L’invenzione della stampa
Lezione del corso di
Storia della Tecnologia
23/03/2007
Filippo Nieddu
I precedenti
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Il disco di Festo (Creta)
Le tavolette di epoca romana
per decorazioni murali
Tavolette lignee ritrovate in
Europa già dal XIV secolo
(esempio quella di Digione
del 1370)
La cartamoneta vista da
Marco Polo nel 1298
In Oriente: carte da gioco e
amuleti religiosi
Il Medioevo/1
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L’editoria nasce nel Medioevo
Produzione manuale di copie
di manoscritti da parte di
amanuensi a servizio di
privati
I testi più frequentemente
trascritti erano i testi religiosi;
tra i più riprodotti, la Bibbia
La trascrizione di un intero
testo come la Bibbia poteva
richiedere fino a un anno di
lavoro
Il Medioevo/2
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Figure professionali
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il bibliotecario: dettava i
testi da trascrivere
lo scriptor: scriveva i testi
il corrector: controllava
che non vi fossero errori
il miniator: decorava i
manoscritti e li illustrava
con “miniature”
Il Medioevo/3
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Le miniature
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La parola "miniatura“
deriva dal latino minium, il
colore usato per
riquadrare le pagine e per
scrivere i titoli e le lettere
iniziali dei manoscritti
Le miniature, col passare
del tempo, divennero
piccoli capolavori
contenuti nello spazio di
pochi centimetri quadrati
La nascita dell’editoria
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Fra il VII e il XII secolo, l'attività di scriba fu esercitata
esclusivamente nei conventi o nelle scuole ecclesiastiche
La continuità della tradizione letteraria classica si deve
soprattutto ai monaci dell'ordine Benedettino, che si dedicarono
all'attività scrittoria
Fra il XII ed il XIII secolo si moltiplicarono copisti che scrivevano
in bella scrittura, ma spesso per scarsa cultura il testo era pieno
di errori d'ogni genere
Anche gli studenti universitari, per mantenersi agli studi,
esercitavano tale mestiere
Altri metodi / 1
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Prima della diffusione della carta, si utilizzava come supporto la
pergamena, ricavata da pelli di diversi animali opportunamente
trattate
La pergamena veniva tagliata in fogli di grandezza standard
I fogli venivano riuniti in fascicoli detti quaterni, perché costituiti
da quattro fogli
Più quaterni cuciti insieme e protetti con una copertina
costituivano il "codice“
Prima della pergamena, i libri erano scritti su papiri arrotolati o su
tavolette cerate, incise con uno stilo (con punta di metallo, legno
o osso)
Altri metodi / 2
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Acquaforte: tecnica così chiamata dal nome comune
dell’acido nitrico; è un tipo di incisione su rame
inventata da Albert Dürer all’inizio del XVI secolo (altri
lo attribuiscono a Tommaso Finiguerra, orefice
fiorentino). Questo processo consiste nel versare
l'acquaforte (miscela di acido nitrico, acido solforico –
detto anche vetriolo – e acido cloridrico – detto anche
acido muriatico –, tutti forti agenti ossidanti) sopra uno
strato - disteso su una lamina di rame - di speciale
vernice resinosa su cui, con una punta d'acciaio già si
è inciso il disegno in precedenza. L'incisione con
l'acquaforte si esegue su rame o anche su acciaio e
su zinco
Altri metodi / 3
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La xilografia è l’arte di incidere ed intagliare sul legno figure e
caratteri in rilievo. L'artista xilografo con il bulino (sottile scalpello
con la punta in acciaio) scavava le parti bianche rispettando le
parti disegnate, le quali formavano poi in rilievo la figura che si
voleva ottenere.
La tecnica è di origine cinese (VIII secolo), e si diffuse in Europa
dal XIV secolo. Fu utilizzata anche in combinazione con la
stampa a caratteri mobili, per realizzare le figure.
Dal XVI secolo il legno è abbandonato in favore del metallo. Il
primo, tuttavia, fu impiegato sino al XIX secolo, soprattutto in
Francia, dove legni duri come il bosso permettevano tirature
anche dell’ordine delle migliaia di esemplari.
Un esempio
di xilografia
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Albert Dürer,
Melancolia I, xilografia,
1514
Simboleggia la sfera
intellettuale dominata
dal pianeta Saturno,
secondo la tradizione
astrologica legato al
sentimento della
melanconia, che lega il
mondo razionale delle
scienze e quello
immaginativo dell'arte.
Un particolare interessante…
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L’opera di Dürer
contiene, tra gli
altri elementi,
anche un quadrato
magico
matematico, che, al
pari di altri letterali,
è presente in molta
letteratura
ermetica del
periodo.
