Papà è al lavoro Chi sta con me? Consigliera di Parità della Provincia di Lucca Nelle pagine di questo opuscolo, abbiamo raccolto le principali opportunità e i diritti di cui una neo mamma può usufruire prima e dopo la nascita del suo bambino o della sua bambina. Le agevolazioni individuali sono il congedo di maternità, il congedo parentale, i riposi giornalieri, i congedi e permessi per malattia del bambino, i congedi per figli portatori di grave handicap, i diritti della neo mamma. Sono previste possibilità di finanziamenti per la sostituzione di titolari di attività autonome, imprenditori e liberi professionisti. Anche per le aziende sono possibili finanziamenti per misure di flessibilità. Per saperne di più, ci si può rivolgere alla Consigliera di Parità che potrà anche dare suggerimenti nel caso di controversie e problemi con il datore di lavoro. tel. 0583 433438 [email protected] Consigliera di Parità, c/o Centro Pari Opportunità, Via Santa Giustina 23, Lucca http://pariopportunita.provincia.lucca.it per approfondimenti e modulistica Il testo è stato pazientemente controllato da Claudia Del Rosso – le siamo grate di cuore. Ringraziamo il nostro piccolo amico Federico Minù che con i suoi disegni ha abbellito e alleggerito il nostro libretto. La nostra pubblicazione ha anche attinto a piene mani dalle numerose guide realizzate dalle Consigliere di Parità di molte regioni e province. Le ringraziamo tutte quante; il senso della Rete Nazionale delle Consigliere di Parità è anche questo. Emanuela e Gabriella Carissima mamma, quando arriva un figlio, insieme alla gioia, arrivano spesso anche problemi per mettere insieme la nuova vita e il proprio lavoro. Abbiamo quindi pensato di offrire quest’opuscolo, che contiene le principali opportunità e i diritti di cui una neo mamma può usufruire prima e dopo la nascita del suo bambino o della sua bambina. Potrai così valutare le diverse modalità di gestione della conciliazione tra i tempi del lavoro e quelli della tua nuova condizione di mamma. Molte opportunità nuove sono previste dalla Legge 53/2000 e dal D.Lgs. 151/2001 anche per il babbo, (c’è una guida anche per lui); in questo modo la cura dei figli non ricadrà solo sulle tue spalle e sarà possibile condividere quest’importante esperienza. Babbi, mamme e figli saranno tutti più ricchi. Con la speranza di essere state utili, rinnoviamo i nostri auguri. Emanuela Tempestini Gabriella Fenili Consigliere di Parità per la Provincia di Lucca Prima del parto sono incinta…e gli esami da fare? per tutti i controlli diagnostici c’è il diritto a permessi retribuiti. come si richiedono? la Asl o lo specialista della sanità pubblica o privata, ti rilascia un giustificativo, dove è indicata l’ora, l’orario di permanenza e la dicitura “controllo in gravidanza”. Basta poi consegnare il certificato al datore di lavoro. sono incinta...il mio lavoro può essere pericoloso? nel Documento di Valutazione del rischio della tua azienda dovrebbe essere indicato se il tuo lavoro è rischioso per le donne in gravidanza, allattamento o puerperio. In ogni caso, rivolgiti ai Medici del Lavoro del Dipartimento Prevenzione della tua ASL. Ti diranno loro se e quali rischi comporta la tua attività. se il mio lavoro è rischioso, cosa faccio? in questo caso, il datore di lavoro è obbligato a modificare la tua attività o a trovarti una mansione non rischiosa. Se questo non è possibile, hai diritto all’astensione anticipata. che cosa è l’astensione anticipata? la legge prevede che tu possa stare a casa prima del 7° mese di gravidanza se il tuo lavoro è pericoloso, oppure se la tua situazione di salute o quella della bambina o del bambino sono a rischio. come faccio per fare la domanda di astensione anticipata? fatti rilasciare il certificato di gravidanza dal tuo medico e dal ginecologo che attesti le tue condizioni di salute e presenta la domanda di astensione anticipata alla Direzione Provinciale del Lavoro o al Dipartimento di Prevenzione della tua Asl. (vedi gli indirizzi nella pagina accanto) entro quando devo comunicare che sono incinta? non c’è alcun obbligo di tempo. Chiaramente lo devi far sapere se vuoi utilizzare i permessi per gli esami e quando chiederai il congedo di maternità, normale o anticipato. Tieni presente che l’obbligo del datore di lavoro a tutelare la tua salute in