, dovrebbeanche i priisi effettuaoni prelevaro. Ma le inal procuranni Melillo nticamorra prospettamplesse. ha parteciUnione Euncellieri ha e le piste al ti, «l’ipotesi ne ritenuta spetto alla a, tenuta in he alla luce enza della a sul territoesta fase di a, non si più banale, rie pregresnsabile del iunge: «Coo della malla polizia». istrati, vencumenti riare, assicuende legate eressi della ata della zole diretta da a Digos guionfiglio, indel comangili del fuostruire tutte o, a cominche hanno delle fiamtestimoni. re l’allarme itante della visato i due ura i quali mmediataogo anche aio si sarebo mare. Con ove conferlla convinsiano state di scegliere ica il moer colpire e nee per laincendio di Quando le minciato a ra calmo, la osi di un luera semidepresenza di ivi. Il rogo è co dopo la laboratorio così da evi- Città della Scienza del procuratore Colangelo con Melillo la Repubblica - Napoli venerdì 8 marzo 2013 pagina IV La storia Ripubblicato il discorso ai lavoratori di Adriano Olivetti nel 1955, quando fu inaugurato lo stabilimento a Pozzuoli Olivetti, la fabbrica che guardava il mare “La bellezza sarà di conforto agli operai” AD AFFACCIARSI sul mare ora ci sono le ceneri ancora fumanti di Città della Scienza. Affianco al profilo arrugginito dell’altoforno dell’Ilva. I lavoratori godevano dell’incanto del golfo. Lo stesso dove qualche chilometro più in là, proseguendo lungo la costa verso Pozzuoli, Adriano Olivetti diede forma alla sua visione nel ri”: un omaggio a chi in quel momento stava operando per «la rivoluzione unificatrice» fra Nord e Sud. Olivetti spiegò agli operai che per trasferire al Sud il potenziale di incremento produttivo, nel biennio ‘52-‘54, dovettero interrompere il ritmo di centinaia di assunzioni allo stabilimento madre di Ivrea. Una visione audace, sostenuta dal coraggio, che puntava dritto verso un orizzonte L’industriale filantropo raccolse un appello del governo a investire nel Mezzogiorno Fu costruito a ridosso della macchia mediterranea, con la luce nei reparti PIER LUIGI RAZZANO Adriano Olivetti nello stabilimento Olivetti di Pozzuoli 1955: «Una fabbrica elevata in rispetto della bellezza dei luoghi e affinché la bellezza fosse di conforto nel lavoro di ogni giorno». Con l’Olivetti di Pozzuoli anche il meridione partecipava alla produzione dell’eccellenza italiana nel mondo. Erigere lo stabilimento per la realizzazione di macchine per scrivere e calcolatori nel Mezzogiorno fu un enorme sforzo che l’ingegnere Olivetti decise di affrontare accogliendo l’invito dell’allora ministro dell’Industria Pietro Campilli. «Un atto di fede nell’avvenire e nel progresso della nostra industria, ma soprattutto un meditato omaggio ai bisogni di questa regione», spiegava Olivetti durante il discorso inaugurale agli operai di Pozzuoli che proprio in questi giorni l’Edizioni di Comunità ripubblica con il titolo “Ai lavorato- Occhiuzzi, campione olimpico di scherma “Portiamo lo sport nella Cittadella ricostruita” «PORTIAMO lo sport nella nuova Città della Scienza». L'appello è firmato da Diego Occhiuzzi, due medaglie alle Olimpiadi di Londra nella scherma e rappresentante dell'associazione Milleculure, impegnata tra le altre cose nella gestione di impianti sportivi. «Ma nessuna forzatura né invasione di campo - precisa Occhiuzzi - la nostra idea è chiedere alle aziende del settore (e non) di mettere in vetrina il meglio in fatto di tecnologie a Napoli. Oggi lo sport è passione ma anche innovazione, unire il polo tecnologico alle attività sportive potrebbe rappresentare una novità assoluta di rilievo internazionale». Domenica prossima alcuni rappresentanti di Milleculure, fondata da Carpisa, Porzio Sports Management e Fondazione Cannavaro-Ferrara, saranno presenti al flash mob a Bagnoli. «La prio- rità - riprende Occhiuzzi - è che Città della Scienza venga ricostruita quanto prima. Poi sarebbe bello se ci fosse la possibilità di aprire lì qualche palestra da affiancare alle attività che la struttura ha ospitato negli ultimi quindici anni». L'idea di partenza è «giocare finalmente di squadra, troppe volte abbiamo pensato all'interesse dei singoli. Noi ci siamo». Sarebbe, secondo lo schermidore del Posillipo, un modo per dare la possibilità ai cittadini di Napoli ovest, ancora in attesa del completamento della cittadella dello sport, di praticare attività sportive. «E allo stesso tempo i bambini in gita potrebbero aggiungere un ulteriore passatempo alle loro mattinate, e conoscere un altro lato della Napoli che funziona». (marco caiazzo) © RIPRODUZIONE RISERVATA nuovo, andando oltre la sola realizzazione di telescriventi e calcolatori. L’industria aveva un fine: il lavoro come riscatto. Nessuna angoscia, allontanando la sofferenza. Un argine all’alienazione. E questo grazie allo stabilimento di Pozzuoli costruito a misura d’uomo, a ridosso della macchia mediterranea, con le finestre rivolte al mare e i reparti pieni di luce, lasciando intatta la distesa di pini che avvolgeva la fabbrica: un progetto per l’uomo realizzato dall’architetto Luigi Cosenza su 30.000 metri quadrati. Tra operai e impiegati furono assunte 1300 persone. Lo sviluppo del meridione passava per il litorale flegreo. Lavorando potevano guardare il mare. Come i 160 dipendenti e i visitatori che entravano ogni giorno a Città della Scienza. © RIPRODUZIONE RISERVATA