La pergamena
e la carta
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Il problema principale
era il costo della
superficie ricettiva (per
un volume in-folio di 200
pagine erano necessarie
le pelli di 25 pecore)
Dall’Islam arrivò il
procedimento per la
produzione della carta
(XII secolo)
Ciò diede grande
impulso al settore
Hyginus, De Sideribus Tractatus, Manoscritto su
pergamena, Italia 1450 circa
Le tecniche
fondamentali
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Esistono tre metodi:
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Stampa a rilievo o
tipografica
Stampa a intaglio o
incisione
Stampa litografica (più
tarda)
Stampa a incisione
Stampa tipografica
Stampa litografica
La stampa tipografica / 1
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Il procedimento di stampa di Gutenberg
consiste nell'allineare i caratteri in una
riga in modo da formare una pagina,
cosparsa di inchiostro e pressata su un
foglio di carta o di pergamena.
L'innovazione stava nella possibilità di
riutilizzare i caratteri - fino ad allora le
matrici di stampa venivano ricavate da
un unico pezzo di legno, che poteva
essere impiegato solo per stampare
sempre la stessa pagina, finché non si
rompeva la matrice, cosa che accadeva
assai spesso.
Stampa tipografica
La stampa tipografica / 2
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La lega per i caratteri di Gutenberg era
formata da piombo e stagno,
raffreddava velocemente e resisteva
bene alla pressione esercitata dalla
stampa. La macchina usata per la
stampa era derivata dalle presse a vite
usate per la produzione del vino: ciò
permetteva di applicare con pressione
uniforme l'inchiostro sulla pagina.
Questa tecnica era di gran lunga
superiore ai procedimenti tradizionali e
si sarebbe diffusa in fretta in
tutt'Europa: solo 50 anni dopo erano
stati stampati già 30.000 titoli con una
tiratura superiore a 12 milioni.
Stampa tipografica
Stampa a intaglio
La stampa a intaglio
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Il metodo a intaglio o incisione propriamente detto consiste
nell’incidere in incavo su rame. L'inchiostro da stampa, che
inizialmente viene steso su tutta la lastra, viene poi raschiato via
dalla sua superficie liscia e lucida, e rimane solo negli incavi. Si
preme poi fortemente il foglio di carta contro la lastra e l'inchiostro
rimasto negli incavi viene ad aderire alla carta, tanto più quanto più
profondo è l'incavo. Questo rilievo, percettibile al tatto nelle stampe
da incisioni manuali (bulino, punta secca, acquaforte) ma non più
nelle stampe da incisioni fotomeccaniche (eliotipia, rotocalco),
riproduce le variazioni di tono delle figure.
Esiste anche la tipologia di incisione in rilievo (a mo’ di timbro), e
quella in piano (come la litografia).
La stampa litografica
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La litografia è un procedimento di stampa
inventato nel 1798 dal tedesco Aloys
Senefelder. Esso sfrutta un particolare tipo di
pietra, levigata e poi disegnata con una matita
grassa. Passando l’inchiostro sulla pietra così
trattata, questo è respinto dalle parti inumidite
e trattenuto dalle parti grasse. Così al torchio il
foglio di carta riceve solo l’inchiostro che si
deposita sulle parti disegnate e non sulle altre.
Il sistema fu sostituito dalla cosiddetta litografia
offset, che dal 1840 sostituì la pietra con una
matrice in zinco, che permise la realizzazione
delle macchine pianocilindriche.
Stampa litografica
I requisiti
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La carta
La preparazione della
superficie per stampare
L’inchiostro
Il metodo di
trasferimento
dell’inchiostro
L’idea generale del
processo
L’inchiostro
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In origine: soluzione acquosa di
gomma avente come pigmento
nerofumo o una sospensione di
gallato ferrico
In un secondo momento comparve
un inchiostro a base di olio di lino
cotto (lo stesso usato in pittura
come base per i colori). Non se ne
conosce l'inventore, anche se
qualcuno lo attribuisce a Gutenberg.
Questo nuovo tipo di inchiostro rese
possibile l'adozione del torchio
tipografico
L’evoluzione tecnologica
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Probabilmente si cominciò a comporre brevi didascalie
per le immagini religiose, e la necessità di riparare le
tavolette troppo logorate sostituendo una singola lettera
fece forse venire l'idea di scrivere l'intera parola in
questo modo.
Per la difficoltà di ottenere sostituzioni precise era
indispensabile passare alla produzione di tipi in metallo,
e questo avvenne certamente a Magonza, in una
stamperia già attiva dal 1447.
Il processo/1
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In un giorno una coppia di
stampatori poteva realizzare fino
a 300 copie di un singolo foglio;
raggiunta la tiratura voluta, le
lettere veniva separate le une
dalle altre e ricomposte in un
altro ordine per stampare altre
centinaia di copie di una
seconda pagina, e così via.
