A r m i sp o r t i v e Balistica dell’aria compressa 40 Joule d’aria L o scorso mese di dicembre abbiamo posto a confronto due noti prodotti nella gamma Field Target calibro 5,5 mm, caratterizzati dal rappresentare un target commerciale diverso per requisiti e finalità. La Air Arms è una carabina di impianto tradizionale, idonea a usi variegati, ivi compresi quelli ludici, di prezzo molto più accessibile, quindi destinata ad una gamma di acquirenti piuttosto vasta. Il prodotto Steyr, come consuetudine della ditta austriaca, è invece una carabina più raffinata e ricercata nei materiali, più tecnologica nell’immagine e maggiormente mirata ad attività agonistiche. A parte comunque le differenze estetiche, di materiali impiegati e di impostazione generale, sostanzialmente le due armi in questione differiscono per quattro elementi tecnici fondamentali: lo scatto (quello della Steyr è decisamente da gara); la soluzione adottata per il serbatoio d’aria (amovibile nella Steyr, fisso nella Air Arms); le peculiarità della volata (la Air Arms ha un efficiente sistema di recupero dell’aria in volata che determina una notevole discrezione nello sparo) e la possibilità o meno di regolazione della potenza (la Air Arms vanta un dispositivo molto semplice, che consente di regolare in modo continuativo la quantità di aria immessa a propulsione, quindi la velocità del pallino). Tralasciando comunque gli aspetti strutturali e meccanici delle due armi, già visti nella precedente puntata, vediamo di focalizzare l’attenzione di questo scritto sulle peculiarità balistiche delle stesse, intendendo come tali la velocità (quindi l’energia) impartita ai proiettili, la costanza nell’ambito dell’autonomia In questo secondo articolo vediamo alcuni dati prestazionali e alcune curiosità sulle potenzialità delle armi ad aria compressa calibro 5,5 mm ad alta potenza. Non siamo ancora ai livelli delle .22 anulari, ma il divario prestazionale si sta decisamente assottigliando… di Paolo Romanini Pallini sparati e recuperati in cotone, da sinistra: H&N Rabbit Magnum e H&N Barracuda Match sparati in S400 Air Arms. A destra gli stessi pallini sparati in Steyr LG100 di ognuna di esse, la precisione alle distanze di 50 e 100 metri, cogliendo l’occasione per testare anche un buon numero di pallini, sia di tipo convenzionale sia di tipo “speciale”, cioè allestiti con materiale diversi e dotati di finalità particolari. I pallini utilizzati Abbiamo impiegato una decina di tipi di pallini, tradizionali e non. Si va dai leggerissimi Elko HVFP (Hyper Velocity Field Pellets) di 11,5 grani, ai pesantissimi H&N Rabbit Magnum II da 24,5 grani. Chiariamo che immediatamente è risultato chiaro quale fosse, per ambedue le armi, il prodotto più congeniale alla precisione: il pallino H&N Barracuda Match che, come vedremo, ha fornito a tutte le distanze la migliore precisione. Rigature e dinamica Per la rigatura solo una precisazione: ambedue le armi impiegano canne rigate con 12 principi ad andamento elicoidale destrorso. L’unica differenza sta nella larghezza di solco (solco sul proiettile, quindi pieno di rigatura) adottato: la Air Arms mostra un pieno largo 0,45 mm, mentre quello della Steyr è un po’ più largo: 0,60 mm. Le Armi e Munizioni|129 A r m i sp o r t i v e Pallino H&N Barr. M Jsb Killfield RWS Diabolo JSB Exact H&N Crown Napier P.H. H&N Rabbit II ELKO HLRP ELKO HVFP JSB Predator V3 Air Arms E3 V3 E3 250 274 292 276 262 278 217 253 301 260 43 39 38 39 40 39 38 35 33 36 Steyr 260 280 291 283 270 282 225 260 302 268 46 40 38 41 42 40 40 37 33 39 Tetra Pack da 1 litro pieno d’acqua colpito da un pallino Barracuda Match a 285 m/s. Si noti la discreta dose di energia trasferita al liquido che viene proiettato all’esterno anche dal tappo superiore. Il contenitore, piuttosto robusto, ha subito anche un notevole squarcio in prossimità dell’uscita del pallino misure sono state