Autonomia e flessibilità
Dipartimenti
Comitato tecnico scientifico
Ufficio tecnico
La storia del
Polo Qualità di Napoli
al passo con la Riforma
Autonomia e flessibilità
organico funzionale
o
organico strutturale?
La quota di autonomia rimane quella
prevista dal DPR 275/99 comprende
il 20% dell’orario complessivo delle
lezioni fermo restando che l’orario di
ciascuna disciplina non può essere
ridotto oltre il 20%.
Tali spazi sono comprensivi della
quota dedicata alle Regioni e devono
avvalersi delle risorse già esistenti
nelle scuole.
Le opzioni sono invece delle
articolazioni interne del curricolo in
relazione alle indicazioni emerse dal
confronto con le parti sociali, ivi
compresi i collegi e gli ordini
professionali, e dal confronto
istituzionale con le Regioni e gli Enti
Locali in Conferenza Unificata.
Possono essere utilizzati gli
spazi previsti per la flessibilità
(30% area di indirizzo nel
secondo biennio e
35% nell’ultimo anno).
Ad esempio si potrebbe
prevedere nell’indirizzo
Informatica l’opzione
"Programmatore di servizi
Web XML. .NET”
all'interno dell'articolazione
INFORMATICA
Linee guida MIUR
...Questo strumento va ricondotto,
tuttavia, ad un quadro di criteri
generali definiti a livello nazionale,
onde evitare il rischio del ritorno ad
una frammentazione e disarticolazione
dei percorsi formativi....
La quota di autonomia è determinata, nei limiti
del contingente di organico annualmente
assegnato alle istituzioni scolastiche, senza
determinare situazioni di soprannumerarietà,
in base all’orario complessivo delle lezioni
previsto per il primo biennio e per il
complessivo triennio
L’autonomia consente, dunque, di modificare i
curricoli, tenuto conto delle richieste degli studenti e
delle famiglie, entro il limite del 20% del monte ore
delle lezioni, o per rafforzare alcuni insegnamenti,
oppure per introdurre nuovi insegnamenti che
concorrono a realizzare gli obiettivi educativi
individuati nel piano dell’offerta formativa della
scuola.
Per sostenere l’autonomia delle scuole, il
Regolamento dispone che, nell’ambito delle dotazioni
organiche del personale docente determinate
annualmente con il decreto adottato dal Ministero
dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di
concerto con il Ministero dell’economia e delle
finanze, sia prevista la possibilità di assegnare,
previa verifica della sussistenza di economie
aggiuntive, un contingente potenziato di
organico alle singole scuole e/o di renderlo
disponibile attraverso gli accordi di rete.
Gli spazi di flessibilità, invece, sono riservati
esclusivamente alle aree di indirizzo; si possono aggiungere
alle quote di autonomia e sono disponibili a partire dal terzo
anno, nella misura del 30% nel secondo biennio e del 35%
nel quinto anno. Essi consentono di articolare le aree di
indirizzo per le quali il Regolamento non prevede
articolazioni, ovvero di adattare le articolazioni ivi
previste, con l’obiettivo di corrispondere alle esigenze del
territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del
lavoro, anche in relazione a particolari distretti produttivi
manifatturieri
Le opzioni sono indicate da un elenco nazionale
contenente anche l’indicazione delle classi di
concorso dei docenti che possono essere utilizzate per
gli insegnamenti ivi previsti. L’elenco nazionale è
adottato con un apposito decreto del Ministro
dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di
concerto con il Ministro dell’economia e delle
finanze, ed è periodicamente aggiornato
sulla base degli esiti del monitoraggio e della
valutazione condotti a livello nazionale.
Nel diploma rilasciato a conclusione
degli esami di Stato sono certificate le
competenze acquisite
dallo studente anche con riferimento
alle eventuali opzioni seguite.
La flessibilità non può determinare
comunque esuberi di personale, perciò
va utilizzata nei
limiti delle dotazioni organiche
assegnate.
Inoltre, per arricchire l’offerta formativa della
scuola e disporre di competenze specialistiche non
presenti nell’istituto, le scuole possono stipulare
contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro e
delle professioni, che abbiano una specifica e
documentata esperienza professionale maturata nel
settore di riferimento, nei limiti degli spazi di
flessibilità previsti dal regolamento sul riordino degli
istituti tecnici e delle risorse iscritte nel programma
annuale di ciascuna istituzione scolastica.
Come la pensiamo?
Quote di flessibilità
integrative o complementari
al curricolo attuale
con la collaborazione di
Regioni e Associazioni di Industriali
I rapporti Excelsior di Unioncamere
del 2010
parlano chiaro!
