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in questo fascicolo
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1. COS’È LA MOTIVAZIONE
●
2. FATTORI DETERMINANTI,
PROBLEMATICHE E SUGGERIMENTI
●
Esistenza di uno stato di tensione-bisogno
Chiarezza e fattibilità dello scopo da perseguire
Mobilitazione di energia
Consapevolezza dei propri limiti
e fiducia verso di sé
Aspettative di riuscita e insuccessi
Persistenza e cambiamento
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Bibliografia
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Elenco fascicoli dell’opera
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Credits
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L’idea di realizzare una “raccolta di fascicoli” focalizzati su specifiche
tematiche, il cui filo conduttore fosse quello delle “Strategie di adattamento
alla realtà universitaria”, nasce in seguito all’organizzazione di due cicli
d’incontri destinati agli iscritti dell’Università degli Studi di Milano, svolti tra
il settembre 2003 e il maggio 2005. Gli argomenti affrontati, nel corso di sette
appuntamenti, sono stati scelti tra quelli emersi più frequentemente nelle
esperienze di contatto quotidiano con gli studenti, quindi: l’adattamento alla
realtà universitaria, la motivazione, il metodo di studio, la gestione dello
stress e dell’ansia e la comunicazione efficace in sede d’esame. A
conclusione degli incontri, cui hanno partecipato oltre mille studenti,
numerose sono state le richieste di poter disporre dei materiali utilizzati nei
vari moduli, anche da parte di chi non aveva avuto la possibilità di essere
presente. Si è così stabilito di dedicare un fascicolo ad ognuna delle tematiche
dibattute in quelle sedi, come occasione per approfondire gli argomenti e per
raggiungere un numero superiore di studenti, attraverso uno strumento di
lavoro facilmente fruibile.
GLI AUTORI
Ogni fascicolo è stato curato dal personale del Cosp, che ha collaborato
all’organizzazione dei cicli d’incontri, con la supervisione dei docenti
Simonetta Betti e Riccardo Sciaky, ricercatori dell’Istituto di Psicologia della
Facoltà di Medicina e Chirurgia.
IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
Lo studente strategico
COME NASCE
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
Introduzione
COME LEGGERLO
L’obiettivo che ci si è posti in ogni fascicolo è stato quello di analizzare le
problematiche più comuni degli studenti universitari, per offrire un insieme di
riflessioni e strumenti utili ad affrontare positivamente i momenti di difficoltà
che si possono incontrare.
Questo progetto, come si è detto, ha visto coinvolti orientatori e consulenti
psicologici con alle spalle percorsi di formazione ed esperienze differenti, ma
che hanno in comune un aspetto fondamentale: il confronto quotidiano con
gli studenti dell’Ateneo. Proprio in virtù delle diverse provenienze e
competenze degli autori, al lettore non sfuggirà la “doppia anima” di questo
manuale: una psicologica, l’altra pragmatica. Ogni argomento quindi è stato
trattato considerando le due diverse valenze. Ma anche se vengono riportati
riferimenti a teorie ed esperimenti psicologici, questo non è un testo di
psicologia e non va letto come tale.
Nel diversi fascicoli si possono ritrovare citazioni di personaggi famosi, brevi
novelle, storie zen ed aneddoti, perché pensiamo che a volte una metafora o
un breve episodio di vita vissuta possa avere più impatto di molte teorie
astratte, ma soprattutto perché la nostra intenzione è quella di creare degli
strumenti speriamo utili, ma non dogmatici.
IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
In sostanza nessuno dei fascicoli presenta verità assolute e nessuno dirà
cosa fare per riuscire all’Università: semplicemente verranno riportati dei
suggerimenti che diversi studenti hanno trovato utili.
In conclusione, queste pubblicazioni dovrebbero essere considerate come un
supporto pratico in più agli studenti dell’Ateneo: per vivere e studiare meglio.
