"Nell'ambito dell'iniziativa MIRALIBRI, in sinergia con Sportidea,Torre di Abele, Cascina Roccafranca e Circoscrizione 2, Amref ha promosso il concorso Scopo dell'iniziativa è stato quello di far conoscere ai ragazzi i temi e Nazioni Unite nel settembre 2000 per richiamare l'attenzione della comunità internazionale sui problemi legati alla povertà e alla violazione dei diritti fondamentali che condizionano, ancora oggi, la vita di miliardi di persone. Amref, nella convinzione che la povertà estrema possa essere raccontata solo da chi, ogni giorno, ne sperimenta la dura realtà, ha fornito il materiale informativo e i documenti elaborati dai ragazzi e dalle ragazze delle baraccopoli di Nairobi, una delle città più povere del pianeta. ci hanno raccontato, a loro volta, le emozioni, i sentimenti e le di altri ragazzi meno fortunati, ma con la loro stessa vitalità e il loro stesso entusiasmo. Altro importante obiettivo del progetto è stato quello di "Il mercante d'acqua", di cui è stata proposta la lettura, e l'incontro con l'autore hanno riservato ai ragazzi momenti di intensa partecipazione e sono stati un'occasione per accostarsi ai libri attraverso un'esperienza diversa e nuova. Gli elaborati raccolti in questo opuscolo testimoniano l'impegno di tutti insegnanti. A tutti un nostro sentito ringraziamento Indice Le nostre 8 domande...................................Pag. 4 Il Berti adotta il progetto AMREF................Pag. 6 La rovina di terra secca................................Pag. 7 E mail per il mondo......................................Pag. 8 Lo sapevate che?..........................................Pag. 10 Quanti bambini ogni giorno….......................Pag. 11 H2o.............................................................Pag. 11 La vita è un dono per tutti..........................Pag. 12 Ad un passo dal 2015...................................Pag. 14 Riflessioni…................................................Pag. 16 Ai ragazzi e alle ragazze di Nairobi................Pag. 18 Ciò che per te è superfluo per loro è vitale...Pag. 19 3 LE 8 E R T S NO G lasse I C ifico Scient Liceo O TORIN E MAND DO na ora E. Maj OBIETTIVO 1: LA POVERTÀ Esiste la povertà in Italia? In Italia, la povertà viene calcolata in base alle spese da sostenere per l’acquisto di beni e servizi necessari per la sopravvivenza: questi beni sono, ad esempio, cibo, acqua, luce e riscaldamento. Se questi bisogni primari venissero a mancare, pregiudicherebbero la conduzione di vita di molti Italiani; non dimentichiamoci che la maggior parte delle persone in condizione di disagio economico sono genitori, e il loro piccolo patrimonio viene utilizzato oltre a cibo, abbigliamento, ecc… In questi ultimi anni, il disagio economico di molte famiglie Italiane si è ulteriormente accentuato a causa della mancanza di posti di lavoro, con un conseguente aumento del tasso di disoccupazione; in pratica un circolo vizioso… Negli stati africani il discorso è completamente diverso: tutti sanno che questi popoli da secoli sono stati colonizzati e sfruttati da nazioni molto potenti da un punto di vista economico e non solo; da ciò deriva la concentrazione della ricchezza nelle mani di poche persone senza scrupoli. OBIETTIVO 2: L’ISTRUZIONE Quale percentuale di denaro investono i governi dell’africa sub sahariana nel campo dell’istruzione? Quanto investe invece il governo italiano? Nei 46 stati dell’ Africa Sub Sahariana si spendono circa 2,7 miliardi di tuttavia questi soldi non sono fabbisogno sarebbe necessario sestuplicarli. Tra l’altro è una cifra che potrebbe facilmente essere raggiunta se tutti gli Stati rispettassero l’impegno preso con la comunità internazionale nel 2000 a Dakar per lo stanziamento di almeno lo 0,7% del PIL agli aiuti allo Sviluppo più un minimo contributo aggiuntivo. Invece la situazione è particolarmente grave proprio per la mancanza di rispetto di quest’impegno, soprattutto nel caso dei paesi del G8: infatti nessuno di questi paesi lo sta devolvendo. Per quanto riguarda l’Italia, il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini conferma che il 97% del bilancio viene utilizzato per pagare gli stipendi, i più bassi in Europa. Negli ultimi 10 anni la spesa per l'istruzione è aumentata del 33%, passando da 33 a 43 miliardi di euro; ciò nonostante non vi sono stati aumenti degli stipendi, né della qualità delle strutture scolastiche. OBIETTIVO 4: MORTALITÀ INFANTILE Si prevedono dei miglioramenti per quanto riguarda la percentuale di mortalità infantile nel mondo? Entro il 2015 il problema della mortalità infantile dovrebbe essere debellato, essendo uno degli 8 obiettivi indicati dall’ONU, ma alcuni problema, bensì un incremento, dovuto soprattutto alle condizioni igienico sanitarie, alle guerre e alla povertà. 