CRITERI
PARTICOLARI DI
VALUTAZIONE
Art. 2426 del Codice Civile
Impianto normativo contenuto nel codice civile:
 Aspetti sostanziali
 Aspetti formali
 Aspetti collaterali
 Aspetti
sostanziali:
Fanno riferimento al fine del bilancio (art.2423), ai
principi generali di redazione (art.2423-bis) e ai
principi particolari di valutazione (art. 2426) e
sono tra loro strettamente correlati
Art. 2423 Codice Civile: CLAUSOLA GENERALE
“Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve
rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione
patrimoniale e finanziaria della società e il risultato
economico dell’esercizio”.
Art. 2423 Codice Civile: Principi generali di redazione:
1) Prudenza (commi 1, 2, 4, 5)
2) Prevalenza della sostanza sulla forma (comma 1)
3) Continuità della gestione (comma 1)
4) Competenza (comma 3)
5) Separatezza valutativa (comma 5)
6) Costanza dei criteri di valutazione (comma 6)
CLAUSOLA GENERALE
 Carattere dominante, il suo rispetto deve
essere sempre garantito
 È obbligatorio fornire informazioni
complementari
 È obbligatorio derogare alle disposizioni
normative in “casi eccezionali”
 Anche la validità dei criteri di valutazione è
subordinata al rispetto di tale clausola
MATRIOSCA DELLE REGOLE CONTABILI
DAL
FINE
Dipendono i:
PRINCIPI
GENERALI DI
VALUTAZIONE
PRINCIPI
PARTICOLARI
art. 2426
PRINCIPI GENERALI
art. 2423-bis
FINE art.2423
DAI
PRINCIPI
GENERALI DI
VALUTAZIONE
Dipendono i:
PRINCIPI
PARTICOLARI
DI
VALUTAZIONE
COSA SONO I CRITERI PARTICOLARI
DI VALUTAZIONE?
Regole applicative, criteri da adottare nella
valutazione delle singole poste dello Stato
Patrimoniale, come disposto all’art. 2426 del c.c.
Hanno dunque una funzione
strumentale: la loro validità è
subordinata al raggiungimento del fine
generale della chiarezza, verità e
correttezza
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali
Fattori produttivi destinati ad essere
durevolmente utilizzati per lo svolgimento
dell’attività aziendale
 Non sono quindi destinati alla vendita, ma
partecipano alla produzione del reddito per
più esercizi
 Es: Terreni, fabbricati, impianti,
macchinari, ecc.

Valutazione delle
immobilizzazioni materiali art. 2426
comma 1

Sono iscritte in bilancio al costo storico
determinato dal costo di acquisto o di
produzione, al netto degli ammortamenti
e delle rettifiche. In ogni caso tale valore
non può eccedere il valore recuperabile
tramite l’uso.
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali art. 2426
comma 1



Il costo di acquisto è rappresentato dal prezzo
di acquisto desumibile dalla fattura
Nel costo di acquisto si computano anche i costi
accessori
Costi accessori: necessari per mettere il bene
in condizioni di effettivo funzionamento (es.
trasporto, montaggio, installazione, collaudo, le
spese notarili per la redazione dell’atto, le tasse
di registrazione dell’atto ecc.)
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali art. 2426
comma 1

Il costo di produzione comprende tutti i
costi direttamente imputabili e altri
costi ragionevolmente imputabili,
relativi al periodo di fabbricazione, il quale
deve ritenersi concluso quando il bene
risulta oggettivamente utilizzabile
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali
Costi direttamente imputabili: materie
prime dirette, manodopera diretta, ecc.
 Costi indiretti: es. spese generali di
fabbricazione tipo: spese di manutenzione,
spese per le utenze, ecc.

