PROGETTO RETE EMATOLOGICA PROVINCIALE Katia Cagossi Carpi ANNI ’80: L’INTEGRAZIONE ORGANIZZATIVA E Del GOVERNO DEI SERVIZI ANNI ’90: IL CONSOLIDAMENTO DELLA ORGANIZZAZIONE (Aziende sanitarie) ANNI ’2000: LO SVILUPPO DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI SOSTENIBILITA’ ECONOMICA L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE AMMINISTRATORI LO SVILUPPO DELLA QUALITA’ DEI SERVIZI PROFESSIONISTI CITTADINI GOVERNO CLINICO SI BASA SU UNA ALLEANZA (PATTO) TRA DIREZIONE ED OPERATORI (professionisti (professionisti)) PER PERSEGUIRE CONGIUNTAMENTE LA MISSION AZIENDALE: • Garantire i più appropriati standard di assistenza • Assicurare il miglioramento continuo delle prestazioni • Perseguire la riduzione del rischio clinico • Sviluppare l’eccellenza delle prestazioni • Assicurare l’equità dell’accesso alle prestazioni • Perseguire la soddisfazione dei cittadini • Ottimizzare l’uso delle risorse IL GOVERNO CLINICO E’ DINAMICO: ha a che fare con la capacità di produrre cambiamenti efficaci per migliorare la qualità dell’assistenza (se continui a fare quello che hai sempre fatto otterrai sempre quello che hai sempre ottenuto) • • • • Formazione Ricerca Innovazione Sperimentazione SAPER FARE INSIEME AGLI ALTRI SAPER FARE SAPERE • Il governo clinico esige un’assistenza integrata e multidisciplinare, attraverso la realizzazione di ambiti di stabile coordinamento tra i responsabili delle unità operative Rete ematologica • OBIETTIVI: • ottimizzare i percorsi diagnostico-terapeutici • potenziare l’approccio clinico interdisciplinare • superare le disomogeneità territoriali • garantire a tutti i pazienti: - il miglior standard terapeutico - l’accesso a protocolli sperimentali - l’accesso a farmaci innovativi La Rete Ematologica Provinciale Rete Ematologica Provinciale • L’AUSL di Modena dispone di 10 Ematologi negli Ospedali periferici, integrati nelle U.O. di Medicina o nei Day Hospital Oncologici. • Dott.ssa Cagossi, Dott. Di Donato, Dott. Bertesi (Carpi) • Dott.ssa Pietramaggiori (Mirandola) • Dott. Partesotti (Sassuolo) • Dott.ssa Rota (Vignola) • Dott.ssa Tonelli (Pavullo) Coordinatore della rete ematologica: Prof. Torelli Prof. Marasca Primo progetto ottimizzazione diagnostica delle gammopatie monoclonali ad incerto significato (MGUS) Alterazione di laboratorio caratterizzata dalla presenza nel siero di immunoglobuline clonali (Ig strutturalmente identiche in quantità rilevabili al tracciato elettroforetico standard delle proteine sieriche). • La gammopatia monoclonale ha, nella popolazione generale una frequenza pari al 3.2% nei soggetti sopra i 50 anni e al 5.3% nei soggetti sopra i 70 anni. • Sulla base dei dati del censimento 2001 si può in questo modo stimare che nella Provincia di Modena esistono almeno 9000 casi di MGUS Livelli di Ig iniziali 0,5 gr/dl 1,0 gr/dl 1,5 gr/dl Rischio di progressione a mieloma multiplo a 10 anni 6% 7% 11% 2,0 gr/dl 2,5 gr/dl 3,0 gr/dl 20% 24% 34% P< 0,001 Patologie associate alla presenza di una paraproteina monoclonale Mayo clinic, 808 casi 1988 Approccio clinico al paziente con Addensamento in zona gamma sospetto picco monoclonale MGUS Possibile presenza di un clone di linfociti o plasmacellule Indagine di laboratorio fondamentale: immunofissazine serica e urinaria IgG-IgA IgM Devo escludere un mieloma Devo escludere un linfoma (M.di Waldenstrom) Anamnesi Dolore osseo Sintomi sistemici Diatesi infettiva Anamnesi di fratture Esame obiettivo Patologia linfoproliferativa,ORL, Segni di amiloidosi Neuropatia periferica DIAGNOSTICA PER MGUS • Immunofissazione: per distinguere la classe di immunoglobuline e il tipo di catene leggere (i pazienti con IgA e IgM e catene leggere lambda coinvolte come classi proteiche hanno un rischio di progressione doppio rispetto a quelli con IgG e catene kappa); • dosaggio quantitativo della CM: i pazienti con concentrazione sierica della proteina monoclonale < 1,5g/dl possono non necessitare di un follow-up stringente per la loro scarsa probabilità di progressione; DIAGNOSTICA PER MGUS determinazione del rapporto kappa/lambda delle catene leggere libere nel siero: il rapporto normale è compreso tra 0,26 e 1,65, un valore al di fuori di questo range è considerato un fattore di rischio indipendente da qualunque altro. Dovranno inoltre essere tenuti presenti i segni di danno degli organi periferici che costituiscono i segni canonici di progressione, identificati con la sigla CRAB da: ipercalcemia anemia insufficienza renale lesioni ossee (bone) SerumFLC ratio e prognosi MGUS Rajkumaretal, Blood. 2005 Fattori prognostici per evoluzione a mieloma Il rapporto fra i livelli di catene leggere libere nel siero come fattore prognostico indipendente di progressione da MGUS a mieloma S. Vincent Rajkumar, et al Blood. 