gravidanza, scatta dal momento che ne è ufficialmente a conoscenza. Congedo di maternità cosa è il congedo di maternità? è un periodo obbligatorio di assenza dal lavoro, prima e dopo la nascita della tua bambina o del tuo bambino. Non si può mai rinunciare al congedo di maternità, neanche se te lo chiede il datore di lavoro. quanto dura? il periodo è di 5 mesi, generalmente due prima della nascita e tre dopo. Se vuoi, e le tue condizioni di salute te lo permettono, puoi stare a casa 1 mese prima della nascita e rimanere a casa per 4 mesi dopo il parto. come si calcola il periodo in caso di parto prematuro? se la bimba o il bimbo sono nati prematuri, rispetto alla data prevista, puoi stare a casa anche i giorni che non hai utilizzato prima del parto. quali documenti si devono presentare al lavoro? bisogna presentare al datore di lavoro il certificato di nascita o una dichiarazione sostitutiva entro trenta giorni. …e nel caso di adozioni o affidamenti? nel caso di adozione o di affidamento, si può chiedere il congedo per maternità per i primi tre mesi successivi all’effettivo ingresso in famiglia dei bambini, se non hanno più di sei anni, e anche oltre se vengono da un paese straniero. quale è il trattamento economico? si riceve l’80% dello stipendio. Molti contratti di lavoro, come quelli del pubblico impiego, prevedono l’integrazione al 100%. e le ferie e l’anzianità di servizio? il periodo di assenza conta come anzianità di servizio, anche ai fini della 13° mensilità e delle ferie. Se vuoi utilizzare ferie o permessi in aggiunta al congedo per maternità sappi che ne hai diritto. Direzione Provinciale del Lavoro, Via Gramsci, 109 - Lucca - tel. 0583-955051 fax 0583-955113 Dipartimento Prevenzione ASL n. 2 Via di Tiglio n. 292 Capannori fraz. Carraia - tel. 0583.449216/9 Presidio Susie Clarke, Via Letizia n.45 - Bagni di Lucca - tel. 0583.729459-86 Dipartimento Prevenzione ASL n. 12 Via Garibaldi, 92 - Pietrasanta - tel. 0584.6058848-9-0 Fax 0584.792065 sono in mobilità… in questo caso il congedo non si calcola nel periodo di permanenza nelle liste, mentre l’indennità di mobilità continuerà ad essere pagata sempre per il periodo massimo previsto. Non si è cancellati dalla lista se, durante il congedo, si rifiuta un’offerta di lavoro o di avviamento a corsi di formazione. e se la mia azienda chiude o mi scade il contratto a termine? hai ugualmente diritto all’indennità di maternità, se al momento della risoluzione o della scadenza eri già in congedo, oppure se non sono trascorsi più di 60 giorni tra la fine del lavoro e l’inizio della gravidanza o, infine, se non sono trascorsi più di 60 giorni tra la scadenza del contratto e l’entrata nel 7° mese di gravidanza (astensione obbligatoria). sono disoccupata… hai diritto all’indennità di maternità se, all’inizio del periodo di congedo, avevi diritto all’indennità di disoccupazione. sono collaboratrice domestica… hai diritto al congedo di maternità se hai versato almeno 6 mesi di contributi settimanali nell’anno precedente oppure un anno di contributi nel biennio precedente. sono una libera professionista… puoi utilizzare il congedo per maternità e richiedere al tuo ente previdenziale l’indennità di maternità il cui importo varia secondo la tua attività (per maggiori informazioni puoi rivolgerti direttamente all’ente di previdenza). sono un’imprenditrice… hai diritto anche tu al congedo di maternità. Devi fare domanda all’INPS. sono lavoratrice autonoma (artigiana, commerciante, coltivatrice diretta) puoi stare a casa dal lavoro per il congedo di maternità, ma non ne hai l’obbligo. Hai comunque diritto a un’indennità giornaliera pari all’80% della retribuzione minima, per i due mesi antecedenti e i tre successivi al parto. sono lavoratrice parasubordinata vale quanto detto per le lavoratrici autonome. sono dirigente nel settore privato se sei una dirigente alle dipendenze di un datore di lavoro privato, hai gli stessi diritti delle altre lavoratrici e la stessa tutela previdenziale da parte dell’INPS. ho un contratto a progetto… hai diritto all’indennità già prevista per le collaboratrici coordinate e continuative, per un totale di 5 mesi. Unica condizione: che nell’anno precedente i due mesi prima del parto risultino accreditate presso la Gestione separata INPS almeno tre mensilità con il contributo dello 