La displasia del ginocchio
• Cosa è
• Come si diagnostica
• Come si cura
• Come si previene
Cenni di anatomia:
il ginocchio normale
Cosa è
• E’ una patologia CONGENITA ed EREDITARIA.
• Colpisce cani di molte razze, ma è particolarmente frequente
nei soggetti di piccola taglia, nani o toy.
• Consiste in una progressiva perdita di allineamento fra le
porzioni ossee e muscolari della porzione anteriore della
coscia, la cui origine è da ricercare in una anteroversione del
collo del femore ed in una sua errata inclinazione, con
conseguente lussazione della rotula.
• Può essere mediale o laterale, interessa spesso entrambi gli
arti e viene classificata in 4 gradi, in base alla gravità.
Congenita
Perché le modificazioni che porteranno alla
lussazione della rotula sono già presenti, seppure in
minima parte, già alla nascita.
Perché queste non sono riconducibili ad un evento
traumatico.
Ereditaria
Perché la patologia, se presente nei genitori, è
trasmissibile alla prole.
Questo fatto è accertato e dimostrato, anche se
tuttora mancano dati precisi riguardo ai geni
interessati. Gli ultimi studi indicano la malattia come
poligenica, esattamente come la displasia dell’anca.
Incidenza nelle diverse razze
(fonte USA)
Breed
Akita
Bichon Frise
Border Terrier
Boston Terrier
Cavalier King Charles Spaniel
Chihuahua
Chinese Crested
Cocker Spaniel
Coton de Tulear
Flat-Coated Retriever
French Bulldog
Keeshond
Labrador Retriever
Mastiff
Newfoundland
Papillon
Poodle
Pug
Shiba Inu
Shih Tzu
% Affected
4.0
12.0
13.0
4.0
7.0
12.0
7.0
49.0
5.0
4.0
3.0
19.0
38.0
0.0
1.0
1.0
18.0
9.0
15.0
6.0
Perdita di allineamento
Lussazione
Lussazione
Classificazione
Quattro gradi di gravità (Putnam e Singleton, 1969),
in rapporto al grado di dislocazione e di deformità ossea,
al fine di facilitare l’emissione di un dato prognostico
e scegliere la terapia più opportuna.
Classificazione
I quattro gradi di displasia
Classificazione
Primo grado
• Lussazione intermittente, con saltuario mancato
appoggio dell’arto durante il movimento.
• La rotula si lussa facilmente durante l’estensione della
gamba, ma ritorna nella troclea durante la flessione.
• Deviazione della cresta tibiale assente o molto leggera.
• Flessione ed estensione della gamba in asse, senza
abduzione del garretto.
Classificazione
Secondo grado
• Lussazione frequente, con tendenza a divenire
permanente. Quando ciò accade, la riduzione manuale è
possibile, ma si ripresenta appena si allenta la pressione.
• L’arto viene generalmente sottratto all’appoggio, anche
se può ancora sostenere parte del peso, con il ginocchio
mantenuto in leggera flessione. Se è bilaterale, è
evidente un maggiore appoggio sugli anteriori.
• Leggera deviazione della cresta tibiale, con rotazione
della tibia fino a 30°; quando la rotula è lussata, il
garretto è leggermente abdotto.
Classificazione
Terzo grado
• Lussazione permanente. Evidente deviazione della
cresta tibiale, rotazione della tibia fino a 60°.
• Quando l’arto viene usato, il ginocchio viene
mantenuto semiflesso, per l’impossibilità di sbloccare la
rotula.
•I movimenti di flessione ed estensione dell’articolazione
determinano rispettivamente abduzione ed adduzione
del garretto.
•La troclea è poco profonda od addirittura appiattita.
Classificazione
Quarto grado
• Lussazione permanente. Ulteriore deviazione della
cresta tibiale fino a 90°. La rotula si trova costantemente
all’altezza del condilo mediale del femore
• Il cane riesce a muoversi solo accovacciato, con l’arto
parzialmente flesso.
•La troclea è assente o addirittura convessa.
Come si diagnostica
La diagnosi è esclusivamente clinica, basata sul
rilevamento manuale, senza ausilio farmacologico,
della stabilità della rotula.
Ulteriori indagini (RX, RMC, ecc.) hanno utilità solo
marginale.
Come si cura
• Terapia medica
• Terapia chirurgica
Come si cura
Terapia medica
E’ rivolta esclusivamente a contrastare i fenomeni di
degenerazione articolare, conseguenti ad un lavoro
non fisiologico dell’articolazione.