A CHI È RIVOLTO
Sebbene qualsiasi studente possa avere accesso a tutti i fascicoli, ognuno di
questi è stato idealmente pensato e costruito per una specifica categoria di
utente. In questo modo, è possibile accedere direttamente al fascicolo che più
risponde alle problematiche tipiche della fase di studio e adattamento che si
sta affrontando, per trovare indicazioni, suggerimenti, spunti di riflessione.
Questo fascicolo è dedicato soprattutto agli studenti che nel procedere
degli studi si sentono via via meno motivati. Quando si ha la possibilità di
iscriversi al corso di laurea desiderato, è probabile che si sperimenti un
forte slancio iniziale. Entrano in gioco l’eccitazione di cominciare una
nuova esperienza, la voglia di mettersi alla prova. Col trascorrere del
tempo, tuttavia, il traguardo della laurea può apparire lontano, soprattutto
se si incontra qualche ostacolo.
Lo studente strategico
Le due strutture collaborano da tempo per fornire un sostegno mirato agli
studenti dell’Ateneo: il Cosp, istituito nel 1999, svolge un’attività
d’informazione, consulenza e orientamento rivolta a tutti gli studenti durante
il loro percorso formativo - soprattutto nelle tappe fondamentali
rappresentate dal passaggio dalla scuola superiore all’Università e da
quest’ultima al mondo del lavoro. L’Istituto di Psicologia della Facoltà di
Medicina e Chirurgia ha avviato nel 2003 un servizio di counseling dedicato
agli iscritti all’Università degli Studi di Milano, con lo scopo di fornire un aiuto
per superare momenti di difficoltà e di stress che incidono sul benessere
individuale, in particolare - ma non solo - sull’adattamento all’ambiente
universitario e sul rendimento negli studi.
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
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Johann Wolfgang Goethe,
Massime e riflessioni
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”
IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
pag.
Lo studente strategico
“
Dove vien meno l’interesse,
vien meno anche la memoria.
Per motivazione intendiamo tutto ciò che spinge l'essere umano a perseguire
determinati scopi. La motivazione quindi è il perché delle azioni, il fine che
spinge l’uomo ad impegnarsi per soddisfare i propri bisogni.
Perché le persone intraprendono gli studi universitari? La risposta è
apparentemente semplice: perché sono motivate a farlo, altrimenti non
studierebbero.
Alla base della scelta universitaria possono trovarsi più motivazioni, spesso
anche complesse e difficili da analizzare. Un bisogno innato dell’uomo, quello
di apprendere, nella quotidianità della vita da studente universitario si salda
infatti con altre motivazioni intrinseche - quindi interne, come curiosità,
bisogno di sentirsi competente, bisogno di auto-realizzazione - ma anche con
motivazioni estrinseche - quindi esterne, come acquisire un certo status,
intraprendere una professione socialmente valorizzata, guadagnare molto.
Per esempio, uno studente può scegliere un determinato corso perché ha
conosciuto un bravo professionista, perché la sua famiglia ritiene quel corso
molto prestigioso, perché al liceo si è appassionato ad una materia, perché
vorrebbe guadagnare molti soldi o per tutti questi motivi insieme in misura
diversa.
Una motivazione che però dovrebbe essere trasversale a qualsiasi tipo di
scelta accademica intrapresa è il bisogno di conoscere ed apprendere. Tale
bisogno è presente in tutti gli uomini, ma si declina per ognuno in modo
diverso a seconda dell’esperienza, del contesto di vita, delle preferenze
personali, delle aspirazioni.
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
1. COS’È LA MOTIVAZIONE
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2. FATTORI DETERMINANTI
PROBLEMATICHE E SUGGERIMENTI
PROBLEMA: il bisogno alla base della scelta intrapresa non è forte o non
esiste del tutto
La motivazione intrinseca a studiare è indubbiamente
fondamentale nel percorso accademico: lo studio deve
essere gratificante in sé e ci si deve sentire realizzati
ed appagati per il solo fatto di apprendere. Tuttavia
la motivazione intrinseca non garantisce costanza
e persistenza davanti agli ostacoli. Curiosità e
bisogno di competenza non sono sempre del tutto
conciliabili con l’impostazione del sistema
accademico, che prevede attività formative rivolte a
un vasto gruppo di persone con interessi e capacità
differenti. Del resto, non si può studiare sempre solo ciò che
interessa, dal momento che la formazione di determinate figure professionali
richiede competenze differenti e quindi vengono trattati diversi argomenti,
alcuni dei quali possono piacere, altri meno o per nulla.
