europea della gioventù, col Comitato di
iniziativa per il Congresso del popolo europeo,
con tutte l e organizzazioni che lottano senza
compromessi per l'unità d'Europa.
Collaborare con la Association Européenne
des Enseignants (AEDE) e con tutti gli insegnanti del proprio Comune, per dibattere i
problemi della Federazione europea: i Sindaci
dwrebbero raccogliere intorno a sé gli insegnanti europeisti, promuovere loro conferenze
sotto gli auspici del Comune, favorirli in ogni
modo possibile.
Informare l a stampa locale e tecnica sul
CCE, i suoi scopi, le sue iniziative.
Ottenere l'adesione della maggioranza dei
Comuni del proprio circondario, della propria
provincia, della propria regione all'AICCE.
Promuovere convegni locali per esaminare i
problemi della propria zona (industriali, agricoli, commerciali. turistici, professionali, ecc.)
nel quadro europeo.
O
Approfondire l a conoscenza delle esperienze
amministrative europee più avanzate.
Esporre nei giorni festivi, nei Municipi, nei
palazzi della Provincia e della Regione, l a bandiera con la E verde deli'Euroga.
31 Luglio 1957
VITA DEL CONSIGLIO
La riunione del Direttivo dell'AICCE dell'l l giugno
L'l1 giu,gno si è riunito, nella sede sociale di
A questo punto il Presidente Peyron, chiaRo'ma, il Consiglio Direttiva dell'AICCE. Erano
mato à a impegni nella sua qualità di Delegato
presenti: Borruso, Bfigner, Guasco, Jori, La
al Congresso d'Europa, si scusa con i presenti
Ferlita, Micara, Missiroli, Musano Musatti, e prega i1 Vice Presidente Brugner d i assumere
Peyron, Ricciotti, Scipia~ne, Serafini, ' ~ o ' l i ;prela presidenza per il resto della seduta. Il Diretsiedeva: Peyron. E' sta~to approvato e svolto
tivo prende atto di una comunicazione di Sera1'o.d.g. seguesnte: 1) apl?rovazione del vemrbale
fini sui lavori svolti a Ginevra, il 28 aprile
della seduta precedente; 2) nonne per la valipresso il Centre Européen de la Culture, da
dità delle riunioni ddl1A1CCE; 3) voto in faparte degli organi dirige,nti della Commissione
vore della regolare periodicità della Conferenza
culturale del CCE, che ha proposto (per il
euro'pea dei Poteri locali, e di un intervento' prossimo autunno) lo svolgimento di alcune
in tal senso del Rappresentante del Governo
giornate di studio sulla attrezzatura culturale
italiano p r e s o il Comitato dei Ministri del e so'ciale del Comune e, più precisamente, della
Consiglio d'Europa; 4) Congresso dell'Uniom
cellula amministrativa di b'ase. Le giornate di
Internationale des Ville:? a 1'Aja; 5) Congmsso
studio si dovrebb'ero svolgere nel Canton Ticino,,
d'Europa, indetto dal Movimentof Europeo', ed
presso la sede dell'Istituto, di cui Brugner rifeesame della congiuntura euro'pea; 6 ) pro'posta risce subito do'po. Serafini rileva anche come
per una r i s o ~ l ~ z i o ~dell'AICCE
ne
.sul Mercato a Ginevra si sia sottolineato il grande interesse
comune e sulla Comunità politica eurompea; che h a oggi, soprattutto nella prospettiva del
7) relazione sui lavori della Colmunilà europea Mercato comune, l'esame dei problemi urbanidi Credito comunale, svo'ltisi a Torino nei giorni stici e della educazio'ne popolare su scala euro30 e 31 maggio c.a.; 8) esame dei principali
pea; e accenna alla utilità di un,a attiva collapunti al1'o.d.g. del Bureau internazionale del
borazione fra il CCE e l'dssociation Européenne
CCE convo'cato a Cannes: in luglio; 9) C ~ ~ n g r e s s o des Enseignants (AEDE).
nazionale dell'AICCE e progettato Convegno
Brugner fa il punto sull'Istituto europeo per
internazionale sull,a Comunità eco~nomicaeurogli studi e le relazioni intercomunali, che gode
pea; 10) rinvio del Convegno Esperti; 11) sidi tutta la simpatia del Governo del Canto'n
tuazione finanziaria dell'AICCE; 12) situazione
Ticino e che potrà disimpegnare una serie di
siciliana dell'AICCE; 13) progetti della Comservizi culturali e tecnici, assai apprezzabili
non solo nell'ambito del CCE. ma a8nche da
parte di altri Enti, quali g l i Istituti di Urbanistica, i Comitati nazionali e locali della produttività, ecc.
S i esamina quindi brevemente il presumibile
Tutti i Comuni, aderenti all9AICCE1
0.d.g. del prossimo Bureau internazionale di Cannes, e in particolare: a ) si approvano i quattro
che desiderano prentlexe l'iniziativa per
temi proposti per i pro~ssimi Stati generali e
affratellamanti (junnelages) con altri
che a Cannes dovranno essere ratificati (1. Solo
il Co'mune autonomo può mettere le tecniche
Comuni europei sano invitati, per evidel XX secolo al servizio dell'uomo; 2. I1 Mercato. comune rappresenta l'avvenire degli Enti
denti ragionì di cavardinamento delle
territoriali locali d'Europa - questo tema verrà
coordinato con la p~roblematicadella Comunità
numerose iniziative itn corso a per docueuropea di Credito comunale; 3. Gli Enti territoriali locali nelle istituzioni politiche eurommemtazione della Sejpteiria dellYAICCE
pee; 4. I Comuni, focolai di spirito europeo e
d i comprensione fra gli uomini); b ) si raccoe del Comitato europeo degli affratelmanda ai delegati italiani di cercare di ottenere
uno sgravio di spese per i piccoli Comuni perilamenti, a tenersi in collegamento con
ferici, i cui amministratori converranno da
lontano ai pro'ssimi Stati generali; C ) si decide
la Segretaria di v.ha Lombardia 30 e
fin da ora di chiedere a suo tempo u n contripeT essa con l'ing. Renato Briigite~,
but,o al Ministero degli M a r i Esteri italiano
per la partecipazione della delegazione italiana
vice-presidente del19AiCCEaddetto alle
a i IV1 Stati generali; d) si raccomanda che le
relazioni ai prossimi Stati generali siano frutto
Commiwioni di studio e agli affrateldi lavoro collegiale; e) si raccomanda che i
delegati italiani a l Bureau internazionale si
lamenti.
ispirino, nella trattazione dei vari punti all'o.d.g., alla risoluzione politica votata nella
presente seduta del Direttivo dell'AICCE. Il
Direttivo ascolta quindi la bozza d i questionario costituzionale n, che Serafini ha preparato
missione culturale del CXE e Istituto europeo
su incarico della Commissione per gli Affari
per l e relazioni interccvmunali; 14) varie ed
europei del CCE e che presenterà al prossimo
eventuali.