La realizzazione delle lettere in
metallo era particolarmente
difficile perché il lavoro andava
eseguito rigorosamente a mano
e la tolleranza accettabile era
minima.
Il processo/2
• Il numero di caratteri necessari era elevato: una singola pagina
della prima Bibbia stampata da Gutenberg, per esempio, contiene
circa 2750 lettere; tenuto conto che due pagine erano sempre in
stampa, altre due in fase di composizione e due venivano
«smontate», dovevano essere a disposizione circa 20.000
caratteri.
• Ogni carattere, a forma di piccolo prisma quadrangolare alto circa
2,5 cm, andava comunque rifinito a mano per rendere le sue
dimensioni perfettamente identiche a quelle degli altri caratteri: si
è calcolato che due operai specializzati non potevano produrre
più di 25 caratteri finiti all'ora.
Il processo/3
• I caratteri erano poi mandati in composizione: l'addetto li
prendeva da una serie di cassettini e li ordinava in un vassoio di
legno, della grandezza di una pagina stampata, che poteva
essere stretto con forza sui lati per tenere le lettere al loro posto.
• È probabile che il compositore della metà del Quattrocento non
riuscisse a comporre più di una pagina al giorno.
• Quando il lavoro di composizione era terminato veniva stampata
una pagina di prova (la bozza, come si chiama ancora oggi) e
passata correttore o «lettore».
• Questi normalmente era un intellettuale, dalle cui conoscenze e
dalla cui acutezza dipendeva la reputazione di uno stampatore.
• La bozza corretta tornava al compositore, che sostituiva i caratteri
sbagliati e stampava una seconda bozza che veniva nuovamente
corretta prima che la pagina andasse definitivamente in stampa.
La Bibbia
di Gutenberg
• La celebre Bibbia, nota con il
nome di “Bibbia di 42 linee”,
pubblicata tra il 1455 e il 1456, è
considerata il primo libro
completo a stampa a caratteri
mobili e costituisce un
avvenimento di enorme portata
per quell'epoca:
• fu stampata in caratteri gotici in
due colonne di 42 righe ciascuna
• costituita da 641 carte
• divisa in due, tre e quattro
volumi a seconda delle richieste
dell’epoca
Importanza della stampa
a caratteri mobili
• Possibilità di produrre con una spesa limitata una
quantità di libri enormemente superiore a quella che si
poteva ottenere con la riproduzione manoscritta
• Abbassamento dei costi dei libri
• una biblioteca di manoscritti era un lusso che solo principi ed
istituzioni potevano permettersi
• la stampa permise l’acquisto di libri anche a famiglie non
particolarmente benestanti
• Precoce ed intensa produzione di stampe in volgare,
che portò allo sviluppo delle lingue nazionali a scapito
del latino, oltre che alla diffusione di nuove teorie
scientifiche e religiose
I perfezionamenti
successivi
• Successivamente i caratteri tipografici
furono perfezionati (divennero più chiari
ed eleganti) e furono introdotti nuovi
formati di libri
• Si deve al tipografo veneziano Aldo
Manuzio (fine ‘400- primi ‘500)
l'introduzione del corsivo, che nell'arte
tipografica prese il nome di carattere
"aldino" o "italico“
• L'invenzione del libro di piccolo formato,
che poteva essere portato con sé e
letto in qualunque luogo, senza bisogno
di essere depositato nel leggio di una
biblioteca
I primi giornali
• La diffusione del sapere e delle
informazioni venne amplificata con la
nascita, nel XVIII secolo, dei primi
giornali periodici:
• I giornali ebbero subito una fortuna
grandissima tra le nuove classi sociali,
che in essi trovarono un importante
mezzo di passaggio di idee, ed uno
strumento di battaglia politica e culturale
• Nacque così il concetto di "opinione
pubblica", l’insieme delle idee di un
pubblico padrone di informazioni
sufficienti per formulare giudizi sui fatti
politici e culturali
Le evoluzioni nell’Ottocento
• Durante il XIX secolo furono introdotte:
• la macchina da stampa a vapore
• le macchine per fabbricare rulli continui di carta
• Le grandi tirature furono ulteriormente favorite
dall'introduzione della stereotipia (1829), grazie alla
quale si potevano duplicare cliché tipografici pronti
• Nel 1884 fu messa a punto la linotype, una
compositrice tipografica che riduceva notevolmente il
tempo necessario per comporre un testo
• Successivamente la fotografia contribuì allo sviluppo
dei moderni procedimenti fotomeccanici
Riferimenti bibliografici essenziali
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Vittorio MARCHIS, Storia delle macchine, Roma-Bari :
Laterza, 1994
Charles SINGER (ed.), Storia della tecnologia, Torino
: Bollati Boringhieri, 1995
Frances YATES, L’arte della memoria, Torino :
Einaudi, 1972
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