SUN - Dipartimento di Matematica Poligoni e Poliedri Regolari Francesco Mazzocca Facoltà di Scienze MM.FF.NN. - Piano Lauree Scientifiche - A.A.2010/11 Una considerazione di Jules Henri Poincaré (1854 - 1912) ”The mathematician does not study pure mathematics because it is useful; he studies it because he delights in it and he delights in it because it is beautiful” Poligoni regolari Poligoni DEFINIZIONE Un poligono è la regione limitata del piano delimitata da una linea spezzata chiusa. Poligoni DEFINIZIONE Un poligono è la regione limitata del piano delimitata da una linea spezzata chiusa. ESEMPI Poligoni DEFINIZIONE Un poligono è la regione limitata del piano delimitata da una linea spezzata chiusa. ESEMPI DEFINIZIONE In un poligono, i segmenti che costituiscono la spezzata chiusa si dicono lati e i punti in comune a due lati consecutivi si dicono vertici. Poligoni convessi DEFINIZIONE Un poligono è convesso se, comunque presi due suoi punti, il segmento che li congiunge è contenuto nel poligono. Poligoni convessi DEFINIZIONE Un poligono è convesso se, comunque presi due suoi punti, il segmento che li congiunge è contenuto nel poligono. ESEMPI Poligoni convessi DEFINIZIONE Un poligono è convesso se, comunque presi due suoi punti, il segmento che li congiunge è contenuto nel poligono. ESEMPI convesso Poligoni convessi DEFINIZIONE Un poligono è convesso se, comunque presi due suoi punti, il segmento che li congiunge è contenuto nel poligono. ESEMPI convesso convesso Poligoni convessi DEFINIZIONE Un poligono è convesso se, comunque presi due suoi punti, il segmento che li congiunge è contenuto nel poligono. ESEMPI convesso convesso non convesso Poligoni convessi DEFINIZIONE Un poligono è convesso se, comunque presi due suoi punti, il segmento che li congiunge è contenuto nel poligono. ESEMPI convesso convesso non convesso non convesso Poligoni convessi DEFINIZIONE Un poligono è convesso se, comunque presi due suoi punti, il segmento che li congiunge è contenuto nel poligono. ESEMPI convesso convesso non convesso non convesso DEFINIZIONE In un poligono convesso, gli angoli minori di 180◦ individuati da due lati consecutivi si dicono angoli (interni) del poligono. Poligoni regolari DEFINIZIONE Un poligono regolare è un poligono convesso che ha i lati e gli angoli della stessa misura. Poligoni regolari DEFINIZIONE Un poligono regolare è un poligono convesso che ha i lati e gli angoli della stessa misura. ESEMPI Poligoni regolari DEFINIZIONE Un poligono regolare è un poligono convesso che ha i lati e gli angoli della stessa misura. ESEMPI regolare Poligoni regolari DEFINIZIONE Un poligono regolare è un poligono convesso che ha i lati e gli angoli della stessa misura. ESEMPI regolare non regolare Poligoni regolari DEFINIZIONE Un poligono regolare è un poligono convesso che ha i lati e gli angoli della stessa misura. ESEMPI regolare non regolare non regolare Poligoni regolari DEFINIZIONE Un poligono regolare è un poligono convesso che ha i lati e gli angoli della stessa misura. ESEMPI regolare non regolare non regolare OSSERVAZIONE Un poligono può avere i lati e gli angoli della stessa misura e non essere convesso, come mostrano il secondo e il terzo esempio. Esempi di poligoni regolari Poligoni regolari Prime definizioni e proprietà Poligoni regolari Prime definizioni e proprietà • Per ogni intero n ≥ 3, esiste un poligono regolare Pn con n lati (n−gono). Poligoni regolari Prime definizioni e proprietà • Per ogni intero n ≥ 3, esiste un poligono regolare Pn con n lati (n−gono). • le bisettrici degli angoli e gli assi dei lati di Pn si incontrano in un punto, detto centro. Poligoni regolari Prime definizioni e proprietà • Per ogni intero n ≥ 3, esiste un poligono regolare Pn con n lati (n−gono). • le bisettrici degli angoli e gli assi dei lati di Pn si incontrano in un punto, detto