EDIZION
E STRAO
Quante volte
mangi al
giorno?
Una volta ho
sentito dire che
una bambina di
dieci anni aveva
partorito...
Quando mia madre
riesce a trovare dei
lavori occasionali,
abbiamo i soldi per
mangiare e pagare
l’affitto.
a pag. 4
a pag. 20
RDINARI
MILLENNIUM NEWS di
AMREF Italia Onlus
Via Boezio 17, 00192 Roma
www.amref.it
MILLENNIUM NEWS
Il mondo parla di fame, malattie, crisi umanitarie e
i potenti della terra elaborano strategie per aiutare
i paesi poveri. Ma solo chi vive sulla propria pelle
la povertà estrema la conosce davvero. AMREF ha
chiesto ai ragazzi e alle ragazze delle baraccopoli
di Nairobi, abituati a vivere senza soldi per mangiare o per andare a scuola, di raccontare la povertà
dal loro punto di vista. La loro voce, normalmente
ignorata dal mondo dei media, ha finalmente trovato un modo di farsi ascoltare. Scrivendo, filmando
e fotografando la dura realtà in cui vivono, questi
piccoli “giornalisti di strada” spiegano al mondo la
loro vita difficile e le soluzioni originali per renderla
migliore.
LA LOTTA
ALLA POVERTÀ
SPIEGATA DAI RAGAZZI DI STRADA
www.amref.it
A
N
el settembre 2000, 191 paesi membri delle Nazioni Unite hanno stretto
un patto per rendere il mondo migliore nel nuovo millennio. La dichiarazione che trovate qui sotto spiega il senso di questo patto, costituito da 8 obiettivi da raggiungere entro il 2015. Sono obiettivi semplici, che
ogni uomo o donna, da New York a Nairobi a New Delhi, può capire. Sono
obiettivi chiari e tutti i governi, quelli dei paesi ricchi ma anche e soprattutto
quelli dei paesi più poveri, si sono impegnati a lavorare sodo per raggiungerli. Ma sono soprattutto obiettivi che riguardano da vicino la vita dei miliardi
di poveri del nostro pianeta. Farceli spiegare da loro, ascoltare la voce dei
ragazzi di Nairobi sugli 8 Obiettivi del Millennio, ci è sembrato il modo migliore per far capire anche a noi, che viviamo lontano da quei problemi, di
cosa stiamo parlando e perché tutto questo riguarda anche noi.
stessa stregua dei suoi costi. Perciò, solo mediante degli sforzi ampi
e intensi tesi a creare un futuro comune, fondato sul nostro comune
appartenere all’umanità in tutta la sua diversità, la globalizzazione
potrà essere resa pienamente inclusiva ed equa. Questi sforzi dovranno prevedere politiche e misure, a livello globale, che corrispondano alle esigenze dei paesi in via di sviluppo e delle economie in
transizione, e che siano formulate e realizzate con la loro effettiva
partecipazione”.
(dalla Dichiarazione del Millennio delle NU. Assemblea Generale, 8
settembre 2000)
“Abbiamo tutti un dovere verso tutti i popoli del pianeta, specialmente quelli più vulnerabili e, in particolare, verso i bambini e i giovani
del mondo intero, ai quali appartiene il futuro. Noi reputiamo che
la sfida fondamentale che abbiamo di fronte sia quella di garantire
che la globalizzazione diventi una forza positiva per tutti i popoli del
pianeta. Anche se la globalizzazione offre grandi opportunità, ad oggi
i suoi benefici sono ripartiti in maniera decisamente disuguale, alla
GLI 8 OBIETTIVI DEL MILLENNIO
1
sradicare la povertà estrema
e la fame
6
• Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone il cui
reddito è inferiore ad 1 $ al giorno.
• Raggiungere un’occupazione piena e produttiva e un lavoro
dignitoso per tutti, inclusi donne e giovani.
• Dimezzare, fra il 1990 e il 2015, la percentuale di persone che
soffre la fame.
2
• Arrestare entro il 2015, invertendo la tendenza, la diffusione
dell’HIV/AIDS.
• Raggiungere entro il 2010 l’accesso universale alle cure contro
l’HIV/AIDS per tutti coloro che ne hanno bisogno.
• Arrestare entro il 2015, invertendo la tendenza, l’incidenza
della malaria e delle altre principali malattie.
7
rendere universale
l’educazione primaria
• Assicurare che ovunque, entro il 2015, i bambini, sia maschi
che femmine, possano portare a termine un ciclo completo di
istruzione primaria.
3
promuovere l’eguaglianza di genere
e l’empowerment delle donne
• Eliminare le disparità di genere nel campo dell’educazione
primaria e secondaria, preferibilmente entro il 2005, e a tutti i
livelli educativi entro il 2015.
4
5
combattere l’aids, la malaria
e le altre malattie
8
ridurre la mortalità infantile
• Ridurre di due terzi, fra il 1990 e il 2015, il tasso di mortalità
infantile sotto i 5 anni.
migliorare la salute materna
• Ridurre di tre quarti, fra il 1990 e il 2015, il tasso di
mortalità materna.
• Raggiungere, entro il 2015, l’accesso universale ai sistemi di
salute riproduttiva.
www.amref.it
1
assicurare la sostenibilità ambientale
• Integrare i principi dello sviluppo sostenibile all’interno delle
politiche e dei programmi dei paesi.
• Ridurre la perdita di biodiversità raggiungendo, entro il 2010,
una riduzione significativa del tasso di perdita.
• Dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone che non ha
accesso all’acqua potabile e agli impianti igienici di base.
• Entro il 2020 raggiungere il miglioramento delle condizioni di
vita di almeno 100 milioni di abitanti delle baraccopoli.
sviluppare una partnership globale
per lo sviluppo
• Rivolgersi ai bisogni specifici dei paesi meno avanzati.
• Sviluppare un sistema commerciale e finanziario più aperto,
regolamentato, prevedibile e non discriminatorio.
• Trattare globalmente i problemi legati al debito dei paesi in
via di sviluppo.
• In cooperazione con le aziende farmaceutiche, rendere possibile l’accesso ai farmaci essenziali con costi sostenibili.
• In cooperazione con il settore privato, rendere disponibili i
benefici delle nuove tecnologie.
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MIL
vertà
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RADA DI NAIRO
SP
obiettivo numero uno
VINCIAMO LA
POVERTÀ
che un sacco di gente è povera e non ha da
dopo una ricerca nel mondo, le nazioni unite hanno saputo
i e gli affamati. con il primo obiettivo del millenmangiare, e così si sono date l’obiettivo di aiutare i pover
gnano meno di 75 scellini kenioti al giorno (un
nio vogliono aiutare in particolare le persone che guada
uniti, perché se siamo uniti non ci saranno pianti
dollaro). hanno messo questo obiettivo per farci stare
piano.
di affamati, pianti per la povertà e tutti saranno sullo stesso
Marion Wairimu
Povertà non vuol dire essere disabili. La
povertà non è congenita, e nessuno desidera esser povero. È sfortuna che ti cade addosso. Ma se lavori sodo puoi uscirne!
La povertà è come la pioggia, può cadere
dappertutto, sui ricchi e sui poveri...
La povertà è quando uno si danna per trovare da mangiare e per riuscire a mandare i
figli a scuola.
BUONE RAGIONI PER
RAGGIUNGERLO
• Se gli uomini sconfiggessero la povertà
nessuno dovrebbe più vendere il proprio
corpo per mantenersi e non ci sarebbero
più malattie come l’Aids.
• Tutti avrebbero lavori decenti, non
lavori come la prostituzione, il furto, la
droga.
• Ognuno lavorerebbe e farebbe soldi,
nessuno resterebbe soltanto seduto
aspettando che i soldi gli caschino dal
cielo.
• Nessuno piangerebbe per dover pagare
le tasse scolastiche.
www.amref.it
• Non ci sarebbero più crimini.
• Il nostro paese sarebbe sviluppato.
• Non ci sarebbero più pigri.
millennium news • 3
COSA SI FA NEL
NOSTRO QUARTIERE
Nella località di Gatina la gente sta di sicuro riducendo la povertà e
la fame vendendo ciambelle e verdi grocers, aprendo chioschi, hotel.
A Gatina c’è un uomo che vende dolci
e torte. C’è anche una donna, Peninah,
che con il suo lavoro di parrucchiera
mantiene se stessa e la sua famiglia.
Mama Nyagiro, invece, fa il mitungo
(le pannocchie arrostite).
A Waithaka molte persone cercano di
ridurre la povertà e la fame vendendo
il cibo nei piccoli chioschi (mikahawa).
Nello stesso posto c’è un uomo che
vende il te, le ciambelle (mandasi) e cucina anche il cibo, e un altro uomo, più
giovane che vende patatine, salsicce e
samosa (frittelle ripiene di carne). Altre
persone vendono zuppe, fagioli, githeri
(un piatto di polenta, piselli e mais) e
mutura (interiora arrostite).
Nel mercato di Dagoretti le persone
fanno diversi tipi di lavoro per ridurre
la povertà e la fame, ad esempio c’è una
persona che vende pomodori, patate eccetera; a Muslim vendono mututu, mutura, pesce, mais, uova, eccetera; anche
a Kawangware, si fanno differenti tipi
di lavori come vendere ghiaccio, vestiti di seconda mano, eccetera; mentre a
Dagoretti la gente si dà da fare con le
attività del mattatoio, realizzando cinture di cuoio e vendendo sapone detergente a litri.
Sarah Wanjiku
sandali
DATI MONDO
ciapati
LE NOSTRE
PROPOSTE
- mettercela tutta in ogni lavoro che facciamo.
- dare lavoro alla gente.
- i ricchi devono dare lavoro ai poveri.
lì a
- la gente deve fare gruppo per aiutarsi, invece di stare
pollici.
girarsi i
- chi è impiegato deve ricevere l’intero stipendio.
e.
- bisogna aiutare la gente che non è in grado di lavorar
quei
usare
e
i
alcolic
bere
di
e
smetter
- uomini e donne devono
dandora
LA POVERTÀ NEL
NOSTRO QUARTIERE
ciabattino
Il problema più grande che dobbiamo affrontare nel nostro quartiere
sono i furti. Gran parte della gente ruba agli altri per sopravvivere.
Un altro problema è che non viene dato
l’intero stipendio a chi è impiegato. Poi
non c’è la stessa distribuzione delle risorse tra ricchi e poveri e le persone ricche si rifiutano di dividere i loro lavori
con quelle povere.
Un altro problema è che molta gente si
rifiuta di fare i lavori più umili che gli
vengono dati, ad esempio dicono che
non vogliono lavorare in casa, vendere
carbone, e altri piccoli affari.
Molta gente non fa sul serio nel proprio
lavoro, ad esempio quando viene impiegata spesso arriva in ritardo. Molte
persone sono pigre perché si rifiutano
di coltivare durante la stagione buona.
Si limitano a guardare lavorare gli altri.
Poi ci sono tanti altri problemi:
le piogge sono scarse; i parassiti distruggono il grano; il grano non cresce
a causa dell’erosione del suolo; la popolazione sta crescendo e la gente perde tempo a pensare dove andare a vivere; la migrazione dalla campagna verso
4 • millennium news
la città; la gente non ha più tempo per
coltivare perché si sposta in città per
cercare un lavoro; le discariche rubano
un sacco di spazio, come ad esempio a
Dandora, la corruzione e i furti di terra
(il governo ruba la terra così che la gente non sa più dove coltivare); i politici
fanno tante promesse ma se le dimenticano quando vanno al governo; quando
qualcuno vede che il tuo lavoro va bene
ti fa il malocchio; l’aumento della benzina che fa crescere il costo dei trasporti; il costo dei fertilizzanti. La guerra
civile e il tribalismo.
L’ analfabetismo.
Cosa stai facendo
tu per ridurre la
povertà?
soldi per avviare piccoli lavori.
le
- gli uomini non devono essere gli unici a lavorare, anche
donne devono aiutare i loro mariti.
perché
- gli uomini devono smettere di picchiare le loro donne
fanno.
che
lavoro
il
per
felici
essere
ed
o,
lavoran
è
- la gente deve amare il lavoro che ha perché “il lavoro
lavoro”.
- il governo deve sostenere il lavoro della gente.
- al lavoro ci deve essere piena sicurezza.
- non deve esserci corruzione.
- il governo deve costruire molti ospedali.
- la gente non deve essere pigra.
Nel mondo 923 milioni di persone soffrono la fame. 500 milioni di giovani vivono
con meno di 2 dollari al giorno.
Più di 30.000 bambini muoiono, ogni
giorno, di fame o malattie che si possono prevenire e curare.
Nei paesi in via di sviluppo 140 milioni
di bambini sono sotto peso e ad alto rischio di sviluppare gravi malattie a causa
della malnutrizione.
Se a livello globale l’aspettativa di vita
alla nascita è di 68 anni, in Africa SubSahariana è di soli 49 anni.
DATI AFRICA
Il numero di persone che in Africa SubSahariana vive sotto il livello di povertà
è incrementato, passando da 296 millioni nel 1999 a 298 milioni nel 2004.
In Kenya l’aspettativa di vita alla nascita
è di 52 anni e la probabilità di non sopravvivere fino all’età di 40 anni è del 35%.
