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SPECIALE CILIEGIO
Effetto del portinnesto e della forma
di allevamento su produttività
e qualità dei frutti di nuove varietà
Michelangelo Grandi - Stefano Lugli - Riccardo Correale
Dipartimento di Scienze Agrarie - Università di Bologna
L
a tendenza in atto nella cerasicoltura specializzata verso l’alta densità di piantagione comporta necessariamente l’adozione di portinnesti
nanizzanti o semi-nanizzanti. L’impiego
di questi soggetti consente, infatti, una
riduzione della vigoria, una più precoce
messa a frutto, una produttività elevata
ed una maggiore efficienza produttiva
(Lugli e Musacchi, 2009), ma molto spesso il loro impiego ha riflessi negativi sulla
qualità dei frutti, già evidente in alcuni
casi nelle prime produzioni (Quartieri et
al., 2008; Sansavini et. al, 2013). È altresì noto che, con le tecniche di gestione
dell’albero nella fase di allevamento e
potatura è possibile regolare il carico
produttivo, adattare la struttura della
pianta al proprio habitus vegeto-produttivo al fine di coniugare livelli produttivi
elevati con elevata qualità dei frutti.
La continua introduzione di nuove
varietà (Fideghelli e Della Strada, 2011),
se da un lato ha portato un miglioramento in termini pomologici dell’assortimento varietale (Bassi, 2010; Palasciano et al., 2012), dall’altro può rendere
difficoltosa la scelta delle cultivar, i cui
criteri non dovrebbero basarsi solo su
aspetti commerciali, ma anche tecnici.
Occorre cioè considerare non solo l’influenza che le diversità climatiche e pedologiche possono avere sulle risposte
produttive e qualitative delle varietà, ma
anche le possibili interazioni che derivano dall’impiego di portinnesti a diverso
grado di vigoria e forme di allevamento
differenti.
Comunicazione presentata al “7th Cherry International
Symposium”, Plasencia (Spagna), 23-27 giugno 2013
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Materiali e metodi
A questo scopo è stata impostata a
Vignola (Mo), area tradizionalmente
vocata per la cerasicoltura, una prova
sperimentale in cui due nuove varietà
recentemente licenziate dall’Università
di Bologna (Sweet Aryana® PA1UNIBO*
e Sweet Lorenz® PA2UNIBO*) sono state
testate in combinazione con due portinnesti a differente grado di vigoria e due
diverse forme di allevamento, al fine di
trarne utili indicazioni circa le potenzialità di queste nuove cultivar in diversi sistemi d’impianto.
La scelta dei portinnesti, messi a dimora nel gennaio 2007 ed innestati a
triangolo nel febbraio 2008, è ricaduta
su un soggetto vigoroso molto impiegato
a Vignola, il Colt, con sesto d’impianto
5x3 m (667 piante/ha), ed uno nanizzante, Gisela® 6 (Gi6), con sesto 4x2 m (1250
piante/ha); sono inoltre state adottate due
forme di allevamento, vaso multiasse in
combinazione con Colt e palmetta stretta
con Gi6.
Nel biennio 2011-12 si è provveduto a rilevare l’entità delle produzioni
(kg/pianta), mentre un campione rappresentativo di frutti è stato sottoposto a
calibratura e ad analisi qualitative di laboratorio riguardanti colorazione della
buccia (con colorimetro portatile Minolta Chromameter II, coordinate L*, a*, b*
e successivo calcolo dell’indice Chroma
per definire il grado di saturazione del
colore), peso (g), elasticità dell’epidermide (Durofel-Setop puntale 25), consistenza della polpa (penetrometro FTA
Güss, puntale da 6 mm Ø), contenuto in
solidi solubili (RSR, rifrattometro digitale
Atago) e acidi organici (espressa in g/l di
acido malico mediante Titolatore Com-
pact Tritation I Crison). I dati sono poi
stati sottoposti ad analisi della varianza
con successiva separazione delle medie
con test SNK.
