Attualità
Configurare le reti
Proiettarsi
verso
logistiche
il domani
Discutere i driver delle scelte
di configurazione di reti
logistiche globali: personalità
del mondo accademico e di
quello imprenditoriale sono
stati chiamati a confrontarsi
sul tema. I risultati della
ricerca svolta dal C-log in
collaborazione con la Cranfield
School of Management e il
punto di vista di alcuni supply
chain manager.
88
febbraio 2009
Claudia Colicchia - C-log Centro di Ricerca sulla Logistica - Università Carlo Cattaneo LIUC
Supply chain internazionali
Network logistici e
governance dei flussi
I
n un panorama economico internazionale in cui il processo di globalizzazione
modifica le relazioni economiche, politiche e sociali, il ruolo della logistica si
sta progressivamente modificando. Dal
punto di vista logistico pensare in termini globali non è una moda, ma una necessità intrinseca alla materia stessa. È sempre la logistica che
crea, connette e gestisce punti diversi, permettendo efficienza nel trasferimento di informazioni, materiali e servizi. Allo stesso tempo però i
cambiamenti della geografia della domanda, la
creazione di nuovi poli logistici, i mutamenti continui dei costi delle strutture distributive impongono un processo di trasformazione continuo,
portando le aziende, soprattutto le multinazionali, a cambiamenti di configurazione dei propri
network logistici.
Nello scorso mese di dicembre si è tenuto presso
l’Auditorium LIUC il convegno “Global Logistics
Networks Redesign”, organizzato dal Centro di
Ricerca sulla Logistica dell’Università Cattaneo
LIUC in collaborazione con Assologistica Cultura
e Formazione, sul tema delle strategie di configurazione dei network logistici nel moderno contesto economico-produttivo globale, analizzate attraverso le scelte di alcune aziende di successo
operanti in diversi settori industriali.
L’organizzazione di questo evento di rilevanza
internazionale, che ha coinvolto personalità del
mondo accademico e del mondo imprenditoriale, prende spunto da una ricerca condotta dal
C-log, Centro di Ricerca sulla Logistica dell’Università Cattaneo LIUC in collaborazione con la
Cranfield School of Management.
Obiettivo della ricerca, condotta dall’Ing. Alessandro Creazza, giovane ricercatore che opera
presso il C-Log, diretto dal prof. Fabrizio Dallari, è
quello studiare l’impostazione delle supply chain
internazionali in termini di network logistico e governance dei flussi, definendo i fattori che forni-
scono una prima chiave di interpretazione delle
scelte intraprese da un panel di primarie aziende multinazionali, analizzate secondo quattro dimensioni: il livello di internazionalizzazione della
supply chain, il grado di ottimizzazione del processo logistico, la varietà dell’ambiente di business e la complessità logistica.
Il focus dell’intervento di Fabrizio Dallari, direttore
del C-log è stato una panoramica dei cambiamenti in atto nel moderno contesto competitivo,
enfatizzando le ripercussioni sulle scelte strategiche e organizzative in ambito logistico.
Gli obiettivi, la metodologia utilizzata e i risultati
della ricerca sono stati presentati da Marco Melacini, ricercatore di sistemi produttivi e logistici,
Dipartimento di Ingegneria Gestionale, Politecnico di Milano, e da Alessandro Creazza, ricercatore senior del C-log, che sul tema oggetto del
convegno ha incentrato la propria tesi di dottorato, sintesi della ricerca effettuata da circa 2 anni nell’ambito del C-log e di un periodo all’estero trascorso presso l’Università di Cranfield sotto la supervisione di Martin Christopher, uno dei
più grandi esperti del settore a livello mondiale,
docente di Marketing and Logistics, presso la
Cranfield University.
Dopo aver chiarito i possibili livelli di intervento per
il ridisegno delle supply chain e le principali alternative di supply chain strategy nonché l’obiettivo
della ricerca, si sono quindi presentati i punti fondamentali del progetto, la metodologia adottata, le matrici di classificazione utilizzate, i driver e
fattori critici di successo per la progettazione del
Global Logistics Networks e i risultati ottenuti. Infatti i risultati della ricerca, che verrà ampliata nei
prossimi mesi, e la tassonomia proposta rappresentano un primo punto di riferimento destinato
a fornire ai supply chain manager una “chiave di
lettura strategica” per valutare quale sia l’approccio più adeguato alla configurazione delle reti logistiche su scala internazionale.
CHI È MARTIN CHRISTOPHER
Il Professor Martin
Martin Christopher è professore di Marketing e Supply
Christopher mentre
Chain Management presso la Cranfield School of Manrelaziona.
agement, UK. Il suo contributo nel campo della logistica e
del Supply Chain Management ha ottenuto numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Ha pubblicato paper
e libri riguardanti i temi di suo interesse, è stato co-editore dell’International Journal of Logistics Management e
partecipa attivamente a convegni e workshop di rilevanza internazionale.
