CIVES – CITTÀ VIVE, EQUE E SANE
20-23 APRILE 2015
Lo stato di salute della popolazione nelle
regioni e nei comuni italiani: i bisogni e le
nuove sfide
Dott.ssa Tiziana Sabbetta e Dott.ssa Marta Marino
Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane
Università Cattolica del Sacro Cuore
Mission
L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, fondato nel
2003, ha lo scopo di monitorare, secondo criteri di scientificità, l’impatto
dei determinanti organizzativi e gestionali su cui si fondano, attualmente,
i Sistemi Sanitari Regionali e trasferire i risultati della ricerca ai
responsabili regionali e aziendali e alla comunità scientifica nazionale ed
internazionale.
Attività di ricerca/editoriale
La principale attività di ricerca dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle
Regioni Italiane è volta ad analizzare lo stato di salute e la qualità dell’assistenza,
a livello regionale, della popolazione in generale o di particolari «gruppi» di
popolazione. Sono stati svolti anche studi ad hoc su alcune tematiche connesse
alla salute.
Queste attività di ricerca si concludono con la pubblicazione di Report per la
divulgazione di informazioni scientificamente corrette da poter essere utilizzate
dalle Istituzioni di settore per la pianificazione di azioni adeguate, razionali e
tempestive idonee a migliorare la salute e a garantire un’adeguata ed equa
assistenza sanitaria sull’intero territorio.
Fonti dati
Per descrivere sinteticamente i fenomeni oggetto di studio e/o misurare le
variazioni nel tempo e tra realtà diverse, vengono utilizzati set di indicatori con
riconosciuta validità scientifica e correttezza metodologica.
A seguito di revisione sistematica, per la costruzione degli indicatori vengono
utilizzati e/o elaborati dati pubblicati su fonti istituzionali nazionali e/o regionali.
Per alcuni indicatori si usufruisce di dati relativi ad indagini ad hoc di progetti
specifici di Enti riconosciuti.
Per la misura degli indicatori relativi all’assistenza ospedaliera vengono eseguite
elaborazioni sulle Schede di Dimissione Ospedaliera.
Le note metodologiche riferite alle fonti e alla costruzione degli indicatori
utilizzati vengono rigorosamente riportate all’interno di ogni Report pubblicato.
Report pubblicati
Rapporto Osservasalute
Edizioni 2003-2014
Senato della Repubblica
Roma, 5 luglio 2011
Report tematici
In collaborazione con
In collaborazione con
In collaborazione con
In collaborazione con
www.osservasalute.it
Rapporto Osservasalute 2014
195 Autori: formazione multidisciplinare (esperti di
Sanità Pubblica, clinici, demografi, epidemiologi,
matematici, statistici, economisti etc.) dislocati su tutto il
territorio italiano presso Università e Istituzioni
pubbliche nazionali, regionali e aziendali
86 Core indicators: con cui vengono descritti gli
aspetti essenziali della salute degli italiani e dei servizi
sanitari di tutte le regioni, con l’ausilio anche di tabelle,
grafici e cartogrammi
18 Box: focalizzati su alcune esperienze innovative
sperimentate in alcune singole realtà
7 Approfondimenti:
in cui alcuni problemi
prioritari vengono analizzati per prospettare possibili
soluzioni (pubblicati sul sito www.osservasalute.it)
Conferenza stampa
30 Marzo 2015
www.osservasalute.it
Parte Prima
Salute e bisogni della popolazione
- Popolazione
- Sopravvivenza e mortalità per causa
- Fattori di rischio, stili di vita e prevenzione
- Incidenti
- Ambiente
- Malattie cardio e cerebrovascolari
- Malattie metaboliche
- Malattie infettive
- Salute e disabilità
- Salute mentale e dipendenze
- Salute materno-infantile
- Salute degli immigrati
www.osservasalute.it
Popolazione
Piramide dell’età (anni) per genere: Italia - 1 gennaio 2013
Piramide dell’età (anni) per genere: Liguria e Campania - 1 gennaio 2013
Liguria
Campania
Popolazione anziana
Quota (per 100) di popolazione di 65 anni ed oltre per classe di età e regione Anno 2013
Popolazione ultracentenaria
Popolazione (valori assoluti) ultracentenaria per genere - Anni 2002-2013
La piramide familiare
Ieri
La piramide familiare
Oggi
Tasso di fecondità totale
Numero medio sul totale delle nascite di figli per donna per regione - Anno 2012
Italiane - Anno 2012
Straniere - Anno 2012
Età media delle madri al parto
Età media delle madri al parto per regione - Anno 2012
Età media delle madri al parto per provincia - Anno 2012
Sopravvivenza
Speranza di vita (anni) alla nascita per genere e regione - Anno 2012
Maschi - Italia 79,6 anni
Femmine - Italia 84,4 anni
Fattori di rischio - Fumo
