Scuola Estiva di Fisica Tecnica 2008
Benevento, 7-11 luglio 2008
termofisica dell’involucro edilizio
L’attivazione della massa e i materiali a cambiamento di fase per l’involucro edilizio
opaco: presentazione di risultati di simulazioni numeriche e analisi critica di esiti
sperimentali
Parte Prima
prof. Paolo Principi,
Dipartimento di Energetica
Università Politecnica delle Marche
[email protected]
si
bi
le
se
n
se
ns
ib
ile
latente
Solido
Passaggio di fase
Liquido
Energia termica
materiali di origine naturale o artificiale i cui punti di
fusione possono essere fissati a temperature vicine a
quelle di comfort.
Materiali a cambiamento di fase
Phase change materials (PCMs)
Si possono sfruttare come accumulatori di
energia durante il passaggio di fase.
inorganici
sali idrati
organici
paraffine
acidi grassi
applicazioni in edilizia
assorbimento
di energia
PCM
Inserito nella
parete
LIQUIDO
SOLIDO
rilascio di
energia
Ciclo giornaliero
materiali a cambiamento di fase – applicazioni
_ Superfici interne
- incremento della massa termica
- riduzione delle oscillazioni di temperatura
- riduzione dei consumi per la climatizzazione
- incremento del comfort microclimatico
_ Superfici esterne
- riduzione dei carichi termici estivi
- sfasamento del flusso termico
- riduzione delle oscillazioni di temperatura
- incremento del comfort microclimatico
- riduzione dei consumi per la climatizzazione
_ Passive solar wall
- incremento dei guadagni termici
- riduzione dei consumi per la climatizzazione
altre applicazioni
ƒ ingegneria
aerospaziale
ƒ contenitori per medicinali ed alimentari
ƒ vestiario per usi speciali
applicazioni in edilizia
ƒsottopavimento
ƒ scambiatori di calore
ƒ murature
confronto dei PCM con altri materiali utilizzati nelle costruzioni
nella capacità di accumulare energia termica
250
KJ/Kg
200
150
Acqua
Pietra
Legno
100
Plastica
Paraffina - cera
50
0
Classificazione dei Materiali in Passaggio di Fase
classificazione dei materiali in passaggio di fase
PCM
paraffine
organici
non-paraffine
sali idrati
inorganici
metalli
organici-organici
eutettici
organici-inorganici
inorganici-inorganici
Caption. Arial 14
paraffine
composti organici che a temperatura ambiente si presentano con una
consistenza simile a quella della cera, caratterizzati da una struttura
molecolare lineare a catena con una serie di branchie
contengono in esse una componente maggiore degli alcani caratterizzati da
una formula
CnH2n+2
che normalmente rappresentano una parte che va dal 75 % al 100 %
paraffine
il punto di fusione cresce al crescere del numero di atomi di carbonio
le sostanze aventi alcani contenenti 14-40 atomi di carbonio presentano
punti di fusione che vanno dai 6°C ai 80°C
sali idrati
composti della famiglia degli inorganici, sono caratterizzati da una formula
chimica del tipo
M nH2O
dove M sta ad indicare un composto inorganico
punti di fusione vanno dallo 0°C ai 120°C
il costo risulta essere spesso molte volte inferiore a quello delle paraffine.
sali idrati
Uno dei sali idrati maggiormente utilizzati nelle varie applicazioni è il sale
Na2SO4 10 H2O
cioè il solfato di sodio decaidrato, chiamato comunemente sale di Glauber dal
nome del suo scopritore Johann Rudolf Glauber (1604-1668)
presenta un punto di fusione pari a 32,4 °C
eutettici
sono miscele di diverse sostanze il cui punto di fusione è inferiore a
quello delle singole sostanze stesse.
