CIVES – CITTÀ VIVE, EQUE E SANE 20-23 APRILE 2015 Lo stato di salute della popolazione nelle regioni e nei comuni italiani: i bisogni e le nuove sfide Dott.ssa Tiziana Sabbetta e Dott.ssa Marta Marino Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane Università Cattolica del Sacro Cuore Mission L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, fondato nel 2003, ha lo scopo di monitorare, secondo criteri di scientificità, l’impatto dei determinanti organizzativi e gestionali su cui si fondano, attualmente, i Sistemi Sanitari Regionali e trasferire i risultati della ricerca ai responsabili regionali e aziendali e alla comunità scientifica nazionale ed internazionale. Attività di ricerca/editoriale La principale attività di ricerca dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane è volta ad analizzare lo stato di salute e la qualità dell’assistenza, a livello regionale, della popolazione in generale o di particolari «gruppi» di popolazione. Sono stati svolti anche studi ad hoc su alcune tematiche connesse alla salute. Queste attività di ricerca si concludono con la pubblicazione di Report per la divulgazione di informazioni scientificamente corrette da poter essere utilizzate dalle Istituzioni di settore per la pianificazione di azioni adeguate, razionali e tempestive idonee a migliorare la salute e a garantire un’adeguata ed equa assistenza sanitaria sull’intero territorio. Fonti dati Per descrivere sinteticamente i fenomeni oggetto di studio e/o misurare le variazioni nel tempo e tra realtà diverse, vengono utilizzati set di indicatori con riconosciuta validità scientifica e correttezza metodologica. A seguito di revisione sistematica, per la costruzione degli indicatori vengono utilizzati e/o elaborati dati pubblicati su fonti istituzionali nazionali e/o regionali. Per alcuni indicatori si usufruisce di dati relativi ad indagini ad hoc di progetti specifici di Enti riconosciuti. Per la misura degli indicatori relativi all’assistenza ospedaliera vengono eseguite elaborazioni sulle Schede di Dimissione Ospedaliera. Le note metodologiche riferite alle fonti e alla costruzione degli indicatori utilizzati vengono rigorosamente riportate all’interno di ogni Report pubblicato. Report pubblicati Rapporto Osservasalute Edizioni 2003-2014 Senato della Repubblica Roma, 5 luglio 2011 Report tematici In collaborazione con In collaborazione con In collaborazione con In collaborazione con www.osservasalute.it Rapporto Osservasalute 2014 195 Autori: formazione multidisciplinare (esperti di Sanità Pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici, economisti etc.) dislocati su tutto il territorio italiano presso Università e Istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali 86 Core indicators: con cui vengono descritti gli aspetti essenziali della salute degli italiani e dei servizi sanitari di tutte le regioni, con l’ausilio anche di tabelle, grafici e cartogrammi 18 Box: focalizzati su alcune esperienze innovative sperimentate in alcune singole realtà 7 Approfondimenti: in cui alcuni problemi prioritari vengono analizzati per prospettare possibili soluzioni (pubblicati sul sito www.osservasalute.it) Conferenza stampa 30 Marzo 2015 www.osservasalute.it Parte Prima Salute e bisogni della popolazione - Popolazione - Sopravvivenza e mortalità per causa - Fattori di rischio, stili di vita e prevenzione - Incidenti - Ambiente - Malattie cardio e cerebrovascolari - Malattie metaboliche - Malattie infettive - Salute e disabilità - Salute mentale e dipendenze - Salute materno-infantile - Salute degli immigrati www.osservasalute.it Popolazione Piramide dell’età (anni) per genere: Italia - 1 gennaio 2013 Piramide dell’età (anni) per genere: Liguria e Campania - 1 gennaio 2013 Liguria Campania Popolazione anziana Quota (per 100) di popolazione di 65 anni ed oltre per classe di età e regione Anno 2013 Popolazione ultracentenaria Popolazione (valori assoluti) ultracentenaria per genere - Anni 2002-2013 La piramide familiare Ieri La piramide familiare Oggi Tasso di fecondità totale Numero medio sul totale delle nascite di figli per donna per regione - Anno 2012 Italiane - Anno 2012 Straniere - Anno 2012 Età media delle madri al parto Età media delle madri al parto per regione - Anno 2012 Età media delle madri al parto per provincia - Anno 2012 Sopravvivenza Speranza di vita (anni) alla nascita per genere e regione - Anno 2012 Maschi - Italia 79,6 anni Femmine - Italia 84,4 anni Fattori di rischio - Fumo Prevalenza (per 100) per abitudine al fumo nella popolazione di età 14 