"Nell'ambito dell'iniziativa MIRALIBRI, in sinergia con Sportidea,Torre di
Abele, Cascina Roccafranca e Circoscrizione 2, Amref ha promosso il concorso
Scopo dell'iniziativa è stato quello di far conoscere ai ragazzi i temi e
Nazioni Unite nel settembre 2000 per richiamare l'attenzione della comunità
internazionale sui problemi legati alla povertà e alla violazione dei
diritti fondamentali che condizionano, ancora oggi, la vita di miliardi di persone.
Amref, nella convinzione che la povertà estrema possa essere raccontata solo
da chi, ogni giorno, ne sperimenta la dura realtà, ha fornito il materiale
informativo e i documenti elaborati dai ragazzi e dalle ragazze delle
baraccopoli di Nairobi, una delle città più povere del pianeta.
ci hanno raccontato, a loro volta, le emozioni, i sentimenti e le
di altri ragazzi meno fortunati, ma con la loro stessa vitalità e il loro
stesso entusiasmo. Altro importante obiettivo del progetto è stato quello di
"Il mercante d'acqua", di cui è stata proposta la lettura, e l'incontro con
l'autore hanno riservato ai ragazzi momenti di intensa partecipazione e sono
stati un'occasione per accostarsi ai libri attraverso un'esperienza diversa
e nuova. Gli elaborati raccolti in questo opuscolo testimoniano l'impegno di tutti
insegnanti. A tutti un nostro sentito ringraziamento
Indice
Le nostre 8 domande...................................Pag. 4
Il Berti adotta il progetto AMREF................Pag. 6
La rovina di terra secca................................Pag. 7
E mail per il mondo......................................Pag. 8
Lo sapevate che?..........................................Pag. 10
Quanti bambini ogni giorno….......................Pag. 11
H2o.............................................................Pag. 11
La vita è un dono per tutti..........................Pag. 12
Ad un passo dal 2015...................................Pag. 14
Riflessioni…................................................Pag. 16
Ai ragazzi e alle ragazze di Nairobi................Pag. 18
Ciò che per te è superfluo per loro è vitale...Pag. 19
3
LE
8
E
R
T
S
NO
G
lasse I
C
ifico
Scient
Liceo
O
TORIN
E
MAND
DO
na
ora
E. Maj
OBIETTIVO 1: LA POVERTÀ
Esiste la povertà in Italia?
In Italia, la povertà viene calcolata in base alle spese da sostenere
per l’acquisto di beni e servizi
necessari per la sopravvivenza:
questi beni sono, ad esempio,
cibo, acqua, luce e riscaldamento.
Se questi bisogni primari venissero a mancare, pregiudicherebbero la conduzione di vita di molti
Italiani; non dimentichiamoci che
la maggior parte delle persone in
condizione di disagio economico
sono genitori, e il loro piccolo
patrimonio
viene
utilizzato
oltre a cibo, abbigliamento,
ecc… In questi ultimi anni, il
disagio economico di molte
famiglie Italiane si è ulteriormente accentuato a causa della
mancanza di posti di lavoro, con
un conseguente aumento del
tasso di disoccupazione; in
pratica un circolo vizioso…
Negli stati africani il discorso è
completamente diverso: tutti
sanno che questi popoli da secoli
sono stati colonizzati e sfruttati
da nazioni molto potenti da un
punto di vista economico e non
solo; da ciò deriva la concentrazione della ricchezza nelle mani
di poche persone senza scrupoli.
OBIETTIVO 2: L’ISTRUZIONE
Quale percentuale di denaro
investono i governi dell’africa sub
sahariana
nel
campo
dell’istruzione? Quanto investe
invece il governo italiano?
Nei 46 stati dell’ Africa Sub Sahariana si spendono circa 2,7 miliardi di
tuttavia questi soldi non sono
fabbisogno sarebbe necessario
sestuplicarli. Tra l’altro è una cifra
che potrebbe facilmente essere
raggiunta se tutti gli Stati rispettassero l’impegno preso con la comunità internazionale nel 2000 a
Dakar per lo stanziamento di
almeno lo 0,7% del PIL agli aiuti
allo Sviluppo più un minimo contributo aggiuntivo. Invece la situazione è particolarmente grave proprio
per la mancanza di rispetto di
quest’impegno, soprattutto nel
caso dei paesi del G8: infatti nessuno di questi paesi lo sta devolvendo. Per quanto riguarda l’Italia, il
ministro dell'istruzione Mariastella
Gelmini conferma che il 97% del
bilancio viene utilizzato per pagare
gli stipendi, i più bassi in Europa.
Negli ultimi 10 anni la spesa per
l'istruzione è aumentata del 33%,
passando da 33 a 43 miliardi di
euro; ciò nonostante non vi sono
stati aumenti degli stipendi, né
della qualità delle strutture scolastiche.
OBIETTIVO 4: MORTALITÀ INFANTILE
Si prevedono dei miglioramenti per quanto riguarda la percentuale
di mortalità infantile nel mondo?
Entro il 2015 il problema della mortalità infantile dovrebbe essere
debellato, essendo uno degli 8 obiettivi indicati dall’ONU, ma alcuni
problema, bensì un incremento, dovuto soprattutto alle condizioni
igienico sanitarie, alle guerre e alla povertà.
4
OBIETTIVO 3: POTERE ALLE DONNE
C'è stata in Italia qualche manifestazione
che ha coinvolto donne africane e italiane
migliorare la condizione delle donne in
Africa? Quali sono state le priorità?
In occasione della manifestazione ItaliaAfrica, tenutasi a Roma, alcune donne africane, impegnate da anni in progetti per la
promozione dei diritti delle donne, sono
state invitate ad interrogarsi sulla condizione
della donna in Africa.