centro. • La distanza dal centro di un lato (apotema) è il raggio della circonferenza inscritta in Pn . Poligoni regolari Prime definizioni e proprietà • Per ogni intero n ≥ 3, esiste un poligono regolare Pn con n lati (n−gono). • le bisettrici degli angoli e gli assi dei lati di Pn si incontrano in un punto, detto centro. • La distanza dal centro di un lato (apotema) è il raggio della circonferenza inscritta in Pn . • La distanza dal centro di un vertice è il raggio della circonferenza circoscritta a Pn . Poligoni regolari Prime definizioni e proprietà • Per ogni intero n ≥ 3, esiste un poligono regolare Pn con n lati (n−gono). • le bisettrici degli angoli e gli assi dei lati di Pn si incontrano in un punto, detto centro. • La distanza dal centro di un lato (apotema) è il raggio della circonferenza inscritta in Pn . • La distanza dal centro di un vertice è il raggio della circonferenza circoscritta a Pn . • Ogni angolo interno di Pn misura 180(n−2) gradi. n Poligoni regolari Prime definizioni e proprietà • Pn è simmetrico rispetto alle rette (assi di simmetria) che congiungono il centro con un vertice e il centro col punto medio di un lato (questi due insiemi di rette coincidono quando n è dispari). Poligoni regolari simmetrie TEOREMA Esistono esattamente 2n movimenti del piano che trasformano in sé un poligono regolare Pn con n lati (simmetrie di Pn ): • le n rotazioni intorno al centro di Pn di ampiezza 360 n h gradi, con h = 0, 1, 2, . . . , n − 1; • le n riflessioni rispetto agli assi di simmetria di Pn . Poligoni regolari le 16 simmetrie di un ottagono le 8 rotazioni le 8 riflessioni Poligoni regolari e gruppi diedrali OSSERVAZIONE La composizione di due simmetrie di Pn è di nuovo una simmetria. Questa operazione sull’insieme delle simmetrie di Pn • è associativa; • ha l’elemento neutro; • ogni elemento è invertibile. CONCLUSIONE La composizione dà alle simmetrie di Pn la struttura algebrica di gruppo. Questo gruppo si chiama gruppo diedrale di grado n e si denota con Dn . Poligoni regolari il triangolo equilatero e il gruppo D3 La seguente tabella di Cayley mostra gli effetti della composizione nel gruppo D3 (le simmetrie di un triangolo equilatero). R0 denota l’identità; R1 e R2 denotano le rotazioni in senso antiorario di 120 e 240 gradi. S0 , S1 , S2 indicano le riflessioni individuate dai tre assi di simmetria. Costruzione di poligoni regolari PROBLEMA (in linea di massima) Fissato un intero n > 2 costruire un poligono regolare con n lati. Costruzione di poligoni regolari PROBLEMA (in linea di massima) Fissato un intero n > 2 costruire un poligono regolare con n lati. OSSERVAZIONE Il nostro problema non è ben posto se non dichiariamo in precedenza quali strumenti vogliamo usare per queste costruzioni. Costruzione di poligoni regolari PROBLEMA (in linea di massima) Fissato un intero n > 2 costruire un poligono regolare con n lati. OSSERVAZIONE Il nostro problema non è ben posto se non dichiariamo in precedenza quali strumenti vogliamo usare per queste costruzioni. PROBLEMA Fissato un intero n > 2 costruire un n−gono regolare, avendo a disposizione un prefissato insieme di strumenti. Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) Le costruzioni di base (operazioni elementari) che si possono fare: Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) Le costruzioni di base (operazioni elementari) che si possono fare: • tracciare il segmento avente per estremi due punti assegnati; Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) Le costruzioni di base (operazioni elementari) che si possono fare: • tracciare il segmento avente per estremi due punti assegnati; • prolungare a piacere in linea retta un segmento; Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) Le costruzioni di base (operazioni elementari) che si possono fare: • tracciare il segmento avente per estremi due punti assegnati; • prolungare a piacere in linea retta un segmento; • tracciare la circonferenza con centro in un punto e passante per un altro punto. Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) Le costruzioni di base (operazioni elementari) che si possono fare: • tracciare il segmento avente per estremi due punti assegnati; • prolungare a piacere in linea retta un segmento; • tracciare la circonferenza con centro in un punto e passante per un altro punto. Non è lecito usare: Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) Le costruzioni di base (operazioni elementari) che si possono fare: • tracciare il segmento avente per estremi due punti assegnati; • prolungare a piacere in linea retta un segmento; • tracciare la circonferenza con centro in un punto e passante per un altro punto. Non è lecito usare: • la riga graduata; Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) Le costruzioni di base (operazioni elementari) che si possono fare: • tracciare il segmento avente per estremi due punti assegnati; • prolungare a piacere in linea retta un segmento; • tracciare la circonferenza con centro in un punto e passante per un altro punto. Non è lecito usare: • la riga graduata; • segnare sulla riga delle tacche; Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) Le costruzioni di base (operazioni elementari) che si possono fare: • tracciare il segmento avente per estremi due punti assegnati; • prolungare a piacere in linea retta un segmento; • tracciare la circonferenza con centro in un punto e passante per un altro punto. Non è lecito usare: • la riga graduata; • segnare sulla riga delle tacche; • usare il compasso avendone conservato l’apertura da una precedente operazione. Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) OSSERVAZIONE Le costruzioni di base che abbiamo descritto non sono altro che i primi tre postulati degli ”Elementi di geometria” di Euclide, anche se qui non si parla esplicitamente di ”riga” e ”compasso” ma si considerano in astratto punti, linee rette e cerchi. Gli strumenti classici: la riga e il compasso (Euclide, ”Gli Elementi di Geometria”, IV sec.A.C.) OSSERVAZIONE Le costruzioni di base che abbiamo descritto non sono altro che i primi tre postulati degli ”Elementi di geometria” di Euclide, anche se qui non si parla esplicitamente di ”riga” e ”compasso” ma si considerano in astratto punti, linee rette e cerchi. DEFINIZIONE Una figura geometrica è costruibile con riga e compasso se, partendo da due punti assegnati, si può ottenere mediante un numero finito di operazioni elementari. Costruzioni con riga e compasso Alcuni esempi Trasporto di un segmento su una retta 1 Asse e punto medio di un segmento Bisezione di un angolo 1 Questa costruzione autorizza ad usare il compasso avendone conservato l’apertura da una precedente operazione Problemi non risolubili con riga e compasso Tre esempi famosi Trisezione di un angolo Quadratura del cerchio Duplicazione del cubo Dante e la ”quadratura del cerchio” Ultimi 13 versi della Divina Commedia (Paradiso XXXIII, 133-145) 133 136 139 142 145 Qual è ’l geomètra che tutto s’affige per misurar lo cerchio, e non ritrova, pensando, quel principio ond’elli indige, tal era io a quella vista nova: veder voleva come si convenne l’imago al cerchio e come vi s’indova; ma non eran da ciò le proprie penne: se non che la mia mente fu percossa da un fulgore in che sua voglia venne. A l’alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e ’l velle, sì come rota ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole e l’altre stelle. Dante e la ”quadratura del cerchio” Ultimi 13 versi della Divina Commedia (Paradiso XXXIII, 133-145) 133 136 139 142 145 Qual è ’l geomètra che tutto s’affige per misurar lo cerchio, e non ritrova, pensando, quel principio ond’elli indige, tal era io a quella vista nova: veder voleva come si convenne l’imago al cerchio e come vi s’indova; ma non eran da ciò le proprie penne: se non che la mia mente fu percossa da un fulgore in che sua voglia venne. A l’alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e ’l velle, sì come rota ch’igualmente è mossa, l’amor che move il sole e l’altre stelle. Costruzioni di poligoni regolari con riga e compasso Il triangolo equilatero Costruzioni di poligoni regolari con riga e compasso Il quadrato Costruzioni di poligoni regolari con riga e compasso Il pentagono Costruzioni di poligoni regolari con riga e compasso L’esagono OSSERVAZIONE Il lato di un esagono è congruente al raggio della circonferenza circoscritta. Costruzioni di poligoni regolari con riga e compasso L’esagono e le api OSSERVAZIONE Le celle di cera costruite dalle api per conservare il miele sono e sezione esagonale: si consuma meno cera costruendo le celle a sezione esagonale! Tra il quadrato, il triangolo e l’esagono (gli unici poligoni regolari con cui si può pavimentare un piano), a parità di superficie, l’esagono ha il perimetro minore. Costruzioni di poligoni regolari con riga e compasso L’eptagono Costruzioni di poligoni regolari con riga e compasso Un esempio TEOREMA Se il poligono con n lati è costruibile con riga e compasso, allora è costruibile anche il poligono regolare con 2n lati. Costruzioni di poligoni regolari con riga e compasso Un esempio TEOREMA Se il poligono con n lati è costruibile con riga e compasso, allora è costruibile anche il poligono regolare con 2n lati. ESEMPIO animazione Primi di Fermat Premessa per un risultato definitivo DEFINIZIONE Un primo di Fermat Fn é un numero primo p del tipo n Fn = 22 + 1 con n ≥ 0. Primi di Fermat Premessa per un risultato definitivo DEFINIZIONE Un primo di Fermat Fn é un numero primo p del tipo n Fn = 22 + 1 con n ≥ 0. I primi cinque: F0 = 3, F1 = 5, F2 = 17, F3 = 257, F4 = 65537. Primi di Fermat Premessa per un risultato definitivo DEFINIZIONE Un primo di Fermat Fn é un numero primo p del tipo n Fn = 22 + 1 con n ≥ 0. I primi cinque: F0 = 3, F1 = 5, F2 = 17, F3 = 257, F4 = 65537. OSSERVAZIONE A tutt’oggi gli unici primi di Fermat noti sono i cinque sopra elencati. Per esempio, nel 1732 L.Euler provò che F5 = 4.294.976.297 = 641 × 6.700.417 . Poligoni regolari costruibili con riga e compasso NOTIZIA Nel 1796, a soli 19 anni, F.Gauss dimostrò che il poligono regolare con 17 lati era costruibile con riga e compasso. Poligoni regolari costruibili con riga e compasso NOTIZIA Nel 1796, a soli 19 anni, F.Gauss dimostrò che il poligono regolare con 17 lati era costruibile con riga e compasso. TEOREMA (F.Gauss, 1801) Un poligono regolare con n lati è costruibile con riga e compasso se, e soltanto se, risulta n = 2k oppure n = 2k p1 p2 · · · pm , con k ≥ 0 e p1 p2 · · · pm primi di Fermat. Poligoni regolari costruibili con riga e compasso NOTIZIA Nel 1796, a soli 19 anni, F.Gauss dimostrò che il poligono regolare con 17 lati era costruibile con riga e compasso. TEOREMA (F.Gauss, 1801) Un poligono regolare con n lati è costruibile con riga e compasso se, e soltanto se, risulta n = 2k oppure n = 2k p1 p2 · · · pm , con k ≥ 0 e p1 p2 · · · pm primi di Fermat. OSSERVAZIONE Questo risultato di Gauss, ritenuto tra i più sorprendenti e straordinari della geometria, dice, per esempio, che si può costruire con riga e compasso un poligono regolare con 17 lati, ma non uno con 7 o 9 lati. Variazione degli strumenti classici: la riga graduata e il compasso OSSERVAZIONE Tra i primi cento poligoni regolari Pn (n = 1, 2, . . . , 102) quelli che possono essere costruiti con riga e compasso sono quelli che si ottengono dai valori di n pari a 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 15, 16, 17, 20, 24, 32, 34, 40, 48, 64, 68, 80, 96. Variazione degli strumenti classici: la riga graduata e il compasso