082_083 Natural sistemare testo foto salvia 7-06-2007 15:29 Pagina 82 Natural Vet IL BENESSERE DEL CAVALLO osserva ogni cosa mentre cammini: Akita mani yo Continua il viaggio nel giardino dei semplici, dove le erbe, anche quelle più comuni, nella loro modestia celano magnifiche proprietà Testo di Stefano Morini* E Eccoci qui, puntuali, per la seconda puntata relativa all’uso di erbe curative, da usare prevalentemente in situazioni critiche, all’aperto, in zone selvagge, dovunque la natura generosa ci fornisca le erbe giuste e non siano presenti veterinari e armadietto dei farmaci. Proseguiamo il nostro viaggio tra le erbe di facile reperibilità nelle nostre campagne e nei boschi, per rendere i vostri trekking più sicuri e interessanti. Cominciamo a parlare del Vischio ( Viscum album ), considerato sacro nell’antichità, veniva usato come pianta medicinale e magica. È una pianta piena di misteri. Era sacra ai druidi (sacerdoti celti) , che la consideravano un medicinale contro qualsiasi male. Ricordatevi che si raccolgono le foglie e i rametti solo dai primi giorni di ottobre fino a metà dicembre ed anche nei mesi di marzo e aprile: durante il resto dell’anno il vischio è privo di potere curativo. Vi chiederete perchè decanti tanto il vischio, che dopotutto è tossico. In82 nanzitutto foglie e rami non sono velenosi, solo le bacche, che comunque possono essere usate ottimamente per un uso esterno, qualora vengano schiacciate e amalgamate allo strutto di maiale per ottenere una pomata, estremamente efficace per i congelamenti. Anche la tisana di vischio ha una grande efficacia terapeutica usata a freddo e insufflata nelle cavità nasali perchè funziona come emostatico nelle emorragie nasali e, presa per bocca, agisce nelle emorragie polmonari e intestinali. Chi ha avuto la fortuna di non vedere il proprio cavallo perdere sangue in modo traumatico dal naso o dall’ano, con lo sguardo disperato, in pieno panico, non sa quale effetto possa avere sulla sua psiche: forse è un ricordo ancestrale, fissato nella nostra mente, che perdere sangue sia letteralmente perdere la vita, il suo torrente vitale, la nostra forza. Adesso è il turno della Veronica (Veronica Officinalis), pianta grandemente apprezzata dagli antichi romani, che la scoprirono invadendo la Germania. Era chiamata “panacea universale” proprio in quanto era usata per curare una mi- riade di malattie. A noi basta conoscere la sua rara efficacia nei casi di ferite infiammate e a lenta guarigione, soprattutto nella zona dello stinco, in cui il tessuto sottocutaneo è assai scarso e quindi la pelle è in stretto contatto con l’osso. In questo caso si lava la ferita con la tisana di Veronica, si copre, durante la notte, con un impacco bagnato con un infuso appena scaldato e si fascia con fasce da riposo. In un paio di notti di questo trattamento, spesso le ferite cosiddette “torpide” sono quasi completamente guarite. Vi sento mormorare commenti increduli e sorridere con amabile sufficienza al leggere di queste doti curative apparentemente miracolose. Vi capisco, siete abituati all’effetto dei farmaci e siete disorientati dalle erbe, misteriose, belle da vedersi, ma sconosciute come cure reali. Non fraintendetemi, non voglio sminuire i farmaci , che d’altronde uso spesso anch’io in particolare associati alle cure fitoterapiche, ma vorrei farvi conoscere un mondo nuovo che puo’, a volte, curare in modo meravigliosamente efficace le malattie che resistono alle cure farmacologiche. In ogni caso, come si dice : “provare per credere!”. La Verga d’Oro (Solidago Virga Aurea). Il suo nome pomposo non le rende onore, ma la sua efficacia, sì… È molto efficace in tutte le malattie renali, in particolare ripristina tessuti e metabolismi danneggiati dell’apparato renale. Pensate, per esempio, ad un caso di emoglobinuria parossistica in pieno trekking: il vostro cavallo si pianta sulle quattro zampe (o si accascia a terra…), urinando a fatica quelli che sembrano schizzi di caffe!! Ci vorranno anche altre erbe depurative, già precedentemente descritte, per aiutare il cavallo a riprendersi e ad arrivare in scuderia, ma già solo la tisana di Verga d’Oro, semplice