Valutazione delle
immobilizzazioni materiali:
capitalizzazione degli oneri finanziari
Limiti:
 Devono essere di costi di competenza, quindi
devono essere interessi maturati durante il
periodo di fabbricazione (ovvero dal momento
dell’esborso dei fondi al fornitore al momento in
cui le immobilizzazioni risultano pronte all’uso)
 Gli interessi derivano da finanziamento
specificatamente ottenuto per l’acquisizione
dell’immobilizzazione
 Il valore del cespite, inclusi gli interessi, non può
eccedere il valore recuperabile tramite l’uso
Valore d’uso
Valore d’uso di una immobilizzazione =
Valore attuale dei flussi di ricavo futuri attesi
dal bene medesimo

Art. 2426 comma 2. Ammortamento


Il costo delle immobilizzazioni la cui
utilizzazione è limitata nel tempo deve essere
sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio
in relazione con la residua possibilità di
utilizzazione (durata fisica, durata economica)
Sistematicamente: in conformità a piani
aziendali prestabiliti che consentono di
individuare la residua vita utile del bene
DURATA ECONOMICA:
Periodo di tempo entro il quale
si considera il cespite idoneo a
produrre benefici reddituali
all’impresa che ne dispone.
Dipende dai seguenti fattori:
• Obsolescenza tecnologica del cespite o del prodotto
per il quale il cespite viene utilizzato
• Piani aziendali per la sostituzione dei cespiti
• Fattori ambientali
I piani di ammortamento debbono quindi
essere periodicamente ricontrollati ed
adeguati (Impairment test)
Valutazione delle
immobilizzazioni materiali
Svalutazioni
Se alla data di chiusura dell’esercizio
l’immobilizzazione risulti di valore
durevolmente inferiore rispetto al costo
storico rettificato dall’ammortamento,
deve essere iscritta a tale minore valore.
 È vietato mantenere in bilancio
svalutazioni se sono venuti meno i motivi
che le avevano determinate.

Valutazione delle
immobilizzazioni materiali
Svalutazioni
Possibili cause di perdita durevole di valore:
 Obsolescenza di prodotto o processo
 Errori di progetto
 Danneggiamenti
 Cambiamenti nei piani aziendali
Generano una riduzione del grado di utilità delle immobilizzazioni, con la
conseguenza che i flussi di ricavi attesi risulteranno insufficienti a coprire
tutti i costi incluso l’ammortamento
In ottemperanza al principio di prudenza art. 2423 c.c.
Esempio, determinare il valore da
attribuire all’impianto al termine
dell’esercizio n:
1.




Impianto:
E’ stato acquistato 7 anni fa ad un costo di €
1.500.000,00 più oneri di trasporto pari ad €
50.000
Per metterlo in funzione sono state sostenute
spese di installazione per € 150.000
Il periodo di ammortamento è di 10 anni
Il valore di mercato degli impianti al
31/12/200n è pari a € 1.300.000,00
Soluzione:
Costo storico Impianto:
 € 1.500.000 + oneri accessori
 1.500.000 + 50.000 + 150.000 = €
1.700.000
2. Determinazione valore netto contabile
 Quota ammortamento (1.700.000/10)=
170.000 €
 Valore contabile degli impianti al 31/12/200n:
(1.700.000- (170.000*7))= € 510.000
1.
Immobilizzazioni immateriali
Comprendono le poste che possono essere
classificate nel seguente modo:
 Costi pluriennali: capitalizzazione di oneri che
non costituiscono l’acquisto o la produzione
interna di beni o diritti, ma che non esauriscono la
loro utilità nell’esercizio in cui sono sostenuti.
 Avviamento: capacità dell’azienda di conseguire
redditi medi prospettici in misura superiore a quella
ritenuta normale.
 Beni immateriali veri e propri quali diritti di
brevetto, concessioni, licenze, marchi, ecc.
Valutazione delle
immobilizzazioni immateriali


Come le materiali partecipano all’attività
produttiva per più esercizi e concorrono alla
formazione del risultato economico dell’esercizio
attraverso le quote di ammortamento
Complessità: è difficile valutare il valore nonché
la possibilità di iscrizione in bilancio soprattutto
per gli oneri pluriennali; presentano un elevato
grado di aleatorietà, molto incerta è la presunta
vita utile.
Oneri pluriennali: costi di impianto,
di ampliamento, di ricerca, di
sviluppo e di pubblicità