anni ed oltre per regione - Anno 2013 Alcol Prevalenza (per 100) di consumatori a rischio (criterio ISS) per regione. Maschi - Anno 2012 Prevalenza (per 100) di consumatori a rischio (criterio ISS) per regione. Femmine - Anno 2012 Sovrappeso ed obesità Prevalenza (per 100) di persone di età 18 anni ed oltre in sovrappeso per regione - Anno 2013 Prevalenza (per 100) di persone di età 18 anni ed oltre obese per regione - Anno 2013 Sovrappeso ed obesità nei minori Prevalenza media (per 100) di minori (6-17 anni) in eccesso di peso per regione Anni 2012-2013 Attività fisica Prevalenza (per 100) di persone di età 3 anni ed oltre che non praticano sport o attività fisica per regione - Anno 2013 Screening mammografico Quota media (per 100) di donne di età 50-69 anni che dichiarano di essersi sottoposte a mammografia nei 2 anni precedenti l’intervista, su iniziativa spontanea o nell’ambito di screening organizzati, per macroarea - Anni 2010-2013 Screening cervice uterina Quota media (per 100) di donne di età 25-64 anni che dichiarano di essersi sottoposte a screening della cervice uterina nei 2 anni precedenti l’intervista, su iniziativa spontanea o nell’ambito di screening organizzati, per macroarea - Anni 2010-2013 Incidenti Media di infortuni sul lavoro per regione - Anni 2011-2013 Mortalità per infortuni Media di mortalità per infortuni sul lavoro per regione - Anni 2011-2013 Ambiente Produzione (Kg/ab) pro capite di rifiuti solidi urbani per regione - Anno 2012 Gestione Rifiuti solidi urbani Percentuale di rifiuti solidi urbani smaltiti in discarica sul totale dei rifiuti prodotti per regione - Anno 2013 Percentuale di rifiuti solidi urbani inceneriti sul totale dei rifiuti prodotti per regione - Anno 2013 Raccolta differenziata Percentuale di rifiuti solidi urbani raccolti in modo differenziato sul totale dei rifiuti prodotti per regione - Anno 2013 Rifiuti speciali Produzione pro capite (Kg/ab) di rifiuti speciali per regione - Anno 2010 Polveri fini Numero medio di giorni di superamento del valore limite delle concentrazioni medie giornaliere di PM10 per regione - Anno 2012 Malattie cardiovascolari Tasso (std per 10.000) di mortalità per malattie ischemiche del cuore per classe di età e genere - Anno 2011 www.osservasalute.it Tasso (std per 10.000) di mortalità per malattie ischemiche del cuore per genere e regione - Anno 2011 Malattie metaboliche Tasso (std per 10.000) di dimissioni ospedaliere, da istituti pubblici e privati accreditati, di pazienti con diabete mellito per regione - Anni 2011-2013 Tasso (std per 10.000) di mortalità per diabete mellito per classe di età e genere Anno 2011 Tasso (std per 10.000) di mortalità per diabete mellito per genere e regione Anni 2010-2011 Amputazione arto inferiore Tasso (specifico per 100.000) di dimissioni ospedaliere per amputazione all’arto inferiore di pazienti con diabete mellito per genere - Anno 2012 Salute mentale Trend del tasso (std per 10.000) di dimissioni ospedaliere per Malattia di Parkinson e Malattia di Alzaimer, da istituti pubblici e privati, per genere Anni 2010-2013 Antidepressivi Trend nazionale del consumo di farmaci antidepressivi - Anni 2000-2013 Consumo di farmaci antidepressivi per regione - Anno 2013 Suicidi Decessi (valori assoluti) e tasso (std per 100.000) di mortalità per suicidio nella popolazione di età 15 anni ed oltre per genere - Anni 1980-2011 www.osservasalute.it Salute materno-infantile Proporzione (per 100) di parti con TC primario e ripetuto per regione – Anno 2013 Procreazione Medicalmente Assistita Cicli iniziati (per 1.000.000) con tecniche a fresco (FIVET e ICSI) per regione Anno 2012 Abortività volontaria Tasso (std per 1.000) di abortività volontaria per regione - Anno 2012 Immigrati Stranieri residenti (valori assoluti in migliaia) per regione - Anno 2011 Parte Seconda Sistemi Sanitari Regionali e la qualità dei servizi - Assetto economico-finanziario - Assetto istituzionale-organizzativo - Assistenza territoriale - Assistenza farmaceutica territoriale - Assistenza ospedaliera - Trapianti - Mortalità riconducibile ai servizi sanitari - Incidenza, mortalità e prevalenza dei principali tumori: impatto degli interventi di prevenzione primaria e secondaria www.osservasalute.it Assetto economico-finanziario Disavanzo/avanzo (valori in €) sanitario pubblico pro capite per regione Anno 2012 Assetto istituzionale-organizzativo ASL (valori assoluti) che utilizzano almeno un canale web 2.0 per la comunicazione con il cittadino per regione - Anno 2014 AO, IRCS e PU (valori assoluti) che utilizzano