0,50%. …interruzione del contratto a progetto a meno che non ci sia una disposizione più favorevole nel proprio contratto individuale, il rapporto è prorogato per un periodo massimo di 180 giorni. se non hai mai lavorato, sono previste altre forme di sostegno. Entro sei mesi dalla nascita, devi rivolgerti all’INPS, che verificherà la sussistenza delle condizioni economiche previste e erogherà un’indennità. se non sei cittadina italiana, e hai un rapporto di lavoro regolare, hai gli stessi diritti delle lavoratrici italiane. Se non lavori ma hai un permesso di soggiorno, puoi richiedere l’indennità di cui sopra. in caso di interruzione di gravidanza per aborto, l’astensione è retribuita come malattia se l’intervento avviene entro il 180° giorno dalla data del concepimento, altrimenti è considerata maternità a tutti gli effetti e quindi ha diritto ai tre mesi di astensione obbligatoria. Le stesse regole valgono anche per l’indennità di mobilità; anche in questo caso la lavoratrice ha diritto all’indennità di maternità al posto dell’indennità di mobilità. Congedo parentale che cosa è il congedo parentale? è un’astensione facoltativa dal lavoro. per chi? per i genitori che hanno un lavoro dipendente. quando posso avere il congedo parentale? il diritto può essere esercitato fino agli 8 anni di età del bambino o della bambina, per un periodo continuativo o frazionato. Questo significa che puoi prenderlo anche per un solo giorno. per quanto tempo? per un periodo massimo di 6 mesi. …e se il congedo lo prende anche il babbo? in questo caso la somma dei mesi di congedo tra mamma e papà arriva al massimo di 10. se il babbo prende tre mesi consecutivi di congedo parentale? allora è previsto un premio! La somma complessiva dei mesi sale a 11. …e se la mamma è l’unico genitore? la durata del congedo sale da 6 a 10 mesi. come si fa la domanda per il congedo parentale? si deve preavvisare il datore di lavoro almeno 15 giorni prima della data in cui inizia l’astensione. qual è il trattamento economico in questi casi? l’INPS verserà il 30% della retribuzione fino ai 3 anni di età del bambino per un periodo massimo complessivo tra i genitori di sei mesi. Oltre i tre mesi, e dai tre agli otto anni del bambino, non c’è nessuna retribuzione a meno che il reddito sia inferiore a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione. …e quello normativo? il periodo di congedo è calcolato nell’anzianità di servizio. Sono esclusi gli effetti relativi alle ferie ed alla tredicesima mensilità. sei una mamma adottiva o affidataria? se il/la bambino/a ha da 0 a 6 anni: il congedo parentale non ha differenza con quello per i genitori naturali; se bambino/a ha da 6 a 12 anni: il diritto al congedo parentale vale nei primi 3 anni dall’ingresso nel nucleo familiare. sei la mamma di due gemelli? allora i mesi di congedo raddoppiano. Il congedo parentale è calcolato per ogni figlia/o. sei iscritta alla gestione separata dell’INPS (co.co.co. e co.co.pro.)? se sei una lavoratrice a progetto hai diritto a un congedo parentale per tre mesi entro il primo anno di vita del bambino, con un’indennità pari al 30% del reddito considerato per l’indennità di maternità. Ha diritto al congedo parentale solo chi non è titolare di pensione, non è iscritta ad altre forme previdenziali obbligatorie e se sono state attribuite almeno 3 mensilità di contribuzione nei 12 mesi precedenti il periodo indennizzabile. Per poter usufruire dell’indennità di congedo parentale la domanda deve essere presentata alla sede INPS, entro un anno dalla fine del periodo indennizzabile. E’ possibile usufruire del congedo anche contemporaneamente al papà, per condividere il periodo di cura. Se sei una lavoratrice autonoma e sei mamma di una bimba o un bimbo nato dopo il 1 ° gennaio 2000, hai diritto al congedo parentale comprensivo di trattamento economico per 3 mesi ed entro il primo anno di età. Riposi giornalieri cosa è il riposo giornaliero? è il diritto ad ore di assenza dal lavoro durante il primo anno di vita della bambina o del bambino. come si quantifica? se hai un orario di lavoro giornaliero superiore a 6 ore puoi avere due riposi anche cumulabili nella giornata. Un’ora per ogni riposo. Se hai un orario inferiore alle 6 ore puoi disporre di una sola ora di riposo. sei la mamma di due gemelli? nel caso di parto