riscontrate sui pallini mediante microscopio a reticolo misuratore. Altro dettaglio che emerge dall’osservazione della rigatura (e non solo di quella di queste armi, ma di tutte quelle ad aria compressa e di tutte le fatture e marche, anche le più blasonate) è la quasi totale mancanza di finitura e lappatura dei letti di riga. A differenza di quanto oggi accade nelle armi da fuoco, le tracce dell’utensile sono sempre evidentissime e non si nota alcuna azione di finitura delle superfici. Questo particolare è ben noto a chiunque abbia eseguito indagini comparative su pallini sparati in queste armi, anche in calibro 4,5 mm. C’è chi sostiene che ciò sia voluto, al fine di rende più grippante l’unione tra piombo e canna, riducendo così l’eventualità di effetti “slippage”: non saprei dire se ciò corrisponde al vero, ma certamente tutto ciò avrà certamente una giustificazione logica. Abbiamo sviluppato queste prove al fine di verificare le prestazioni e la costanza nelle varie fasi di caricamento della bombola. Sebbene ambedue le Pallino Peso g –(grs) H&N Barracuda Match JSB Killfield RWS Diabolo JSB Exact H&N Crown Magnum HP Napier Power Hunter H&N Rabbit Magnum II ELKO HLRP ELKO HVFP JSB Predator 1,37(21) 1,03 (15,9) 0,90 (13,9) 1,03 (15,9) 1,17 (18,06) 1,00 (15,4) 1,60 (24,7) 1,10 (17) 0,75 (11,5) 1,03 (16) 130|Armi e Munizioni carabine lavorino sostanzialmente in precamera, un po’ di differenza al variare delle pressioni si riscontrano, ma sono obiettivamente di modesta entità e hanno pochissimo riscontro I pallini di struttura convenzionale utilizzati nella prova, da sinistra RWS Diabolo, JSB Killfield, Napier Power Hunter, JSB Exact, H&N Barracuda Match, H&N Crown Magnum, H&N Rabbit Magnum Balistica dell’aria compressa Da sinistra Elko HVFP, JSB Predator e ELKO HLRP, sparati in S400. Notare che il pallino HLRP ingaggia la rigatura sia anteriormente che posteriormente (come tutti i “Diabolo”), mentre l’AVFP non mostra contatti anteriori coerenti Particolare dei solchi conduttori rilevati sul Barracuda Match sparato in S400: si notino i letti di rigatura ricchi di microprofili a denotare la scarsa finitura dell’anima, particolare comune a tutte le carabina ad aria compressa comprese quelle calibro 4,5 da gara nella precisione intrinseca dell’arma. La tabella qui riportata mostra le velocità rilevate al cronografo Oheler 43, sparando con volata posta a 3 metri dal primo detector della barriera. Come specificato in didascalia i valori riportati sono relativi alla media di 5 colpi per ogni pallino mantenendo il valore della pressione dell’aria a circa 150 bar in ambedue le carabine: quindi un valore all’incirca medio di caricamento. Come si vede la Air Arms, fatta ecLe due carabine oggetto della prova, qui fotografate sulla rastrelliera del poligono di Pellegrino Parmense. Ben visibili le diverse destinazioni d’uso Armi e Munizioni|131 A r m i sp o r t i v e Confezione di Elko Hiper Velocity da 11,3 grani. Poco precisi in ambedue le armi Effetti su lattine di Coca Cola piene d’acqua provocati dall’impatto di un pallino JSB Exact (a sinistra) e da un RWS Diabolo (a destra). Ambedue sono fuoriusciti posteriormente cezione per i Diabolo RWS, riesce a spingere i pallini a qualche metro al secondo in più rispetto alla Steyr: sul piano pratico comunque il divario è trascurabile, anche in relazione alle relative energie sviluppate. Proprio in relazione a questo fattore notiamo che a 2 metri dalla volata e con soli 150 bar di pressione, ambedue le carabine sono perfettamente in grado di mantenere il livello di circa 40 Joule con parecchi pallini, cosa indubbiamente meritoria. Facendo ora riferimento alla relativa tabella, vediamo i risultati della Deviazione Standard ricavati su 50 colpi sparati con la Air Arms S400 partendo con bombola carica a 200 bar e sparando 50 colpi. La SD è espressa sia a settori di 10 colpi cadauno, sia per la serie