4 OBIETTIVO 3: POTERE ALLE DONNE C'è stata in Italia qualche manifestazione che ha coinvolto donne africane e italiane migliorare la condizione delle donne in Africa? Quali sono state le priorità? In occasione della manifestazione ItaliaAfrica, tenutasi a Roma, alcune donne africane, impegnate da anni in progetti per la promozione dei diritti delle donne, sono state invitate ad interrogarsi sulla condizione della donna in Africa. Le donne presenti hanno chiesto di costituire una RETE di Donne Africane, allo scopo di mento per il Sostegno a Distanza La Gabbianella e l’Associazione Progetto Rwanda hanno posto le basi per la nascita della “RETE delle Donne Africane per la Pace”. Appena due anni dopo, le donne che vivono in diversi Paesi Africani hanno preso parte al progetto, dando vita ad un Coordinamento, grazie al quale sono stati già raggiunti importanti obiettivi in ambito sociale ed economico. L’obiettivo generale della RETE è di aiutare le donne africane nella realizzazione di programmi di lotta alla povertà e di difesa della pace. A tal proposito sono state individuate dalla RETE alcune priorità: 1. Favorire il confronto tra le donne 2. Favorire l’autonomia delle donne attraverso l’alfabetizzazione e l’inserimento nel mercato del lavoro 3. Realizzare insieme alle donne africane progetti, campagne e azioni di lotta alla povertà 4. Coinvolgere le comunità di donne africane in Italia, per favorire il dialogo e la collaborazione. OBIETTIVO 5: AIUTIAMO LE MAMME In molti paesi in via di sviluppo la mortalità delle donne durante il parto è molto alta. Ci sono molte cause per cui accade ciò: emorragia, setticemia, problemi ipertensivi legati alla gravidanza, parto ostruito. Quest’ultimo è spesso causato dalla mutilazione dei genitali femminili. In quali paesi e perché avviene questo? La pratica della mutilazione dei genitali femminiEra presente in molte antiche civiltà, probabilmente già durante l'antico Egitto. Anche i Romani e i Greci la praticavano allo scopo di ridurre il desiderio sessuale femminile. In Africa l’escissione del clitoride è presente in Kenya, Burkina Faso, Uganda, Ghana, Mali, Gibuti, Etiopia, Somalia ed Egitto. Qui la mutilazione genitale femminile è una pratica comune, cui la maggioranza delle bambine viene sottoposta prima di essere iscritte a scuola e, comunque, ben prima di raggiungere lo sviluppo sessuale. Secondo uno studio del 2005, in Egitto il 96% delle donne ha subito mutilazioni sessuali. L'operazione viene eseguita spesso da chirurghi improvvisati, in condizioni di scarsa igiene e con strumenti inadeguati, con rischi seri di emorragie, infezioni e talvolta anche con esito fatale. Secondo i praticanti, la ragazza che subisce l'escissione del clitoride resterà pura per la notte di nozze e il marito non l'abbandonerà per la vergogna. OBIETTIVO 6: FERMIAMO LE MALATTIE dell’Aids? e a causa di quest’ultima la speranza di vita media della popolazione dell’Africa si è ridotta di quasi 10 anni. I governi africani dovrebbero stanziare fondi per incrementare la costruzione di ambulatori, distribuire condom gratuiti e cercare di eliminare la vergogna che circonda i sieropositivi, non facendoli sentire soli ed emarginati. che organizzano campagne informative per la prevenzione dell’Aids e che mirano evitare il contagio. Anche nelle scuole si dovrebbero istruire i ragazzi riguardo ai rischi e le conseguenze di un rapporto non protetto e inoltre insegnare loro a rispettare le norme igieniche sanitarie e l’ambiente, riducendo così i rischi del contagio. Combattere l’AIDS vuol dire dunque non solo salvare tante vite di uomini, donne, giovani e bambini, ma anche salvaguardare il futuro di un intero continente, contrastando l’impoverimento delle risorse umane, scongiurando l’abbassamento della speranza di vita. OBIETTIVO 7: SVILUPPO SOSTENIBILE Negli ultimi anni l’acqua sta diventando un bene sempre più prezioso, e da risorsa indispensabile si sta trasformando in un bene di lusso, e questo soprattutto nei paesi poveri ed in via di sviluppo. L’acqua è davvero disponibile a tutti? È giusta la privatizzazione dell’acqua? L’acqua, risorsa molto importante per l’uomo, in in quanto il 97% dell’acqua del mondo è salata, solamente il 3% di quest’ultima è dolce e solo il questa risorsa non è accessibile a tutti, ed è rivelato dai dati: infatti questa importantissima risorsa è distribuita in modo totalmente disuguale in tutto il pianeta, giacché si passa da un consumo di 425 litri al giorno di un abitante degli Stati Uniti ai 10 litri al giorno di un abitante del Madagascar; le stime medie indicano un consumo di 350 litri d'acqua al giorno per una famiglia canadese, di 165 per una europea e di 20 litri per una famiglia africana. vive in condizioni igieniche precarie soprattutto per carenza di acqua: tre miliardi di persone sulla Terra abita in case prive di un sistema fognario, ed un abitante della terra su cinque miliardi di persone. Ultimamente la privatizzazione dell’acqua ha rappresentato un serio problema, che ha scosso l’opinione pubblica: questo bene deve essere gestite dallo stato e deve essere garantito a tutti in qualsiasi momento, perché con una potrebbe raggiungere prezzi elevati. L’esperimento dell’acqua privata è già stato compiuto a Grenoble negli anni ’80, e ciò ha gestione di questa risorsa oltre che a una gestione irresponsabile e commercializzata che ha fatto ritornare l’acqua in mano a quella pubblica. In Italia la discussione rimane aperta. 