Bureau internazionale di Cannes, e l'approva.
I1 Direttivo si è rallegrato col Sindaco Micara
I1 Consiglio Direttivo 11a espresso l a sua viva
per l'onere che il Comune d i Frascati è disposto
istanza perché sia garantita la periodicità anad accollarsi ne~llaorganizzazione del pro'ssimo
nuale della Conferenza eiuropea dei Poteri locali
Congresso nazionale dell'AICCE; e col Sindaco
e perché il Comitato dei Ministri del Consiglio
Centazzo per l'onere che il Comune di Udine
d'Europa approvi l'aumento di credito richiestogli per la organizzazione della C ~ n f e r e n z a si è addossato nella organizzazione di un Constessa. A proposito del Congresso i n Olanda vegno internazionale sul Mercato comune europeo e i Poteri locali, d,a tenere subito dopo la
dell'Union Inte~nationaledes Villes si sono laentrata in vigore del Trattato. I1 Segretario
mentati i rapporti tuttora non buoni f r a il CCE
amministrativo
Scipione fa quindi il punto sulla
e 1'UIV. Quest'ultima organizzazione continua a
situazione finanziaria dell'AICCE: sulla relarestare al di fuori dello spirito e della lettera
zio'ne Scipione il Sindaco di Catania La Ferlita,
della Convenzione, che tloveva regolare i raposserva che, per u n ideale così elevato come
porti fra l e due Associazioni internazionali.
quello dcll'unità europea, occorre che tutti i
Esaminando i temi all'ordine del giorno del
Poteri locali si impegnino a tangibili sacrifici,
Congresso d'Europa, che si svolge contempoanche finanziari.
raneamente all'EUR, i membri del Direttivo
sottolineano che, nell'avvicinarci al momento
della unificazione politica europea, il compito
dei Comuni nella preparazione allo storico
evento è di enorme rilievo. Dopo una ampia
relazione politica del Segretario generale Serafini e una discussione, nella quale sono partiI1 Consiglio comunale di Castell1Alcolarmente intervenuti RIicara, Zoli e Scipione,
si 15 votata l a risoluziorie politica, che riporfero (Asti) e quello di Frinco (Asti)
tiamo nella prima pagina di questo giornale.
Successivamente il Sindaco Peyron, che è anche
hanno ratificato la Carta europea delle
Presidente della Comunità europea di Credito
comunale, h a riferito sui lavori del Bureau e
libertà lmali e I'Applello di Esslingien
dell'Assemblea della CE,CC, svoltisi a Torino
il 30 e 31 maggio c.a. 1)i questi avevamo già
per l'Assemblea Costituente eumpea.
dato parziale relazione a pag. 3 del n. 511957
d i Comuni d'Europa D , e l'integriamo in altra
parte del presente numero del giornale.
.
31 Luglio 1957
COMUlrll D'EUROPA
7
I COMUNI D'EUROPA
ASSOCIAZIONE BELGA PER IL C.C.E.
(Assemblea generals - Le relazioni di Marique e di
Van den Eynde Il grand dessein eommunaldi Merlot)
-
I1 22 giugno si è svolta al Municipio di
Ostenda l'Assemblea generale dei soci dell'Associazione belga per il CCE. I1 Segretario generale, Marique, ha svolto il rendiconto sulle
attività dell'Associazione. Egli h a ricordato il
contributo che il Presidente Ronse e i Vice
Presidenti Merlot e Janssens hanno dato alla
diffusione dell'idea europea attraverso i Poteri
locali. Ha poi rife'rito sulla partecipazione dei
delegati belgi alle istanze internazionali del
CCE; h a sottolineato le importanti affermazioni
che il CCE h a conseguito o sta per conseguire
presso le istituzioni europee attuali (Consiglio
d'Europa, CECA) ; ha sottolineato l'importanza
del Piano Smithers di scambi intermunicipali;
si è compiaciuto dei fraterni rapporti ormai
stretti fra la ABCCE e 1'Union dos Villes et
Communes Belges; h a elencato i numerosi gemellaggi a cui hanno preso parte Comuni belgi;
ha ricordato che ormai numerosi Comuni belgi
possiedono e possono esporre nei gio,rni di festa
la bandiera d'Europa; h a ricordato la feconda
collaborazione col Collège d'Europe di Bruges;
ha soprattutto sottolineato che la Sezione belga
del CCE è tutta impegnata nella preparazione
di una edizione veramente eccezionale degli
Stati generali (quelli che si svolgeranno a Liegi
nel luglio 1958). Marique h a concluso che non
si può co'ncepire una evoluzione politica dell'Europa né una trasformazione degli Stati
senza l'aiuto efficace delle Amministrazioni locali, e ha indic,ato una serie di obiettivi immediati per gli aderenti al CCE: ratifica della
Carta europea delle libertà locali da parte
dei Consigli comunali, ecc.; ospitalità accordata
nel quadro del Piano Smithers e restituzione
delle visite; collaborazione con la scuola per
una educazione eurospea; esposizione nei Municioi della bandiera dlEurooa in tutte le festivi2à: nemellagni di ciascun c o m u n e aderente
.
continuato riferendo dei lavori del Comitato
costituzionale e della Commissione per gli Affari europei del CCE, che si sono svolti a
Puteaux il 7 aprile U.S. e che sono terminati
con la risoluzione. ctve si conclude che a non
ci sarà vera o r g i h i i : z i z i o n g d e l l ' ~ & 6 ~senza
Potere politico sopranazionale n. Merlot h a poi
ricordato alcuni pareri concreti forniti dalla
Conferenza europea olei Poteri locali ed è quindi
passato all'esame della posizione di fondo, che
si troveranno ad avere gli Enti territoriali locali
nella società dell'Europa Federata. E' indubbio,
h a osservato Merlot, che i Poteri locali non
vorranno attribuirsi funzioni politiche statuali,
molte delle quali anzi - che interessano tutta
la popolazione europea - andranno trasferite
al Potere politico sopranazionale: saranno necessari una moneta comune, un regime fscale
europeo, un Dipartiniento europeo degli Affari
esteri e del commer~:ioco'n l'este~o, un regime
europeo di dogane, ecc. L'autonomia locale non
sarà uno strumento di divisione dell'Europa:
al contrario ess,a'assicurerà l'unio'ne e la coesione. Ciò che deve essere cambiato - è qui
che appare e si impone lo spirito novatore dei
comunalisti d'Europa D - 6 la rappresentanza
regionale n ; e la Regione non può essere una
divisione amministrativa tracciata dai geometri,
separando co'ntrade e assoggettando a gestioni
e a controlli separati popolazioni che hanno gli
stessi interessi e subiscono lo stesso destino'.
