onlus La Piroga Eblbs.Npsphpsp! 3121•3122! Gorèe Dakar Zanzibar Morogoro -2- 21!opwfncsf!3121! Arrivo a Dakar. Sorrido felice avvertendo la solita piacevole sensazione di essere arrivata a casa. Ogni volta, quando scendo dall’aereo e sento quella vampata di aria calda, mi sento avvolta da una specie di nuvola che mi rende immune da qualsiasi malessere. L’Africa per me è come l’abbraccio della mamma. Quando qualcuno mi chiede se non ho paura ad andare sempre in Africa da sola rispondo che l’Africa è il mio rifugio, il posto al mondo in cui mi sento più al sicuro, in cui non sono mai sola ed in cui avverto un piacevole senso di protezione. Sono grata a questo continente di esistere e quando arrivo qui mi tolgo di dosso, insieme al piumino e alla felpa, anche tutte le negatività dei paesi cosiddetti ricchi. In uno stato di totale benessere vado incontro alla bellezza dell’Africa, alla sua musica, alla sua poesia, alla sua arte e alla giovane energia creativa di una popolazione la cui stragrande maggioranza è sotto i 25 anni. Vado finalmente incontro a facce sorridenti, che mi fanno dimenticare le facce torve, con la fronte aggrottata, lo sguardo cupo e la bocca stretta, a volte addirittura con gli angoli all’ingiù, che mi fanno tanta tristezza nelle nostre strade e sui nostri autobus. Oltre al sorriso, l’altro regalo che mi fa subito l’Africa è il tempo. Non è come da noi, dove ci si alza ed è subito sera, è lunedì ed è subito sabato. -3- Qui il tempo esiste, è lento, palpabile, se ne percepisce la durata, il cambiamento, con lo spostarsi della luce e dell’ombra, col ritmo delle preghiere e col movimento della marea. Il tempo qui si respira, si gusta : dodici lunghe ore di luce, da riempire lentamente e dodici di buio, caldo e avvolgente, sotto un cielo immenso, in cui le stelle e la luna emanano un chiarore di un’intensità sconosciuta. A me piace fotografare i colori, sempre diversi, dell’alba e del tramonto e stupirmi di quanto siano lunghe le dodici ore che li separano. Questa introduzione era necessaria per farvi capire cos’è il mal d’Africa. E’ una specie di fortissima cotta che permette di affrontare anche le difficoltà, i disagi, le arrabbiature e le frustrazioni, senza mai compromettere il legame viscerale, perdonando (quasi) subito tutto e ricominciando con rinnovato entusiasmo. Per questo il volontariato in Africa per me è come una seconda pelle, che non potrei più togliermi e come dico sempre, quello che ricevo in cambio è infinitamente di più ed è qualcosa che non si può comprare. Si può solo avere la fortuna di esserne contagiati. -4- Torniamo al mio arrivo. Ho davanti un programma molto pieno: la settimana della lingua italiana a Dakar, il CINEMARENA a Diol Kadd, la Festa del libro a Saint Louis, il FESMAN a Dakar e la trasvolata dell’Africa per andare sulla riva opposta, alla nostra missione di Morogoro, in Tanzania, dove troverò più di cento nuove orfanelle. A chi non conosce La Piroga il programma può sembrare un po’ anomalo ma se mi seguite vi renderete conto che sono solo diverse componenti dello stesso progetto. La piroga è una barchetta, non è un transatlantico, ma, nel suo piccolo, ha un progetto molto pretenzioso : 1 - seguire, da vicino, il maggior numero possibile di bambini in difficoltà, controllandone personalmente (la persona sono io) la salute, la scuola e la preparazione del futuro. 2 - collaborare con associazioni locali, africane, come Takku Liguey a Diol Kadd, per il potenziamento della scuola, per la formazione dei giovani e per altre iniziative volte allo sviluppo sociale e lavorativo dei villaggi circostanti. 