almeno un canale web 2.0 per la comunicazione con il cittadino per regione - Anno 2014 Assistenza Territoriale Tasso (per 100.000) di assistibili trattati in ADI per macroarea - Anni 2004-2012 Assistenza farmaceutica Consumo farmaceutico territoriale (DDD/1.000 ab die), pesato per età, a carico del SSN per regione 2001 2013 Spesa (valori in €) farmaceutica territoriale lorda pro capite, pesata per età, a carico del SSN per regione - Anni 2001-2013 Antibiotici Consumo (DDD/1.000 ab die) farmaceutico territoriale di antibiotici a carico del SSN per regione 2013 2001 Assistenza ospedaliera Tasso (std per 1.000) di dimissioni ospedaliere, da istituti pubblici e privati accreditati, per Ricovero Ordinario e regione - Anni 2008-2013 Tasso (std per 1.000) di dimissioni ospedaliere, da istituti pubblici e privati accreditati, per Day Hospital e regione - Anni 2008-2013 Degenza media (std per case mix) per regione - Anno 2013 Degenza media preoperatoria (std per case mix) in regime di Ricovero Ordinario per acuti e per tutte le procedure principali eseguite per regione Anni 2007-2013 Inappropriatezza Percentuale di pazienti di età 65 anni ed oltre operati entro 2 giorni per frattura del collo del femore - Anni 2001-2013 Trapianti Trapianti (valori assoluti) eseguiti - Anni 1992-2013 Donatori Donatori (valori assoluti) utilizzati - Anni 1992-2013 Tumori - Polmone Stime di incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone per genere Anni 2003, 2013 Mammella Stime di incidenza, mortalità e prevalenza per tumore della mammella - Anni 2003, 2013 Colon-retto Stime di incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del colon-retto per genere - Anni 2003, 2013 Cervice uterina Stime di incidenza, mortalità e prevalenza per tumore della cervice uterina Anni 2003, 2013 Conclusioni - Stato di salute Il quadro che emerge dall’analisi dei dati relativi allo stato di salute della popolazione italiana evidenzia una condizione di benessere fisico dei cittadini complessivamente buona, ma sottolinea l’urgenza di incentivare l’offerta di servizi preventivi e di politiche sociosanitarie ad hoc che impediscano agli stessi di ammalarsi. Evidente, in questo ambito, è il gap tra Nord e Sud in quanto i settentrionali risultano essere molto più “salutisti” e, quindi, più attenti al loro stato di benessere fisico. Conclusioni - Assistenza L’analisi dei dati relativi alla qualità dell’assistenza sanitaria ed all’erogazione dei servizi evidenzia una disomogeneità nel diritto all’assistenza sull’intero territorio nazionale in termini sia qualitativi che quantitativi. Anche in questo settore le aree di maggiore criticità si riscontrano, principalmente, nel Meridione dove l’offerta e la qualità dei servizi risultano carenti e, talvolta, insufficienti a sopperire alle richieste dell’utenza. AGENDA Bisogno, domanda ed offerta La valutazione dei bisogni e la relazione sanitaria Nuove sfide: l'invecchiamento attivo ed il decalogo «Healthy Ageing» I BISOGNI DI SALUTE I servizi sanitari devono essere progettati e realizzati per soddisfare i bisogni di salute della popolazione. Come distinguere bisogni da desideri o da aspettative? (needs vs wants) Loss (1990): “A need for health care exists when an assessor believes that health care ought to be provided” A chi spetta l’assessment? Da quale punto di vista vanno misurati e valutati i bisogni? A livello clinico? A livello di popolazione? A livello di decisione-gestione socio-sanitaria? BISOGNO DI SALUTE E’ l’insieme delle condizioni di bisogno per le quali esista un intervento sanitario efficace. “E’ la capacità di beneficiare di un trattamento efficace e rappresenta un requisito dell’individuo che gli consente di raggiungere, mantenere o ristabilire un accettabile livello di indipendenza sociale o qualità di vita” (Culyer) “Che cosa i professionisti sanitari decidono che sia legittimo che i pazienti chiedano ” (Vissers) il bisogno di salute si traduce nel bisogno di assistenza sanitaria La valutazione dei bisogni sanitari Molti operatori sanitari si preoccupano di identificare i bisogni sanitari dei singoli pazienti – Con la formazione e l’esperienza abbiamo messo a punto un approccio sistematico a questa valutazione e lo utilizziamo sempre prima di iniziare un trattamento che riteniamo efficace Un simile approccio sistematico finisce spesso per mancare quando si valutano i bisogni sanitari di una popolazione o di una comunità Da: Wright et al., BMJ, 1998; 316:1310-1313 Perché valutare? Per decidere l’allocazione delle risorse – Funzione del terzo pagante – Criteri