Le donne presenti hanno chiesto di costituire
una RETE di Donne Africane, allo scopo di
mento per il Sostegno a Distanza La Gabbianella e l’Associazione Progetto Rwanda
hanno posto le basi per la nascita della “RETE
delle Donne Africane per la Pace”. Appena
due anni dopo, le donne che vivono in diversi
Paesi Africani hanno preso parte al progetto,
dando vita ad un Coordinamento, grazie al
quale sono stati già raggiunti importanti
obiettivi in ambito sociale ed economico.
L’obiettivo generale della RETE è di aiutare le
donne africane nella realizzazione di
programmi di lotta alla povertà e di difesa
della pace.
A tal proposito sono state individuate dalla
RETE alcune priorità:
1. Favorire il confronto tra le donne
2. Favorire l’autonomia delle donne attraverso l’alfabetizzazione e l’inserimento nel
mercato del lavoro
3. Realizzare insieme alle donne africane
progetti, campagne e azioni di lotta alla
povertà
4. Coinvolgere le comunità di donne africane
in Italia, per favorire il dialogo e la collaborazione.
OBIETTIVO 5: AIUTIAMO LE MAMME
In molti paesi in via di sviluppo la mortalità
delle donne durante il parto è molto alta. Ci
sono molte cause per cui accade ciò: emorragia, setticemia, problemi ipertensivi legati
alla gravidanza, parto ostruito. Quest’ultimo
è spesso causato dalla mutilazione dei
genitali femminili. In quali paesi e perché
avviene questo?
La pratica della mutilazione dei genitali femminiEra presente in molte antiche civiltà, probabilmente già durante l'antico Egitto. Anche i
Romani e i Greci la praticavano allo scopo di
ridurre il desiderio sessuale femminile. In Africa
l’escissione del clitoride è presente in Kenya,
Burkina Faso, Uganda, Ghana, Mali, Gibuti,
Etiopia, Somalia ed Egitto. Qui la mutilazione
genitale femminile è una pratica comune, cui
la maggioranza delle bambine viene sottoposta prima di essere iscritte a scuola e, comunque, ben prima di raggiungere lo sviluppo
sessuale. Secondo uno studio del 2005, in
Egitto il 96% delle donne ha subito mutilazioni
sessuali. L'operazione viene eseguita spesso da
chirurghi improvvisati, in condizioni di scarsa
igiene e con strumenti inadeguati, con rischi
seri di emorragie, infezioni e talvolta anche con
esito fatale. Secondo i praticanti, la ragazza che
subisce l'escissione del clitoride resterà pura
per la notte di nozze e il marito non l'abbandonerà per la vergogna.
OBIETTIVO 6: FERMIAMO LE MALATTIE
dell’Aids?
e a causa di quest’ultima la speranza di vita media della popolazione dell’Africa si
è ridotta di quasi 10 anni.
I governi africani dovrebbero stanziare fondi per incrementare la costruzione di
ambulatori, distribuire condom gratuiti e cercare di eliminare la vergogna che
circonda i sieropositivi, non facendoli sentire soli ed emarginati.
che organizzano campagne informative per la prevenzione dell’Aids e che mirano
evitare il contagio. Anche nelle scuole si dovrebbero istruire i ragazzi riguardo ai
rischi e le conseguenze di un rapporto non protetto e inoltre insegnare loro a rispettare le norme igieniche sanitarie e l’ambiente, riducendo così i rischi del contagio.
Combattere l’AIDS vuol dire dunque non solo salvare tante vite di uomini, donne,
giovani e bambini, ma anche salvaguardare il futuro di un intero continente,
contrastando
l’impoverimento
delle
risorse
umane,
scongiurando
l’abbassamento della speranza di vita.
OBIETTIVO 7: SVILUPPO SOSTENIBILE
Negli ultimi anni l’acqua sta diventando un
bene sempre più prezioso, e da risorsa
indispensabile si sta trasformando in un bene
di lusso, e questo soprattutto nei paesi poveri
ed in via di sviluppo. L’acqua è davvero disponibile a tutti? È giusta la privatizzazione
dell’acqua?
L’acqua, risorsa molto importante per l’uomo, in
in quanto il 97% dell’acqua del mondo è salata,
solamente il 3% di quest’ultima è dolce e solo il
questa risorsa non è accessibile a tutti, ed è
rivelato dai dati: infatti questa importantissima
risorsa è distribuita in modo totalmente
disuguale in tutto il pianeta, giacché si passa da
un consumo di 425 litri al giorno di un abitante
degli Stati Uniti ai 10 litri al giorno di un abitante del Madagascar; le stime medie indicano un
consumo di 350 litri d'acqua al giorno per una
famiglia canadese, di 165 per una europea e di
20 litri per una famiglia africana.
vive in condizioni igieniche precarie soprattutto per carenza di acqua: tre miliardi di persone
sulla Terra abita in case prive di un sistema
fognario, ed un abitante della terra su cinque
miliardi di persone.
Ultimamente la privatizzazione dell’acqua ha
rappresentato un serio problema, che ha
scosso l’opinione pubblica: questo bene deve
essere gestite dallo stato e deve essere garantito a tutti in qualsiasi momento, perché con una
potrebbe
raggiungere
prezzi
elevati.
L’esperimento dell’acqua privata è già stato
compiuto a Grenoble negli anni ’80, e ciò ha
gestione di questa risorsa oltre che a una
gestione irresponsabile e commercializzata che
ha fatto ritornare l’acqua in mano a quella
pubblica. In Italia la discussione rimane aperta.
5
OBIETTIVO 8: FACCIAMOLO INSIEME
Gli aiuti dati dalle Nazioni industrializzate ai Paesi poveri sono temporanei o costruttivi?
sviluppo e concorra alla riduzione della povertà, inoltre chiede di adeguare gli aiuti in campo commerciale alle condiin via di sviluppo una somma pari a 20 miliardi di dollari, ovvero, lo 0,13% delle risorse stanziate dai provvedimenti
anticrisi equivalente a 5,18 € all’anno a persona. “Bisogna smettere di regalare un pesce ai miserabili perché è meglio
dar loro una canna e insegnargli a pescare.” La via di uscita non può essere la carità ma un programma concreto come
quello proposto dall’Unione Europea ai Paesi industrializzati.
to
Istitu
6
Berti
ina
v
o
R
a
L
IF
Classe
d
rana
Majo
ico E.
if
Scient
Liceo
O
TORIN
ca
Sec
a
r
r
e
iT
7
EMAIL PER IL MONDO:
IL CAMBIAMENTO PARTE DAI BANCHI DI
SCUOLA
A: tutti i ragazzi
Oggetto: pubblicità-progresso
Da: Classe III H, “Caduti di Cefalonia”, Torino
Allegati: Volantino
Ciao ragazzi !