Io mi spieghero piìi ancora nel dettaglio dicendo .,ha pro'seguito testualmente Merlot, a che
nella concezione comunale del XVIII secolo e
dell'inizio del XIX :secolo il Comune riuniva
uno o più villaggi, avendo alla sua testa u n
Consiglio comunale eletto dalla popolazioi~e,
con un esecutivo liberamente scelto dagli eletti
comunali e una amministrazione comunale che
provvede ai bisogni locali: stato civile, popolazione, milizia e tutti i servizi di protezione
immediata della popolazione. Nessuno pensa a
sopprimere queste istituzioni locali, che restano
praticamente una grande organizzazione farni-
..
europea di Credito comunale, Mossé: Bareth
ha fatto una esposizione del ruolo dei Comuni
nella costruzione europea. Erano anche presenti il locale Prefetto, il Presidente del Consiglio Generale, parlamentari e personalità del
Dipartimento, insieme ai 370 Sindaci che hanno
partecipato agli importanti dibattiti.
I1 Comitato direttivo delllAFCCE si è riunito
il 19 maggio, sotto la presidenza del Sindaco
Chaban-Delmas. In questa riunione si è constatato che, data l'estensione delle attività dell'Associazione francese per il CCE, occorrerà
cominciare a decentrarne l'organizzazione, particolarmente servendosi. come intermediari, di
Comitati dipartimentali.
SEZIONE TEDESCA DEL C.C.E.
(Riunione di Lindenfels, di Oppsnheim e di Darmastadi
Risoluzione sul Mercafo comune e la Comunità
politica europea Collaborazione con I'Association Européenns dea Enseig~~ames
(AEDE)
-
-
In base a una riunione del dicembsre 1956
(a Lindenfels nell'odenwald) gli organi nazionali della Sezione tedesca del CCE hanno stabilito di tenere una Assemblea generale dei
soci (probabilmente a Kassel) dopo l e elezioni
al Bundestag. Frattanto l a presidenza della
sezione tedesca risulta così costituita: Presidente Hoose, Direttore di Città. a Hemer (Westfalen); Vice Presidenti il L a n d r a t Munch
(Wangen im Allgau), il Landesdirektor Schaub
(Kassel) , l'oberburgermeister Sauer (Ravensburg), l'oberburgermeister Horn (Bad Homburg v.d.H.), il Burgermeister Kobel (Russelsheim); Segretario Muntzke, Direttore della Dieta
comunale (Gemeindetag) del Land dell'Assia e
Presidente del Kreistag di Offenbach sul Meno.
A cura della Sezione tedesca ael CCE è stata
pubblicata una relazio'ne particolareggiata della
prima Conferenza europea dei Poteri lo,cali,
svoltasi nel gennaio a Strasburgo, nella rivista:
Der Gemeindetag * del marzo '57: questa relazione è stata consegnata a tutti i Ministeri interessati sia federali che dei Lander.
I1 21 febbraio 1957 si è riunita a Oppenheim
sul Reno la preside'nza della Sezio,ne tedesca
del CCE. I n questa occasione è stato discusso
il progetto di bilancio per l'anno contabile 1957
ed è stato deciso un aumento delle quote sociali; è stata anche proiettata una pellicola
documentaria dei 111' Stati generali, realizzata
dal Borgomastro Desch (Laubach) per la Dieta
comunale dell'kssia.
La Presidenza della Sezione tedesca del CCE
si è riunita a Darmstadt il 12 aprile 1957. In
questa occasione ha approvato una risoluzione
in favore del Mercato comune eurospeo: nella
risoluzionc si dice, fra l'altro, che con l'avviamento verso un Me'rcato comune europeo è
stata realizzata una delle richieste che da più
di sei anni sono state avanzate dal Co'nsiglio
dei Comuni d'Europa in merito ad uno spazio
economico europeo unitario e finalmente ad
una Comunità politica europea n. La risoluzione
prosegue chiedendo la ratifica rapida da parte
dei Parlamenti nazionali del Trattato, poiché
questo passo non sopporta alcuna dilazione;
sottolinea che i parlamentari come anche i
membri dei' Governi dovranno dare un ulteriore sviluppo ai Trattati del MEC e dell'Euratom nella direzione di un Parlamento europeo
unitario, con la inclusione di altri Paesi dell'Europa; sottolinea che durante l'esecuzione dei
Trattati la struttura economica di numerosi
Comuni, Circondari e Regioni sarà grandemente modificata per quel che concerne l'industria e l'agricoltura, e perciò richiede urgentemente una collaborazione dei Rappresentanti
dei Comuni, e in generale delle Associazioni
territoriali, nelle Comunità europee; e conclude
affermando la grande importanza delle forze
che si battono per l e libe-a locali nella costruzione della Comunità politica europea. Sempre
nella riunione di Darmstadt i dirigenti della
Sezione tedesca del CCE hanno preso nota con
soddisfazione delle trattative centrali fra il CCE
e l'Union Internationale des Maires francoallemands). Infine è stato deciso di stabilire
un collegamento permanente con l'Associazione
Europea degli Insegnanti (AEDE), e co! suo
Vice Presidente, il tedesco Heinrich Krieger.
La presidenza della sezione tedesca del .CCE
h a rilevato che è assolutamente necessario di
risolvere su base europea gli importanti problemi della scuola e delle istituzioni parascolastiche, soprattutto nel campo dell'istruzione
professionale, dell'edilizia scolastica, delle abitazioni per gli scolari, gli studenti e i giovani
operai, dell'inserimento di coloro che sono inadatti alle normali professioni, all'educazione
popolare in genere. dell'unione della gioventù
europea. Gli incontri e i a gemellaggi progettati nell'ambito delle classi e delle scuole andranno utilmente inquadrati nei più comprensivi gemellaggi f r a Comuni europei, dei quali
i gemellaggi scolastici potranno essere una
articolazione.
.