diversi dal prezzo per decidere il valore di un trattamento Ignoranza dei pazienti – Consumerismo; Prove di efficacia “user friendly”; Trattamenti vs sintomi, non vs patologia (farmaci da banco) Per migliorare le conoscenze e le decisioni dei professionisti – Il 21% di 126 trattamenti è inefficace (Dubilsky, 1990) Per migliorare le conoscenze e le decisioni dei manager – Ci concentriamo sui trattamenti, ma non valutiamo gli sprechi in servizi e organizzazioni inefficaci Perché dobbiamo Øvreitveit J, 2000 Different aspects of needs E’ l’insieme delle condizioni di bisogno per le quali esista un intervento sanitario efficace. ? (Wright, BMJ, 1998) Desiderio Consapevolezza dell’esistenza di un bisogno soddisfabile dal sistema di offerta può precedere o seguire un Bisogno assoluto Condizione di necessità per la quale è possibile un intervento efficace Bisogno espresso o non espresso è necessario un processo oggettivabile che lo codifichi in Bisogno normato viene trasformato dai professionisti sanitari in Richiesta di servizi Soddisfatta Non appropriata Erogazione di prestazione Non soddisfatta (es. liste di attesa) Utilizzazione dei servizi Appropriata de Belvis AG, Volpe M. 2008 BISOGNO, DOMANDA, OFFERTA de Belvis, Volpe (2007) , modificata da Vissers, 1998 e Pencheon, 2008 BISOGNO, DOMANDA, OFFERTA (Caso 1) il bisogno è inespresso o non emerge tempestivamente (Caso 2) la domanda – espressione o meno di bisogno normato - non trova corrispondenza nell’offerta di servizi (Caso 3) i servizi sono assolutamente inutilizzati perché non accettati, adeguati o semplicemente non efficaci (Caso 4) la domanda è traduzione di un bisogno normato, ma non è soddisfatta tempestivamente (Caso 5) il sistema di offerta pubblico o privato accreditato induce la domanda di servizi (Caso 6) i servizi – specie se di sanità pubblica e legati alla prevenzione secondaria o al cambiamento di stili di vita - sono proposti senza la richiesta del paziente BISOGNO, DOMANDA, OFFERTA (Caso 1) il bisogno è inespresso o non emerge tempestivamente (Caso 2) la domanda – espressione o meno di bisogno normato - non trova corrispondenza nell’offerta di servizi (Caso 3) i servizi sono assolutamente inutilizzati perché non accettati, adeguati o semplicemente non efficaci BISOGNO, DOMANDA, OFFERTA (Caso 4) la domanda è traduzione di un bisogno normato, ma non è soddisfatta tempestivamente (Caso 5) il sistema di offerta pubblico o privato accreditato induce la domanda di servizi (Caso 6) i servizi – specie se di sanità pubblica e legati alla prevenzione secondaria o al cambiamento di stili di vita - sono proposti senza la richiesta del paziente AGENDA Bisogno, domanda ed offerta La valutazione dei bisogni e la relazione sanitaria Nuove sfide: l'invecchiamento attivo ed il decalogo «Healthy Ageing» La Relazione sullo Stato di Salute Descrive lo stato di salute della popolazione ed i relativi determinanti Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP) E’ una componente essenziale del ciclo di pianificazione, programmazione e valutazione del Servizio Sanitario Nazionale. La Relazione è stata introdotta dalla Legge n. 833 del 23 dicembre 1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, come informativa periodica, da parte del Ministro della Sanità al Parlamento, sullo stato di salute del Paese e sull’attuazione delle politiche sanitarie, ed è stata successivamente individuata dal D.Lgs. n. 502 del 30 dicembre 1992, integrato dal D.Lgs. n. 229 del 19 giugno 1999, quale strumento di valutazione del processo attuativo del Piano Sanitario Nazionale. Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP) Le finalità della Relazione sullo Stato Sanitario del Paese sono: ■ illustrare le condizioni di salute della popolazione presente sul territorio nazionale; ■ descrivere le risorse impiegate e le attività svolte dal Servizio Sanitario Nazionale; ■ esporre i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi individuati dal Piano Sanitario Nazionale; ■ presentare i risultati conseguiti in termini di efficienza e di qualità dell’assistenza del Servizio Sanitario Nazionale; ■ fornire indicazioni per l’elaborazione programmazione degli interventi. delle politiche sanitarie e la Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP) La Relazione Stato di Salute: Obiettivi La relazione sullo stato di salute di una USL, di una regione o di nazione dovrebbe fornire elementi conoscitivi sufficienti e idonei a: documentare la frequenza e la distribuzione dei fenomeni di salute/malattia conoscere i bisogni sanitari nella loro