ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE
“Leopoldo Pirelli”
“Nuovi modelli organizzativi e
culturali per la qualità e lo sviluppo
di buone pratiche didattiche”
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Flavia De Vincenzi
[email protected]
Roma, 14 ottobre 2010
IL RIORDINO DEGLI ISTITUTI
TECNICI
SPERIMENTAZIONE ISTRUZIONE TECNICA
DELIVERY REGIONALI
LAZIO
PUGLIA
LOMBARDIA
SICILIA
ABRUZZO
Roma, 14 ottobre 2010
VENETO
AREE TEMATICHE
1. CTS, dipartimenti e innovazione organizzativa
2. Didattica laboratoriale
apprendimenti
e
valutazione
degli
3. Scienze integrate
4. Insegnamento delle discipline e sviluppo delle
competenze
5. Umanesimo
tecnologico
e
orientamento
all’istruzione tecnica nelle scuole secondarie di
primo grado
Roma, 14 ottobre 2010
LE SCUOLE COINVOLTE NELLA SPERIMENTAZIONE
MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO
AL RIORDINO DEL 2 CICLO
Circolare 30 agosto 2010 n.76, prot. n.2656
Misure di accompagnamento al riordino del 2°
ciclo del sistema educativo di istruzione e
formazione – a.s. 2010-2011
Roma, 14 ottobre 2010
Uffici Scolastici Regionali
Per quanto riguarda la progressiva
applicazione dei nuovi ordinamenti
della scuola secondaria superiore
hanno un ruolo di promozione, di
sostegno, di monitoraggio, di
controllo e di verifica sui territori di
competenza
Roma, 14 ottobre 2010
IL PIANO PREVEDE INIZIATIVE
PER I SEGUENTI OBIETTIVI
1. INFORMAZIONE
2. FORMAZIONE IN SERVIZIO
3. INIZIATIVE DI INNOVAZIONE
4. COSTITUZIONE DELLO “SPORTELLO UNICO
TERRITORIALE”
5. MONITORAGGIO
DELLE
ACCOMPAGNAMENTO
Roma, 14 ottobre 2010
MISURE
DI
DIPARTIMENTI
• Essi costituiscono la partizione del Collegio dei
Docenti per aree disciplinari per il sostegno alla
didattica e alla progettazione formativa. I
Dipartimenti sono il luogo di confronto tra insegnanti
dell’ area disciplinare in merito alla programmazione
didattica, alla scelta dei libri di testo e sussidi
didattici ecc. nel rispetto della libertà di
insegnamento e della normativa vigente.
Ogni Dipartimento elegge un coordinatore.
Roma, 14 ottobre 2010
DIPARTIMENTI
Sono stati costituiti secondo gli assi culturali
previsti dall’obbligo d’istruzione .
• L’individuazione di questa modalità
organizzativa è stata la naturale conseguenza
in funzione di una scelta didattica che parte
dalla costruzione di un curriculo verticale che
si fonda e si sviluppa in continuità con la
scuola secondaria di primo grado.
•
Roma, 14 ottobre 2010
DIPARTIMENTI
Hanno lo scopo di:
• individuare i prerequisiti in ingresso per l’inserimento nelle
diverse classi prime
• stabilire le linee guida delle programmazioni didattiche di
classe e dei singoli docenti
• individuare azioni di orientamento e riorientamento
• individuare le risorse umane e materiali
• avviare azioni di recupero, sostegno e consulenza
• concordare modalità e criteri per una valutazione per
competenze
Roma, 14 ottobre 2010
Scuola e Lavoro
DPR n. 275/99
art.3
Costituzione italiana
•
Comma 2. Il Piano dell’offerta
formativa […] riflette le esigenze del
contesto culturale, sociale ed
economico della realtà locale,
tenendo conto della
programmazione territoriale
dell’offerta formativa.
Art. 3 […] è compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e
sociale del Paese.
•
Comma 4. Ai fini di cui sopra il
dirigente scolastico attiva i necessari
rapporti con gli enti locali e con le
diverse realtà istituzionali, culturali,
sociali ed economiche operanti sul
territorio.
Art. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini
il diritto al lavoro e promuove le
condizioni che rendano effettivo questo
diritto.
Roma, 14 ottobre 2010
Apprendimento
Formazione
Lavoro
Roma, 14 ottobre 2010
C.T.S.
• Può facilitare il raccordo Scuola e Lavoro,
costituendosi come Centro di Coordinamento
delle azioni didattico-formativo-progettuali,
deliberate dagli organi collegiali, di stretta
attinenza all’universo socio-economicoproduttivo.