OSSERVAZIONE Tra i primi cento poligoni regolari Pn (n = 1, 2, . . . , 102) quelli che possono essere costruiti con riga e compasso sono quelli che si ottengono dai valori di n pari a 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 15, 16, 17, 20, 24, 32, 34, 40, 48, 64, 68, 80, 96. Se, invece della riga, si usa la riga graduata, aumenta il numero di poligoni regolari che si possono costruire. Tra i primi cento, oltre a quelli già elencati, si aggiungono quelli corrispondenti ai valori di n pari a 7, 9, 14, 18, 21, 27, 28, 30, 35, 36, 42, 45, 51, 54, 56, 60, 63, 70, 72, 81, 84, 85, 90, 102 Variazione degli strumenti classici: la riga graduata e il compasso OSSERVAZIONE Tra i primi cento poligoni regolari Pn (n = 1, 2, . . . , 102) quelli che possono essere costruiti con riga e compasso sono quelli che si ottengono dai valori di n pari a 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 15, 16, 17, 20, 24, 32, 34, 40, 48, 64, 68, 80, 96. Se, invece della riga, si usa la riga graduata, aumenta il numero di poligoni regolari che si possono costruire. Tra i primi cento, oltre a quelli già elencati, si aggiungono quelli corrispondenti ai valori di n pari a 7, 9, 14, 18, 21, 27, 28, 30, 35, 36, 42, 45, 51, 54, 56, 60, 63, 70, 72, 81, 84, 85, 90, 102 CONCLUSIONE La sostituzione della riga con la riga graduata non è sufficiente per costruire tutti i poligoni regolari. Variazione degli strumenti classici: la riga spezzata in n elementi e il compasso OSSERVAZIONE Quando il segmento AB è perpendicolare alla bisettrice dell’angolo α, i triangoli AOB e ABC sono simili. Allora 180 β = 180 − 2(n − 1)α = α ⇒ α = 2n−1 . CONCLUSIONE 180 L’angolo di 2n−1 gradi è costruibile con la riga spezzata ed il compasso. Variazione degli strumenti classici: la riga spezzata in n elementi e il compasso Variazione degli strumenti classici: la riga spezzata in n elementi e il compasso TEOREMA Ogni poligono regolare è costruibile con la riga spezzata ed il compasso. DIMOSTRAZIONE Con riferimento alla figura, basta osservare che se 180 α = 2n−1 gradi, allora ` è il lato del poligono regolare con 4n − 2 lati. Poliedri regolari: poliedri convessi le cui facce sono poligoni regolari tra loro congruenti e in ogni vertice concorrono lo stesso numero di facce che formano angoli diedri congruenti Poliedri regolari: poliedri convessi le cui facce sono poligoni regolari tra loro congruenti e in ogni vertice concorrono lo stesso numero di facce che formano angoli diedri congruenti Mentre nel piano esistono poligoni regolari con un numero qualsiasi di lati, nello spazio esistono solo cinque tipi di poliedri regolari Poliedri regolari Poliedri regolari Chi li ha scoperti? H.S.M.Coxeter (1907-2003), nel suo pregevole libro Regular Polytopes (Dover, 1973), riferendosi ai poliedri regolari, dice ”To ask who first constructed them is almost as futile as to ask who first used fire” e, rifacendosi al ritrovamento di un dodecaedro etrusco nel corso di scavi archeologici nei pressi di Padova, immagina che questa figura geometrica fosse usata come un piacevole giocattolo almeno 500 anni prima di Cristo. Poliedri regolari Un pò di storia Lo storico della matematica Proclo (V secolo dopo Cristo), legato alla filosofia neo-platonica, attribuisce a Pitagora la scoperta dei 5 poliedri regolari: ”Pitagora, venuto dopo di lui (Talete) trasformò questa scienza in una forma di educazione liberale, riconducendone i principi a idee ultime e dimostrandone i teoremi in maniera astratta e puramente intellettuale. Fu lui a scoprire la teoria delle proporzioni e la costruzione delle figure cosmiche”. Purtroppo, la mancanza di frammenti attribuibili a Pitagora rende difficilmente dimostrabile questa tesi. Poliedri regolari: un pò di storia Nel Timeo di Platone (400 A.C. circa, di poco successivo a Pitagora) troviamo per la prima volta una