genesi, dinamica e distribuzione funzione epidemiologica descrittiva individuare i possibili fattori determinanti la distribuzione dei fenomeni di salute/malattia da indagare mediante studi specifici funzione epidemiologica analitica La Relazione Stato di Salute: Obiettivi consentire la valutazione dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi e dei servizi socio-sanitari, della loro accessibilità e del soddisfacimento dell’utenza funzione valutativa identificare le “aree problematiche”, cioè quei fenomeni sanitari, quelle aree geografiche o quelle condizioni organizzative dei servizi, che, in relazione alla loro rilevanza epidemiologica, richiedono un intervento prioritario funzione di orientamento alle decisioni Perché la Relazione Sanitaria? A quindici anni dalla sua istituzione, la ASL si trova oggi di fronte ad una doppia sfida: - coniugare il soddisfacimento appropriato e tempestivo dei bisogni di salute dei singoli e delle comunità, nel rispetto dei vincoli economici e finanziari, - dare trasparenza all’azione istituzionale, per consentire a soggetti esterni ed interni – primo fra tutti il cittadino - alla sua gestione di valutarne la performance. Come assicurare che il management delle Aziende Sanitarie possa disporre di tale substrato conoscitivo? Perché la Relazione Sanitaria? Se, nel governo delle Aziende Sanitarie la disponibilità di informazioni sui bisogni di salute della popolazione e sulle modalità di utilizzazione dei servizi costituisce un presupposto ormai irrinunciabile alle decisioni di pianificazione, programmazione ed organizzazione delle attività, tuttavia, la valutazione dello stato di salute di una popolazione ha rappresentato e rappresenta tuttora un problema di ordine teorico e applicativo non indifferente. La diffusione in Italia • La Relazione Sanitaria, prevista fin dalla Legge 833/78, è una pratica ancora poco diffusa nelle Aziende Sanitarie: meno del 25% adotta e rende pubblica la propria “Relazione Sanitaria”, a riprova del fatto di quanto sia poco applicato il principio del “misurare per decidere”. • Considerando il totale della popolazione coperta da tale strumento, questa corrisponde a poco più di 17.300.000 abitanti, pari al 29,6% della popolazione italiana, con disomogeneità nella diffusione sul territorio nazionale. • D’altra parte, dove la Relazione Sanitaria è strumento di monitoraggio dei risultati dell’attività delle ASL, si registra il verificarsi di un meccanismo a “volano virtuoso”: • la sistematica applicazione di questo strumento, preliminare alla conoscenza e alla consapevolezza delle potenzialità di miglioramento della qualità, produce informazioni a supporto decisionale ed innesca efficaci meccanismi di governance tra gli attori aziendali. SUD 12% CENTRO 27% ISOLE 4% AREA NORDOVEST 16% NORD-EST 41% Fonte: de Belvis AG, Volpe M (2008) Mortalità per cirrosi e diabete (RSM, ASL RME, 1995) Femmine Maschi 99 Le cure palliative. L’assistenza ai malati terminali per tumore (Lazio) -1 Gli indicatori di bisogno • Incidenza tumori maligni: 20.000/anno • Ospedalizzazione: 75.000 dimissioni/anno in R.O. (53%, donne) • Le morti per tumore nel Lazio sono ogni anno circa 15.000 (T. std.: 258/00.000). Il 30% in età <65 anni Fonte: PSR Lazio 2002-2004 Le cure palliative. L’assistenza ai malati terminali per tumore (Lazio) -2 Gli indicatori di bisogno • L’esigenza per le cure palliative è valutata in circa 9 p.l. su 100.000 (10/100.000, se si includono anche i malati terminali di AIDS). • La popolazione del Lazio è di 5.300.000 abitanti circa. Occorrono almeno 477 posti letto. In effetti la L.R. 39/99 ha previsto la riconversione di ca. 540 p.l. Fonte: PSR Lazio 2002-2004 Le cure palliative. L’assistenza ai malati terminali per tumore (Lazio) - 3 Anno 2001 • Sul territorio regionale i p.l. sono 130, ripartiti in 4 strutture a Roma e 1 a Viterbo. • Lo scarto tra disponibile/ottimale è di 1:4 Anno 2004 • Sul territorio regionale i p.l. sono 203, di cui 138 a Roma. • Lo scarto tra disponibile/ottimale è di 2:4 Piano Sanitario Lazio 20102012 AGENDA Bisogno, domanda ed offerta La valutazione dei bisogni e la relazione sanitaria Nuove sfide: l'invecchiamento attivo ed il decalogo «Healthy Ageing» http://www.ebooks.iosp ress.nl/ In collaborazione con Invecchiare in buona salute... la sfida di una vita! Analizzare in maniera uniforme ed aggiornata la molteplicità di tematiche che gravitano attorno alla salute ed all’assistenza degli anziani, corredando le analisi di dati validi e confrontabili tra le realtà regionali italiane. Parte Prima La popolazione