Questa non è un‘e-mail da leggere e poi dimenticare:
Vi preghiamo di prestare attenzione: è davvero
anche voi contribuire a rendere il mondo migliore!
Siamo la classe III H della scuola media di Torino
“Caduti di Cefalonia” e quest’anno abbiamo aderito al
progetto dell’Amref. Cos’è l’AMREF?
medica in Africa, che da anni ormai cerca di aiutare
moralmente ed economicamente le classi più povere
del continente.
Il progetto si chiama “Millenium News: diamo voce ai
ragazzi di strada”: ha come protagonisti 80 ragazzi e
ragazze tra gli otto e i vent’anni che abitano nelle
baraccopoli di Nairobi; tramite video, testimonianze e
interviste questi hanno tentato di denunciare le
problematiche che attanagliano il continente africano, e non solo…
Siamo davvero felici di aver partecipato come classe a
conoscevamo l’esistenza , ma non la gravità.
Voi sapete per esempio quante persone in Africa
vivono sotto il livello di povertà? Ben 300 milioni.
E quante ne muoiono ogni giorno per cause legate
alla malnutrizione, alle malattie e all’assenza di
strutture adeguate?
Ci sono dati agghiaccianti a questo proposito, ma la
cosa insopportabile è che questi dati potrebbero
essere abbassati radicalmente se si facesse qualcosa
tutti insieme.
In Europa, mangiare tutti i giorni è una cosa ovvia
(pensate ad esempio ai vostri genitori: loro guadagnano all’incirca 1000 € di stipendio al mese, nel
continente africano chi riesce a trovare
un’occupazione guadagna meno di 1 dollaro al
giorno… ).
In Italia contagiarsi con il virus dell’HIV è sempre più
raro, in Africa vivono i due terzi delle persone che
hanno l’ AIDS nel mondo.
8
In Europa morire durante un parto è un’ eccezione,
pensate che accade solo ad 1 donna su 7300, mentre
in Africa 1 donna su 22 non supera il parto, dal
momento che quasi sempre partorisce da sola in casa,
senza alcuna assistenza medica e norma igienica.
Per noi ricevere l’istruzione primaria è un diritto e un
dovere, mentre in Africa solo il 61% degli adulti è
capace a leggere e a scrivere: 38 milioni di bambini
non vanno a scuola e solo 1 ragazzo su 4 frequenta la
scuola secondaria. Inoltre i 2/3 dei bambini a cui è
negata l’istruzione sono femmine
La mancanza di istruzione è un problema secondo noi
comune a tutte le altre questioni: per fermare le
malattie è necessario avere medici che abbiano
studiato e che siano in grado di guarirle; per poter
essere istruiti. Personalmente ci ha toccato moltissimo questa questione, perché noi studenti a volte non
diamo molta importanza all’istruzione, la viviamo
come una specie di costrizione. Quando pensiamo
invece che ci sono persone che lottano ogni giorno
per la sopravvivenza, che vivono nell’ignoranza e che
darebbero di tutto per essere al nostro posto, ci
ricrediamo. Anche noi, proprio come voi, andiamo a
scuola e spesso non comprendiamo quanto sia
grande la nostra fortuna: proprio sui banchi di scuola,
insieme alla nostra professoressa di Lettere, durante
le ore di approfondimento, siamo stati guidati
attraverso questo percorso di “scoperta” che ci ha
mondiali: dopo la visione degli otto telegiornali
mente sentiti coinvolti nella reale necessità di
raggiungere gli obiettivi del millennio e abbiamo
creato una piccola campagna di pubblicità-progresso
che parte proprio da questa e-mail e passa anche
attraverso di te, di voi…
Ecco una dichiarazione fornita da un ragazzo di Nairobi che è stato intervistato nel TG del MILLENIUM
NEWS che ci ha veramente colpiti:
“L’educazione è qualcosa che ti sveglia, ti nutre, se
vivono per strada e mangiano un pasto dopo settimane di digiuni. E noi, viviamo la nostra vita senza
complicazioni, dove tutto è quasi sempre dato per
scontato. Vi sembra giusto? A noi no!
vuoi essere illuminato devi andare a scuola. Nessuno
può fermare l’educazione perché essa è il sentiero, è la
strada, come un coltello per intagliarti la vita che vuoi,
come un ombrello aperto contro la pioggia, un
aeroplano per volare, la chiave di tutto”. Tutti noi
dovremmo far tesoro di questo e partecipare attivamente al raggiungimento degli obiettivi del millennio
entro il 2015.
Vi starete chiedendo “Ma che cosa sono questi obiettivi del millennio di cui parlano tanto?” Ve lo spieghiamo subito .
Nel 2000, 191 Paesi membri delle Nazioni Unite si sono
riuniti per discutere su alcune urgenti questioni da
risolvere entro il 2015, sulla base di 6 principi: LIBERTA‘,
UGUAGLIANZA e SOLIDARIETA‘, TOLLERANZA, NON
VIOLENZA, RISPETTO per la NATURA e RESPONSABILITA’ PARTECIPATA.