descrizione precisa dei cinque poliedri regolari. È questo il motivo per cui essi vengono anche chiamati solidi platonici. Poliedri regolari: un pò di storia Nel Timeo di Platone (400 A.C. circa, di poco successivo a Pitagora) troviamo per la prima volta una descrizione precisa dei cinque poliedri regolari. È questo il motivo per cui essi vengono anche chiamati solidi platonici. Platone stabilì una corrispondenza tra i primi quattro poliedri regolari e gli ”elementi” della natura, teorizzando che le più piccole particelle di terra, aria, fuoco e acqua avessero rispettivamente la forma di cubi, ottaedri, tetraedri e icosaedri. Il dodecaedro fu ritenuto la forma dell’involucro dell’universo (la ”quinta essenza che tutto avvolge e comprende”). Poliedri regolari La più antica dimostrazione dell’unicità dei solidi platonici si trova nel Libro XIII degli Elementi di Euclice (300 A.C.). Poliedri regolari La più antica dimostrazione dell’unicità dei solidi platonici si trova nel Libro XIII degli Elementi di Euclice (300 A.C.). Nel Libro XIV degli Elementi, che si deve ad un autore ignoto del 300 D.C. (e non ad Euclide), viene provato per la prima volta che il cubo e l’ottaedro, e analogamente l’icosaedro e il dodecaedro, possono inscriversi l’uno nell’altro. Questo fatto, con linguaggio moderno, si esprime dicendo che cubo e ottaedro da una parte, e icosaedro e dodecaedro dall’altra, sono l’uno il duale dell’altro. I poliedri regolari in natura Oggi sappiamo che i poliedri regolari trovano effettivamente riscontro in natura. Per esempio, alcuni di essi danno la forma ai cristalli di svariate sostanze e dello scheletro di microscopici animali marini, detti radiolaria. Poliedri regolari: perché sono solo cinque? In ogni vertice di un poliedro regolare devono concorrere almeno tre facce e la somma degli angoli delle facce che concorrono in questo vertice deve essere minore di 360 gradi. Ne segue che non è possibile avere facce esagonali o con un numero maggiore di lati dato che questi poligoni hanno angoli maggiori di 120 gradi. Poliedri regolari: perché sono solo cinque? In ogni vertice di un poliedro regolare devono concorrere almeno tre facce e la somma degli angoli delle facce che concorrono in questo vertice deve essere minore di 360 gradi. Ne segue che non è possibile avere facce esagonali o con un numero maggiore di lati dato che questi poligoni hanno angoli maggiori di 120 gradi. Poliedri regolari: perché sono solo cinque? In ogni vertice di un poliedro regolare devono concorrere almeno tre facce e la somma degli angoli delle facce che concorrono in questo vertice deve essere minore di 360 gradi. Poliedri regolari: perché sono solo cinque? In ogni vertice di un poliedro regolare devono concorrere almeno tre facce e la somma degli angoli delle facce che concorrono in questo vertice deve essere minore di 360 gradi. Ne segue che non è possibile avere facce esagonali o con un numero maggiore di lati dato che questi poligoni hanno angoli maggiori di 120 gradi. Poliedri regolari e arte dodecaedro di epoca romana Questo è un oggetto antico di bronzo con la forma di dodecaedro, 8x7x7 cm. del secondo secolo a.C., decorato con fori circolaridi vari diametri su ciascuna faccia e con sfere su ciascun vertice. Risale al periodo romano. (Bonn, Rheinisches Landesmuseum) Poliedri regolari e arte Luca Pacioli con Guidobaldo (Duca di Urbino) ritratto da Jacopo de Barberi Luca Pacioli è l’autore dell’opera ”De Divina Proportione” pubblicata a Venezia nel 1509. Egli dedicò l’intera seconda parte del libro ai solidi platonici, collegandoli alla sezione aurea. (Napoli, Museo di Capodimonte) Nella parte superiore sinistra del quadro vediamo un rombo-cubododecaedro mentre sul tavolo si nota un dodecaedro regolare. Poliedri regolari e arte I disegni di Leonardo per il ”De Divina Proportione” di Luca Pacioli