anziana - Popolazione Sopravvivenza, mortalità e morbilità Disabilità Partecipazione degli anziani alla vita sociale Libro bianco, 2012 Parte Seconda Rischi per la salute ed assistenza sanitaria - Reti sociali - Fattori di rischio, stili di vita e prevenzione - Malattie neurodegenerative e salute mentale - Assistenza territoriale - Assistenza ospedaliera Libro bianco, 2012 INFLUENZE AMBIENTALI Aspettativa di vita regolata dal nostro genoma che determina quel patrimonio che costituisce la riserva funzionale da spendere nell'arco della vita, ma anche risultato dell'interazione del background genetico con fattori ambientali e socio-economici quali: dieta, attività fisica, stress, fattori psico-sociali… Invecchiamento “attivo” e prevenzione L’invecchiamento di per sé non è comunque una malattia e come tale non è prevenibile, né in alcun modo curabile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce come invecchiamento “attivo” quello caratteristico del gruppo di anziani che, pur essendo soggetti al decadimento funzionale ineluttabile e proprio della senescenza, conservano, fino alla fine dei loro giorni, una capacità funzionale che consente loro una vita autonoma e priva di disabilità. L’invecchiamento “normale”, proposta per distinguerlo da quello “patologico”, perché associato a una fragilità manifesta, alla presenza di più malattie cronico-degenerative o comorbosità e alla disabilità. Dieci regole per invecchiare in buona salute Rem haud sane difficilem, Scipio et Laeli, admirari videmini. Quibus enim nihil est in ipsis opis ad bene beateque vivendum, eis omnis aetas gravis est; qui autem omnia bona a se ipsi petunt, eis nihil malum potest videri quod naturae necessitas adferat. Quo in genere est in primis senectus […] Mi sembra, Scipione e Lelio, che voi vi stupiate di una cosa per nulla difficile. Difatti, chi non abbia dentro di sé risorse per vivere bene e con serenità subisce il peso di ogni età; chi, invece, sa trarre da sé ogni bene, non può considerare un male ciò che necessità di natura impone. E questo vale soprattutto per la vecchiaia. Cicerone, L’arte di invecchiare; II, 4 Dieci regole per invecchiare in buona salute Contiene 10 raccomandazioni evidence based, utili ad orientare la vita quotidiana verso le buone pratiche ed i corretti stili di vita, per rendere la vecchiaia sinonimo di salute, per dare un punto di fuga alla situazione disegnata dallo stesso Libro Bianco. 1) Nessun uomo è un’isola 2) La cucina, arte della salute 3) Mantenere un peso corporeo adeguato 4) Praticare regolarmente attività fisica 5) Ridurre l’assunzione di alcolici 6) Fumo? No grazie 7) Il sole è vita, ma senza esagerare! 8) Utilizzare sempre le opportunità della prevenzione in medicina 9) Prevenire gli incidenti domestici 10)Il corretto uso dei farmaci DECALOGO “HEALTHY AGEING” 1) NESSUN UOMO È UN’ISOLA Focalizzare troppo i propri pensieri su se stessi rappresenta un fattore di rischio per la salute, a partire dal cuore. Studio “storico”: questionario somministrato a 150 soggetti maschi a rischio di coronaropatia: chi parlando faceva più frequentemente riferimento a sé stesso (io, me, per me…) aveva un rischio di danno coronarico più elevato (Scherwitz L, 1983). Curare la propria vita sociale ed i legami affettivi aiuta a mantenersi attivi nel fisico e nella mente. Partecipare alle “reti sociali” fondate da appartenenza e fiducia reciproca tra individui ed affetti (familiari, vicini, amici, colleghi, organizzazioni di volontariato, parrocchie..) protegge dalla solitudine, dall’isolamento, e migliora la qualità della vita percepita nella sfera fisica e psicologica. L'individuo in età di pensionamento si sente, spesso per la prima volta, vecchio, etichettato come tale dall'espulsione dal mondo lavorativo e sociale condizioni di sopraffazione e mancanza di libertà, costrizione, isolamento coatto ecc DECALOGO “HEALTHY AGEING” 2) LA CUCINA, ARTE DELLA SALUTE E’ importante assumere 5 porzioni di verdura, ortaggi e frutta al giorno Solo il 4,8% della popolazione italiana assume almeno 5 porzioni al giorno di verdura, ortaggi e frutta (Rapporto Osservasalute, 2011) 3) MANTENERE UN PESO CORPOREO ADEGUATO Il 31,6% degli adulti nel nostro Paese risulta in sovrappeso, il 10,6% è obeso (Osservasalute, 2011) DECALOGO “HEALTHY AGEING” 6) FUMO? NO GRAZIE… Al passare di ogni secondo un fumatore muore prematuramente nel mondo perdendo, in media, 13 anni in aspettativa di vita. Il fumo è associato, in alcuni casi, ad un rischio 10-20 volte maggiore di contrarre più di 40 patologie differenti come il cancro, insufficienza respiratoria (broncopneumopatia cronica ostruttiva), malattie vascolari, malattie gastrointestinali e osteoporosi tra altri disturbi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce nel fumo la prima causa di morte evitabile nel mondo. Secondo le ultime stime il numero di fumatori, a livello mondiale, si aggira intorno a 1.3 miliardi. 