L’invenzione della stampa
Lezione del corso di
Storia della Tecnologia
24/03/2006
Filippo Nieddu
I precedenti
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Il disco di Festo (Creta)
Le tavolette di epoca romana
per decorazioni murali
Tavolette lignee ritrovate in
Europa già dal XIV secolo
(esempio quella di Digione
del 1370)
La cartamoneta vista da
Marco Polo nel 1298
In Oriente: carte da gioco e
amuleti religiosi
Il Medioevo/1
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L’editoria nasce nel Medioevo
Produzione manuale di copie
di manoscritti da parte di
amanuensi a servizio di
privati
I testi più frequentemente
trascritti erano i testi religiosi;
tra i più riprodotti, la Bibbia
La trascrizione di un intero
testo come la Bibbia poteva
richiedere fino a un anno di
lavoro
Il Medioevo/2
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Figure professionali
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il bibliotecario: dettava i
testi da trascrivere
lo scriptor: scriveva i testi
il corrector: controllava
che non vi fossero errori
il miniator: decorava i
manoscritti e li illustrava
con “miniature”
Il Medioevo/3
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Le miniature
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La parola "miniatura“
deriva dal latino minium, il
colore usato per
riquadrare le pagine e per
scrivere i titoli e le lettere
iniziali dei manoscritti
Le miniature, col passare
del tempo, divennero
piccoli capolavori
contenuti nello spazio di
pochi centimetri quadrati
La nascita dell’editoria
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Fra il VII e il XII secolo, l'attività di scriba fu esercitata
esclusivamente nei conventi o nelle scuole ecclesiastiche
La continuità della tradizione letteraria classica si deve
soprattutto ai monaci dell'ordine Benedettino, che si dedicarono
all'attività scrittoria
Fra il XII ed il XIII secolo si moltiplicarono copisti che scrivevano
in bella scrittura, ma spesso per scarsa cultura il testo era pieno
di errori d'ogni genere
Anche gli studenti universitari, per mantenersi agli studi,
esercitavano tale mestiere
I primi supporti
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Prima della diffusione della carta, si utilizzava come supporto la
pergamena, ricavata da pelli di diversi animali opportunamente
trattate
La pergamena veniva tagliata in fogli di grandezza standard
I fogli venivano riuniti in fascicoli detti quaterni, perché costituiti
da quattro fogli
Più quaterni cuciti insieme e protetti con una copertina
costituivano il "codice“
Prima della pergamena, i libri erano scritti su papiri arrotolati o su
tavolette cerate, incise con uno stilo (con punta di metallo, legno
o osso)
La pergamena
e la carta
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Il problema principale
era il costo della
superficie ricettiva (per
un volume in-folio di 200
pagine erano necessarie
le pelli di 25 pecore)
Dall’Islam arrivò il
procedimento per la
produzione della carta
(XII secolo)
Ciò diede grande
impulso al settore
Hyginus, De Sideribus Tractatus, Manoscritto su
pergamena, Italia 1450 circa
Le tecniche
fondamentali
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Esistono tre metodi:
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Stampa a rilievo o
tipografica
Stampa a intaglio o
incisione
Stampa litografica (più
tarda)
Stampa a incisione
Stampa tipografica
Stampa litografica
I requisiti
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La carta
La preparazione della
superficie per stampare
L’inchiostro
Il metodo di
trasferimento
dell’inchiostro
L’idea generale del
processo
L’inchiostro
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In origine: soluzione acquosa di
gomma avente come pigmento
nerofumo o una sospensione di
gallato ferrico
In un secondo momento comparve
un inchiostro a base di olio di lino
cotto (lo stesso usato in pittura
come base per i colori). Non se ne
conosce l'inventore, anche se
qualcuno lo attribuisce a
Gutemberg.
Questo nuovo tipo di inchiostro rese
possibile l'adozione del torchio
tipografico
L’evoluzione tecnologica
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Probabilmente si cominciò a comporre brevi didascalie
per le immagini religiose, e la necessità di riparare le
tavolette troppo logorate sostituendo una singola lettera
fece forse venire l'idea di scrivere l'intera parola in
questo modo.
Per la difficoltà di ottenere sostituzioni precise era
indispensabile passare alla produzione di tipi in metallo,
e questo avvenne certamente a Magonza, in una
stamperia già attiva dal 1447.
Il processo/1
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In un giorno una coppia di
stampatori poteva realizzare fino
a 300 copie di un singolo foglio;
raggiunta la tiratura voluta, le
lettere veniva separate le une
dalle altre e ricomposte in un
altro ordine per stampare altre
centinaia di copie di una
seconda pagina, e così via.
La realizzazione delle lettere in
metallo era particolarmente
difficile perché il lavoro andava
eseguito rigorosamente a mano
e la tolleranza accettabile era
minima.