In Kenya la percentuale di bambini sottopeso (età da 0 a 5 anni) è del 20%. In
Kenya la percentuale di popolazione che
vive con meno di 1 dollari al giorno è del
23%; sotto i 2 dollari il 58%.
COSA FA AMREF
dagoretti
venditrice di ciapati
la storia
mary wanjiru kungu
Prima mia madre aveva tutto, poi è stata derubata, e così siamo rimasti con niente e
siamo diventati poveri. Io sono rimasta con nient’altro che i vestiti che ho addosso.
Mia madre è andata a lavorare per cercare di racimolare qualcosa. Mi ha comprato
dei vestiti. Un nostro vicino di casa, Mama Njoro, un giorno aveva messo la TV
sul tavolo. Poi ha acceso una lampada a benzina che è cascata a terra dando fuoco
alla casa. Sua figlia ha cominciato a piangere, la madre l’ha sentita e l’ha soccorsa.
Io vorrei che noi la finissimo con la povertà.
venditrice di tessuti
sarto
www.amref.it
www.amref.it
AMREF lotta contro la povertà nelle
baraccopoli di Nairobi con un progetto
di assistenza rivolto alla categoria più
vulnerabile: i ragazzi di strada, che
soltanto a Nairobi sono più di 100mila.
I “chokora” o “ragazzi spazzatura” (così
sono etichettati dalla popolazione che
li emargina), vivono in uno stato di
abbandono tra fame, violenza e droga.
Il progetto “Children in Need” di AMREF
nel sobborgo di Dagoretti opera per
togliere questi ragazzi dalla strada e per
reinserirli nella vita civile. Le attività del
centro includono programmi di assistenza medica, psicologica, alimentare
e legale. L’obiettivo a lungo termine è il
loro inserimento scolastico, la formazione professionale e, quando è possibile,
il ricongiungimento con le famiglie. Il
millennium news • 5
Quanto costa la vita
nella baraccopoli
PRODOTTO
PREZZO IERI
Farina
1kg Zucchero
Fagioli
Riso
1kg grasso cucina
1 saponetta
1 tazza di latte
Detersivo
Bevanda
Pane
Libri 48 pag.
80 pag.
32 pag.
Penne
Matite
Sale
Sh. 50
Sh. 55
Sh 50
Sh 45
Sh 100
Sh 40
Sh 10
Sh 40
Sh 15
Sh 21
Sh 5
Sh 10
Sh 5
Sh 15
Sh 3
Sh 10
PREZZO OGGI
Sh 70
Sh 65
Sh 68
Sh 65
Sh 150
Sh 80
Sh 13
Sh 80
Sh 17
Sh 30
Sh 10
Sh 14
Sh 7
Sh 25
Sh 7
Sh 12
fagioli rossi
legumi
I LAVORI NEL GHETTO
- Vendere pomodori
- Lavare i vestiti
- Lavorare le ossa per fare sapone
utensili, eccetera
- Lavorare i campi
- Vendere la pelle delle mucche per
fare le scarpe
- Riciclare la carta, lavarla e
riutilizzarla
- Vendere vestiti usati
- Lavare i cessi
- Vendere legna da ardere
- Artigianato
- Vendere uova, arrostire polli
-
Scavare tombe
-
Coltivare fiori e venderli ai funerali
o San Valentino
Vendere acqua
Fare collane
Allevare e vendere pesci
Vendere noccioline e ciambele
Lavare le macchine
Tagliare i capelli
Tenere i bambini
Raccogliere e riciclare i rifiuti
Fare le scarpe con i copertoni
Fare cescere gli alberi e venderli
- Concimare la terra
- Tagliare e vendere le pietre
- Tagliare e vendere l’erba per i cavalli
riso
Vendere il carbone
Arrostire e vendere le pannocchie
Allevare e vendere conigli
Pulire le scarpe
Andare a zonzo
Fare il venditore ambulante
Vendere la plastica riciclata
Fare il muratore
Raccogliere e vendere materiale per
scavare
- Boda boda (servizio taxi in
bicicletta)
- Fare la guardia alle macchine
- Fare il ciabattino
-
Quanto sei pagato
per il tuo lavoro?
la storia
henry kamau
Ho visto il mio vicino di casa che vendeva mandazi (ciambelle). Ci sono altri che
vendono patate dolci. La gente può fermare la povertà con il lavoro.
Mia nonna era povera ma ora ha una casa
fatta di pietre e ha l’elettricità.
La moglie di un tipo che tutti chiamavano baba Gerald, se ne andò di casa perché
pensava fossero troppo poveri. Avviò un
negozio e col tempo è riuscita a educare i
suoi figli. Mia madre sta cercando di farla
finita con la povertà, ed è per questo che
siamo venuti a Nairobi. Quando riesce a
trovare dei lavori occasionali abbiamo i
soldi per mangiare e pagare l’affitto.
chiosco di verdura
venditore di pannocchie
6 • millennium news
percorso di disintossicazione e riabilitazione passa anche attraverso progetti
artistici (teatro, video, musica) e lo
sport: un modo per farli riflettere sul
loro vissuto, distaccarsene e recuperare,
grazie ad una maggiore consapevolezza
delle proprie capacità e potenzialità
individuali e di gruppo, un buono stato
psicofisico. Le iniziative del progetto
AMREF si basano sulla sensibilizzazione
e sul coinvolgimento delle autorità locali e delle comunità in cui vivono i ragazzi: il loro recupero, il rispetto concreto
del diritto alla salute, all’istruzione e ad
una vita degna di questo nome, dipendono innanzitutto dalla loro integrazione. I parenti, gli anziani, gli insegnanti
delle scuole limitrofe e in generale tutte
le persone che normalmente li tengono
alla larga, sono coinvolti in un dialogo
costante con lo staff AMREF affinché accettino pienamente i ragazzi e contribuiscano a promuovere e a gestire la loro
riabilitazione. Coinvolgere la comunità,
le famiglie e le autorità significa anche
rafforzare le capacità locali diffondendo
conoscenze tecnico-sanitarie e una cultura del “diritto”, quale chiave d’uscita
dalla povertà.
barbiere
uomini al bar
www.amref.it
2
• “Millennium News” episodio n.1
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “Pinocchio Nero”
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “African Spelling Book”
di Angelo Loy - AMREF Video Library
LE NOSTRE DOMANDE
1. Cosa stai facendo tu per ridurre la
povertà e la fame?
2. Cosa fa il tuo governo per la lotta alla
povertà e alla fame?
3. Quanti poveri ci sono in Italia?
4. Conosci qualcuno nel tuo paese che
cerca di combattere la povertà?
5. Conosci qualcuno che fa la fame?
6. Nel tuo paese i ragazzi muoiono di
povertà e di fame?
7. Qual è il tuo cibo principale?
8. Quante volte mangi al giorno?
9. Avete problemi d’acqua?
10. I giovani hanno un lavoro?
11. Che tipo di lavoro?
12. Quante ore lavorate al giorno?
13. I ragazzi rubano a causa della povertà?
o
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laIEGAlTA
RADA DI NAIRO
SP
obiettivo numero due
TUTTI A SCUOLA
di tutto il mondo possano andare a scuola, sol’obiettivo numero due vuole fare in modo che i ragazzi
o sarà un posto migliore dove vivere per tutti,
prattutto quelli che vivono nelle baraccopoli. così il mond
zione primaria i ragazzi si costruiranno una vita
sia per i ricchi che per i poveri. una volta completata l’istru
.
nuova e semplice, e saranno una nuova, buona generazione
APPROFONDIMENTI
www.amref.it
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L
MIL
vertà
BUONI MOTIVI PER
ESSERE ISTRUITI
Kelvin Ngige
Se vuoi essere illuminato devi andare
a scuola! La scuola è veramente
qualcosa che ti sveglia e ti nutre...
Una buona educazione puoi usarla
come un coltello per ritagliarti la vita
che vuoi! Come un ombrello aperto
contro la pioggia, come un aeroplano
per volare: l’educazione è la chiave
del tuo futuro.
• Perché l’istruzione può portare lo sviluppo nel paese.
• Perché l’istruzione aiuta i giovani.
• Perché l’istruzione riduce il numero dei
ragazzi di strada.
• Perché aumenta la comunicazione tra te
e gli altri.
• Perché una persona istruita pensa più a
fondo, in lungo e in largo.
• Perché cessa la guerra quando le persone sono istruite.
• Perché una persona istruita troverà più
facile capire ogni tipo di istruzioni.
• Perché attraverso l’istruzione la gente si
educa alla salute.
• Perché chi è istruito può istruire gli altri
con il suo sapere.
• Perché l’istruzione è la chiave del
successo.
• Perché i buoni leader vengono fuori
www.amref.it
dalle persone istruite.
• Perché una persona istruita fa bene i
suoi affari.
• Perché le persone istruite sono
rispettate.
• Perché pensi positivo.
• Perché oggigiorno non puoi sposare una
persona che non è andata a scuola.
millennium news • 7
COSA SI FA NEL
NOSTRO QUARTIERE
gli ostacoli
-
Nel nostro quartiere sono tanti i ragazzi che hanno deciso di tornare a scuola per continuare la loro istruzione e cominciare una nuova
vita.
Più di 300 bambini si sono trovati insieme per condividere la loro scelta. Nel
nostro quartiere c’è anche un progetto
che si chiama AMREF che propone
molte soluzioni per aiutare i ragazzi a
tornare a scuola. Oggi è molto più raro
vedere vagare i bambini da un posto
all’altro e questo significa che l’educazione è la chiave per ridurre il numero
dei ragazzi di strada.
Nel nostro quartiere ci sono 5 scuole pubbliche e 3 private. Nelle scuole
pubbliche ci sono circa 300 bambini
per scuola, nelle scuole private circa
150. Le scuole private sono molto care
in termini di tasse scolastiche e gran
parte dei genitori non può permettersi
di pagarle e così mandano i loro figli
alla scuola pubblica. Molti ragazzi cominciano dalla prima classe e continuano fino alla ottava, ma la maggioranza
abbandona prima di finire perché la vita
è troppo dura per loro. Più tardi capiscono che l’educazione è la chiave per
vivere meglio.
-
-
-
Lavoro minorile
Maltrattamenti
Matrimoni precoci
Niente soldi per i materiali scolastici
I genitori che non comprano l’uniforme ai ragazzi
I genitori che non aiutano i propri figli a scegliersi
buoni amici e non cattivi
I genitori che non nutrono a sufficienza i propri
figli
Alcuni ragazzi non sanno dove dormire
Alcuni genitori cacciano i figli da casa e li
obbligano a dormire per strada
Gran parte dei genitori non conoscono i diritti
dei bambini
I genitori non danno ai figli quello che vogliono
A Kibera ci sono più ragazze che ragazzi perché i
genitori si preoccupano di più di loro
Abuso di droga: gli studenti si drogano a scuola,
diventando violenti con i loro insegnanti e
mancando di rispetto ai genitori
Molti insegnanti non dovrebbero andare a
scuola perché quando sono ubriachi molestano le
ragazze
I ragazzi non hanno la libertà di esprimersi e
di riposare: non possono protestare quando
subiscono dei maltrattamenti e a volte hanno
troppi compiti.
Richard Njoroghe
Qual è il tuo sogno
di studente?
DATI MONDO
Circa 774 milioni di adulti nel mondo
sono analfabeti. L’85% di questi, circa
650 milioni di individui, risiede in soli
35 paesi in via di sviluppo, e ben il 64%
sono donne.
Nel mondo vi sono 570 milioni di bambini iscritti nelle scuole primarie, mentre
il numero di bambini in età scolare, non
iscritti, è passato a 73 milioni.
Nel 2006 circa 516 milioni di studenti
sono stati iscritti alla scuola secondaria
ma la maggior parte della popolazione
mondiale, in età scolare, rimane esclusa
dall’accesso alle strutture e ai programmi
educativi.
DATI AFRICA
un aula a dagoretti
la storia
joseph shamalla
scuola elementare
Povertà e fame sono cose che fanno soffrire un sacco gli esseri umani. Questo è
vero specialmente per i super poveri che
non hanno niente.
Questa è una breve storia su mia madre.
Lei si chiamava Maxmilla Matala Libonde, è l’ultimogenita di una famiglia di
quattro figli. Non è mai andata a scuola
fino all’università ma ci è andata fino alla
seconda. All’età di 15 anni ha avuto il suo
primo bambino. Dopo il secondo si è separata dal primo marito ed è tornata a casa
dove è stata un anno e ha trovato il secondo marito. Questo è quando ha avuto me e
mia sorella dopo di che ha divorziato ancora una volta. Per farla breve mia madre
si è sposata due volte.
È arrivata a Nairobi quando io avevo due
anni. Non aveva lavoro e nessuno su cui
contare. Si affidava a lavori inaffidabili. Poteva stare per una settimana senza
nessun guadagno. Noi vivevamo in una
baracca a Kabiria con un tetto di lamiera.