5) RIDURRE L’ASSUNZIONE DI ALCOLICI In Italia la prevalenza di consumatori a rischio, nel 2009, è pari al 25,0% per gli uomini ed al 7,3% per le donne. Il consumo dannoso di alcol sta diventando sempre più comune tra fasce particolari della popolazione, come gli anziani e gli adolescenti. DECALOGO “HEALTHY AGEING” 7) IL SOLE È VITA…MA SENZA ESAGERARE! 8) UTILIZZA SEMPRE LE OPPORTUNITÀ DELLA PREVENZIONE IN MEDICINA Investire nella prevenzione e nel controllo delle malattie croniche per migliorare la qualità della vita e del benessere degli individui e della società in generale e rendere sostenibile l’intero sistema salute. 9) PREVIENI GLI INCIDENTI DOMESTICI I principali fattori di rischio su cui agire in maniera preventiva, con approccio multidisciplinare ed integrato, sono: DECALOGO “HEALTHY AGEING” 10) IL CORRETTO USO DEI FARMACI I farmaci, come tutte le nuove tecnologie in medicina, hanno permesso di raggiungere risultati stupefacenti in termini di aumento dell’aspettativa di vita. Ma se non usati con attenzione possono essere pericolosi per la nostra salute. La letteratura scientifica sull'uso di farmaci ed i problemi associati è ampia, soprattutto per quanto riguarda la fascia di popolazione over 65anni. – Per l’anziano la medicina moderna ha coniato il termine malato complesso intendendo il fatto che, solitamente, il paziente anziano consuma più farmaci a causa della sovrapposizione di più malattie, spesso croniche. – Con l'avanzare dell’età può diventare più difficile seguire scrupolosamente le istruzioni ricevute. – L’ideale, per giungere ad una vecchiaia in salute e/o beneficiare comunque di nuovi trattamenti sempre più efficaci, è assumere i farmaci nel modo corretto e solo quando sono veramente necessari. Fattori predittivi della longevità (Destrem 1971) Distinguere fattori reversibili e fattori permanenti. Fra i primi vengono posti, nelle società occidentali: l'abitare in un ambiente ecologicamente non degradato e comunque non caotico nella sua urbanizzazione; l'appartenere a un nucleo familiare stabile e unito, dove i lutti e le separazioni siano stati assorbiti e ben integrati; il rispettare le normali regole dell'educazione alla salute; il superare, sia fisiologicamente sia psicologicamente, malattie e stress organici. Tra i fattori permanenti vengono inclusi: la predisposizione genetica; l'appartenenza a un ceppo familiare dove la vita media è elevata; la presenza o assenza di gravi patologie. Altri fattori predittivi della longevità di una persona derivano dall'influenza delle variabili di natura psicosociale. All'interno di studi longitudinali si dimostra, infatti, che individui con basso status socioeconomico e con istruzione scolastica e livello professionale modesti hanno una probabilità di sopravvivenza minore rispetto a coetanei con una condizione sociale migliore. Vi sono poi ruoli sociali che appaiono funzionali alla longevità, tra cui quello del 'NONNO' (Poderico 1990) L’INFLUENZA ECONOMICA Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, due terzi dei cittadini europei che hanno raggiunto l’età della pensione soffrono di almeno due condizioni croniche, con una forte pressione sui sistemi sanitari. Inoltre, i Paesi dell’UE spendono già, in media, più di un quarto del proprio PIL in strumenti di protezione sociale, principalmente sotto forma di pensioni, sanità e assistenza a lungo termine. L’attuale crisi finanziaria sta mettendo a dura prova tale quadro. Increasing Healthy Life Years may be a way to reduce the economic risks associated with demographic change. 