e veloce da fare, toglierà il dolore e ripristinerà la funzionalità renale, evitando danni peggiori. Quando parlo di farmacia a cielo aperto, non sto esagerando. Conoscendo l’aspetto delle erbe più semplici e utili, ba- 082_083 Natural sistemare testo foto salvia sta raccoglierle e poi, con semplice manualità (tagliandole, sminuzzandole per applicarle come cataplasmi o facendo tisane) somministrarle agli animali. Dopotutto chi non si porta in viaggio un coltello e l’occorrente per fare il caffe, pentola e fuoco? Forse ci fa anche bene riassaporare manualità antiche e odori e sapori dimenticati, usare le nostre mani per qualcosa di veramente utile, di intensamente efficace… Sono convinto che queste cose ci mancano. Torniamo a noi. Vorrei parlarvi ora del Tarassaco (Taraxacum Officinale), volgarmente ma più simpaticamente chiamato piscialetto, dente di leone, soffione, ingrassaporci, cicoria selvaggia e cicoria burda. Vi ricorderete certamente il nome “piscialetto”, caro ricordo d’infanzia per me e forse per molti di voi. Nei prati artificiali viene considerata una pianta infestante, ma in realtà è un’erba medicinale preziosa per tutti. Fiorisce in aprile e maggio lungo i viottoli, nei prati e nei campi erbosi e si raccolgono le foglie prima della fioritura, le radici in primavera e autunno, gli steli duran- 7-06-2007 15:29 Pagina 83 te la fioritura. La sua azione depurativa del sangue,disintossicante e diuretica, particolarmente efficace nelle malattie del ricambio, nelle epatiti, negli avvelenamenti, è ben conosciuta dai cavalli che si nutrono sempre di queste erbe, quando le trovano. Pensate alla loro umile, ma determinante utilità nelle tossicosi acute (avvelenamenti, emoglobinuria, ecc.) o negli stati di particolare affa- noscere le erbe velenose dalticamento, tipici di un du- le buone e, ancora, hanno ro trekking, sia utilizzate co- imparato a scegliere di me tisane che come parte del quali erbe nutrirsi per cuforaggio somministrato. E rare le varie malattie delle poi che dire, ci sono tante quali possono soffrire. Ale tali piante da citare che si lora… svezziamo i puledri perde il filo del discorso… con un po’ di ritardo, laScegliamo la più umile: la sciamoli a pascolo con gli Salvia (Salvia officinalis). La- adulti, permettiamo loro di sciate stare per un attimo il utilizzare l’ultimo latte delsuo utilizzo in cucina e scor- la madre per poi imparare datevi di arrosti e caccia- seriamente a pascolare, atgione. Il nome Salvia deri- tività che in teoria dovrebva dal latino “salvare” ov- be occupare la maggior parte della loro giornata. In queverossia guarire. Un proverbio del 1300 di- sto modo più raramente vece: perchè morire finchè nel dremo coliche o allergie o lagiardino cresce la salvia? miniti causate da spanciaUsiamone le foglie sminuz- te di erba medica e trifoglio zate sulle punture d’inset- e, ancor meno di frequento e i ponfi spariranno. Usia- te, dovremo curare avvelemola come tisana nei casi namenti da foglie di vite, tasin cui la fatica del percorso so, equiseto palustre (non abbia scatenato infiamma- quello usato a scopi curatizioni delle tonsille, focolai pu- vi dal sottoscritto…), felce, rulenti dei denti o in caso di senecio, e così via. In pratica un ritorno fetraumi al cavo orale (ascessi, lesioni da morso severo… lice a un metodo antico di o mal adoperato!!!). Usia- allevare, con animali che dimola ancora nel caso in cui ventano sani e forti e manun colpo d’aria su un cavallo tengono nel tempo queste sudato abbia provocato qualità, con la gioia di conuna paralisi, in caso di tre- dividere l’orgoglio delle fatmori e convulsioni delle trici per quei puledri che dimembra. Beh, la Salvia sarà ventano figli, nipoti, creature anche umile, ma va alla della nostra terra, con il senso atavico della natura che grande! Per ultimo, lasciatemi dà corpo e significato alla vigettare un piccolo sasso nel ta… Scegliamo la terra… e lei lago, sperando che sollevi un po’ di onde… I cavalli che si prenderà cura di noi. da puledri hanno avuto la possibilitàdi pascolare con la madre e con soggetti adul* [email protected] ti, hanno imparato a rico- www.ilveterinarionaturopata.it 83