A casa nostra non c’erano cuscini, il cibo
era scarso, i letti erano semplicemente una
cosa incredibile. Non impressionarti perché le cose vanno anche peggio. Io dormivo su un materassino sul pavimento,
mia madre sulla pietra e su tavole di legno
ricoperte di vestiti e con un materasso di
tre centimetri. Ti potrà sembrare una storia ma questa era la mia vita. Quanto a me,
non vorrei restare in questa situazione, per
questo mia madre mi incoraggia ad andare a scuola e ad essere istruito così che un
giorno possa diventare una di quelle persone famose del Kenya. Quanto alla mia
famiglia, sono l’unico benedetto da Dio
che ha raggiunto la classe ottava e spero
di andare all’università. Mio fratello è arrivato alla quinta e ha lasciato, il secondo
è arrivato fino all’ottava e mia sorella si è
rifiutata di continuare dopo la terza.
MOTIVI PER NON
ANDARE A SCUOLA
-
ora della merenda
Le regole sono troppo severe
Preferisco partecipare ad un tirocinio per trovare
lavoro
Mi basta solo un po’ di istruzione
La scuola è noiosa
Le punizioni sono dolorose
Non voglio ripetere la scuola primaria
Guadagnare fin da quando si è piccoli allontana
dalla scuola
Problemi di famiglia
Fame
Disposizione all’apprendimento: se pensi che è
duro, è duro; se pensi che è facile, è facile
lezione
Cosa stai facendo tu per ridurre la povertà?
8 • millennium news
un piccolo studente
www.amref.it
www.amref.it
In Africa Sub-Sahariana ci sono circa 144
milioni di analfabeti, ma il dato appare
in continua crescita: nel 2015 saranno
168 milioni.
In media solo il 61% degli adulti è in
grado di leggere e di scrivere. Uno dei
livelli di alfabetizzazione più bassi al
mondo.
Il numero dei bambini iscritti alle scuole
primarie è pari a 101 milioni. Tuttavia, 38
milioni non frequentano la scuola primaria, e il 53% è costituito da bambine.
COSA FA AMREF
AMREF è impegnata da anni per favorire
l’accesso all’istruzione e l’educazione
sanitaria sulla costa del Kenya nelle divisioni di Kilifi, Malindi e Kaloleni dove,
a pochi passi dai resort per turisti, la
popolazione vive in condizioni di povertà
estrema, spesso senza accesso ad acqua
pulita. Il nesso tra istruzione e salute è
diretto. Lo svolgimento regolare dell’attività didattica, infatti, richiede ambienti
salubri, acqua potabile e servizi igienici
adeguati nelle scuole. Molto spesso,
infatti, la mancanza di questi servizi
essenziali scoraggia le famiglie dal
mandare i bambini a scuola. Ancor più
pesante è l’effetto di malattie debilitanti,
come la malaria, i cui effetti compromettono seriamente il corretto sviluppo
psicofisico e le capacità di apprendimento. Le cattive condizioni di salute dei
bambini innescano un ciclo vizioso di
millennium news • 9
assenteismo scolastico e il conseguente
abbandono degli studi. Per fronteggiare
questi ostacoli all’applicazione concreta
del diritto all’istruzione, con il progetto
“School Health” AMREF interviene attraverso il miglioramento delle strutture
scolastiche, la costruzione di nuove
aule e l’installazione presso le scuole di
servizi igienici e di fonti d’acqua pulita.
Ma tutto ciò non è sufficiente se non è
accompagnato da una corretta diffusione
di adeguate norme igienico sanitarie. È
per questo che AMREF promuove anche
corsi di educazione sanitaria che coinvolgono gli studenti, i genitori e il corpo
docente. Contemporaneamente, incentivando il processo di “ownership” nei
confronti delle nuove strutture create, li
invita a partecipare attivamente alle attività previste. Il ruolo svolto dai bambini,
in particolare, è il cuore del progetto: è
dimostrato infatti che i più piccoli sono
straordinari comunicatori, in grado di
promuovere con efficacia le conoscenze
acquisite e le buone pratiche sanitarie
sia tra i coetanei (“child to child approach”) sia nell’intera comunità.
DATI SULLA
SCUOLA
Ogni bambino dovrebbe raggiungere la scuola al più tardi a 7 anni
e avere tutto l’occorrente come
ad esempio l’intera uniforme.
A scuola sono richiesti 13 libri di esercizi,
ognuno costa 20 scellini, e un libro di testo
che ne costa 360.
Ogni alunno deve avere un righello che costa 10 scellini e una penna che costa 15.
In una classe ci sono 30 studenti, 20 ragazzi
e 10 ragazze.
Ci sono due insegnanti in ogni classe.
Alcuni studenti cominciano dalla prima
classe e arrivano all’ottava, altri si fermano
alla settima a causa delle droghe o di gravidanze nel caso delle ragazze.
Molti ragazzi non vanno a scuola perché i
genitori non hanno soldi per comprare libri
e penne.
Alcuni studenti usano 10 scellini per il bus
che li porta a scuola.
A scuola c’è la classe A e la classe B.
APPROFONDIMENTI
• “Millennium News” episodio 2
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “African Spelling Book”
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “Sono stato negro pure io”
di Giobbe Covatta - AMREF Video Library
www.amref.it
In che modo
l’istruzione aiuta
la tua comunità?
appello
la storia
le nostre proposte
kevin
Il governo dovrebbe impiegare più maestri
Il governo dovrebbe dare gratuitamente più libri di
testo ai ragazzi
- Dovrebbe dare borse di studio
- Il governo dovrebbe collaborare con altri paesi
per fare ottenere gratuitamente penne e quaderni
-
Il mio nome è Kevin e vado alla
scuola elementare. C’è una persona
chiamata Mongara che si trova alla
scuola di Mukarara. È un modello per
i ragazzi di strada. Una volta viveva
sulla strada, raccoglieva metallo usato e lo vendeva, usava le droghe ma
ora è un modello per tutti gli altri. Ha
iniziato venendo al centro di AMREF,
e l’insegnante lo ha aiutato molto
specialmente nel riportarlo a scuola.
Mongara ha lasciato la strada di sua
volontà. La maestra Juliet ha lavorato davvero molto duro per aiutarlo a
smettere di prendere la droga. Ci ha
provato a lungo, è stato 5 anni senza
andare a scuola, ma poi finalmente ce
l’ha fatta. Oggi è in sesta e molta gente è felice di come si comporta. Ama
giocare a calcio.
ai ragazzi
Il governo dovrebbe costruire le scuole più vicine
ai nostri villaggi anche per via dei cambiamenti
-
climatici
Il governo dovrebbe mettere delle regole che i
ragazzi dovrebbero seguire
- Il Ministro dell’Educazione dovrebbe essere un
grande leader e lavorare senza favoritismi
- I genitori dovrebbero educare i loro figli a seguire
la buona strada
- I genitori dovrebbero comprare le uniformi ai
loro figli
- Il governo dovrebbe punire i maestri che sbagliano
e portarli davanti al giudice
- I professori dovrebbero dare un po’ di riposo agli
studenti in modo che quando lavorano possano
-
-
lavorare con il cuore
Il comitato scolastico dovrebbe indagare per
fare in modo che i ragazzi non portino la droga a
-
scuola
Il governo dovrebbe punire gli studenti che
portano e vendono a scuola la droga
lezione in una classe elementare
10 • millennium news
www.amref.it
www.amref.it
Rhoda Wanjiku
LE NOSTRE DOMANDE
1. Esiste e come funziona la scuola
primaria in Italia?
2. Quanti bambini ci sono in ogni classe?
3. Quante lezioni si fanno in una giornata e quanto durano?
4. Quanti sono i maestri? Quanti per
classe?
5. Quanto costano le uniformi scolastiche?
6. Quali sono i doveri e i diritti dello
studente?
7. Pensi che la scuola possa aiutare a
realizzare i propri sogni?
millennium news • 11
Marion Wairimu
donne che reciclano la plastica
la storia
jennifer amosi
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povertà
oDtAItRAaGAaZZlI lDIaSTRADA DI NAIROBI
laIEGAlTA
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obiettivo numero tre
POTERE
ALLE DONNE
opportunità sia ai ragazzi che alle ragazze per
il terzo obiettivo del millennio dice che bisogna dare le stesse
riguarda l’educazione. perché in molte famiglie le
farli stare allo stesso livello, specialmente per quanto
e a casa a badare ai più piccoli o vengono date
ragazze non sono considerate importanti, e devono restar
farli stare allo stesso livello bisognerebbe dare
in spose, mentre ai ragazzi è permesso andare a scuola. per
il rugby.
anche alle ragazze la possibilità di partecipare a giochi come
Come ragazze ci rifiutiamo di essere
discriminate e chiediamo gli stessi diritti
dei maschi! Chiediamo di ricevere una
buona educazione e non tolleriamo alcun tipo di discriminazione! E ricorda:
se puoi mandare a scuola un figlio solo
allora dovrai farne solo uno. Perchè chi
rimane a casa avrà un futuro oscuro!
COSA SIGNIFICA DAVVERO
Il terzo obiettivo significa che anche le
donne dovrebbero prendere le decisioni visto che in molte famiglie sono i padri che
prendono le decisioni mentre le madri non
hanno questa possibilità.
Significa che anche le donne dovrebbero
avere la possibilità di essere leader mentre
oggi nel parlamento il numero degli uomini
è assai superiore a quello delle donne.
Significa che alle ragazze dovrebbe essere
data l’opportunità di andare a scuola, che
dovrebbere essere fornite di assorbenti in
modo da farle stare a loro agio durante le
lezioni, che non dovrebbero abbandonare
la scuola a causa di parti precoci. Significa
che ci dovrebbero essere delle regole per
impedire alle ragazze di sposarsi troppo
giovani.
Significa che i lavori pesanti non dovrebbero essere fatti solo dagli uomini, ma dovrebbero farli anche le donne come ad esempio
le costruzioni edili e la raccolta di rifiuti.
Significa che se l’uomo e la donna si sentono uguali e a pari livello possono aiutarsi,
contare meglio uno sull’altro, consigliarsi,
avere più idee, pianificare meglio e insieme
il futuro della loro famiglia, rispettarsi.
Essendo una madre di sette figli e allo
stesso tempo vivendo nella baraccopoli di
Kibera ho dovuto fare fronte a molti problemi. Prima di tutto ho 5 figlie e secondo
la nostra cultura avere così tante figlie è
una disgrazia, perché le figlie non hanno
lo stesso valore dei figli. La sfortuna poi
è che 2 delle mie figlie sono fisicamente
disabili e per questo sono emarginate dalla comunità perché qui la gente considera
una colpa la disabilità. E’ stato molto difficile per me e le mie figlie disabili fare
DATI MONDO
una vita normale. Per un certo periodo
le mie figlie sono state allontanate dalla scuola a causa della loro disabilità.
E’ stato un momento molto duro perché
io sapevo che le mie ragazze avevano
le stesse potenzialità degli altri ragazzi.
Come donna non ho avuto paura di difendere i diritti delle mie figlie e ce l’ho
fatta. Ho anche iniziato a fare un piccolo
lavoretto, ricaricare le batterie, una cosa
molto rara per una donna, e per un certo
periodo sono diventata lo zimbello della
comunità solo perché facevo un lavoro
da uomo. Ma piano piano sono riuscita a
prendermi cura delle mie figlie, specialmente di quelle disabili che sono cresciute bene. E io so, perchè posso raccontare
la storia in prima persona, che una donna può lavorare per raggiungere l’uguaglianza in termini di lavoro, leadership e
responsabilità familiare. PS: i miei due
figli maschi sono gemelli, e avere dei gemelli è considerato una gran sfortuna.
Nel mondo 1,3 miliardi di persone vivono
in povertà. Il 70% è costituito da donne.
Su 960 milioni di adulti analfabeti nel
mondo, ben 2/3 sono donne (582 milioni).
Dei 130 milioni di bambini che non
frequentano la scuola, il 70% sono
femmine.
Le donne lavorano i 2/3 delle ore
lavorative totali nel mondo, producono
metà del cibo, e guadagnano appena il
10% dei ricavi totali e possiedono meno
dell’1% delle proprietà globali.
DATI AFRICA
COSA SI FA
NEL NOSTRO
QUARTIERE
Due terzi dei bambini cui è negata
l’istruzione in Africa sono femmine:
all’incirca 26 milioni di bambine in età
scolare.
In Africa Sub-Sahariana le donne impiegate nel settore “non-agricolo” che
percepiscono un salario sono cresciute
dal 25% nel 1990 al 31% nel 2006.
La proporzione dei posti occupati dalle
donne in parlamento in Africa Sub-Sahariana è passato dal 7,2% 1990 al 17,3 %
del 2008.
Nel mio villaggio, a Waithaka,
c’è una donna che vende mutura
con suo marito. A Waithaka una
donna sta provando a portare
l’uguaglianza di genere nel quartiere, educando e informando le
bambine. Dice che il lavoro non è
solo per gli uomini, ma è per tutti, uomini e donne.
A Kawangware c’è una donna che fa un
lavoro con le macchine, e lo fa anche meglio degli uomini. A BP c’è una donna che
riempie i camion di terra. A Waithaka c’è
un uomo che fa l’estetista: George è il più
bravo estetista di Waithaka.
Nel mercato di Kawangware una donna
porta i pacchi della gente insieme a suo marito. Il marito usa la bicicletta e la moglie il
carretto (kiondo).
