CRITERI
PARTICOLARI DI
VALUTAZIONE
Art. 2426 del Codice Civile
MATRIOSCA DELLE REGOLE CONTABILI
DAL
FINE
Dipendono i:
PRINCIPI
GENERALI DI
VALUTAZIONE
PRINCIPI
PARTICOLARI
art. 2426
PRINCIPI GENERALI
art. 2423-bis
FINE art.2423
DAI
PRINCIPI
GENERALI DI
VALUTAZIONE
Dipendono i:
PRINCIPI
PARTICOLARI
DI
VALUTAZIONE
Impianto normativo contenuto nel codice civile:
 Aspetti sostanziali
 Aspetti formali
 Aspetti collaterali
 Aspetti
sostanziali:
Fanno riferimento al fine del bilancio (art.2423), ai
principi generali di redazione (art.2423-bis) e ai
principi particolari di valutazione (art. 2426) e
sono tra loro strettamente correlati
Art. 2423 Codice Civile: CLAUSOLA GENERALE
“Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve
rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione
patrimoniale e finanziaria della società e il risultato
economico dell’esercizio”.
Art. 2423 Codice Civile: Principi generali di redazione:
1) Prudenza (commi 1, 2, 4, 5)
2) Prevalenza della sostanza sulla forma (comma 1)
3) Continuità della gestione (comma 1)
4) Competenza (comma 3)
5) Separatezza valutativa (comma 5)
6) Costanza dei criteri di valutazione (comma 6)
CLAUSOLA GENERALE
 Carattere dominante, il suo rispetto deve
essere sempre garantito
 È obbligatorio fornire informazioni
complementari
 È obbligatorio derogare alle disposizioni
normative in “casi eccezionali”
 Anche la validità dei criteri di valutazione è
subordinata al rispetto di tale clausola
COSA SONO I CRITERI PARTICOLARI
DI VALUTAZIONE?
Regole applicative, criteri da adottare nella
valutazione delle singole poste dello Stato
Patrimoniale, come disposto all’art. 2426 del c.c.
Hanno dunque una funzione
strumentale: la loro validità è
subordinata al raggiungimento del fine
generale della chiarezza, verità e
correttezza
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali
Fattori produttivi destinati ad essere
durevolmente utilizzati per lo svolgimento
dell’attività aziendale
 Non sono quindi destinati alla vendita, ma
partecipano alla produzione del reddito per
più esercizi
 Es: Terreni, fabbricati, impianti,
macchinari, ecc.

Valutazione delle
immobilizzazioni materiali art. 2426
comma 1

Sono iscritte in bilancio al costo storico
determinato dal costo di acquisto o di
produzione, al netto degli ammortamenti
e delle rettifiche. In ogni caso tale valore
non può eccedere il valore recuperabile
tramite l’uso.
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali art. 2426
comma 1



Il costo di acquisto è rappresentato dal prezzo
di acquisto desumibile dalla fattura
Nel costo di acquisto si computano anche i costi
accessori
Costi accessori: necessari per mettere il bene
in condizioni di effettivo funzionamento (es.
trasporto, montaggio, installazione, collaudo, le
spese notarili per la redazione dell’atto, le tasse
di registrazione dell’atto ecc.)
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali art. 2426
comma 1

Il costo di produzione comprende tutti i
costi direttamente imputabili e altri
costi ragionevolmente imputabili,
relativi al periodo di fabbricazione, il quale
deve ritenersi concluso quando il bene
risulta oggettivamente utilizzabile
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali
Costi direttamente imputabili: materie
prime dirette, manodopera diretta, ecc.
 Costi indiretti: es. spese generali di
fabbricazione tipo: spese do
manutenzione, spese per le utenze, ecc.

Valutazione delle
immobilizzazioni materiali:
capitalizzazione degli oneri finanziari
Limiti:
 Devono essere di costi di competenza, quindi
devono essere interessi maturati durante il
periodo di fabbricazione (ovvero dal momento
dell’esborso dei fondi al fornitore al momento in
cui le immobilizzazioni risultano pronte all’uso)
 Gli interessi derivano da finanziamento
specificatamente ottenuto per l’acquisizione
dell’immobilizzazione
 Il valore del cespite, inclusi gli interessi, non può
eccedere il valore recuperabile tramite l’uso
Valore d’uso
Valore d’uso di una immobilizzazione =
Valore attuale dei flussi di ricavo futuri attesi
dal bene medesimo