centrale che va dall’11° al 40° colpo. I valori espressi questa volta sono delle V0. Parallelamente abbiamo testato la Steyr su 30 colpi, sempre utilizzando pallini JSB Killfield da 1,03 grammi. Si notino gli ottimi valori di SD in amImpatti su plastilina di alcuni pallini, dall’alto Helko HVFP, Helko HLRP, H&N Barracuda Match e RWS Diabolo 132|Armi e Munizioni Confezione di Elko Heavy Long Range Pellets da 16,7 grani: buona precisione bedue i prodotti, sia se calcolati nei singoli settori (ovviamente in questo caso i valor sono inferiori), sia se calcolati su una gamma di colpi più ampia. Relativamente a questo parametro vediamo emergere la Steyr, che presenta una maggiore costanza, anche se, come vedremo, ciò non ha alcuna influenza sulla composizione e ampiezza delle rosate. Necessita ora una breve puntualizzazione sulla curva di andamento velocitario del pallino al variare della pressione della bombola. Si noterà infatti che nella Air Arms, partendo da bombola carica (200 bar), i primi colpi non Balistica dell’aria compressa esprimo la velocità massima bensì una velocità inferiore, che nel breve volgere di qualche colpo aumenta raggiungendo valori di vertice attorno ai 180 bar di pressione, per poi stabilizzarsi per un certo tratto (generalmente all’incirca tra il 10° e il 35° colpo) per iniziare di nuovo a decrescere quando ci si avvicina ai bassi valori pressori. Ovvio che la fase di riduzione della velocità è perfettamente intuitiva e non necessita di alcuna spiegazione, mentre più strana è la fase ascendente tra il primo colpo (bombola completamente carica) e il 13-14° colpo, nonostante il contemporaneo abbassamento della pressione. Ciò è dovuto allo specifico sistema di scatto dell’arma che, in sintesi, funziona come segue: premendo il grilletto si libera una piccola massa battente all’azione di una molla elicoidale deputata a spingere la medesima conto l’incudine della valvola dell’aria. L’impatto della massa determina l’apertura impulsiva della valvola stessa la quale nel tempuscolo di apertura consentirà ad un dato quantitativo di aria di affluire in canna al fine di essere utilizzata quale propulsore per il pallino medesimo. La quantità di aria fuoriuscente durante questa fase, a parità di regolazione volontaria, dipenderà dall’entità del Sezione di cavità prodotta da pallino JSB Predator in plastilina: notare la rigatura trasferita dal pallino sulle pareti del tramite tempuscolo di apertura della valvola, apertura alla quale contrasta la pressione presente all’interno della bombola che preme in senso inverso. Per questo motivo inizialmente, quando la pressione in bombola è molto elevata, si ha un’apertura più repentina e di conseguenza una minore fuoriuscita di aria allo scatto; dopo alcuni colpi la pressione scende a regimi che consentono l’ottimale apertura della valvola e il sistema si stabilizza. Come si vedrà queste variazioni dinamiche, molto contenute, risultano irrilevanti nella formazione delle rosate, anche alle massime distanze. Pomodoro perino colpito da pallino H&N Barracuda Match a 250 m/s sparato dalla Steyr LG100 Armi e Munizioni|133 A r m i sp o r t i v e Andamento velocitario di 50 colpi sparati con S400 Air Arms impiegando pallini JSB Killfield, partendo con serbatoio caricato con una pressione di 200 bar Confezione di pallini JSB Predator: hanno conformazione Diabolo con punta in materiale sintetico: ottimo prodotto Sezione di cavità in stucco evidenziate in rosso dei pallini (da sinistra): Elko HVFP, H&N Barracuda Match, Elko HLRP e RWS Diabolo ti per la bisogna, specialmente se usati con buona luminosità ambientale. A 100 metri le due carabine raggruppano ancora benissimo: le rosate (di 5 colpi) che abbiamo ottenuto, sempre usando i pallini H&N Barracuda Match (di cui pubblichiamo due esempi), fanno registrare diametri compresi tra i 50 e i 60 mm. Va detto che purtroppo le prove sono state