Un rifiuto è qualsiasi oggetto o sostanza di cui ci disfiamo.In Italia ogni
abitante produce 1 kg di rifiuti al giorno.
In natura non esiste il concetto di rifiuto. Nei cicli biologici ciò che viene scartato da un
organismo diventa una risorsa per altri esseri viventi. Gli organismi morti, le deiezioni
animali o i resti vegetali vengono decomposti da particolari organismi detti
decompositori. Batteri, funghi, vermi, molluschi e muffe sono gli abitanti del suolo
che trasformano gli scarti degli altri esseri viventi in preziose risorse.
•Il problema dei rifiuti diventa rilevante con la nascita
dell’industria. Con la Rivoluzione Industriale, infatti, iniziò lo
sfruttamento intensivo delle risorse. L’industria cominciò a
fabbricare oggetti in serie, più economici di quelli artigianali, e
quindi accessibili a tutti. Nel secondo dopoguerra nacque la
civiltà dei consumi.
Il più importante gas serra è il vapore acqueo, che da solo riesce ad
aumentare la temperatura dell'atmosfera di circa 30°C. In ordine di
importanza seguono l'anidride carbonica. La particolarità di questi gas è
quella di essere trasparenti ai raggi solari, ma allo stesso tempo di trattenere
il calore (sotto forma di raggi infrarossi) nella parte bassa dell’atmosfera,
determinando in questo modo un aumento della temperatura media sulla
superficie terrestre.
•
La presenza dei gas serra assicura un equilibrio termico tale da consentire la
vita sul nostro pianeta. Cerchiamo però di non scordare che la quantità di
anidride carbonica ottimale, che permette di regolare il naturale effetto serra
del pianeta, è garantita dalla presenza di piante verdi, dalla fotosintesi
clorofilliana e dal processo di assorbimento del gas da parte degli oceani.
•
I nostri piccoli gesti quotidiani possono contribuire al risparmio energetico e
consistono in alcuni modi di comportamento relativi all’utilizzo “dell’energia
domestica”, ovvero alla somma dell’energia utilizzata per il riscaldamento e la
corrente elettrica. Pensate che l’energia domestica assorbe più del 18% del
fabbisogno energetico nazionale ed è responsabile del 27% circa delle
emissioni inquinanti. Noi possiamo fare in modo di risparmiare fino al 50%
dell’energia domestica che consumiamo!
•
Ognuno degli elettrodomestici presenti nelle nostre case consuma energia: è
importante leggere l’etichetta energetica al momento della scelta d’acquisto e
preferire quelli a minore consumo. Accertiamoci sempre che i modelli che ci
vengono proposti siano ad alta efficienza e che l’apparecchio abbia il marchio
IMQ o altro marchio europeo di garanzia. Inoltre se l’elettrodomestico è robusto
e riparabile, durerà più a lungo e si eviteranno i costi per il suo smaltimento.
Migliorare l'efficienza in un sistema energetico significa:
- per il riscaldamento nelle abitazioni, diminuire la quantità di energia
necessaria per riscaldare un metro quadrato;
- per il frigorifero, diminuire la quantità di energia elettrica che consuma in un
giorno;
- per il forno a gas, diminuire l'energia necessaria per funzionare un'intera
giornata;
- per il condizionatore, diminuire la quantità di energia elettrica che consuma in
un giorno.
• Tenendo in considerazione che la luce naturale è la migliore,
cerchiamo sempre di razionalizzare quantità, qualità e distribuzione
delle sorgenti luminose in relazione alle reali necessità. In un
ambiente domestico è preferibile creare luci soffuse in tutto
l’ambiente e installare più fonti luminose in zone dove si svolgono
particolari attività: per le scrivanie sono adatte lampade da tavolo
orientabili, in cucina prevediamo luci dirette sui piani di lavoro e
cottura, in bagno e negli ambienti di transito preferiamo plafoniere e
nei locali di passaggio possiamo sostituire i normali interruttori con
sensori che accendono la luce solo quando necessario.
Inoltre l’illuminazione con lampade da terra o da parete non crea
zone d’ombra e se teniamo pulite le lampadine dalla polvere non
riduciamo la loro efficienza luminosa (che può arrivare ad essere
anche del 15% in meno). Anche la tinteggiatura bianca alle pareti
riflette l’80% della luce!
•
In alcuni casi l’acqua calda è prodotta da un impianto costituito da uno
scaldabagno, in altri è integrato nell’impianto di riscaldamento.
Per una doccia di 10 minuti sono necessari circa 100 litri di acqua a 60°C. Per
raggiungere questa temperatura sono necessari 1kWh se lo scaldabagno
funziona a metano o Gpl, 5 kWh se è elettrico e se non è ben coibentato può
arrivare a consumare 8 kWh.
Alcuni consigli pratici:
• scegliamo apparecchi alimentati a metano o Gpl e ricordiamoci delle
manutenzioni
• installiamo un timer per regolare l’accensione e un regolatore di temperatura
(manteniamo i 40°C in estate e 50-60°C in inverno: ogni 5°C in meno
risparmiamo l’8% di energia! Non ha senso miscelare l’acqua calda con quella
fredda.
• mentre ci laviamo riduciamo sempre i tempi di utilizzo dell’acqua al minimo
indispensabile (chiudiamo i rubinetti mentre ci insaponiamo o laviamo i denti)
•
Gli impianti fotovoltaici integrati negli edifici costituiscono una delle
più promettenti applicazioni: si tratta di sistemi che vengono installati
su costruzioni civili o industriali per essere collegati alla rete elettrica
di distribuzione nazionale. La corrente generata dai moduli fotovoltaici
viene immessa nella rete interna dell’edificio utilizzatore e in parallelo
nella rete di distribuzione pubblica. In questo modo può essere, a
seconda dei casi, consumata dall’utenza locale oppure ceduta, per la
quota eccedente al fabbisogno, alla rete stessa.
•
L’uso più comune del gas naturale è quelloresidenziale(cucine a gas,
riscaldamento, acqua calda), in quanto non soltanto è il più pulito di tutti i
combustibili fossili, ma anche quello più conveniente grazie a costi di gestione
delle apparecchiature significativamente più bassi. Le previsioni future
indicano un incremento del 30% del consumo residenziale di gas nel 2020. Il
principale uso residenziale del gas naturale riguarda il riscaldamento di
ambienti. Il 35% delle famiglie italiane usufruisce di sistemi di riscaldamento
centralizzato che forniscono calore a più unità immobiliari.
•
Il concetto di sviluppo sostenibile indica un problema complesso, che è stato inizialmente
descritto come la ricerca di un punto di equilibrio tra le esigenze della crescita economica
e le reali disponibilità delle risorse naturali presenti sul nostro pianeta.
Se pensiamo alla Terra come un sistema chiuso, subito ci appare evidente la necessità di
una gestione razionale delle risorse, tale da permettere allo stock naturale degli ecosistemi
di rinnovarsi.
Nel corso degli ultimi quarant’anni diverse sfide hanno modificato il concetto
originario di sviluppo sostenibile, che si è via via articolato in nuove
definizioni in grado di tenere in considerazione tutti gli aspetti del problema.
La popolazione mondiale del resto in cinquant’anni è stata capace di
consumare la stessa quantità di risorse naturali sfruttata dalle sue prime
origini fino al 1950.
Oggi è pienamente sostenibile solo una visione globale di sviluppo, in grado
di contribuire ad un generale miglioramento della qualità di vita delle
generazioni presenti e future: lo sviluppo sostenibile è equità della crescita
economica e sociale, rispetto per l’ambiente e reale condivisione dei diritti
fondamentali dell’uomo.
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