Facendo una miscela di questo tipo si ha il vantaggio ottenere punti di
fusione diversi da quelli dei materiali originari
miscele senza problemi di supercooling o stato liquido incongruente
materiali reperibili in commercio
organici
vantaggi
svantaggi
•Semplici da usare
•Non corrosivi
•No a fenomeni di
ƒIn genere più costosi
ƒPiù basso valore del calore latente
ƒSpesso campo di fusione allargato
ƒAlto valore di variazione di volume in
sottoraffreddamento
•No ad agenti di nucleazione
•Riciclabili
sali
idrati
•In genere economici
•Buon valore di calore latente
•Elevata conducibilità termica
•Valore fisso di temperatura di
passaggio di fase
•Non infiammabile
•Biodegradabile e riciclabile
cambiamento di fase
ƒPossono essere combustibili
ƒPossibili reazioni con il calcestruzzo
ƒbisogno di accurata preparazione
ƒBisogno di additivi per stabilità a lungo
termine
ƒProne al sottoraffreddamento
ƒPossibilità di corrodere alcuni metalli
Un PCM per essere ben adattabile in un edificio dovrebbe rispondere a
diverse categorie di requisiti
ƒrequisiti termodinamici
ƒrequisiti chimici
ƒrequisiti economici
requisiti termodinamici
•punto di fusione compreso in un particolare intervallo di temperature
•elevato calore latente di fusione per unità di massa
•elevata densità
•elevato calore specifico
•congruenza di fusione
•non sensibile cambiamento di densità nelle diversi fasi e a diversa temperatura
requisiti chimici
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
una stabilità chimica
una non decomposizione chimica del prodotto, almeno nella vita
utile di questo
non corrosività rispetto ai materiali da costruzione
non tossicità
non infiammabili
non esplosività.
requisiti economici
ƒ larga disponibilità di materiale
ƒ costi del materiale contenuti
Contenitori per Materiali in Passaggio di Fase negli usi in edilizia
GlassX
EPS
EPS
Rubitherm
Paraffine
In polvere
contenute in capsule
Sali
in polvere
Modalità di inserimento nella parete
miscela in pasta di capsule di PCM con materiali porosi come cemento o gesso
Macrocapsule PCM
Microcapsule PCM
microcapsule
Parete leggera
intonaco
Immagine al microscopio di
microcapsule di PCM miscelate
con gesso per applicazione ad
intonaco
8 μm
Calore
Densità
Intonaco di gesso
specifico
[kg/m3]
[kJ/kg K]
Convenzionale
696
1.089
10% PCM
720
1.215
16% PCM
760
1.299
20% PCM
800
1.341
30% PCM
998
1.467
Calore
Conducibilità
latente
W/m K
[kJ/kg]
0.173
0
0.187
19.3
0.192
31.0
0.204
38.9
0.232
58.3
matrici di calcestruzzo contenenti Paraffina
• Ottimo comportamento energetico
• Difficoltà di omogeneizzare il materiale durante la lavorazione
• Perdita di resistenza meccanica all’aumentare della concentrazione di PCM
• Minima resistenza al Fuoco
modalità di inserimento nella parete
Inserimento del PCM in contenitori rigidi e flessibili
polimeri
plastici
Tipologie di contenitori dei PCM per l’installazione
a parete
metallici
alluminio
acciaio
Foratura della busta
Deformazione dopo alcuni cicli
Contenitore flessibile
Aria miscelata al PCM
Segregazione del sale
Contenitore rigido
Pannelli in policarbonato
riempiti di paraffina
Stabilità nel ciclo di vita dei Materiali in Passaggio di Fase
stabilità dei PCM
Stabilità delle proprietà dei PCM dopo un numero rilevante di cicli
di passaggio di fase da solido a liquido e viceversa
ƒ
20 anni
7300 cicli
ƒ Il
maggior problema, usando sali idrati come PCM, è che la
maggior parte di essi fonde incongruentemente
ƒ la
capacità termica dei Sali puri diminuisce rapidamente da un
valore iniziale di 238 kJ/kg a quello di 63 kJ/kg dopo 40 cicli.
tecniche di misura
ƒ DSC (Differential Scanning Calorimetry)
Misura la variazione nel tempo dell’energia scambiata con il provino
di PCM.
Il risultato della misura è il diagramma energia tempo
ƒ TA (Thermal Analisys)
Misura la variazione di temperatura nel tempo del provino di PCM.