C'è bisogno di COMPETENZE
che i giovani diplomati e laureati
non hanno.
Le reti di scuole e aziende
possono soddisfare questi bisogni.
La Campania si è dotata
di una rete.
Rete Qu.A.S.
Rete Qu.A.S.
USR per la Campania
Polo Qualità
Confindustria regionale
Scuole
Allo studio l'ingresso della Regione Campania
Rete Qu.A.S.
USR per la Campania
Polo Qualità di Napoli
Confindustria Campania
Unione degli Industriali di Napoli
Istituzioni Solastiche
Rete Qu.A.S.
Gli istituti scolastici si impegnano a rendere
flessibile il curricolo
(nell'ambito delle indicazioni nazionali)
Confindustria si impegna a supportare la
flessibilità
Rete Qu.A.S.
Tutte le buone prassi costruite
sono a disposizione
presso il POLO QUALITA' DI NAPOLI
USR PER LA CAMPANIA
www.qualitascuola.com
email: [email protected]
Dipartimenti
...L’istituzione dei dipartimenti assume,
pertanto, valenza strategica per valorizzare la
dimensione
collegiale e co-operativa dei docenti,
strumento prioritario per innalzare la qualità
del processo di insegnamento/apprendimento...
“collegiale
e co-operativa dei docenti”
è scritto tutto qui
non sarebbe necessario dire altro.
In particolare, nel primo biennio, i dipartimenti
possono svolgere una funzione strategica per il
consolidamento, con il concorso di tutte le discipline,
delle competenze di base per la lingua
italiana, la lingua straniera e la matematica, per il
raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi culturali
previsti dall’obbligo di istruzione e tra l’area di
istruzione generale e le aree di indirizzo.
In generale, i dipartimenti possono individuare i
bisogni formativi e definire i piani di
aggiornamento del personale, promuovere e
sostenere la condivisione degli obiettivi educativi e la
diffusione delle metodologie più efficaci per
migliorare i risultati di apprendimento degli studenti.
Gli istituti tecnici definiscono, nella loro
autonomia e nel rispetto delle tutele
contrattuali in materia di organizzazione
del lavoro, le modalità di costituzione dei
dipartimenti e le regole per il
loro funzionamento.
Possono essere previste anche forme molto
flessibili e poco strutturate, con forme di
comunicazione in presenza e in rete tra i
docenti e gli altri soggetti interessati.
Si ritiene comunque opportuno che ad essi
vada riservato anche uno spazio fisico
dedicato.
Ogni Dipartimento elegge un coordinatore che
Presiede e coordina le riunioni
Relaziona al D.S. sulle decisioni assunte
Valuta le necessità dell'istituto e stabilisce le
Priorità
Tiene conto delle indicazioni del CTS
Esempio per un ex ITIS
ora Istituto Tecnico settore Tecnologico
Dipartimento Umanistico-linguistico
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
LINGUA INGLESE
STORIA
MATEMATICA
DIRITTO ED ECONOMIA
Dipartimento Matematico-scientifico
MATEMATICA
DIRITTO ED ECONOMIA
SCIENZE INTEGRATE (SCIENZE DELLA TERRA E BIOLOGIA
SCIENZE INTEGRATE (FISICA)
SCIENZE INTEGRATE (CHIMICA)
SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE
COMPLEMENTI DI MATEMATICA
Dipartimento Tecnologico
MATEMATICA
SCIENZE INTEGRATE (FISICA)
SCIENZE INTEGRATE (CHIMICA)
TECNOLOGIE E TECNICHE DI RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
TECNOLOGIE INFORMATICHE
SCIENZE E TECNOLOGIE APPLICATE
COMPLEMENTI DI MATEMATICA
SISTEMI E RETI
TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI INFORMATICI E DI
TELECOMUNICAZIONI
INFORMATICA
Dipartimento Economico
LINGUA INGLESE
STORIA
MATEMATICA
DIRITTO ED ECONOMIA
COMPLEMENTI DI MATEMATICA
GESTIONE PROGETTO, ORGANIZZAZIONE D’IMPRESA
I dipartimenti hanno un ruolo fondamentale:
Nella costruzione del curricolo verticale
Nell'orientamento in uscita
Nella redazione dei piani PON
Nella redazione del POF
Nell'interfaccia con il CTS
I dipartimenti
sono la ninfa vitale
della didattica.
Il CTS
Gli istituti tecnici, in base all’art. 5, comma 3
punto d) del Regolamento, possono dotarsi di
un comitato tecnico scientifico (CTS) composto
da docenti e da esperti del mondo del lavoro,
delle professioni e della ricerca scientifica e
tecnologica.