3 – far conoscere in Italia tutte le cose belle e positive dell’Africa, che non è solo un contenitore di bambini poveri, di governi corrotti e di scontri civili e militari, ma è anche un continente con una splendida produzione artistica, sconosciuta ai più e con un numero incredibile di festival importanti . Solo in questo mese c’è il festival musicale sul Niger in Mali ( dove ha già avuto luogo, in gennaio, il famoso festival del deserto, sopra Timbuctu) il festival del fiume, sempre di musica di altissimo livello, organizzato ogni anno da Baba Maal a Podor, in Senegal, il famosissimo Fespaco, festival del cinema in Burkina faso e il festival del cinema ad Agadir. -5- Questi sono solo quelli che conosco io, solo in questo mese, di musica e cinema. Ce n’è un’infinità di altri, di arti visive, di moda, di letteratura , di danza ecc. A Dakar, questo mese, c’è anche l’importantissimo Social Forum mondiale. Gli alberghi avevano già il tutto esaurito quando sono partita io a metà dicembre. L’Africa è anche tutto questo e io trovo che sia doveroso far conoscere queste cose ai nostri giovani. Quando io dico che non “aiutiamo” (ho eliminato da tempo questo verbo) l’Africa, ma abbiamo con lei uno scambio vantaggioso per noi, intendo anche questo : noi collaboriamo, senza privarci di niente, al miglioramento della scuola e della vita dei giovani in Africa ed è giusto che, in cambio, permettiamo all’Africa di contribuire all’arricchimento della scuola e della cultura dei nostri giovani che in questo momento sono a rischio di sopravvivenza mentale. Possiamo dare loro nuovi stimoli, nuove conoscenze, nuovi interessi, che potrebbero integrare la tristissima situazione culturale del nostro paese, a cui è rimasto solo il vago ricordo di un passato glorioso, passato che i giovani debbono credere sulla fiducia perchè non ne vedono traccia nel presente e questa ventata di aria fresca potrebbe perfino fargli inventare nuovi lavori o nuove possibilità di interazione. Io ho un’enorme fiducia nelle potenzialità dei giovani e soffro moltissimo di vederli così miseramente privati del loro diritto alla possibilità di svilupparle. Smettiamo di raccontargli il passato e di offrirgli un presente fatto solo di spazzatura. -6- -7- -8- Informiamoli che nel presente ci sono anche delle cose bellissime e dei valori diversi da quelli con cui cerca di castrarli la nostra tv e la continua proposta di modelli di vita fatti solo di merce e privi di contenuti umani. Vorrei anche ricordare che il mondo ormai è irreversibilmente uno solo e per poter avere una buona convivenza, anche solo scolastica o sportiva, con ragazzi di altri paesi e di altre culture è indispensabile conoscersi e conoscere la cultura dei rispettivi paesi. Spero di essere riuscita a spiegare perché il recente viaggio della Piroga, che potrebbe sembrare dispersivo, è invece finalizzato ad un unico progetto, che è globale nel senso migliore del termine. Adesso vi faccio salire a bordo per un breve giro panoramico. -9- EBLBS! ! Si comincia con una periodo di intensa vita artistica italoafricana. Settimana della lingua italiana, durante la quale ha avuto luogo anche lo spettacolo di Mandiaye Nessuno può coprire l’ombra che verrà in tournée in Italia nel mese di luglio. I ragazzi sono strepitosi ed hanno imparato l’italiano nel corso estivo finanziato dalla Piroga. E’ stato un successo. Concerti di altissimo livello all’Istituto francese Senghor : il mitico Manu Dibango e l’altrettanto mitico Baba Maal che, tra l’altro, organizza ogni anno il festival sul fiume che ha luogo proprio adesso a Podor. Evento totalmente diverso ma affollatissimo e bellissimo, il concerto della Giovane Orchestra d’Abruzzo. Sono giovani abruzzesi bravissimi che fanno musica classica e che, col terremoto, hanno perso la casa, coi loro strumenti dentro. Si sono messi d’impegno a lavorare tutti insieme e tengono concerti ovunque per ricostruire il loro futuro. Sono stati gli unici a mettere su ogni sedia, prima del concerto, il programma arrotolato e legato con un nastrino rosso. Nessuno l’aveva mai fatto. Un piccolo tocco di made in Italy, che mi ha fatto sentire un piacevole guizzo d’orgoglio. Le sedie vuote che ho visto tante volte, sempre uguali, quella