Prevalenza (per 100) per abitudine al fumo nella popolazione di età 14
anni ed oltre per regione - Anno 2013
Alcol
Prevalenza (per 100) di
consumatori a rischio (criterio ISS)
per regione. Maschi - Anno 2012
Prevalenza (per 100) di
consumatori a rischio (criterio ISS)
per regione. Femmine - Anno 2012
Sovrappeso ed obesità
Prevalenza (per 100) di persone di
età 18 anni ed oltre in sovrappeso per
regione - Anno 2013
Prevalenza (per 100) di persone di
età 18 anni ed oltre obese per
regione - Anno 2013
Sovrappeso ed obesità nei minori
Prevalenza media (per 100) di minori (6-17 anni) in eccesso di peso per regione Anni 2012-2013
Attività fisica
Prevalenza (per 100) di persone di età 3 anni ed oltre che non
praticano sport o attività fisica per regione - Anno 2013
Screening mammografico
Quota media (per 100) di donne di età 50-69 anni che dichiarano di essersi
sottoposte a mammografia nei 2 anni precedenti l’intervista, su iniziativa
spontanea o nell’ambito di screening organizzati, per macroarea - Anni 2010-2013
Screening cervice uterina
Quota media (per 100) di donne di età 25-64 anni che dichiarano di essersi
sottoposte a screening della cervice uterina nei 2 anni precedenti l’intervista, su
iniziativa spontanea o nell’ambito di screening organizzati, per macroarea - Anni
2010-2013
Incidenti
Media di infortuni sul lavoro per regione - Anni 2011-2013
Mortalità per infortuni
Media di mortalità per infortuni sul lavoro per regione - Anni 2011-2013
Ambiente
Produzione (Kg/ab) pro capite di rifiuti solidi urbani per regione - Anno 2012
Gestione Rifiuti solidi urbani
Percentuale di rifiuti solidi urbani
smaltiti in discarica sul totale dei rifiuti
prodotti per regione - Anno 2013
Percentuale di rifiuti solidi urbani
inceneriti sul totale dei rifiuti
prodotti per regione - Anno 2013
Raccolta differenziata
Percentuale di rifiuti solidi urbani raccolti in modo differenziato sul
totale dei rifiuti prodotti per regione - Anno 2013
Rifiuti speciali
Produzione pro capite (Kg/ab) di rifiuti speciali per regione - Anno 2010
Polveri fini
Numero medio di giorni di superamento del valore limite delle
concentrazioni medie giornaliere di PM10 per regione - Anno 2012
Malattie cardiovascolari
Tasso (std per 10.000) di mortalità per malattie ischemiche del cuore per classe di
età e genere - Anno 2011
www.osservasalute.it
Tasso (std per 10.000) di mortalità per malattie ischemiche del cuore per genere
e regione - Anno 2011
Malattie metaboliche
Tasso (std per 10.000) di dimissioni ospedaliere, da istituti pubblici e privati
accreditati, di pazienti con diabete mellito per regione - Anni 2011-2013
Tasso (std per 10.000) di mortalità per diabete mellito per classe di età e genere Anno 2011
Tasso (std per 10.000) di mortalità per diabete mellito per genere e regione Anni 2010-2011
Amputazione arto inferiore
Tasso (specifico per 100.000) di dimissioni ospedaliere per amputazione all’arto
inferiore di pazienti con diabete mellito per genere - Anno 2012
Salute mentale
Trend del tasso (std per 10.000) di dimissioni ospedaliere per Malattia di
Parkinson e Malattia di Alzaimer, da istituti pubblici e privati, per genere Anni 2010-2013
Antidepressivi
Trend nazionale del consumo di farmaci antidepressivi - Anni 2000-2013
Consumo di farmaci antidepressivi per regione - Anno 2013
Suicidi
Decessi (valori assoluti) e tasso (std per 100.000) di mortalità per suicidio
nella popolazione di età 15 anni ed oltre per genere - Anni 1980-2011
www.osservasalute.it
Salute materno-infantile
Proporzione (per 100) di parti con TC primario e ripetuto per regione – Anno
2013
Procreazione Medicalmente Assistita
Cicli iniziati (per 1.000.000) con tecniche a fresco (FIVET e ICSI) per regione Anno 2012
Abortività volontaria
Tasso (std per 1.000) di abortività volontaria per regione - Anno 2012
Immigrati
Stranieri residenti (valori assoluti in migliaia) per regione - Anno 2011
Parte Seconda
Sistemi Sanitari Regionali e la
qualità dei servizi
- Assetto economico-finanziario
- Assetto istituzionale-organizzativo
- Assistenza territoriale
- Assistenza farmaceutica territoriale
- Assistenza ospedaliera
- Trapianti
- Mortalità riconducibile ai servizi sanitari
- Incidenza, mortalità e prevalenza dei principali tumori: impatto degli interventi di
prevenzione primaria e secondaria
www.osservasalute.it
Assetto economico-finanziario
Disavanzo/avanzo (valori in €) sanitario pubblico pro capite per regione Anno 2012
Assetto istituzionale-organizzativo
ASL (valori assoluti) che utilizzano almeno un canale web 2.0 per la
comunicazione con il cittadino per regione - Anno 2014
