BLACKOUT MAGAZINE
ANNO 3 – N° 15 (59) – EDIZ. DOPPIA – 4 Marzo 2008 – blackoutbergamo.altervista.org
Partita dominata, non c’è storia: sinistro e rigore di Spini, poker di Perla, sigillo di Pennacchia
Spi-Pe-Pe: l’urlo del Blackout vale il ritorno alla vittoria
Attacco super e gli allblacks si sfilano la maglia nera: 7-4 nello spareggio con Pantera Rosa
BOMBER – Matteo Spini bacia
la maglia: il capitano ha appena
segnato la doppietta decisiva che
lancia il suo Blackout verso il
secondo
successo stagionale e vale i tre
punti nello spareggio di fondo
classifica
BLACKOUT
BERGAMO
–
PANTERA ROSA 7-4
RETI: 1’ pt Perla, 6’ pt
Pennacchia, 14’ pt P, 16’ pt su
rig. e 17’ pt Spini, 20’ pt P, 1’ st
Perla, 12’ st P, 14’ st Perla, 17’ st
P, 18’ st Perla.
BLACKOUT BERGAMO: 1 Zito, 2
Letorio, 4 Mostosi, 10 Perla, 3
Pennacchia, 14 Falciano, 9 Spini,
11 Consonni.
PANTERA ROSA: De Risco,
Murru, Schintu, Airoldi, Concato,
Boschi, Biganzoli, Angioletti,
Ammirato.
AZZANO – La partita della vita.
Doveva esserlo nelle previsioni e lo
è stato nella realtà: dalla teoria alla
pratica, stavolta il Blackout non
stecca l’ennesima prova d’appello,
anzi, estrae dal cilindro una
prestazione mostre, con la quale
annienta la diretta rivale Pantera
Rosa. Era lo scontro per evitare la
maglia nera, ma non sembrava
niente del genere: una squadra
ordinata, veloce, precisa come non
si
era
mai
vista,
contro
un’accozzaglia sconclusionata e
arruffona. Un abisso tra le due
formazioni in campo e, stavolta,
tutto a favore di Spini e compagni,
che mostrano di essere sul fondo
della classifica quasi per caso, o
comunque per motivi tattici, non
certo tecnici. Disporre di giocatori
come Pennacchia, Perla o il
Falciano degli ultimi tempi (senza
dimenticare
che,
in
rosa,
figurerebbe anche il lungodegente
Fantoni) allontana gli allblacks dalla
mediocrità delle ultime della classe
e consegna loro, nelle giornate di
grazia, l’aureo status dei più forti.
Se solo eliminasse dal suo
background qualche evitabile ma
puntuale bambola, questa squadra
correrebbe per tutt’altro risultato,
ma intanto si può godere il secondo
successo stagionale, il più netto e
anche il più bello. Sugli scudi un
attacco di fuoco,
finalmente
prolifico come mai in passato (in tre
anni di storia, soltanto due volte i
lupi avevano segnato più di sette
gol, ma in entrambi i casi contro
uno sparring partner poco affidabile
come il Curnasco), capace di
abbinare la qualità del tocco alla
concretezza dei rapinatori d’area.
Un successo che si rispecchia,
non a caso, nella prestazione di
tre giocatori simbolo, senza nulla
togliere agli altri strepitosi
interpreti:
Pennacchia
che
rifinisce, Spini che finalizza e
Perla che fa entrambe le cose. Gli
allblacks hanno trovato il loro trio
meraviglia: lo Spi-Pe-Pe è già
un urlo che può spaventare le
difese
dell’intero
girone.
Splendido Blackout, dunque, e
Pantera Rosa che si inchina,
dopo che all’andata aveva
ottenuto
l’unico
successo
stagionale: la classifica cambia
di colpo, rilanciando in pieno i
neri, che abbracciano quota 7
punti, penultimo posto con tre
lunghezze di margine sul nuovo
fanalino solitario e una sola di
distacco dall’Atletico Polenta,
contro il quale sono stati portati
a casa quattro punti. Quattro
come i punti centrati nelle ultime
tre partite, come a testimoniare
che il vento sta cambiando.
