1 La forza elettrica La carica elettrica Una osservazione già nota agli antichi è che sbarrette di diversi materiali, se strofinate con un panno, diventano capaci di attrarre piccoli pezzettini di carta o granelli di polvere. Inoltre si può evidenziare che tra due sbarrette strofinate con un panno si instaurano delle forze che possono essere attrattive o repulsive. Possiamo interpretare questi risultati assumendo che la materia possieda una proprietà che chiameremo carica elettrica. La carica elettrica può essere di due tipi, che convenzionalmente chiameremo positivo e negativo; tra cariche dello stesso segno si stabilisce una forza repulsiva, tra cariche di segno opposto una forza attrattiva. In condizioni normali gli oggetti contengono una stessa quantità di cariche positive e negative, sono cioè elettricamente neutri e non vanno soggetti a forze di tipo elettrico. Quando però strofiniamo una sbarretta con un panno, l’azione meccanica “strappa via” una certa quantità di carica alla sbarretta o al panno; in tal modo si realizza un eccesso netto di carica e quindi insorgono forze elettriche. Per esempio, è possibile verificare che una sbarretta di vetro o di plexiglas strofinata con un panno di lana, si carica positivamente, mentre il panno negativamente. Se la sbarretta è di plastica, essa si carica negativamente e il panno positivamente. L’indagine sperimentale permette di stabilire alcune importanti proprietà della carica elettrica: 1. La carica elettrica si conserva. In qualsiasi trasformazione della materia (per esempio reazioni chimiche o nucleari) la somma algebrica delle cariche elettriche presenti prima e dopo la trasformazione è la stessa. 2. I costituenti della materia possiedono carica elettrica. La materia ordinaria è composta da atomi; questi a loro volta sono composti da un nucleo pesante fatto di protoni e neutroni e da particelle leggere chiamate elettroni situate intorno al nucleo. Le cariche elettriche del protone e dell’elettrone sono uguali in valore assoluto ma opposte in segno (convenzionalmente si prende positiva la carica del protone e negativa quella dell’elettrone); il neutrone ha invece carica zero. Poiché ogni atomo contiene lo stesso numero di protoni e di elettroni, la materia è globalmente neutra. 3. La carica elettrica è quantizzata. La più piccola unità di carica è quella dell’elettrone; non è possibile avere frazioni della carica dell’elettrone. Inoltre la carica dei corpi si presenta sempre in multipli della carica dell’elettrone. Conduttori e isolanti Per quanto riguarda il comportamento elettrico possiamo suddividere i materiali in due grandi classi: i conduttori, che permettono il passaggio della carica elettrica al loro interno; gli isolanti, che non lo permettono. Tipicamente i metalli sono buoni conduttori di elettricità, mentre materiali come la plastica, il legno, la gomma non lo sono. Nei solidi i nuclei occupano posizioni fisse, cosicché il carattere di conduttore o isolante dipende dal fatto che gli elettroni siano liberi o meno di spostarsi da un atomo all’altro. Elettrizzazione Abbiamo visto che strofinando una sbarretta di vetro o di plastica con un panno si provoca su di essa un accumulo di carica elettrica. Lo strofinamento non è l’unico modo in cui trasferire cariche ai corpi. Supponiamo di avere una sferetta carica positivamente e di porla in contatto con un’altra sferetta inizialmente neutra. La carica elettrica tenderà a distribuirsi tra le due sferette, e così anche la seconda presenterà un aumento netto di carica. Questo tipo di elettrizzazione si chiama per contatto. 