La Quinta Giornata di Studi “Le ricchezze dell’Africa” (Sala Napoleonica, 11 Ottobre 2012) ha avuto come tema il rapporto tra alimentazione e società nell’Africa contemporanea. La difficoltà dell’accesso al cibo è stata al centro dell’indagine che ha cercato di focalizzare l’attenzione sulle ricchezze naturali, sociali, culturali, di un continente solitamente ricordato per altro. Gli interventi si sono susseguiti spaziando da un carattere più generale legato alla questione alimentare globale fino a raggiungere alcuni casi di studio specifici. L’intento, più volte ricordato anche nel corso del dibattito, è stato quello di legare la dimensione locale a quella che è la situazione internazionale dal punto di vista commerciale, finanziario ed economico in generale, non potendo, come dal dibattimento è emerso, trattare le due questioni, né a livello teorico né a livello pratico, come a sé stanti. Riccardo Moro (Università di Milano) ha delineato la situazione alimentare del pianeta insistendo sull’attuale andamento volatile dei prezzi del cibo, legato a questioni di carattere ambientale, sociale, demografico e nello specifico finanziario. Giosuè De Salvo (Mani Tese) ha illustrato il progetto Mani Tese per il perseguimento della sovranità alimentare a livello globale come sistema per combattere la fame.1 Sono in seguito intervenuti Cristina D’Alessandro Scarpari (Institut d’Etudes Politiques de Paris) evidenziando l’importanza di determinare e sostenere le “capacità” – strategie agricole; capacità di fornire formazione; ruolo del settore privato; sistemi di informazione – retrostanti la possibilità di sviluppo dei sistemi economici locali, ed Egidio Dansero (Università di Torino) illustrando le modalità d’azione di Slow Food a sostegno dello sviluppo di “comunità del cibo” in Africa. Giuliana Iannaccaro (Università di Milano) ha presentato il romanzo “The heart of redness” di Zakes Mda, 2002, storia di un piccolo villaggio del Sudafrica prima e dopo l’apartheid e delle contraddizioni che ne ostacolano un equilibrato sviluppo economico. Vincenzo Russo (Università di Milano) ha invece introdotto la figura di Amilcar Cabral offrendo un’analisi dei modi in cui si è realizzato il colonialismo portoghese in Africa. I casi di studio hanno attraversato l’Africa da occidente a oriente. Partendo dai pescatori della Guinea Bissau in competizione l’uno con l’altro sopra le loro piccole imbarcazioni, lontani e inconsapevoli estranei dalla concorrenza delle grandi navi da pesca europee, cinesi e coreane (Valerio Bini – Università di Milano), si è passati per i mercati agro-alimentari del Burkina Faso (Paolo Santagostini – Université Paris 8) fino a toccare la Somalia i cui negozi d’alimentari invasi dai prodotti d’importazione hanno mutato le abitudini alimentari delle popolazioni locali (Luca Ciabarri – Università di Milano). Liana Nissim (Università di Milano) attraverso la lettura e il commento di alcuni brani tratti da tre romanzi ha messo in luce tre diverse figure di donne, nutrici e produttrici di cibo nell’Africa francofona, mentre Martina Vitale (AMREF) ha illustrato il progetto l’“Expo dei popoli”, nato con la candidatura di Milano a città per l’EXPO e concepito come assemblea aperta alla società civile mondiale che si propone di individuare strategie per lo sviluppo economico e sociale e per la lotta alla povertà da far giungere all’Assemblea dell’ONU che si svolgerà in concomitanza con EXPO 2015. La varietà e la ricchezza dei contributi che si sono susseguiti ha permesso di affrontare sotto molteplici aspetti quelli che sono i problemi e le opportunità legati allo sviluppo alimentare nel continente africano contemporaneo, ma, forse per l’elevato numero di interventi e per la durata dell’incontro, non c’è stato alla fine spazio per un ampio dibattito. Francesca Lazzari 1 http://www.foodforworld.org/pdf/Mani%20Tese%20Petizione%202012%20A5%20firmabile.indd.pdf per sottoscrivere la petizione di Mani Tese a sostegno della Dichiarazione Europea per la Sovranità Alimentare.