eseguite Rosate Per quanto attiene a queste ultime i risultati, con i pallini giusti, sono andati oltre ogni rosea previsione. I risultati migliori, con ambedue le armi, li abbiamo ottenuti sparando i pallini Haendler & Nathermann tipo Barracuda Match. Questi “extra heavy” sono risultati veramente portentosi: a 50 metri, con ambedue le armi, hanno fatto rosate di 5 colpi di circa 15x11-12 mm, sparando ovviamente con arma in appoggio anteriore e posteriore, attrezzate con ottica NC Star 6-24x50 (la Steyr) e Optisan 4-16x50; strumenti di non certo eccelsa fattura, ma sufficienL’ effetto coreografico causato dal transito di un pallino JSB Killfield attraverso una tavoletta di plastilina gialla 134|Armi e Munizioni Balistica dell’aria compressa 1 2 3 5 4 6 7 1) 5 colpi 50 metri Air Arms S400 con H&N Barracuda Match; 2) come precedente con Steyr LG100; 3) 5 colpi 50 metri Steyr LG100 con JSB Predator; 4) 6 colpi 50 metri Air Arms S400 con H&N Rabbit Magnum cilindro-ogivali; 5) 7 colpi 100 metri con AIR Arms S400 e pallini H&N Barracuda Match; 6) 5 colpi 100 metri Steyr LG100 con H&N Barracuda Match; 7) 5 colpi 50 metri con ELKO HLRP Steyr LG100; 8) 4 colpi a 50 metri con ELKO HVFP Air Arms S400: questa è la peggior rosata eseguita (la Steyr ha fatto all’incirca altrettanto): 150xh220 mm a 50 m!! in presenza di un impietoso vento laterale che certamente non ha aiutato i risultati. Esse possono quindi essere considerate molto realistiche, e comprendono l’incidenza di fattori ambientali non favorevoli, in mancanza dei quali, certamente, avremmo ottenuto risultati ancora migliori. Comunque sia già questo risultato può essere considerato ottimo per armi ad aria compressa alla non trascurabile distanza di 100 metri: 5- 6 centimetri corrispondono, per capirci, alle dimensioni di un passero! Tutti gli altri pallini, come anticipato, forniscono risultati peggiori: se i “Barracuda Match” hanno eccelso per preci- sione, un altro prodotto della H&N ha fatto la figura peggiore, in ambedue le armi: parliamo dei “Rabbit Magnum II”, pallini di forma cilindro-ogivale (simili ai proiettili da pistola), molto pesanti (quasi 25 grani), con i quali è veramente difficile colpire qualcosa: a 50 metri questi pallini, sparati nella S400, hanno formato una rosata di 110xh65 mm, sempre con arma in appoggio; più o meno stessi risultati con la Steyr. Peggiori di questi solo i leggerissimi Elko Hiper Velocity Field Pellets (0,72 grammi), che però appartengono alla serie per così dire speciale, che alla stessa distanza hanno raggruppato in 220xh150 mm! Questi infatti, privi di 8 piombo, sono allestiti con una parte anteriore in alluminio a forma ogivale acuta e un corpo cilindrico in materiale plastico di colore verde. Sempre della stessa ditta, risultati molto migliori in fatto di precisione ha dato la versione pesante, denominata “Heavy Long Range Pellets”: questi pesano 1,10 grammi e pur essendo costruiti con gli stessi materiali, presentano un impianto un po’ diverso. La parte anteriore in lega d’alluminio non è ogivale bensì conica e appuntita e presenta un tratto cilindrico a guisa di corpo, dotato di una corona in risalto nell’inserzione corpo-punta. A nostro avviso è proprio questo dettaglio, unitamente Armi e Munizioni|135 A r m i sp o r t i v e Grafico delle deviazioni standard registrate nelle serie di tiri, suddivise per segmenti di 10 colpi e nel segmento centrale di 30 colpi. La parte a sinistra si riferisce alla S400, quella a destra, sviluppata su 30 colpi, alla LG100 al maggior peso, che rende estremamente migliore questo pallino rispetto alla versione leggera. Osservando infatti i pallini recuperati in cotone, si nota immediatamente che la versione HLRP ingaggia la rigatura con decisione anche sulla corona anteriore, mentre la versione HVFP presenta segni, anche se modesti, di sbandamento anteriore e ingaggio deciso solo posteriormente sulla