Come vedete, sono concetti fondamentali nella vita di
ognuno, ma in alcuni Stati queste “parole” sembrano
non esistere: le persone vivono in condizioni di estrema povertà, soggette a discriminazioni ingiuste e
senza alcun diritto, non c’è parità tra i sessi, manca
totalmente il rispetto per l’ambiente…
Gli obiettivi individuati dall’ “assemblea” mirano a:
SRADICARE la POVERTA’ ESTREMA , RENDERE GLOBALE L’ISTRUZIONE , PROMUOVERE L’EGUAGLIANZA di
GENERE , RIDURRE la MORTALITA’ INFANTILE , MIGLIORARE la SALUTE MATERNA , COMBATTERE le MALATTIE
più GRANDI , ASSICURARE la SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE e SVILUPPARE UNA PARTNERSHIP GLOBALE
(ovvero ottenere una collaborazione politica , economica e militare tra tutti gli Stati). Crediamo che
quest’ultimo obiettivo in particolare sia quello su cui si
debbano basare tutti gli altri, poiché senza una partecipazione collettiva e un interessamento da parte di
tutti non si potrà mai ottenere il progresso auspicato.
Joseph Shamalla, voce di uno dei telegiornali di strada
realizzato a Nairobi, dice “mia madre, i miei 3 fratelli ed
io vivevamo in un baracca con un tetto in lamiera. A
casa non c’erano cuscini, il cibo era scarso, i letti erano
semplicemente una cosa incredibile”. Impressionante,
non vi pare? Ma Joseph può già ritenersi “fortunata”
infatti, esistono situazioni ben peggiori. Molte persone
spingendo carretti, trasportando merce al mercato, se
mi siedo e aspetto nulla di buono mi succederà”. Solo
chi vive sulla propria pelle la povertà, la conosce
davvero: è questa la realtà; niente riposo, ma solo
lavoro se vuoi sopravvivere, se vuoi ottenere qualcosa..
Cercare di raggiungere gli “obbiettivi del millennio” è
un progetto stupendo. Non ignoriamo più che la
realtà del mondo ha molte facce e che noi siamo
privilegiati, perché viviamo in una di quelle belle.
Abbiamo tutti un dovere verso tutti i popoli del
pianeta che abitano nella faccia meno fortunata e in
particolare verso i bambini e i giovani del mondo
intero, ai quali appartiene il futuro.
Voi cosa fate per realizzare gli obiettivi del millennio?
Noi abbiamo scritto questa lettera al mondo!
Magari avreste voluto partecipare anche voi a questa
iniziativa, ma non ne avete avuto la possibilità?
Beh, eccola qua! sta a voi valutare la gravità di questi
problemi e la validità di questa e-mail.
Potete cestinarla perché non credete di poter risolvere questi problemi, o più semplicemente perché non
vi interessa. Oppure potete conservarla e spedirla a
tutti i vostri conoscenti che a loro volta, se vorranno,
la rispediranno ad altri e così via..contribuendo a far
conoscere queste realtà a tutto il mondo, aspetto
fondamentale per un progresso globale.
Fate girare questa e-mail!!! Basta un clik!!! In allegato
troverete anche un volantino informativo: inviate,
stampate e distribuite tra i vostri amici, conoscenti,
familiari.
Fatelo, e potrete dire che vi state impegnando a
migliorare il mondo.
Chi davvero aiutar vuole, abbia fatti e non parole.
Il mondo conta anche su di te!!
Grazie per l’attenzione.
Ciao.
La III H
P.S:
Ti consigliamo di visitare questi siti per informarti più
dettagliatamente
www.amref.it e www.millenniumnews.it dove potrai
guardare anche i telegiornali realizzati dai ragazzi
delle baraccopoli di Nairobi!!
9
Tu… se potessi scegliere, continueresti ad andare a scuola??
Sai che 774 milioni di adulti nel mondo sono analfabeti???
..il 70% a cui è negata l’istruzione, sono femmine!!
L’educazione è la chiave del successo!
Perché è importante la scuola?
Perché l’educazione porta allo sviluppo di un
Paese…perché una persona istruita pensa più
a fondo, in lungo e in largo…
Lo sapevate che???
UN MILIARDO di persone al mondo soffrono la fame,
di cui 300.000 solo in Africa?
E che in questo momento, mentre state leggendo questo volantino,
più di 30.000 persone in Africa stanno morendo per questioni legate alla povertà?In
Africa 1 persona su 3 soffre di malnutrizione
mentre in Europa solo 1 su 1000.
il 20% della popolazione mondiale consuma
il 75% delle risorse mondiali
1 miliardo di individui nel mondo vive nelle baraccopoli
2.4 miliardi di persone non dispongono di
servizi fognari e sanitari adeguati
Solo una persona su due ha facile accesso all’acqua
In Africa si muore ancora di TBC e 1/3 della popolazione
mondiale è contagiato da questo virus, mentre in tutto il
Nord del mondo esiste il vaccino da molti anni?!?!
1,9 milioni di persone hanno contratto il virus dell’AIDS??
(22 milioni è il numero di malati soltanto in Africa)
Pensate che ha reso orfani circa 12 milioni di bambini di
età inferiore ai 18 anni!!!
10
Anche noi possiamo fare qualcosa per rimediare!!
Nel nostro piccolo dobbiamo limitare i danni ambientali
causati dai nostri consumi eccessivi, non sprecare il cibo
e l’acqua, rispettare le donne e i bambini..
Prendiamo posizione e collaboriamo per il mondo!!
Quanti bambini ogni giorno se ne vanno,
perché in quei paesi c’è sempre un danno,
oggi la malaria, domani l’AIDS
o altre malattie quasi mai trasmesse.
Per non parlare della fame maledetta
a cui quella gente è spesso costretta.
Tante sventure capitano ai bambini quasi per niente
che non hanno per aggrapparsi neanche un salvagente,
giocar con la morte è quasi normale,
anche perchè non hanno l’ospedale.
A scuola di certo non possono andare,
perché è più importante guadagnare,
anche da schiavi vengon trattati
oppure da soldati per essere ammazzati.
Il nostro contributo bisogna dare
perché è importante poterli salvare,
e il pensiero vola più alto
se tutti facessimo un gran bel salto.
“Vorremmo aiutarvi, ve lo diciamo col cuore,
e accender la notte di luce e splendore.”
