“Siamo convinti che di questi argomenti non se ne parli mai troppo ed abbiamo trovato molto utile la presenza a scuola degli adulti disponibili all'incontro perché ci fa capire che non siamo soli, nel bene e nel male. ” Nel mese di Aprile e Maggio 2014, nell'ambito del Progetto Continuità, è stato affrontato, attraverso diversi incontri, il tema del BULLISMO. BULLISMO L'attività progettuale ha coinvolto sei classi prime della scuola secondaria e quattro classi quinte della primaria. La scelta da parte degli insegnanti della Commissione Continuità di parlare del bullismo non è stata casuale, ma si è inserita nel discorso più ampio dell'Adolescenza, finalizzando gli incontri a rendere i ragazzi protagonisti del loro processo di crescita. Dai diversi incontri è scaturito che purtroppo il bullismo è un fenomeno presente anche nella nostra scuola. Probabilmente è molto più diffuso di quanto si creda ma sono poche le "vittime" che raccontano ad un amico, ai genitori o ad un'autorità le vessazioni che subiscono quotidianamente dal "bullo" di turno. Le riflessioni sul bullismo hanno permesso agli alunni delle classi coinvolte di acquisire informazioni sulla natura del fenomeno, su come riconoscerlo e su come difendersi. I ragazzi, abilmente coinvolti dagli insegnanti, hanno espresso le proprie paure e incertezze e hanno partecipato con entusiasmo. Nella seconda parte del progetto, la parte laboratoriale, ho utilizzato le riflessioni emerse dai ragazzi nei precedenti incontri per coinvolgerli maggiormente. Sono stati bravissimi nel mettersi in gioco e nel vivere questa esperienza da protagonisti. Sono stati creativi e propositivi e hanno prodotto degli elaborati di vario genere (testi, disegni, cartelloni) che vengono raccolti in questo documento come testimonianza del lavoro svolto. BULLISMO: che cos'è? Noi ragazzi di I°E °E e V°D Ci siamo presi la briga di fare una ricerca sul dizionario e la definizione che abbiamo trovato di "bullo bullo" bullo ci ha davvero aperto gli occhi. Il bullo, difatti, altro non è che un "prepotente prepotente", spaccone", piccolo prepotente uno "spaccone spaccone un "piccolo teppista". teppista Tutte caratteristiche che non si possono certo invidiare in una persona e che nessuno di noi ambirebbe ad avere. Il che fa piazza pulita di un equivoco in cui talvolta ci si imbatte e cioè che il bullo o la bulla abbiano in sé qualche potere seduttivo, qualche punto di simpatia. Noi ragazzi vogliamo dire chiaro e tondo:: a noi i bulli non piacciono Noi ragazzi di I E e V D abbiamo svolto delle ricerche e siamo siamo così giunti a riconoscere....... che ciò ciò che contraddistingue gli atti di bullismo dai semplici “dispetti” è: • l’intenzione di fare del male: male il bullo prova piacere nel disturbare, insultare, picchiare o danneggiare le cose della "vittima”; • la mancanza di compassione continua anche quando è evidente che la vittima sta molto male ed è angosciata; • intensità e durata: durata continua per un lungo periodo di tempo e la quantità di prepotenze fa diminuire la stima di sé da parte della vittima. • potere del "bullo": "bullo" il bullo ha maggior potere della vittima a causa dell'età, della forza, della grandezza o del genere, oppure si accompagna con un gruppo per creare superiorità numerica; • vulnerabilità della vittima: vittima la vittima è più sensibile degli altri coetanei alle prese in giro, per cui non sa o non può difendersi adeguatamente; • mancanza di sostegno: sostegno la vittima si sente isolata ed esposta, spesso ha molta paura di riferire gli episodi perché teme rappresaglie e vendette; • conseguenze: conseguenze il danno per l'autostima della vittima si mantiene nel tempo e induce la persona ad un considerevole disinvestimento nella scuola e, talvolta, alcune vittime diventano a loro volta aggressori BULLI, VITTIME E SPETTATORI secondo noi ragazzi di I°A e V°A Al termine della giornata di riflessione sul bullismo siamo tornati a casa con le idee un po’ più chiare e noi ragazzi della I°A ci siamo divertiti a creare dei simpatici video....... e insieme ai compagni della Primaria siamo giunti a capire bene il rapporto che si crea tra bulli, vittime e spettatori. BULLISMO : comportamento vigliacco di uno o più ragazzi verso un coetaneo per fargli male e umiliarlo ; BULLO : giovane prepotente , teppista ; VITTIMA : chi, senza colpa, patisce violenze, persecuzioni, sventure o la morte. “Secondo noi tra questi personaggi si instaurano delle dinamiche che si ripetono come se seguissero un copione. Innanzitutto c’è il rapporto tra il bullo e la vittima, poi c'è quello che coinvolge gli spettatori che decidono se difendere la vittima, spalleggiare il bullo o restare neutrali.” Il legame tra bullo e vittima tende a indebolire quest’ultima, lasciandole un segno profondo; la vittima è già debole di suo, in qualche modo, per difetti fisici o insicurezze. Anche il bullo ha un’ insicurezza di base che nasconde dietro la maschera dell’oppressore: egli spesso colpisce gli altri per vendicare un torto che gli è stato fatto; altre volte ha bisogno di rivalersi su innocenti perché vive una situazione in cui è lui vittima di continui soprusi, oppure cerca l’ attenzione che a lui non viene data. Gli spettatori a volte decidono di farsi amico il bullo per non diventare vittime a loro volta e quindi partecipano alle sue fesserie; altre volte li spinge la voglia di far parte di un gruppo e, pur di non restare soli, diventano colpevoli. Infine alcune persone che si trovano ad assistere a degli episodi di bullismo pensano che non intervenire in alcun modo, né a favore di uno né a difesa dell’altro, permetta loro di rimanere moralmente integri , senza sporcarsi le mani. “Noi pensiamo che il non schierarsi, il dichiararsi neutrali, voglia dire in realtà non aiutare l’oppresso e lasciarlo nelle mani dell’oppressore .” “Crediamo che non tacere sia il primo passo per far diminuire la forza del bullo.” “Siamo convinti che di questi argomenti non se ne parli mai troppo ed abbiamo trovato molto utile la presenza a scuola degli adulti disponibili all'incontro perché ci fa capire che non siamo soli, nel bene e nel male. ” CYBERBULLISMO Noi ragazzi della 1D e VE di Li Punti siamo giunti a capire che il bullismo è una forma di comportamento aggressivo verso i più deboli. Esistono diversi tipi di bullismo, in particolare dobbiamo stare molto attenti ai rischi del cyberbullismo, una particolarità tecnologica del bullismo, che invade la nostra vita utilizzando la tecnologia. Abbiamo elaborato la Carta d'Identità del bullo.... La carta d'identità del bullo compilata da noi dell'Istituto Comprensivo di Li Punti. SEGNI PARTICOLARI DEL BULLO: • insensibile • pensa solo a se stesso • aggressivo • non ha fiducia in sé • se la prende con i più deboli Bullismo: come riconoscerlo Noi ragazzi della quinta B siamo riusciti ad identificare con il termine di bullismo alcuni comportamenti tipici del bullismo. • ricevi insulti o minacce • ti spingono, ti danno calci e pugni, ti fanno cadere • ti danno dei soprannomi antipatici e ti prendono in giro • diffondono voci maligne su di te • ti offendono per la tua razza, per il tuo sesso o per la tua religione • fanno sorrisetti e risatine mentre stai passando • parlano in codice se sei presente • ricevi sms, e-mail e telefonate offensive • ti ignorano e ti voltano le spalle se ti avvicini • ti costringono a fare cose che non vuoi • ti rubano o nascondono i libri, la merenda, la paghetta o le altre tue cose Noi ragazzi della I F abbiamo svolto un lavoro interdisciplinare e, grazie all'aiuto degli insegnanti, abbiamo elaborato dei cartelloni in italiano, inglese e francese con un unico messaggio: siamo contro al bullismo in tutte le lingue del mondo. Regoliamoci e rispettiamoci insieme Noi ragazzi di I°B, grazie all'aiuto dei nostri insegnanti, abbiamo potuto lavorare in classe per approfondire la tematica del bullismo, in maniera tale che il primo incontro non rimanesse teoria da dimenticare, ma diventasse terreno fertile sul quale investire facendo leva sulle nostre potenzialità. Il lavoro di educazione civica sulle regole e sull'adolescenza ci ha aiutato a capire che crescere significa rispettare regole condivise dalla società in cui viviamo, quindi per noi la classe è una comunità. Abbiamo condiviso questo lavoro con i nostri compagni di quinta, cosi' ci siamo messi al lavoro e abbiamo allestito dei simpatici cartelloni. Vorremo concludere questo percorso con una consapevole verità.... “Crediamo che non tacere sia il primo passo per far diminuire la forza del bullo.”