Un viaggio attraverso a cura di Daniela, Eleonora e Andrea Ci sono immagini ,costituite da forme che al nostro occhio sono piacevoli,e altre del tutto differenti.ci sono anche delle immagini capaci di trasmettere con grande immediatezza, mantre altre hanno bisogno di essere osservate con attenzione. L’occhio ,occorre ire che “legge” in modo completamente diverso un testo scritto da un’immagine. Nel 1° caso,quando leggi un testo bisogna scorrere lentamente le righe ; mentre nel 2° caso abbiamo dapprima una visione d’insieme e successivamente ci soffermeremo sui dettagli. Fissate la crocetta nera al centro dell'immagine e sorvegliate, con la coda dell'occhio, i pallini rosa. Dapprima noterete che c'è un pallino verde che traccia un cerchio saltando da un pallino rosa all'altro. Poi vi accorgerete che i pallini rosa scompaiono del tutto, ricomparendo soltanto se spostate lo sgurdo. Cosa sta succedendo? Semplice: in caso di colori fortemente contrastanti, come il rosa molto carico dei pallini, se tenete fisso lo sguardo, i "sensori" (coni e bastoncelli) sulla retina si sovraccaricano e dopo un po' smettono di trasmettere informazioni al cervello, un po' come ci si abitua a un odore o un sapore e dopo un po' non lo si sente più. Il cervello "riempie" i buchi lasciati dai sensori addormentati usando il colore circostante (il grigio). L'illusione dei pallini rosa è ottenuta tramite un'animazione GIF. L'immagine qui sotto, invece, non è animata: è un'immagine statica, anche se i vostri occhi (o più propriamente, il vostro cervello) insistono nel dirvi che quei serpentelli avvolti a spirale stanno ruotando: • La percezione visiva può essere oggetto di studio per • • • una valutazione dei sistemi visivi e dei meccanismi sinaptici coinvolti nella funzione visiva; Gli errori nella percezione di forme, colori, linee e movimento sono stati valutati secondo approcci semiquantitativi ed alle volte quantitativi; La base neuro-fisiologica di tali anomalie è stata descritta da molti autori secondo differenti modelli statistici e matematici. Alcune combinazioni di figure incomplete sono in grado di dare luogo a contorni chiaramente visibili, inesistenti, che sono una creazione del nostro sistema visivo. • • • La linea ed il contorno vengono definiti come il correlato fenomenico psicofisico di un brusco dislivello doppio. Le linee amodali ed i contorni virtuali rappresentano una anomalia che evidenzia la complessità del sistema. Tre punti vengono spontaneamente organizzati in un triangolo, mentre insiemi di punti più complessi vengono percepiti via via come linee ondulate o spezzate che pur non essendo viste sono fenomenicamente presenti. Le superfici anomale possono entrare in gioco in illusioni ottiche più complesse come l'illusione di Ponzo per cui la linea più vicina al vertice di un triangolo viene percepita come più lunga rispetto ad una uguale linea prossima al centro geometrico della figura piana, anche quando essa sia virtualmente prodotta con l'ausilio dei cosiddetti angoli inducenti. Sia le linee che le superfici inducenti risultano la conseguenza della tendenza spontanea percettiva al completamento amodale, indipendentemente dall'azione da parte di cosiddetti contours discriminators ovvero di fenomeni di contrasto di chiarezza; né la regolarità geometrica risultano condizioni essenziali delle figure inducenti e dei contorni generati: di fatto è nella definizione psicofisica dei termini di completo, incompleto e lacuna che consiste la problematica della definizione dei processi alla base della generazione di queste figure virtuali. Pur non disponendo di un otturatore, gli oggetti in movimento non appaiono sbiaditi e confusi perché il funzionamento del sistema visivo non è assimilabile in senso stretto a quello di una macchina fotografica bensì ad un sistema raffinato di integrazione che avviene secondo precisi algoritmi. Studi sulla percezione del movimento in cui continui cambiamenti figurativi (di forma e dimensioni) sono presentati in assenza di indizi tridimensionali di profondità hanno dimostrato incontro-vertibilmente che il sistema visivo riesce ad astrarre spontaneamente le invarianze relazionali nel flusso ottico ed a costruire la percezione di oggetti rigidi che si muovono in uno spazio tridimensionale: in particolare, continue trasformazioni prospettiche di oggetti immobili evocano sempre la percezione illusoria di oggetti in movimento di forma e grandezza costanti. Il sistema visivo astrae dunque una serie gerarchica di sistemi di riferimento e di movimento attraverso un procedimento che è stato definito: analisi percettiva vettoriale e che è stato riferito al cosiddetto principio della relatività percettiva. Il senso della vista e i meccanismi della visione umana esercitano perciò una grande influenza nella nostra vita quotidiana. A tal proposito è anche dimostrabile che lo studio delle illusioni ottiche e delle curiosità percettive non è fine a sé stesso, così come non lo è d'altra parte lo studio di paradossi. Infatti, facendo alcuni esempi, notare come questa possa avere risvolti pratici osservando le due matite riprodotte in figura. Applicazioni pratiche di tali fenomeni e ricerche si trovano, ad esempio in architettura e nelle progettazioni delle macchine e degli ambienti lavorativi, tesi magari, in casi particolarmente critici, ad evitare pericolose illusioni ottiche durante operazioni complesse e rischiose. Un altro esempio applicativo può trovarsi nel design e nella moda, come il caso delle sagome riprodotte in figura e che rappresentano una figura umana tratteggiata rispettivamente con linee orizzontali e linee verticali (nel primo caso la persona rappresentata sembra più formosa, ma si tratta di un falso, un falso illusorio, un... falso grasso). Ma esiste anche un notevole caso naturale in cui i sensi ci ingannano: si tratta del ben noto fenomeno del mimetismo animale, la cui versione applicativa tecnologica consiste nella realizzazione di strutture mimetiche (abbigliamento, rivestimenti di macchinari, ecc.) nel settore militare. Altre applicazioni possono riguardare il miglioramento della leggibilità dei testi scritti (come per esempio l'utilizzo di carta a bande alternate colorate o carta di colore notevolmente discostante dal colore dei caratteri stampati).