sera erano trasformate, quasi animate da tutti quei nastrini rossi che chiudevano un messaggio personale per ogni ospite che stava per arrivare. Sono ragazzi eccezionali ; pare che il giovanissimo flautista sia veramente un talento e che anche la cantante sia già molto conosciuta. - 10 - Una corale africana molto brava ha eseguito un pezzo insieme a loro come testimonianza di solidarietà. Il pubblico era entusiasta ed io ho avuto un gran piacere. E’ la prima volta che vedo artisti italiani in Africa e non pensavo che mi facesse così effetto. Sono le due facce della mia anima. Il FESMAN ( FESTIVAL MONDIALE DELLE ARTI NERE ) di cui avevamo ampiamente parlato anno scorso, sul sito, ma che poi fu annullato e rimandato a quest’anno. Quest’anno si è fatto ma è stata una gran delusione, non per la qualità di quello che si è visto ma per la quantità e per la disorganizzazione più totale. Nei luoghi deputati c’erano i cantieri ancora aperti, i paesi invitati erano pochissimi e l’ospitalità improvvisata. I convegni, congressi e tavole rotonde ai quali ho cercato affannosamente di partecipare erano mal dislocati, sempre in ritardo, spesso spostati e talvolta annullati ! Muoversi sui taxi, nel caos di Dakar, richiede ore e costi, quindi farlo per niente fa andare in bestia. Gli stessi tassisti si lamentavano con me perché nessuno li aveva informati di dove si svolgeva il programma e loro non sapevano dove andare ecc. ecc. Io ho protestato dovunque e con tutti i responsabili che riuscivo a incontrare. Poteva essere una grande occasione per l’Africa ed è stata sprecata dal solito presidente che agisce sempre e soltanto per il proprio interesse personale e mai per quello del suo paese. Auguriamoci che le cose cambino e che ci sia un vero FESMAN. - 11 - Tbjou!Mpvjt! La festa del libro. E’ alla sua seconda edizione e speriamo che continui e che prenda più respiro. A parte la scarsa organizzazione, molto diffusa in Senegal, è stata molto interessante. L’ambientazione, sull’isola, tra il mare e il fiume, era bellissima e c’è stata una buona partecipazione di ragazzi e di giovani. Anche qui mancavano gli stranieri ed io (unica europea presente) ho recitato la scrittrice per tutto il tempo. Ho partecipato a convegni, pranzi e cene e sono stata perfino intervistata da una tv locale ! Ho preso molti contatti ed ho fatto amicizia con un paio di scrittori interessanti (di cui ho comprato e letto subito i libri) che ho ritrovato a Dakar e con cui abbiamo abbozzato un progetto di collaborazione, sempre con la finalità di far leggere il maggior numero possibile di giovani, al minor costo possibile. Ho fatto amicizia anche con una simpatica pazza canadese, molto attiva nel sociale e affetta da mal d’Africa come me. - 12 - - 13 - - 14 - - 15 - - 16 - Ejpm!Lbee! Ed ecco il nostro cortile nella savana ! Nel cortile eravamo in tanti perché c’era un evento importante, finanziato dalla Cooperazione italiana allo sviluppo, ma tutto in francese e wolof. Si chiamava CINEMARENA e si trattava di cinema itinerante nei villaggi dei dintorni. Non era un cinema di intrattenimento ma un’operazione volta a far conoscere alle donne i loro diritti. La condizione della donna, salvo poche eccezioni, è ancora ad un livello inaccettabile e questa esperienza interessantissima è stata, a mio avviso, di un valore e di una qualità eccezionali. Nel cortile eravamo in tanti: Mandiaye e i ragazzi, due operatori italiani, due franco-senegalesi, gli autisti e due giuriste senegalesi, con cui dividevo la stanza e con le quali abbiamo avuto scambi di idee e di informazioni molto interessanti. Ogni giorno, a metà pomeriggio si caricavano due furgoni con schermo, generatore, cavi, tastiere, microfoni , tamburi, magliette, catinelle e saponi (questi ultimi due da regalare alle donne, con sopra l’etichetta col numero verde scritta in due lingue) ecc., si stipavano in vari veicoli tutte le persone che vi ho