Il processo/2
• Il numero di caratteri necessari era elevato: una singola pagina
della prima Bibbia stampata da Gutemberg, per esempio,
contiene circa 2750 lettere; tenuto conto che due pagine erano
sempre in stampa, altre due in fase di composizione e due
venivano «smontate», dovevano essere a disposizione circa
20.000 caratteri.
• Ogni carattere, a forma di piccolo prisma quadrangolare alto circa
2,5 cm, andava comunque rifinito a mano per rendere le sue
dimensioni perfettamente identiche a quelle degli altri caratteri: si
è calcolato che due operai specializzati non potevano produrre
più di 25 caratteri finiti all'ora.
Il processo/3
• I caratteri erano poi mandati in composizione: l'addetto li
prendeva da una serie di cassettini e li ordinava in un vassoio di
legno, della grandezza di una pagina stampata, che poteva
essere stretto con forza sui lati per tenere le lettere al loro posto.
• È probabile che il compositore della metà del Quattrocento non
riuscisse a comporre più di una pagina al giorno.
• Quando il lavoro di composizione era terminato veniva stampata
una pagina di prova (la bozza, come si chiama ancora oggi) e
passata correttore o «lettore».
• Questi normalmente era un intellettuale, dalle cui conoscenze e
dalla cui acutezza dipendeva la reputazione di uno stampatore.
• La bozza corretta tornava al compositore, che sostituiva i caratteri
sbagliati e stampava una seconda bozza che veniva nuovamente
corretta prima che la pagina andasse definitivamente in stampa.
La Bibbia
di Gutenberg
• La celebre Bibbia, nota con il
nome di “Bibbia di 42 linee”,
pubblicata tra il 1455 e il 1456, è
considerata il primo libro
completo a stampa a caratteri
mobili e costituisce un
avvenimento di enorme portata
per quell'epoca:
• fu stampata in caratteri gotici in
due colonne di 42 righe ciascuna
• costituita da 641 carte
• divisa in due, tre e quattro
volumi a seconda delle richieste
dell’epoca
Importanza della stampa
a caratteri mobili
• Possibilità di produrre con una spesa limitata una
quantità di libri enormemente superiore a quella che si
poteva ottenere con la riproduzione manoscritta
• Abbassamento dei costi dei libri
• una biblioteca di manoscritti era un lusso che solo principi ed
istituzioni potevano permettersi
• la stampa permise l’acquisto di libri anche a famiglie non
particolarmente benestanti
• Precoce ed intensa produzione di stampe in volgare,
che portò allo sviluppo delle lingue nazionali a scapito
del latino, oltre che alla diffusione di nuove teorie
scientifiche e religiose
I perfezionamenti
successivi
• Successivamente i caratteri tipografici
furono perfezionati (divennero più chiari
ed eleganti) e furono introdotti nuovi
formati di libri
• Si deve al tipografo veneziano Aldo
Manuzio (fine ‘400- primi ‘500)
l'introduzione del corsivo, che nell'arte
tipografica prese il nome di carattere
"aldino" o "italico“
• L'invenzione del libro di piccolo formato,
che poteva essere portato con sé e
letto in qualunque luogo, senza bisogno
di essere depositato nel leggio di una
biblioteca
I primi giornali
• La diffusione del sapere e delle
informazioni venne amplificata con la
nascita, nel XVIII secolo, dei primi
giornali periodici:
• I giornali ebbero subito una fortuna
grandissima tra le nuove classi sociali,
che in essi trovarono un importante
mezzo di passaggio di idee, ed uno
strumento di battaglia politica e culturale
• Nacque così il concetto di "opinione
pubblica", l’insieme delle idee di un
pubblico padrone di informazioni
sufficienti per formulare giudizi sui fatti
politici e culturali
Le evoluzioni nell’Ottocento
• Durante il XIX secolo furono introdotte:
• la macchina da stampa a vapore
• le macchine per fabbricare rulli continui di carta
• Le grandi tirature furono ulteriormente favorite
dall'introduzione della stereotipia (1829), grazie alla
quale si potevano duplicare cliché tipografici pronti
• Nel 1884 fu messa a punto la linotype, una
compositrice tipografica che riduceva notevolmente il
tempo necessario per comporre un testo
• Successivamente la fotografia contribuì allo sviluppo
dei moderni procedimenti fotomeccanici
Riferimenti bibliografici essenziali
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Vittorio MARCHIS, Storia delle macchine, Roma-Bari :
Laterza, 1994
Charles SINGER (ed.), Storia della tecnologia, Torino
: Bollati Boringhieri, 1995
Frances YATES, L’arte della memoria, Torino :
Einaudi, 1972
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