plastica. Questo delle due “corone” di ingaggio è un aspetto molto importante nelle armi ad aria compressa, concepite per sparare proiettili a forma biconica. Le prove descritte in questo articolo, seppure nella loro modestia e incompletezza, hanno fornito almeno tre decise indicazioni in tal senso. Quella test’è citata, il pessimo risultato dei “Rabbit Magnum” di forma clindro-ogivale, l’ottimo risultato fornito dai “Predator” della JSB, di cui ancora non abbiamo parlato. Questi Il sistema di percussione della S400, a destra la massa battente su molla che agisce sulla valvola provocando la fuoriuscita dell’aria dalla precamera 136|Armi e Munizioni pallini infatti, di forma tradizionalmente biconica, sono costituiti da un corpo in piombo tipo Diabolo, sul quale è stato inserita una punta conica in materiale plastico tenace di colore rosso. Questa conferisce al proiettile una buona capacità di penetrazione, mantenendo però un impianto tradizionale, quindi un contatto con la canna sulle due classiche corone anteriore e posteriore. Le prove di rosata hanno infatti confermato una buona capacità di concentrazione di questi pallini in ambedue le armi: certo non siamo al livello dei Barracuda Match, ma per un pallino di questa fattura, con punta in materiale sintetico, raggruppare in 30 mm a 50 metri (5 colpi) non è niente male e gli ha permesso di superare gli altri allestimenti “speciali”. Come mostra l’immagine della sezione del suo transito in plastilina, risulta palese il suo efficace lavoro terminale, grazie alla persistente azione della punta e dell’effetto massivo iniziale prodotto dalla conformazione tipo “semi wadcutter” data dal gradino tra punta e ghiera anteriore; particolare che si accentua all’impatto. Nella fase iniziale della penetrazione, in fatto di incisività terminale, esso è superato solo dal tradizionale Diabolo RWS, grazie al minor peso di quest’ultimo, dunque della sua velocità, unita al minor coefficiente balistico. Questo però, come mostrano le immagini, si deforma vistosamente, schiacciandosi a mo’ di disco. Questa “supremazia” poi è limitata alle brevi distanze, in quanto il Predator, dotato di un c.b. Il pallino ha appena attraversato una barretta di plastica, ricavata dai deflettori dei parapalle dei poligoni per frenare i proiettili: notare il fenomeno di sfilacciamento che segue il pallino Balistica dell’aria compressa nettamente migliore, è in grado di mantenere maggiore dinamica alla distanza. Aspetti terminali Evoluzione dell’effetto provocato da un pallino cal 5,5 mm a 270 m/s sparato attraverso l’orifizio anteriore di un tubetto di dentifricio. Il alto la prima fase con l’inizio del rigonfiamento, al centro la rottura del tubetto plastico, qui sopra l’effetto “pirotecnico” finale Le immagini dei fenomeni terminali che corredano questo articolo sono state eseguite per scopi essenzialmente ludici e per fornire al lettore qualche piacevole e curioso particolare che descrivesse l’agire dei pallini sui bersagli. Oltre al sempre piacevole effetto di “congelamento” del movimento, che consente di ammirare manifestazioni fisiche di trasferimento energetico che altrimenti non sarebbero visibili ad occhio nudo, alcuni impatti possono anche rappresentare motivo di riflessione. Ovviamente non vi è nulla di scientifico in quanto manca la parametrazione di base riferita sia ai bersagli che ai proiettili, ma queste illustrazioni sono sufficienti a mostrare, sia pure in modo arbitrario, la presenza degli effetti energetici a carico dei bersagli vocati in tal senso, come il frutto e il tubero, il Tetra Pack pieno di acqua, il tubetto di dentifricio (che esplode in una affascinante coreografia astratta). Anche gli effetti pressori registrati dalle lattine piene di liquido indicano, sempre arbitrariamente, la capacità di lavoro terminale dei Diabolo .22 e dei 40 Joule di energia che essi mettono a disposizione. Per