AO, IRCS e PU (valori assoluti) che utilizzano almeno un canale web 2.0 per
la comunicazione con il cittadino per regione - Anno 2014
Assistenza Territoriale
Tasso (per 100.000) di assistibili trattati in ADI per macroarea - Anni 2004-2012
Assistenza farmaceutica
Consumo farmaceutico territoriale (DDD/1.000 ab die), pesato per età, a carico
del SSN per regione
2001
2013
Spesa (valori in €) farmaceutica territoriale lorda pro capite, pesata per età, a
carico del SSN per regione - Anni 2001-2013
Antibiotici
Consumo (DDD/1.000 ab die) farmaceutico territoriale di antibiotici
a carico del SSN per regione
2013
2001
Assistenza ospedaliera
Tasso (std per 1.000) di dimissioni ospedaliere, da istituti pubblici e privati
accreditati, per Ricovero Ordinario e regione - Anni 2008-2013
Tasso (std per 1.000) di dimissioni ospedaliere, da istituti pubblici e privati
accreditati, per Day Hospital e regione - Anni 2008-2013
Degenza media (std per case mix) per regione - Anno 2013
Degenza media preoperatoria (std per case mix) in regime di Ricovero
Ordinario per acuti e per tutte le procedure principali eseguite per regione Anni 2007-2013
Inappropriatezza
Percentuale di pazienti di età 65 anni ed oltre operati entro 2 giorni
per frattura del collo del femore - Anni 2001-2013
Trapianti
Trapianti (valori assoluti) eseguiti - Anni 1992-2013
Donatori
Donatori (valori assoluti) utilizzati - Anni 1992-2013
Tumori - Polmone
Stime di incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone per genere Anni 2003, 2013
Mammella
Stime di incidenza, mortalità e prevalenza per tumore della mammella - Anni
2003, 2013
Colon-retto
Stime di incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del colon-retto per
genere - Anni 2003, 2013
Cervice uterina
Stime di incidenza, mortalità e prevalenza per tumore della cervice uterina Anni 2003, 2013
Conclusioni - Stato di salute
Il quadro che emerge dall’analisi dei dati relativi allo stato di salute
della popolazione italiana evidenzia una condizione di benessere
fisico dei cittadini complessivamente buona, ma sottolinea l’urgenza
di incentivare l’offerta di servizi preventivi e di politiche sociosanitarie ad hoc che impediscano agli stessi di ammalarsi. Evidente,
in questo ambito, è il gap tra Nord e Sud in quanto i settentrionali
risultano essere molto più “salutisti” e, quindi, più attenti al loro stato
di benessere fisico.
Conclusioni - Assistenza
L’analisi dei dati relativi alla qualità dell’assistenza sanitaria ed
all’erogazione dei servizi evidenzia una disomogeneità nel
diritto all’assistenza sull’intero territorio nazionale in termini
sia qualitativi che quantitativi.
Anche in questo settore le aree di maggiore criticità si
riscontrano, principalmente, nel Meridione dove l’offerta e la
qualità dei servizi risultano carenti e, talvolta, insufficienti a
sopperire alle richieste dell’utenza.
AGENDA
 Bisogno, domanda ed offerta
 La valutazione dei bisogni e la relazione sanitaria
 Nuove sfide: l'invecchiamento attivo ed il decalogo
«Healthy Ageing»
I BISOGNI DI SALUTE
 I servizi sanitari devono essere progettati e realizzati per
soddisfare i bisogni di salute della popolazione.
 Come distinguere bisogni da desideri o da aspettative? (needs vs
wants)
 Loss (1990): “A need for health care exists when an assessor believes that health care ought
to be provided”
 A chi spetta l’assessment? Da quale punto di vista vanno
misurati e valutati i bisogni?
 A livello clinico? A livello di popolazione? A livello di decisione-gestione socio-sanitaria?
BISOGNO DI SALUTE
E’ l’insieme delle condizioni di bisogno per le quali esista un
intervento sanitario efficace.
“E’ la capacità di beneficiare di un trattamento efficace e
rappresenta un requisito dell’individuo che gli consente di
raggiungere, mantenere o ristabilire un accettabile livello di
indipendenza sociale o qualità di vita” (Culyer)
“Che cosa i professionisti sanitari decidono che sia legittimo che i
pazienti chiedano ” (Vissers)
il bisogno di salute si traduce nel bisogno di assistenza sanitaria
La valutazione dei bisogni sanitari
 Molti operatori sanitari si preoccupano di
identificare i bisogni sanitari dei singoli pazienti
– Con la formazione e l’esperienza abbiamo messo a punto
un approccio sistematico a questa valutazione
 e lo utilizziamo sempre prima di iniziare un trattamento che
riteniamo efficace
 Un simile approccio sistematico finisce spesso per
mancare quando si valutano i bisogni sanitari di una
popolazione o di una comunità
Da: Wright et al., BMJ, 1998; 316:1310-1313
Perché valutare?