Roma, 14 ottobre 2010
Alternanza
Scuola –
Lavoro
Amico Critico
nei processi
di
Autovalutazione
di Istituto
Costruzione del
Curricolo
in chiave
orentativa
C.T.S.
Quote di
Flessibilità
e Opzioni
Cittadinanza e
Costituzione
…
Atto di Indirizzo
del
Consiglio
di Istituto
Roma, 14 ottobre 2010
C.T. S. e Organi Collegiali
• Il C.T.S., nell’ambito dei compiti e della
facoltatività previsti dalla Riforma degli
ordinamenti, può configurarsi come un Centro
di Innovazione Organizzativa sperimentale, di
ricerca e di sviluppo e valorizzazione della
tradizionale dinamica democratico-collegiale.
Roma, 14 ottobre 2010
C.T.S. e Organi Collegiali
• Rapporto sub-ordinato in quanto a poteri
decisionali e deliberativi
• Rapporto equi-ordinato in quanto a
potenziamento dell’azione deliberativa degli
Organi Collegiali preposti, grazie ai compiti
consultivi e/o propositivi
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Collegio
dei
Docenti
Funzione Deliberativa
Dipartimenti
Funzioni di ricerca
e sperimentazione
Comitato
Tecnico Scientifico
Funzione Consultiva e/o
propositiva
Roma, 14 ottobre 2010
Funzioni
Strumentali
STAFF DS
Collegio
dei Docenti
Comitato
Tecnico
Scientifico
Dipartimenti
Funzioni
strumentali
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Consiglio di
Istituto
Funzione deliberativa
e di Indirizzo
C.T.S.
Funzione consultiva e/o
propositiva
Staff del D.S.
Compiti esecutivi
Roma, 14 ottobre 2010
Comitato
Tecnico
scientifico
Consiglio di Istituto
Staff
del DS
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Composizione del C.T.S.
• Statica
• Organo paritetico della
singola Istituzione
scolastica
Membri fissi
per tutto il periodo di
validità dell’Organo
• Flessibile
Membri che si alternano in
funzione delle specifiche
competenze ed esigenze
• Organo paritetico
in rete tra più istituzioni
scolastiche
Roma, 14 ottobre 2010
Composizione Paritetica del C.T.S.
Docenti
• Eletti in Collegio
Docenti
• Nominati dal DS
• Funzioni Strumentali
• Responsabili di
Dipartimento
•…
Esterni rappresentanti
qualificati delle
• Associazioni di
categoria
• Imprese
• Ordini professionali
• Enti territoriali
• Ricerca scientifica e
tecnologica
• …
Roma, 14 ottobre 2010
Cronogramma CTS
Validità annuale
Validità biennale
(primo anno di sperimentazione)
•
•
•
•
•
SETTEMBRE-OTTOBRE
Organi Collegiali e Decreto DS
NOVEMBRE-FEBBRAIO
Incontri
FEBBRAIO
Monitoraggio
MARZO-MAGGIO
Incontri
GIUGNO
Bilancio in sede di Organi Collegiali
Delibere
•
•
•
•
•
•
•
SETTEMBRE-OTTOBRE
Organi Collegiali e Decreto DS
NOVEMBRE-MAGGIO
Incontri
GIUGNO
Monitoraggio
SETTEMBRE-FEBBRAIO
Incontri
FEBBRAIO
Monitoraggio
MARZO-MAGGIO
Incontri
GIUGNO
Bilancio in sede di Organi Collegiali
Roma, 14 ottobre 2010
Delibere
Monitoraggio delle Attività CTS
Indicatori
• Numero di Riunioni
• Tasso di presenza dei Membri rispetto al numero
totale delle riunioni
• Numero richieste di pareri al CTS da parte degli
Organi Collegiali
• Numero proposte CTS accolte da parte degli organi
Collegiali
• Numero contatti esterni promossi dal CTS a favore
dell’Istituzione Scolastica
• Altro
Roma, 14 ottobre 2010
LABORATORI
1. DALLA “DOTAZIONE DI LABORATORIO” ALL’IDEA DELLA
SCUOLA STESSA COME “LABORATORIO”
2. ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI COME LABORATORI
DEL SAPERE SCIENTIFICO E TECNOLOGICO
3. RAFFORZARE LA PRATICA SPERIMENTALE, I PERCORSI
LABORATORIALI E LA REALIZZAZIONE DI PERCORSI
INTEGRATI TRA LE VARIE DISCIPLINE
4. TEORIA DEL RAGIONAMENTO BASATA SUL CLIMA DI
LABORATORIO
Roma, 14 ottobre 2010
DIDATTICA DI LABORATORIO


1.