Quando studiare una determinata materia non è gratificante in sé, diviene
fondamentale il sostegno di motivazioni estrinseche, quali ad esempio la
consapevolezza che il sacrificio attuale è volto al conseguimento della laurea
o alla possibilità di svolgere un lavoro che si considera gratificante. Se nello
studio la motivazione intrinseca non è spesso sufficiente a sostenere un
percorso accademico, è del resto vero che pure la motivazione estrinseca da
sola può non bastare.
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IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
CHIAREZZA E FATTIBILITÀ
DELLO SCOPO DA PERSEGUIRE
All’inizio degli studi universitari la laurea può
sembrare una meta lontana nel tempo e difficile da
raggiungere. Occorre, soprattutto in questa fase, che siano
chiari i sotto-compiti da svolgere per muoversi verso il
proprio obiettivo finale, sotto-compiti che vanno pianificati
con attenzione e tenuti sotto controllo.
pag.
Lo studente strategico
ESISTENZA DI UNO STATO DI TENSIONE-BISOGNO
Quando ci si rende conto che la propria motivazione non è poi così forte,
prima di un cambiamento di corso o addirittura di un abbandono degli studi,
è opportuno analizzare realisticamente le possibilità a disposizione: una
scelta può non essere ideale, ma comunque rappresentare la miglior
soluzione in rapporto al ventaglio delle possibilità.
Ad esempio uno studente potrebbe rendersi conto di non essere del tutto
soddisfatto del corso scelto, ma sapere che gli studi intrapresi gli
permetteranno di poter lavorare nel settore di suo interesse. Allo stesso
tempo potrebbe valutare come non vantaggioso il rapporto costi-benefici di
un trasferimento ad un altro corso, per via dell’allungamento dei tempi di
laurea, e valutare l’eventualità di percorsi post laurea di approfondimento e
specializzazione per riavvicinarsi ai propri interessi.
In altri casi invece può essere corretto prendere atto di avere scelto il corso
di studi sbagliato, in particolare se si frequenta ancora il primo anno e ci si
rende conto che la motivazione era transitoria e legata magari a situazioni
contingenti o ad uno sbaglio di valutazione. Una presa di coscienza rapida
dell’errore e la sua accettazione possono essere la spinta ad un
cambiamento di corso in tempi brevi, che riduce il rischio di abbandono e
quindi consente di portare a termine il proprio obiettivo.
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
Cosa fare?
Analizzando in modo più approfondito la motivazione a svolgere un percorso
di studi universitari è possibile individuare alcuni fattori che dovrebbero
caratterizzare un comportamento altamente motivato, come quello richiesto
ad uno studente universitario. A tali fattori si possono collegare specifiche
situazioni problematiche conseguenti ad esperienze d’insuccesso. Si
vedranno quindi di seguito alcune brevi indicazioni sulle possibili soluzioni.
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Cosa fare?
Bisogna organizzare il proprio obiettivo finale in sotto obiettivi,
programmando una serie di mete parziali che avvicinino al risultato voluto.
Laurearsi è, infatti, un obiettivo complesso, composto di una serie di sottocompiti molto impegnativi e articolati (frequentare le lezioni, studiare,
superare gli esami, svolgere le attività pratiche previste...). E’ opportuno
partire quindi da questi sotto-compiti, pianificando il loro svolgimento sulla
breve durata. Per esempio si può decidere di voler dare un certo numero di
esami durante il primo anno, suddivisi in diverse sessioni, affiancando di
volta in volta esami da 9 crediti, quindi più lunghi da preparare e più
complessi a livello di programma, con esami da 3 crediti. Stabilito un ordine,
si focalizzeranno di volta in volta le proprie energie sui singoli esami.