plurimo i riposi raddoppiano e le ore aggiuntive possono essere utilizzate dal papà o dalla mamma in alternanza tra loro, o da uno solo dei due. Possono essere utilizzate dal padre anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice dipendente. sei una mamma adottiva o affidataria? nel caso di adozione o affidamento, si possono utilizzare le medesime regole entro il primo anno dall’ingresso nella famiglia. In caso di adozione o affidamento di più bambini con meno di un anno di età le ore raddoppiano. …per la retribuzione? i riposi sono considerati come ore di lavoro a tutti gli effetti, quindi l’INPS interviene sull’intero ammontare della retribuzione. …e per la previdenza? i riposi sono coperti da contribuzione figurativa. Attenzione: ci possono essere dei rischi per la salute delle mamme in allattamento. Vedi a pagina 4 Congedi e permessi per la malattia del bambino il bimbo è ammalato… i congedi sono un diritto della mamma, in alternativa al babbo, fino all’ottavo anno di età del figlio. Il congedo spetta al genitore richiedente anche se l’altro genitore non ne ha diritto. la mia piccola ha 3 anni… puoi assentarti dal lavoro in qualsiasi momento, senza vincoli di tempo e fino alla completa guarigione, per periodi corrispondenti alle malattie di ciascun figlio/a. Nel caso di adozioni e affidamenti il limite di età è elevato a sei anni. il mio bimbo ne ha 7… se il tuo bambino (dai 3 agli 8 anni di età) si ammala, puoi assentarti dal lavoro per un massimo di 5 giorni lavorativi all’anno per ogni figlio/a. adozione e affidamento se, all’atto dell’adozione o dell’affidamento, il bambino o la bambina hanno tra i 6 e i 12 anni, si può utilizzare questo tipo di congedo nei primi tre anni dall’ingresso del minore nel nucleo familiare. come si richiede il congedo per la malattia del figlio? con una domanda al datore di lavoro allegando il certificato di malattia rilasciato da un medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale o con esso convenzionato. Attenzione: a questo tipo di congedi non si applicano le disposizioni sul controllo della malattia dei lavoratori. Chi prende il permesso deve dichiarare che l’altro genitore non si astiene dal lavoro per lo stesso motivo. nel caso di un ricovero ospedaliero? se avviene quando sei in ferie, queste possono essere sospese per l’intera durata del ricovero. retribuzione… non è prevista nessuna indennità. I congedi sono utili invece per il calcolo dell’anzianità, ma non delle ferie e mensilità aggiuntive. …e previdenza i periodi di congedo entro i 3 anni di età del bimbo/a prevedono la contribuzione figurativa; tra i 3 e gli 8 anni la contribuzione figurativa è ridotta. ...licenziamento il licenziamento è nullo se causato dalla domanda o dalla fruizione di congedi per la malattia del figlio. Handicap mio figlio ha un grave handicap… i permessi ed i riposi previsti dalla legge 104/92 possono essere cumulati con il congedo parentale e con il congedo per malattia. fino ai 3 anni di età il congedo parentale è esteso fino ad un massimo di 3 anni, sempre che tuo figlio non sia ricoverato in istituti specializzati a tempo pieno. In alternativa, la mamma ha diritto a 2 ore di riposo giornaliero retribuito anche alternandosi con il babbo fino al compimento del 3° anno di vita del bambino. dai 3 agli 18 anni di età 3 giorni di permesso mensile, anche continuativi. oltre i 18 anni 3 giorni di permesso mensile, anche continuativi, a condizione che tuo figlio o tua figlia conviva con te, oppure, se non convive, che la tua assistenza sia continuativa ed esclusiva. Hanno anche diritto: · a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al loro domicilio; · a non essere trasferiti in altra sede lavorativa senza il loro consenso. adozione e affidamento tutte le disposizioni relative al prolungamento del congedo parentale, permessi giornalieri, permessi mensili, sede di lavoro, si applicano anche a coloro che hanno in adozione o in affidamento portatori di handicap grave. congedo straordinario con la Legge 388/2000 è stato istituito un congedo straordinario per le lavoratrici madri o in alternativa i lavoratori padri, anche adottivi, o, dopo la loro scomparsa, uno dei fratelli o delle sorelle conviventi di soggetti con handicap grave, non ricoverati a tempo pieno in strutture specializzate. I genitori con figli