Giulia Guerrini
Classe I A
Liceo Scientifico E. Majorana
TORINO
na
IF
ajora
Classecientifico E. M
HO
S
Liceo
O
TORIN
Acqua,
incognita
della vita, disseti, curi, proteggi.
Acqua,
elemento insostituibile
nelle nostre vite.
Acqua,
sei di tutti
e di nessuno,
così abbondante
e così rara.
Acqua ,
na
IF
ajora
Classecientifico E. M
S
Liceo
O
TORIN
non è Frizzo,
non è Coca-Cola,
è l ’unica che
disseta con la sola
semplicità.
Può esser neve,
può esser ghiaccio,
ma ci stringe tutti
in un grande abbraccio.
na
IA
ajora
Classecientifico E. M
S
Liceo
O
TORIN
11
O
DON
N
U
’
AE
LA VIT
TI
T
U
T
PER
a
joran
E I C o E. Ma
S
S
A
L
c
C
ientifi
Sc
Liceo
O
TORIN
Nel 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha
presentato la Dichiarazione del Millennio che impegna i 191 paesi che ne fanno parte a raggiungere otto
obiettivi concreti entro il 2015.
Lo scopo principale è quello di impegnarsi ad eliminare la povertà e la discriminazione in tutto il mondo. In
Africa è ancora lontano il raggiungimento di tali
obiettivi: molta gente infatti vive ancora in estrema
povertà.
AMREF (La Fondazione Africana per la Medicina e la
Ricerca) ha organizzato con 80 ragazzi e ragazze
provenienti dalle baraccopoli di Nairobi un telegiornale chiamato “Millenium News” in cui alcuni ragazzi
presentano gli otto obiettivi raccontando la dura
realtà in cui vivono.
Questo progetto è stato presentato ad alcune scuole
per sensibilizzare i ragazzi di tutto il mondo.
Gli otto obiettivi sono:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Vinciamo la povertà
Tutti a scuola
Potere alle donne
Basta mortalità infantile
Aiutiamo le mamme
Fermiamo le malattie
Salviamo l’ambiente
Facciamolo insieme
1. Vinciamo la povertà
“Un povero è povero ma è un povero e basta. Per lui
non c’è posto. Il povero guarda, ma nessuno lo vede.
Perché non è nessuno. Ma non è più un povero e
basta; può dare il suo amore a chi come lui non può
pagare per avere un sorriso.” Ed è per questo che
Kajeii, un ragazzo del ghetto di Nairobi, cerca di
prezzi minimi per dare a tutti la possibilità di acquistarlo. Con i suoi guadagni inoltre prova ad aiutare gli
per dormire. Con questo ci rendiamo conto che
l’egoismo non porta da nessuna parte mentre la
solidarietà e la collaborazione regalano un sorriso sia
a te sia a chi ti sta intorno!
12
2. Tutti a scuola
"Se vuoi essere illuminato devi andare a scuola!" Queste sono le
parole di uno studente di Nairobi, in Kenya. L'obiettivo numero 2
di combattere l’analfabetismo: molti ragazzi, infatti, soprattutto
quelli che vivono nelle baraccopoli e in situazioni economiche
poco vantaggiose non sanno né leggere né scrivere. Anche se la
scuola pubblica è gratuita, molti bambini e adolescenti non la
frequentano perché le famiglie non possono comprare libri,
grembiuli e altro materiale scolastico. Molti invece non vanno a
scuola perché preferiscono andare a lavorare, per guadagnare
qualcosa e poter mangiare. Per migliorare questa situazione di
maestri, di dare gratuitamente i libri ai ragazzi e di abolire qualunque favoritismo. Gli stessi ragazzi chiedono anche a noi di aiutarli
a migliorare le loro condizioni di vita.
3. Potere alle donne
Il terzo obiettivo del Millenium News tratta l'argomento della parità tra uomo e donna. L’analfabetismo
femminile è di gran lunga superiore a quello maschile.
La mancanza di denaro di molte famiglie le costringe
donne sono costrette molto spesso a restare a casa e
piuttosto che andare a lavorare perché sono considerate inadatte per alcuni tipi di lavori. Sovente, quando
una donna rimane incinta, l'uomo non si prende cura
di lei e spesso addirittura l'abbandona con il bambino
ancora in fasce. Queste situazioni sono presenti in
molti paesi dove per motivi culturali o religiosi, le
donne sono spesso discriminate.
4. Basta mortalità infantile
La mortalità infantile è un problema molto grave e
riguarda soprattutto i paesi non industrializzati, nel
nostro caso il Kenia. Il quarto obiettivo del Millennio
vuole dimezzare la mortalità infantile entro il 2015. Un
bambino su sei muore precocemente, mentre nei
paesi industrializzati uno su settecento. Questo
avviene perché nei paesi poveri la maggior parte della
gente vive nelle baraccopoli dove le condizioni
igieniche sono pessime e ci sono dunque molti rischi
di infezioni gravi e a volte mortali. Per migliorare
questa brutta situazione bisognerebbe costruire case
migliori e rendere l’ambiente più salutare e pulito.
Negli ultimi anni molti medici volontari vanno nelle
case a curare le donne incinte e a convincerle ad
andare in ospedale, dove i neonati possono ricevere
cure ed essere vaccinati. Negli anni passati la situazione era peggiore solo adesso sta incominciando a
migliorare un po’, ma il lavoro è ancora lungo.
5. Aiutiamo le mamme
Ogni anno muoiono più di 500 mila donne per
complicazioni del parto e il 99% di esse vive
nei paesi in via di sviluppo, specialmente in
Africa.
Inoltre molte ragazze quando scoprono di
essere incinte abbandonano la scuola e
cercano il sostegno dei parenti che spesso
non si curano di loro.
Un ruolo molto importante è svolto dalle
levatrici che aiutano le donne gravide con
consigli e le assistono durante il parto. Esse
lavorano nei villaggi e in un certo senso
sostituiscono i medici degli ospedali che sono
pochi. Le donne che vivono nei villaggi delle
campagne infatti non hanno la possibilità di
andare in ospedali perché sono lontani o
troppo costosi.
