MISCUGLI ETEROGENEI
SOLIDOSOLIDO
-SOLIDO
LIQUIDOLIQUIDO
-LIQUIDO: EMULSIONI
zolfo--limatura di ferro
zolfo
acqua--olio
acqua
sabbia--ghiaia
sabbia
acqua--olio
acqua
olio--trielina
trielina--alcol
sabbia--segatura
sabbia
MISCUGLI OMOGENEI = SOLUZIONI (solvente + soluto)
olio--trielina
olio
acqua--zucchero
acqua
distillatore
di Ruben
Limatura di ferro
Zolfo
Una calamita
Bicchiere (con acqua)
Mischiamo dello zolfo con della limatura di ferro per ottenere un
miscuglio eterogeneo.
Per dividere le due componenti del miscuglio usiamo una calamita o
immergiamo il miscuglio in acqua.
Usando la calamita si sfruttano le diverse proprietà magnetiche: il
ferro si attacca al magnete mentre lo zolfo non è magnetico e rimane nel
piattino.
Quando il miscuglio viene messo nell’ acqua si sfrutta la diversa
densità delle due sostanze: il ferro, più denso dell’acqua, si deposita sul fondo,
mentre lo zolfo, meno denso dell’acqua, galleggia.
di Fabio
-sabbia
-ghiaia
-6 setacci
Abbiamo mischiato sabbia e ghiaia.
Poi, per separarle nuovamente, abbiamo messo il
miscuglio in una serie di sei setacci impilati.
Il setaccio più in alto aveva maglie più larghe, mentre i
setacci più bassi avevano maglie sempre più strette.
Abbiamo visto che la ghiaia, avendo un
diametro maggiore della sabbia si ferma
nei primi setacci, mentre la sabbia
essendo di diametro minore riesce a
passare anche fino all’ultimo setaccio,
dividendosi ulteriormente in sabbie più
grossolane e sabbie via via più fini.
Le componenti del miscuglio possono essere separate sfruttando le loro diverse
dimensioni.
di Rebecca
MATERIALI:
• bicchiere
• acqua
• sabbia
• segatura
PROCEDIMENTO:
Per separare un miscuglio di sabbia e segatura, bisogna immergerlo in
acqua. Così la sabbia affonda e la segatura galleggia.
OSSERVAZIONI:
Il miscuglio appena immerso in acqua non si separa perfettamente ma
bisogna lasciar sedimentare, fino a quando non si distinguono i due
componenti.
CONCLUSIONI:
Per dividere il miscuglio di sabbia e segatura, bisogna sfruttare le
caratteristiche dei due componenti, in questo caso il peso specifico.
APPLICAZIONI:
Dividere un miscuglio formato da due materiali con diverso peso
specifico.
SEDIMENTATORE IN UN IMPIANTO DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE
AREA DI SEDIMENTAZIONE DI UN FIUME:
QUANDO L’ACQUA DEL FIUME PERDE VELOCITA’
INIZIA A DEPOSITARE SUL FONDO I DIVERSI MATERIALI TRASCINATI IN
SOSPENSIONE: PRIMA I PIU’ PESANTI E POI VIA VIA I PIU’ LEGGERI
di Davide P.
Provetta
Olio
Acqua
Abbiamo messo un po’ d’acqua in una provetta e vi abbiamo
aggiunto un po’ d’olio.
Abbiamo tappato e sbattuto la provetta in modo da mischiare le due sostanze.
Infine abbiamo lasciato la provetta a riposo per alcuni minuti.
Dopo aver agitato la provetta abbiamo osservato che l’olio si è suddiviso in piccolissime
goccioline disperse nell’acqua, formando un miscuglio biancastro.
Dopo che la provetta è rimasta a riposo abbiamo visto che l’olio pian piano è venuto in
superficie separandosi completamente dall’acqua.
Questo ci ha permesso di capire che agitando due liquidi, insolubili l’uno nell’altro, si
forma un miscuglio detto emulsione.
Inoltre abbiamo verificato che l’olio viene a galla perché è meno denso dell’acqua.
Quindi, grazie alla diversa densità le componenti dell’emulsioni sono state separate
per semplice decantazione
MATERIALI:
di Martina
•Acqua
•Olio
•Alcol
•Trielina
•Provetta
PROCEDIMENTO:
Abbiamo preso una provetta e ci abbiamo versato dentro 4 liquidi diversi, in
ordine: acqua, olio, alcol e trielina.
OSSERVAZIONI:
I 4 liquidi non si sono mischiati, non essendo solubili l’uno in quello successivo si sono
sedimentati in 4 strati diversi.
L’acqua era sotto, poi c’era l’olio, poi l’alcol ed infine la trielina.
CONCLUSIONI:
Questi 4 liquidi si sono disposti così perché hanno una diversa densità. L’acqua è più
densa, l’olio un po’ meno, l’alcol è “più leggero” e la trielina meno densa ancora.
di Matteo
MATERIALI:
-trielina
-olio
-provetta
PROCEDIMENTO:
Abbiamo messo nella provetta la trielina e l’olio.
Abbiamo agitato.
RISULTATI:
Abbiamo visto che olio e trielina si mischiano tra loro formando una soluzione in cui
la trielina è il solvente e l’olio il soluto.
CONCLUSIONI:
L’olio in acqua non si scioglierebbe, ma formerebbe un’emulsione.
La trielina, invece, è un solvente adatto a sciogliere l’olio.
MATERIALI:
•Bicchiere
di Iris
•Acqua
•Zucchero
•Cucchiaino
PROCEDIMENTO:
Versiamo l’acqua nel bicchiere e aggiungiamo un cucchiaino di zucchero per
volta. Ogni volta mischiamo con un cucchiaino.
Quando lo zucchero inizia a depositarsi sul fondo mettiamo il tutto a scaldare.
OSSERVAZIONI:
Nell’acqua fredda un cucchiaino non si scioglie completamente, ma se ne deposita un po’ sul
fondo. Ma se scaldiamo l’acqua, lo zucchero riesce completamente a sciogliersi.
CONCLUSIONI:
Quando nell’acqua è disciolta la massima quantità di zucchero possibile, la soluzione si
dice satura.
Scaldando la soluzione aumenta la capacità dell’acqua di sciogliere lo zucchero
(solubilità).
di Beatrice
MATERIALI:
-distillatore
-acqua
-colorante
PROCEDIMENTO:
Verso nella beuta del distillatore la
soluzione di acqua e colorante rosso e
accendo il fornellino posto sotto la beuta.
OSSERVAZIONI:
Osservo che il calore prodotto dal fornellino fa evaporare l’acqua contenuta nella
beuta. Questa, trasformatasi in vapore acqueo, sale nel tubicino del distillatore e,
passando nella lunga serpentina si raffredda.
Il vapore acqueo raffreddandosi condensa e scende sotto forma di gocce d’acqua
all’interno di un bicchiere posto al fondo dell’apparecchio.
Per raffreddare più velocemente il vapore, si può avviare una pompa che pesca acqua
in una vaschetta e lancia un getto d’acqua fredda all’esterno della serpentina.
CONCLUSIONI:
Alla fine scopro che nel bicchiere c’è solo più H2O pura e non
acqua e colorante. Questo perché l’acqua evaporando si è
separata dal liquido colorato e da tutti i sali disciolti che
evaporerebbero a temperature molto più elevate.
APPLICAZIONI:
Questo procedimento si può
utilizzare per:
distillazione acqua,
distillazione alcol liquori,
distillazione petrolio.
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