5 OBIETTIVO 8: FACCIAMOLO INSIEME Gli aiuti dati dalle Nazioni industrializzate ai Paesi poveri sono temporanei o costruttivi? sviluppo e concorra alla riduzione della povertà, inoltre chiede di adeguare gli aiuti in campo commerciale alle condiin via di sviluppo una somma pari a 20 miliardi di dollari, ovvero, lo 0,13% delle risorse stanziate dai provvedimenti anticrisi equivalente a 5,18 € all’anno a persona. “Bisogna smettere di regalare un pesce ai miserabili perché è meglio dar loro una canna e insegnargli a pescare.” La via di uscita non può essere la carità ma un programma concreto come quello proposto dall’Unione Europea ai Paesi industrializzati. to Istitu 6 Berti ina v o R a L IF Classe d rana Majo ico E. if Scient Liceo O TORIN ca Sec a r r e iT 7 EMAIL PER IL MONDO: IL CAMBIAMENTO PARTE DAI BANCHI DI SCUOLA A: tutti i ragazzi Oggetto: pubblicità-progresso Da: Classe III H, “Caduti di Cefalonia”, Torino Allegati: Volantino Ciao ragazzi ! Questa non è un‘e-mail da leggere e poi dimenticare: Vi preghiamo di prestare attenzione: è davvero anche voi contribuire a rendere il mondo migliore! Siamo la classe III H della scuola media di Torino “Caduti di Cefalonia” e quest’anno abbiamo aderito al progetto dell’Amref. Cos’è l’AMREF? medica in Africa, che da anni ormai cerca di aiutare moralmente ed economicamente le classi più povere del continente. Il progetto si chiama “Millenium News: diamo voce ai ragazzi di strada”: ha come protagonisti 80 ragazzi e ragazze tra gli otto e i vent’anni che abitano nelle baraccopoli di Nairobi; tramite video, testimonianze e interviste questi hanno tentato di denunciare le problematiche che attanagliano il continente africano, e non solo… Siamo davvero felici di aver partecipato come classe a conoscevamo l’esistenza , ma non la gravità. Voi sapete per esempio quante persone in Africa vivono sotto il livello di povertà? Ben 300 milioni. E quante ne muoiono ogni giorno per cause legate alla malnutrizione, alle malattie e all’assenza di strutture adeguate? Ci sono dati agghiaccianti a questo proposito, ma la cosa insopportabile è che questi dati potrebbero essere abbassati radicalmente se si facesse qualcosa tutti insieme. In Europa, mangiare tutti i giorni è una cosa ovvia (pensate ad esempio ai vostri genitori: loro guadagnano all’incirca 1000 € di stipendio al mese, nel continente africano chi riesce a trovare un’occupazione guadagna meno di 1 dollaro al giorno… ). In Italia contagiarsi con il virus dell’HIV è sempre più raro, in Africa vivono i due terzi delle persone che hanno l’ AIDS nel mondo. 8 In Europa morire durante un parto è un’ eccezione, pensate che accade solo ad 1 donna su 7300, mentre in Africa 1 donna su 22 non supera il parto, dal momento che quasi sempre partorisce da sola in casa, senza alcuna assistenza medica e norma igienica. Per noi ricevere l’istruzione primaria è un diritto e un dovere, mentre in Africa solo il 61% degli adulti è capace a leggere e a scrivere: 38 milioni di bambini non vanno a scuola e solo 1 ragazzo su 4 frequenta la scuola secondaria. Inoltre i 2/3 dei bambini a cui è negata l’istruzione sono femmine La mancanza di istruzione è un problema secondo noi comune a tutte le altre questioni: per fermare le malattie è necessario avere medici che abbiano studiato e che siano in grado di guarirle; per poter essere istruiti. Personalmente ci ha toccato moltissimo questa questione, perché noi studenti a volte non diamo molta importanza all’istruzione, la viviamo come una specie di costrizione. Quando pensiamo invece che ci sono persone che lottano ogni giorno per la sopravvivenza, che vivono nell’ignoranza e che darebbero di tutto per essere al nostro posto, ci ricrediamo. Anche noi, proprio come voi, andiamo a scuola e spesso non comprendiamo quanto sia grande la nostra fortuna: proprio sui banchi di scuola, insieme alla nostra professoressa di Lettere, durante le ore di approfondimento, siamo stati guidati attraverso questo percorso di “scoperta” che ci ha mondiali: dopo la visione degli otto telegiornali mente sentiti coinvolti nella reale necessità di raggiungere gli obiettivi del millennio e abbiamo creato una piccola campagna di pubblicità-progresso che parte proprio da questa e-mail e passa anche attraverso di te, di voi… Ecco una dichiarazione fornita da un ragazzo di Nairobi che è stato intervistato nel TG del MILLENIUM NEWS che ci ha veramente colpiti: “L’educazione è qualcosa che ti sveglia, ti nutre, se vivono per strada e mangiano un pasto dopo settimane di digiuni. E noi, viviamo la nostra vita senza complicazioni, dove tutto è quasi sempre dato per scontato. Vi sembra giusto? A noi no! vuoi essere illuminato devi andare a scuola. Nessuno può fermare l’educazione perché essa è il sentiero, è la strada, come un coltello per intagliarti la vita che vuoi, come un ombrello aperto contro la pioggia, un aeroplano per volare, la chiave di tutto”. Tutti noi dovremmo far tesoro di questo e partecipare attivamente al raggiungimento degli obiettivi del millennio entro il 2015. Vi starete chiedendo “Ma che cosa sono questi obiettivi del millennio di cui parlano tanto?” Ve lo spieghiamo subito . Nel 2000, 191 Paesi membri delle Nazioni Unite si sono riuniti per discutere su alcune urgenti questioni da risolvere entro il 2015, sulla base di 6 principi: LIBERTA‘, UGUAGLIANZA e SOLIDARIETA‘, TOLLERANZA, NON VIOLENZA, RISPETTO per la NATURA e RESPONSABILITA’ PARTECIPATA. Come vedete, sono concetti fondamentali nella vita di ognuno, ma in alcuni Stati queste “parole” sembrano non esistere: le persone vivono in condizioni di estrema povertà, soggette a discriminazioni