AMREF si impegna a ridurre la mortalità
6. Fermiamo le malattie
Il 6° obbiettivo del millennio prevede la diminuzione delle malattie, che
tubercolosi e la malaria. La situazione oggi è degenerata poiché 33.000
bambini al giorno muoiono a causa di queste malattie. Per risolvere il problema AMREF dà un sostegno morale, ma soprattutto medico. Spesso le persone
non ammettono di essere malate e ciò è grave perché in questo modo
negano a se stessi le cure che potrebbero ricevere e di conseguenza infettano
il resto della società. Si spera che col tempo si possa risolvere questo problema sensibilizzando le persone nei confronti di questa malattia.
7. Salviamo l’ambiente
Il fatto che l’ambiente in cui viviamo non sia inquinato è fondamentale per la
vita di tutti. Molte persone in Africa cercano di difende la natura e di proteggerla, ma sono molti quelli che la sfruttano per guadagni economici. I problemi principali riguardanti l’ambiente sono legati all’acqua e alle piante. L’acqua
in Africa scarseggia e il prezzo per acquistarla è molto elevato: i comuni infatti
ed alcuni privati che hanno in gestione gli acquedotti fruttano questa situazione per guadagnare di più. Nel secondo caso invece non si riesce a piantare un
malattie come l’AIDS, la malaria e la tubercolosi.
Gli alberi sono utili perché favoriscono le piogge
8. Facciamolo insieme
L’ ottavo obiettivo del Millennio parla della cooperazione tra i vari paesi del globo per sostenere e aiutare
l’ Africa a svilupparsi. Quest’ operazione viene chiamata
“partenariato globale”.
Per molti è importante modernizzare questo paese
ma rispettando le sue tradizioni e la sua cultura. In
Africa si è già formato un gruppo di donne che
coopera per sopravvivere chiamato BIDII. Queste
donne si riuniscono ogni giorno e svolgono diversi
ecc… e dividono i guadagni tra loro. Se tutti noi
seguissimo l’esempio di queste donne potremmo
veramente fare molto per aiutare insieme tutta
l’Africa.
Tutta la classe IC spera vivamente che questi otto
progetti, uno più importante ed essenziale
dell’altro, possano essere portati a termine.
Ci rendiamo conto di essere ragazzi fortunati:
abbiamo il necessario e forse anche di più.
Dovremmo imparare ad accontentarci di ciò che
abbiamo invece di chiedere sempre di più e
iniziare a ritenerci fortunati invece di piangerci
addosso per le cose più futili. Ci sono tante cose
che dovremmo imparare dai poveri ragazzi,
perché a loro non viene regalato niente!
La vita è un dono per tutti.
13
5
201
L
A
D
SSO
PA
AD UN Biennio
o
Gruppo Agnelli
Istitut
O
TORIN
Marion si alzò alle sei e in silenzio andò verso la
dispensa, mangiò un pezzo di pane, prese la bilancia e
il vaccino e partì. Questi due oggetti che portò con sé
erano molto importanti per lei, non tanto per il valore
lungo. Si fermò per ben quattro volte per bere un po'
d'acqua e mangiare qualcosa. Era una giornata
piuttosto afosa, il sole splendeva alto in cielo e la terra
ardeva. Marion, una donna alta e robusta, dolce,
paziente, gentile con tutti e sempre disponibile,
teneva i due oggetti sulle braccia. La bilancia era
molto pesante e fece cadere il vaccino; per fortuna
passò proprio in quel momento un uomo e glielo
raccolse. La donna lo ringraziò e ripartì pensando:
«Mancano soltanto più 15 km dopodiché sarò
arrivata!». Si diede da fare e, senza accorgersene, si
ritrovò davanti alla capanna della nonna. Entrò con il
sorriso stampato sulle labbra, felice di essere giunta a
destinazione. Appena entrata trovò la nonna seduta
attorno al grande tavolo che la guardava con aria
benevola e che la invitava a sedersi. Marion non esitò
nemmeno un secondo di più. Aveva le gambe
stanchissime e si sentiva i piedi pesanti. Aveva proprio
bisogno di un po’ di riposo! La nonna capì e la fece
distendere per riposarsi; infatti a breve sarebbero
arrivati gli altri componenti della famiglia.
Erano tutti lì per un motivo: la notte prima, il 31
dicembre, la nonna aveva chiesto loro di portare un
oggetto importante per ognuno così da festeggiare in
tante.
La mamma aveva già deciso cosa portare, ma Paul, il
piccolino, non capì quello che gli disse la nonna:
cos’erano gli 8 obiettivi? Del “milleche” poi? Non
sapeva neppure di cosa stava parlando. Aveva detto
importante, ma la sola cosa importante per lui era
quell’orsacchiotto tutto rovinato che gli aveva
regalato il dottore per farlo stare bravo mentre lo
curava. Era un peluche vecchio, marrone, ormai
scolorito dagli anni e in alcuni punti era scucito così
da far venir fuori l’imbottitura; nessuno dei suoi amici
ne possedeva uno e questo lo faceva sentire speciale,
che erano bottoni e la codina inesistente. Decise che
avrebbe portato quello alla nonna. Nella sua culla
14
precedente: era convinto che potesse capirlo, come
solo un bimbo può immaginare, e che approvasse la
sua scelta.
Moses, il più grande dei tre fratelli, decise invece di
prendere con sé la divisa che utilizzava per andare a
scuola; pensò di portare quel dono perché per lui la
scuola era molto importante: non tutti i bambini della
sua età potevano permettersi un’educazione scolastica. Molti suoi amici vivevano per strada, andavano a
lavorare per qualcuno o rovistavano nella discarica in
cerca di cibo per poter sopravvivere.
