Corso di formazione sul monitoraggio e la
valutazione dei Piani di zona avviati in Provincia
di Torino
Terzo modulo:
La valutazione della governance
del Piano di zona
TERZA GIORNATA
7 novembre
Katja Avanzini ([email protected])
Valentina Ghetti ([email protected])
Laura Lazzarotto ([email protected])
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COSA CI RIMANE DA FARE


7 NOVEMBRE
Ultimare il disegno
di valutazione della
governance con la
definizione degli
strumenti
Testare alcuni
ipotesi di strumenti


22 NOVEMBRE
Definire come si
costruisce un report
di valutazione
Valutare il percorso
formativo
2
La plenaria del 6 dicembre


Costruire uno spazio di riflessione e
chiarezza sui rapporti e le questioni legate
alla governance e nello specifico analizzare
l’integrazione tra gli enti pubblici e il
rapporto con il terzo settore (concetto
allargato) e la sussidiarieta’ orizzontale (con
tutte le questioni applicative che essa porta
con se’)...
Presentazione del percorso di lavoro svolto
durante la formazione
3
La ns definizione di governance
È l’attività di governo, quindi una sua
analisi anche in termini valutativi
significa analizzare il processo
decisionale nella definizione delle
politiche caratterizzati da più attori e
più livelli.
 Decisione è processo: analizzare le
decisioni significa andare a vedere
processo che le ha generate (o non)

4
Perché è importante valutare la
governance del piano di zona?






Per vedere come ha funzionato l’accordo tra
diversi attori
Per evidenziare accordi ulteriori possibili tra
soggetti
Per vedere come e quanto ha pesato la
partecipazione nei processi decisionali
Si è creato uno spazio pubblico?
Valutare per definire meglio i ruoli dei
partecipanti
Per correlare la valutazione delle azioni e
dei contenuti dei piani
5
Come possiamo leggere la governance di
un piano di zona?


Bisogna considerare che per promuovere una
politica integrata, alla base del welfare
community, è necessario superare l’approccio
“singolo” e riconoscere la nuova realtà locale
non solo sede della nuova programmazione
ma anche bacino entro cui costruire
connessioni e rapporti tra i diversi soggetti
che la compongono.
Strettamente collegato a queste dinamiche
risulta essere l’obiettivo di costruire senso di
appartenenza e di responsabilità rispetto
alla zona.
6
Come abbiamo letto la governance?
Chi sono i partecipanti. Chi
c’è e chi non c’è
Che cosa fanno. Come
interagiscono tra di loro
Integrazione pubblico/ pubblico
Inclusività
Interazioni e
integrazioni
Integrazione pubblico/ privato
Come sono organizzate
le interazioni
Struttura o architettura
Che risultati riescono a
ottenere
Esiti
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Quali sono i le considerazioni di base? (1)
In generale:

Si tratta soprattutto di un processo
culturale in atto, i cui tempi sono lunghi,
sicuramente più delle scadenze
amministrative

Spesso gli attori non si sono sentiti
rappresentati nel prodotto e non si sono
sentiti dentro le decisioni: per interessi e
ruoli pre-esistenti, per scarso lavoro sulle
loro aspettative, per comunicazioni troppo
affrettate e poco curate.
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Quali sono le considerazioni di base? (2)


Integrazione tra Comuni e Consorzi
Quale relazione possibile tra gli strumenti
della programmazione: l’idea è che in
qualche modo il consolidato (relazioni
programmatiche dei consorzi) trovi una
relazione con i piani di zona, non un
generico fare rete, ma una possibile
riorganizzazione di sistema e una condivisa
cornice di orientamenti.
Delega al consorzio da parte dei comuni
(Rappresentanza dei comuni)
–
–
–
totale
mediata con comune capofila
costruita con rappresentanze (logica solidaristica tra
comuni)
9
Quali sono le considerazioni di base? (3)



Integrazione pubblico e privato
Per quanto riguarda il Terzo Settore si tratta di
portatori di interessi differenti di cui tenerne conto
È necessario fare chiarezza sulle diverse fasi del
processo decisionale e sui diversi livelli implicati.
Esiste una fase di consultazione dove la
partecipazione (volta a condividere che cosa si
potrebbe fare ) è data dalla rappresentanza ed
esiste una fase di concertazione (volta a definire
che cosa si fa) dove la partecipazione e’ data dalla
titolarità a decidere e la disponibilità a mettere
risorse… ma allora co-progettare è un’altra fase?
Obiettivo dei tavoli tematici: nonostante fosse
stata chiarita la non funzione decisionale l’oggetto
di lavoro è stato spesso confuso e poco chiaro
10
Quali sono le considerazioni di base? (4)
Integrazione pubblico e ASL