3. The Economic Consequences of More Healthy Life Years - Europe cannot afford to have people drop out of the labour market when they are in their fifties - Healthy people are also likely to be more productive at work Responsabili di oltre il 25% dei pensionamenti I Paesi dell’UE spendono in media in strumenti di protezione sociale, principalmente sotto forma di pensioni, sanità e assistenza a lungo termine più di 1/4 del proprio PIL L’Italia spende già la quota maggiore del proprio prodotto interno lordo (PIL) per le spese previdenziali, circa il 16%, seguita dalla Francia con il 14%, Germania e Spagna ferme al 11%, e, nonostante ci sia a fianco per età media, dal Giappone con una spesa del 10%. (Pew Research Center , 2010) Crescita anche della spesa previdenziale e sanitaria contrazione della partecipazione delle classi più giovani al mercato del lavoro (alzare l’età pensionistica, sfavorendo il cd. ricambio generazionale) L’INFLUENZA ECONOMICA previsioni - tecnologie saranno sempre più potenti - la produzione sarà più lenta, dunque si ‘crescerà’ di meno. - Possibile una contrazione anche delle attività imprenditoriali (i più giovani sono spesso i portatori) - Contrazione della tendenza al risparmio - l’aumento delle famiglie con un solo componente (in Italia sono già una su tre) - aumento del numero di anziani che vivono da soli, con tutti i bisogni legati alla salute e alla cura della persona che ne conseguono Il sistema sanitario e socio-assistenziale italiano Maggio 2009 Il peso delle malattie croniche, che già oggi colpiscono il 25 per cento della popolazione e rappresentano il 70 per cento della spesa, inciderà sempre di più sul bilancio del sistema di Welfare. Per gli ultrasettantacinquenni è di quasi dieci anni la prospettiva di vita in condizioni di disabilità. Dei 2,5 milioni di disabili presenti in Italia, ben 900 mila sono di fatto confinati in casa vivendo in strutture che, per le barriere architettoniche esistenti, non consentono il loro agevole spostamento. Il sistema sanitario e socio-assistenziale italiano Maggio 2009 - rafforzamento dei servizi socio-sanitari, su programmi di assistenza domiciliare, su una reale accessibilità alle nuove tecnologie, alimentare reti di relazioni sociali. - sviluppo di servizi integrati, la diffusione dell’assegno di cura a sostegno del lavoro delle famiglie, l’attivazione di servizi di sollievo e di centri diurni. - promozione all’invecchiamento in buona salute mediante la prevenzione attiva dei principali fattori di rischio correlati anche agli stili di vita - la permanenza nel mercato del lavoro rappresenta la strategia centrale per combattere il disagio sociale ed economico, garantire ancora un ruolo attivo nella società. CONCLUSIONI L’Ufficio Statistico Europeo ha stimato che in Europa, entro il 2060, ci saranno solo due persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni persona oltre 65 anni, rispetto al rapporto di 4 a 1 di oggi (Eurobarometer, 2012). Gli Stati membri dell’UE già spendono, in media, più di un quarto del loro Prodotto Interno Lordo nella protezione sociale (l’Italia è arrivata nel 2010 al 29,1%), la maggior parte a favore delle persone anziane in forma di pensioni, sanità ed assistenza a lungo termine L’UE ha definito il 2012 come "Anno europeo per l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni ". -creare una società in cui gli anziani possano svolgere attivamente un ruolo importante -condividere le buone pratiche assistenziali e sociali -favorire politiche efficaci nel rafforzare la attiva partecipazione nella società -promuovere un invecchiamento sano ed indipendente, attraverso un approccio proattivo alla prevenzione, all’adozione di comportamenti ed abitudini salutari ed all’accesso ai servizi ed alle conoscenze, fino a rendere la vita di tutti i giorni più age-friendly. The European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing is a cooperation of EU, regions, industry, research institutions and healthcare professionals, to improve the quality of life of older people. PER CONCLUDERE ALCUNI MESSAGGI Professionisti Cittadini Information Technology Conoscenza 4 suggerimenti Non ostinarsi a modificare la struttura, ma il modo di lavorare e di pensare Focalizzarsi sui problemi dei pazienti e sui sistemi in grado di risolverli, non solo sulle esigenze dei professionisti e delle organizzazioni Mettere il paziente al centro Gestire la conoscenza ed il talento con la stessa attenzione con cui si gestiscono i soldi CONCLUSIONI L’invecchiamento della popolazione presenta una serie impressionante di sfide per i nostri sistemi di welfare e di finanze pubbliche Una politica di sostegno alle persone con disabilità basato principalmente su un sostegno economico diretto (pensioni, indennità), con il progressivo invecchiamento della popolazione rischia di divenire difficilmente sostenibile Perchè mi ha dato una risposta Gia, ma assolutamente come lo corretta ma Leihadeve capito? Dove mi un totalmente essere trovo? ricercatore… irrilevante Perche non sa metri dove si A 30 da Lei deve Giasa ma trova, non dove sta terra in una come ha daun andando, eessere ora a mongolfiera politico… me la fatto colpa adi tutto questo.. capirlo?