Sarah era una bambina allegra, con enormi occhi scuri
e sempre sorridente. Anche lei, però, come Paul, non
aveva nessuna idea su cosa portare. Pensò che
avrebbe potuto prendere la saponetta che alcuni
giorni prima dei volontari dell'Amref avevano donato loro, ma questo non la soddisfaceva, poiché voleva
portare qualche cosa che le piacesse. Triste perché non aveva trovato niente altro, si incamminò con il papà e i
suoi fratelli per raggiungere la casa della nonna.
James, padre di Moses, Paul e Sarah, era un uomo molto buono. Alto di statura, aveva due grandi occhi scuri.
andare dalla nonna, trovò un mattone e pensò che quell’oggetto, insieme con una moneta, sarebbero stati gli
oggetti ideali da portare alla nonna. Erano infatti oggetti che rappresentavano il lavoro, quello che dovevano
compiere lui e molti altri genitori per sfamare la propria famiglia. «Sì», pensò James, «sono oggetti semplici ma
Così la famigliola si incamminò ripercorrendo il tragitto che la mamma aveva compiuto quella mattina. James
portò in braccio Paul, il più piccolo, mentre gli altri li seguivano con i loro oggetti. Appena giunti in prossimità
pensato prima? Sarah credeva che la natura, con i suoi alberi verdi e i suoi mille colori, rallegrasse la vita, mentre
un mondo senza natura fosse triste e grigio. Corse a raccoglierlo e saltellando entrò nella casa della nonna.
tutta la famiglia si ritrovò intorno al fuoco. Ognuno, consegnando alla nonna gli oggetti, spiegò il perché della
loro scelta.
La nonna prese tutto fra le sue braccia e, con un grande sorriso, disse:
«Una bilancia per la legalità
un vaccino per la sanità
una moneta per combattere la povertà.
e una divisa per meglio imparare.
Una comoda culla in cui sognare
che un nuovo bimbo sta per venire.
un nuovo ambiente in cui gioire.
Un sapone per pulire
e ogni malattia far scomparire...
tutto questo per migliorare,
e una nuova vita cominciare!
Domani la nostra vita cambierà in meglio.
Kesho maisha yetu yatabadilika kwa usawa».
IF
Classe
orana
Sc
Liceo
O
TORIN
aj
o E. M
c
i
f
i
t
n
ie
15
NI
O
I
S
S
E
IFL
R
D
III E digliani”
E
S
S
CLA
o-Mo
Alvar
”
.
s
.
m
.
s
O
TORIN
Mi piacerebbe che la società fosse come quella
dell’isola di Terra secca, dove prevalgono sentimenti
come la fratellanza, il rispetto e la stima reciproci, la
solidarietà, il lavoro per il bene comune, l’amore,
invece…vedendo le condizioni di vita nelle baraccopoli di Nairobi, mi sono ricordata come “ci si sente” ad
essere poveri. Prima di venire in Italia, vivevo in
Moldavia, dove sono nata. Un paese in cui la gente ha
Di fronte alle immagini di “Millennium news” e alla
lettura del tabloid, realizzati da nostri coetanei, che
si deve!
All’inizio di ogni telegiornale, le percentuali e i numeri
che appaiono sullo schermo, sono impressionanti:
milioni di bambini, nel mondo, muoiono di fame, di
sete, di malattie, milioni di persone sono analfabete e
le loro speranze di vita molto ridotte.
“E tu che stai facendo, in questo momento?” Che
domanda tosta! Una pugnalata, soprattutto, se sei
consapevole di non aver fatto ancora niente!
che, anche noi, nel nostro piccolo, possiamo aiutare i
nostri coetanei di Nairobi.
Ognuno di noi rinuncerà a qualcosa, raccoglieremo i
soldi con i nostri insegnanti e, magari, possiamo
contribuire al progetto “Child to child”.
Mi ritengo una ragazza fortunata, perché posso
andare a scuola, mangiare ogni giorno e bene, ho una
bella casa, genitori che lavorano e non corro il rischio
di contrarre malattie incurabili.
Secondo me, il DVD, con i telegiornali, l’hanno
realizzato per far sì che capissimo qual è la condizione
di vita in Kenia: obiettivo pienamente raggiunto!
Penso che sia stato molto utile anche per i ragazzi di
Nairobi, perché, divertendosi, si sono sentiti coinvolti
nelle problematiche della loro esistenza, ne hanno
preso maggiore consapevolezza e, un domani,
sapranno essere protagonisti del loro futuro.
Nell’obiettivo numero uno, “la povertà”, ho ammirato
profondamente il ragazzo, ex “chohora” che, avendo
di fame, aiuta altri “ragazzi di strada”, dando loro un
pasto caldo e un luogo, dove dormire.
Sono rimasta molto colpita dal modo di esprimersi di
un ragazzo che, per descrivere l’importanza
16
I
UNN
L
A
I
L
EG
dell’istruzione nel suo paese, usa delle metafore
trovare.
re tra i banchi, dove c’erano seduti dei bambini.
Non avrei mai immaginato che qualcuno potesse
avere un così forte desiderio di tornare a scuola…per
noi è un dovere, per loro un privilegio!
Mia madre mi ha detto spesso: “Vorrei mandarti in
Africa, così capisci l’importanza della scuola!”
Non avevo mai capito il senso di quella frase, prima di
vedere “Millennium news”. Le rispondevo: “Sì…! Sì...!”
Ora so di essere fortunato e, anche se un po’in
ritardo…ho cambiato idea sulla scuola!
Oggi è l’8 marzo, il giorno della festa della donna e,
l’analisi dell’obiettivo numero tre, sull’esigenza di una
parità dei sessi, mi ha fatto pensare alle condizioni
della vita di una donna nell’Africa Sub-Sahariana.
Subiscono violenze sin dalla pre-adolescenza, sono
oggetto di condizionamenti psicologici e morali, non
hanno diritto all’istruzione né ad esprimere il proprio
punto di vista, vengono contagiate da partner
sieropositivi e, spesso, abbandonate, quando aspettano un bambino.
Sono sempre stata una ragazza che ha difeso le
donne, che, spesso, ha litigato con i compagni per far
capire che siamo importanti come loro, abbiamo gli
stessi diritti.
pensare a chi sta peggio di noi.