.
precedenti attività non sufficientemente redditizie). ecc.. Alla lunea B h a detto l'assessore
di ~ e i s i
e l ' ~ u r o p adiverrà verosimilmente uno
Stato con Provincie che avranno cessato di
essere francesi, tedesche, italiane, olandesi, lussemburghesi o belghe - per non parlare che
dei Paesi facenti parte della CECA n. L'Euratom
contribuirà alla formazione e alla crescita rapida di industrie nucleari euro'pee, alla elevazione del livello di vita negli Stati membri e
allo sviluppo di scambi con Paesi terzi: le sue
ripercussioni si avvertjranno i n tutti i Comuni,
quali che siano le loro attività, agricole, industriali o commerciali. La Comunità economica
europea - ha proseguito Van den Eynde ha per compito attraverso la realizzazione di
un mercato comune e il riavvicinamento progressivo delle politiche economiche degli Stati
membri, di promuovere uno sviluppo armonioso
delle attività economiche nell'ambito della Comunità: il Mercato comune non sarà soltanto
u n vasto sbocco, a l quale le industrie dei diversi
Paesi potranno meglio adattare la loro produzione, ma esso dovrà essere anche e prima d i
tutto una potente unità di produzione e d i
scambi. Occorre fin da ora precisare quale sarà
la posizione degli Enti territoriali locali di
fronte a questa grande rivoluzione economica.
Van den Eynde ha terminato sottolineando la
eccezionale importanza del Credito comunale
europeo.
Ha quindi tenuto la sua relazione l'on. Merlot,
Borgomastro di Seraing, sul tema I Comuni
e le Regioni nelle istituzioni politiche europee;
permananza dell'inteavento dei Poteri locali n.
N L'esposizione
del collega Van den Eynde n, h a
esordito Merlot, n ha preparato il mio intervento: ci occorrerà u n Parlamento europeo per
creare 1'Eurolpa e in questo Parlamento i COmuni, che hanno già formato le Nazioni, costituiranno con tutta naturalezza il fondamento
delle istituzioni politiche europee B. Merlot h a
.
liare stretta tra colo~roche vivono giornalmente
nelle medesime vie e nei medesimi luoghi, e
dove essi devono trovare grazie alle iniziative
dei loro rappresentanti il conforto pubblico
proprio di una popolazione che vive in un
mondo civile. Ma dal :XX secolo i Comuni hanno
formato - per la forza delle cose, per il gigantismo industriale e per l a solidarietà sociale
regimi che uniscono forze economiche e realizzano in favore della popolazione opere umane
di previdenza e di protezione del lavoro. L'abitante non è più soltanto un amministrato, esso
è inoltre un agente !~ell'economia regionale B
e un creditore sociale. L'insegnamento, l'educazione civica, la sanità pubblica, l'organizzazione del tempo libero appartengono ormai alla
amministrazione regionale I1 benessere della
popolazione, che è l a ragion d'essere dell'amministrazione pubblica, :riposa sullo sviluppo della
capacità economica della regione e dei mezzi
di farvi regnare la giustizia sociale. Se la Regio,ne è divenuta una entità, nello stesso tempo,
amministrativa, econolmica e sociale, essa deve
essere amministrata da una rappresentanza
ido,nea e questa deve: emanare da una assemblea che riunisca i rappresentanti comunali.
Ecco ciò che costituirà ormai i Comuni e le
Regioni nelle istituzioni pubbliche europee D.
Merlot ha concluso che questa problematica
(il grand dessein communal B) andrà portata
all'ordhe del giorno dei prossimi Stati generali
di Liegi.
-
.
.
0.
.
ASSOCIAZIONE FRANCESE PER IL C.C.E.
I1 19 maggio, a l Congresso dell'kssociazione
dei Sindaci e degli Assessori dell'Isère. hanno
presenziato il Segretario generale del CCE,
Bareth, e il Segretario generale deila Comunità
COMUNI D'ELIROPA
8
31 Lugllo 1957
ricordando il parere n. 4 della Conferenza
europea dei Poteri locali, nel quale questa ha
espressa unanime il suo desiderio di essere
convocata annualmente dal Consiglio d'Europa;
rallegrandosi della raccomandazione che l ' h semblea Consultiva ha votato nel maggio ultimo,
(Piano Smirhers)
per la quale, appoggiandosi sul citato parere,
l'Assemblea chiede al Comitato dei Ministri
del Consiglio d'Europa i mezzi necessari alla
per il Consiglio dei Comuni d'Europa) e l e
L'Assemblea Consultiva del Consiglio d'Euconvocazione della Conferenza nel 1958;
invita a parteciparvi coi loro membri;
ropa ha adottato, il l o ottobre 1955, un Piano
europeo di Scambi interrnunicipali (detto Piano
attirando l'attenzione sulla responsabilità che
2) l e Associazioni nazionali dei Poteri locali
Smithers). Questo Piano è stato messo a punto
prenderebbero di fronte all'Europa e alla edicomunicano il Piano, accompagnato da un quedalla Commissione degli Affari comunali e
ficazione della sua unità i Governi, che ostastionario in doppio esemplare, alle collettività
regionali (ora Commissione dei Poteri locali)
colassero u n voto formulato congiuntame'nte e
locali aderenti e le invitano a partecipare come
della Assemblea Consultiva, in stretta col1abo'- parti invitanti (v. in fondo);
unanimemente dall'Assemblea Consultiva e dalla
razione con le due grandi organizzazioni interConferenza europea dei Poteri lo'cali;
3) l e dichiarazioni di partecipazione a tito~lo
nazionali dei Poteri locali: il Consiglio dei
profondamente convinto che la Conferenza
di parte invitante così come i questionari debiComuni d'Europa e 1'Union Internationale des
europea dei Poteri locali costituisca una delle
tamente riempiti sono ricevuti dalle AssociaVilles et des Pouvoirs locaux.