Per la loro iscrizione occorre il consenso del
collegio sindacale
Devono essere ammortizzati entro un periodo
non superiore a 5 anni
Fino al completamento dell’ammortamento si
possono distribuire dividendi solo se residuano
riserve disponibili sufficienti a coprire il costo
non ammortizzato
Indicare in nota integrativa composizione,
ragione di iscrizione e criteri di ammortamento.
Oneri pluriennali: costi di impianto e
di ampliamento, di ricerca, di
sviluppo e di pubblicità
Valutazione sulla base del loro valore
d’uso ovvero l’utilità che gli stessi saranno
in grado di generare attraverso il futuro
svolgimento della gestione
 Per essere capitalizzati devono avere
come corrispettivo futuri flussi di ricavo

Avviamento
E’ il complesso delle condizioni immateriali
che influiscono sulla redditività aziendale
 Valore economico>valore del capitale di
funzionamento in base alla valutazione
analitica dei singoli elementi patrimoniali
 Es. di condizioni immateriali: ubicazione,
clientela, organizzazione, esperienza, …

Avviamento
Iscrivibile solo se acquisito a titolo oneroso
 Iscrivibile nei limiti del costo per esso
sostenuto
 Parere del Collegio Sindacale
 Ammortamento entro 5 anni: anche
superiore, ma motivato in nota integrativa
e non superiore al periodo di utilizzo di tale
posta

Valutazione delle attività finanziarie
Nell’ambito di tale categoria sono ricompresi
sia i titoli quali: titoli di stato, obbligazioni,
certificati di deposito che le partecipazioni
(azioni o quote).
Attività finanziarie: titoli e
partecipazioni
Possono essere collocate:
 Nelle immobilizzazioni finanziarie
 Nell’attivo circolante
In base alla destinazione
economica loro attribuita
Titoli immobilizzati:



Titoli: il criterio di valutazione è il criterio del
costo specifico, come previsto al punto 1) dell’art
2426. Cioè al costo di acquisto + oneri accessori
Tale valore dovrà essere svalutato solo se si
verificano condizioni che comportano una
durevole riduzione di valore: “ragioni
economiche gravi che abbiano carattere di
permanenza temporale” OIC 20.
Alternativamente al criterio del costo specifico,
solo per i titoli fungibili (in caso di elevati volumi
transattivi) si può usare il criterio del costo
ponderato, LIFO, FIFO.
Titoli immobilizzati
Le riduzioni di valore dei titoli immobilizzati
rispetto al costo dovrà essere iscritta nel
Conto Economico nel gruppo D) Rettifiche
di valore di attività finanziarie, punto 19)
“svalutazioni”, voce b) “di immobilizzazioni
che non costituiscono partecipazioni”.
 L’eventuale ripristino di valore dovrà
essere iscritto al punto 18) rivalutazioni.

Partecipazioni
Una partecipazione rappresenta una
cointeressenza al risultato d’esercizio ed alla
consistenza patrimoniale di un’altra impresa, ed è
costituita da azioni o quote sociali.
Attraverso la sottoscrizione di azioni o quote
si conferisce capitale di rischio nell’impresa
partecipata
Le partecipazioni come i titoli posso essere
collocati o tra le Immobilizzazioni finanziarie o tra
le Attività finanziarie che non costituiscono
immobilizzazioni nell’ambito dell’attivo circolante.
Partecipazioni Immobilizzate
Società controllata:
 Quando un’altra società dispone della
maggioranza dei voti in assemblea
 Quando un’altra società dispone di voci
sufficienti per esercitare un’influenza dominante
 Quando l’influenza dominante è esercitata in
virtù di vincoli contrattuali
Società collegata:
 Quando un’altra società detiene almeno un
quinto dei voti in assemblea ordinaria (influenza
notevole)
Partecipazioni Immobilizzate
Criterio di valutazione:
1. Criterio del costo d’acquisto (come per le altre
immobilizzazioni, no ammortamento)
2. Per le partecipazioni in imprese controllate e
collegate è possibile utilizzare il Metodo del
patrimonio netto
Consiste nell’iscrizione della partecipazione
in base alla corrispondente frazione di
patrimonio netto della società partecipata
come risulta dall’ultimo bilancio approvato,
detratti i dividendi e operate le rettifiche
richieste.
Partecipazioni Immobilizzate
Calcolo del patrimonio netto della partecipata:
1. Patrimonio Netto contabile
2. - Dividendi
3. +/- Rettifiche da bilancio consolidato
4. +/- Rettifiche richieste dalla rappresentazione
veritiera e corretta art. 2423 e 2423-bis
5. = Valore del patrimonio netto rettificato
6. Applicazione della % di partecipazione
posseduta
7. = Valore della partecipazione da iscrivere in
bilancio
Esempio: valutazione partecipazioni

