Olio di oliva L’olio d’oliva è il grasso alimentare vegetale tipico dei popoli del bacino del Mediterraneo; si estrae dai frutti dell’olivo (drupa) del genere Olea. Nella drupa si distinguono: Epicarpo: (buccia) Mesocarpo: (polpa); contiene acqua e la maggior parte di olio. Endocarpo (nocciolo); è un guscio legnoso che racchiude il seme a sua volta costituito da membrana esterna che avvolge l’albume. Chimica degli Alimenti Schede a Cura della Prof.ssa Letizia Bausi Raccolta delle olive • Brucatura a mano: metodo migliore ma ha alti costi • Raccattatura: dopo scollatura dell’olivo con pertiche e con teli di plastica sotto la pianta.;inconveniente: ferite alla pianta. • Pettinatura • Caduta spontanea delle olive; inconveniente: le olive sono troppo mature e quindi aumento dell’acidità e maggior tendenza all’irrancidimento dell’olio. • Esistono anche sostanze cascolanti (ac. Ascorbico, anidride maleica)che facilitano il distacco dell’oliva.E’ sconsigliato perché contaminano il prodotto. Le olive vengono quindi trasportate al frantoio preferibilmente in recipienti di legno. Firenze li, 09/12/2010 Pagina 2 di 9 Chimica degli Alimenti Schede a Cura della Prof.ssa Letizia Bausi Tecniche di estrazione dell’olio. Le olive dovrebbero sostare il meno possibile prima di essere lavorate, altrimenti vengono disposte su graticci, cercando di formare uno strato sottile. Firenze li, 09/12/2010 Pagina 3 di 9 Chimica degli Alimenti Schede a Cura della Prof.ssa Letizia Bausi Metodo classico di estrazione per pressione: 1. pulitura: le olive vengono mondate, cioè separate da eventuale materiale estraneo e lavate in appositi apparecchi che a volte consentono di effettuare contemporaneamente mondatura e lavaggio. 2. frangitura: frantumazione sia della polpa che del nocciolo delle olive, utilizzando , invece della vecchia molazza, frangitoi a martelli. 3. gramolatura: mescolamento della pasta di olive in modo da ottenere l’aggregazione delle goccioline d’olio; temperatura di 30, 35 °C per evitare che l’olio ossidi rapidamente. 4. estrazione: Si separano le tre componenti della pasta d’olive: - olio - sansa (residuo solido) - acqua di vegetazione Consiste nell’utilizzare presse idrauliche discontinue (le più usate) o presse a lavorazione continua. La pasta di olive viene stratificata su dischi filtranti di fibra vegetale o nylon ( fiscoli) impilati su un apposito carrello a formare una torre. La torre e il carrello vengono poi posizionati nella pressa per la spremitura. Il liquido che si ottiene (mosto) viene quindi pompato alla centrifugazione per separare l’olio dall’acqua di centrifugazione. Nei fiscoli rimane la sansa. 5. filtrazione: serve per rendere l’olio limpido. Si ottiene -spontaneamente, lasciando il prodotto a riposo -utilizzando i filtri pressa che accelerano notevolmente i tempi. Firenze li, 09/12/2010 Pagina 4 di 9 Chimica degli Alimenti Schede a Cura della Prof.ssa Letizia Bausi Fasi estrazione dell’olio per pressione (metodo classico) Pulitura Molitura o frangitura Gramolatura Pressatura Centrifugazione sansa acqua di vegetazione Filtrazione Olio vergine eventuale rettifica Olio rettificato Firenze li, 09/12/2010 Pagina 5 di 9 Chimica degli Alimenti Schede a Cura della Prof.ssa Letizia Bausi Fasi estrazione dell’olio per centrifugazione (metodo moderno) Pulitura Molitura o frangitura Gramolatura Estrazione centrifuga Sansa olio acqua di vegetazione Nelle prime fasi il metodo è uguale a quello classico, poi la pasta di olive dopo la gramolatura è addizionata di acqua e messa in estrattore centrifugo dove si separano: acqua di vegetazione che viene nuovamente centrifugata per recuperare tutto l’olio olio: sottoposto