Il risultato della misura è il diagramma temperatura - tempo
Stabilità of PCM
ƒ Analisi calorimetrica per misurare le proprietà termiche del
Phase Change Material
Cicli accelerati carica-scarica per ottenere, in breve tempo, il comporamento del
PCM dopo molti cicli di fusione solidificazione
analisi al calorimetro
numero di cicli
Energia specifica [kJ/kg]
Modelli funzionali di pareti contenenti Materiali in Passaggio di
Fase
Giorno
Giorno con radiazione diretta
Accumulo dell’energia trasmessa dalla
superficie esterna verso l’interno
Uso dei PCM nelle pareti
Notte
Cessione del calore accumulato, sia
verso l’esterno che verso l’interno
> PRIMO MODELLO FUNZIONALE
1
2
3
4
1
2
3
EST
EST
GIORNO
1 – Intonaco interno
2 – Isolante termico
4
NOTTE
GIORNO: Lo strato di PCM assorbe il flusso termico
dovuto all’assorbimento della radiazione solare e alla
differenza di temperatura dell’aria
3 – starto di PCM
4 – Intonaco esterno
NOTTE: la maggior parte dell’energia termica
accumulata viene ceduta all’ambiente esterno
> SECONDO MODELLO FUNZIONALE
1 2
3
1
4 5
2
3
EST
DAY
1 – Intonaco interno
4 5
EST
NIGHT
GIORNO: Lo strato di PCM assorbe il flusso termico
dovuto all’assorbimento della radiazione solare
2 – Isolante termico
3 – intercapedine ventilata
4 – strato di PCM
5 – Intonaco esterno
NOTTE: il calore va verso la parte esterna della parete e
rimosso dall’aria all’interno dell’intercapedine
> TERZO MODELLO FUNZIONALE
1
2
3
4
5
1
2
3
1 – Intonaco interno
2 – Isolante termico
5
EST
EST
DAY
4
NIGHT
GIORNO: Lo strato di PCM assorbe il flusso termico
dovuto all’assorbimento della radiazione solare e alla
differenza di temperatura dell’aria.
3 – strato di PCM
4 – intercapedine ventilata
5 – Intonaco esterno
NOTTE: la maggior parte del calore fluisce attraverso la
parte esterna, rimosso per ventilazione naturale nella
intercapedine
Uno strato di PCM può essere introdotto nella stratificazione per aumentare l’inerzia termica del sistema
Finitura esterna
Il PCM è contenuto nell’intonaco interno
Accumula il calore quando la temperatura
dell’aria è più alta di quella di funzione
Rilascia il calore, solidificando, quando la
temperatura dell’aria è più bassa di quella di
funzione
Intercapedine aria
Strato di isolante
Strato di PCM
Lo strato di PCM all’interno del muro viene posizionato vicino ad una
intercapedine ventilata
Finitura esterna
giorno
Lo strato di PCM in un giorno caldo e con
radiazione diretta fonde ed accumula una
grande quantità di calore che altrimenti
fluirebbe verso l’interno, attraverso il muro
Strato di PCM
Intercapedine aria
notte
Lo strato di PCM solidifica e rilascia il calore
accumulato durante il giorno
La ventilazione nell’intercapedine
contribuisce ad evacuare parte del calore
Strato di isolante
Finitura interna
Lo strato di PCM all’interno del muro viene posizionato vicino allo strato
esterno
Finitura esterna
giorno
Lo strato di PCM durante il giorno fonde ed
accumula calore che altrimenti fluirebbe verso
l’interno, attraverso il muro
Strato di PCM
notte
Lo strato di PCM solidifica e rilascia il calore
accumulato durante il giorno sia verso l’interno che
verso l’esterno
Strato di isolante
Finitura interna
Pareti con diversa stratificazione a confronto
Parete di riferimento
non è presente lo strato di PCM
Parete 1
Parete con intercapedine d’aria
è presente lo strato di PCM
PCM con punto di fusione a 32°C
Spessore 3 cm
Parete 2
Parete senza intercapedine d’aria
è presente lo strato di PCM
PCM con punto di fusione a 32°C
Spessore 3 cm
Parete 3
Scuola Estiva di Fisica Tecnica 2008
Benevento, 7-11 luglio 2008
termofisica dell’involucro edilizio
L’attivazione della massa e i materiali a cambiamento di fase per l’involucro edilizio opaco:
presentazione di risultati di simulazioni numeriche e analisi critica di esiti sperimentali
prof. Paolo Principi,
Dipartimento di Energetica
Università Politecnica delle Marche
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