disabili in situazione di gravità accertata da almeno 5 anni, hanno diritto al congedo straordinario con una durata massima di 2 anni nel corso della vita lavorativa. Durante il congedo straordinario si ha diritto a una indennità corrispondente all’ultima retribuzione. sono obbligata ai turni notturni? se hai a carico un/a figlio/a o altra persona disabile non sei mai obbligata a svolgere il lavoro notturno. retribuzione… nel caso di prolungamento del periodo di congedo parentale, l’indennità corrisponde al 30% della retribuzione. Per quanto riguarda i riposi giornalieri ed i permessi mensili la retribuzione è completa. …e previdenza la contribuzione è figurativa sia in caso di prolungamento del congedo parentale, che per i riposi giornalieri e i permessi mensili. A.A.A. finanziamenti interventi ed azioni per la sostituzione, il reinserimento, l’articolazione della prestazione lavorativa e la formazione dei lavoratori con figli minori disabili o anziani non autosufficienti a carico, sono finanziabili dall’art.9 comma d) della Legge 53/2000. I tuoi diritti prima di tutto… mantenimento del posto di lavoro: mansioni, sede e ruolo. che vuole dire? al rientro dal congedo per maternità hai diritto a conservare il tuo posto di lavoro nella stessa sede o in altra sede dello stesso Comune, e hai diritto di restarvi fino al compimento di un anno di età del bimbo. Dovrai essere adibita alle stesse mansioni che svolgevi prima del congedo oppure ad altre mansioni che il contratto collettivo consideri equivalenti. dopo il congedo parentale? anche al rientro dopo un congedo parentale, dopo un permesso o un riposo hai gli stessi diritti del congedo per maternità. divieto di licenziamento fino al compimento di un anno di età del bimbo, non puoi essere licenziata dopo essere stata assente per congedo di maternità. sei una mamma adottiva o affidataria? vale lo stesso divieto di licenziamento fino ad un anno dall’ingresso del minore in famiglia. quindi c’è un diritto assoluto a conservare il posto di lavoro? no. Si può essere sempre licenziati in caso di colpa grave che costituisca giusta causa (ma non si perde il diritto all’indennità), oppure se l’azienda cessa l’attività, se finisce la prestazione per la quale si era stati assunti o se è scaduto il contratto a termine. Se non rientra in questi casi il licenziamento è nullo. Il divieto vale anche se, al momento del licenziamento, non sai ancora di essere incinta. Se non si è superato il periodo di prova bisogna stare molto attenti perché ci potrebbe essere una discriminazione originata proprio dalla richiesta del congedo di maternità. Non puoi essere sospesa dal lavoro, a meno che non sia sospesa l’attività della tua azienda o del tuo reparto, e non puoi essere messa in mobilità. Anche se sei collaboratrice domestica e la tua gravidanza è iniziata all’interno del periodo di lavoro non puoi venir licenziata fino al terzo mese dopo il parto. per ulteriore precisazione non puoi essere licenziata perché chiedi i congedi parentali o ti assenti per una malattia del bimbo. e se mi voglio licenziare? se la mamma, dopo il congedo per maternità, presenta le dimissioni volontarie entro un anno dalla nascita, ha diritto a richiedere le stesse indennità previste in caso di licenziamento. Non vale il preavviso previsto dal contratto. Le dimissioni sono valide solo se sono convalidate dalla Direzione Provinciale del Lavoro. …una lettera di dimissioni in bianco se il datore di lavoro ti ha fatto firmare le dimissioni in bianco (cioè senza data) al momento dell’assunzione, da utilizzare nel caso tu rimanessi incinta, o ti ha costretta a presentare le dimissioni, sappi che non poteva farlo e ha violato le norme antidiscriminatorie. Non convalidarle e le dimissioni saranno prive di effetto. Puoi rivolgerti alla Consigliera di Parità per essere consigliata e assistita. Per legge le dimissioni della lavoratrice madre devono essere convalidate (art.55 D.Lgs. 151/2001), a seguito del colloquio diretto tra gli ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro e la lavoratrice stessa. Il colloquio ha lo scopo di informare la lavoratrice delle tutele che le spettano in gravidanza e maternità, e di accertare la sua autentica volontà e la sua spontanea decisione di lasciare il lavoro rassegnando le dimissioni. Senza convalida le dimissioni