2 Supponiamo ora di avvicinare – ma senza toccarla – una sbarretta carica positivamente a una sferetta neutra. Poiché le cariche positive attirano quelle negative e respingono quelle positive, avremo un addensamento di carica negativa nella parte di sfera che guarda la bacchetta e un addensamento di carica positiva dall’altra parte. Se poi allontaniamo la bacchetta tutto ritorna come prima. Se però prima di allontanare la sbarretta tagliamo a metà la sfera, avremo due corpi ognuno dei quali ha una carica netta diversa da zero. In questo modo abbiamo elettrizzato un corpo neutro senza toccarlo con il corpo carico. Questo tipo di elettrizzazione si chiama per induzione. La legge di Coulomb Consideriamo due corpi carichi posti a una distanza sufficientemente grande da poter trascurare le dimensioni dei corpi e considerarli quindi puntiformi. Sperimentalmente si osserva che la forza che agisce tra i due corpi è proporzionale alla quantità di carica posseduta separatamente da ognuno di essi, e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza reciproca (legge di Coulomb). Per misurare la quantità di carica abbiamo bisogno di una nuova unità, non riconducibile alle unità meccaniche (metro, chilogrammo e secondo). Tale unità è il coulomb (C), definito nella seguente maniera: due cariche puntiformi di 1 C poste nel vuoto alla distanza di 1 m si respingono con una forza di 9·109 N. Se dunque due corpi che possono essere considerati puntiformi e aventi QQ carica elettrica Q1 e Q2 sono posti nel vuoto a una distanza r, tra di essi agisce la forza F = k 1 2 2 r diretta lungo la retta che unisce i due corpi. F positiva significa che è repulsiva, F negativa significa N ⋅ m2 . Osserviamo che, applicando la che è attrattiva. La costante di proporzionalità k vale 9 ⋅ 10 9 C2 legge di Coulomb, la forza su Q1 dovuta a Q2 risulta essere uguale e contraria alla forza su Q2 dovuta a Q1; questo fatto è consistente con il terzo principio della dinamica. Per la forza elettrica, come per altri tipi di forze, vale il principio di sovrapposizione; cioè la forza che una carica subisce in presenza di altre cariche si ottiene calcolando la forza dovuta ad ognuna delle altre cariche prese separatamente e poi facendo la somma vettoriale dei contributi. Esempio 1 – Calcolo della forza elettrica su una carica Una carica q = -1,00·10-6 C è situata sul segmento che unisce una carica Q1 = 5,00·10-6 C con una carica Q2 = 3,00·10-6 C, a 20,0 cm da Q1 e 10,0 cm da Q2. q Q2 Q1 Quanto vale e come è diretta la forza agente su q? Scriviamo i dati del problema q = -1,00·10-6 C Q1 = 5,00·10-6 C Q2 = 3,00·10-6 C distanza tra Q1 e q: r1 = 20,0 cm = 0,200 m distanza tra Q2 e q: r2 = 10,0 cm = 0,100 m Incognita Forza F agente su q. Analisi e soluzione La forza su q dovuta a Q1 è diretta orizzontalmente verso sinistra e F1 = 9 ⋅ 10 9 −6 vale: −6 N ⋅ m 1,00 ⋅ 10 C ⋅ 5,00 ⋅ 10 C ⋅ = 1,12 N mentre la forza dovuta a Q2 e diretta verso destra C2 (0,200 m )2 è: F2 = 9 ⋅ 10 9 2 N ⋅ m 2 1,00 ⋅ 10 −6 C ⋅ 3,00 ⋅ 10 −6 C ⋅ = 2,70 N . La forza risultante è quindi diretta verso C2 (0,100 m )2 destra e ha modulo uguale alla differenza tra i due contributi: F = 2,70 N – 1,12 N = 1,58 N. 3 La costante dielettrica Quanto abbiamo detto finora riguardo alla forza elettrica si riferisce al caso in cui le cariche che interagiscono sono nel vuoto. Qualora le cariche siano immerse in un mezzo materiale, si osserva che l’intensità della forza viene ridotta di un fattore costante che dipende unicamente dal mezzo. Tale fattore si chiama costante dielettrica relativa del materiale, si indica con εr, ed è un numero puro. In pratica, dovendo calcolare la forza tra due cariche immerse in un mezzo di costante dielettrica relativa εr, utilizzeremo ancora la legge di Coulomb, avendo però sostituito la costante k con k il nuovo valore k ′ = . εr Materiale Aria Acqua Olio Benzene Toluene Gomma Vetro Porcellana Cartone Plexiglas Polistirolo Ghiaccio Costante dielettrica εr 1,000536 80 2,2 2,284 2,39 2,5 da 3 a 12 6 5 3 2,6 3,1 Esempio 2 – forze elettriche in un mezzo materiale Calcola la forza tra due cariche Q1 = 6,50·10-6 C e Q2 = -1,20·10-6 C poste a una distanza di 15,0 cm nei tre casi: vuoto, olio, acqua. Scriviamo i dati del problema Q1 = 6,50·10-6 C Q2 = -1,20·10-6 C distanza tra Q1 e Q2: r = 15,0 cm = 0,150 m Incognite forza F tra le due cariche nel vuoto, in olio (εr = 2,2), in acqua (εr = 80) Analisi e soluzione La forza è attrattiva in tutti e tre i casi. Nel vuoto il modulo della forza vale: N ⋅ m 2 1,20 ⋅ 10 −6 C ⋅ 6,50 ⋅ 10 −6 C Fvuoto = 9 ⋅ 10 9 ⋅ = 3,12 N . Quando le cariche sono immerse in olio il C2 (0,150 m )2 valore del modulo della forza è quello calcolato nel vuoto diviso per la costante dielettrica relativa: Folio = Fvuoto ε olio = F 3,12 N 3,12 N = 1,42 N . Analogamente per l’acqua Facqua = vuoto = = 0,039 N . 