2005;106:812-817 PROFILO DIAGNOSTICO STANDARD DA ESEGUIRE ALLA DIAGNOSI DI SOSPETTA MGUS • dovrebbe essere composto da: – elettroforesi sieroproteica (generalmente già eseguita per stabilire il sospetto di MGUS); – immunofissazione sierica (determinazione del tipo di CM); – dosaggio della CM (da ripetersi solo dopo il primo sospetto a tre e sei mesi per escludere un aumento rapido, peraltro molto raro); – dosaggio delle catene leggere libere sieriche (serum FLC ratio) e urinarie; – esame emocromocitometrico; – es. urine; – calcemia; – creatininemia; – LDH; – PCR. FOLLOW UP • I pazienti con CM di tipo IgG, concentrazione sierica della CM <1.5 g/dl di CM e normale rapporto kappa/lambda libere nel siero che hanno meno di 75 anni di età debbono fare un follow-up annuale presso l’ambulatorio del medico di famiglia, • mentre i pazienti con le stesse caratteristiche ma con età superiore a 75 anni faranno follow-up biennale. NESSUN FATTORE DI RISCHIO (5% trasformazione a 20 anni) • Pazienti con paraproteina > ad 1,5 g/dl (anche da sola) • oppure alterato rapporto kappa/lambda libere (anche da solo) • oppure CM IgA o IgM (anche da sola) di qualsiasi età faranno un follow-up presso l’ambulatorio del medico di medicina generale ogni 6 mesi. • UN SOLO FATTORE DI RISCHIO (21% trasformazione a 20 anni) • Pazienti con CM IgA o IgM e alterato rapporto kappa/lamba libere nel siero oppure • con CM IgA o IgM e CM > 1.5 g/dl • oppure • con alterato rapporto kappa/lambda libere nel siero e CM > 1.5 g/dl • debbono essere inviati alla valutazione specialistica per una Biopsia Osteomidollare (BOM) tendente ad accertare il quarto fattore di rischio indipendente, che è la percentuale di plasmacellule midollari inferiore o superiore al 10%. ALMENO DUE FATTORI DI RISCHIO (37% trasformazione a 20 anni) Risk stratification model • Utilizzo di tre fattori di rischio: serum M protein level >/= 1,5 g/dl • Non IgG MGUS • Abnormal FLC ratio • Risk disease progression over 20 years 3 risk factors (high-risk MGUS) — 58 percent 2 risk factors (high-intermediate risk MGUS) — 37 percent 1 risk factor (low-intermediate risk MGUS) — 21 percent no risk factors (low-risk MGUS) — 5 percent Quando una gammapatia monoclonale diventa mieloma multiplo? MGUS: criteri diagnostici International MyelomaWorking Group –Br J Haematol, 2003 • • • • • MGUS)paraproteina monoclonale < 3,0 g/l plasmacellule clonali midollari <10%; modesto infiltrato alla biopsia midollare non evidenza di malattie linfoproliferative non alterazioni d’organo/tessuto correlate [relatedorgan/tissueimpairment: Calcium,Renalinsufficiency, Anaemia, Bone(CRAB)] MIELOMA ASINTOMATICO (smouldering) paraproteina monoclonale >3.0 g/dLe/o plasmacellule clonali midollari >10% Non CRAB Non sintomi • MIELOMA MULTIPLO SINTOMATICO • paraproteina monoclonale in siero/urine plasmacellule clonali midollari plasmacitoma • presenza di CRAB • MGUS Caso clinico • • • • • • • • Sesso: Maschio 70 anni APR: non patologia significativa APP: riscontro occasionale di - proteine totali 7,9 g/dl - gammaglobuline 19% - presenza di sospetta componente monoclonale - obiettività negativa • Quali esami richiedo in prima • battuta ? • Controllo esami precedenti (vecchie • elettroforesi) • Immunofissazione siero • Immunofissazione urine diagnosi Ulteriori indagini necessarie • • • • • • • Emocromo Creatinina Calcemia Beta2microglobulina Dosaggio immunoglobuline Dosaggio proteinuria 24 h …..?………….. Elettroforesi proteinuria..…?……………… Ecco i Dati di laboratorio e clinici • • • • • • • I.F.siero: IgA Lambda I.F.urine: negativa Emocromo: Hb 14,5 g/dl; PLT 230000/mmc; GB 7700/mmc; formula N49 E1 B0 L45 M5 Creatinina, calcemia, beta2microglobulina: n.n. IgG 1260 mg/dl- IgA 648 mg/dl- IgM 51 mg/dl Obiettività clinica: non significativa Cosa faccio??? • • • • • • • Valuto entità picco quando c’è il tracciato Valuto la presenza di sintomi CRAB: ipercalcemia insufficenza renale anemia dolore osseo Valuto criteri di gravità • RX scheletro: quando, come e perche??? • cranio, rachide, bacino, omeri, femori, emicostati??? • Non lo eseguo perché paziente non sintomatico • • • • • Opportuno ricontrollo degli esami a 4 mesi 1:emocromo 2:elettroforesi sieroproteica 3:creatinina 4:calcemia • Se sovrapponibili: • Diagnosi di MGUS IgA lambda • controllo semestrale per 2 anni • poi ogni anno: • Elettroforesi, Emocromo, Creatinina, Calcemia, • Immunofissazione su urine • CRITERI DI ALLARME • Aumento del picco elettroforetico • Comparsa di sintomi • Comparsa di anomalie bioumorali OBIETTIVI FUTURI • CONDIVISIONE DEL PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO DELLE LEUCEMIE LINFATICHE CRONICHE E DELLE SINDROMI MIELODISPLASTICHE.