realizzazioni più no~tevoli della cooperazione
Questo Piano ha per obiettivo lo sviluppo zioni naziotnali (nel nostro caso l'AICCE), che
europea sul piano dei Quindici e che l'attegtrasmettojno queste dichiaxazioni alla Segreteria
in Europa di scambi tra Consiglieri eletti e
giamento dei Governi in felazione all'avvenire
generale del Consiglio d'Europa a Strasburgo;
funzionari degli Enti territoriali locali. Non
di questa Confetrenza puo essere preso come
solo tali contatti contribuiscono in assai larga
4) la Segreteria generale del Consiglio di
un criterio della lo'ro buona volontà al riguardo
misura a fare penetrare nella vita locale l'idea
Europa raggruppa le liste ricevute da ciascuna
di questa cooperazione;
di una Comunità europea, ma essi presentano
Associazione nazionale un un Annuario, che
lancia, alla vigilia della decisione che il Comianche seri vantaggi per il miglioramento delle
essa indirizza a tutte l e Associazioni nazionali
tato dei Ministri del Consiglio d'Europa deve
tecniche di amministrazione locale, tanto per
partecipanti (questo Annua-io è aggiornato ogni
prendere a questo proposito, un appello solenne
gli scambi di inforinazione che per i confronti
anno) ;
a i quindici Governi interessati perché essi acdi esperienze che suscitano. E' sembrato che
5) le Associazioni nazionali portano questo
cettino il principio della co~nvocazioneannuale
un gran numero di persone interessate alla
Annuario a conoscenza d,ei loro membri;
gestione delle collettività locali e che viaggiano
della Conferenza e accordino i crediti necessari
già all'estero, sia per passami le loro vacanze
alla sua convocazione nel 1958, crediti che sono
6 ) il Consigliere o il funzionario locale si
che ,per affari, sono state liete delle facilitastati valutati in media per ogni Paese a una
rivolge - in base allJAnnuario - al Sindaco
somma inferiore a 600.000 franchi francesi;
zioni speciali che erano loro offerte in vista
del Comune che egli desidera visitare: gli predello studio della amministrazione locale dei
cisa la data eventuale della sua visita così come
invita le Delegazioni nazionali che hanno
Paesi da esse visitati; per altre persone il Piano
l e questioni che egli desidera particolarmente
partecipato alla I Conferenza, nel gennaio 1957,
è stato e sarà uno stimolo a viaggiare oltre
affrontare: esso indica infine se è accompagnato a rimettere il testo di questo appello, di coafrontiera.
o no da un congiunto;
certo con le organizzazioni dei Poteri locali dei
Un certo numero di Consiglieri o funzionari
loro Paesi, alle Autorità nazionali competenti.
7) il Sindaco indica al visitatore il nome e
delle collettività lo'cali, urbane e rurali, chial'indirizzo della persona invitante.
mate nel Piano parti invitanti, si dichiarano
pronte a ricevere un Consigliere o un funzioL a Segr,eteria de1l'AIC:CE invierà il queRisoluzione sulla congiuntura politica europea
nario di una collettività locale straniera, di
stioimrw a tutti i Soci titolari che ne faranno
passaggio sul loro territorio:
e su alcuni compiti attuali del C.C.E.
richiesta, perché disposti a divenire parti invitanti e resta a disposizione per fornire tutte
a ) questo Consiglielre o funzionario (perle informazioni utili, precisando fin da ora che
I1 Bureau internazionale del Consiglio dei
sona invitante) si impegna a esporre al suo
entro il 31 dicembre 1957 i moduli riempiti
Comuni d'Europa, riunito a Cannes il 7-8 luospite il funzionamento della Amministrazione
dovranno essere stati rilrasmessi da Roma a
glio 1957,
Jocale della sua propria collettività e a faciliStrasburgo ed ivi perveizuti.
tare il soggiorno;
proclamando di nuovo la devozione dei Comuni d'Europa alla causa della realizzazione
b) l'offerta di ospitalità di una persona invidell'unità
europea,
tante vale per tre notti al massimo e può estendersi al congiunto del Consigliere o funzionario
rallegrandosi della prossima ratificazione dei
visitatore;
Trattati del 1Mercato comune e dell'Euratom,
C ) ogni collettività locale che si dichiara
salutando l'estrema importanza per l'avvenire
parte invitante fissa il numero massimo di visidel movimento comunale europeo della Risotatori che essa p u ~
avallare ogni anno. doven~~UCO,'
luzio,ne del Congresso interparlamentau-e europeo di Roma, che proclama la necessità di un
dosi poi rispettare strettamente questo massimo.
Parlamento europeo bicamerale, di cui la seconda Camera rappresenterebbe gli Enti territoriali locali maggiori e i Comuni così come
SVOLGIMENTO DEL PIANO
Le Nazioni,
IlPIANO EUROPEO 01 SCAMBI INTERMUNICIPALI
b
.,
d288anateui al nahtta 8alletc
B il mada @Li beUPhplkX?
e oanneta pez fi~$~tenezoi
nella
1) I1 Segretario generale del Consiglio di
Europa. in collaborazione con l e organizzazioni
internazionali dei Poteri locali, comunica il
Piano alle Associazioni nazionali dei Poteri
locali (nel nostro caso l'Associazione italiana
I
SESSIONE A, CANNES
(Conrinunnione dalh pug. 5)
Una lettera del sen. *khiavi
SENATO DELLA REPUBBLICA
Roma, 11 giugno 1957
Pro~f.Umberto Serafini
Direttore di Comuni d'Europa P
Via Lombardia, 30 - Ro~ma
Caro Serafini,
leggo sul numero di marzo di quest'anno di
<< Comuni d'Europa 2 ,
l'articolo di Scipione, i1
quale prospetta una so~luzione a mio avviso
veramente interessante, e degna della più attenta considerazione.
Mentre desidero compiacermi con Lei e con
Scipione per l'apporto quotidiano di idee e di
lavoro che, con entusiasmo e competenza, date
al Consiglio dei Comuni d'Euro'pa, co'lgo l'occasione per precisare che il pro,getto di Statuto
per un Istituto europeo di credito comunale
- e relativa relazione illustrativa politica e'd
economica - che fu presentato agli Stati Generali di Versailles, fu completamente ed esclusivamente opera di Scipione.
Talvolta sia il progetto che la relazione sono
stati erroneamente attribuiti a me. unicamente
perché ho avuto occasione di patromcinare in
differenti sedi (vedere per esempio il n. 12
del 1954 della Nuova Rassegna
interamente
dedicato agli Stati Generali di Versailles, pagina 939).
Con i inigliori auguri di buon lavoro gradisca, caro Serafini, i miei più cordiali saluti.
.
8,
Sen. Alessandro Schiavi
In esecuzione, infine, di quanto convenuto
nella prima parte dei lavori il bureau ha approvato due risoluzioni, una sulla Conferenza
europea dei Poteri local-i e l'altra sugli strumenti di integrazione europea attualmente in
esame da parte dei Governi e dei Parlamenti
nazionali (riso~luzioniche ripoptiamo di seguito).