inciso, riguardo a questi ultimi bersagli, chiarisco che, come è intuibile osservando le fotografie, lo squarcio è relativo al punto di ingresso del pallino, che lì agisce con maggiore incidenza grazie alla sua ancora elevata velocità. Nondimeno riesce ad uscire posteriormente. Armi e Munizioni|137 A r m i sp o r t i v e Pallino H&N Barracuda Match sparato in Steyr LG100 poco prima di colpire una carota (sopra) e qualche tempuscolo dopo l’impatto: notare la non trascurabile cessione energetica Conclusioni Che dire di questa tipologia di armi ad aria compressa ad alta potenza? Prima di tutto va detto che la dizione “Alta Potenza” qui è ovviamente usata in senso relativo: cioè queste carabine sono tali in rapporto a questa categoria di armi e non certamente rispetto alle armi da sparo in genere. Ciò, avrete capito, ad uso e consumo dell’intellighenzia ministeriale: visto quello che partoriscono quotidianamente è bene non dar nulla di scontato. Ciò premesso, diciamo che allo stato attuale dello sviluppo delle armi ad A.C., il calibro 5,5 si è dimostrato un buon compromesso tra precisione intrinseca e potenzialità: quaranta e passa joule cominciano a rappresentare un discreto livello energetico e i pallini di questa mole mostrano buona incisività terminale mantenendo ottima precisione, anche a distanze ragguardevoli. Le concentrazioni che avete visto sia a 50 che a 100 metri non sono niente male; se a ciò aggiungiamo che tali prestazioni sono state ottenute in condizioni non ottimali, con ottiche modeste e, soprattutto, con tiratore (lo scrivente) non certo di gran pregio, le performance di questi prodotti acquistano ancora maggior pregio. Esse comunque possono dare una chiara idea di quanto si può spremere in un uso reale delle stesse. Le prove hanno poi evidenziato che i risultati migliori continuano a ottenersi con pallini tipo “Diabolo”: la brutta performance dei 138|Armi e Munizioni Da sinistra JSN Exact e RWS Diabolo sparati: notare il rigonfiamento della “gonna” di quest’ultimo in rapporto al pallino integro, fenomeno non presente nel prodotto JSN causa la differente conformazione della struttura di base cilindro-ogivali Rabbit Magnum II si commenta da sola, nonostante siano essi prodotti provenienti da una ditta blasonata (la H&N appunto). Anche nei pallini in alluminio e plastica della Elke, si è visto che la versione HLRP a dop- Balistica dell’aria compressa Steyr LG100 allestita con slitta e ottica. é risultata molto confortevole la larga manetta di armamento dell’otturatore pio contrasto (come i Diabolo) ha dato risultati decisamente migliori rispetto la versione HVFP: esiti intuitivamente non giustificati dal solo maggior peso dei primi. Riguardo all’aspetto energetico sviluppato da questi pallini, ottenuto con velocità dell’ordine dei 290 m/s, non può che notarsi un notevole affinamento delle tecniche di propulsione messe a disposizione da queste carabine, che se fosse lecito, potrebbero tranquillamente essere impiegate per la caccia di volatili e animali fino alla mole di una lepre, a distanze ragguardevoli. Si consideri che durante le prove di rosata a 100 metri, la stragrande maggioranza dei pallini perforavano il compensato da 8 mm sul quale erano posti i bersagli e a 25 metri i pallini trapassavano senza problemi oltre 3 cm di legno truciolato a media densità! Per tirare le somme, queste armi non vanno prese sotto gamba: come abbiamo anticipato nel sommario, esse non sono delle calibro 22 a percussione anulare, ma il divario rispetto alle potenzialità balistiche di queste ultime si sta drasticamente riducendo. Si ringrazia l’amico Andrea Turchi per aver messo a disposizione il poligono di Pellegrino Parmense per le prove. Effetto provocato da un pallino H&N Barracuda Match a 250 m/s contro tre matite colorate. La robusta struttura del pallino consente di tranciare i tre bersagli posti in serie Armi e Munizioni|139