Al solo presentarci alla storia della Botanica non possiamo non ammirare i varj ed immensi studj fatti in questo ramo di scienza naturale nel corso di tanti secoli in tutto V orbe terráqueo ; ma la introduzione degli Orti Botanici è quella finalmente che meglio attragge la, universale attenzione. In fatti il contemplare in se stesse infinite piante riunite in sito isolato e adattato , il vederle correre passo a passo i varj tempi della loro vita, e presentare sotto ai nostr' occhi tutti i fenomeni della loro vegetazione fu questo un ritrovato il più. dilettevC' le per gli studiosi ; ma quello che più è osservabile sì è il ritrovare sul fatto e realmente distribuiti tanti Semplici quanti se ne può avere, in adequati ordini e classificati ne' loro generi e nelle loro specie ' sicché a primo colpo d'occhio si mira ivi schierato e dici/erato a comune schiarimento e utilità il vastissimo regno vegetabile dalla natura gettato alla rinfusa, e dall' arte distinto quasi in altrettante chiare e separate provinole. Siffatta istituzione è un epoca delle più memorabili della storia naturale . Di qui è che e dilettanti e professori si sono dichiarati per questa maniera di raccolte di erbe e quali più quali meno in tutta l'Europa V hanno introdotta ed ampliata al più allo grado di perfezione. I due primi Giardini Botanici che in Italia comparvero , furono quello di Pisa nelV anno i544- e quello di Padova nel i545. Del Pisano si sa che il primo professore fu maestro Luca Ghini ed indi Andrea Cesalpinoj del Padovano ne fu il Buonafede , poscia il Fallopio indi V Anguillara > il Guilandino il Cortusi e Prospero Alpino il quale grande aumento procurò a tal Giardino col portarci e farci allignare moltissime piante recate seco dalla Grecia e dall' Egitto ove viaggiò con erudirsi in guisa straordinaria. y 9 ? y 9 }