Il recupero della quarta di ritorno
è un derby e si gioca ad
Azzano, dove entrambe le
squadre giocano abitualmente,
ma non sul sintetico, bensì sul
campo in palestra: qualcuno
pensa che potrebbe essere la
rovina per il Blackout, invece
sarà la mossa vincente. O
almeno una delle tante, perché
già dai primi minuti si capisce
che gli ampi spazi favoriscono i
padroni di casa, nettamente più
dotati tecnicamente, contro
un’avversaria spaesata: pronti,
via
e
una
combinazione
Pennacchia-Perla mette le cose
in chiaro, poi Perla e Spini si
mangiano un gol a testa, ma
avranno modo di rifarsi. Intanto,
è Pennacchia a timbrare il
cartellino: partita sul 2-0 e già
virtualmente decisa. Anche
perché il momentaneo blitz
ospite per il 2-1 è ben presto
dimenticato, quando capitan
Spini prende per mano i
compagni e li lancia verso il
break decisivo. Ricordandosi
che in ogni punto portato a casa
dal Blackout nella sua storia c’è
sempre stato il suo zampino
(controllare per credere), il
bomberissimo decide che è il
momento di chiudere i conti a
modo suo: rientra in campo
dopo la sostituzione e piazza
una doppietta lampo. Prima,
riceve palla da un ispiratissimo
Falciano, ma viene steso dal
portiere
in
uscita:
rigore
sacrosanto, che il capitano
naturalmente non sbaglia,
dimostrandosi specialistadel
dischetto e unico giocatore ad
avere mai segnato su rigore
nella storia dei lupi. Il secondo
gol è uno dei suoi, vale a dire
una zampata da due passi di
sinistro, dopo una sgroppata
da urlo di Pennacchia sulla
fascia mancina: palla in fondo
al sacco e gara chiusa
un’altra volta, nonostante una
disattenzione
su
calcio
piazzato
costi
il
4-2
all’intervallo.
Dov’eravamo rimasti? Ah, già,
mancava ancora il meglio del
repertorio di Perla, che apre
la ripresa lanciandosi ed
andando a finalizzare da solo
e, poi, contribuisce a rendere
vano ogni tentativo avversario
di rifarsi sotto, piazzando altri
due gol in contropiede,
quando le praterie nell’area
ospite sono illimitate. oker di
gol per il fantasista, che torna
ad
una
prestazione
convincente e utile alla
squadra. Il resto lo fanno la
potenza fisica di “Moris”
Letorio, il tocco fino ma
sfortunato di super Mostosi
(ancora due legni per lui,
dopo averne colpiti altrettanti
nell’occasione precedente), la
velocità di turbo Consonni e le
giocate sopraffine di un
Falciano
in
versione
maradoniana.
Senza
dimenticare, anzi celebrando
a
dovere,
uno
Zito
straordinario: il portiere è
ormai diventato un vero cuore
Blackout, è uno del gruppo,
ma soprattutto si dimostra un
estremo difensore affidabile e
a volte superlativo: nel
momento di maggiore crisi, a
inizio ripresa, è lui a chiudere
la porta con le sue parate.
Il 7-4 finale è addirittura
troppo poco, ma basta per
rilanciare le ambizioni di un
Blackout bello come non mai.
L’incubo maglia nera è finito:
questa squadra,
il suo
spogliatoio unito, i suoi
giocatori simbolo, meritano
qualcosa di grande.
Pagina 2 – Blackout Magazine – N° 15
ZITO 7,5 Che portiere. Il problema che tormentava
gli allblacks nel girone di andata è un vecchio triste
ricordo dopo che, quasi per caso, è arrivato questo
ragazzo poco appariscente ma assai efficace. Con i
suoi miracoli mette la sua firma in questa vittoria, con
la sua sicurezza ha dato tranquillità alla squadra, con
la sua personalità ha conquistato tutti. Alo Zito uno di
noi.
LETORIO
7
Imperioso. Potente,
energico,
autorevole,
si
danna l’anima e
chiude ogni varco,
non disdegnando le
galoppate in fascia.
Sta ritrovando la
forma migliore e,
con il suo calcio
efficace e fisico, è
quasi insuperabile:
rieccolo in versione
Moris Carrozzieri.
PERLA 8,5 Cosa chiedere di più a un
giocatore che fa quattro gol, lancia la squadra
nei momenti di difficoltà e riesce ad ispirare e
concludere? Poco, forse niente, perché
questa è la sua prestazione perfetta: anche
per la limitatezza tecnica degli avversari fa
quello che vuole, raggiungendo confini da
cartoon quando nell’occasione del secondo
sigillo personale si lancia da solo e va a
concludere. Quando si dimostrerà così utile
alla squadra anche nelle partite dure, quando
ci sarà da giocare per i compagni più che per
sé stesso, sarà completata la metamorfosi in
grandissimo.
MOSTOSI 7 Partita a tutto campo. Eccellente in
difesa, puntuale in attacco, dove se non riesce a
segnare è solo colpa della dea bendata. Quattro
pali nelle ultime due partite fanno di lui un
campione della sfortuna, una grande prestazione
lo incorona leader della retroguardia.