 Per decidere l’allocazione delle risorse
– Funzione del terzo pagante
– Criteri diversi dal prezzo per decidere il valore di un trattamento
 Ignoranza dei pazienti
– Consumerismo; Prove di efficacia “user friendly”; Trattamenti vs sintomi, non vs patologia
(farmaci da banco)
 Per migliorare le conoscenze e le decisioni dei professionisti
– Il 21% di 126 trattamenti è inefficace (Dubilsky, 1990)
 Per migliorare le conoscenze e le decisioni dei manager
– Ci concentriamo sui trattamenti, ma non valutiamo gli sprechi in servizi e organizzazioni
inefficaci
 Perché dobbiamo
Øvreitveit J, 2000
Different aspects of needs
E’ l’insieme delle
condizioni di bisogno
per le quali esista un
intervento sanitario
efficace.
?
(Wright, BMJ, 1998)
Desiderio
Consapevolezza dell’esistenza di un bisogno
soddisfabile dal sistema di offerta
può precedere o seguire un
Bisogno assoluto
Condizione di necessità per la quale
è possibile un intervento efficace
Bisogno espresso o
non espresso
è necessario un processo
oggettivabile che lo codifichi in
Bisogno normato
viene trasformato dai
professionisti sanitari in
Richiesta di servizi
Soddisfatta
Non appropriata
Erogazione di prestazione
Non soddisfatta
(es. liste di attesa)
Utilizzazione dei servizi
Appropriata
de Belvis AG, Volpe M.
2008
BISOGNO, DOMANDA, OFFERTA
de Belvis, Volpe (2007) , modificata da
Vissers, 1998 e Pencheon, 2008
BISOGNO, DOMANDA, OFFERTA
(Caso 1) il bisogno è inespresso o non
emerge tempestivamente
(Caso 2) la domanda – espressione o
meno di bisogno normato - non trova
corrispondenza nell’offerta di servizi
(Caso 3) i servizi sono assolutamente
inutilizzati perché non accettati,
adeguati o semplicemente non efficaci
(Caso 4) la domanda è traduzione di
un bisogno normato, ma non è
soddisfatta tempestivamente
(Caso 5) il sistema di offerta pubblico
o privato accreditato induce la
domanda di servizi
(Caso 6) i servizi – specie se di sanità
pubblica e legati alla prevenzione
secondaria o al cambiamento di stili di
vita - sono proposti senza la richiesta
del paziente
BISOGNO, DOMANDA, OFFERTA
(Caso 1) il bisogno è
inespresso o non
emerge
tempestivamente
(Caso 2) la domanda –
espressione o meno di
bisogno normato - non
trova corrispondenza
nell’offerta di servizi
(Caso 3) i servizi sono
assolutamente
inutilizzati perché non
accettati, adeguati o
semplicemente non
efficaci
BISOGNO, DOMANDA, OFFERTA
(Caso 4) la domanda è
traduzione di un
bisogno normato, ma
non è soddisfatta
tempestivamente
(Caso 5) il sistema di
offerta pubblico o
privato accreditato
induce la domanda di
servizi
(Caso 6) i servizi – specie
se di sanità pubblica e
legati alla prevenzione
secondaria o al
cambiamento di stili di
vita - sono proposti
senza la richiesta del
paziente
AGENDA
 Bisogno, domanda ed offerta
 La valutazione dei bisogni e la relazione sanitaria
 Nuove sfide: l'invecchiamento attivo ed il decalogo
«Healthy Ageing»
La Relazione sullo Stato di Salute
Descrive lo stato di salute della
popolazione ed i relativi
determinanti
Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP)
E’ una componente essenziale del ciclo di pianificazione,
programmazione e valutazione del Servizio Sanitario Nazionale. La
Relazione è stata introdotta dalla Legge n. 833 del 23 dicembre
1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, come informativa
periodica, da parte del Ministro della Sanità al Parlamento, sullo
stato di salute del Paese e sull’attuazione delle politiche sanitarie,
ed è stata successivamente individuata dal D.Lgs. n. 502 del 30
dicembre 1992, integrato dal D.Lgs. n. 229 del 19 giugno 1999, quale
strumento di valutazione del processo attuativo del Piano Sanitario
Nazionale.
Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP)
Le finalità della Relazione sullo Stato Sanitario del Paese sono:
■ illustrare le condizioni di salute della popolazione presente sul territorio
nazionale;
■ descrivere le risorse impiegate e le attività svolte dal Servizio Sanitario Nazionale;
■ esporre i risultati conseguiti rispetto agli obiettivi individuati dal Piano Sanitario
Nazionale;
■ presentare i risultati conseguiti in termini di efficienza e di qualità dell’assistenza
del Servizio Sanitario Nazionale;
■
fornire indicazioni per l’elaborazione
programmazione degli interventi.
