Corso di Laurea in Infermieristica - Portogruaro
PRESA IN CARICO
→ E' l'arte del compromettersi,
di andare oltre alla prestazione,
oltre alle necessità espresse o evidenti della persona
per individuare anche quei bisogni che
per pudore o altro non si palesano;
→ è la capacità di entrare in rapporto con le persone
e farsi carico delle loro necessità complesse,
assicurando un servizio integrato e in rete,
evitando di delegare questa funzione al cittadino
o ai suoi familiari;
→ è riconoscergli dei diritti,
pensare che ”ha diritto che gli si assicuri qualcosa”,
non che l'assistito ha bisogno che io faccia qualcosa!
Maila MISLEJ
“L'Infermiere di famiglia e di comunità”-pag. 47
Pinton, Marchet, Spaliviero
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Solo se la CULTURA della presa in
carico è diffusa ...
c'è la garanzia
che la presa in carico si realizza!
Si prende in carico
non solo l’utente,
ma l’intero nucleo
familiare!
Pinton, Marchet, Spaliviero
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Caregiver
 Colui che
si prende cura
 colui che dà (giver)
la cura (care)
ATTENZIONE!!
Tensione a livello psicologico e fisico
e perdita della privacy incidono pesantemente
sulla sua qualità di vita e quindi sulla SUA
SALUTE!
Pinton, Marchet, Spaliviero
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Case manager
Il case management fa riferimento
ad un modello gestionale,
utilizzato maggiormente in ambito territoriale
che nasce all'inizio degli anni '50 nei Paesi anglosassoni
e solo successivamente si affermerà in Italia.
Si adatta bene alla gestione di persone che necessitano
di cure a lungo termine (long-term care).
E' volto a COORDINARE le diverse azioni
messe in atto da diversi attori
nei confronti di un soggetto,
di un nucleo di persone (famiglia),
o di una popolazione target.
”Distretto e nursing in rete”- pag.129-130
Pinton, Marchet, Spaliviero
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Il case manager
opportunamente formato
e in stretto contatto con il paziente
per responsabilizzarlo nella
gestione della propria salute:
 mette a punto un
Piano di Assistenza Individuale;
 fronteggia i problemi identificati;
 fornisce al paziente strumenti utili
per l'autogestione della malattia;
 presidia l'attuazione di programmi
integrati di gestione dell'assistenza
sanitaria.
Pinton, Marchet, Spaliviero
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Continuità Assistenziale.
Spesso è proposta come un semplice passaggio
(cartaceo o informatizzato) di informazioni sanitarie:
“Ti informo che il malato ha queste problematiche, ha effettuato le
seguenti indagini diagnostiche, deve effettuare questa terapia …”
Così di norma è pensata la lettera di dimissioni dagli ospedali.
Nel caso di un soggetto autonomo va benissimo.
Ma è impensabile realizzare
la continuità assistenziale per una persona fragile
senza prenderla in carico almeno temporaneamente.
Ed è la presa in carico che obbliga concettualmente
a considerarne i bisogni complessivi (non solo fisici):
 È in grado di autogestire la sue problematiche
complessive? C’è un caregiver? Quali risorse si
possono attivare? I bisogni primari sono garantiti?
Pinton, Marchet, Spaliviero
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Pro-attività.
“La povertà, la malattia e la disabilità
poco si palesano per la strada.
E altrettanto spesso non bussano
alle porte dei servizi territoriali.
Quando succede avviene in punta di piedi,
ci si deve ingegnare per trovarle.”
M.Mislej, F.Paoletti – “L'infermiere di famiglia e di comunità” - Maggioli Editore, 2008
 Capacità di leggere il contesto e di sfruttare
tutte le “occasioni opportune” (es. dimissione)!
Pinton, Marchet, Spaliviero
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“Le norme si possono applicare in due modi:
1) facendo esattamente ciò che dicono di fare
e null'altro;
2) facendo esattamente
ciò che dicono di fare
e SPERIMENTANDO TUTTO
ciò che non è vietato fare:
questa è innovazione!”
(F. Rotelli – 1°Seminario MicroWin – 2007 - http://www.exclusion.net)
Pinton, Marchet, Spaliviero
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Terminologia seconda parte