sono nulle. Questa disposizione si applica ai contratti a tempo determinato ed indeterminato (compreso il contratto di apprendistato), a tempo pieno o parziale. test di gravidanza l’azienda che effettua i colloqui di selezione non può sottoporti al test di gravidanza in fase di assunzione, e nemmeno assumere informazioni sulla tua vita privata. Se lo ha fatto, ha violato le norme antidiscriminatorie. Rivolgiti alla Consigliera di Parità. in caso di interruzione di gravidanza (aborto spontaneo o volontario)? l’interruzione di gravidanza è equiparata alla malattia. L’astensione dal lavoro durerà quanto prescritto dal medico sul certificato. il lavoro notturno fino al compimento del 1° anno di vita del bambino o della bambina, non puoi lavorare dalle ore 24 alle 6. Non sei obbligata a svolgere il lavoro notturno fino ai tre anni d’età della bambina o del bambino. sei l’unico genitore? il termine del divieto di lavoro notturno sale a 12 anni. anticipo della liquidazione per sostenere le spese del periodo di congedo parentale in cui hai meno stipendio, hai diritto a richiedere al datore di lavoro un anticipo della liquidazione. E ancora… part time è possibile richiedere il part-time come misura per favorire la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro. Non c’è un obbligo di legge che imponga all’azienda di concedere il part-time, ma le Consigliere di Parità possono tentare una mediazione con l’impresa in cui lavori. finanziamenti per le aziende spesso i datori di lavoro non sanno che esistono finanziamenti per le aziende che introducono forme o strumenti di flessibilità d’orario. Anche in questo caso, puoi rivolgerti alle Consigliere di Parità; è nostro compito proporre alle aziende le soluzioni più adatte. se non lavori… …o hai un reddito basso, c’è l’assegno di maternità. Bisogna rivolgersi agli uffici del Comune per l’assegno comunale o all’INPS per quello statale (entrambi in presenza di determinati presupposti). La domanda va presentata entro 6 mesi dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del bimbo adottato o in affidamento. Se non sei cittadina italiana, per ottenere l’assegno devi essere in possesso della carta di soggiorno. se aspetti un bambino e sei irregolare hai diritto gratuito alle cure mediche ed ospedaliere urgenti e/o continuative, durante il periodo di gravidanza ed al momento del parto presso gli ospedali del Servizio Sanitario Nazionale. Puoi ottenere un “permesso di soggiorno per cure mediche” fino al sesto mese di vita del tuo bambino/a (puoi chiedere il permesso per cure mediche anche per tuo marito se è convivente). per un lavoro più conciliante e più flessibile per le aziende che decidono di adottare orari flessibili, servizi interni, misure di flessibilità particolari come il telelavoro, il part time, la banca delle ore o altro ancora, sono previsti dei finanziamenti specifici dalla Legge 53/2000, art. 9. I costi delle misure di flessibilità adottate per favorire la maternità e la paternità non ricadono così solo sulle aziende, che possono chiedere un finanziamento anche per un solo caso. Con lo stesso articolo sono finanziabili anche interventi di formazione per aggiornare o riqualificare un dipendente al suo ritorno dal congedo di maternità. Anche i titolari d’impresa, lavoratrici autonome e libere professioniste, che usufruiscono del congedo di maternità, possono chiedere un finanziamento ai sensi della stessa legge per finanziare il costo di una persona che li sostituisca nella conduzione dell’attività. A.A.A. interventi ed azioni per la sostituzione, il reinserimento, l’articolazione della prestazione lavorativa e la formazione dei lavoratori con a carico figli minori disabili o anziani non autosufficienti sono finanziabili sempre dall’art.9 della Legge 53/2000. Per accedere ai fondi occorre presentare un progetto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per le politiche della famiglia Tre scadenze annuali: 10 febbraio, 10 giugno, 10 ottobre Per informazioni, rivolgiti alla Consigliera di Parità finito di stampare nel mese di agosto 2009 Se non ti servo più non gettarmi via , Regalami ad un’altra mamma Consigliera di Parità della Provincia di Lucca Via S.Giustina, 23 55100 Lucca tel. 0583.433438 fax 0583.433450 e-mail: [email protected] website http://pariopportunita.provincia.lucca.it