I1 bureau ha altresì delegato il responsabile
del Comitato costituzionale del CCE, Serafini,
d'intesa col Presidente della Commissiolne affari
europei, Dardel, a mettere a punto il testo
del questionario cotstituzionale, cominciandone
subito l'invio agli aderenti al CCE: le risposte
al questionario, unitameilte ad u n preambolo
del prof. Serafini, dovranno servire di primo
orientamento per la Cominissione affari europei
(che dovrà radunarsi - come sopra detto alla fine del prossimo settembre) sui temi della
Comunità politica e della Assemblea costituente
europea, e per poter xrrivare accuratamente
preparati all'hssemblea dei delegati del CCE,
la quale - radunandosi in autunno a Vienna,
dopo la presumibile ratifica, da parte di tutti
i Parlamenti interessati, dei Trattati del Mercato comune europeo e 1dell'Euratom - dovrà
lanciare la campagna del CCE per l'unità politica dell'Europa e per la partecipazione dei
Poteri locali al Potere sopranazionale, euro'peo.
Risoluzione sulla Conferenza europea
dei Poteri; locali
I1 Bureau internazionale del CCE, riunito a
Cannes il 7 e 1'8 luglio 1957,
all'unailimità dei suoi niembri austriaci, belgi,
francesi, inglesi, italiani, lussemburghesi, olandesi e tedeschi,
-
Domanda:
a ) la messa i n applicazione rapida dei Trattati del Mercato comune e dell'Euratom,
b) la stretta Associazio~ne delle collettività
locali alle Istituzioni del Mercato comune,
C ) la applicazio~ne delle disposizioni della
Raccomandazione votata dall'Assemblea Consultiva (del C ~ ~ n s i g l id'Euro~pa)
o
dopo consultazione della Commissiolne sociale dell'Assemblea
comune (della CECA). Raccomandazione che
prevede i n particolare l o stabilimento di rapporti
diretti fra l'Alta Autorità della CECA e l e collettività locali così cosme l'assistenza finanziaria
della CECA agli investimenti degli Enti territoriali locali i n materia di alloggi, di creazione
di nuove attività e di messa i n opera delle
attrezzature che vi si riferiscomno.
d) l'inserimento, nel quadro del raggrup:
pamento delle Istituzioni europee attuali, a cui
il CCE annette una importanza tutta particolare. di una rappresentanza dei Poteri locali
as,sicurata conformemente alla Risoluzione del
Congresso di Roma,
e) il riconoscimento dell'Istituto europeo di
Credito comunale come elemento di collegamento, presso le collettività locali, della Banca
europea degli Investimenti e del Fondo sociale
europeo, previsti dal Trattato del Mercato comune;
I1 - Incarica il Presidente della Commissione
affari europei del CCE di mettere a punto tutti
gli studi e progetti necessari alla messa in
opera di questa Risoluzione;
I11 - Invita insistentemente tutte le Sezioni
nazionali del CCE, in stretto rapporto co8n l e
diverse organizzazioni di Poteri locali, a vegliare, in questo momento cruciale in -cui i
Trattati sono chiamati a prendere la loro forma
definitiva, a che gli scopi fondamentali del CCE
siano presi in considerazione dai legislatori
europei.
31 Luglio 1957
COMUbII D'EUROPA
9
DI UI PROBLEMA EBE NO! E' PARG
T
IO
1
A
R
EA11'AlfO ADIGE
Invitiamo gli amministratori locali d i lingua
tedesca e di lingua ztaliana dell'dlto Adige
sui temi sollevati
da questo passo di Luigi Einaudi. (N.d.D.).
- Sud Tyrol - di intervenire
Dalle no'tizie dei giornali e dai comunicati
alla stampa appare che gli altoatesini di lingua
tedesca richieggono', fra l'altro', sia limitata
nella provincia di Bo'lzano la immigrazione dei
cittadini della Repubblica, dei quali l a lingua
materna non sia l a tedesca. Si teme che l'aumento, che si afferma artificioso sia in passato
che oggi, e che autorevo~lmentesi ribatte essere
ormai r ~ d o t t oa misura assai modesta, dei cittadini di lingua italiana attenui o guasti la
unità del gruppo etnico tedesco', sicché un po'
per volta la maggio'ranza della popolazioae diventi italiana e sia messa i n pericolo l'indole
tedesca della provincia.
La richiesta non ha fondamento né nello
statuto della regione Trentino-Alto Adige né
nel testo dell'eccordo De Gasperi-Gruber; ed
è in netto contrasto con il chiaro precetto dell'art. 16 della Costituzione italiana: < Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente
in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo
le limitazioni che la legge stabilisce in via
generale per ragioni di sanità e sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da
ragioni politiche B. Non esistono ragioni di sanità e sicurezz,a, le quali consentano di vietare
la immigrazione nella provincia di Bolzano di
italiani nati o residenti in a,ltre provincie della
Repubblica.
Le ragioni particolari d i sanità e di sicurezza,
le quali vieterebbero l'entrata nella provincia
debbono essere constatate dalle autorità competenti in ogni caso singolo e la decisione deve
essere presa a no'rma delle leggi vigenti. Nessuna legge dichiara o potrà mai dichiarare che
i cittadini di lingua italiana siano incapaci in
generale di risiedere per ragioni di sanità o
di sicurezza nelllAlto Adige.
Se la richiesta, cosi come è formulata, è priva
di qualsiasi fo'ndamento. si deve riconoscere
che a suo favore si possono addurre due ragioni.
L a prima parmi sia stata formulata cosi: non
hanno forse taluni comuni italiani il diritto di
concedere o negare il permesso di re~sidenzae
quindi d i lavoro ai cittadini italiani provenienti
da altre parti del territorio nazionale? Le migrazioni interne non sono assoggettate a vincoli,
a permessi. ad autorizzazioni dell'autorità pubblica? S e co'sì è, perché la città di Bolzano, di
Bressanone, di Brunico, ecc. ecc. non debbono
avere la medesima potestà, che esse eserciteranno per ragioni ed entro limiti di convenienza
economica o so~ciale non diversi da quelli invalsi nelle altre città italiane? Perché alle autorità regionali e provinciali della regione non
deve essere rico'nos:ciuta la medesima facoltà
di dar pareri, vincolanti o meno., che sia esercitata altrove dalle autorità locali?
Esposta cosi, la tesi degli altoatesini di lingua
tedesca, è inoppugnabile. Non v'ha alcuna ragione che legittimi un diverso trattamento delle
città altoatesine in tonfi-o'nto alle altre città
italiane. Non v'ha motivo perché l'attuazione
delle norme regolatrici delle migrazioni interne
ad opera degli uffici statali avvenga in maniera
diversa da una regione all'altra, da una provincia all'altra. Poiché l e migrazioni interne
sono vinco'late a criteri di po~ssibilità di accoglimento e di lavoro nelle città di immigrazione; e poiché l'opinione d i queste h a di fatto
dappertutto u n peso spesso determinante, così
nessuna facoltà può correttamente essere negata
alla provincia di Bolzano che d i diritto o di
fatto sia invalsa nelle altre parti d'Italia; e se
è opinio'ne degli altoatesini che l'immigrazione
di cittadini di lingua italiana debb'a essere
ristretta o del tutto negata, di questa ospinione
deve essere tenut'o co'nto, non ad arbitrio delle
autorità statali, ma a norma delle regole osservate in generale nel territorio della Repubblica.