SPINI 8 Non sarà mai considerato un
fuoriclasse
perché
la
tecnica
è
approssimativa. Ma se un grande
giocatore si vede nei momenti chiave,
allora il capitano ha un posto riservato
nell’Olimpo, perché è l’unico a tirare
sempre fuori la giocata vincente negli
attimi chiave. In tre anni di Blackout, ogni
impresa porta la sua firma, ogni singolo
punto è stato impregnato dal suo
gollettino puntuale: questa doppietta
arriva quando serviva il break decisivo e
chiude di fatto i giochi: si conferma
principe del dischetto guadagnandosi il
rigore e trasformandolo come all’andata
e, poco dopo, appoggia di sinistro a porta
vuota (e siamo a quota 8). Intanto, il
Blackout vince. E lui, anche questa volta,
è un protagonista.
FALCIANO 7 Parte che sembra Ronaldinho, chiude che si è innalzato a Maradona, vuoi per la
mole, vuoi per certe giocate sopraffine. Quando ha spazio è irrefrenabile, dà il là ad ogni
azione e manca giusto l’appuntamento con il gol. Segna molto meno, ma si sente dieci volte
tanto rispetto all’anno scorso.
CONSONNI 6,5
Bravo. Il Golden
Boy del
Blackout offre la
classica
prestazione di
corsa e ci prova
in diverse
occasioni,
meritando
maggior fortuna
in fase
realizzativa. La
sua velocità si
rivela decisiva
sugli spazi ampi
e sa fare male
quando vuole.
PENNACCHIA
8
Uno dei segreti della
rinascita
Blackout.
Arrivato in punta di
piedi, si è ormai
trasformato in un
leader
silenzioso,
che
trascina
la
squadra,
trasformando
in
maniera
impressionante ogni
azione da difensiva a
offensiva.
In
un
modo o nell’altro
mette lo zampino in
ogni
situazione
degna di nota, segna
ancora un gol e
serve un assist al
bacio a Spini. Ci si
attende
una
conferma decennale.
DISCHETTO TI AMO
Blackout e rigori: una storia tormentata fino a poco tempo fa, che solo
ultimamente sta diventando un matrimonio funzionante. La cronistoria del
dischetto allblack parla di zero assoluto nella prima stagione e di un solo penalty
a favore nella seconda, calciato da Spini e parato e finito in seguito contro i due
pali. La storia continua ad essere negativa se si fa riferimento al torneo estivo nel
quale Mostosi calcia la massima punizione sul montante e la statistica va
aggiornata alla terza stagione, quella in corso, che vede il Blackout usufruire di
ben tre tiri dal dischetto. La percentuale è buona e parla di due realizzazioni su
tre, anche perché finalmente è stato trovato uno specialista infallibile. E’ capitan
Spini che, tra le sue qualità, ha da sempre annoverato l’abilità nel battere i
penalty, come dimostrato dalle tre trasformazioni in altrettante amichevoli durante
l’anno. Ma, al momento che conta, Spini si è dimostrato infallibile anche in
campionato: tabù interrotto all’andata proprio contro Pantera Rosa, dopo che
Voltino aveva sbagliato il primo tiro e l’arbitro aveva fatto ripetere. Al ritorno,
ancora lui: si procura il fallo e trasforma con freddezza, appoggiando il destro
nell’angolo alla sinistra del portiere, immobile. Un gol per uno infilato ai due
estremi difensori avversari e percentuale di realizzazione alle stelle. Unica nota
negativa nel computo dei rigori, quello ottenuto in casa del Bellini Pane e
sbagliato da Perla, con la parata del portiere avversario. Come dire: ora il
Blackout ha trovato il suo rigorista. E il matrimonio, ora, s’ha da fare.
NUMERI E STATISTICHE
15° giornata
Risultato: Blackout Bergamo – Pantera Rosa
7-4.
Prossimo Turno: martedì 4 marzo, h 21,
Osio Sopra: Dominoni Group – Blackout
Bergamo.
Classifica: S. Paolo 40, Bellini 37, P.R. Zeta
35, Real Os 34, Marakaibo, Dominoni 24, Sità
Olta 18, Esse di Erre 16, Osio Sp. 12, A. Polenta
9, Blackout Bergamo 7, Pantera Rosa 4.
Gol: Perla 14, Spini (2 rig.) 8, Pennacchia,
Consonni 6, Fantoni 5, Mostosi 4, Letorio,
Falciano 2.
Presenze: Spini, Perla 15, Letorio 13, Mostosi,
Consonni 12, Falciano 10. Cannella, Pennacchia,
Zito 5, Sbarra 3, Fantoni, Voltino, Camolese 2.
Voti: Spini 6,8, Falciano 6,75, Perla 6,73, Letorio
6,65, Mostosi 6,54, Consonni 6,4.
Scarica

15 - Blackout Bergamo 2005 - Sito Ufficiale