1.

In data 1/1/200n la società X acquista
una partecipazione del 65% nella società
Y al prezzo di € 17.000.
Che criterio di valutazione posso
utilizzare?
Trattasi di una partecipazione in una
società che diventa controllata, quindi
posso utilizzare il metodo del
PATRIMONIO NETTO.
2.





Individuiamo il valore del patrimonio
netto della società Y alla data di
acquisto:
Capitale sociale € 20.500
Riserva legale € 2.000
Riserva statutaria € 500
Utile dell’esercizio precedente € 1.000
TOTALE PN: 20.500 + 2.000 + 500 +
1.000 = 24.000 €
3.



Calcolare il valore della partecipazione al
31/12/200n sapendo che:
La società Y ha nel proprio patrimonio un
fabbricato il cui valore corrente è
superiore di € 1.000 rispetto al VC.
Nell’esercizio n ha conseguito un utile di
€ 1.000
Ed ha distribuito dividendi per € 400
4.



Il prezzo pagato può essere così
scomposto:
€ 15.600 dato da 65% del Patrimonio
Netto € 24.000
€ 650 dato dal 65% del maggiore valore
attribuito al fabbricato industriale
€ 750 avviamento = 17.000 – 15.600 650
5.





Determinazione del capitale netto al
31/12/200n:
Patrimonio Netto iniziale € 24.000
Più Utile
Meno dividendi € 400
24.000 + 1000 - 400 = 24.600
Quota di pertinenza di X: 65% di 24.600
= 15.990
6.



Determinazione del valore del
fabbricato al 31/12/200n:
Ammortamento calcolato sul maggior
valore € 1.000 / 10 = 100
Maggior valore del fabbricato al netto del
fondo 1.000 – 100 = € 900
Quota di pertinenza di X: 65% di 900 =
585
7.


Determinazione del valore
dell’avviamento al 31/12/200n:
Ammortamento calcolato sull’avviamento
750/5 = 150
Valore avviamento al 31/12/200n 750150 = 600 €
8.

Determinazione del valore della
partecipazione con il metodo del
PATRIMONIO NETTO al 31/12/200n:
15.990 + 585 + 600= 17.175 €
Esempio: valutazione partecipazioni
In data 1/1/200n la società X acquista
una partecipazione del 40% della società
Y al prezzo di € 600.000.
1. Il patrimonio netto contabile di Y alla data
di acquisto è di € 900.000.
2. Nel corso dell’esercizio n Y consegue un
utile di € 100.000 di cui € 50.000
derivanti da operazioni infragruppo.

Patrimonio netto di Y al 31/12/200n:
Patrimonio netto all’1/1/200n 900.000€
+ Utile esercizio €100.000
-Utile infragruppo € 50.000
= 950.000

Avviamento: 600.000-360.000 = 240.000€

Valore della partecipazione in base al valore
netto contabile di Y al 31/12/200n 40%
950.000 = 380.000