ingiuste e senza alcun diritto, non c’è parità tra i sessi, manca totalmente il rispetto per l’ambiente… Gli obiettivi individuati dall’ “assemblea” mirano a: SRADICARE la POVERTA’ ESTREMA , RENDERE GLOBALE L’ISTRUZIONE , PROMUOVERE L’EGUAGLIANZA di GENERE , RIDURRE la MORTALITA’ INFANTILE , MIGLIORARE la SALUTE MATERNA , COMBATTERE le MALATTIE più GRANDI , ASSICURARE la SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE e SVILUPPARE UNA PARTNERSHIP GLOBALE (ovvero ottenere una collaborazione politica , economica e militare tra tutti gli Stati). Crediamo che quest’ultimo obiettivo in particolare sia quello su cui si debbano basare tutti gli altri, poiché senza una partecipazione collettiva e un interessamento da parte di tutti non si potrà mai ottenere il progresso auspicato. Joseph Shamalla, voce di uno dei telegiornali di strada realizzato a Nairobi, dice “mia madre, i miei 3 fratelli ed io vivevamo in un baracca con un tetto in lamiera. A casa non c’erano cuscini, il cibo era scarso, i letti erano semplicemente una cosa incredibile”. Impressionante, non vi pare? Ma Joseph può già ritenersi “fortunata” infatti, esistono situazioni ben peggiori. Molte persone spingendo carretti, trasportando merce al mercato, se mi siedo e aspetto nulla di buono mi succederà”. Solo chi vive sulla propria pelle la povertà, la conosce davvero: è questa la realtà; niente riposo, ma solo lavoro se vuoi sopravvivere, se vuoi ottenere qualcosa.. Cercare di raggiungere gli “obbiettivi del millennio” è un progetto stupendo. Non ignoriamo più che la realtà del mondo ha molte facce e che noi siamo privilegiati, perché viviamo in una di quelle belle. Abbiamo tutti un dovere verso tutti i popoli del pianeta che abitano nella faccia meno fortunata e in particolare verso i bambini e i giovani del mondo intero, ai quali appartiene il futuro. Voi cosa fate per realizzare gli obiettivi del millennio? Noi abbiamo scritto questa lettera al mondo! Magari avreste voluto partecipare anche voi a questa iniziativa, ma non ne avete avuto la possibilità? Beh, eccola qua! sta a voi valutare la gravità di questi problemi e la validità di questa e-mail. Potete cestinarla perché non credete di poter risolvere questi problemi, o più semplicemente perché non vi interessa. Oppure potete conservarla e spedirla a tutti i vostri conoscenti che a loro volta, se vorranno, la rispediranno ad altri e così via..contribuendo a far conoscere queste realtà a tutto il mondo, aspetto fondamentale per un progresso globale. Fate girare questa e-mail!!! Basta un clik!!! In allegato troverete anche un volantino informativo: inviate, stampate e distribuite tra i vostri amici, conoscenti, familiari. Fatelo, e potrete dire che vi state impegnando a migliorare il mondo. Chi davvero aiutar vuole, abbia fatti e non parole. Il mondo conta anche su di te!! Grazie per l’attenzione. Ciao. La III H P.S: Ti consigliamo di visitare questi siti per informarti più dettagliatamente www.amref.it e www.millenniumnews.it dove potrai guardare anche i telegiornali realizzati dai ragazzi delle baraccopoli di Nairobi!! 9 Tu… se potessi scegliere, continueresti ad andare a scuola?? Sai che 774 milioni di adulti nel mondo sono analfabeti??? ..il 70% a cui è negata l’istruzione, sono femmine!! L’educazione è la chiave del successo! Perché è importante la scuola? Perché l’educazione porta allo sviluppo di un Paese…perché una persona istruita pensa più a fondo, in lungo e in largo… Lo sapevate che??? UN MILIARDO di persone al mondo soffrono la fame, di cui 300.000 solo in Africa? E che in questo momento, mentre state leggendo questo volantino, più di 30.000 persone in Africa stanno morendo per questioni legate alla povertà?In Africa 1 persona su 3 soffre di malnutrizione mentre in Europa solo 1 su 1000. il 20% della popolazione mondiale consuma il 75% delle risorse mondiali 1 miliardo di individui nel mondo vive nelle baraccopoli 2.4 miliardi di persone non dispongono di servizi fognari e sanitari adeguati Solo una persona su due ha facile accesso all’acqua In Africa si muore ancora di TBC e 1/3 della popolazione mondiale è contagiato da questo virus, mentre in tutto il Nord del mondo esiste il vaccino da molti anni?!?! 1,9 milioni di persone hanno contratto il virus dell’AIDS?? (22 milioni è il numero di malati soltanto in Africa) Pensate che ha reso orfani circa 12 milioni di bambini di età inferiore ai 18 anni!!! 10 Anche noi possiamo fare qualcosa per rimediare!! Nel nostro piccolo dobbiamo limitare i danni ambientali causati dai nostri consumi eccessivi, non sprecare il cibo e l’acqua, rispettare le donne e i bambini.. Prendiamo posizione e collaboriamo per il mondo!! Quanti bambini ogni giorno se ne vanno, perché in quei paesi c’è sempre un danno, oggi la malaria, domani l’AIDS o altre malattie quasi mai trasmesse. Per non parlare della fame maledetta a cui quella gente è spesso costretta. Tante sventure capitano ai bambini quasi per niente che non hanno per aggrapparsi neanche un salvagente, giocar con la morte è quasi normale, anche perchè non hanno l’ospedale. A scuola di certo non possono andare, perché è più importante guadagnare, anche da schiavi vengon trattati oppure da soldati per essere ammazzati. Il nostro contributo bisogna dare perché è importante poterli salvare, e