Risultati e discussioni
Parametri produttivi
Le fruttificazioni registrate nel quarto e quinto anno dall’innesto testimoniano livelli molto interessanti e variabili secondo il genotipo, il portinnesto
impiegato e la forma di allevamento
adottata (Fig. 1). I dati infatti evidenziano una produzione unitaria media
di Sweet Lorenz® leggermente superiore a Sweet Aryana®, ma soprattutto il
positivo effetto dato dalla interazione
portainnesto/forma d’allevamento sulle
performance produttive di entrambe le
cultivar specialmente su Colt, soggetto
vigoroso che induce normalmente una
più lenta entrata in produzione: in Sweet Aryana®,infatti, già al quarto anno
dall’innesto, la produzione nella combinazione “vasetto multiasse/Colt” si è
attestata sui 10 kg/pianta, raggiungendo i 18 kg/albero nell’anno successivo,
mantenendosi, quindi, nel biennio considerato, a livelli superiori rispetto alla
combinazione “parete stretta/Gi6” (6,2
kg/pianta al quarto anno e 12,2 kg/pianta al quinto). In Sweet Lorenz®, invece
le performance della tesi “vasetto multiasse/Colt” sono risultate essere discrete
(6,6 kg/albero) al quarto anno dall’innesto, anche se inferiori alla combinazione “parete stretta/Gi6” (11,4 kg/albero),
per poi raggiungere livelli produttivi
molto interessanti nel corso del quinto
anno (21,2 kg/pianta), distinguendosi
nettamente da quanto fatto registrare
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100%
25
21.2
Kg/albero
20
IV° anno da innesto
V° anno da innesto
T/ha
80%
18.4
16.6
15.2
15
13.3
12.2
10
11.4
10.2
6.2
14.2
Ø > 32 mm
60%
Ø 30-32 mm
Ø 28-30 mm
Ø 26-28 mm
40%
7.8
6.8
6.6
14.1
12.2
Ø 24-26 mm
Ø < 24 mm
4.4
5
20%
0
Colt
Vaso
multiasse
Gi6
Palmetta
stretta
Sweet Aryana®
Colt
Vaso
multiasse
Gi6
Palmetta
stretta
Sweet Lorenz®
Colt
Vaso
multiasse
Gi6
Palmetta
stretta
Sweet Aryana®
Colt
Vaso
multiasse
Gi6
Palmetta
stretta
Sweet Lorenz®
5Fig 1 - Produzioni unitarie e rese ettariali di Sweet Aryana® e Sweet
Lorenz® nelle combinazioni portinnesto/forma d’allevamento al IV° e V°
anno dall’innesto.
nella combinazione con il portainnesto
nanizzante (13,3 kg/pianta).
Analizzando le rese/ettaro, tenendo
conto dei differenti sesti d’impianto, si
nota il positivo effetto del portinnesto
nanizzante Gi6 che già al quarto anno
dall’innesto garantisce buone produzioni
(7,8 t/ha in Sweet Aryana® e 14,2 t/ha in
Sweet Lorenz®), attestandosi, poi, in entrambe le varietà, a livelli superiori alle
15 t/ha al quinto anno dall’innesto. Allo stesso tempo, però, la combinazione
“vasetto multiasse/Colt” ha fatto registrare un incremento produttivo notevole dal
quarto al quinto anno, con performance (12,2 t/ha in Sweet Aryana® e 14,1
in Sweet Lorenz®) quasi paragonabili a
quelle raggiunte su Gi6 con forma a parete.
Caratteristiche dei frutti
I risultati della calibratura (media
2011-12) sembrano, per ora, mostrare
un leggero effetto negativo del Gi6, la
cui influenza è risultata essere molto simile nelle due varietà oggetto di studio:
in Sweet Aryana®, infatti, tale soggetto ha
collocato circa il 50 % di ciliegie nelle
0%
Colt
Vaso mulitasse
Gi6
Palmetta stretta
Sweet Aryana®
Colt
Vaso mulitasse
Gi6
Palmetta stretta
Sweet Lorenz®
5Fig. 2 - Ripartizione percentuali delle ciliegie in classi di calibro nelle
diverse combinazioni della prova (medie IV° e V° anno dall’innesto).
classi di pezzatura migliori (Ø > 28 mm)
rispetto al 65 % del Colt. Andamento
analogo è stato riscontrato anche in Sweet Lorenz® dove oltre il 77 % delle drupe
provenienti dalla combinazione con Colt
(vasetto multiasse) presentava una pezzatura > 28 mm di diametro, mentre con
il soggetto Gi6 (palmetta stretta) rientrava
nella stessa classe di calibro circa il 64%
delle ciliegie (Fig. 2). Questo andamento è confermato anche dai dati relativi al
peso medio dei frutti (Tab. 1): Colt si è
infatti distinto significativamente da Gi6
producendo ciliegie più grosse (11,8 g)
rispetto al soggetto nanizzante (11,3 g).
Naturalmente, in questo diverso effetto
dei portinnesti può incidere anche il differente carico dei frutti che, almeno per i
primi anni di produzione rilevati, è stato
superiore nella combinazione con Gi6
(Fig. 1). I dati dei prossimi anni potranno
fornire a tal riguardo indicazioni ancor
più esaurienti. Non sono emerse invece
differenze significative tra il peso medio
dei frutti delle due varietà (11,6 g in Sweet Aryana® e 11,4 g in Sweet Lorenz®).