elencato e si partiva alla volta di un villaggio, che si era già andati a visitare in mattinata per fare sensibilizzazione . - 17 - Al calar della sera, infatti, sullo spiazzo predestinato, c’era assolutamente tutto il villaggio, compresi i vecchietti col bastone e i neonati che dormivano nel fazzoletto dietro la schiena della mamma. La quale saltava, ballava e interveniva del tutto incurante di questo accessorio. Come in ogni momento della giornata, del resto. Tra proiezioni, musica e danze sfrenate, improvvisazioni teatrali, discorsi delle giuriste e simulazione di telefonate al numero verde , vincite di magliette e distribuzione di catinelle, smontaggio di tutto e carica dei veicoli, si faceva notte fonda e verso l’una passata ci si trovava sotto il gazebo a mangiare cous cous da un unico enorme piatto. A Diol, sono andata anche a vedere la scuola, che però era chiusa per la festa della Tabaski (il montone) ma ho potuto constatare che sono state fatte le aule mancanti, due gabinetti nuovi e l’alloggio per gli insegnanti (vi ricordate che dormivano per terra, in sette, nella stanzetta che di giorno fungeva da ufficio) e che, anche se non è stata ancora costruita la mensa, si provvede già a far mangiare i bambini nei giorni di rientro. L’aula di paglia, di cui avete visto le foto, non esiste più e tutti i bambini adesso hanno la loro classe in muratura. Vi ricordo che, in un villaggio di 450 anime, ci sono 230 bambini alla scuola elementare. Questo significa che vanno tutti a scuola e che vengono anche bambini a piedi dai villaggi dei dintorni. Questa è una cosa fantastica e adesso, con tutti i bambini che vanno a scuola e tutte le donne informate sulle leggi e partecipi di tutti gli eventi, Diol Kadd sarà presto un modello per tutti i villaggi del Senegal, soprattutto perché, in questo modo, anche gli uomini cambiano e tutti i giovani uomini non accettano più le vecchie idee dei loro padri (poligamia, dodici figli da non mandare a scuola ma solo da far lavorare e mendicare dai bianchi, sovranità assoluta - 18 - sulla donna che deve solo tacere, fare figli, andare al pozzo e obbedire ; in molti casi anche convivere con le coépouses, cioè le altre mogli ) Si sta costruendo anche la case de santé , una specie di dispensario per un minimo di assistenza medica. - 19 - Npsphpsp! Dulcis in fundo, ecco la nostra Missione ! Ho trasvolato l’Africa e sono atterrata in Tanzania. E’ sempre un’emozione arrivare qui e quest’anno in modo particolare per l’assenza di suor Teresa (la persona eccezionale che ha creato la Missione e che è mancata un anno fa) e per la presenza di centodieci bambine orfane che due anni fa non c’erano. Non le ho conosciute subito tutte perché negli istituti che ospitano bambini soli , nelle feste importanti si cerca di far passare loro qualche giorno in una specie di famiglia, a casa di qualche parente anche lontano o di qualche conoscente disponibile. Ma c’è una ventina di bambine, che non avendo nessuna persona al mondo, sono rimaste qui ed è con loro che passo le vacanze di Natale. Mi consulto con suor Regina, una specie di angelo che vive giorno e notte con loro e che loro chiamano mamma Regina e vado con lei in città per comprare qualcosa che serva alle bimbe e che possa far sentire anche a loro la presenza di una persona amica che porta un regalino e il pensiero affettuoso di altri amici che sono in Italia. Servono ciabattine di gomma, Kanga (parei tuttofare), calzini, mutande e saponette. Compro anche qualche decorazione natalizia, biscotti e succhi di frutta per il giorno di Natale. Per il giorno di Capodanno decido di comprare album da disegnare, colori e librini di favole. E’ stata un’ottima idea ed abbiamo passato un bellissimo pomeriggio. - 20 - - 21 - - 22 - Poi sono tornate anche le altre bambine e ho preparato per tutte un sacchettino di biscotti e caramelle e siccome non conoscono la Befana, ho detto che in Italia c’è una