delle
politiche
sanitarie
e
la
Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP)
La Relazione Stato di Salute: Obiettivi

La relazione sullo stato di salute di una USL, di una regione o di
nazione dovrebbe fornire elementi conoscitivi sufficienti e idonei
a:
 documentare la frequenza e la distribuzione dei fenomeni di
salute/malattia
 conoscere i bisogni sanitari nella loro genesi, dinamica e
distribuzione


funzione epidemiologica descrittiva
individuare i possibili fattori determinanti la distribuzione dei
fenomeni di salute/malattia da indagare mediante studi
specifici

funzione epidemiologica analitica
La Relazione Stato di Salute: Obiettivi
 consentire
la valutazione dell’efficacia e dell’efficienza
degli interventi e dei servizi socio-sanitari, della loro
accessibilità e del soddisfacimento dell’utenza
 funzione
valutativa
 identificare
le “aree problematiche”, cioè quei
fenomeni sanitari, quelle aree geografiche o quelle
condizioni organizzative dei servizi, che, in relazione
alla loro rilevanza epidemiologica, richiedono un
intervento prioritario
 funzione
di orientamento alle decisioni
Perché la Relazione Sanitaria?
A quindici anni dalla sua istituzione, la ASL si trova oggi di fronte ad
una doppia sfida:
- coniugare il soddisfacimento appropriato e tempestivo dei bisogni di salute
dei singoli e delle comunità, nel rispetto dei vincoli economici e finanziari,
- dare trasparenza all’azione istituzionale, per consentire a soggetti esterni ed
interni – primo fra tutti il cittadino - alla sua gestione di valutarne la performance.
Come assicurare che il management delle Aziende Sanitarie possa
disporre di tale substrato conoscitivo?
Perché la Relazione Sanitaria?
Se, nel governo delle Aziende Sanitarie la disponibilità di
informazioni sui bisogni di salute della popolazione e sulle
modalità di utilizzazione dei servizi costituisce un
presupposto ormai irrinunciabile alle decisioni di
pianificazione, programmazione ed organizzazione delle
attività, tuttavia, la valutazione dello stato di salute di una
popolazione ha rappresentato e rappresenta tuttora un
problema di ordine teorico e applicativo non indifferente.
La diffusione in Italia
• La Relazione Sanitaria, prevista fin dalla Legge 833/78, è una
pratica ancora poco diffusa nelle Aziende Sanitarie: meno del
25% adotta e rende pubblica la propria “Relazione Sanitaria”, a
riprova del fatto di quanto sia poco applicato il principio del
“misurare per decidere”.
• Considerando il totale della popolazione coperta da tale
strumento, questa corrisponde a poco più di 17.300.000
abitanti, pari al 29,6% della popolazione italiana, con
disomogeneità nella diffusione sul territorio nazionale.
• D’altra parte, dove la Relazione Sanitaria è strumento di
monitoraggio dei risultati dell’attività delle ASL, si registra il
verificarsi di un meccanismo a “volano virtuoso”:
• la sistematica applicazione di questo strumento,
preliminare alla conoscenza e alla consapevolezza delle
potenzialità di miglioramento della qualità, produce
informazioni a supporto decisionale ed innesca efficaci
meccanismi di governance tra gli attori aziendali.
SUD
12%
CENTRO
27%
ISOLE
4%
AREA NORDOVEST
16%
NORD-EST
41%
Fonte: de Belvis AG, Volpe
M (2008)
Mortalità per cirrosi e diabete
(RSM, ASL RME, 1995)
Femmine
Maschi
99
Le cure palliative.
L’assistenza ai malati terminali per tumore
(Lazio) -1
Gli indicatori di bisogno
• Incidenza tumori maligni: 20.000/anno
• Ospedalizzazione: 75.000 dimissioni/anno
in R.O. (53%, donne)
• Le morti per tumore nel Lazio sono ogni
anno circa 15.000 (T. std.: 258/00.000). Il
30% in età <65 anni
Fonte: PSR Lazio 2002-2004
Le cure palliative.
L’assistenza ai malati terminali per tumore
(Lazio) -2
Gli indicatori di bisogno
• L’esigenza per le cure palliative è valutata
in circa 9 p.l. su 100.000 (10/100.000, se si
includono anche i malati terminali di AIDS).
• La popolazione del Lazio è di 5.300.000
abitanti circa. Occorrono almeno 477 posti
letto. In effetti la L.R. 39/99 ha previsto la
riconversione di ca. 540 p.l.
Fonte: PSR Lazio 2002-2004
Le cure palliative.
L’assistenza ai malati terminali per tumore
(Lazio) - 3
Anno 2001
• Sul territorio regionale i p.l. sono 130, ripartiti in 4
strutture a Roma e 1 a Viterbo.
• Lo scarto tra disponibile/ottimale è di 1:4
Anno 2004
• Sul territorio regionale i p.l. sono 203, di cui 138 a Roma.
• Lo scarto tra disponibile/ottimale è di 2:4
Piano Sanitario Lazio 20102012
AGENDA
 Bisogno, domanda ed offerta
 La valutazione dei bisogni e la relazione sanitaria
 Nuove sfide: l'invecchiamento attivo ed il decalogo
«Healthy Ageing»
http://www.ebooks.iosp
ress.nl/
In collaborazione con
Invecchiare in
buona salute...
la sfida di una vita!