C’è un uomo che prepara da mangiare e offre un servizio di catering. C’è un ragazzo
che lavora in un albergo con sua moglie.
A Waithaka c’è un gruppo di uomini e
donne che lavorano tutti insieme come un
gruppo e contribuiscono come un gruppo.
Al suo interno c’è Shiku che fa il lavoro del
catering ma che non vedrai mai in gonna:
lei fa lo stesso lavoro dei maschi, si comporta come i maschi e sta sempre insieme
ai maschi.
Cosa significa per
te parità dei sessi?
COSA FA AMREF
papà con bambino per controllo medico
L’uguaglianza tra i sessi e l’assunzione di
potere e di responsabilità da parte delle
donne sono condizioni essenziali per lo
sviluppo in Africa. È sulle donne, infatti,
che ricade in maggior misura il peso
della povertà. È il caso della mancanza d’acqua, che costringe le donne a
camminare per ore ogni giorno sotto il
sole, in zone non protette e spesso pericolose, per cercare acqua lasciando la
casa e i figli incustoditi. Ancor più grave
è il caso dell’Aids che, nella fascia d’età
tra i 15 e i 24 anni, colpisce le donne in
misura cinque volte superiore rispetto ai
coetanei maschi: una tragedia ignorata,
dovuta alla mancanza di potere decisionale delle donne anche rispetto alla propria vita sessuale. Per contrastare questa
disparità inaccettabile AMREF promuove
l’accesso all’istruzione superiore e la
formazione professionale delle donne
donna che guida il trattore
12 • millennium news
www.amref.it
www.amref.it
millennium news • 13
nel distretto di Kitgum, nel Nord Uganda.
In questa zona poverissima, ridotta allo
stremo da vent’anni di guerra civile, il
tasso di semianalfabetismo delle donne
raggiunge il 76%. La formazione di donne
che hanno abbandonato la scuola è per
AMREF una condizione prioritaria per favorire la ricostruzione della regione, dove
da due anni si torna a parlare di pace e
gli sfollati fanno ritorno ai villaggi d’origine. Il progetto “Girls Education” prevede
il potenziamento delle scuole femminili
attraverso la costruzione di laboratori
scientifici e dormitori sicuri e la promozione di corsi di formazione su materie
scientifiche. Le ragazze formate nell’ambito del progetto si faranno portatrici di
messaggi importanti sui temi della salute
riproduttiva, dell’ostetricia e della geriatria. Decisiva per la riuscita del progetto è
la sensibilizzazione della comunità e degli
uomini in particolare, sull’importanza di
una vera parità di genere per il futuro del
Nord Uganda.
APPROFONDIMENTI
• “Millennium News” episodio 3
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “African Spelling Book”
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “Malkia”
AMREF Video Library
Baba Jemina a casa con i suoi figli
la storia
kevin ngige
C’è una famiglia che conosco che ha un
business a Dagoretti. Lavorano sia il padre che la madre e hanno un chiosco molto grande dove vendono di tutto: avocado,
polenta, verdura, carote, cavolo, e molte
altre cose.
Nello spazio a fianco, hanno un altro
negozio dove vendono mutura, samosa,
salsicce, githeri, e qui il padre lava i vestiti della gente che lavora al mattatoio.
Loro fanno del loro meglio per raggiungere i loro obiettivi, come l’educazione e
www.amref.it
i bisogni fondamentali della famiglia. A
Dagoretti la gente dice che fanno tutti
questi affari perché la madre è una gran
lavoratrice, si sveglia all’alba per andare
per prima al mattatoio. Dopo 5 ore ha un
sacco di soldi e prende la carne per fare i
samosa e per vendere l’ugali. E così che
questa famiglia ce la fa a raggiungere i
suoi obiettivi perché non c’è niente di
impossibile per un animo volenteroso.
Dove vivi
tu esistono
pregiudizi sulle
donne?
4
al centro AMREF tutti
aiutano a preparare
le nostre proposte
-
-
-
Il governo dovrebbe garantire una giusta
educazione pubblica e insegnare l’uguaglianza di
genere
I giovani dovrebbero essere aiutati
I genitori dovrebbero educare i loro figli
all’uguaglianza sul lavoro perché non ci sono
lavori soltanto per i ragazzi o per le ragazze
Nelle scuole gli insegnanti dovrebbero fare le
stesse attività con i ragazzi e con le ragazze
In ogni villaggio il governo dovrebbe educare
almeno cinque persone all’eguaglianza tra i sessi
Gli uomini dovrebbero garantire i diritti dei
ragazzi e delle ragazze ed essere responsabili con le
loro famiglie
- Gli uomini dovrebbero rispettare i ragazzi e le
ragazze e avere pazienza con loro
- Il governo dovrebbe fare una legge per
costringere i genitori ad educare allo stesso
-
modo ragazzi e ragazze
Bisognerebbe educare all’eguaglianza di genere
attraverso la radio
chiacchiere durante una pausa
14 • millennium news
www.amref.it
oDtAItRAaGAaZZlI lDIaSTRADA DI NAIROBI
laIEGAlTA
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obiettivo numero quattro
BASTA MORTALITÀ
INFANTILE
L’educazione degli adulti è molto
importante perchè aiuta a non far
morire i bambini . Se entrambi i genitori accudiscono un bambino, se
gli occhi che guardano un bambino
sono quattro, è più facile diagnosticare una malattia. Se i bambini sono
il futuro, allora la nostra salute è
ricchezza!
Beryl Atieno
LE NOSTRE DOMANDE
1. Nel tuo paese uomoni e donne sono
uguali? Hanno gli stessi diritti e
doveri?
2. Le donne possono fare qualsiasi
lavoro? Hanno le stesse possibilità dei
maschi di andare a scuola?
3. Quante donne avete in Parlamento?
Sono di più o di meno degli uomini?
4. Nel tuo paese marito e moglie si
aiutano in casa? Si dividono i lavori
domestici?
5. Badano insieme ai figli?
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povertà
il quarto obiettivo del millennio dice che bisogna
ridurre la mortalità dei bambini sotto i 5 anni.
le nazioni unite hanno visto che molti paesi hanno pochi ospedali, servizi, acqua, cibo. soprattutto nelle campagne ci sono pochi ospedali. se, per
esempio, una donna sta per partorire e non ha la
possibilità di consultare un dottore, deve partorire a casa che è molto pericoloso perché il bambino potrebbe morire per mancanza di attenzione
o perché non c’è igiene, mentre la madre potrebbe
morire in caso di complicazioni. un altro rischio
è che la madre incinta possa essere sieropositiva e
che il figlio possa essere contagiato dal virus.
John kamau
Ogni anno circa 2 milioni di
bambini sotto i 5 anni muoiono di
polmonite.
www.amref.it
millennium news • 15
I PROBLEMI DA RISOLVERE
la storia
jane wanjiku
Ci sono pochi ospedali e nelle aree rurali i centri sanitari sono lontani dalla gente e sono difficili da raggiungere, soprattutto dove non
ci sono servizi di trasporto. In questi posti la gente deve camminare
molti chilometri per fare i controlli e questo li scoraggia dal fare i
controlli.
Un problema è l’ignoranza, l’assenza di conoscenze su come curare i propri figli. C’è
poi la credenza che quando porti tuo figlio
all’ospedale qualcuno può farlo stare peggio
guardandolo negli occhi, così che poi devi
pagare questa persona per farlo guarire.
Un altro problema è la povertà, la mancanza di soldi dovuta alla disoccupazione.
Questo impedisce a tante famiglie di dare
cibo sano ai propri figli e di accedere alle
strutture sanitarie.
Un problema è l’assenza di uno dei genitori: ad esempio, se la madre deve badare
da sola a farli crescere, i figli finiscono per
perdere l’attenzione che la madre gli può
offrire, perché lei è molto impegnata a tro-
C’era una volta un bambino di tre anni.
Quando la madre andava al lavoro, lo
chiudeva sempre dentro casa. Ma sfortunatamente perse il lavoro e decise di
fuggire, dal momento che non poteva più
nemmeno assicurargli il cibo. Chiuse suo
figlio nella casa e partì per sempre.
Il figlio piangeva in continuazione, smetteva solo per succhiarsi il dito o per dormire. Dal momento che continuava a
piangere, i vicini lo udirono e decisero di
rompere la serratura per tirarlo fuori. Il
vare i mezzi per nutrirli.
Altri problemi sono dovuti al fatto che, in
alcune zone, l’ambiente non è tenuto bene e
attrae ogni sorta di malattie, o alla disattenzione delle madri che non si curano di coprire i loro bambini, ai matrimoni precoci e
allo stress delle ragazze madri che ad esempio quando il padre si rifiuta di riconoscere
il figlio, le porta ad abbandonare i bambini
subito dopo la nascita.
Alcuni genitori sono sempre ubriachi e non
si interessano ai loro figli, soprattutto quando sono molto giovani e senza esperienza. E
poi le madri che si ubriacano danno ai figli
un latte non sano.
una mamma aspetta una visita a domicilio
bambino aveva sofferto di malnutrizione
ed era diventato disabile. Loro si presero
cura di lui fino all’età di 4 anni, quando
riuscirono a rintracciare la nonna e lei si
assunse la responsabilità di mantenerlo.
Gli comprò una sedia a rotelle e gli preparò dei pasti ricchi di proteine e tutti gli
altri nutrimenti. Di tanto in tanto, cercava di insegnargli a camminare. Il bambino fu iscritto a scuola. Malgrado fosse
disabile, andava molto bene.
Quando la madre vide come il figlio
fosse riuscito bene lo chiese indietro. La
nonna diventò furiosa e le proibì una cosa
del genere. Le disse che tutto quello che
voleva era trattarlo male come aveva fatto prima. La madre aveva già cercato di
abortire quando era già incinta di 4 mesi.
Il ragazzo ha continuato la sua istruzione
malgrado fosse disabile. Ora fa il quarto
liceo.
Il figlio di una ragazza è morto dopo una settimana
che era nato perché la madre non mangiava mai frutta.
Martin Maina
DATI MONDO
Ogni anno nel mondo muoiono 9,7 milioni di bambini sotto i 5 anni. Una media
di 26.000 bimbi al giorno.
Circa il 40% di tutti i decessi sotto i 5
anni si verifica durante il periodo neonatale (primo mese di vita).
Le cause di mortalità infantile sotto i
5 anni sono: Polmonite 19%; Malattie
diarroiche 17%; Malaria 8%; Morbillo 4%;
AIDS 3%; Nascita prematura 10%
La denutrizione arriva a contribuire al
50%.
Un bambino che nasce in un paese in via
di sviluppo ha 14 volte più probabilità
di morire, entro il primo mese di vita,
rispetto a un bambino nato in un paese
industrializzato.
DATI AFRICA
un bimbo di Kibera
i cuginetti di martin maina
giochi fra le baracche
L’Africa Sub-Sahariana resta l’area più
problematica del mondo. Il tasso di mortalità infantile qui è pari al 49% di tutti i
decessi nel mondo (circa 9,7 milioni). In
media 1 bambino su 6 muore prima dei
cinque anni.
In Africa Sub-Sahariana circa 4 milioni
di bambini muoiono ogni anno durante
il primo mese di vita. La mortalità neonatale costituisce il 40% di tutti i decessi
sotto i cinque anni e quasi il 60% dei
decessi infantili (sotto un anno di età).
Per ogni neonato che muore, altri 20
soffrono di lesioni alla nascita, di complicazioni dovute al parto prematuro o di
altri disturbi neonatali.
una mamma e il suo bambino lavano i panni in un canale
le malattie
più comuni
-
Malaria
Tifo
Colera
Tubercolosi
HIV/AIDS
Bilharzia
Marasma
Febbre gialla
Polmonite
Kwashiorkor
Polio
Morbillo
Anemia
16 • millennium news
COSA SI FA NEL NOSTRO
QUARTIERE PER I BAMBINI
Nel nostro quartiere ogni tanto organizzano dei servizi sanitari all’aperto per le famiglie che non hanno la possibilità di pagare le spese
mediche.
Ci sono cliniche nelle quali i dottori insegnano alle madri come allevare i loro bambini. Quando un bambino mostra i segni di
malattia, bisognerebbe portarlo a fare un
controllo. Le donne che non portano i loro
figli all’ospedale dovrebbero essere punite
in modo che siano più attente e serie con i
loro figli.
C’è un gruppo chiamato ‘Mazingira Bora’
che viene nel nostro quartiere a raccogliere i rifiuti, a eliminare gli insetti, asciugare
l’acqua stagnante che fa crescere le zanzare.
Questo aiuta a creare un ambiente favorevole per i bambini di 5 anni.
Il governo sta cercando di fare in modo che
le cliniche siano abbastanza, perché le poche disponibili sono sempre affollate e molta gente non ha la possibilità di essere assistita. I ragazzi quindi sono indeboliti dalle
malattie e possono morire.
Nel nostro quartiere c’è un orfanotrofio che
aiuta i bambini abbandonati. Questa casa è
situata tra Karen e il mercato di Dagoretti
ed è chiamata Nyumbani (casa). Si prendo-
www.amref.it
no cura dei bambini provvedendo ad ogni
cosa. Gran parte di questi bambini sono sieropositivi e sono stati abbandonati dai loro
genitori perché non potevano mantenerli.