Il CTS costituisce un elemento che può favorire
l’innovazione dell’organizzazione degli istituti
tecnici; è un organismo con funzioni consultive e
propositive per l’organizzazione delle aree di
indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia
e flessibilità; è lo strumento per consolidare i rapporti
della scuola con il mondo del lavoro e delle
professioni e sviluppare le alleanze formative.
Pur non essendovi una specifica regolamentazione in materia, la
costituzione del CTS non può che essere formalizzata con apposite
delibere degli organi collegiali della scuola nel rispetto dei ruoli
istituzionali di ciascun organo. Per esigenze di trasparenza e correttezza
istituzionale, costituiscono parti integranti di tali delibere l’ atto
costitutivo e il regolamento di funzionamento che ne definiscono la
composizione anche in ordine alle competenze dei propri membri
(coerenti con le caratteristiche dell’istituto e le finalità del CTS), le
funzioni, le modalità organizzative e forme di comunicazione e di
cooperazione con gli organi collegiali dell’istituto, nel rispetto delle
loro specifiche competenze.
Sono necessari
uno statutoregolamento e un
atto costitutivo
Esempio di
regolamento del
CTS
Il CTS esercita una funzione consultiva
generale in ordine all’attività di
programmazione e all’ innovazione dell’
Offerta Formativa dell’Istituto.
Tutti i provvedimenti del Consiglio di
Istituto che attengono all’esercizio della
predetta attività sono emanati
sentito il Comitato.
Il Comitato può esprimere parere su ogni
altra questione che gli venga sottoposta dal
proprio presidente e dai suoi componenti in
particolare dai membri rappresentativi.
Il CTS propone, nello specifico,
programmi anche pluriennali di ricerca
e sviluppo didattico/formativo in
rapporto al sapere, al mondo del
lavoro e all’impresa, sia per gli studenti
e sia per i docenti dell’Istituto e ne
propone l’attuazione al Consiglio di
Istituto e al Collegio Docenti
formula proposte e pareri al
Consiglio di Istituto e al Collegio
Docenti in ordine ai programmi e
alle attività con riferimento alla
flessibilità e alle innovazioni
definisce gli aspetti tecnici e scientifici dei piani
delle attività con riferimento all’uso e alle
dotazioni dei laboratori
svolge funzioni di coordinamento tra le molteplici
attività scolastiche : stage, alternanza scuola
lavoro, orientamento, fabbisogni professionali del
territorio
monitora e valuta le predette attività
Il CTS è composto da membri di diritto e
da membri rappresentativi
Sono membri di diritto :
Il Dirigente Scolastico o un suo delegato
I docenti coordinatori di area
Sono membri rappresentativi :
I rappresentanti di Confindustria
I titolari d'azienda
Il rappresentante dei Periti Industriali
(altri Ordini o Collegi)
L’Assessore Regionale all'istruzione
L'Assessore Provinciale all'istruzione
I membri di diritto
sono in numero pari ai membri rappresentativi.
Il CTS è presieduto dal Dirigente Scolastico in
qualità di Presidente o da un suo delegato.
La nomina dei componenti di diritto del CTS è di
competenza del D.S. sentito il Collegio Docenti.
Per quanto riguarda i rappresentanti esterni, essi
vengono designati dall’ente/associazione di
appartenenza e nominati dal D.S.
Possono essere chiamati a
partecipare alle riunioni del CTS, a
titolo consultivo tutti gli specialisti
di cui si dovesse ravvisare
l’opportunità
Sono previsti i seguenti indicatori di qualità e funzionamento :
numero di riunioni durante l’anno
percentuale di presenze per ogni incontro
numero di pareri e suggerimenti proposti all’ istituzione
scolastica ( Collegio, Consiglio di Istituto )
percentuali di suggerimenti accolti rispetto a quelli forniti)
numero di contatti esterni procurati alla scuola (occasioni di
formazione, intese con aziende, con studi professionali, con
enti , ecc.) ;
...senza nuovi e
maggiori oneri per la
finanza pubblica...
...senza nuovi e
maggiori oneri per la
finanza pubblica...
UFFICIO TECNICO
...Ufficio di cui sono dotati gli istituti professionali
del settore industria e artigianato e del settore
tecnologico, con il compito di sostenere la
migliore organizzazione e funzionalità dei
laboratori a fini didattici e il loro adeguamento in
relazione alle esigenze poste dall’innovazione
tecnologica, nonché per la sicurezza delle
persone e dell’ambiente ...e...