Analizzare in maniera uniforme ed
aggiornata la molteplicità di tematiche
che gravitano attorno alla salute ed
all’assistenza degli anziani, corredando
le analisi di dati validi e confrontabili tra
le realtà regionali italiane.
Parte Prima
La popolazione anziana
-
Popolazione
Sopravvivenza, mortalità e morbilità
Disabilità
Partecipazione degli anziani alla vita sociale
Libro bianco, 2012
Parte Seconda
Rischi per la salute ed assistenza sanitaria
- Reti sociali
- Fattori di rischio, stili di vita e prevenzione
- Malattie neurodegenerative e salute mentale
- Assistenza territoriale
- Assistenza ospedaliera
Libro bianco, 2012
INFLUENZE AMBIENTALI
Aspettativa di vita regolata dal nostro genoma
che determina quel patrimonio che costituisce
la riserva funzionale da spendere nell'arco della
vita, ma anche risultato dell'interazione del
background genetico con fattori ambientali e
socio-economici quali: dieta, attività fisica,
stress, fattori psico-sociali…
Invecchiamento “attivo” e prevenzione
L’invecchiamento di per sé non è comunque una
malattia e come tale non è prevenibile, né in alcun modo
curabile.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce
come invecchiamento “attivo” quello caratteristico del
gruppo di anziani che, pur essendo soggetti al
decadimento funzionale ineluttabile e proprio della
senescenza, conservano, fino alla fine dei loro giorni, una
capacità funzionale che consente loro una vita autonoma
e priva di disabilità.
L’invecchiamento “normale”, proposta per distinguerlo da quello
“patologico”, perché associato a una fragilità manifesta, alla
presenza di più malattie cronico-degenerative o comorbosità e
alla disabilità.
Dieci regole per
invecchiare in
buona salute
Rem haud sane difficilem, Scipio et Laeli, admirari videmini.
Quibus enim nihil est in ipsis opis ad bene beateque vivendum, eis
omnis aetas gravis est;
qui autem omnia bona a se ipsi petunt, eis nihil malum potest videri
quod naturae necessitas adferat.
Quo in genere est in primis senectus […]
Mi sembra, Scipione e Lelio, che voi vi stupiate di una cosa per nulla
difficile.
Difatti, chi non abbia dentro di sé risorse per vivere bene e con
serenità subisce il peso di ogni età;
chi, invece, sa trarre da sé ogni bene, non può considerare un male ciò
che necessità di natura impone.
E questo vale soprattutto per la vecchiaia.
Cicerone, L’arte di invecchiare; II, 4
Dieci regole per invecchiare in buona salute
Contiene 10 raccomandazioni evidence based, utili ad orientare la vita quotidiana
verso le buone pratiche ed i corretti stili di vita, per rendere la vecchiaia sinonimo di
salute, per dare un punto di fuga alla situazione disegnata dallo stesso Libro
Bianco.
1) Nessun uomo è un’isola
2) La cucina, arte della salute
3) Mantenere un peso corporeo adeguato
4) Praticare regolarmente attività fisica
5) Ridurre l’assunzione di alcolici
6) Fumo? No grazie
7) Il sole è vita, ma senza esagerare!
8) Utilizzare sempre le opportunità della prevenzione in medicina
9) Prevenire gli incidenti domestici
10)Il corretto uso dei farmaci
DECALOGO “HEALTHY AGEING”
1) NESSUN UOMO È UN’ISOLA
Focalizzare troppo i propri pensieri su se stessi rappresenta un fattore di rischio per
la salute, a partire dal cuore.
 Studio “storico”: questionario somministrato a 150 soggetti maschi a rischio di coronaropatia:
chi parlando faceva più frequentemente riferimento a sé stesso (io, me, per me…) aveva un
rischio di danno coronarico più elevato (Scherwitz L, 1983).
Curare la propria vita sociale ed i legami affettivi aiuta a mantenersi attivi nel
fisico e nella mente.
 Partecipare alle “reti sociali” fondate da appartenenza e fiducia reciproca tra individui ed
affetti (familiari, vicini, amici, colleghi, organizzazioni di volontariato, parrocchie..) protegge
dalla solitudine, dall’isolamento, e migliora la qualità della vita percepita nella sfera fisica e
psicologica.
L'individuo in età di pensionamento si sente, spesso per la prima volta, vecchio,
etichettato come tale dall'espulsione dal mondo lavorativo e sociale
condizioni di sopraffazione e mancanza di libertà, costrizione, isolamento coatto ecc
DECALOGO “HEALTHY AGEING”
2) LA CUCINA, ARTE DELLA SALUTE
E’ importante assumere 5 porzioni di verdura, ortaggi e frutta al giorno
Solo il 4,8% della popolazione
italiana assume almeno 5
porzioni al giorno di verdura,
ortaggi e frutta (Rapporto
Osservasalute, 2011)
3) MANTENERE UN PESO CORPOREO ADEGUATO
Il 31,6% degli adulti nel nostro Paese risulta in sovrappeso, il 10,6% è obeso
(Osservasalute, 2011)
DECALOGO “HEALTHY AGEING”
6) FUMO? NO GRAZIE…
Al passare di ogni secondo un fumatore muore prematuramente nel mondo
perdendo, in media, 13 anni in aspettativa di vita.