Nell’area di Kawangware, da dove veniamo
noi, ci sono ostetriche che aiutano le madri
incinte a partorire quando viene il momento. Si assicurano che i bambini nascano al
momento giusto e di solito hanno successo.
Questo metodo aiuta le donne a mettere da
parte i soldi per fare altre cose come comprare i vestiti per i neonati e il cibo per le
madri.
A Waithaka c’è una donna che cerca di fare
in modo che l’ambiente sia pulito per i più
giovani.
Sempre a Waithaka c’è un’organizzazione che si occupa dei diritti dei bambini, in
modo che siano pulti, ben vestiti, ben nutriti.
Lo fanno educando sia le madri che i padri
su come ridurre la mortalità infantile.
perchè
vengono
abbandonati i
bambini
COSA FA AMREF
-
Perché la madre non ce la fa a
mantenerli e a curarli
- Perché il marito ha abbandonato
la moglie e la moglie senza soldi
abbandona a sua volta il figlio
- Perché il fidanzato abbandona la
ragazza incinta e lei spaventata
decide di abbandonare il piccolo
dopo il parto.
- Perché il comportamento
della moglie cambia da buono a
cattivo, e il padre la lascia
- Perché sono deformi o disabili
una bambina lava gli stivali in un canale
www.amref.it
AMREF, grazie al progetto “Foundation 4 Africa” (sostenuto dalle quattro
Fondazioni Cariplo - Cariparma - Monte
dei Paschi Di Siena e Compagnia di
San Paolo) concentra i propri sforzi per
contrastare la mortalità infantile nel Nord
Uganda, regione colpita da vent’anni di
guerra civile in cui la popolazione vive
in condizioni igienico-sanitarie pessime
e in cui il tasso di mortalità dei bambini sotto i cinque anni è tra i più alti al
mondo. È intollerabile la facilità con cui
migliaia di bambini muoiono ogni anno
a causa di malattie facilmente prevenibili, in particolare nei campi per sfollati
dove ancora si concentra la maggioranza
della popolazione.
Il progetto prevede, tra le varie attività,
il rafforzamento del programma govermillennium news • 17
la storia
mary khaiza
Nel nostro villaggio c’era una donna che
si chiamava Mama Sara. Aveva 18 anni ed
era sposata con uno di 18. Era disoccupata. Quando ha raggiunto il sesto mese
ha avuto tanti problemi. Ogni volta che il
marito andava al lavoro, la donna soffriva
un sacco di problemi perché aveva un figlio piccolo che piangeva e molto lavoro
da fare a casa. Quando arrivò il momento,
ha avuto un sacco di problemi perché lei
e il marito non avevano i soldi per andare
all’ospedale. Il marito ha preso un’ostetri-
ca molto pratica con i parti, che ha fatto
nascere la loro bambina. Dopo un mese
la piccola è morta e il marito è scappato via. Mama Sara è rimasta nella stessa casa con l’altro bambino. Il marito
è tornato dopo tre giorni e ha deciso di
portare la figlia all’obitorio. In seguito i
vicini gli hanno detto di andare all’ospedale per chiedere ad un dottore che cosa
aveva ucciso la figlia. Il dottore ha detto
che la bambina era morta perché la madre era sieropositiva.
nativo di vaccinazione della popolazione
infantile dei distretti di Gulu, Kitgum e
Pader contro le sette malattie infettive più
diffuse: tubercolosi, difterite, pertosse, tetano, poliomielite, epatite B e Haemophilus Influentiae B. Ad ogni bambino viene
fornita una carta sanitaria in cui sono
annotate tutte le informazioni sanitarie
che lo riguardano, in modo da monitorarne la salute e la crescita. La vaccinazione
è uno strumento efficace e a basso costo
e AMREF forma operatori sanitari locali in
grado di agire su tutto il territorio, anche
nelle zone rurali più remote.
Sensibilizzazione delle famiglie sull’importanza della copertura vaccinale dei
bambini; fornitura di servizi ostetrici e di
ricovero gratuiti; preparazione di “vaccinatori comunitari”; organizzazione dei
“Child Health Days” per avvicinare l’intera
popolazione al tema della salute infantile: sono queste i fronti principali su cui
è impegnato lo staff di un progetto che,
proteggendo la salute dei bambini, costituisce una garanzia per il futuro del Nord
Uganda. Investire sia sulla creazione di
nuove competenze e servizi specialistici
di pediatria che sull’attivo coinvolgimento
delle famiglie e delle autorità locali, significa infatti aumentare la consapevolezza
comunitaria e trovare le migliori risposte
africane allo sviluppo.
I bambini e le
bambine sono il
futuro dell’Africa
LE NOSTRE DOMANDE
bambino di strada con giocattolo
le nostre proposte
Informare le donne sull’importanza di controlli
regolari ai loro figli
Stare attenti che non girino droghe, e che i loro
figli non ne facciano mai uso
Il governo dovrebbe costruire ospedali nelle
campagne
Assicurare che le madri adolescenti non siano
rifiutate dai genitori
Prima della nascita, i genitori dovrebbero
discutere insieme come intendono prendersi cura
-
dei figli
- I genitori dovrebbero fare pianificazione familiare
in modo da non avere troppi bambini
- I genitori non dovrebbero discriminare i figli
secondo il genere
- La comunità in generale dovrebbe unirsi per pulire
l’ambiente e assicurare un ambiente sano ai bambini
sotto i 5 anni
Accogliere e aiutare le donne sieropositive che
vogliono allattare il proprio bambino
- I genitori dovrebbero bollire l’acqua prima di
darla ai loro figli
- I genitori dovrebbero amare i propri figli
- Tutti i bambini dovrebbero dormire sotto una
-
-
sorelline
18 • millennium news
zanzariera, e mangiar bene
I vicini dovrebbero esser pronti ad aver cura dei
bambini degli altri in caso di emergenza
www.amref.it
1. Muoiono i bambini sotto i 5 anni in
Italia?
2. Per quali malattie?
3. Quante volte le donne italiane portano i loro figli in clinica?
4. Per quanti mesi una donna allatta i
propri figli?
5. In che modo ci si prende cura dei
bambini più piccoli?
6. Ci sono molti orfani in Italia?
7. Tu li aiuti?
8. Ci sono orfanotrofi?
APPROFONDIMENTI
• “Millennium News” (episodio n° 4)
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “Bimbi neri notti bianche”
di Giobbe Covatta - AMREF Video Library
• “Sono stato negro pure io”
di Giobbe Covatta - AMREF Video Library
• “African Spelling Book”
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “Gulu”
di Luca Zingaretti - AMREF Video Library
www.amref.it
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RADA DI NAIRO
SP
obiettivo numero cinque
AIUTIAMO LE
MAMME
2015 dobbiamo cercare di risolvere metà dei proil quinto obiettivo dice che prima di raggiungere l’anno
ica che il governo dovrebbe fornire più medicine
blemi che colpiscono le donne che partoriscono. signif
bbero essere curate bene e dovrebbero avere
e costruire più ospedali. significa che le donne incinte dovre
i dovrebbe essere pulito. significa che quelle
delle zanzariere. significa che il posto dove nascono i bambin
noi non eravamo nati. significa che le donne
donne sono molto importanti perché se non c’erano loro
na. significa che se ognuno fosse educato nel
che gettano via i loro bambini, gettano via la loro fortu
via i bambini. significa che le madri sono le prima
nostro paese non ci sarebbe più il problema di chi getta
.
maestre dei bambini e che quei bambini sono i leader del futuro
Molto spesso l’aiuto da parte degli uomini arriva solo quando stai per partorire.
Non capiscono che abbiamo bisogno di
loro anche prima! Cinquecentomila donne muoiono ogni anno nel mondo per
complicazione del parto. Prendiamoci
cura delle donne incinte!
PERCHÈ È IMPORTANTE
È importante perché negli slum accadono
molti incidenti alle donne durante il parto.
È importante perché se le donne che vogliono partorire non hanno niente intorno possono usare attrezzi sporchi e possono provocare malattie a loro stesse e ai bambini. È
importante perché aiuta il nostro futuro.
È importante perché ci permette di conoscere i problemi delle donne incinte e anche
perché quando saremo cresciute sapremo
come aiutarci da sole.
www.amref.it
È importante perché se fossimo istruiti queste cose non accadrebbero più.
È importante perché quando saremo istruiti
ridurremo i nostri problemi e avremo il rispetto del mondo.
millennium news • 19
Henry intervista una mamma
I PROBLEMI DA RISOLVERE
Leah Wairimu
I mariti picchiano le donne incinte quando
sono ubriachi o drogati.
Gran parte delle ragazze abbandonano la
scuola quando sono incinte.
Siccome hanno paura che il figlio possa nascere menomato, alcune decidono di abortire. Molte ragazze incinte temono di essere
abbandonate dagli amici e dai parenti.
Gran parte dei ragazzi stressa le ragazze
perché rifiutano la paternità.
Gran parte delle ragazze incinte sono inti-
midite perché gli amici le prendono in giro.
Non ci sono molti ospedali. Nel nostro villaggio alcune donne incinte, per assumere
minerali, mangiano sassi che danneggiano
il loro corpo e alcune di loro prendono medicine senza il permesso dei dottori.
Alcune cercano di guadagnarsi la vita con
la prostituzione.
Alcune ragazze sono pigre e non tengono a
freno la lingua. Fanno figli a ripetizione.
DATI MONDO
Ogni minuto, nel mondo, 1 donna muore
per cause legate alla gravidanza o al
parto.
Ogni anno si tratta di circa 500.000 donne; in una generazione circa 10 milioni.
Il 99% di queste donne vive in paesi in
via di sviluppo.
Ogni anno più di 1 milione di bambini
rimane orfano di madre e per questo
diviene estremamente vulnerabile.
Le cause principali dei decessi sono:
emorragia, setticemia, parto ostruito
(spesso causato dalla mutilazione dei
genitali delle donne), problemi ipertensivi legati alla gravidanza. Nel 21% dei
casi (su 500.000 decessi per complicanze
ostetriche) la morte sopraggiunge per
emorragia.
mamma costretta a cucinare all’aperto
COSA VEDIAMO NEL
NOSTRO QUARTIERE
la storia
james mbeca
Un giorno quando ero a casa ho sentito
dire che una bambina di dieci anni chiamata Salomé aveva partorito. La gente
diceva che aveva partorito a casa perché
l’ospedale era molto lontano e non aveva i soldi per pagarlo. Il figlio oggi ha
tre anni.
A Kawangware c’è una donna che aiuta le altre donne a partorire.
La donna si chiama Shitoko e i bambini che fa nascere sono sempre in
salute.
Dopo aver partorito alcune donne tornano dall’ospedale con le zanzariere.
A Kawangware c’è un progetto che insegna alle donne a prendersi cura di sé
stesse.
Quando sono incinte le donne evitano i
lavori pesanti e lo stress. Sono sempre
felici e alcune fanno degli esercizi.
Molte di loro quando sono incinte non
bevono alcolici. Qualche volta i loro
mariti si preoccupano di loro.
A Gatina abbiamo più di 5 ospedali.
A Gatina alcune donne sono grasse e
non puoi sapere se sono incinte. Dopo
aver partorito sono ancora in forze.
Ieri abbiamo visto alcune donne incinte
comprare della frutta.
LE SOLUZIONI
SECONDO NOI
DATI AFRICA
I dati relativi alla mortalità materna
mostrano differenze rilevanti a seconda
delle aree analizzate: nell’Africa SubSahariana 1 donna su 22 muore a causa
delle complicanze legate direttamente
alla gravidanza o al parto. In Niger la
probabilità sale a 1 donna su 7. (Nei
paesi industrializzati 1 donna su 7.300
muore per complicanze ostetriche; in
Svezia 1 su 17.400).
La prevenzione delle gravidanze indesiderate e l’utilizzo dei contraccettivi (in
Africa sono utilizzati solo dal 21% della
popolazione) ridurrebbero le morti delle
donne.
una infermiera volontaria AMREF
la storia
stephen mugo
Vicino al nostro villaggio c’era una donna incinta da più di due mesi che non era
mai andata alla clinica materna. Era molto debole e non riusciva più nemmeno a
mangiare. Una notte ebbe le allucinazioni.
Il giorno dopo il vicino le chiese che problema aveva. Lei rispose che era incinta
e che non era mai andata dal dottore. Il
vicino le chiese perché era così debole e
lei rispose che vomitava ogni volta che
mangiava qualsiasi cosa. Le faceva male
lo stomaco. Il vicino le disse che la poteva accompagnare all’ospedale e che un
dottore l’avrebbe curata. La donna morì
andando all’ospedale.
Il governo dovrebbe aiutare le donne incinte dando loro zanzariere e informandole
sull’alimentazione corretta e su come andare in ospedale.
Il governo dovrebbe costruire più ospedali
nelle baraccopoli.
Bisognerebbe sostenere le ragazze a scuola,
informandole su come evitare di fare sesso
nel momento sbagliato.
Bisognerebbe istruire le donne incinte. Le
donne incinte dovrebbero essere rispettate.