...aggiungiamo con il compito di sostenere il
controllo qualitativo dei processi :
Didattici
Organizzativi
Gestionali
… l’ufficio tecnico può estendere il suo campo
d’azione a tutte le aree disciplinari attraverso la
predisposizione di un piano di attività per
l’uso programmato degli spazi e delle
attrezzature, la
ricerca delle soluzioni logistiche e organizzative
più funzionali alla didattica ed anche per la
condivisione in rete delle risorse umane,
professionali e tecnologiche disponibili...
… sulla base delle autonome scelte
organizzative dei singoli istituti, l’ufficio tecnico
può divenire
una risorsa per lo sviluppo qualitativo delle
competenze organizzative della scuola,
soprattutto
raccordandosi con tutte le strutture (per
esempio, i dipartimenti) previste per la gestione
e la
realizzazione di progetti didattici condivisi....
… il funzionamento e la gestione dell’ufficio
tecnico è descritto nel regolamento di istituto,
che
indica, con trasparenza, le procedure e le
modalità operative adottate per rispondere agli
obiettivi
che l’istituzione scolastica si è data per innalzare
la qualità delle attività didattiche...
Esempio
Regolamento
Ufficio tecnico
Istituto tecnico Cavanis
L’Ufficio Tecnico dell'I.S. Volta
è l'anima produttiva dell'Istituto.
Esso ha il compito di sostenere la migliore
organizzazione e funzionalità dei « laboratori » a fini
didattici, di curare il loro costante adeguamento in
relazione alle esigenze poste dall’innovazione
tecnologica.
Si occupa della gestione qualitativa dei processi e
della sicurezza delle persone e dell’ambiente.
Ha il compito di raccogliere gli input che provengono
dalla Direzione e dal
comitato tecnico scientifico,
promuovendo e coordinando la progettazione espressa
dall’istituto verso il territorio e verso il proprio
sistema organizzativo
Ha il compito di
promuovere e coordinare le attività progettuali di
gruppi e singoli allievi.
L'Ufficio tecnico diviene anche
Il luogo fisico dove i ragazzi possono
“respirare l'aria del mondo del lavoro”...
… dove poter simulare la gestione dei
reparti di produzione e d'amministrazione
Proprio come dovranno fare quando
saranno diplomati e lavoreranno in
azienda.
Gli allievi potranno lavorare
presso e per conto dell'ufficio
tecnico in extracurricolare per:...
Rispondere a delle commesse, degli ordini, dei lavori,
affrontando i problemi e adottando strategie
progettuali adeguate
creare un manuale d’uso o di funzionamento
progettare piccole attrezzature
realizzare programmi a controllo numerico per
macchine utensili
produrre manualistica in genere, realizzare procedure
di calcolo con Excel…
essere in grado di trasformare i disegni manuali al pc
utilizzare strumenti come il Cad, adottando manuali di
progettazione
saper utilizzare programmi cad-cam 3d
redigere business plan
Costruire una rete LAN e gestirla
Occuparsi della sicurezza informatica
Le commesse potranno essere commissionate dai
docenti stessi (simulazione)
o addirittura da aziende o Enti esterni
(dalla simulazione alla realtà)
Le commesse potranno essere commissionate dai
docenti stessi (simulazione)
o addirittura da aziende o Enti esterni
(dalla simulazione alla realtà)
Gli allievi potranno così calarsi in un ambiente
produttivo con l'acquisizione di quelle competenze
tanto richieste dalle aziende che poi dovranno
assumerli.
COMPETENZE TRASVERSALI RICHIESTE DALLE AZIENDE
COMPETENZE COMUNICATIVE SCRITTE E ORALI
ITALIANO/INGLESE/SPAGNOLO/CINESE/ARABO
COMPETENZE NEL GESTIRE I RAPPORTI
CON I CLIENTI
CAPACITA' DI LAVORARE IN GRUPPO
CAPACITA' DI COORDINAMENTO
COMPETENZE TRASVERSALI RICHIESTE DALLE AZIENDE
COMPETENZE NELLA RISOLUZIONE DI PROBLEMI NON COMUNI
COMPETENZE NELL'ESSERE AUTONOMI NEL LAVORO
COMPETENZE INFORMATICHE GENERALI
COMPETENZE AMMINISTRATIVE
COMPETENZE TRASVERSALI RICHIESTE DALLE AZIENDE
COMPETENZE E CAPACITA CREATIVE
ABILITA' MANUALI (RICHIESTE ANCHE AI MANAGER)
OVVIAMENTE L'UFFICIO TECNICO
HA BISOGNO DI UNA LOGISTICA E DI INFRASTRUTTURE
ADEGUATE
L'UFFICIO TECNICO DI UN EX-ITIS O EX – IPIA
PUO' ESSERE DA SUPPORTO PER LE SCUOLE DEL
COMPRENSORIO DI OGNI ORDINE E GRADO
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