COME
INTERVENIRE?
Alcuni suggerimenti ed
esempi di attività per la
trattazione dell’errore
Cristina Bottino
Come fare per modificare la nostra
visione negativa dell’errore?


Bisogna partire dalla convinzione che il
discente non vuole certo produrre errori
intenzionalmente
Gli errori costituiscono tappe importanti
nel processo di acquisizione della lingua
Occorre “metterci dalla parte di chi
apprende”

l’apprendente si sente incoraggiato dal
diverso atteggiamento del docente nei
confronti dei suoi errori con ricadute
positive sull’apprendimento
Il ruolo del docente




il docente assume sempre più il ruolo di
facilitatore dei processi di
apprendimento
è meno teso a cercare cosa c’è che non
va
è più attento ad individuare e valorizzare
i progressi degli allievi
è visto dallo studente come un alleato
anziché come un avversario
L’insegnante deve essere percepito
come un alleato contro la difficoltà
non come la difficoltà
Lodi e critiche sono fortemente
motivanti



in una prima fase entrambe servono a
smuovere lo studente
in seguito solo le lodi permettono un
continuo miglioramento del rendimento
mentre le continue critiche ne comportano
la diminuzione
Un suggerimento creativo

Usare il colore verde per segnalare i
passaggi meglio riusciti di un testo e
metterli in evidenza positivamente
Correggere sempre tutto?
Il feedback sugli errori deve essere selettivo
 Correggere sempre tutto genera confusione
 Occorre concentrarci su un aspetto specifico per
rendere efficace la nostra correzione
Un esempio
griglia per identificare e classificare gli errori (es.
griglia valutazione riassunto)

SCHEDA DI RILEVAZIONE
ERRORI DEL RIASSUNTO
CONTENUTO

Mancato rispetto della consegna
 Troppo lungo
 Troppo breve
 Mancato rispetto dell’equilibrio tra
le parti

SELEZIONE E RID
 mancano inform. chiave
 vi sono inf. superflue o errate
 Generalizzazione mancata o
imprecisa

RIFORMULAZIONE
 Uso inadeguato dell'articolo
determinativo
 uso della 1 persona
 errori nei tempi verbali
 discorso diretto
 mancato coll. tra le parti
 Altro

PUNTEGGIATURA
 Mancante
 In eccesso
 Errata
totale
FORMA

ORTOGRAFIA
 uso dell' h
 Doppie o digrammi
 Accento
 Apostrofo
 Maiuscole
 Altri
totale

MORFO-SINTASSI
 errore nel tempo verbale
 errore nel modo verbale
 congiunzione impropria
 errore nel pronome
 preposizione impropria
 frase incompleta
 frase contorta
 frase senza principale
 Altro
totale
M

LESSICO
 espressione generica
 termine improprio
 Ripetizione
 Altro
totale
O
S
L
Una riflessione
In realtà griglie di questo tipo sono d’aiuto
al docente (per rendere più mirato il suo
insegnamento) e allo studente che si trova
già ad un livello avanzato della lingua
 Possono creare confusione in chi
padroneggia poco la lingua e ha la
sensazione di dover tenere sotto controllo
contemporaneamente troppi aspetti

Alcune suggerimenti di attività
per la trattazione dell’errore



far correggere solo alcune tipologie di errore per
volta, a seconda del focus del momento
realizzare una segnalazione in rosso dell’errore
accompagnata da sigle che ne evidenzino il tipo
(es. O = Ortografia; M = Morfologia, S =
Sintassi; L = Lessico; P = Punteggiatura)
far costruire agli studenti elenchi degli errori in
cui incorrono più frequentemente (vedi esempio
di Elena Pezzi per lo spagnolo, la Consultona
degli errori)
proporre attività di correzione incrociata
(scambi di elaborati tra compagni)
 far valutare con un punteggio a scala il
proprio o altrui testo educando
all’autovalutazione

Suggerimenti per la produzione
di un testo scritto




proporre esercitazioni diverse mirate alle varie
fasi di elaborazione di un testo (progettazione,
stesura, revisione)
creare sensibilità nei confronti dello stile
proponendo esempi in positivo e in negativo
sviluppare parallelamente le abilità di lettura e
scrittura (vedi schede 6 e 8)
utilizzare i vantaggi della videoscrittura
Utilizzare i vantaggi della
videoscrittura
La “novità” rispetto alla lettura (e alla scrittura)
tradizionale è molto evidente: affiancando al
testo tradizionale, su supporto cartaceo
(“rigido”), quello su supporto digitale il lettore
può “metterci dentro le mani”, scalpellarlo,
adattarlo progressivamente alla necessità di
rappresentare i risultati del processo di
comprensione (o elaborazione) fino a che essi lo
convincano davvero.” (M. Ambel e M.
Guastavigna)
Vantaggi per i docenti