Art. 2426 comma 2. Ammortamento


Il costo delle immobilizzazioni la cui
utilizzazione è limitata nel tempo deve essere
sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio
in relazione con la residua possibilità di
utilizzazione (durata fisica, durata economica)
Sistematicamente: in conformità a piani
aziendali prestabiliti che consentono di
individuare la residua vita utile del bene
DURATA ECONOMICA:
Periodo di tempo entro il quale
si considera il cespite idoneo a
produrre benefici reddituali
all’impresa che ne dispone.
Dipende dai seguenti fattori:
• Obsolescenza tecnologica del cespite o del prodotto
per il quale il cespite viene utilizzato
• Piani aziendali per la sostituzione dei cespiti
• Fattori ambientali
I piani di ammortamento debbono quindi
essere periodicamente ricontrollati ed
adeguati (Impairment test)
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali
Svalutazioni
Se alla data di chiusura dell’esercizio
l’immobilizzazione risulti di valore
durevolmente inferiore rispetto al costo
storico rettificato dall’ammortamento,
deve essere iscritta a tale minore valore.
 È vietato mantenere in bilancio
svalutazioni se sono venuti meno i motivi
che le avevano determinate.

Valutazione delle
immobilizzazioni materiali
Svalutazioni
Possibili cause di perdita durevole di valore:
 Obsolescenza di prodotto o processo
 Errori di progetto
 Danneggiamenti
 Cambiamenti nei piani aziendali
Generano una riduzione del grado di utilità delle immobilizzazioni, con la
conseguenza che i flussi di ricavi attesi risulteranno insufficienti a coprire
SVALUTAZIONE
tutti i costi incluso l’ammortamento
In ottemperanza al principio di prudenza art. 2423 c.c.
Immobilizzazioni immateriali
Comprendono le poste che possono essere
classificate nel seguente modo:
 Costi pluriennali: capitalizzazione di oneri che
non costituiscono l’acquisto o la produzione
interna di beni o diritti, ma che non esauriscono la
loro utilità nell’esercizio in cui sono sostenuti.
 Avviamento: capacità dell’azienda di conseguire
redditi medi prospettici in misura superiore a quella
ritenuta normale.
 Beni immateriali veri e propri quali diritti di
brevetto, concessioni, licenze marchi.
Valutazione delle
immobilizzazioni immateriali


Come le materiali partecipano all’attività
produttiva per più esercizi e concorrono alla
formazione del risultato economico dell’esercizio
attraverso le quote di ammortamento
Complessità: è difficile valutare il valore nonché
la possibilità di iscrizione in bilancio soprattutto
per gli oneri pluriennali; presentano un elevato
grado di aleatorietà, molto incerta è la presunta
vita utile.
Oneri pluriennali: costi di impianto,
di ampliamento, di ricerca, di
sviluppo e di pubblicità




Per la loro iscrizione occorre il consenso del
collegio sindacale
Devono essere ammortizzati entro un periodo
non superiore a 5 anni
Fino al completamento dell’ammortamento si
possono distribuire dividendi solo se residuano
riserve disponibili sufficienti a coprire il costo
non ammortizzato
Indicare in nota integrativa composizione,
ragione di iscrizione e criteri di ammortamento.
Oneri pluriennali: costi di impianto e
di ampliamento, di ricerca, di
sviluppo e di pubblicità
Valutazione sulla base del loro valore
d’uso ovvero l’utilità che gli stessi saranno
in grado di generare attraverso il futuro
svolgimento della gestione
 Per essere capitalizzati devono avere
come corrispettivo futuri flussi di ricavo

Avviamento
E’ il complesso delle condizioni immateriali
che influiscono sulla redditività aziendale
 Valore economico>valore del capitale di
funzionamento in base alla valutazione
analitica dei singoli elementi patrimoniali
 Es. di condizioni immateriali: ubicazione,
clientela, organizzazione, esperienza, …

Avviamento
Iscrivibile solo se acquisito a titolo oneroso
 Iscrivibile nei limiti del costo per esso
sostenuto
 Parere del Collegio Sindacale
 Ammortamento entro 5 anni: anche
superiore, ma motivato in nota integrativa
e non superiore al periodo di utilizzo di tale
posta

Attività finanziarie: titoli e
partecipazioni
Possono essere collocate:
 Nelle immobilizzazioni finanziarie
 Nell’attivo circolante
In base alla destinazione
economica loro attribuita
Valutazione delle immobilizzazioni
finanziarie
Nell’ambito di tale categoria sono ricompresi
sia i titoli quali: titoli di stato, obbligazioni,
certificati di deposito che le partecipazioni
(azioni o quote).
Titoli immobilizzati:


