LA TRAGEDIA Indice • • • • Caratteristiche Elementi costitutivi Origine Parti - Prologo - Parodo - Episodi - Stasimi - Esodo • Immagini e sfondi Tradizione EPICA e LIRICA precedente ↓ • TRIMETRO GIAMBICO • STRUTTURA METRICA E STILISTICA DELLE PARTI CORALI • MITO NARRAZIONE (EPOS = PAROLA) ↓ AZIONE (DRAMA = DRAMMA da DRAO = AGIRE) Non c’è più il narratore I personaggi si staccano dalla trama del racconto per agire autonomamente sulla scena come distinte individualità e con una propria vita psicologica E’ uno SPETTACOLO THÉATRON ↓ THEÁOMAI = GUARDARE • CORO: danza e canta • ATTORE: recita, declama, a volte canta • MUSICISTA: il flauto accompagna la scena • APPARATO SCENICO: macchine, maschere, costumi, scenografie Il cuore della tragedia è il TESTO ↓ “TEATRO DI PAROLA” Rispetto alla poesia precedente, la TRAGEDIA impedisce l’incalzante succedersi di situazioni che rendevano vario e travolgente il racconto omerico, dove i tempi erano dilatati o rallentanti in base alle esigenze narrative Tuttavia, la TRAGEDIA consente di scavare nei personaggi, nella loro psicologia, nelle loro motivazioni, in sostanza, di dare profondità alle figure del mito. ↓ Scoperta della PROFONDITA’ della MENTE e delle EMOZIONI. Aristotele, Poetica, (IV sec. A.C.) “Il teatro tragico è il punto culminante di tutta l’arte poetica dei Greci.” Elementi costitutivi della TRAGEDIA: • DOLORE • SCELTA • DESTINO DOLORE La sofferenza (pathos) di un eroe diventa la metafora del destino umano nel suo complesso. SCELTA L’eroe si trova di fronte a due possibilità, entrambe dolorose; qualunque decisione egli prenda, lo condurrà a nuove sofferenze. L’eroe tragico è tale perché agisce e affronta la sua sorte, con la consapevolezza di andare verso sciagure ed infelicità. ↓ LIBERTA’ e LIMITATEZZA dell’essere umano DESTINO Sovradeterminazione: la libertà dell’eroe è limitata da forze esterne o da oscure forze che agiscono dall’interno. ↓ PESSIMISMO E’ il clima di fondo della tragedia, ma non sfocia mai in pura disperazione. “Attraverso la pietà e il terrore produce la purificazione da simili emozioni” (Aristotele, Poetica, 1449b) Il processo della CATARSI TRAGICA prevede una sorta di transfert mediante il quale gli spettatori si identificano con le passioni rappresentate sulla scena Il fine della tragedia, quindi, non era solo ARTISTICO, ma anche PSICOLOGICO e, in definitiva, EDUCATIVO. ORIGINI della TRAGEDIA La tragedia non ha una sola origine, ma nasce dal confluire di suggestioni e forme diverse. Ogni traccia, comunque, porta a uno spettacolo a sfondo rituale che mantiene connessioni con l’antica civiltà agraria. TRAGEDIA ODÉ = canto TRÁGOS = capro ↓ “canto del capro” o “canto per il capro” (cfr. Orazio, Ars poetica) Parti della TRAGEDIA • • • • • PROLOGO: monologo o dialogo PARODO: entrata del coro EPISODI: parti recitate STASIMI: canti del coro ESODO: uscita del coro PROLOGO (trimetri giambici) L’attore entra sulla scena ancora vuota e recita un pezzo in trimetri giambici e fornisce agli spettatori le fondamentali coordinate spaziali, temporali e tematiche dell’azione che sta per svolgersi. Quasi sempre il personaggio che recita il prologo non compare più per il resto della tragedia. MONOLOGICO E’ recitato da un solo Attore DIALOGICO Consiste in un dialogo fra due o più personaggi • Agamennone - Eschilo: • Antigone - Sofocle: Antigone e Ismene Sentinella (vv. 1-39) • Baccanti – Euripide: Dioniso (vv. 1-63) (vv. 1-99) • Medea - Euripide: Nutrice poi nutrice e pedagogo (vv. 1-95) • Edipo Re - Sofocle: Edipo, Sacerdote, Creonte (vv. 1-150) Il PROLOGO è l’unica sezione non obbligatoria e talvolta è del tutto assente • Eschilo, Persiani • Eschilo, Supplici • Euripide (pseudo), Reso PARODO (metri lirici) Entrata del coro sulla scena. Indica convenzionalmente la prima sezione della tragedia cantata del coro, che da questo momento non abbandonerà più il teatro. - Rievocazione di antefatti - Interrogazioni sui fatti esposti nel prologo - Ripetizione delle tematiche portanti della tragedia Parodo: Eschilo, Agamennone, (vv. 40-263) Sofocle, Edipo a Colono, (vv. 118-287) Euripide, Alcesti, (vv. 77-135) EPISODI (trimetri giambici, a volte tetrametri trocaici o anapesti) Da tre a cinque. Predominanza del recitato. Sono le sezioni della tragedia comprese fra due canti corali. • RHESIS: racconto di fatti avvenuti fuori dalla scena • STICOMITĺA: scambio di battute di un solo verso (ritmo incalzante) • ANTILABE’: scambio di battute di ½ verso • MONODĺA: brano cantato da un attore in versi lirici • KOMMÓS: duetto cantato fra coro e attori • AMEBÉO: dialogo lirico Rhesis: Euripide, Baccanti, (vv. 1045 ss.) Sticomitìa: Sofocle, Elettra, (vv. 1175-1219) Antilabè: Sofocle, Elettra, (vv. 1234-1236) STASIMI (metri lirici) Si alternano agli episodi. Normalmente il coro non interviene nell’azione drammatica, se non in funzione di supporto e consiglio o, a volte, opposizione. Il coro trascina emotivamente gli spettatori all’interno dell’azione. A volte il coro dialoga con gli attori attraverso la voce del Corifèo. ESODO Parte conclusiva della tragedia. Coro e attori lasciano definitivamente la scena. Comparsa di personaggi nuovi, magari citati in precedenza. Deus ex machina (Euripide) Esodo: Eschilo, Sette contro Tebe, (vv. 1005-1078) Sofocle, Filottete, (vv. 1222-1471) Euripide, Oreste, (vv. 1625-1693) IMMAGINI e SFONDI SUONATORE DI AULOS, dettaglio vaso Borghese (I sec. a.C.) Parigi, Museo del Louvre MASCHERA TRAGICA FEMMINILE, Affresco da Pompei (I sec. d.C.) Napoli, Museo Archeologico DIONISO e SATIRI, cratere attico a figure rosse, (490-480 a.C.) Germania, University of Würzburg, Martin von Wagner Museum DIKE COLPISCE ADIKIA, anfora ateniese a figure rosse Vienna, Kunsthistorisches Museum ANANKE, anfora a figure rosse (V secolo a.C.) Mosca, Pushkin State Museum John Strudwick, LE MOIRE Olio su tela (1885) Londra, Tale Gallery Teatro di Dodona (Foto 2002: mariapia iacopino) Efeso, Biblioteca di Celso – Dett. (I-II sec. d.C.) (Foto 2005: mariapia iacopino) Biblioteca di Celso (Foto 2002: mariapia iacopino) Euripide ERACLE SIRACUSA 2007 Foto: mariapia iacopino