il pensiero vola più alto se tutti facessimo un gran bel salto. “Vorremmo aiutarvi, ve lo diciamo col cuore, e accender la notte di luce e splendore.” Giulia Guerrini Classe I A Liceo Scientifico E. Majorana TORINO na IF ajora Classecientifico E. M HO S Liceo O TORIN Acqua, incognita della vita, disseti, curi, proteggi. Acqua, elemento insostituibile nelle nostre vite. Acqua, sei di tutti e di nessuno, così abbondante e così rara. Acqua , na IF ajora Classecientifico E. M S Liceo O TORIN non è Frizzo, non è Coca-Cola, è l ’unica che disseta con la sola semplicità. Può esser neve, può esser ghiaccio, ma ci stringe tutti in un grande abbraccio. na IA ajora Classecientifico E. M S Liceo O TORIN 11 O DON N U ’ AE LA VIT TI T U T PER a joran E I C o E. Ma S S A L c C ientifi Sc Liceo O TORIN Nel 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha presentato la Dichiarazione del Millennio che impegna i 191 paesi che ne fanno parte a raggiungere otto obiettivi concreti entro il 2015. Lo scopo principale è quello di impegnarsi ad eliminare la povertà e la discriminazione in tutto il mondo. In Africa è ancora lontano il raggiungimento di tali obiettivi: molta gente infatti vive ancora in estrema povertà. AMREF (La Fondazione Africana per la Medicina e la Ricerca) ha organizzato con 80 ragazzi e ragazze provenienti dalle baraccopoli di Nairobi un telegiornale chiamato “Millenium News” in cui alcuni ragazzi presentano gli otto obiettivi raccontando la dura realtà in cui vivono. Questo progetto è stato presentato ad alcune scuole per sensibilizzare i ragazzi di tutto il mondo. Gli otto obiettivi sono: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Vinciamo la povertà Tutti a scuola Potere alle donne Basta mortalità infantile Aiutiamo le mamme Fermiamo le malattie Salviamo l’ambiente Facciamolo insieme 1. Vinciamo la povertà “Un povero è povero ma è un povero e basta. Per lui non c’è posto. Il povero guarda, ma nessuno lo vede. Perché non è nessuno. Ma non è più un povero e basta; può dare il suo amore a chi come lui non può pagare per avere un sorriso.” Ed è per questo che Kajeii, un ragazzo del ghetto di Nairobi, cerca di prezzi minimi per dare a tutti la possibilità di acquistarlo. Con i suoi guadagni inoltre prova ad aiutare gli per dormire. Con questo ci rendiamo conto che l’egoismo non porta da nessuna parte mentre la solidarietà e la collaborazione regalano un sorriso sia a te sia a chi ti sta intorno! 12 2. Tutti a scuola "Se vuoi essere illuminato devi andare a scuola!" Queste sono le parole di uno studente di Nairobi, in Kenya. L'obiettivo numero 2 di combattere l’analfabetismo: molti ragazzi, infatti, soprattutto quelli che vivono nelle baraccopoli e in situazioni economiche poco vantaggiose non sanno né leggere né scrivere. Anche se la scuola pubblica è gratuita, molti bambini e adolescenti non la frequentano perché le famiglie non possono comprare libri, grembiuli e altro materiale scolastico. Molti invece non vanno a scuola perché preferiscono andare a lavorare, per guadagnare qualcosa e poter mangiare. Per migliorare questa situazione di maestri, di dare gratuitamente i libri ai ragazzi e di abolire qualunque favoritismo. Gli stessi ragazzi chiedono anche a noi di aiutarli a migliorare le loro condizioni di vita. 3. Potere alle donne Il terzo obiettivo del Millenium News tratta l'argomento della parità tra uomo e donna. L’analfabetismo femminile è di gran lunga superiore a quello maschile. La mancanza di denaro di molte famiglie le costringe donne sono costrette molto spesso a restare a casa e piuttosto che andare a lavorare perché sono considerate inadatte per alcuni tipi di lavori. Sovente, quando una donna rimane incinta, l'uomo non si prende cura di lei e spesso addirittura l'abbandona con il bambino ancora in fasce. Queste situazioni sono presenti in molti paesi dove per motivi culturali o religiosi, le donne sono spesso discriminate. 4. Basta mortalità infantile La mortalità infantile è un problema molto grave e riguarda soprattutto i paesi non industrializzati, nel nostro caso il Kenia. Il quarto obiettivo del Millennio vuole dimezzare la mortalità infantile entro il 2015. Un bambino su sei muore precocemente, mentre nei paesi industrializzati uno su settecento. Questo avviene perché nei paesi poveri la maggior parte della gente vive nelle baraccopoli dove le condizioni igieniche sono pessime e ci sono dunque molti rischi di infezioni gravi e a volte mortali. Per migliorare questa brutta situazione bisognerebbe costruire case migliori e rendere l’ambiente più salutare e pulito. Negli ultimi anni molti medici volontari vanno nelle case a curare le donne incinte e a convincerle ad andare in ospedale, dove i neonati possono ricevere cure ed essere vaccinati. Negli anni passati la situazione era peggiore solo adesso sta incominciando a migliorare un po’, ma il lavoro è ancora lungo. 