2,2 ε acqua 80 Elettrizzazione e forza di coulomb nel quotidiano Le forze elettriche non sono molto evidenti, eppure abbiamo a che fare con esse parecchie volte nel corso della giornata. Capita a volte che quando ci pettiniamo i capelli non vogliono restare al loro posto, come se seguissero il pettine quando lo allontaniamo dalla testa. Ciò è dovuto al fatto che nell’azione di pettinarsi si verifica una elettrizzazione per strofinamento; capelli e pettine, inizialmente neutri, si caricano di segno opposto e così ha origine una forza attrattiva che porta i capelli a orientarsi verso il pettine. Un altro esempio di elettrizzazione lo possiamo sperimentare nelle giornate invernali fredde e secche. In tali condizioni le cariche che si accumulano sul nostro corpo a causa dello strofinamento dei vestiti vengono neutralizzate con maggiore difficoltà rispetto a quando le condizioni atmosferiche sono diverse, e permangono più a lungo. Può allora capitare di prendere la scossa toccano un’altra persona o la carrozzeria dell’automobile. Infatti la scossa elettrica che sentiamo consiste proprio in questo, che le cariche elettriche passano dal nostro corpo a un altro corpo o oggetto. 4 Verifiche di comprensione 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. Che cosa accade tra due sbarrette di vetro strofinate con un panno? Che cosa è la carica elettrica? Di che tipo può essere la carica elettrica? Come è la forza tra cariche dello stesso segno? Come è la forza tra cariche di segno opposto? Che cosa accade quando strofiniamo una sbarretta con un panno? Che cosa significa che la carica elettrica si conserva? Da che cosa è composta la materia? Da quali particelle sono composti gli atomi? Quali sono le cariche elettriche del protone, dell’elettrone e del neutrone? Quanto vale la carica elettrica di un atomo? Perché? Che cosa significa che al carica elettrica è quantizzata? Che cosa significa che un materiale è conduttore? Che cosa significa che un materiale è isolante? Nei conduttori solidi quali particelle sono responsabili della conduzione? In che cosa consiste l’elettrizzazione per contatto? In che cosa consiste l’elettrizzazione per induzione? Da che cosa dipende la forza tra due cariche elettriche puntiformi? Quale è l’unità di misura della carica elettrica e come è definita? Scrivi l’espressione per la forza tra due cariche puntiformi nel vuoto. Quanto vale la costante nella legge di Coulomb? Che cosa dice il principio di sovrapposizione? Come cambia la forza tra due cariche puntiformi immerse in un mezzo materiale? Che cosa è la costante dielettrica relativa di un materiale? Verifiche di conoscenza 1. 2. 3. 4. 5. 6. La forza tra due sbarrette di vetro strofinate con un panno è a. repulsiva b. attrattiva c. non vi è alcuna forza d. per rispondere bisognerebbe sapere di che materiale è fatto il panno La carica elettrica è a. una proprietà che hanno i corpi quando non sono in movimento b. una proprietà meccanica della materia c. una proprietà della materia d. una proprietà dei corpi in movimento Gli atomi sono elettricamente neutri perché a. sono composti da particelle prive di carica elettrica b. sono composti da un ugual numero di cariche positive e negative c. hanno più elettroni che protoni d. sono composti da neutroni e protoni Quando strofiniamo una bacchetta di plastica con un panno questa si carica perché a. è un effetto del riscaldamento dovuto allo strofinamento b. si ha passaggio di carica quando materiali diversi vengono a contatto c. l’azione meccanica dello strofinamento porta via cariche alla bacchetta o al panno d. nel contatto tra plastica e panno si ha una reazione chimica che libera cariche In una qualsiasi trasformazione chimica a. la somma algebrica delle cariche elettriche rimane costante b. i numeri di cariche positive e negative si conservano separatamente c. la differenza tra la quantità di carica positiva e negativa si conserva d. il numero di cariche positive iniziali è uguale a quello di cariche negative finali Sostituisci al posto dei puntini il vocabolo o l’espressione adeguata scelto tra alcuni di quelli indicati: gli … sono composti da un … pesante fatto di … carichi … e … privi di … intorno al 5 7. 