L a richiesta iion soffre obbiezioni. L e leggi
del 9 aprile 1931 n. 358 per la disciplina e lo
sviluppo delle migrazioni interne e del 6 luglio 1939 n. 1092 contro l'urbanesimo (1) che
istituivano il domicilio co'atto e l a servitù della
gleba nel nostro paese, devono essere applicate,
finché durano, in ogni parte d'Italia. Tuttoché
.nefande = e a caduche perché contrarie alla
costituzione 2 (2) tutte l e autorità lo'cali le quali
ritengono d i avervi interes,se hanno ragione di
pretendere l'applicazione. Non si può negare
all'Alto Adige il diritto di porre limiti all'emigrazione dalle altre zone dello Stato. s e l e d u e
leggi non siano abrogate dalle ime fondamenta,
( l ) Commentate in una memoria del 15-dicembre 1951. pubblicata d o pp. 575-87 del mio Lo scriitoio dsl Prssidsnis.
(9) Coi1 1. dichiuovo o oarto 579 del ricordato volomc
senza lasciare traccia alcuna. Finché le due
non siano
leggi - come è urgente si fa'ccia
tolte di mezzo, il divieto agli uni di far ciò che
è consentito agli altri legittima la taccia d i
sepolcri imbiancati rivolta al legislato're no#strano, il quale si ostina a vietare all'interno
quella libertà di movimento che ocgni giorno
invomca dagli stranieri a prò dei nostri emigrati.
La se'conda ragione la quale può essere addotta a favore della restrizione contro i cittadini
di lingua italiana non tocca anch'essa in particolare l'Alto Adige, sibbene in generale tutto
il territorio nazionale. L a situazione particolare
delì'Alto Adige è sta.ta solo per me l'occasione
d i ripensare ad un problema il quale, nonostante sia raramente o mai discusso, h a grande
importanza nazionale..
L e leggi italiane non fanno distinzione fra
l'elettorato attivo nazionale, e quello locale.
Sono elettori i n un! comune, indistintamente
per ogni specie di elezione, coloro che sono
compresi nel registro della popolazione st,abile
del comune, a meno che: l ) l'eletto~re,is~critto
nella lista elettorale d i u n comune, chiegga di
rimanervi, nonostante abbia trasferito la pro#pria residenza in a:ltro comune ed abbia ivi
ottenuto l a iscrizione nel relativo registro della
popolazione stabile; o'vvero 2) intenda essere
iscritto nelle liste eletto'rali del comune d i nascita o del comune dove ha la sede principale
dei suoi affari ed interessi, e d abbia rinunciato
alla iscrizio~ne nelle liste del comune di residenza (legge 7 omttobre 1947 n. 1058, artt. 3, 10
e 25 n. 4).
Nel sistema vigente il cittadino deve dunque
di massima esercitar,? il diritto eletto~raleattivo
nel co8mune di residenza. Egli può rinunciare
a questo diritto sol,o quando opti volontariamente per l'iscrizioni? nel cosmune di precedente
residenza, ovvero nel comune di nascita od in
quello dove abbia la sede principale dei suoi
affari ed interessi, a condizio'ne. in ogni caso,
che egli e~press~amente
rinunci alla iscrizione
nel comune d i attuale residenza. La iscrizione
ai fini eletto'rali nel co'mune di residenza è
dunque obbligatoria, a meno che il cittadino'
preferisca eissere iscritto nel co'mune di nascita,
o della sede principale dei suoi affari ed interessi o d i precedente residenza. Il co'mune non
ha alcun potere di :rifiutare la iscrizione nelle
liste elettorali a chi risiede sul suo territorio';
e soltanto può impedirla o ritardarla, ponendo
ostacoli alla iscrizione d e l cittadino nel registro della popolazione stabile.
I1 diritto del cittad.ino di chiedere ed ottenere
nei casi sopra indica.ti la iscrizione nel registro
elettorale di un comune divers'o da quello di
residenza, risponde ad esigenze reali. L'elettore
puo ave~re ragione di preferire di scegliere i
suoi rappresentanti politici ed amministrativi
nel luogo di nascita omd in quelli dove ha 'a
somma d e i suoi affari ed interessi od anche i n
quello dove risiedeva prima, piuttosto che i n
quello della residenza attuale, che può essere
accidentale o determinata d a circostanze per
lui irrilevanti al puinto di vista amministrativo
o politico~.S e le sue preferenze vanno ai luoghi
dove coiiosce candidati, dove h a vincoli di amicizia o di partito o cli interessi, perché imporgli
una scelta diversa?
I1 comune ha un .mezzo>solodi ostacolare la
iscrizione d i nuovi elettori immigrati dal di
fuori; ed è di ostacolare l'iscrizione nel registro
della po'polazioiie peir ragioni di lavoro, a norma
delle leggi che sopra. h o dette nefande. Operano
male gli altoatesini i quali raccomandano l a
lo'ro causa a cotal brutto airnese legislativo', che
dovrebbe ess'ere messo fuori uso in tutto il territorio nazionale. Non vale il dire: altri si
giovano delle leggi nefande; ed anche noi abbiamo diritto di trarne partito. Poiché l a morale
pubblica sovrasta al diritto scritto, dico che
l'argomento non è valido.
Ma dico altresì essere valida l'esigenza di
dare ai comuni, a tutti i comuni italiani, il
diritto di negare la. iscrizione nel proprio registro elettorale, aniche se il richiedente soddisfa al requisito della residenza. L a residenza
non può essere negata a nessuno ai fini di
lavoro, se non .vogliamo pesrpetuare gli istituti
del domicilio coatto e della servitù della gleba,
anzi un istituto peggiore di questi medesimi,
ché a l condannato a l domicilio. coatto si assicura un sussidio di rjussistenza ed a l servo della
gleba si assicurava il diritto a far propri i n
parte i frutti del fondo; laddove il rifiuto del
certificato di residenza equivale oggi, nei rispetti economici, a l rifiuto del lavoro ossia aiia
condanna alla fame.
