Fonti del diritto: atti o fatti idonei a creare,
integrare o modificare regole giuridiche
Fonti – fatto:
 Sono fatti e
comportamenti umani
che con il loro ripetersi
creano regole di
comportamento a cui
viene riconosciuto
carattere obbligatorio
e quindi valore
giuridico (es. :
consuetudine, prassi
amministrativa)
Fonti – atto:
 Sono atti giuridici
adottati da particolari
organi a cui viene
riconosciuto il potere
di creare, integrare,
modificare il diritto (es.
leggi, regolamenti)
Caratteri delle fonti
• generalità:
• sono destinate ad una pluralità indeterminata ed a
priori indeterminabile di soggetti
• astrattezza
• disciplinano fattispecie astratte e si applicano a
tutti i casi concreti riconducibili a tali fattispecie
• innovatività
• hanno un contenuto prescrittivo che inserisce
regole nuove o modifica regole esistenti
Sistema delle fonti
Fonti
Costitutzionali
Fonti primarie
Fonti secondarie
Fonti consuetudinarie
Fonti di livello Costituzionale
Costituzione
Leggi costituzionali
Leggi di revisione costituzionale
Norme internazionali generalmente
riconosciute e Trattati internazionali a cui
l’Italia aderisce
Sentenze della Corte costituzionale
Fonti di livello primario
• Legge formale:
– È la principale fonte a competenza generale
– Atto dotato di forza di legge, cioè capace di abrogare e
modificare atti normativi precedenti e di resistere
all’abrogazione da parte di atti successivi di livello diverso
Costituzione
(limiti di contenuto
e di tipo procedurale)
Fonti comunitarie di rango primario
Legge formale ordinaria
(limiti di competenza)
Leggi regionali
Segue: elenco delle fonti primarie
(da ritenersi a numero chiuso)
• Legge ordinaria
» (legge adottate dal Parlamento)
• Atti aventi forza di legge
» (decreti legge e decreti legislativi adottati
dalGoverno)
• Regolamenti degli organi costituzionali
• Regolamenti e direttive comunitarie
• Leggi regionali
» Fonti primarie a competenza riservata
Fonti di livello secondario
Comprendono:
 regolamenti di vari soggetti pubblici (Governo, Regioni,
Amm.ni indipendenti, Università, ecc.)
 statuti di enti pubblici,
 effetti di referendum regionali e locali
Hanno carattere
 articolato: sono da ordinarsi in relazione ai diversi
livelli di governo ed alla diversa tipologia delle fonti
primarie a cui sono accessorie
 aperto: per esse non è possibile trattare un elenco
esaustivo, né operare una riconduzione ad unità
Fonti consuetudinarie
Nel nostro ordinamento hanno un ruolo
marginale.
Sono regole di comportamento non scritte che
hanno rilevanza collettiva e sono regolarmente
seguite da un gruppo sociale o in un certo
territorio.
 Per essere rilevanti necessitano di :
 elemento materiale: il comportamento deve
essere tenuto in modo costante ed uniforme
 elemento psicologico: ci deve essere la
convinzione che il comportamento sia obbligatorio
segue: consuetudini
possono essere secundum legem o
praeter legem, mai contra legem
nelle materie regolate dalla legge, sono
ammesse in quanto da essa richiamate
da non confondere con le consuetudini
costituzionali o con quelle internazionali,
che possono influire sull’applicazione di
disposizioni di legge.
In caso di antinomie tra le fonti
Si possono seguire diversi criteri per individuare la
fonte che deve essere applicata:
• gerarchico:
• la fonte di grado superiore prevale su quella di grado
inferiore
• cronologico:
• a parità di grado, la fonte approvata successivamente
prevale su quella precedente
• di competenza
• la fonte adottata dall’organo che ha la competenza in una
certa materia prevale sulle altre fonti di pari grado
• di specialità:
• a parità di grado la fonte che detta regole con carattere di
specialità prevale su quella che detta regole a carattere
generale
Interpretazione delle fonti
Per ricavare la regola dalla fonte (atto) si
deve tener conto che:
non basta la mera lettura del testo
(disposizione),
ma occorre una sua interpretazione che
ricavi da esso la regola giuridica (norma)
Criteri di interpretazione
con riguardo al metodo:
• Logico-Letterale:
– Significato letterale
• Logico sistematica
– Significato coerente con il
settore normativo in cui la
regola si inserisce
• Analogica
– Applicazione ad un caso per
cui non c’è disciplina
normativa di un regola
prevista per un caso analogo
• Teleologica
– Significato assunto in base
alle finalità che la legge si
propone
con riguardo ai soggetti:
• Autentica
– Operata dal soggetto che ha
adottato la norma, cioè dal
legislatore
• Giurisprudenziale
– Operata dal giudice
• Dottrinale
– Operata dagli studiosi di diritto
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