5. Aiutiamo le mamme Ogni anno muoiono più di 500 mila donne per complicazioni del parto e il 99% di esse vive nei paesi in via di sviluppo, specialmente in Africa. Inoltre molte ragazze quando scoprono di essere incinte abbandonano la scuola e cercano il sostegno dei parenti che spesso non si curano di loro. Un ruolo molto importante è svolto dalle levatrici che aiutano le donne gravide con consigli e le assistono durante il parto. Esse lavorano nei villaggi e in un certo senso sostituiscono i medici degli ospedali che sono pochi. Le donne che vivono nei villaggi delle campagne infatti non hanno la possibilità di andare in ospedali perché sono lontani o troppo costosi. AMREF si impegna a ridurre la mortalità 6. Fermiamo le malattie Il 6° obbiettivo del millennio prevede la diminuzione delle malattie, che tubercolosi e la malaria. La situazione oggi è degenerata poiché 33.000 bambini al giorno muoiono a causa di queste malattie. Per risolvere il problema AMREF dà un sostegno morale, ma soprattutto medico. Spesso le persone non ammettono di essere malate e ciò è grave perché in questo modo negano a se stessi le cure che potrebbero ricevere e di conseguenza infettano il resto della società. Si spera che col tempo si possa risolvere questo problema sensibilizzando le persone nei confronti di questa malattia. 7. Salviamo l’ambiente Il fatto che l’ambiente in cui viviamo non sia inquinato è fondamentale per la vita di tutti. Molte persone in Africa cercano di difende la natura e di proteggerla, ma sono molti quelli che la sfruttano per guadagni economici. I problemi principali riguardanti l’ambiente sono legati all’acqua e alle piante. L’acqua in Africa scarseggia e il prezzo per acquistarla è molto elevato: i comuni infatti ed alcuni privati che hanno in gestione gli acquedotti fruttano questa situazione per guadagnare di più. Nel secondo caso invece non si riesce a piantare un malattie come l’AIDS, la malaria e la tubercolosi. Gli alberi sono utili perché favoriscono le piogge 8. Facciamolo insieme L’ ottavo obiettivo del Millennio parla della cooperazione tra i vari paesi del globo per sostenere e aiutare l’ Africa a svilupparsi. Quest’ operazione viene chiamata “partenariato globale”. Per molti è importante modernizzare questo paese ma rispettando le sue tradizioni e la sua cultura. In Africa si è già formato un gruppo di donne che coopera per sopravvivere chiamato BIDII. Queste donne si riuniscono ogni giorno e svolgono diversi ecc… e dividono i guadagni tra loro. Se tutti noi seguissimo l’esempio di queste donne potremmo veramente fare molto per aiutare insieme tutta l’Africa. Tutta la classe IC spera vivamente che questi otto progetti, uno più importante ed essenziale dell’altro, possano essere portati a termine. Ci rendiamo conto di essere ragazzi fortunati: abbiamo il necessario e forse anche di più. Dovremmo imparare ad accontentarci di ciò che abbiamo invece di chiedere sempre di più e iniziare a ritenerci fortunati invece di piangerci addosso per le cose più futili. Ci sono tante cose che dovremmo imparare dai poveri ragazzi, perché a loro non viene regalato niente! La vita è un dono per tutti. 13 5 201 L A D SSO PA AD UN Biennio o Gruppo Agnelli Istitut O TORIN Marion si alzò alle sei e in silenzio andò verso la dispensa, mangiò un pezzo di pane, prese la bilancia e il vaccino e partì. Questi due oggetti che portò con sé erano molto importanti per lei, non tanto per il valore lungo. Si fermò per ben quattro volte per bere un po' d'acqua e mangiare qualcosa. Era una giornata piuttosto afosa, il sole splendeva alto in cielo e la terra ardeva. Marion, una donna alta e robusta, dolce, paziente, gentile con tutti e sempre disponibile, teneva i due oggetti sulle braccia. La bilancia era molto pesante e fece cadere il vaccino; per fortuna passò proprio in quel momento un uomo e glielo raccolse. La donna lo ringraziò e ripartì pensando: «Mancano soltanto più 15 km dopodiché sarò arrivata!». Si diede da fare e, senza accorgersene, si ritrovò davanti alla capanna della nonna. Entrò con il sorriso stampato sulle labbra, felice di essere giunta a destinazione. Appena entrata trovò la nonna seduta attorno al grande tavolo che la guardava con aria benevola e che la invitava a sedersi. Marion non esitò nemmeno un secondo di più. Aveva le gambe stanchissime e si sentiva i piedi pesanti. Aveva proprio bisogno di un po’ di riposo! La nonna capì e la fece distendere per riposarsi; infatti a breve sarebbero arrivati gli altri componenti della famiglia. Erano tutti lì per un motivo: la notte prima, il 31 dicembre, la nonna aveva chiesto loro di portare un oggetto importante per ognuno così da festeggiare in tante. La mamma aveva già deciso cosa portare, ma Paul, il piccolino, non capì quello che gli disse la nonna: cos’erano gli 8 obiettivi? Del “milleche” poi? Non sapeva neppure di cosa stava parlando. Aveva detto importante, ma la sola cosa importante per lui era quell’orsacchiotto tutto rovinato che gli aveva regalato il dottore per farlo stare bravo mentre lo curava. Era un peluche vecchio, marrone, ormai scolorito dagli anni e in alcuni punti era scucito così da far venir fuori l’imbottitura; nessuno dei suoi amici ne possedeva uno e questo lo faceva sentire speciale, che erano bottoni e la codina inesistente. Decise che avrebbe portato quello alla nonna. Nella sua culla 14 precedente: era convinto che potesse capirlo, come solo un bimbo può immaginare, e che approvasse la sua scelta. Moses, il più grande dei tre fratelli, decise invece di prendere con sé la divisa che utilizzava per andare a scuola; pensò di portare quel dono perché per lui la scuola era molto importante: non tutti i bambini della sua