2.
3.
4.
Presentare compiti e problemi autentici,
situazioni significative della complessità reale,
Esperienze di lavoro introdotte anche nel primo
biennio attraverso:
Attività di laboratorio a scuola
Visite brevi in contesti aziendali
Aree di progetto realizzate nella realtà classe
con l’utilizzo di collaborazioni esterne del mondo
aziendale
Stage osservativi ( nella fase più avanzata stage
in azienda, lavoro simulato, impresa formativa
simulata)
Roma, 14 ottobre 2010
DIDATTICA DI LABORATORIO . Fondare
l’azione didattica sulle tecniche di:
1.
2.
3.
Apprendimento cooperativo ( per il
miglioramento delle competenze sociali
e della responsabilità del singolo e del
gruppo )
Apprendimento partecipativo (capacità
di elaborare processi finalizzati alla
presa di decisioni, all’ascolto empatico e
al rispetto per gli altri)
Apprendimento esperenziale ( potenziamento della curiosità e della voglia di
sperimentare)
Roma, 14 ottobre 2010
DIDATTICA DI LABORATORIO



Dalle esperienze attivate dovranno
derivare :
Standard formativi effettivamente
osservabili e misurabili
Strategie e modelli di intervento
( dalla programmazione alla
conduzione delle esperienze) che
tengano conto della variabile
ALUNNO
Roma, 14 ottobre 2010
DIDATTICA DI LABORATORIO
1.
La sperimentazione ha
costituito un laboratorio di
ricerca costante e sistematico
sull’innovazione delle strategie
didattiche e sulla
individuazione di modelli
organizzativi e di variabili
gestionali funzionali
all’esigenze di flessibilità
curricolare ( CLASSI APERTE )
Roma, 14 ottobre 2010
DIDATTICA DI LABORATORIO


- Il lavoro è stato affidato a gruppi
flessibili, coordinati da un tutor,
agenti a rotazione su specifiche aree
disciplinari, a seconda delle loro
competenze.
- Gli alunni sono stati stimolati ad
operare in maniera cooperativa,
sulla base degli interessi comuni
e/o per svolgere compiti ben
definiti, nell’ottica della flessibilità
organizzativa.
Roma, 14 ottobre 2010
DIDATTICA DI LABORATORIO


Sono state incoraggiate e valorizzate
l’operatività e la creatività; pertanto gli
alunni sono stati stimolati ad osservare
con occhio attento, ad esplorare e ad
interrogarsi sul perché delle cose e
sulle motivazioni consapevoli delle
scelte metodologiche e delle
competenze acquisite.
Sono state, inoltre, privilegiate le
attività pratico – manuali finalizzate
alla realizzazione di “prodotti” finali.
Roma, 14 ottobre 2010
SCIENZE INTEGRATE
Nel riordino dell’Istruzione Tecnica, l’introduzione delle Scienze Integrate,
nel primo biennio, costituisce un elemento forte di innovazione didatticometodologica.
Nello spirito del riordino, le Scienze Integrate sono intese come
“insegnamento”, nel senso che, lungi dall’essere sinonimo di “materia”,
trovano fondamento, in termini di condivisione didattica e metodologica
tra docenti, nelle affinità tra Scienze della Terra/Biologia, Chimica e Fisica
e rendono necessario il superamento di quella frammentazione dei saperi
scientifici che, invece, scaturirebbe dall’apprendimento indipendente
delle tre discipline.
SCIENZE INTEGRATE
Attraverso lo studio pluridisciplinare di fenomeni
complessi - anche identificabili nelle esperienze e nelle
situazioni problematiche che i giovani affrontano – è
fondamentale il reciproco apporto di integrazione
disciplinare; è difficile infatti, senza alterare
l’interpretazione di un fenomeno nel suo insieme,
separare le numerose variabili caratte-ristiche di diversi
fattori interagenti.Se in una prima fase, è indispensabile
l’acquisizione disgiunta, da parte degli studenti, dei
contenuti, dei metodi e delle competenze disciplinari
delle Scienze della Terra/ Biologia, Chimica e Fisica, si
ritiene che solo una progettualità, condivisa dai docenti
di quelle materie di percorsi didattici modulari e integrati
da attività di laboratorio o da “situazioni laboratoriali”,
consenta la ricomposizione in un unicum dei saperi e
l’acquisizione delle rispettive competenze trasversali.