Presso la Cranfield University, Martin Christopher è direttore del “Centre for Logistics and Supply Chain Management”, un’iniziativa senza eguali in Europa che tratta
i temi della logistica nel suo insieme, offrendo corsi Master part-time o full-time e programmi avanzati di formazione manageriale. La ricerca svolge un ruolo di primaria
importanza tra le attività del Centro e contribuisce alla
sua fama internazionale.
Oltre a dirigere numerosi progetti di ricerca, Martin Christopher è attualmente impegnato come consulente ed
esperto nel campo della logistica e Supply Chain Management, ed è membro del consiglio di amministrazione di LCP Consulting, azienda di servizi di consulenza nell’ambito del Supply Chain Management. Martin Christopher è membro onorario del Chartered Institute of Logistics & Transport, del Chartered Institute of Marketing, membro del Chartered Institute of Purchasing & Supply di cui è stato nominato Professore emerito nel 2007. Nel 1988
ha ricevuto come riconoscimento al suo contributo alla formazione in ambito logistico la medaglia
d’oro intitolata a Sir Robert Lawrence, nel 1997 ha ottenuto il riconoscimento del Council of Logistics Management’s Foundation e nel 2005 ha ricevuto il premio Distinguished Service dal Council of
Supply Chain Management Professionals.
Interviene quale docente esterno presso le Università di Hull (Inghilterra), Madrid e Barcellona (Spa-
I Professori Carlo Noè (a sinistra) e Fabrizio Dallari (a
destra) in compagnia dell’ospite internazionale Martin
Christopher.
A partire da scelte di natura “fisica” è innanzitutto necessario capire come organizzare le reti logistiche, come impostare la governance dei
flussi logistici, tra head quarter e filiali locali. Alla
presenza del prof. Martin Christopher dell’Università di Cranfield, i direttori logistici e i supply
chain manager di alcune importanti realtà in di-
versi settori industriali hanno discusso con i partecipanti sulle logiche sottostanti le scelte di assetto delle proprie reti logistiche e sulle variabili che in questi ultimi tempi stanno imponendo
forti cambiamenti.
Il tavolo dei relatori ha visto coinvolte alcune aziende, tra le quali Bticino, HP, Carlsberg, Procter &
Gamble, Pirelli e Whirlpool, che hanno presentato il proprio modello logistico e le proprie scelte
strategiche di configurazione della supply chain
a livello globale. Scelte che inevitabilmente devono confrontarsi con il mondo dei servizi logistici internazionali offerti da primarie società: Maurizio Capurro di Maersk Logistics ha affrontato
il tema della reingegnerizzazione di una supply
chain internazionale nel settore high value consumer goods, evidenziando le aree di intervento
e la quantificazione del valore creato.
Di grande rilevanza anche l’intervento di Massimo Visconti, fondatore di Vlab Innovation Advisor,
che si è concentrato sul tema dell’innovazione
dei processi logistici in un contesto in cui gli attori devono confrontarsi con la necessità di progettare soluzioni sempre più efficienti e in grado
di dare un servizio “ritagliato” sulle necessità del
consumatore finale.
L’incontro si è concluso con l’intervento del prof.
Martin Christopher, che ha evidenziato le princi-
pali problematiche di gestione delle supply chain
globali in un periodo di turbolenza dei mercati e
dell’economia. L’ambiente di business in cui le
aziende si trovano oggi a operare è contraddistinto da una “tempesta perfetta”, ovvero da una
situazione in cui molteplici fattori di diversa natura, competitiva, finanziaria e politica, concorrono insieme a definire nuove regole di competizione tra le supply chain globali in uno scenario sempre più complesso e rischioso. <Supply
chains compete, not companies>, afferma Martin Christopher.
In quest’ottica la strategia logistica deve ispirarsi
al concetto di “agility”, creando delle supply chain
robuste e competitive, capaci di rispondere rapidamente ed efficacemente ai cambiamenti repentini e imprevedibili che contraddistinguono il
mercato odierno. Il supply chain (re)engineering
è il primo aspetto da prendere in considerazione secondo Christopher per raggiungere l’ambizioso obiettivo di una supply chain agile, moderna e competitiva.
Le domande chiave che Christopher ha posto
ai supply chain manager, a conclusione del suo
intervento, rappresentano le sfide che le aziende
si trovano oggi ad affrontare. Definire opportuni
piani d’emergenza (o contingency plan) in caso
di eventi inaspettati, riconfigurare le proprie supply chain per un miglioramento continuo in termini di efficacia ed efficienza, dare sempre più
importanza al concetto di sostenibilità sono alcuni degli spunti di riflessione emersi durante la
discussione finale con Martin Christopher, che
caratterizzano le attuali attività delle supply chain
globali per affrontare efficacemente l’economia
del futuro.
■
febbraio 2009
89
Scarica

Supply chain internazionali