a ulteriore centrifuga per eliminare impurezze sansa Firenze li, 09/12/2010 Pagina 6 di 9 Chimica degli Alimenti Schede a Cura della Prof.ssa Letizia Bausi Rettifica degli oli Gli oli che presentano un livello di acidità compresa tra il 3,3% ed il 10% espressa come acidità libera oppure che hanno difetti organolettici gravi come: • sapore di rancido • odori sgradevoli • colore marcato possono essere commestibili attraverso processi di rettifica o raffinazione 1. lavaggio o demucillaginazione: con acqua molto calda per eliminare una parte dell’acidità in eccesso e per idratare sostanze mucillaginose come mucillagini, fosfolipidi, resine , zuccheri. 2. deacidificazione o neutralizzazione:si aggiungono alcali fino ad abbassare l’acidità; poi l’olio viene lavato con acqua e successivamente trattato sottovuoto per liberarlo da ogni residuo acquoso. 3. decolorazione: si porta l’olio a contatto con terre o carboni attivi in grado di assorbire le particelle responsabili delle colorazioni anomali. 4. deodorazione : serve ad eliminare gli odori sgradevoli. In genere consiste in un trattamento sottovuoto a caldo (150° C) eseguito con l’impiego di vapore d’acqua. 5. demargarinazione: serve per allontanare quelle sostanze che potrebbero intorbidare l’olio (trigliceridi ad alto punto di fusione) se conservato al freddo. 6. Si attua raffreddando l’olio ed eliminando poi il precipitato per filtrazione. L’olio che si ottiene è addizionato di una certa quantità di olio vergine. Firenze li, 09/12/2010 Pagina 7 di 9 Chimica degli Alimenti Schede a Cura della Prof.ssa Letizia Bausi Classificazione degli oli Il regolamento CEE n° 1513 /2001stabilisce le nuove denominazioni degli oli di oliva. Sono previsti i seguenti tipi: 1. Oli di oliva vergini ottenuti dall’oliva solo con processi meccanici o altri processi fisici in condizioni termiche tali da non alterarli e che non hanno subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, decantazione, centrifugazione, filtrazione. Sono esclusi gli oli ottenuti con solvente o processi di riesterificazione o qualsiasi altra miscela con oli di altra natura. • Olio di oliva vergine extra: di gusto assolutamente perfetto con acidità libera espressa in acido oleico non superiore all’0,8% • Olio di oliva vergine : di gusto perfetto con acidità libera espressa in acido oleico non superiore al 2 % • Olio di oliva lampante: di gusto imperfetto con acidità libera espressa in acido oleico superiore al 2% 2.Olio di oliva : composto ottenuto dalla mescolanza di oli di oliva rettificati e oli di oliva vergini (diverso dall’olio lampante) con un tenore di acidità libera non superiore al 1 % 3.Olio di sansa di oliva: composto ottenuto dalla mescolanza di olio di sansa di oliva rettificato con olio di oliva vergine(diverso dall’olio lampante) con un tenore di acidità libera espressa in acido oleico non superiore al 1 % Firenze li, 09/12/2010 Pagina 8 di 9 Chimica degli Alimenti Schede a Cura della Prof.ssa Letizia Bausi L’acidità libera viene espressa come acido oleico; maggiore è il grado di idrolisi , più acidi grassi liberi ci sono, più l’olio è scadente e predisposto alle alterazioni. Da ricordare che gli oli vegetali in genere (specialmente l’olio di oliva) sono stabili perché anidri e praticamente sterili. I tocoferoli e i polifenoli che hanno spiccata attività antiossidante concorrono a mantenere integri gli oli. Gli oli vergini ed extravergini possono ottenere il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (DOP) o Indicazione Geografica Protetta (IGP) se possiedono le caratteristiche chimiche e organolettiche previste dai regolamenti comunitari Firenze li, 09/12/2010 Pagina 9 di 9