Il governo dovrebbe insegnare agli uomini
ad essere responsabili dei loro figli.
Il governo dovrebbe proteggere il diritto
delle donne a ricevere un’istruzione.
Le ragazze sposate dovrebbero essere aiutate a trovare un lavoro.
Il governo dovrebbe aiutare le ragazze incinte a prendersi cura di sé stesse.
Il governo dovrebbe fare delle leggi per
proteggere le donne perché se continua così
non ci saranno più donne.
I genitori dovrebbero essere più comprensivi quando le loro figlie restano incinte.
I genitori dovrebbero dare la possibilità ai figli di esprimersi soprattutto quando c’è un’incomprensione all’interno della famiglia.
rientrano la promozione di una corretta
pianificazione familiare e dei metodi
contraccettivi; la prevenzione contro le
principali cause di mortalità delle donne
durante la gravidanza: la malaria, l’Aids
e il mancato accesso ad acqua pulita.
Altra attività fondamentale è la formazione delle levatrici, il cui ruolo è decisivo
all’interno di un contesto in cui le donne
sono spesso esposte a complicanze
ostetriche che si rivelano fatali. La priorità è data alla formazione di ostetriche
che provengono dalle aree rurali, in cui
spesso agiscono come uniche figure di
riferimento a livello sanitario: per questa
ragione il loro programma di formazione aspira a renderle in grado di offrire
un’assistenza completa, dal counselling
familiare al’intervento in caso di complicanze gravi. La peculiarità del lavoro
di AMREF sta nell’approccio comunitario
alla sanità, che significa coinvolgere la
popolazione locale nell’individuazione
e risoluzione dei problemi, rispettando
le preferenze e i valori della comunità e
adattando i progetti in base all’abilità e
ai saperi locali.
APPROFONDIMENTI
• “Millennium News” (episodio n° 5)
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “African Spelling Book”
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “Malkia”
AMREF Video Library
www.amref.it
I mariti aiutano
le loro mogli
quando sono
incinte?
James Mbecha
COSA FA AMREF
centro sanitario di
AMREF a Whaitaka
il cartello di centro di assistenza alle donne
20 • millennium news
www.amref.it
Nell’Africa Sub-Sahariana 1 donna su
22 muore per cause legate la parto.
Nella maggior parte dei casi si tratta di
complicanze ostetriche, prevenibili attraverso una diagnosi preventiva. AMREF si
impegna a ridurre la mortalità materna e
a diffondere l’accesso a sistemi di salute
riproduttiva in una zona particolarmente svantaggiata: il Sud Sudan, regione
devastata da decenni di guerra durante i quali le infrastrutture sono state
distrutte. Oggi 6 milioni di persone, a
cui si aggiungono migliaia di rifugiati
che fanno ritorno a casa, vivono senza
un’assistenza sanitaria degna di questo
nome. AMREF sostiene le attività dell’unico centro di formazione di personale
sanitario nella città di Maridi e collabora
con il governo locale nella gestione
delle risorse umane del nuovo sistema
sanitario. Tra le principali funzioni degli
assistenti sanitari formati da AMREF
LE NOSTRE DOMANDE
1. Il vostro governo si prende cura delle
mamme?
2. La comunità aiuta le donne incinte? Ci
sono buoni servizi?
3. Ci sono tanti ospedali vicino a dove
abitate? E le strade per raggiungerli
sono buone?
4. Nel vostro paese la gente ha bisogno
di bollire l’acqua per uccidere i germi?
5. L’aborto nel vostro paese è legale?
6. Che tipo di problemi devono affrontare le donne incinte nel vostro paese?
7. A scuola i maestri vi insegnano l’educazione sessuale?
www.amref.it
millennium news • 21
LA STORIA DI JOHN
Non devi aver
paura di dire che
sei malato. Devi
fare il test per il
bene del nostro
paese. Non bisogna aver paura di
ciò che pensa la
gente.
Io, Jhon Muthama, alcuni anni fa abitavo con i miei genitori nel distretto di Kawangare, in un complesso di case poverissimo, c’era sporco ovunque. In questa baraccopoli avevo tre amici, due ragazzi che si
chiamavano Mwangi e Karis, e una ragazza che si chiamava Wambui.
Erano veramente i miei migliori amici.
6
Marcy, James e John
S
W
E
N
M
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M
povertà
oDtAItRAaGAaZZlI lDIaSTRADA DI NAIROBI
laIEGAlTA
SP
obiettivo numero sei
FERMIAMO LE
MALATTIE
il sesto obiettivo vuole ridurre entro il 2015 le malattie
che colpiscono la nostra salute, in particolare
l’aids, la tubercolosi e la malaria, e se possibile eliminarle
del tutto. vuole aiutare i bambini piccoli, attraverso la prevenzione della malaria e delle altre malattie.
vuole provare a trovare le cure e a distribuirle
dove non ci sono. noi non vogliamo che tante person
e soffrano per queste malattie. molti ragazzi
lasciano la scuola a causa loro, tante persone vivono
sulla strada. queste malatiie colpiscono tanti
giovani.
Karis e Mwangi amavano entrambi Wambui. Lei era la fidanzata di Mwangi ma faceva l’amore anche con Karis. Il governo
aveva mandato dei delegati nel nostro distretto per fare una campagna di informazione sull’AIDS distribuendo gratuitamente i condom. Mi ricordo che quella sera, i
miei tre amici avevano discusso molto su
l’uso del condom ma poi avevano deciso
di non usarlo perché secondo loro rovinava
il rapporto sessuale. Qualche tempo dopo,
Wambui trovò un lavoro in un bar dove si
vendevano abitualmente alcool e droghe;
e così cominciò a prostituirsi. Un giorno
Wambui si ammalò gravemente e fu ricoverata in ospedale. Dopo alcune settimane
sembrava stesse meglio e tornò a casa. Ma
nascose il risultato del test HIV e continuò
a fare l’amore con entrambi...
Dopo un po’ fu Karis ad ammalarsi, contrasse l’infezione e alcuni mesi dopo morì.
Lo abbiamo vegliato e lo abbiamo sepolto.
Due anni dopo Mwangi, cercando in casa
delle foto trovò il test di Wabui. Restò molto
addolorato che Wambui per tanto tempo gli
avesse tenuto nascosto il suo segreto. Dopo
pochi giorni lo trovarono impiccato. Qualche tempo dopo anche Wambui si è tolta la
vita. I miei amici sono morti così.
Quando penso a loro, penso che userò sempre il condom.
Complessivamente le persone affette da
HIV nel mondo sono circa 33 milioni. Il
numero annuo di nuove infezioni è sceso
da 3 milioni nel 2001 a 2,7 milioni nel
2007. 2 milioni di persone sono morte a
causa dell’ AIDS nel 2007, rispetto a 1,7
milioni nel 2001.
I giovani di età compresa tra i 15-24
anni rappresentano il 45% delle nuove
infezioni da HIV in tutto il mondo.
Circa 370 mila bambini di età inferiore ai
15 anni è diventato infetto nel 2007.
Globalmente, il numero di bambini di
età inferiore ai 15 anni affetto da HIV è
aumentato da 1,6 milioni nel 2001 a 2
milioni nel 2007.
Nei paesi maggiormente colpiti, l’HIV ha
ridotto l’aspettativa di vita di oltre 20
anni, rallentato la crescita economica, e
ha acuito la povertà delle famiglie.
centro sanitario mobile
di AMREF nel quartiere
di Ghatina
un attacco di malaria cerebrale
la storia
GILBERT NJUGUNA
Gilbert ha una mamma e tre sorelle. La
madre si è separata dal padre che se ne
è andato non si sa dove. La madre lavora ogni tanto, lava i vestiti alla gente ma
non guadagna molto. Nel 2006 la madre
si è ammalata ed è peggiorata giorno
dopo giorno. Nel 2007 la madre ha detto
a Gilbert che era sieropositiva e che era
colpa del padre, dal momento che lui non
era stato fedele. Ogni tanto la madre sta
molto male e non può andare a lavorare e
loro sono costretti a dipendere dalla don-
na. La madre è in cura e adesso partecipa alle attività di una chiesa che ti dice
come vivere positivamente la malattia e
come proteggere chi si ama. Gilbert dice
che loro amano la madre perché lei si è
confidata con lofo e perché li consiglia
sempre su come vivere liberi dall’ HIV e
a lungo. Gli ripete sempre di non avere
comportamenti a rischio.
Il sesto obiettivo significa che prima del 2015 il governo
deve costruire più ospedali nei villaggi e costruire le strade
per migliorare il trasporto dei malati agli ospedali
- Che il governo deve creare più dottori per curare i malati
- Che il costo delle medicine deve diminuire così che ognuno
può prendere le medicine giuste
- Che il governo deve costruire dei posti per educare i bambini
-
-
www.amref.it
Circa 1 milione di persone che ogni anno
perdono la vita a causa della malaria,
l’80% dei quali sono bambini sotto i 5
anni (rapporto UNICEF - Roll Back Malaria
2007).
La TBC rappresenta la principale malattia
e causa di morte al mondo, specialmente
in Africa e in Asia. Più di 2 miliardi di
persone, pari a circa 1/3 della popolazione mondiale, è stato contagiato dal
bacillo della TBC.
DATI AFRICA
L’HIV/AIDS è oggi particolarmente devastante nei paesi africani. Si stima che 1,9
milioni di persone siano state infettate
dal virus dell’ HIV nell’Africa Sub-Sahariana nel 2007, portando a 22 milioni il
numero dei malati della regione.
Nella sola Africa Sub-Sahariana, l’epidemia ha reso orfani quasi 12 milioni di
bambini di età inferiore ai 18 anni.
Per la regione nel suo complesso, le
donne risultano maggiormente colpite
rispetto agli uomini, con forti differenze
tra i sessi in particolare tra i giovani.
L’80% (pari a 219 milioni) dei nuovi casi
di malaria registrati nel 2006 a livello
globale, riguarda l’Africa.
La maggior parte riguarda bambini sotto
i 5 anni.
In tutta l’Africa Sub-Sahariana solo il
34% dei bambini con febbri riceve farmaci antimalarici. (World Malaria Report
2008, WHO).
sulle malattie e le cure
ie
Che nel 2015 non ci saranno più orfani a causa di malatt
come l’Aids o la malaria
Marcy e John intervistano un volontario AMREF
22 • millennium news
DATI MONDO
cosa vuol dire
Perché amarsi è così difficile oggi?
Perché oggi è sempre più difficile fidarsi
di qualcuno che ami. Ma è ancora possibile amare qualcuno, basta essere molto
cauti. I genitori dovrebbero sedersi coi
loro bambini e parlare della loro sessualità. In passato la comunità si prendeva più
cura di tutti.
Moses Musheru
centro sanitario AMREF
per il test volontario di HIV/AIDS
www.amref.it
L’Africa nel complesso ha il più elevato
millennium news • 23
tasso di incidenza della tubercolosi: si
stima, infatti, che su 100.000 persone
363 siano contagiate.
Nell’Africa Sub-Sahariana 2/3 dei pazienti
affetti da tubercolosi sono anche affetti
da HIV. In realtà la tubercolosi è diventata una delle principali cause di morte
nell’Africa Sub-Sahariana tra i soggetti
con HIV, vulnerabili al batterio della TB
per via del sistema immunitario indebolito.
L’AMORE
BUONO
Nel nostro quartiere c’è un gruppo di diciotto ragazzi e ragazze,
artisti di strada di Dagoretti, che
si chiama Mapenzi tamu.
Lottano contro molte malattie e sensibilizzano sulle gravidanze indesiderate e la
prevenzione nei villaggi e nelle strade utilizzando la musica, le canzoni e il teatro per
mostrare ai giovani e al pubblico in generale. “Mapenzi Tamu” è iniziato nel 2005.
Questa è una delle loro canzoni più belle:
Virusi
Sono quello che ha ucciso tua madre
Sono quello che ha ucciso tuo padre
Sono quello che ha ucciso tua sorella
Vai con le puttane
e domani giacerai nel cimitero.
Combattere
l’Aids, la malaria,
la tubercolosi e
altre malattie
una donna con le medicine per curare suo figlio dalla malaria
Ho ucciso tuo padre quando
andava con le puttane
Qui e là, dentro il male mi troverai
Non passo solo
attraverso sesso non protetto
Posso passare attraverso i tagli della bocca
di chi stai baciando
Ah, ah. Rido quando qualcuno prende un
abbaglio
Perché è solo un altro pasto per me
E poi diventa dolore per tanti.
Ti guardo attraverso gli occhi delle puttane
Finché sarai sepolto sotto terra
Dicono che sono
una maledizione dal paradiso
Ma la verità è che sono il risultato
di chi ha mangiato con troppo appetito
Sono quello che ha ucciso tua madre
Sono quello che ha ucciso tuo padre
Sono quello che ha ucciso tua sorella
Vai con le puttane
e domani giacerai nel cimitero
Dei dottori mi avrebbero creato
in laboratorio
Per impartire una lezione
Non ci sono antidoti che puoi comprare
neanche se avessi dell’oro
Mi puoi trovare ovunque, nei club,
nei corpi della gente
Ci sono tante teorie sulla mia origine
Alcuni dicono che vengo dai babbuini del
Congo, ma sono bugie
La verità è che uccido vecchi e bambini
E dopo tutto ti seppellirò
I miei sintomi sono: dimagrimento,
malattie della pelle,
Perdita di capelli e di amici
Così rimarrai da solo
Proteggersi da me è una lunga storia
che sanno tutti
Ma alla fine faccio fuori tutti lo stesso:
indù, musulmani e cristiani
Se non mi hai preso ancora proteggiti
o sarai solo storia
interviste in un centro di disintossicazione da droghe e alcool
Contro la malaria usate
sempre la zanzariera!