Scindiamo l a residenza ai fini economici e
civili la quale è idiritto inalienabile in ogni
luogo' di tutti i cittadini italiani, dalla residenza
a fini elettorali. E diciamo che i comuni, a i
quali affluiscano, per ragioni d i lavoro, i i w -
-
cupati od i semi-occupati di altre regioni, non
debbono poter rifiutare la iscrizione nel registro
della po'polazione, ma hanno pienamente ragione
non di negare, ma di rinviare, ai nuovi venuti
la is'crizione elettorale.
A nessuno può es,sere precluso, ove non sia
tolta per l e ragioni elencate nella legge, d i
indegnità morale o di incapacità fisica, la iscrizione nel comune di na,scita o in quello dove
ha la somma dei suoi affari ed interessi o dove
aveva già l a residenza. I1 cittadino sia sempre
elettore; ma eserciti il diritto suo dove il suo
esercizio può dare buon frutto; e cioè nei comuni elencati dianzi. E' male, invece, che egli
sia elettore, dove egli è un nuovo venuto, dove
non ha radici, dove non h a ancora creato rapporti durevoli di -affetto, di lavoro o d i interessi. Una città, un comune non è un mero
insieme di uomini viventi in un certo luogo.
L'uomo, s e .anche ha ottenuto l a residenza. non
è ancora cittadino del comune dove ,è appena
giunto. Una città, un borgo o un villaggio è
anche un complesso di tradizioni, di eredità,
di affetti, di legami; esso è un presente, ma
è sovratutto un passato ed un avvenire. Chi sia
vissuto per pochi anni in un luogo vi è i n
realtà forestiero e non ha ragione di decidere
delle sorti del comune. Occorre passi u n qualche tempo, perché d a forestiero, da barbaro si
muti in cittadino. L a parola barbaro = non ha
nulla di offensivo. I1 barbaro probabilmente è
un uomo migliore, sotto molti aspetti, del vecchio cittadino. H a più ardimento, più iniziativa;
ed il fatto medesimo dell'avere abbandonato
il luogo natio, i parenti, gli amici, la casa, il
campo dimostra che egli ha corso rischi ed è
fornito di doti giovevoli alla città dove è immigrato. Ma non e ancora radicato nel luogo; ma
può essere facile preda di ciarlatani politici,
pronti a profittare della miseria sua momentanea e delle difficoltà della nuova vita che
egli deve intraprendere. I1 comune non ha
diritto di negargli il diritto al lavoro; poiché
egli f a parte della patria italiana. Ma ha il
diritto di dirgli: per ora vota ancora nel luogo
dove sei nato o da cui provieni. 1,vi conosci
uosmini e partiti e gruppi sociali; ivi sei un
uomo, un cittadino. Col tempo diventerai anche
qui non solo un residente n, ma un cittadino
pieno; saprai chi noi siamo, donde siamo venuti; attraverso a quali vicende ed a quali
esperienze siamo divenuti quei che siamo. Allora tu acquisterai la piena cittadinanza nostra
e, fatto nostro, avrai diritto di decidere sulle
nostre sorti, di partecipare alla vita amministrativa e politica nostra.
Quanti anni deve durare il tirocinio elettorale? S e sarebbe azzardato indicare un numero
preciso di anni, in materia che non è nuova
nei paesi di antica educazione politica come la
Svizzera, che iion era ignota nelle antiche costituzioni dei tempi dei liberi comuni italiani,
ma è oggi da noi scarsamente considerata, si
può affermare che quel numero non può ridursi
ad uno o due anni, ma non può nemmeno essere
troppo prolungato. L'immigrato, il barbaro, il
forestiero diventa cittadino pieno quando è nato
i n lui l'interesse locale ai problemi della cosa
pubblica. S e gLi anni di attesa non possono
ridursi all'unità, non pare d'altro canto possano
andare oltre l a decina.
Ecco quel che di vero, di vivo, di valido per
tutta l'Italia c'è nella richiesta degli altoatesini
di limitare la immigrazione dei cittadini di
lingua italiana Essi hanno sentito che la loro
comunità di lingua e di costumi non deve essere
trasformata per motivi o~ccasionalie passeggeri.
Essi hanno sentito che non si acquista la piena
cittadinanza solo perché taluno è immigrato e
lavora i n un luogo; ma del passato di questo
non sa nulla,, ma dei costumi,, degli interessi,
materiali e spirituali dei figli di quel luogo non
h a notizia. Solo col trascorrere di un certo
tempo l'immigrato apprende che oltre ai vivi,
ci sono i morti e che questi hanno diritto di
chiedere ai nuovi venuti di conoscere e di apprezzare ciò che essi hanno fatto in passato e
di contribuire, conoscendolo, ad innalzarlo; ed
hanno diritto di vietare innovazioni frettolose
grazie alla mera forza del numero. Un piccolo
numero d i immigrati nuovi può far volgere le
sorti elettorali a pro di quella che è una minoranza tra i vecchi cittadini; e ciò, essendo socialmente distruttivo della compagine sociale, deve
essere impedito.
Il male è stato, per ragioni particolari, sentito
dapprima dai cittadini di lingua tedesca; ma è,
forse inconsapevolmente, sentito da tutti gli
italiaci. I1 problema della cittadinanza elettorale locale è posto; e non può essere ignorato.
.
LUIGI EINAUDI
(dalla dispensa terza delle
Prediche inutili)
Ln Tetractys c una macchina calcola
tricc scrivente superaiitomatica. Per no.
vita. velocità e ampiezza di prestaziorri
cssa è un evento i.iiiovo. u n nuovo punto
di partenza nel campo delle macchine da
calcolo. Con questo prodotto la Olivetti
sn di aver dato un contributo originale
alla tcclrica di atta precisione.
La Tetractys escsgue le quattro operntioni e iie scrive tutti i dati; ogni dato,
come nella stesura a mano,. e scritta in
senso orizzontale. Con alta rapidifà cnl
cola e fornisce i resultati.
La Tetractys 6 dotata di due totalizzatoi,i e di un meccanismo di memoria;
può pas6ar.e dalla moltiplicuzione alla
divisione conservando prodotti o quozien.
ti per successive operazioni di calcolo;
consente ia reim,oostazione automatica
dei resultnti; quella continuata con somma aiitomatica dei resultati, i trasferi.
menti da un totctlizzatore all'altro. da
questi al dispositivo di memoria e viceversa. Evidenti simboli grafici sewono ad identificare operazioni q resultati.
La richiesta dei resultati e resa inime.
diata e facile da pochi tasti di comando.
chiaramente rici,noscibili e razionar.
mentc disposti; la tastiera por l'impo
stazione 6 unica.
calcolatrice superautomatica scrivente a due totalizzabri
o l iv e t t i
Scarica

Comuni d`Europa - renatoserafini.org