8. 9. 10. 11. 12. quale si trovano gli …, … e carichi …(elettroni, nucleo, centro, pesanti, positivamente, leggeri, massa, negativamente, protoni, carica, leggero, atomi, neutroni) La differenza tra le quantità di carica di due corpi aventi diverse cariche a. non può essere minore della carica dell’elettrone b. non può essere maggiore della carica dell’elettrone c. teoricamente può assumere qualsiasi valore ma sperimentalmente non si riesce a renderla minore della carica dell’elettrone d. può assumere qualsiasi valore Si ha elettrizzazione per contatto a. ogniqualvolta due corpi vengono in contatto b. ogni volta che due corpi, di cui almeno uno è carico, vengono in contatto c. ogni volta che due corpi a differenti temperature vengono in contatto d. quando si ha passaggio di cariche nel vuoto tra un corpo e un altro Si ha elettrizzazione per induzione a. quando un corpo carico viene in contatto con uno neutro b. quando si ha passaggio di cariche nel vuoto tra un corpo e un altro c. quando le cariche su un corpo si spostano a causa della vicinanza di un corpo carico d. quando le cariche su un corpo lo abbandonano a causa della vicinanza di un corpo carico Raddoppiando la distanza tra due cariche la forza a. raddoppia b. resta uguale c. diventa quattro volte minore d. dimezza Il modulo della forza su una carica q dovuto ad altre due cariche Q1 e Q2 a. è dato dalla somma dei moduli delle forze dovute alle due cariche separatamente b. è proporzionale alla somma delle tre cariche c. è dato dal modulo della somma vettoriale delle forze dovute alle due cariche separatamente d. è inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra Q1 e Q2 La forza tra due cariche immerse in un mezzo ha, rispetto a quando le cariche sono nel vuoto, a. stessa direzione e verso ma modulo minore b. differente direzione e verso ma stesso modulo c. modulo maggiore o minore, ma non uguale d. differenti modulo, direzione e verso Problemi 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Quattro cariche uguali Q = 7,60·10-6 C sono ai vertici di un quadrato di lato l = 50,0 cm. Quanto vale il modulo della forza agente su una carica q = 1,00·10-6 C posta nel centro del quadrato? Una carica q = 2,00·10-6 C si trova a metà strada tra una carica Q1 = 4,80·10-6 C e una carica Q2 = -4,80·10-6 C distanti tra loro 40,0 cm. Quanto vale e come è diretta la forza su q? Tre cariche uguali q = 2,00·10-6 C si trovano ai vertici di un triangolo equilatero di lato l = 10,0 cm. Quanto vale e come è diretta la forza agente su una delle tre cariche? Quanto vale la forza tra due cariche Q1 = 4,60·10-6 C e Q2 = -5,20·10-6 C separate da una distanza di 1,00 m e immerse in benzene? Tre cariche Q1 = -1,60·10-6 C, Q2 = 2,30·10-6 C e Q3 = 1,00·10-6 C si trovano rispettivamente nel primo estremo, punto di mezzo e secondo estremo di un segmento lungo 60,0 cm. Inoltre il sistema è immerso in olio. Calcola la forza su Q3 dovuta alle altre due cariche. Due cariche Q1 = -1,50·10-6 C, Q2 = 1,50·10-6 C occupano i vertici della base di un triangolo isoscele rettangolo. Sapendo che la distanza tra Q1 e Q2 è di 1,00 m calcola quanto vale e come è diretta la forza su una carica q = 1,00·10-6 C posta nel terzo vertice del triangolo. A quale distanza la forza repulsiva tra due cariche uguali di 2,00·10-6 C vale esattamente 1 N? Due cariche uguali q poste alla distanza di 80,0 cm si respingono con una forza di 0,100 N. Calcola il valore di q.