Il 25% delle malattie a livello globale
affligge l’Africa, dove vive soltanto l’11%
della popolazione mondiale e, dato
ancor più allarmante, opera solo il 3%
degli operatori sanitari. Le infrastrutture
sanitarie sono carenti, mancano adeguati
programmi di formazione, le politiche
governative non sono adeguate. A ciò
va aggiunta l’assenza di un’informazione
corretta sui metodi di prevenzione delle
principali malattie.
In Tanzania, paese in cui oggi vivono
circa 1,8 milioni di sieropositivi, AMREF
gestisce un progetto che cerca di rimuovere due pericolosi alleati del virus HIV:
il silenzio che circonda la malattia e la
discriminazione che emargina i sieropositivi. Le attività di AMREF prevedono la
fornitura gratuita di: servizi di counselling psico-sociale, test volontari dell’HIV
in centri allestiti ad hoc, per spingere la
popolazione a farsi il test e conoscere
il proprio status, senza timore di essere
discriminati; servizi per prevenire la
trasmissione del virus tra madre a figlio
durante la gravidanza e, se la trasmissione ha avuto luogo, per curare questa
particolare categoria di sieropositivi.
AMREF punta tutto sulla comunicazione,
in inglese e in swahili, aperta attraverso tutti i canali disponibili: radio, tv,
stampa, cartelloni pubblicitari, t-shirt,
opuscoli, adesivi.
EWS
MILLENIUM pN
overtà
7
oDtAItRAaGAaZZlI lDIaSTRADA DI NAIROBI
laIEGAlTA
SP
Joram Kamau
DOMANDE
1. In Italia si usa molto il preservativo?
2. A quale età hai cominciato a fare
sesso?
3. Quanto è diffuso l’Aids in Italia?
4. Cosa fa il governo italiano per combattere l’Aids?
5. Cosa fai tu per combattere la diffusione dell’Aids e delle malattie che
causano la morte di tanta gente nel
mondo?
APPROFONDIMENTI
Sono quello che ha ucciso tua madre
Sono quello che ha ucciso tuo padre
Sono quello che ha ucciso tua sorella
Vai con le puttane
e domani giacerai nel cimitero
24 • millennium news
COSA FA AMREF
un medico AMREF
• “Millennium News” (episodio n° 6)
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “This is my sister”
di Giovanni Piperno - AMREF Video Library
• “Big Brother Aids”
di Paolo Novelli - AMREF Video Library
Tutti dovrebbero rispettare l’ambiente in
cui vivono, ed è responsabilità di tutti tutelarlo perché da questo dipende la nostra
vita. Noi africani siamo i migliori riciclatori del mondo e noi ragazzi di strada
siamo i più bravi in assoluto. Smettila
di considerarmi un accattone del ghetto.
Guardami, ho un carretto per guadagnarmi il pane quotidiano.
obiettivo numero sette
SALVIAMO
L’AMBIENTE
o pulito
il settimo obiettivo vuole assicurare che l’ambiente sia tenut
umaesseri
gli
e
li
anima
gli
,
piante
le
i,
vivent
e protetto e che le cose
a
bisogn
che
dice
e.
vviver
sopra
per
re
miglio
ni, siano nella condizione
tti usati
sviluppare il nostro paese attraverso il riciclaggio di prodo
mantea
bisogn
che
e
,
legno
il
a,
lamier
la
a,
come le borse di plastic
e pulendo le
nere sano il luogo in cui si vive, realizzando fognature
baraccopoli per evitare tutte le malattie.
COSA CAMBIA PER NOI
SE PULIAMO L’AMBIENTE
Significa che la gente che vive a Kibera e
nelle altre baraccopoli di Nairobi, dal 2015
potrebbe vivere in un posto pulito e che i
suoi problemi potrebbero diminuire. Nelle
baraccopoli la vita è molto difficile, soprattutto per i ragazzi più giovani, perché non ci
sono buone case e perché vivono uno sopra
all’altro per mancanza di terra.
Se l’obiettivo venisse raggiunto diminuirebbero le malattie, altrimenti continueremo a
www.amref.it
www.amref.it
www.amref.it
morire perché usiamo una sola latrina, cuciniamo fuori casa e le latrine sono accanto
alla case, e il posto è proprio lurido. L’acqua dei bagni entra dappertutto. C’è mancanza di igiene perché così tanta gente vive
nello stesso postp e tutti sono molto poveri
perché non hanno lavoro.
millennium news • 25
COSA SI FA
DA NOI
le nostre
soluzioni
-
Nel nostro quartiere la gente
prova a tenere l’ambiente pulito
riciclando la plastica, il metallo
e poi vendendo queste cose per
fare soldi.
lavare l’auto con parsimonia
A Kawangware, inoltre, le donne collaborano per mantenere la strada, il mercato, e
i chioschi puliti. C’è anche un gruppo di
ragazzi che si è unito per pulire il quartiere. Alcune persone hanno provato anche a
piantare degli alberi per fare bello l’ambiente e pulire l’aria. Altri ragazzi di AMREF
si sono messi insieme per mantenere puliti Kawangware e Dagoretti. Hanno delle
uniformi con la scritta “tujanjaruke kuishi
poa”, bruciano le buste di plastica e portano
gli altri rifiuti in discarica e tengono pulito il
posto. I ragazzi di Kawangware si mettono
insieme e organizzano posti dove lavare le
macchine in modo da guadagnarsi la vita.
-
-
-
-
la domenica si bruciano i rifiuti
-
-
fogne a cielo aperto a Kibera
INTERVISTA A UNA
DONNA DEL QUARTIERE
taglio di alberi
bagni comunitari
la storia
JAMES MBUGUA
Gli alberi sono molto importanti perc
hé
attirano la pioggia e sono anche usat
i per
costruire le case. Se la gente piantava
gli
alberi fermava la povertà.
C’è un uomo che vive nella foresta
che
si chiama Baba Kevin. Coltiva alberi
ogni
giorno. Questi alberi portano l’ac
qua.
L’acqua è usata dalla gente per ven
dere
verdura come gli spinaci, lavare i vest
iti
e fare il bagno. Questo fiume è in mez
zo
alla foresta, la gente ci coltiva la verd
ura,
ne vende un po’ e il resto la cucina.
Baba
Kevin lavora sodo per piantare que
sti alberi in questa zona, si occupa di loro
fin-
ché crescono.
Il mio amico Gerald lavora come past
ore
con le capre e il bestiame. Nella fore
sta
aiuta Baba Kevin a proteggere gli albe
ri
contro le malattie, dalle capre che
non
li consumino tutti o dall’essere tagl
iati.
Mi piacerebbe che ognuno piantasse
alberi nel nostro paese così che possiam
o
fermare la povertà nel paese. Avete vist
o
come portano l’acqua! Mi piacereb
be
chiedere a quelli che non hanno anco
ra fatto crescere gli alberi di farlo
così
che ce n’è almeno uno fuori dalla vost
ra
casa.
una delle poche fonti d’acqua di Dagoretti
RAGAZZO: Qual è la tua occupazione
principale?
DONNA: Cercare l’acqua.
RAGAZZO: Da dove prendi l’acqua?
D: Dal comune.
RAGAZZO: C’è qualche differenza tra
l’acqua del pozzo e l’acqua del comune?
DONNA: Sì quella del comune costa 5
scellini, quella del pozzo 3.
RAGAZZO: Com’è l’ambiente qui?
DONNA: E’ buono ma non c’è spazio.
RAGAZZO: Quanto costano 20 litri d’acqua?
DONNA: 5 o 3 scellini.
RAGAZZO: In una settimana quante volte
vai a prendere l’acqua?
DONNA: Una o due volte a settimana.
RAGAZZO: E le donne dei quartieri vicino al tuo come fanno?
DONNA: Non lo so.
RAGAZZO: Non te ne preoccupi?
DONNA: No.
RAGAZZO: Perché?
DONNA: Perché la gente che affitta la mia
casa pensa a sé stessa, non agli altri.
VISITA AL NAIROBI NATIONAL PARK
La gente che trasporta
spazzatura che può danneggiare
la salute, come prodotti chimici,
siringhe, metallo, dovrebbe
metterla in posti sicuri
Il governo dovrebbe costruire
strade e scavare grandi buchi
nella terra per sotterrare
i rifiuti e pulire l’ambiente,
In questo modo ridurrebbe
malattie come la malaria,
infezioni respiratorie, eccetera
I villaggi dovrebbero costruire
delle discariche per metterci
dentro i rifiuti indesiderati
Bisogna evitare lo spargimento
dei rifiuti nel fiume di nairobi
Tutti insieme bisogna costituire
un gruppo per pulire la città e
raccogliere le buste di plastica
Il governo dovrebbe educare
i giovani a tenere pulito
l’ambiente
La gente che vive nelle
baraccopoli dovrebbe trovare
il modo per pulire le latrine e
l’ambiente invece di aspettare che
venga qualcuno a pulire
Bisognerebbe piantare gli alberi
paul kimani
DATI MONDO
Circa 1 miliardo di individui nel mondo,
pari a 1/3 della popolazione urbana mondiale attuale, vive nelle baraccopoli
Nei prossimi venti anni il 91% dell’incremento totale della popolazione mondiale
si insedierà nelle aree urbane dei paesi
in via di sviluppo.
2,4 miliardi di persone non dispongono
di servizi fognari e sanitari adeguati.
DATI AFRICA
L’Africa ha alti tassi di crescita demografica e i più alti tassi di urbanizzazione,
e si sta trasformando velocemente in un
“continente urbano”. Nella baraccopoli di
Kibera, a Nairobi, circa 700.000 persone
vivono stipate in uno spazio grande
come un campo da golf. Solo 1 persona
su 2 in Africa Sub-Sahariana ha facile
accesso all’acqua.
COSA FA AMREF
In Africa esiste un vero e proprio circolo
vizioso che unisce degrado ambientale,
malattie e povertà: per spezzarlo è necessario adottare un approccio integrato.
Ad esempio, in Africa è diffusa l’abitudine di tagliare gli alberi per ottenere combustibile e questo accelera l’inaridimento
del suolo, sottraendo acqua pulita alle
comunità.
Per questo AMREF ha avviato una
partnership con il Green Belt Movement
(GBM), organizzazione ambientalista
africana fondata da Wangari Maathai
(premio Nobel per la pace 2004). Lo staff
di AMREF costruisce insieme alla popolazione pozzi, acquedotti, cisterne per
l’acqua piovana e sistemi di smaltimento
dei rifiuti e forma personale locale per
la gestione di queste infrastrutture, che
diventano poi veri punti di riferimento
per tutti, sulle tematiche della tutela
ambientale e della salute.
APPROFONDIMENTI
• “Millennium News” episodio n. 7
di Angelo Loy - AMREF Video Library
LE NOSTRE DOMANDE
1. Ti piace viaggiare per l’Italia?
2. Cosa fai per tenere pulito il posto
dove vivi?
3. Qual è in Italia il posto più affetto da
un ambiente malsano?
4. Conosci gruppi di persone nel tuo
quartiere che tengono pulite le strade?
5. Puiisci mai la strada davanti casa tua?
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millennium news • 27
un gruppo di mutuo soccorso tutto al femminile
Kennedy Kacheche
DATI MONDO
latrine
8 obiettivo numero otto
un’associazione di giovani per altri giovani
SP
un gruppo di amici che lava automobili
FACCIAMOLO
INSIEME
i problemi
IO E TE, INSIEME
Io e te insieme dobbiamo amarci l’un
l’altro, parlare e metterci d’accordo,
perché se fai le cose insieme senza
accordo le cose non vanno. Tutti in
questo paese hanno bisogno di fare le
cose insieme senza problemi, perché
fare le cose insieme fa la differenza.
Io e la mia famiglia andiamo d’accordo in modo che ci possiamo aiutare
l’uno con l’altro, siccome ho visto che
se ci amiamo l’uno con l’altro possiamo fare il lavoro insieme senza che
nessuno ci dice niente. Fare un tipo di
lavoro buono, che non provochi brutti
incidenti, significa che quando fai un
C’è della gente che vende droga
dicendo che questo aiuta il
paese. Vende droga ai ragazzi alle
ragazzi e alle ragazze
- A volte la notte qualcuno viene
a rubare dalle latrine il sapone e
gli asciugamani, oppure li toglie
con la forza alla gente che li sta
-
nel monL’obiettivo numero 8 dice che se non ci aiutiamo tutti,
eno uno
nemm
ngere
raggiu
do, entro il 2015 non riusciremo a
re delle
decide
,
orare
collab
degli otto obiettivi. Aiutarsi vuol dire
per
Come
i.
alcun
per
solo
regole che siano buone per tutti e non
o
Quest
ine.
medic
delle
esempio le regole del commercio, e i prezzi
ogie
tecnl
le
usa
che
o
mond
obiettivo dice che se c’è una parte di
di mondo
per migliorare la propria vita, allora anche l’altra parte
bene davstare
per
perché
deve avere accesso a queste tecnologie,
vero si deve stare bene tutti.