La sanità è uno degli aspetti di vitale importanza, ma,
nelle baraccopoli di Nairobi, pochi ne possono
usufruire.
Tra credenze antiche e radicate, cattive condizioni
igieniche, malattie infettive, malnutrizione, ogni
giorno, molte anime si spengono.
La vita dei miei coetanei, in Kenia, è in bianco e nero,
ma, in alcune parti dei telegiornali, ho visto nei loro
volti, il verde, il colore della speranza!
AMREF fa molto per queste popolazioni, ma penso
che debba rendere più visibile il proprio operato, con
una pubblicità più capillare, attraverso spazi televisivi,
per far comprendere a tutti il ruolo che sta svolgendo
e l’immenso bisogno che c’è di aiuti nell’Africa
Sub-Sahariana.
Molte persone benestanti, come imprenditori, uomini
della politica e dello spettacolo potrebbero fare delle
donazioni a chi si trova in condizioni di così grave
disagio.
Il più delle volte, le promesse di aiuto che fanno in
televisione, sembrano un modo di accattivarsi la
simpatia.
Studiando la storia, mi sono spesso fatto questa
tra i paesi dell’emisfero settentrionale e quelli dell’emisfero meridionale?”
Ora mi pongo un’altra domanda: “quanti si stanno impegnando per raggiungere gli obiettivi del Millennio nel
2015?”
Nell’ottavo, si sottolinea l’importanza della partenership, della necessità di trovare accordi comuni, di lavorare in
modo sinergico, per far sì che tutti possano vivere bene.
Abbiamo, comunque, capito che noi giovani, il futuro dell’umanità, dobbiamo metterci insieme, cooperare per
risolvere le disparità che, in una terra che appartiene a tutti, ancora oggi ci sono.
Per cambiare, si deve partire da ora: questo è quello che ci avete insegnato, con il bellissimo e interessante
lavoro d’informazione, che siete riusciti a realizzare.
Grazie!
Valentina, Saverio, Valerio, Mattia, Fabio, Stefano, Elisabetta,
Yannick, Francesco, Andrea, Gaia, Carola, Francesca, Tatiana, Sara,
Gabriele, Alessia, Martina, Alessandra, Sara T., Davide, Diego.
IF
Classe
orana
Sc
Liceo
O
TORIN
aj
o E. M
c
i
f
i
t
n
ie
17
Torino, 8 marzo 2010
Ai ragazzi e alle ragazze di Nairobi,
salve! Sono un alunno della s.m.s.”Alvaro-Modigliani” che, con la sua classe,
ha aderito al progetto di AMREF, sugli obiettivi del Millennio,.
Vorrei dedicare questa lettera a tutti i ragazzi di Nairobi, che si sono impegnati nella realizzazione del progetto “Millennium news”, per dirvi che io e i
miei compagni abbiamo apprezzato molto la vostra iniziativa: far conoscere
la situazione nella quale vivete nelle baraccopoli di Nairobi.
In questo modo avete dato voce ai ragazzi che vivono in Africa e non solo, in
Ci avete aperto gli occhi su una realtà che non conoscevamo nei suoi aspetti
sono alla nostra portata e per le quali non dobbiamo fare alcuno sforzo né
Il fatto che ad organizzare tutto questo, siano stati dei miei coetanei è
sorprendente, estremamente importante, perché vuol dire che voi, parlandotive, quando sarete grandi, potrete fare qualcosa di concreto, per migliorare
le condizioni di vita del vostro paese.
siamo fortunati e su come, spesso, non apprezziamo quello che abbiamo.
Molti di noi vivono la scuola come un peso, spesso tralasciano lo studio,
ritenendolo una ”perdita di tempo”, per passare ore sul computer o in altri
svaghi.
Guardando la vostra situazione, mi sono reso conto che la scuola e
l’istruzione sono fondamentali per il vostro futuro e per il vostro riscatto.
Non tutti potete frequentarla, ma è l’unico modo che avete per lasciare la
strada e, il desiderio di poterci andare, è molto forte in ognuno di voi.
Sono, quindi, fortunato, ma spesso non me ne rendo conto!
trovano per sopravvivere, per trovare un luogo, dove dormire o i soldi per
mangiare.
Ho capito che noi giovani, il futuro dell’umanità, dovremmo metterci insieme,
cooperare per risolvere le disparità che in una terra che appartiene a tutti,
ancora oggi ci sono.
Per cambiare, si deve partire da quando si è giovani: questo è quello che mi
avete insegnato, con il bellissimo e interessante lavoro d’informazione che
siete riusciti a realizzare.
Grazie!
Yanick
N.B. Mio padre è della Costa d’Avorio e le mie radici sono in Africa. Anch’io
sono un po’ abbronzato!
Classe 3 E
s.m.s Alvaro-Modigliani
18
Classe 4D
Istituto Magistrale Berti
1- Eliminare fame e povertà estrema
2- Istruzione primaria per tutti
3- Pari opportunità fra i sessi
4- Ridurre la mortalità infantile
5- Migliorare la salute materna
6- Combattere HIV/AIDS e Malaria
7- Assicurare la sostenibilità ambientale
8- Sviluppare un‛alleanza globale per lo sviluppo
Nel 2000 in occasione del Millennium Summit sono stati concordati gli Obiettivi di sviluppo del
Millenium: traguardi da raggiungere entro il 2015
19
Hanno aderito al progetto:
Istituto Agnelli
Gruppo del Biennio
Scuola Media Alvaro Modigliani
Classe 3 E
Istituto Magistrale Berti
Classi 1 E, 4 L e 4 D
Scuola Media Caduti di Cefalonia
Classe 3 H
I.T.I.S. Enzo Ferrari
Classi 1 A Sc. T., 2 A Sc. T., 2 B Sc. T.
Classi 1 A, 1 C, 1 F, 1 G
Scarica

Opuscolo Millennium News realizzato dalle