Il fumo è associato, in alcuni casi, ad un rischio 10-20 volte maggiore di contrarre più di
40 patologie differenti come il cancro, insufficienza respiratoria (broncopneumopatia
cronica ostruttiva), malattie vascolari, malattie gastrointestinali e osteoporosi tra altri
disturbi.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce nel fumo la prima
causa di morte evitabile nel mondo. Secondo le ultime stime il numero di
fumatori, a livello mondiale, si aggira intorno a 1.3 miliardi.
5) RIDURRE L’ASSUNZIONE DI ALCOLICI
In Italia la prevalenza di consumatori a rischio, nel 2009, è pari al 25,0% per gli uomini ed
al 7,3% per le donne.
Il consumo dannoso di alcol sta diventando sempre più comune tra fasce particolari della
popolazione, come gli anziani e gli adolescenti.
DECALOGO “HEALTHY AGEING”
7) IL SOLE È VITA…MA SENZA ESAGERARE!
8) UTILIZZA SEMPRE LE OPPORTUNITÀ DELLA PREVENZIONE IN
MEDICINA
Investire nella prevenzione e nel controllo delle malattie croniche per migliorare la
qualità della vita e del benessere degli individui e della società in generale e rendere
sostenibile l’intero sistema salute.
9) PREVIENI GLI INCIDENTI DOMESTICI
I principali fattori di rischio su cui agire in maniera preventiva, con
approccio multidisciplinare ed integrato, sono:
DECALOGO “HEALTHY AGEING”
10) IL CORRETTO USO DEI FARMACI
I farmaci, come tutte le nuove tecnologie in medicina, hanno permesso di
raggiungere risultati stupefacenti in termini di aumento dell’aspettativa di
vita. Ma se non usati con attenzione possono essere pericolosi per la nostra
salute.
La letteratura scientifica sull'uso di farmaci ed i problemi associati è
ampia, soprattutto per quanto riguarda la fascia di popolazione over
65anni.
– Per l’anziano la medicina moderna ha coniato il termine malato complesso
intendendo il fatto che, solitamente, il paziente anziano consuma più farmaci a causa
della sovrapposizione di più malattie, spesso croniche.
– Con l'avanzare dell’età può diventare più difficile seguire scrupolosamente le
istruzioni ricevute.
– L’ideale, per giungere ad una vecchiaia in salute e/o beneficiare comunque di nuovi
trattamenti sempre più efficaci, è assumere i farmaci nel modo corretto e solo
quando sono veramente necessari.
Fattori predittivi della longevità
(Destrem 1971)
Distinguere fattori reversibili e fattori permanenti.
Fra i primi vengono posti, nelle società occidentali: l'abitare in un ambiente
ecologicamente non degradato e comunque non caotico nella sua urbanizzazione;
l'appartenere a un nucleo familiare stabile e unito, dove i lutti e le separazioni
siano stati assorbiti e ben integrati; il rispettare le normali regole dell'educazione
alla salute; il superare, sia fisiologicamente sia psicologicamente, malattie e stress
organici.
Tra i fattori permanenti vengono inclusi: la predisposizione genetica;
l'appartenenza a un ceppo familiare dove la vita media è elevata; la presenza o
assenza di gravi patologie.
Altri fattori predittivi della longevità di una persona derivano dall'influenza delle
variabili di natura psicosociale. All'interno di studi longitudinali si dimostra,
infatti, che individui con basso status socioeconomico e con istruzione scolastica
e livello professionale modesti hanno una probabilità di sopravvivenza minore
rispetto a coetanei con una condizione sociale migliore.
Vi sono poi ruoli sociali che appaiono funzionali alla longevità, tra cui quello del
'NONNO' (Poderico 1990)
L’INFLUENZA ECONOMICA
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, due terzi dei cittadini europei
che hanno raggiunto l’età della pensione soffrono di almeno due condizioni
croniche, con una forte pressione sui sistemi sanitari. Inoltre, i Paesi dell’UE
spendono già, in media, più di un quarto del proprio PIL in strumenti di
protezione sociale, principalmente sotto forma di pensioni, sanità e assistenza a
lungo termine. L’attuale crisi finanziaria sta mettendo a dura prova tale quadro.
Increasing Healthy Life
Years may be a way to
reduce the economic risks
associated
with
demographic change.
3. The Economic Consequences of More Healthy Life Years
- Europe cannot afford to have people drop out of the labour market when they
are in their fifties
- Healthy people are also likely to be more productive at work
Responsabili di
oltre il 25% dei
pensionamenti
I Paesi dell’UE spendono in media in strumenti di protezione sociale,
principalmente sotto forma di pensioni, sanità e assistenza a lungo termine più di
1/4 del proprio PIL
L’Italia spende già la quota maggiore del proprio prodotto interno lordo (PIL) per
le spese previdenziali, circa il 16%, seguita dalla Francia con il 14%, Germania e
Spagna ferme al 11%, e, nonostante ci sia a fianco per età media, dal Giappone con
una spesa del 10%. (Pew Research Center , 2010)
Crescita anche della spesa previdenziale e sanitaria
contrazione della partecipazione delle classi più giovani al mercato del lavoro
(alzare l’età pensionistica, sfavorendo il cd. ricambio generazionale)
L’INFLUENZA ECONOMICA
previsioni
-
tecnologie saranno sempre più potenti
-
la produzione sarà più lenta, dunque si ‘crescerà’ di meno.