SCIENZE INTEGRATE
In ultima analisi, tale approccio facilita una visione
unitaria di Scienza e Tecnologia, in armonia con le
finalità prioritarie dell’Istruzione Tecnica.
L’obiettivo primario è quello che tale integrazione di
discipline scientifiche apra, nel contesto della
didattica curricolare del primo biennio, con efficace
propedeuticità, la strada alle discipline
caratterizzanti gli indirizzi del secondo biennio e del
quinto anno.
SCIENZE INTEGRATE
Il nuovo insegnamento delle Scienze Integrate ha previsto, da parte degli
Istituti, la messa in opera di azioni quali una progettazione condivisa di
moduli tematici pluridisciplinari, un’attività strutturata e sistematica di
laboratorio, l’opportuna predisposizione di ambienti e contesti
operativi, una strumentazione di laboratorio e multimediale.
SCIENZE INTEGRATE
Nell’IIS Pirelli l’innovazione didattica è stata sviluppata
attraverso la sperimentalità e l’utilizzo del laboratorio ,
inteso nel senso più ampio del termine e questo è stato
reso possibile attraverso l’integrazione delle discipline
scientifiche con quelle tecnologiche.
Il percorso curricolare è stato articolato in moduli, per
realizzare la flessibilità necessaria a recuperare le
conoscenze già possedute dagli allievi e permettere una
programmazione personalizzata.
Il filo conduttore è , nel primo anno l’EDUCAZIONE
AMBIENTALE, per un positivo inserimento della nostra
specie nell’ambiente insieme con gli altri viventi,
nel secondo anno sarà l’EDUCAZIONE ALLA SALUTE
con un’ottica privilegiata nei confronti della nostra specie.
SCIENZE INTEGRATE
Un modulo che ha coinvolto le classi sia del
settore tecnologico che economico ha visto
la progettazione, realizzazione e l’esercizio,
da parte degli alunni, di una centralina
mobile meteo-ambientale.
Durante questo anno si stanno effettuando le
analisi qualitative e quantitative. Per il
prossimo anno si prevede la collaborazione
con laboratori di analisi esterni all’istituto.
Parimenti nel secondo anno ci si propone di
trasferire ad altre scuole le competenze
acquisite in modo da costituire un
‘elementare rete di monitoraggio.
SCIENZE INTEGRATE
Nell’ambito dell’educazione ambientale le prime classi
hanno partecipato ad un progetto del WWF secondo la
seguente articolazione:
1) proiezione del film “The age of stupid” e successivo
dibattito
2) partecipazione, al IX Municipio, di una rappresentativa
dei ragazzi per la stesura di un documento in
relazione al SUMMIT di Copenhagen
3) partecipazione ad un Convegno sui risultati del
SUMMIT e le prospettive future alla sala della
Protomoteca in Campidoglio
MODULO INTEGRATO DI
FISICA, CHIMICA, SCIENZE, MATEMATICA
“L’AMBIENTE INTORNO A NOI”
Rivolto agli alunni delle prime classi dell’indirizzo Geometri (che secondo
la riforma sarà denominato COSTRUZIONI, AMBIENTE e TERRITORIO)
destinatarie della sperimentazione del nuovo ordinamento
FINALITA’
Il modulo propone la progettazione, la realizzazione e l’esercizio, da parte
degli alunni, di una centralina meteo- ambientale bifunzionale: impiegabile
sia come stazione fissa che mobile.
Questo percorso di lavoro, in linea con la
connotazione ambientale del nuovo profilo del
corso di studi dell’indirizzo geometri , mira a
rendere parte integrante dell’apprendimento
curricolare ( da svolgere in orario scolastico ) le
esperienze di applicazione delle varie
competenze multidisciplinari.
Fra le materie coinvolte, e' compresa la
Matematica, poiché con questo modulo si vuole
rispondere alle esigenze di coniugare i saperi
matematici con la realtà che ci circonda.