Risulta quindi ottima solo come supporto all’intervento
chirurgico, mentre è assolutamente inefficace se usata
come unico mezzo terapeutico.
E’ basata sull’uso, spesso combinato, di:
• Antinfiammatori non steroidei
• Condroprotettori
• Omeopatia
Come si cura
Terapia chirurgica
Dipende dalla gravità della displasia e dai fenomeni
osteoartrosici conseguenti ad un ritardo nella diagnosi.
Le tecniche operatorie vengono didatticamente divise in diversi
modi, ma in pratica lo scopo è quello di dare stabilità alla
rotula durante il suo scorrimento nella troclea femorale.
Gli interventi che garantiscono i maggiori successi sono:
•
•
•
•
Desmotomia con artroplastica
Trasposizione della cresta tibiale
Plastica del solco trocleare
Osteotomia di femore e tibia
Come si cura: chirurgia
Desmotomia
Viene associata a tutti gli interventi di correzione della
displasia del ginocchio.
Consiste in un’apertura verticale della capsula articolare e del
retinacolo, eseguita a margine della rotula, dalla stessa parte
verso cui questa tende a lussarsi.
Lo scopo è di liberare la rotula dalle tensioni, dovute ad un
progressivo accorciamento delle strutture fibrose del lato
verso cui la rotula tende a lussarsi.
L’apertura così ottenuta non viene suturata e si chiude
spontaneamente in pochissimo tempo.
Come si cura: chirurgia
Artroplastica
Anche questo intervento viene eseguito sempre.
Ha lo scopo di accorciare e contemporaneamente dare
consistenza alle strutture fibrose (capsula e retinacolo),
allungate e indebolite dalla lussazione della rotula.
Consiste in un doppio strato di sutura che permette di
sovrapporre l’una all’altra queste strutture, creando
quella tensione che mancava.
E’, assieme alla desmotomia, l’intervento di elezione in
caso di displasie di primo grado (o di secondo, se
scoperte precocemente).
Come si cura: chirurgia
Trasposizione della cresta tibiale
Indicata per displasie dal secondo grado in poi, sempre
associata ai due interventi appena descritti.
Permette di correggere il difetto di allineamento fra ossa
e muscoli, tipico di questa patologia.
Consiste nello spostamento della cresta tibiale (e di
conseguenza dell’attacco del legamento patellare) verso
il lato opposto alla lussazione.
La fissazione avviene per mezzo di un piccolo chiodo di
Kirschner, che non necessita di una successiva
asportazione.
Come si cura: chirurgia
Plastica del solco trocleare
Indicata laddove il solco trocleare non sia
sufficientemente profondo da offrire alla rotula un
alloggiamento stabile.
Se effettuato su animali al di sotto degli 8-9 mesi,
permette la conservazione della cartilagine articolare, che
viene scollata per scavare l’osso che si trova al di sotto di
questa e successivamente riposizionata.
Su animali adulti la cartilagine perde di elasticità e non
può essere risparmiata: verrà col tempo sostituita da
fibrocartilagine cicatriziale, predisponendo la troclea e la
rotula a fenomeni osteoartrosici.
Come si previene
Il fattore principale da considerare è la ereditarietà della
patologia.
Questo rende inapplicabile anche l’incrocio di soggetti
displasici con soggetti sani, come invece veniva
consigliato anni fa.
Solo l’accoppiamento fra loro di soggetti clinicamente sani
può permettere una progressiva diminuzione dei casi, o
quantomeno un auspicabile calo della gravità con cui
questi si presentano.
Come si previene
Consigli...
Programmare visite ortopediche periodiche per
tutte le razze a rischio. L’ideale sarebbe
la valutazione dell’animale all’età di:
• Tre mesi
• Sei Mesi
• Dodici mesi
Come si previene
…e proposte
• Escludere dalla riproduzione tutti i soggetti displasici,
anche di grado lieve.
• Rendere ufficiale ed obbligatoria la valutazione dopo i
12 mesi di età, istituendo un apposito registro al quale
potranno accedere solo i riproduttori esenti dalla
patologia.
• Istituire, in accordo con le Associazioni di tutela delle
singole razze interessate dalla patologia, un registro
che raccolga i Medici Veterinari autorizzati alla
valutazione.
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La displasia del ginocchio