Analizzando il carattere elasticità della buccia, si evidenzia l’interazione tra
cultivar e portinnesto: infatti, solo le ciliegie della combinazione Sweet Aryana®/
Gi6 hanno fatto registrare valori di elasticità della buccia (indice Durofel 59) inferiori a tutte le altre combinazioni, che
si sono attestate ad un valore di indice
Durofel di circa 64. Relativamente alla
consistenza della polpa, nessun effetto
particolare è stato indotto dal soggetto
impiegato, mentre le principali differenze sono legate alla cultivar: le ciliegie di
Sweet Lorenz® sono risultate infatti più
sode (0,57 kg) di quelle di Sweet Aryana®
(0,51 kg), indipendentemente dal portinnesto impiegato.
In termini di solidi solubili, il portinnesto ha influenzato in modo significativo il contenuto degli zuccheri nelle ciliegie: in particolare, Gi6 ha favorito un
maggior titolo zuccherino (mediamente
20,7 °Brix), con un incremento di circa
il 10% rispetto al Colt, che si è attestato
a 18,7 °Brix. Il contenuto in acidi organici è stato misurato sull’intero campione
parcellare quindi non è stato possibile
confrontare statisticamente fra loro i diversi dati analitici: nonostante ciò i valori riportati in tabella 1 mostrano, nelle
5Figg. 3-4 - Sweet Aryana® allevata a palmetta (sin.) e a vaso multiasse (ds.).
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ciliegie di entrambe le varietà, livelli di
acidi organici molti simili fa loro (9,0 g/l
di acido malico in Sweet Aryana® e 8,8
g/l in Sweet Lorenz®) così come quelli
indotti dai due soggetti (8,9 g/l in Colt e
9,0 in Gi6).
Anche il colore dell’epicarpo è risultato influenzato dal soggetto impiegato:
Gi6 ha infatti indotto, in entrambe le
cultivar, una colorazione più scura della
buccia (indice Chroma 11,5), associata
anche ad una minor brillantezza dell’epidermide (valore L pari a 27,8) rispetto a
quanto fatto registrare dal Colt (Chroma e
L rispettivamente 13,2 e 30,1).
Conclusioni
Sulla base dei primi risultati della presente sperimentazione emergono positive indicazione circa il comportamento delle nuove varietà Sweet Aryana® e
Sweet Lorenz® in combinazione con
portinnesti a differente grado di vigoria
e con diverse forme di allevamento. Innanzitutto, il portinnesto Gisela® 6, nella
5Figg. 5-6 - Sweet Lorenz® allevata a palmetta
(sopra) e a vaso multiasse (sotto).
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Tab. 1 - Caratteristiche dei frutti di Sweet Aryana® e Sweet Lorenz® alla
raccolta (medie IV e V anno dall’innesto)
Cultivar
Pi
Forma
allevamento
Colt Vaso mulitasse
Gi6 Palmetta
stretta
Colt Vaso mulitasse
Sweet
Lorenz® Gi6 Palmetta
stretta
Sweet Aryana®
Sweet Lorenz®
Colt
Gisela 6
Sweet
Aryana®
11,7
64 A
0,52
18,3
9,0
Colore
L
Chroma
30,1
13,4
11,4
59 B
0,50
20,7
9,1
27,4
11,0
11,8
64 A
0,57
19,0
8,8
30,1
13,1
11,1
63 A
0,56
20,7
8,9
28,1
12,0
11,6 a
11,4 a
11,8 A
11,3 B
62
64
64
61
0,51 A
0,57 B
0,55 a
0,53 a
19,5 a
19,8 a
18,7 B
20,7 A
9,0
8,8
8,9
9,0
Peso
g
Durofel Durezza
25
Kg
°Brix Acidità*
g/l
28,7 a 12,2 a
29,1 a 12,5 a
30,1 A 13,2 A
27,8 B 11,5 B
* Parametro misurato sull’intero campione parcellare quindi non confrontabile statisticamente
A lettere diverse corrispondono differenze statisticamente significative (P=0,05%)
presente sperimentazione associato ad
una forma di allevamento a parete stretta, ha confermato il suo positivo effetto
nella precoce entrata in produzione delle due cultivar: le prime raccolte, anche
se nell’ordine di pochi kg/pianta, sono
state effettuate già al terzo anno dall’innesto (dato non riportato), consentendo
quindi all’impianto raggiungere alte performance produttive già al quinto anno
dall’innesto.