OBIETTIVI
Attraverso il modulo proposto si intende favorire l’acquisizione, da parte
dell’alunno, delle seguenti capacità:
Adottare una mentalità interdisciplinare nell’approcciare i problemi
Comunicare in modo efficace analizzando, interpretando i dati e producendo
grafici e diagrammi dei risultati
Dimostrare flessibilità nell’ uso di procedure diverse e delle risorse rese loro
disponibili
Lavorare in gruppo, partecipando alle attività in modo cooperativo e rispettando
gli impegni
Risolvere i problemi riconoscendone la natura, classificando e analizzando i
dati, applicando le procedure e confrontando i risultati ottenuti
Porsi in una situazione di interesse nei riguardi del rispetto dell'ambiente; di
interesse per l'acquisizione di conoscenze ad esso relative (ambiti: meteorologia/
inquinamento)
CONTENUTI
Gli argomenti che verranno trattati dai docenti partecipanti, nei
rispettivi piani didattici, sono:
 orientamento rispetto ai punti cardinali
 elementi di meteorologia
 natura, sorgenti ed effetti degli inquinanti atmosferici
 rilevazione direzione del vento
 titolazioni; viraggio degli indicatori
METODOLOGIE
Le attività verranno condotte sulle prime classi
articolando la copresenza dei docenti del gruppo di
lavoro nella misura di 1 ora/ settimana per docente
per classe prima, in base all’orario di servizio
pianificato in modo da rendere compatibili le
compresenze, anche suddividendo ciascuna classe
in due gruppi di lavoro, ospitandoli nei laboratori
scientifici.
Si lavorerà nei vari laboratori ( matematica informatica, fisica, scienze - chimica ) per la
realizzazione della centralina meteo-ambientale e
per la messa a punto dell'attività di campionamento;
in aula video per la didattica mediante materiali
audiovisivi; sul campo, per la raccolta dei dati; in
Internet per la pubblicazione dei dati in rete di
monitoraggio.
RAPPORTI CON ISTITUZIONI ESTERNE
Saranno attivati contatti con il
comune di Roma , dipartimento X,
per la mappa territoriale ove sono
classificate le fasce di
inquinamento ambientale del
nostro territorio.
FORMAZIONE
Sono stati, in ciascun Istituto, elaborati piani articolati di formazione/aggiornamento,
con la scelta di tematiche funzionali alle istanze metodologiche e culturali del riordino.
I piani di aggiornamento si sviluppano su due assi Sviluppo, innovazione e
progettazione didattica e Potenziamento delle competenze informatiche.
Il primo ha come argomenti privilegiati quelli della “didattica per competenze” e la
“didattica laboratoriale”, il secondo l’uso delle nuove tecnologie per la realizzazione di
percorsi didattici innovativi.
Se, infatti, l’informatica e il suo essere ormai indispensabile nella vita quotidiana,
rendono necessario l’inserimento del suo insegnamento nei processi formativi, non se
ne può non riconoscere il ruolo come modalità di gestione del processo di
apprendimento diversa da quelle tradizionali.
La presenza contemporanea dei suddetti due assi nei piani
di formazione si riscontra in più realtà, soprattutto per
l’accurata strutturazione delle attività che riguardano l’utilizzo
di innovativi “mediatori informatici”, ovvero gli strumenti
afferenti al piano GIS (Geografia) e alle lavagne interattive
multimediali.
ATTIVITA’ DI FORMAZIONE/AGGIORNAMENTO
COMUNICAZIONE
In questa prima fase, si è, negli Istituti Tecnici impegnati nella sperimentazione, veicolata
efficacemente l’informazione sulle azioni poste in essere, sono stati avviati contatti ed incontri con i
Dirigenti delle scuole secondarie di 1° grado del bacino d’utenza, con il coinvolgimento, oltre alle
figure responsabili dell’orientamento e della comunicazione, di tutti i docenti delle discipline
peculiarmente impegnate nei laboratori, al fine di concordare le più efficaci modalità di
presentazione da fornire a studenti, docenti e genitori sulla fisionomia della innovata istruzione
tecnica e per concordare e/o consolidare le azioni di raccordo tra le scuole dei due ordini, al fine
della costruzione di curricoli in verticale.
SUGGERIMENTI
Incisivo piano di formazione dei dirigenti
scolastici e dei docenti ( SVILUPPO
PROFESSIONALE E NON
AGGIORNAMENTO )
Introduzione dell’UFFICIO TECNICO
anche nel SETTORE ECONOMICO
ORGANICO DI ISTITUTO
Roma, 14 ottobre 2010
LA MIGLIORE RIFORMA ….
PARTE DALL’INTERNO DELLA SCUOLA,
PASSA ATTRAVERSO UN RINNOVAMENTO
DELLA VALUTAZIONE ( PER COMPETENZE)
HA RADICI NELLA PROGETTAZIONE DEI
CURRICULI,
SI ATTUA IN UNA NUOVA CULTURA
DELLA PROFESSIONE DOCENTE
Roma, 14 ottobre 2010
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Roma, 14 ottobre 2010