Quota ammortamento avviamento
240.000/5= 48.000 €
Calcolo avviamento al netto della quota
ammortamento = 240.000-48.000=
192.000 €
Valore della partecipazione al
31/12/200n = 380.000+192.000=
572.000 €
Titoli e partecipazioni non
immobilizzati, rimanenze di
magazzino
Le rimanenze di magazzino si espongono nella
sottoclasse I della classe C “Attivo circolante”
dello S.P. e sono costituite da:
1. Materie prime, sussidiarie e di consumo,
2. Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati,
3. Lavori in corso su ordinazione,
4. Prodotti finiti e merci,
5. Acconti.
Valutazione dei titoli, delle
partecipazioni non immobilizzate
e rimanenze
Sono collocati nell’Attivo Circolante e sono
valutati in maniera unitaria con le
disposizioni previste al punto 9) dell’art.
2426:
 Al minore tra il costo d’acquisto o di
produzione e il valore di realizzazione
desumibile dall’andamento del mercato.
In virtù dell’applicazione
del principio di prudenza
Titoli e partecipazioni non
immobilizzati, rimanenze di
magazzino
Le configurazioni di costo utilizzabili sono:
 il costo specifico, così come previsto per le
immobilizzazioni, punto 1) art. 2426
Oppure per i titoli e le rimanenze fungibili altre
configurazioni di costo quali:
1. Media ponderata (adatto per beni omogeneii)
2. LIFO (Last in First out)
3. FIFO (First in First out)
Titoli e partecipazioni non
immobilizzate, rimanenze di
magazzino
Media ponderata: si effettua una media dei costi
d’ acquisto ponderati per le quantità acquistate.
 LIFO (Last in first out) : si ipotizza che i prelievi
di magazzino vengono effettuati prima utilizzando
la merce entrata più recentemente.
 FIFO (First in first out): si ipotizza che i prelievi
di magazzino vengono effettuati prima utilizzando
la merce più vecchia.

Titoli e partecipazioni non
immobilizzate, rimanenze di
magazzino

1.
2.


Valore di realizzazione desumibile dall’andamento di
mercato:
Per i Titoli e Partecipazioni: si fa riferimento alla
quotazione (se quotati in mercati regolamentati) o alla
quotazione di titoli e partecipazioni similari. Oppure si
fa un’analisi delle caratteristiche del titolo.
Per le rimanenze di magazzino:
Costo di sostituzione o riproduzione: per materie
prime, sussidiarie, semilavorati è il costo al quale tali
prodotti posso essere riacquistati o riprodotti
Valore netto di realizzo: per prodotti finiti e
semilavorati, è il prezzo di vendita in condizioni normali
di tali prodotti al netto dei costi di completamento e di
vendita.
Esempio, valutazione titoli

La società Alfa ha effettuato i seguenti
acquisti di titoli della società beta quotata in
borsa:
Quantità Prezzo
Unitario
Giacenze all’1/1
2.500
€ 1.000
Primo acquisto
2.000
€ 900
Secondo acquisto
1.500
€ 1.300
Terzo acquisto
1.000
€ 1.200
Giacenza al 31/12
3.000
Al 31/12 il
valore di
realizzazione
desumibile
dall’andamento
del mercato è €
1.000
1.


Valutazione sulla base del criterio del
costo ponderato:
Il costo storico viene calcolato come
media ponderata degli acquisti
successivi:
= ((2.500 * 1.000) + (2.000*900) +
(1.500*1.300)+ (1.000*1.200))/7.000=
1.064 €
2.



Valutazione sulla base del metodo del
FIFO (First in first out):
Il costo storico viene calcolato
prendendo in considerazione il prezzo
dei titoli ultimi entrati:
= (1.000 * 1.200) + (1.500*1.300) +
(500*900)= 3.600.000
3.600.000/3.000 = 1200 €
3.