I risultati agronomici più interessanti
si sono però ottenuti nella combinazione
con il portinnesto Colt: la scelta di adottare la forma di allevamento a “vasetto
multiasse” associata ad una tecnica di
potatura “lunga” (senza cioè il raccorciamento delle branche) ha favorito una
più precoce entrata in produzione (già
al quarto anno dall’innesto) rispetto a
quanto ottenuto con le forme tradizionali (Lugli et al., 2005; Grandi et al., 2010),
rendendo quindi fattibile la possibilità di
ottenere livelli produttivi uguali o superiori a quelli attesi su Gi6 già a partire dal
6°-7° anno dall’innesto. Ciò a conferma
che, quando la varietà è molto fertile, la
scelta del soggetto dovrebbe ricadere su
portinnesti a vigoria medio-elevata o intermedia con modelli di impianto a densità medie (600 piante/ha) o medio-alte
(800-1200 piante/ha).
Inoltre, i parametri rilevati per le caratteristiche dei frutti denotano un’ottima
qualità generale delle ciliegie in tutte le
combinazioni della prova, a testimonianza che una gestione mirata della tecnica
colturale può ovviare ad alcuni limiti legati al singolo soggetto impiegato.
efficiency, these rootstocks can often have a negative impact on fruit quality, an effect that becomes
evident even in initial cropping years. Yet it’s also
a fact that tree training and pruning practices can
be used to control fruit load while adapting growth
habit and cropping so as to combine high yield and
high fruit quality. We thus tested the new cultivars
Sweet Aryana and Sweet Lorenz, planted in 2008,
grafted to the dwarfing stock Gisela 6 and the vigorous Colt and trained to narrow hedge and multileader vase at planting densities of 1,250 and 667
trees/ha in plots at Vignola, Modena Province. The
trial data, which have been recorded up to 2012,
include total yearly cropping per plant and per hectare, fruit size and weight, flesh firmness, sugar and
acid content, and colour. Preliminary results show
that Gisela 6 has positively affected early bearing
and yield levels up to year 4, whereas by year 5
yield levels with Colt and the multi-leader system
have reached those of Gisela 6. Fruit quality has been high in both combinations, indicating that specifically targeted management practices can obviate
the limitations of a given stock.
Bibliografia
Summary
Lugli S., Correale R., Gaiani A., Grandi Mi., Muzzi
E., Quartieri M., Sansavini S. 2005. Nuovi portinnesti di ciliegio validi per impianti intensivi.
Rivista di Frutticoltura, 3:41-47.
Grandi Mi., Lugli S., Correale R., Quartieri M.
2010. Influenza dei portinnesti su produttività
e qualità dei frutti di nuove varietà. Rivista di
Frutticoltura, 5: 38-47.
Quartieri M., Lugli S., Grandi Mi., Correale R.,
Gaddoni M., Muzzi E., Sansavini S. 2008. Portinnesti nanizzanti per impianti ad alta densità
con le cv Lapins e Regina. Rivista di Frutticoltura, 3:34-42.
Lugli, S., Musacchi, S. 2009. L’alta densità nel ciliegio assicura produzioni e qualità. L’informatore Agrario, 46:34-38.
Bassi G. 2010. Le nuove varietà: un grande passo in
avanti verso la qualità. Rivista di Frutticoltura,
5:14-21.
Fideghelli C, Della Strada G. 2011. Le varietà costituite nel mondo dal 1980 ad oggi. Convegno
Nazionale del Ciliegio, Vignola (Mo), 8-10 giugno 2011. Atti in stampa.
Palasciano M., Godini A., Bassi G., Giongo L., Liverani A., Sirri S., Pennone F. Tre nuove varietà
di ciliegio per gli impianti 2012. L’Informatore
Agrario, 22:50-54.
Sansavini, S., Lugli, S., Sorrenti, G. 2013. Nuovi
portinnesti nanizzanti per la coltivazione intensiva. Rivista di Frutticoltura, 4:20-35.
The current trend towards high-density plantings in the sweet cherry industry necessarily implies the use of dwarfing or semi-dwarfing stocks.
While many exert a positive effect on growth habit and cropping performance by reducing vigour
and inducing early bearing, high yield and yield
Gli autori ringraziano l’Az. Agr. Amidei Maria
Rosa di Vignola (MO) e la Coop. Agrintesa di Faenza (RA), sede di Castelfranco Emilia (MO) per la
collaborazione tecnica prestata.
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RINGRAZIAMENTI
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