● in ogni persona sono sempre compresenti bisogni diversi, spesso in
competizione fra loro e, di conseguenza, può variare la priorità che si dà
alla soddisfazione dell’uno o dell’altro (come svago e studio);
● sulla strada del conseguimento di un obiettivo possono frapporsi ostacoli
e insuccessi: il bisogno persiste, ma ci si può convincere di non poterlo
soddisfare e vi si dedica meno energia.
PROBLEMA:
le energie mobilitate non sono sufficienti
Cosa fare?
L’Università è una scelta che richiede grande determinazione, motivazione e
assunzione di responsabilità.
Senza un impegno costante e qualche sacrificio, difficilmente può essere
portata a termine. Se uno studente, ad esempio, dedica settimanalmente
solo qualche ora allo studio, non frequenta mai e non si impegna, quasi
sicuramente non riuscirà a portare a termine gli studi.
MOBILITAZIONE DI ENERGIA
Tutte le forme di motivazione implicano
sempre la mobilitazione di una quantità
più o meno grande di energia per il
conseguimento di uno scopo. La
quantità di energia mobilitata non è
costante, soprattutto quando si tratta di
conseguire obiettivi lontani nel tempo.
In momenti diversi si può essere disposti a mobilitare
quantitativi di energia differenti perché:
PROBLEMA:
le energie mobilitate sono molte, ma gestite in modo sbagliato
Cosa fare?
Se l’impegno è grande ma i risultati non sono quelli sperati, occorre
ridistribuire razionalmente le energie, grazie ad una miglior pianificazione
del tempo e dello studio. In questo caso è bene fermarsi a riflettere sul
proprio metodo di studio e su come si organizza il proprio tempo (vedi
fascicolo (Ri)scoprire il proprio metodo di studio).
● il compito può essere composto da “sottocompiti” con diversi livelli di
difficoltà (ad esempio esami da 3, 6, 9 o più crediti);
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IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
pag.
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
PROBLEMA:
la meta sembra molto lontana e non è facile quantificare i progressi
Lo studente strategico
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Anche ai migliori studenti può capitare di dover affrontare
degli insuccessi durante gli anni di studio all’Università. In
questi casi è importante prendere coscienza dei propri
limiti - che possono essere semplicemente temporanei
momenti di difficoltà - senza perdere la fiducia in sé stessi,
per scoprire le cause e trovare delle soluzioni idonee al
problema. Sono infatti moltissimi i fattori interni ed esterni che
possono influire negativamente sullo studio (problemi personali,
cambiamenti improvvisi, esami particolarmente difficili...) e su molti di
questi è possibile intervenire.
ASPETTATIVE DI RIUSCITA E INSUCCESSI
In generale durante gli studi può succedere a tutti di vedere
deluse le aspettative rispetto alla propria “performance”,
anche a studenti che non avevano mai avuto problemi alle scuole
superiori.
Anche in questo caso occorre puntare sull’analisi delle
cause e sulla loro possibile rimozione, senza mettere
in discussione la propria motivazione, se non è indispensabile.
PROBLEMA:
le difficoltà e gli insuccessi sono superiori a quelli previsti
Cosa fare?
PROBLEMA:
si attribuiscono gli insuccessi a cause stabili e incontrollabili
Cosa fare?
Imputare l’insuccesso ad una presunta incapacità cronica piuttosto che ad
una difficoltà passeggera, ritenere che l’insuccesso sia determinato da
elementi incontrollabili (intelligenza limitata, esame troppo difficile...) non
favorisce la ricerca attiva di soluzioni.
Bisogna sempre cercare di puntare sui fattori controllabili.
Ad esempio, se uno studente dovesse attribuire la causa dei suoi fallimenti
alla mancanza di capacità per poter fare l’Università - quindi una causa
cronica e senza soluzione - sarebbe portato ad abbandonare gli studi.
Nel caso invece riesca a rendersi conto della necessità di cambiare metodo
di studio, di dover acquisire maggiore autonomia, di stare attraversando un
momento di difficoltà personale - quindi attribuendo gli insuccessi a fattori
controllabili e che possono essere modificati - proverà comunque a
proseguire gli studi, magari con successo e soddisfazione.