età potevano permettersi un’educazione scolastica. Molti suoi amici vivevano per strada, andavano a lavorare per qualcuno o rovistavano nella discarica in cerca di cibo per poter sopravvivere. Sarah era una bambina allegra, con enormi occhi scuri e sempre sorridente. Anche lei, però, come Paul, non aveva nessuna idea su cosa portare. Pensò che avrebbe potuto prendere la saponetta che alcuni giorni prima dei volontari dell'Amref avevano donato loro, ma questo non la soddisfaceva, poiché voleva portare qualche cosa che le piacesse. Triste perché non aveva trovato niente altro, si incamminò con il papà e i suoi fratelli per raggiungere la casa della nonna. James, padre di Moses, Paul e Sarah, era un uomo molto buono. Alto di statura, aveva due grandi occhi scuri. andare dalla nonna, trovò un mattone e pensò che quell’oggetto, insieme con una moneta, sarebbero stati gli oggetti ideali da portare alla nonna. Erano infatti oggetti che rappresentavano il lavoro, quello che dovevano compiere lui e molti altri genitori per sfamare la propria famiglia. «Sì», pensò James, «sono oggetti semplici ma Così la famigliola si incamminò ripercorrendo il tragitto che la mamma aveva compiuto quella mattina. James portò in braccio Paul, il più piccolo, mentre gli altri li seguivano con i loro oggetti. Appena giunti in prossimità pensato prima? Sarah credeva che la natura, con i suoi alberi verdi e i suoi mille colori, rallegrasse la vita, mentre un mondo senza natura fosse triste e grigio. Corse a raccoglierlo e saltellando entrò nella casa della nonna. tutta la famiglia si ritrovò intorno al fuoco. Ognuno, consegnando alla nonna gli oggetti, spiegò il perché della loro scelta. La nonna prese tutto fra le sue braccia e, con un grande sorriso, disse: «Una bilancia per la legalità un vaccino per la sanità una moneta per combattere la povertà. e una divisa per meglio imparare. Una comoda culla in cui sognare che un nuovo bimbo sta per venire. un nuovo ambiente in cui gioire. Un sapone per pulire e ogni malattia far scomparire... tutto questo per migliorare, e una nuova vita cominciare! Domani la nostra vita cambierà in meglio. Kesho maisha yetu yatabadilika kwa usawa». IF Classe orana Sc Liceo O TORIN aj o E. M c i f i t n ie 15 NI O I S S E IFL R D III E digliani” E S S CLA o-Mo Alvar ” . s . m . s O TORIN Mi piacerebbe che la società fosse come quella dell’isola di Terra secca, dove prevalgono sentimenti come la fratellanza, il rispetto e la stima reciproci, la solidarietà, il lavoro per il bene comune, l’amore, invece…vedendo le condizioni di vita nelle baraccopoli di Nairobi, mi sono ricordata come “ci si sente” ad essere poveri. Prima di venire in Italia, vivevo in Moldavia, dove sono nata. Un paese in cui la gente ha Di fronte alle immagini di “Millennium news” e alla lettura del tabloid, realizzati da nostri coetanei, che si deve! All’inizio di ogni telegiornale, le percentuali e i numeri che appaiono sullo schermo, sono impressionanti: milioni di bambini, nel mondo, muoiono di fame, di sete, di malattie, milioni di persone sono analfabete e le loro speranze di vita molto ridotte. “E tu che stai facendo, in questo momento?” Che domanda tosta! Una pugnalata, soprattutto, se sei consapevole di non aver fatto ancora niente! che, anche noi, nel nostro piccolo, possiamo aiutare i nostri coetanei di Nairobi. Ognuno di noi rinuncerà a qualcosa, raccoglieremo i soldi con i nostri insegnanti e, magari, possiamo contribuire al progetto “Child to child”. Mi ritengo una ragazza fortunata, perché posso andare a scuola, mangiare ogni giorno e bene, ho una bella casa, genitori che lavorano e non corro il rischio di contrarre malattie incurabili. Secondo me, il DVD, con i telegiornali, l’hanno realizzato per far sì che capissimo qual è la condizione di vita in Kenia: obiettivo pienamente raggiunto! Penso che sia stato molto utile anche per i ragazzi di Nairobi, perché, divertendosi, si sono sentiti coinvolti nelle problematiche della loro esistenza, ne hanno preso maggiore consapevolezza e, un domani, sapranno essere protagonisti del loro futuro. Nell’obiettivo numero uno, “la povertà”, ho ammirato profondamente il ragazzo, ex “chohora” che, avendo di fame, aiuta altri “ragazzi di strada”, dando loro un pasto caldo e un luogo, dove dormire. Sono rimasta molto colpita dal modo di esprimersi di un ragazzo che, per descrivere l’importanza 16 I UNN L A I L EG dell’istruzione nel suo paese, usa delle metafore trovare. re tra i banchi, dove c’erano seduti dei bambini. Non avrei mai immaginato che qualcuno potesse avere un così forte desiderio di tornare a scuola…per noi è un dovere, per loro un privilegio! Mia madre mi ha detto spesso: “Vorrei mandarti in Africa, così capisci l’importanza della scuola!” Non avevo mai capito il senso di quella frase, prima di vedere “Millennium news”. Le rispondevo: “Sì…! Sì...!” Ora so di essere fortunato e, anche se un po’in ritardo…ho cambiato idea sulla scuola! Oggi è l’8 marzo, il giorno della festa della donna e, l’analisi dell’obiettivo numero tre, sull’esigenza di una parità dei sessi, mi ha fatto pensare alle condizioni della vita di una donna nell’Africa Sub-Sahariana. Subiscono violenze sin dalla pre-adolescenza, sono oggetto di condizionamenti psicologici e morali, non hanno diritto all’istruzione