1992-1994: l’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (URP) p. 102 Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (URP) p. 102 Quali amministrazioni pubbliche? (Art. 1, d.l. 29/1993) p. 103 «dovere di comunicazione interna per collegare l’attività degli uffici stessa, ed esterna (…)» Nell’amministrazione pubblica si attiva così un processo di allargamento del concetto di «comunicazione»: 1) Comunicazione “a due vie” 2) Comunicazione interna 3) Comunicazione esterna 4) Comunicazione per far conoscere (norme, servizi…) 5) Comunicazione di pubblica utilità = extraistituzionale 6) Comunicazione attenta ai bisogni dell’utente = dovere di ascolto Il personale degli URP (d.l. 29/1993) p. 104, nota 10 Inoltre il comma 4° chiariva la finalità degli URP: «Assicurare la conoscenza di normative, servizi strutture» Circolare Ministero Funz. Pubblica n.14/1995 Suggeriva di prendere iniziative di comunicazione rivolte agli utenti: p. 108 La stessa circolare poneva la necessità della formazione del personale addetto alla comunicazione. 1995-1997: attuativi «Carta dei servizi pubblici» e criteri p. 112 il “principio di semplicità” Altri due importanti obiettivi della 127/1997: 1) istituisce la figura del direttore generale o city manager 2) decide che i testi di legge, difficili e illeggibili, siano accompagnati da spiegazioni sintetiche e chiare pp. 115-119 il “principio di semplicità” 191/1998: Modifiche e integrazioni alle leggi 59/1997 e 127/1997 (…) 50/1999: Delegificazione e testi unici (…) il “principio di semplicità” nella comunicazione istituzionale testi difficili e illeggibili –––> testi leggibili e chiari per passare dagli uni agli altri, è necessario un lavoro di vera e propria traduzione (v. p. 294) «Chiunque abbia avuto a che fare con le leggi sa quanto ne sia difficile e penosa la lettura e la comprensione senza l’aiuto di un traduttore esperto» (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dptm. per la Funzione Pubblica, Codice di stile delle comunicazioni scritte ad uso delle amministrazioni pubbliche, 1993, pp. 18-19).