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IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
Soprattutto chi ha sperimentato molti successi nelle scuole superiori può
essere particolarmente scoraggiato dalle difficoltà incontrate e dal timore di
perdere l’immagine che ha di sé come persona competente. La cosa migliore
è analizzare le cause del fallimento e le risorse disponibili.
Ad esempio, uno studente molto bravo alle superiori potrebbe trovarsi in
difficoltà all’Università a causa della diversa organizzazione dello studio e
della maggiore autonomia. In questo caso non sono le capacità e la
motivazione che mancano, ma occorre cambiare il proprio metodo di studio
e acquisire maggiore autonomia nell’organizzazione del proprio tempo.
pag.
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
CONSAPEVOLEZZA DEI PROPRI LIMITI E FIDUCIA VERSO DI SÉ
Lo studente strategico
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In caso di insuccesso, occorre modificare comportamenti e
mezzi per conseguire lo scopo senza però rinunciare ai propri
obiettivi. La motivazione può infatti essere considerata sia come
causa dell’apprendimento sia come effetto dello stesso. Un successo
può aumentare la nostra motivazione, che a sua
volta renderà più probabili i successi futuri: si
viene nello stesso tempo motivati al successo e
motivati dal successo.
Si possono quindi individuare due diverse
situazioni, opposte e direttamente legate alla motivazione allo studio: il
circolo vizioso dell’insuccesso, per cui una serie di insuccessi nello studio
riduce la motivazione, di conseguenza l’impegno, ed espone al rischio di nuovi
risultati negativi, e il circolo virtuoso del successo, per cui i risultati positivi
aumentano la motivazione, di conseguenza l’impegno e la probabilità di nuovi
risultati positivi.
PROBLEMA: una serie di insuccessi può minare la fiducia in se stessi e
nelle proprie capacità
Cosa fare?
Dopo una serie di insuccessi occorre fermarsi a riflettere, cercando di non
compromettere la propria motivazione, l’impegno e la convinzione di
farcela, cercando di individuare i fattori che hanno portato agli insuccessi e
ponendovi rimedio, senza mettere in discussione le proprie capacità e la
propria motivazione a terminare gli studi e senza vittimismi inutili.
In conclusione di questo breve fascicolo sulla motivazione, occorre ricordare
che, da sola, essa non è elemento sufficiente ad assicurare la buona riuscita
negli studi. Per riuscire a portare a termine l’Università occorre infatti avere
un buon metodo di studio: il principale strumento di lavoro dello studente
(vedi fascicolo (Ri)scoprire il proprio metodo di studio).
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IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
A questo proposito, mettiamo a chiusura di questo fascicolo una breve
storiella esemplificativa…
C’era una volta un boscaiolo che si presentò a lavorare in una segheria. Il
salario era buono e le condizioni di lavoro ancora migliori, per cui il boscaiolo
volle fare bella figura.
Il primo giorno si presentò al caporeparto, il quale gli diede un’ascia e gli
assegnò una zona del bosco.
L’uomo, pieno di entusiasmo, andò nel bosco a fare legna. In una sola
giornata abbatté diciotto alberi.
“Complimenti” gli disse il caporeparto. “Và avanti così”.
Incitato da quelle parole, il boscaiolo decise di migliorare il proprio
rendimento il giorno dopo. Così quella sera andò a letto presto.
La mattina dopo si alzò prima degli altri e andò nel bosco. Nonostante
l’impegno, non riuscì ad abbattere più di quindici alberi.
“Devo essere stanco” pensò. E decise di andare a dormire al tramonto.
All’alba si alzò deciso a battere il record dei diciotto alberi. Invece quel giorno
non riuscì ad abbatterne neppure la metà.
Il giorno dopo furono sette, poi cinque, e l’ultimo giorno passò l’intero
pomeriggio tentando di segare il suo secondo albero.