Valutazione sulla base del metodo del
LIFO (Last in first out):
Il costo storico viene calcolato
prendendo in considerazione il prezzo
dei titoli entrati per primi:
= (2.500 * 1.000) + (500*900)=
2.950.000
2.950.000/3.000 = 983 €

L’art 2426 afferma che la valutazione
deve essere effettuata al minore tra il
valore di presumibile realizzazione e
l’applicazione del criterio del costo.
Se il costo viene determinato con
l’applicazione del metodo del FIFO o Costo
medio ponderato, allora i titoli devono
essere valutati al valore di realizzazione
desumibile dal mercato, quindi ad € 1.000.
Se invece il costo viene calcolato con il
metodo del LIFO allora la valutazione
sarebbe pari ad € 983.
Esercizio. Valutazione delle
rimanenze

Esercizio: La società Alfa ha effettuato i
seguenti acquisti di materie prime, nel corso
dell’esercizio ne ha vendute 3.000 unità.
Data
Quantità Prezzo
Unitario
10 gennaio
1.000
€ 1.000
25 maggio
2.000
€ 900
10 ottobre
1.500
€ 1.300
3 novembre
1.000
€ 1.200
Vendite
nell’esercizio
3.000
Il
metodo LIFO (Last in first
out):contrappone ricavi recenti a costi
recenti, ciò comporta una riduzione degli utili
in periodi di inflazione ed un aumento
quando c’è una riduzione dei prezzi. Inoltre
tale metodo rischia di non dare una
rappresentazione veritiera e corretta delle
consistenze di magazzino.
 Il metodo FIFO (First in first out):
contrappone ricavi recenti a costi più remoti,
ciò comporta un aumento di utili in periodo
di inflazione e una diminuzione quando i
prezzi diminuiscono.
Esempio, valutazione rimanenze
prodotti finiti

Esercizio: La società Alfa ha scorte di prodotto finito
pari ad 100 unità, determinare il loro valore nella
redazione del bilancio al 31/12
Data
Prezzi
Costo primo
Costo di produzione
Costo complessivo
Prezzo di mercato al 30/11
Prezzo di mercato al 31/12
Prezzo praticato dal miglior
concorrente
€ 250
€ 288
€ 320
€ 400
€ 410
€ 425
Esempio, valutazione rimanenze
prodotti finiti

La valutazione deve essere effettuata al costo di
produzione o al valore di mercato se minore.
Il costo di produzione < del costo di
mercato,
288 < 410
Il valore da inserire in bilancio =
288 * 150 =
= 43.300 €
Lavori in corso su ordinazione

Lavori realizzati su commessa per i quali al termine
dell’esercizio non si è concluso il processo produttivo.

Elemento caratterizzante: esistenza di un contratto
Esistono due criteri di contabilizzazione:
1. Criterio della percentuale di completamento (o
stato di avanzamento)
2. Criterio della commessa completata
Lavori in corso su ordinazione,
criterio della percentuale di
completamento
RICAVI, COSTI E MARGINE DI COMMESSA VENGONO IMPUTATI IN
BILANCIO, IN BASE ALLO STATO DI AVANZAMENTO DEI LAVORI.
CONSENTE IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI
COMPETENZA, NON QUELLO DI PRUDENZA

1.
2.
3.
Condizioni:
Esistenza di un contratto vincolante tra leparti
che definisca le obbligazioni reciproche
È possibile effettuare stime ragionevoli dei
ricavi e dei costi di commessa
Sono ridotti al minimo elementi di aleatorietà
Lavori in corso su ordinazione,
criterio della commessa completata
RICAVI, E MARGINE DI COMMESSA VENGONO IMPUTATI IN
BILANCIO, solo quando gli obblighi contrattuali sono intermante
adempiuti, i COSTI imputati alla fine dell’esercizio in base a
quelli effettivamente sostenuti.
CONSENTE IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI
PRUDENZA, NON QUELLO DI COMPETENZA,
NON QUELLO DELLA PREVALENZA DELLA
SOSTANZA SULLA FORMA.
E’ PREFERIBILE L’APPLICAZIONE SU COMMESSE
BREVI
Crediti


Devono essere iscritti secondo il valore
presumibile di realizzazione, punto 8) art.
2426
Apportare al valore nominale le rettifiche
necessarie per tener conto di perdite di
esigibilità e di altri elementi che possono ridurre
l’importo realizzabile
Valore presumibile di realizzazione =
Valore nominale – costi per presunte perdite di
insolvenza – oneri da sostenere fino all’effettivo realizzo
dei crediti (es. spese giudiziali) compresi sconti e
abbuoni concessi al pagamento
Crediti