-
Possibile una contrazione anche delle attività imprenditoriali (i più giovani
sono spesso i portatori)
-
Contrazione della tendenza al risparmio
-
l’aumento delle famiglie con un solo componente (in Italia sono già una su
tre)
-
aumento del numero di anziani che vivono da soli, con tutti i bisogni legati
alla salute e alla cura della persona che ne conseguono
Il sistema sanitario e
socio-assistenziale
italiano
Maggio 2009
Il peso delle malattie croniche, che già oggi colpiscono il 25 per
cento della popolazione e rappresentano il 70 per cento della spesa,
inciderà sempre di più sul bilancio del sistema di Welfare.
Per gli ultrasettantacinquenni è di quasi dieci anni la prospettiva
di vita in condizioni di disabilità. Dei 2,5 milioni di disabili presenti in
Italia, ben 900 mila sono di fatto confinati in casa vivendo in strutture
che, per le barriere architettoniche esistenti, non consentono il loro
agevole spostamento.
Il sistema sanitario e
socio-assistenziale
italiano
Maggio 2009
- rafforzamento dei servizi socio-sanitari, su programmi di assistenza domiciliare, su
una reale accessibilità alle nuove tecnologie, alimentare reti di relazioni sociali.
- sviluppo di servizi integrati, la diffusione dell’assegno di cura a sostegno del lavoro delle
famiglie, l’attivazione di servizi di sollievo e di centri diurni.
- promozione all’invecchiamento in buona salute mediante la prevenzione attiva dei
principali fattori di rischio correlati anche agli stili di vita
- la permanenza nel mercato del lavoro rappresenta la strategia centrale per combattere
il disagio sociale ed economico, garantire ancora un ruolo attivo nella società.
CONCLUSIONI
L’Ufficio Statistico Europeo ha stimato che in Europa, entro il 2060, ci saranno
solo due persone in età lavorativa (15-64 anni) per ogni persona oltre 65 anni,
rispetto al rapporto di 4 a 1 di oggi (Eurobarometer, 2012).
Gli Stati membri dell’UE già spendono, in media, più di un quarto del loro Prodotto
Interno Lordo nella protezione sociale (l’Italia è arrivata nel 2010 al 29,1%), la
maggior parte a favore delle persone anziane in forma di pensioni, sanità ed
assistenza a lungo termine
L’UE ha definito il 2012 come "Anno europeo per l’invecchiamento attivo e la
solidarietà tra le generazioni ".
-creare una società in cui gli anziani possano svolgere attivamente un ruolo
importante
-condividere le buone pratiche assistenziali e sociali
-favorire politiche efficaci nel rafforzare la attiva partecipazione nella società
-promuovere un invecchiamento sano ed indipendente, attraverso un approccio
proattivo alla prevenzione, all’adozione di comportamenti ed abitudini salutari ed
all’accesso ai servizi ed alle conoscenze, fino a rendere la vita di tutti i giorni più
age-friendly.
The European Innovation Partnership on Active and Healthy Ageing is a cooperation of EU,
regions, industry, research institutions and healthcare professionals, to improve the quality of
life of older people.
PER CONCLUDERE
ALCUNI MESSAGGI
Professionisti
Cittadini
Information
Technology
Conoscenza
4 suggerimenti
 Non ostinarsi a modificare la struttura, ma il modo di
lavorare e di pensare
 Focalizzarsi sui problemi dei pazienti e sui sistemi in grado di
risolverli, non solo sulle esigenze dei professionisti e delle
organizzazioni
 Mettere il paziente al centro
 Gestire la conoscenza ed il talento con la stessa attenzione
con cui si gestiscono i soldi
CONCLUSIONI
L’invecchiamento
della
popolazione
presenta
una
serie
impressionante di sfide per i nostri sistemi di welfare e di finanze
pubbliche
Una politica di sostegno alle persone con disabilità basato
principalmente su un sostegno economico diretto (pensioni,
indennità), con il progressivo invecchiamento della popolazione
rischia di divenire difficilmente sostenibile
Perchè mi ha
dato una risposta
Gia, ma
assolutamente
come lo
corretta
ma
Leihadeve
capito?
Dove
mi un
totalmente
essere
trovo?
ricercatore…
irrilevante
Perche non
sa metri
dove si
A 30
da
Lei
deve
Giasa
ma
trova, non
dove
sta
terra
in una
come
ha daun
andando,
eessere
ora
a
mongolfiera
politico…
me la fatto
colpa
adi tutto
questo..
capirlo?
Scarica

Lo stato di salute della popolazione nei comuni italiani