Preoccupato per quello che avrebbe pensato il caporeparto, il boscaiolo andò
a raccontargli quello che era successo, e giurava e spergiurava che si stava
sforzando ai limiti dello sfinimento.
Il caporeparto gli chiese “Quando è stata l’ultima volta che hai affilato la tua
ascia?”.
“Affilare? Non ho avuto il tempo di affilarla: ero troppo occupato ad abbattere
alberi”.
Tratto da:
Jorge Bucay,
Lascia che ti racconti
pag.
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
PERSISTENZA E CAMBIAMENTO
Lo studente strategico
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Bibliografia
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
1. Anolli Luigi e Legrenzi Paolo
Manuale di psicologia generale
Ed. Il Mulino, 2001
2. Bauer Beatrice, Bagnato Gabriella
Studiare all’Università
Ed. EGEA, 1994
3. Darley John M., Glucksberg Sam, Kinchla Ronald A.
Psicologia, I - Sensazione e percezione, apprendimento e processi cognitivi,
motivazione ed emozione
Ed. Il Mulino, 2000
4. Darley John M., Glucksberg Sam, Kinchla Ronald A.
Psicologia, II - Sviluppo, personalità e psicologia clinica. Psicologia sociale
Ed. Il Mulino, 2000
Lo studente strategico
5. Jorge Bucay
Lascia che ti racconti
Ed. Rizzoli, 2004
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IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
pag.
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Fascicoli dell’opera
1. INTRAPRENDERE UN PERCORSO ACCADEMICO
4. AFFRONTARE L’ESAME
L’importanza di comunicare efficacemente
Comunicazione verbale
Comunicazione non verbale
L’esame orale
L’esame scritto
Stress e ansia da esame: strategie di controllo
Cambiamento e transizione
Vivere positivamente il passaggio dalla scuola all’Università
5. AUTOSTIMA E VALORIZZAZIONE DI SÉ
2. IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
Cos’è la motivazione
Fattori determinanti, problematiche e suggerimenti
L’autostima
L’empowerment
Fronteggiare le critiche
Come superare limiti ed ostacoli
Il decalogo dello studente strategico
6. COME TI AIUTA L’UNIVERSITÀ
3. (RI)SCOPRIRE IL PROPRIO METODO DI STUDIO
Metodo o metodi?
Gestione del tempo
Dove studiare?
Lo studio di gruppo
Prendere appunti
Leggere e comprendere
Memorizzare e apprendere
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Tutorato e segreterie didattiche
I servizi del Cosp - Centro per l’Orientamento allo Studio e alle Professioni
Didattica online
Corsi di preparazione ai test d’ingresso e agli esami
Corsi propedeutici e integrativi
Collaborazioni studentesche
Ufficio Disabilità e handicap
Le parole dello studente Unimi
Indirizzi utili
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APPUNTI
Lo studente strategico
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
APPUNTI
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IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
pag.
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APPUNTI
Lo studente strategico
• SUGGERIMENTI PER STUDIARE MEGLIO ALLA STATALE
APPUNTI
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IL RUOLO DELLA MOTIVAZIONE NELLO STUDIO
pag.
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A cura di
Angela Gambirasio
Emiliano Santini
Centro per l’Orientamento allo Studio e alle Professioni (COSP)
Università degli Studi di Milano
Supervisione scientifica
Simonetta Betti
Docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia
Dipartimento di Scienze Medico-chirurgiche • Università degli Studi di Milano
Riccardo Sciaky
Docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia
Istituto di Psicologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia • Università degli Studi di Milano
Coordinamento redazionale ed editoriale
Alessia Accatino
Giovanna Amatruda
Rita D’Amico
Centro per l’Orientamento allo Studio e alle Professioni (COSP)
Università degli Studi di Milano
Responsabile del progetto
Patrizia Vardanega
Centro per l’Orientamento allo Studio e alle Professioni (COSP)
Università degli Studi di Milano
Grafica e impaginazione
Cristina Cordani • Show box
Illustrazioni
Elena Locatelli
Stampa
ArtiGraficheTurati
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