Permette di tenere sotto controllo il lavoro dell’intera
classe (utilizzando appositi software per la gestione delle
aule multimediali)
Permette di offrire suggerimenti immediati e
individualizzati ai singoli studenti (basta un’occhiata
veloce allo schermo)
Permette di mostrare lo schermo del docente o quello di
uno studente, al resto della classe
Velocizza la correzione del testo a stampa
Permette di riprodurre “all’infinito” i materiali con la
possibilità di fare più copie degli esercizi (conservando
gli originali) in modo da:
 riproporli a più soggetti
 manipolarli più volte
 confrontare i risultati delle manipolazioni
Durante la
lezione in
laboratorio lo
schermo del
docente
permette di
visualizzare
tutti gli
schermi degli
studenti
Gli schermi
degli
studenti
possono
essere
ingranditi, il
docente
può
interagire
con loro
anche
senza
muoversi
dalla
propria
postazione
Per mostrare lo
schermo alla
classe occorre
usare il menù
presentazione
VANTAGGI PER GLI STUDENTI






Aumenta la motivazione a scrivere
Velocizza la stesura
Rende più facile l’elaborazione testuale (ad es.
spostare porzioni di testo con la funzione
taglia/incolla)
Facilita la revisione: consente di procedere ad
una manipolazione intenzionale del testo
(scheda 6, percorso 2)
Consente di consultare rapidamente un
dizionario digitale
Potenzia l’elaborazione cognitiva del testo
Un esempio
REVISIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
PRODOTTO
Lavora sul testo prodotto nell’esercitazione ed evidenzia
con caratteri diversi, come nell’esempio, i vari elementi
dell’argomentazione
(Attenzione ! N.B. Non è detto che nel tuo testo siano
presenti tutti, eventualmente aggiungili o chiariscili):
 Introduzione
 Tesi (opinione)
 Argomenti utilizzati per convincere
 Esempi usati per sostenere gli argomenti
 Conclusione
Un esempio di svolgimento
Introduzione
Argomento 1 (calma/ vita
frenetica)
Tesi: vivere in campagna è
meglio che vivere in città
Sviluppo argomento 1
Argomento 2 (antitesi)
Esempio 1: i pericoli della città e i
timori dei genitori
Argomento 3: in campagna ci si
conosce tutti
Un nuovo argomento è stato qui
erroneamente sottolineato
come un esempio
La conclusione ribadisce la tesi
utilizzando efficacemente il
linguaggio connotativo
Molte persone vorrebbero vivere in città, io no.
Perché? Quando penso alla città mi vengono subito in
mente le parole smog e caos.
Non preferireste vivere in un luogo calmo, dove quasi non
esiste la vita frenetica che c’è in città? Io sì, lo
preferisco. Ho sempre vissuto in un paesino di
campagna, lì è tutto più tranquillo.
Dopo la scuola o dopo il lavoro molte persone hanno
bisogno di staccarsi un po’ dalle persone, di uscire da
quel mondo così frenetico, ma non si può perché le
persone in città ce le avrai attorno sempre e
comunque. Sì, è vero che per uscire dalla città bisogna
muovere la macchina, però almeno la muovi per un
buon fine.
Alcuni ragazzi cercano di convincermi che se andassi a
vivere a Milano avrei tutti i divertimenti sotto casa, che
i miei genitori mi farebbero uscire la sera perché sarei
già in centro. Ma loro non sanno che non tutti i genitori
non fanno uscire i ragazzi la sera per quello, ma
perché hanno paura di ciò che succede in città; hanno
paura che i ragazzi assumano delle droghe, dell’alcol e
abbiano a che fare con brutta gente, non solo perché
non possono o vogliono portarci avanti e indietro da
casa e città.
Voglio dei vicini anche se pochi di cui ci si può fidare,
perché in paese ci si conosce tutti e si può contare
sulle persone, mentre in città molto meno.
Io immagino la città come un luogo triste, caotico e cupo,
anzi è proprio così!
La città, anche se c’è un bellissimo sole in cielo, è sempre
grigia e piena di traffico.
Io voglio colori e silenzio.
Mare o montagna non importa, basta che ci sia uno dei
due. Non voglio vivere nel nulla!
Insegnare a scrivere bene
(specie nella scrittura
argomentata) significa
insegnare a pensare
Rem tene,
verba sequentur
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