Febbraio 2013
PAOLO LAZZARINO
JAGERMEISTER VINCE SUL MARCHIO COMPLESSO.
La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza n. 1249 dello scorso 18 gennaio, interviene nuovamente sulla
questione dell’individuazione dei termini del giudizio di confondibilità in relazione ai marchi c.d. complessi.
Protagonista del caso è il marchio “Jagermeister” del celebre liquore alle erbe tedesco, raffigurato di seguito.
La nota casa tedesca aveva convenuto in giudizio la concorrente ungherese Zwack denunciando la mancanza di
novità del marchio posteriore registrato per la classe dei vini liquorosi e ricomprendente anch’esso una “testa di
cervo crociata” che la Jagermeister riteneva confondibile con la propria.
I giudici di primo e secondo grado avevano rigettato la domanda di Jagermeister sulla base dell’assunto secondo cui
la confondibilità tra i due marchi doveva essere accertata all’esito di una valutazione globale e sintetica, ovvero con
riguardo all’insieme degli elementi grafici, visivi e fonetici da ciascuno di essi utilizzati. Nel caso di specie,
l’evidente differenza della componente denominativa dei due marchi portava ad escludere la confondibilità tra di
essi.
La Suprema Corte, investita della questione, ha però chiarito che il criterio della valutazione sintetica non può
applicarsi ai marchi complessi. La Corte ha precisato che il marchio complesso è diverso dal c.d. “marchio
d’insieme”, in cui la sola combinazione dei diversi elementi che lo compongono (figurativi, denominativi, grafici,
fonetici e visivi) conferisce al marchio la sua distintività. Il marchio complesso è invece costituito da più elementi tra
cui è comunque possibile individuare uno o più “cuori” che racchiudono l’intera forza distintiva e caratterizzante del
marchio stesso.
Ne discende che, se per il “marchio d’insieme” il giudizio di confondibilità deve incentrarsi sull’intera combinazione
nel complesso considerata, per il marchio complesso essa deve essere invece verificata con una valutazione analitica
rispetto ai singoli “cuori” del marchio quali elementi su cui si concentra maggiormente l’attenzione del consumatore.
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