vecchia signora che il 6 gennaio porta le caramelle ai bambini e siccome sapeva che io andavo da loro le ha date a me perché gliele portassi . Il giorno dopo sono andata in città a far stampare le foto, ho comprato un album, l’ho riempito di foto e gliel’ho dato così adesso possono rivedere le loro foto e ricordare che in Italia hanno anche loro qualcuno che le pensa. Fine del diario di bordo. Il 10 gennaio ho lasciato l’Africa e ho riportato la Piroga in Italia... fino al prossimo giro ! Spero di essere riuscita a farvi capire perché una parte di me è rimasta là e perché penso che avere uno scambio con l’Africa sia una vivificante trasfusione di energia, di bellezza, di entusiasmo e di ritrovato rapporto con la natura e con gli esseri umani, che possono essere bianchi, neri, gialli o a righe, purché siano veramente umani e sappiano sorridere. A presto Iside - 23 - Grazie di aver letto questo diario. Spero che la piccola crociera sia stata di vostro gradimento. Se vi fa piacere continuare ad essere informati del percorso della piroga e dello sviluppo dei suoi progetti potete mandarci la vostra mail senza nessun impegno. Se volete collaborare in forma operativa scriveteci e saremo felici di incontrarvi. Se volete dare un contributo economico potete scegliere la forma che preferite : Farvi soci ( 20 € all’anno) Farvi amici (10 € all’anno ) Sostenere un bambino a distanza . Non abbiamo solo le centodieci orfane, ma seguiamo anche molti bambini del villaggio, che pur avendo i genitori (o un solo genitore) si trovano in condizioni difficili ( 300 € all’anno che, se preferite, potete frazionare come volete). Con lo stesso contributo si può invece scegliere di sostenere tutte le bambine, che, comunque, ogni giorno debbono mangiare, vestirsi, curarsi e andare a scuola. Quello che è molto importante che sappiate è che i bambini io li conosco tutti personalmente e non ci sono intermediari tra noi e loro. Come avete letto , io vado fisicamente a seguire i nostri progetti. Potete anche decidere di sostenere tutte le situazioni in cui operiamo con offerte sporadiche dell’importo che volete e quando volete. Una forma di sostegno molto bella è quella, sempre più diffusa, del regalo etico (per compleanni, Natale, matrimoni e ricorrenze varie) , delle bomboniere etiche ecc. - 24 - Importantissimo : La piroga è un’associazione onlus quindi qualsiasi versamento, di qualsiasi importo, voi facciate, lo potete detrarre dalla denuncia dei redditi. Indicate il codice fiscale dell’associazione ( C.F. 91275740370) e la ricevuta bancaria è fiscalmente valida. Non dimenticate che questo è anche il codice fiscale da indicare per destinare alla Piroga il 5x1000 ! Ditelo un po’ in giro, per favore. Grazie ! Queste sono le nostre coordinate complete : La Piroga onlus Via Jussi 72 40068 San Lazzaro di Savena Tel. 347 1661352 051 466171 www.lapiroga.org e-mail: [email protected] [email protected] C.F. 91275740370 IBAN IT69 N 03268 02400 052884900800 - 25 - MF!GPUPHSBGJF ! Dakar Concerto di Manu Dibango Concerto di Baba Maal Concerto della Giovane Orchestra d’Abruzzo La galleria nazionale e la retrospettiva di Joe Ouakam La grande mostra internazionale per il FESMAN (festival mondiale delle arti nere) con Un’occhiata al più vecchio fotografo senegalese Oumar Ly e al bellissimo lavoro di William Wilson, che avevamo visto anno scorso a Bologna in una grande mostra con conferenza. Il poster di Lucy, nella grandissima mostra al museo nazionale per farci ricordare che veniamo tutti dall’Africa. Saint Louis La festa del libro. Diol Kadd Il cortile con le stanze degli ospiti, il cous cous sotto il gazebo e il CinemArena. Morogoro Il giorno di Natale, la mia stanza la sera di capodanno, L’atelier di pittura e lettura il giorno di capodanno, i kanga e le caramelle per la befana, una bimba nel box mentre la mamma aiuta a fare le pulizie e i sorrisi delle nostre bambine. - 26 - ! - 27 - - 28 -