Titoli immobilizzati: il criterio di valutazione è il
criterio del costo, come previsto al punto 1)
dell’art 2426.
Tale valore dovrà essere svalutato solo se si
verificano condizioni che comportano una
durevole riduzione di valore.
Titoli immobilizzati
Le riduzioni di valore dei titoli immobilizzati
rispetto al costo dovrà essere iscritta nel
Conto Economico nel gruppo D) Rettifiche
di valore di attività finanziarie, punto 19)
“svalutazioni”, voce b) “di immobilizzazioni
che non costituiscono partecipazioni”.
 L’eventuale ripristino di valore dovrà
essere iscritto al punto 18) rivalutazioni.

Partecipazioni
Una partecipazione rappresenta una
cointeressenza al risultato d’esercizio ed alla
consistenza patrimoniale di un’altra impresa,
ed è costituita da azioni o quote sociali.
Attraverso la sottoscrizione di azioni o quote
si conferisce capitale di rischio nell’impresa
partecipata
Partecipazioni Immobilizzate
Criterio di valutazione:
1. Criterio del costo (come per le altre
immobilizzazioni)
2. Per le partecipazioni in imprese controllate e
collegate è possibile utilizzare il Metodo del
patrimonio netto
Consiste nell’iscrizione della
partecipazione in base alla
corrispondente frazione di patrimonio
netto della società partecipata come
risulta dall’ultimo bilancio approvato.
Partecipazioni Immobilizzate
Società controllata:
 Quando un’altra società dispone della
maggioranza dei voti in assemblea
 Quando un’altra società dispone di voci
sufficienti per esercitare un’influenza dominante
 Quando l’influenza dominante è esercitata in
virtù di vincoli contrattuali
Società collegata:
 Quando un’altra società detiene almeno un
quinto dei voti in assemblea ordinaria (influenza
notevole)
Valutazione dei titoli e delle
partecipazioni non immobilizzati
Sono collocati nell’Attivo Circolante insieme alle
rimanenze di magazzino e sono valutati in
maniera unitaria con le disposizioni previste al
punto 9) dell’art. 2426:
Al minore tra il costo d’acquisto e il valore di
realizzazione desumibile dall’andamento del
mercato.

In virtù dell’applicazione
del principio di prudenza
Titoli e partecipazioni non
immobilizzati, rimanenze di
magazzino
Le configurazioni di costo utilizzabili sono:
 il costo specifico, così come previsto per le
immobilizzazioni, punto 1) art. 2426
Oppure per i titoli fungibili altre configurazioni di
costo quali:
1. Media ponderata
2. LIFO (Last in First out)
3. FIFO (First in First out)
Titoli e partecipazioni non
immobilizzati, rimanenze di
magazzino
Media ponderata: si effettua una media dei costi
d’ acquisto ponderati per le quantità acquistate.
 LIFO (Last in first out) : si ipotizza che i prelievi
di magazzino vengono effettuati prima utilizzando
la merce entrata più recentemente.
 FIFO (First in first out): si ipotizza che i prelievi
di magazzino vengono effettuati prima utilizzando
la merce più vecchia.

Crediti


Devono essere iscritti secondo il valore
presumibile di realizzazione, punto 8) art.
2426
Apportare al valore nominale le rettifiche
necessarie per tener conto di perdite di
esigibilità e di altri elementi che possono ridurre
l’importo realizzabile
Valore presumibile di realizzazione =
Valore nominale – costi per presunte perdite di
insolvenza – oneri da sostenere fino all’effettivo realizzo
dei crediti (es. spese giudiziali) compresi sconti e
abbuoni concessi al pagamento
Crediti

Occorre distinguere i crediti tra:
parzialmente o totalmente inesigibili e
altri crediti normalmente esigibili
Crediti parzialmente o totalmente inesigibili =
Voce dell’attivo-rettifiche (deduzione diretta)
Si stralciano i crediti e si rileva perdita (C.E.)
Crediti normalmente esigibili =
Si costituisce Fondo Svalutazione Crediti
Valore dei crediti indirettamente rettificato
Crediti


Fondo svalutazione crediti: fondo rischi
costituito a fronte di ipotesi di presunte
insolvenze future da parte dei clienti
Consente di rilevare componenti economici
negativi di competenza: condizioni di inesigibilità
manifestatesi nell’esercizio
Perdite
devono essere imputate al Conto Economico del
periodo in cui hanno avuto origine
o si sono rese prevedibili
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