né ad esprimere il proprio punto di vista, vengono contagiate da partner sieropositivi e, spesso, abbandonate, quando aspettano un bambino. Sono sempre stata una ragazza che ha difeso le donne, che, spesso, ha litigato con i compagni per far capire che siamo importanti come loro, abbiamo gli stessi diritti. pensare a chi sta peggio di noi. La sanità è uno degli aspetti di vitale importanza, ma, nelle baraccopoli di Nairobi, pochi ne possono usufruire. Tra credenze antiche e radicate, cattive condizioni igieniche, malattie infettive, malnutrizione, ogni giorno, molte anime si spengono. La vita dei miei coetanei, in Kenia, è in bianco e nero, ma, in alcune parti dei telegiornali, ho visto nei loro volti, il verde, il colore della speranza! AMREF fa molto per queste popolazioni, ma penso che debba rendere più visibile il proprio operato, con una pubblicità più capillare, attraverso spazi televisivi, per far comprendere a tutti il ruolo che sta svolgendo e l’immenso bisogno che c’è di aiuti nell’Africa Sub-Sahariana. Molte persone benestanti, come imprenditori, uomini della politica e dello spettacolo potrebbero fare delle donazioni a chi si trova in condizioni di così grave disagio. Il più delle volte, le promesse di aiuto che fanno in televisione, sembrano un modo di accattivarsi la simpatia. Studiando la storia, mi sono spesso fatto questa tra i paesi dell’emisfero settentrionale e quelli dell’emisfero meridionale?” Ora mi pongo un’altra domanda: “quanti si stanno impegnando per raggiungere gli obiettivi del Millennio nel 2015?” Nell’ottavo, si sottolinea l’importanza della partenership, della necessità di trovare accordi comuni, di lavorare in modo sinergico, per far sì che tutti possano vivere bene. Abbiamo, comunque, capito che noi giovani, il futuro dell’umanità, dobbiamo metterci insieme, cooperare per risolvere le disparità che, in una terra che appartiene a tutti, ancora oggi ci sono. Per cambiare, si deve partire da ora: questo è quello che ci avete insegnato, con il bellissimo e interessante lavoro d’informazione, che siete riusciti a realizzare. Grazie! Valentina, Saverio, Valerio, Mattia, Fabio, Stefano, Elisabetta, Yannick, Francesco, Andrea, Gaia, Carola, Francesca, Tatiana, Sara, Gabriele, Alessia, Martina, Alessandra, Sara T., Davide, Diego. IF Classe orana Sc Liceo O TORIN aj o E. M c i f i t n ie 17 Torino, 8 marzo 2010 Ai ragazzi e alle ragazze di Nairobi, salve! Sono un alunno della s.m.s.”Alvaro-Modigliani” che, con la sua classe, ha aderito al progetto di AMREF, sugli obiettivi del Millennio,. Vorrei dedicare questa lettera a tutti i ragazzi di Nairobi, che si sono impegnati nella realizzazione del progetto “Millennium news”, per dirvi che io e i miei compagni abbiamo apprezzato molto la vostra iniziativa: far conoscere la situazione nella quale vivete nelle baraccopoli di Nairobi. In questo modo avete dato voce ai ragazzi che vivono in Africa e non solo, in Ci avete aperto gli occhi su una realtà che non conoscevamo nei suoi aspetti sono alla nostra portata e per le quali non dobbiamo fare alcuno sforzo né Il fatto che ad organizzare tutto questo, siano stati dei miei coetanei è sorprendente, estremamente importante, perché vuol dire che voi, parlandotive, quando sarete grandi, potrete fare qualcosa di concreto, per migliorare le condizioni di vita del vostro paese. siamo fortunati e su come, spesso, non apprezziamo quello che abbiamo. Molti di noi vivono la scuola come un peso, spesso tralasciano lo studio, ritenendolo una ”perdita di tempo”, per passare ore sul computer o in altri svaghi. Guardando la vostra situazione, mi sono reso conto che la scuola e l’istruzione sono fondamentali per il vostro futuro e per il vostro riscatto. Non tutti potete frequentarla, ma è l’unico modo che avete per lasciare la strada e, il desiderio di poterci andare, è molto forte in ognuno di voi. Sono, quindi, fortunato, ma spesso non me ne rendo conto! trovano per sopravvivere, per trovare un luogo, dove dormire o i soldi per mangiare. Ho capito che noi giovani, il futuro dell’umanità, dovremmo metterci insieme, cooperare per risolvere le disparità che in una terra che appartiene a tutti, ancora oggi ci sono. Per cambiare, si deve partire da quando si è giovani: questo è quello che mi avete insegnato, con il bellissimo e interessante lavoro d’informazione che siete riusciti a realizzare. Grazie! Yanick N.B. Mio padre è della Costa d’Avorio e le mie radici sono in Africa. Anch’io sono un po’ abbronzato! Classe 3 E s.m.s Alvaro-Modigliani 18 Classe 4D Istituto Magistrale Berti 1- Eliminare fame e povertà estrema 2- Istruzione primaria per tutti 3- Pari opportunità fra i sessi 4- Ridurre la mortalità infantile 5- Migliorare la salute materna 6- Combattere HIV/AIDS e Malaria 7- Assicurare la sostenibilità ambientale 8- Sviluppare un‛alleanza globale per lo sviluppo Nel 2000 in occasione del Millennium Summit sono stati concordati gli Obiettivi di sviluppo del Millenium: traguardi da raggiungere entro il 2015 19 Hanno aderito al progetto: Istituto Agnelli Gruppo del Biennio Scuola Media Alvaro Modigliani Classe 3 E Istituto Magistrale Berti Classi 1 E, 4 L e 4 D Scuola Media Caduti di Cefalonia Classe 3 H I.T.I.S. Enzo Ferrari Classi 1 A Sc. T., 2 A Sc. T., 2 B Sc. T. Classi 1 A, 1 C, 1 F, 1 G