Se tutti i paesi del mondo si aiutassero
potremmo veramente eliminare la povertà. Ci rivediamo nel 2015!
Ignorare i giovani
vuol dire ignorare
il paese.
S
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Il 20% delle persone più ricche del mondo consumano il 75% delle risorse.
Il costo dei danni ambientali causati dai
paesi ricchi supera il debito dei paesi
poveri.
Nel 2007 l’Italia ha destinato agli aiuti
appena lo 0,19 del PIL invece dello 0,7
previsto.
lavoro devi aprire bene gli occhi, ma soprattutto che devi innanzitutto credere negli
amici e rispettarli in modo da ottenere un
buon lavoro.
-
usando
Qualcuno fa un gruppo e
organizza collette fra le
persone di una comunità, ma poi
ruba il denaro invece di usarlo
le nostre soluzioni
-
-
e cosa è sbagliato
E’ giusto che il governo educhi la gente su cosa è giusto
aiutarsi e vivere
per
idee
proprie
le
e
forze
proprie
le
I giovani devono unire
delle vite migliori
Il governo deve provvedere alla sicurezza
tanti guadagnano
Il governo delle provvedere a dare lavoro a tutti, perchè
liere anche le
raccog
per
finisce
si
rifiuti
i
fra
e
rifiuti,
solo raccogliendo
l’Aids
come
ie
malatt
azioni per loro
I gruppi che sono stati educati non devono tenere le inform
ma condividerle con la comunità
Chi sa di più deve educare gli altri che non sanno
, a combattere la
Il governo deve incoraggiare tutti, soprattutto i giovani
povertà con tutti i mezzi possibili
COSA SI FA A KIBERA
C’è un bagno pubblico che tutti usano. Si paga 3 scellini per usare il
water e 5 scellini per lavarsi. Il denaro serve per comprare gli asciugamani, il sapone e pagare le bollette della luce e dell’acqua.
Il bagno pubblico è stato introdotto per evitare che le persone facessero tutto per strada, con il risultato che l’ambiente intorno
non era sano e le malattie si diffondevano
facilmente.
Quando saltò fuori l’idea del bagno pubblico tutta la gente della comunità fece una
colletta. Il governo ha partecipato in parte
e per costruirli ha pagato delle persone. Si
può dire che questi bagni hanno creato lavoro per la maggior parte dei giovani della
comunità.
Quando piove è difficile muoversi per quei
veicoli che raccolgono la spazzatura, perchè a Kibera le abitazioni sono molto vicine
l’una all’altra. Alcuni ragazzi hanno cominciato a mettere da parte dei soldi ogni mese,
per finanziare la compagnia di raccolta della
spazzatura, in modo che continuino a venire
e a tenere pulite le strade.
Il Centro di Kivuli, a Kibera, è un posto che
incoraggia la collaborazione fra le persone
di uno stesso villaggio o zona. Ma dice anche di unirsi a persone di zone diverse, e
villaggi diversi. Perché aiutarsi gli uni con
gli altri aiuta a vincere la povertà.
COSA FA AMREF
Gli Obiettivi del Millennio assegnano
ai paesi impoveriti la responsabilità di
lavorare per il raggiungimento dei primi
7 obiettivi, ma è assolutamente necessario che i paesi ricchi facciano la loro
parte aumentando la quantità degli aiuti
e migliorandone l’efficacia, riducendo il
peso del debito e ridisegnando regole
commerciali più eque. Solo in questo
modo si creeranno le condizioni necessarie anche al rafforzamento dei sistemi
sanitari africani, per garantire a tutti la
tutela della salute e l’accesso ai servizi
sanitari di base.
AMREF, attraverso le proprie attività
di advocacy, lavora per influenzare le
istituzioni italiane affinché gli interventi
di cooperazione sanitaria riconoscano
la titolarità dei paesi e delle comunità
africane a programmare i propri sistemi
sanitari in modo autonomo, sulla base
delle priorità che essi stessi individuano,
e per arrivare ad un coordinamento a
lungo termine tra i programmi nazionali
e gli interventi di cooperazione internazionale: il gran numero di donatori
- ciascuno con i propri specifici obiettivi,
spesso legati alla cura solo di una specifica malattia - ha condotto infatti ad
un sistema di aiuti sanitari globalmente
frammentato e complesso, che comporta
oggi costi di transazione elevati, e che
può e deve essere reso più efficace.
AMREF lavora inoltre per ottenere dal
scavando a turno è stata trovata l’acqua
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SE FOSSI IL LEADER DEL MIO PAESE
Se io diventassi il capo del Kenia di sicuro non c’è cosa che non potrei
fare per aiutare i concittadini del mio amato paese, specialmente nelle
aree rurali, il posto che è più colpito dalla povertà e dalla fame.
Cosa potrei fare per loro? Innanzitutto li
visiterei, gli chiederei di cosa hanno o non
hanno bisogno, e quindi mi darei da fare.
Esempio, se mi dicono che hanno molto bisogno di cibo e il suolo è ben concimato,
potrei andare dalle aziende che vendono i
semi, comprare molti semi e distribuire i
semi a tutti coloro che ne hanno bisogno.
Ancora, se fossi un leader proverei ad essere innovativo, ovvero proverei a pensare
e ad usare nuove idee soprattutto nelle aree
più colpite: ad esempio, se io fossi un leader
potrei provare a spiegare loro l’importanza
del compost per riscaldare a casa.
Ancora, se fossi il leader potrei accordarmi
con la gente in modo tale che quando comincio queste cose, loro fanno quello che
gli dico di fare dal momento che sono il
capo. Ancora, siccome in ogni paese ci devono essere persone ricche e persone povere, non ascolterei solo le persone povere, no,
aiuterei anche i ricchi perché alla fine stare
tutti allo stesso livello non è tutto. Ancora,
se fossi un leader creerei un sacco di posti
di lavoro perché ognuno che ha passato la
giovinezza sa che cos’è la vita e molti giovani finita la scuola stanno a casa a far niente, a parte rubare che non è una buona cosa.
Ancora come capo io potrei cercare di portare la pace, l’amore, l’unità nel mio paese.
Perché quando ci sono queste cose, non c’è
il tribalismo ma ci può essere l’amicizia e la
fratellanza, e queste cose devono venire dai
nostri leader. Le emozioni che ho nel mio
cuore mi fanno piangere quando vedo i miei
amati kenioti morire a causa della fame e
della povertà. Questo mi fa dire che se fossi
leader del Kenya proverei a fare qualcosa
per il nostro paese. Secondo me, è un/una
buon/a leader chi governa bene il suo paese,
non chi va dietro i soldi e la corruzione. La
mia opinione sui leader che abbiamo oggi è
che loro si interessano solo dei soldi e della
celebrità, non per quello per cui sono stati
eletti. E oggi noi abbiamo bisogno di leader
pronti ad aiutare quelli che hanno bisogno e
quelli che sono affamati.
PS: Spero che un giorno potrò diventare leader, per aiutare a governare come si deve.
governo italiano un aumento dei finanziamenti destinati alla cooperazione, ed
alla cooperazione sanitaria in particolare,
come promesso a più riprese in sede
internazionale: in tempi di crisi economica, infatti, i sistemi sanitari pubblici e
i servizi sanitari di base devono essere
potenziati e protetti da tagli di bilancio in Africa come altrove, in quanto
costituiscono l’unica opzione di salute
per le popolazioni impoverite dalla crisi.
Nonostante i preoccupanti tagli (del
56% nel 2009) ai finanziamenti italiani
destinati alla cooperazione internazionale, è dunque ancora possibile tutelare la
spesa destinata alla cooperazione sanitaria, facendo della salute dell’Africa una
priorità per la cooperazione italiana.
Cosa fai per
aiutare chi ti sta
vicino?
I RAGAZZI DEL MILLENNIUM NEWS
Mercy Nekesa
Joseph Karinge
Moses Musheru
Alex Mukiri
Kennedy Kacheche
James Mbugua - camera
Dennis Gatheri Maina
Stephen Maina
Sarah Wanjiku
Joshua Kamoti,
Beryl Atieno,
Tabita Nungari,
Joe Kamau,
Monica Njeri
Simon Mwangi
Dominic Waweru
Moses Karuri
Pauline Njoki
Peter Gitau,
Kevin Ngige,
Rhoda Wanjiku,
Marion Wairimu
Florence Atieno
Niko Kori
Francisca Aoko
Kevin Kiarie
Henry Kangethe
Niko Kori
Dominic Marande
Gilbert Njunguna
James Mbecha W.
James Mbecha J.
Elizabeth Nyawira
Peter Thiga
Joram Kamau,
Anthoni Muchai,
Caroline Akinyi,
Paul Nganga,
Diana Nafula
Evans Oluoch,
Monicah Mbutu,
Micheal Mwaura,
Tyson
Joseph Shamalla
Kevin Ndegua
Eric Kamau
Naomi Njeri,
Martin Maina,
Peter Ndungu,
Mary Khatza,
George
Paul Kimani
Duncan Njiau
James Mbugua
John Kiarie
Peter Mbugua
Jane Wamboi
Kevin Ngige
John Murima
Antony Giteai
Daniel Njuguna
Isaac Chege
Patrick Ng’ang’a
MILLENNIUM NEWS
SUPPORTO AMREF KENYA
John Muiruri (Resp. progetto “Children in Need”), Rosemary Kamanu
(coordinatrice), Patricia Kwamboka, Henry Thuo, Jackson Odiaga, Isabel
Gitu, Nicholas Kiema, Nick Adenya, Humphrey Mbugua, Martin Otama,
Carol Bosibori
un progetto di amref
un’idea di
Giulio Cederna, Angelo Loy, John Muiruri
uno spettacolo al Children Village di AMREF
Peter Ndungu
un’associazione di donne di Kibera
SUPPORTO AMREF ITALIA
Roberta Rughetti, Pietro Del Solda’, Giulia De Ponte, Giulia Agostini, Everlyne Majani, Rozina Mngola Wawuda, Francis Namisi, Fiammetta Metz,
Marta Schifano, Mariapia Tagliabue
coordinamento progetto
Renata Torrente
testi
LE NOSTRE DOMANDE
1. Consideri importante questo obiettivo
mondiale?
2. Qual è la tua sfida più grande che hai
mai affrontato?
3. Partecipi a qualche gruppo di volontariato per aiutare gli altri?
4. In Italia ci si aiuta l’un l’altro?
5. Cosa fai per aiutare gli altri?
6. Sai usare il computer e in generale la
tecnologia?
Richard Njoroge.
Caroline Akinyi
Leah Wairimu
Joram Kamau
Peter Gitau
Margaret Njambi
Restituas Muthoni
Mary Khatza
Godfrey Mugalo
Martin Maina
Richard Njoroge
I ragazzi e le ragazze del Children VIllage di AMREF
SI RINGRAZIANO
Thomas Simmons (Direttore di AMREF Italia), Mette Kjaer (Direttore di
AMREF Kenya), Il Teatro Delle Briciole Di Parma, Morello Rinaldi
traduzione e contributi
Giulio Cederna, Renata Torrente
PRODOTTO DA AMREF ITALIA
foto
I ragazzi e le ragazze del Children VIllage di AMREF,
Eva Lageder, Morello Rinaldi, Henry Thuo, Renata
Torrente, Riccardo Venturi (Contrasto), Maria Weber
CON IL CONTRIBUTO DI
grafica
Eloisa Di Rocco
APPROFONDIMENTI
• “Millennium News” (episodio n° 8)
di Angelo Loy - AMREF Video Library
• “African Spelling Book”
di Angelo Loy - AMREF Video Library
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CON IL SUPPORTO DI
ROMA | sede centrale
Via Boezio, 17 - 00193
T +39 06 99704650
F +39 06 3202227
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IN COLLABORAZIONE CON
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Via Carroccio, 12 - 20123
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AMREF LANCIA LA CAMPAGNA
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MILLE
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O
V
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I
D ZZI DI STRADA
AI RAGA
Chi vive nei paesi in via di sviluppo come l’Africa è
tagliato fuori dal mondo dell’informazione e non ha
accesso ai media per denunciare mali e ingiustizie,
o indicare possibili soluzioni.
AMREF ha chiesto ai ragazzi e alle ragazze provenienti dalle baraccopoli di Nairobi e sostenuti dal
progetto “Children in need”, di scrivere e di filmare
la loro realtà e i loro pensieri. MILLENNIUM NEWS è
la voce originale di chi conosce la povertà estrema
e la violenza, non ha i soldi per sfamarsi né la possibilità di andare a scuola, la voce di chi ha potuto
vedere con i propri occhi le vittime del contagio
dell’AIDS.
E che nonostante tutto continua a sperare.
ascolta la voce
dei ragazzi di strada
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spiegata dai ragazzi di strada