Integrazione con l’ASL ha comportato
atteggiamenti di difesa e attese
spesso non ricambiate
Quale zona? Molto spesso il piano di
zona si inserisce in territori con più
distretti socio-sanitari… Il problema
diventa come ricomporre l’unità
programmatoria?
Gli assetti delle ASL cambieranno
mutando ancora gli scenari del 2007!
11
Quali sono le domande che possiamo farci?
Inclusione
•
•
•
•
•
•
•

A che cosa é finalizzata? (aiuta a definire il campo:
per definire i problemi, per decidere le strategie,
per la consultazione nella programmazione, etc )
Quali sono gli attori presenti/assenti
Quali sono gli attori “nuovi”?
Quali sono gli attori rimasti fuori e per quali motivi?
La trasparenza adottata nel processo di inclusione
La qualità delle comunicazioni, che modalità sono
state utilizzate? Selettive, generiche, ecc.
Come è stato percepito e interpretato il processo di
inclusione?
Nei processi in atto sono rappresentati tutti i livelli:
tecnici, politici, misti, tematici?
12
Quali sono le domande che possiamo farci?
Interazione
•
Che cosa fanno?
•
Come si sono organizzati?
•
Attraverso quali strumenti/procedure
interagiscono?
•
Come interagiscono?
•
Quali relazioni in essere?
•
Si è verificato apprendimento?
Compromessi? Posizioni comuni ?
•
Quali novità nelle relazioni e nelle
procedure? La qualità delle modalità
adottate nei processi di partecipazione: ci
sono state azioni facilitanti (es. glossario
comune)?
13
Quali sono le domande che possiamo farci?
Integrazione

I processi di inclusione hanno seguito input politici?

La presenza è stata legata più alla rappresentanza o
alla competenza?

Sono chiari i ruoli, le responsabilità, le competenze e
gli obblighi dei diversi soggetti coinvolti?

Qual è il grado di consapevolezza del processo in atto
tra i diversi attori? (la percezione è che l’ente
pubblico risulta il soggetto più consapevole)

L’ente pubblico è stato percepito come facilitatore di
processi e mobilitatore di risorse?
Integrazione fra Comuni:

Quale è il grado di rappresentanza dell’ufficio di
piano?

Quali investimenti sono stati fatti da parte dei Comuni
appartenenti alla zona?

Quali sono le modalità di coinvolgimento e
consapevolezza interne alle Amministrazioni
Comunali?

Come e dove avviene l’integrazione tra il livello
tecnico e quello politico? Come funziona?
14
Quali sono le domande che possiamo farci?
Struttura

Il ruolo di regia è stato svolto e da chi?

Ha funzionato l’ascolto reciproco?

L’interazione è stata costruttiva?

Si sono verificati conflitti? come sono stati affrontati?

Quali sono stati i “luoghi” del confronto?

Si è percepito uno spazio adeguato per la discussione?
Quale passaggio tra discussione e negoziazione?

Esiste un luogo riconosciuto in cui presentare il proprio
ruolo e le proprie difficoltà e su queste ci si confronta?

Quali sono i luoghi che dovrebbero portare alla
costruzione di un’identità di zona? Come sono
caratterizzati?

Ufficio di piano, tavoli tematici, Assemblea dei sindaci…
qual è il grado di funzionalità e di partecipazione di
questi organismi?
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Quali sono le domande che possiamo farci?
Esiti e cambiamenti

È servito un processo così inclusivo?

Siamo pronti per il lavoro di rete?

Serve anche altro?

Quale apprendimento?

Gli esiti dei processi di inclusione che effetti anno
generato (es. conflitti interni tra gli enti o tra il
pubblico e la cooperazione, ecc.)?

Qual è il sistema di welfare verso il quale si sta
andando? La strada è chiaramente delineata? Grado di
comprensione fra i diversi attori?

Si sta affrontando il nuovo processo con quali
strumenti? Vecchi o nuovi?

Quanto il piano di zona è di proprietà dei diversi livelli
di governo (Comuni, Consorzi, ASL, ecc.)? Si sono creati
spazi di collaborazione ulteriori e/o paralleli a quelli del
piano di zona?

Quali trasformazioni si sono prodotte ad esempio nel
terzo settore? Quali sono i soggetti che hanno
partecipato al percorso dall’inizio alla fine? Quali sono
le loro caratteristiche?
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Quali sono gli ambiti entro i quali
pare opportuno fare una valutazione
della governance e cioè indagare le
modalità attraverso cui sono
avvenuti i processi decisionali?
Le priorità:
 Gli uffici di piano
 Il rapporto fra Comuni e Consorzio
 I tavoli tematici
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Ipotesi di strumenti

Gli uffici di piano

Autointervista e griglia
di intervista ai soggetti
del territorio

Il rapporto fra
Comuni e Consorzio

Autointervista
I tavoli tematici

Questionario

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La valutazione della governance