Occorre distinguere i crediti tra:
parzialmente o totalmente inesigibili e
altri crediti normalmente esigibili
Crediti parzialmente o totalmente inesigibili =
Voce dell’attivo-rettifiche (deduzione diretta)
Si stralciano i crediti e si rileva perdita (C.E.)
Crediti normalmente esigibili =
Si costituisce Fondo Svalutazione Crediti
Valore dei crediti indirettamente rettificato
Crediti


Fondo svalutazione crediti: fondo rischi
costituito a fronte di ipotesi di presunte
insolvenze future da parte dei clienti
Consente di rilevare componenti economici
negativi di competenza: condizioni di inesigibilità
manifestatesi nell’esercizio
Perdite
devono essere imputate al Conto Economico del
periodo in cui hanno avuto origine
o si sono rese prevedibili
Esempio, valutazione crediti
Valore nominale dei crediti è pari ad €
500.000
 I costi per presunte perdite di insolvenze
sono di € 100.000
 Gli oneri che sono sostenuti per l’incasso
dei crediti sono di € 10.000

Valore dei crediti in bilancio = 500.000- 100.000 - 10.000 =
= 390.000 €
Operazioni di leasing

1.
2.
Contratto atipico mediante il quale un’azienda
concede in locazione ad un’altra azienda un
determinato bene mobile o immobile dietro il
corrispettivo di un certo numero di canoni
periodici.
Leasing finanziario
Leasing operativo
Operazioni di leasing, Leasing
finanziario

1.
2.
3.
4.
5.
6.
E’ un’operazione di locazione finanziaria di beni mobili o
immobili, acquistati o fatti costruire dal locatore su scelta e
su indicazione del conduttore-locatario, che ne assume tutti i
rischi e i benefici, e che ha la facoltà di diventare
proprietario del bene del bene al termine del periodo di
locazione dietro il pagamento di un prezzo prestabilito,
“prezzo di riscatto”.
Il concedente trasferisce all’utilizzatore o locatario per un
tempo prefissato, l’uso di un bene, dietro il pagamento di un
canone periodico.
Il bene è acquistato dal locatore su indicazione
dell’utilizzatore-locatario
Il locatore deve esser un intermediario finanziario abilitato
La durata del leasing è in genere prossima alla vita utile del
bene
Il locatario acquisisce tutti i rischi e i benefici del bene come
se fosse proprietario anche se non lo è
Al termine del periodo è in genere prevista l’opzione del
riscatto.
Operazioni di leasing, Leasing
operativo

1.
2.
3.
4.
5.
E’ assimilabile ad un contratto di affitto o noleggio
I canoni periodici sono commisurati in relazione alla
effettiva utilizzazione del bene
Il bene è acquistato dal locatore su indicazione
dell’utilizzatore-locatario
La durata del contratto è in genere breve
I rischi della proprietà del bene rimangono in capo al
proprietario
Al termine del periodo può essere prevista l’opzione del
riscatto ad un valore pari a quello di mercato.
Operazioni di leasing,metodi di
contabilizzazione


Metodo patrimoniale
Metodo finanziario
Il codice civile prevede solo il
metodo patrimoniale, privilegia gli
aspetti giuridici- formali
Operazioni di leasing,metodi
patrimoniale

1.
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3.
4.
5.
Metodo patrimoniale:
I beni rimangono nel bilancio della società concedente
tra le attività dello Stato Patrimoniale
L’ammortamento di tali beni viene dunque fatto dal
locatore
L’utilizzatore li iscriverà in bilancio solo se eserciterà
l’opzione di acquisto
I canoni periodici, verranno contabilizzati come costi
seguendo il principio di competenza alla voce B)8)
costi per godimento di beni di terzi.
L’utilizzatore dovrà iscrivere sui conti d’ordine i canoni
ancora da pagare
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CRITERI PARTICOLARI DI VALUTAZIONE