Il Diabete in Ospedale da un Problema ad un’Opportunità
Clinico-Manageriale –
Napoli 27 /28 gennaio 2012
Il ruolo e l’importanza degli infermieri nel
controllo della glicemia
G. Fusco
coordinatore infermieristico
AORN dei Colli, Plesso Monaldi
Il diabete è condizione frequente nelle
corsie ospedaliere
A livello internazionale la prevalenza
del diabete negli adulti ospedalizzati
è stimata tra il 12 e il 25%.
Ruolo dell’infermiere ?
1. L’ accettazione.
2. Gestione adeguata dell’esecuzione delle procedure
diagnostiche – terapeutiche.
3. La sorveglianza.
4. Collaborazione con il medico per fornire al
paziente l’educazione necessaria e il sostegno psicologico nel
gestire la propria condizione,
almeno per quanto attiene agli aspetti fondamentali.
5. La presa in carico pre-dimissione.
(Educazione, addestramento, follow-up)
D.M. 739/1994
L’assistenza infermieristica
preventiva, curativa, palliativa e
riabilitativa è di natura tecnica
relazionale educativa……
ADOZIONE DI PROTOCOLLI
Negli ultimi anni, si sono accumulate evidenze,
che hanno posto in relazione il favorevole out come
clinico del paziente diabetico ricoverato per episodi acuti,
sia di tipo
cardiovascolare, infettivo che chirurgico,
e l’applicazione di terapie intensive
specialmente insuliniche tendenti a migliorare
rapidamente lo scompenso metabolico del paziente.
Si è evidenziato come la applicabilità pratica dei protocolli
infusionali e la riduzione dei rischi era maggiore ove buona
parte della gestione dell’ algoritmo
era affidata al personale infermieristico
e l’ intervento medico era limitato alla soluzione dei problemi
maggiori.
Necessità quindi di massima chiarezza nella
stesura del protocollo e massima diffusione
della conoscenza dello stesso.
IL PROTOCOLLO
strumento ……….
che permette la gestione farmacologia di
alcune patologie dall’infermiere, costituisce
un valore aggiunto nella espressione della
propria professionalità e soprattutto, una
maggiore garanzia per l’utenza.
PROTOCOLLO ?
Nasce dall’esigenza di migliorare:
1. L’assistenza
2. La competenza
3. La responsabilità
• Raggiungere uno Standard Qualitativo elevato
• Uniformare i metodi di lavoro
• Modificare i comportamenti
• Valutare la qualità dell’assistenza
• Promuovere l’aggiornamento
REQUISITO ESSENZIALE
Il protocollo deve essere
condiviso dai
medici e infermieri
È necessaria la collaborazione
attiva di tutti i componenti
dell’equipe.
LA STORIA
L’addestramento del personale e l’uso
di protocolli standardizzati appare
come l’approccio più corretto per
ridurre i rischi legati all’uso della
terapia insulinica ev. nel paziente con
iperglicemia
ALGORITMO DI INFUSIONE ENDOVENOSA DI
INSULINA NEL PAZIENTE DIABETICO CRITICO IN USO
NELLA U.O.
STRETTO MONITORAGGIO INFERMIERISTICO
Controllo Stick ( Determinazione glicemia
capillare) dopo 1 ora, per verificare la dose(U/h),
poi ogni 2 ore per le prime 12 ore,
poi ogni 4 ore se le glicemie sono stabili.
PUNTI DI FORZA DELL’IMPLEMENTAZIONE DI
UN PROTOCOLLO A GESTIONE INFERMIERISTICA
• E’ uno strumento pratico che permette
una corretta comunicazione fra i vari
professionisti.
• Garantisce uno standard di riferimento
per le terapie prescritte per ridurre il
rischio clinico.
• Garantisce l’autonomia e la presa di
responsabilità degli infermieri.
PUNTI DI CRITICITA’DELL’IMPLEMENTAZIONE DI
UN PROTOCOLLO A GESTIONE INFERMIERISTICA
• Difficoltà a seguire un approccio terapeutico standardizzato
da parte dei medici
( non tutti i medici ne sono a conoscenza)
• Difficoltà dei medici nel dare autonomia e responsabilità
agli infermieri.
• Maggior carico infermieristico assistenziale
• Tempo limitato degli infermieri per fare educazione
terapeutica
• Difficoltà a garantire una dimissione guidata per motivi di
tempo e responsabilità
LA PRESA IN CARICO PRE-DIMISSIONE
EDUCAZIONE
ADDESTRAMENTO
Educazione
Integrazioni dei vari elementi della cura:
terapia, dieta, attività fisica
Tecnica iniezione insulina e sua conservazione
Siti di iniezione
Autocontrollo glicemico
Tecniche di iniezione
Con/Senza pizzico
Angolo di iniezione
Lunghezza aghi
Perché viene preferito l’addome?
Vi é di solito
ABBONDANZA DI TESSUTO SOTTOCUTANEO
e quindi un rischio minore di una iniezione intramuscolare
E’ più facile PIZZICARE rispetto alla coscia o al braccio.
L’ASSORBIMENTO PIU’ RAPIDO di insulina
si ottiene nell’addome.
Occorre però iniettare l’insulina mantenendo una distanza
dall’ombelico pari alla larghezza di una mano e ruotando
la sede di iniezione.
Esistono delle precauzioni speciali per le
iniezioni nella coscia?
Le iniezioni nella coscia dovrebbero essere eseguite
solo antero-lateralmente.
Lateralmente vi é però poco tessuto sottocutaneo,
alcune volte meno di 3 mm.
Tutte le iniezioni nella coscia devono quindi venire
eseguite pizzicando la pelle o con ago di 5-6 mm.
Siti di iniezione
Sedi di iniezione
• E’ importante quindi ruotare in continuazione le
sedi di iniezione dell’insulina. Se viene scelto
l’addome come sede di iniezione il consiglio è quello
di ruotare la sede in punti diversi di un cerchio
immaginario intorno all’ombelico
• Se le iniezioni vengono fatte sempre nello stesso
punto, possono sorgere problemi come gonfiori,
arrossamenti e alterazioni della pelle (lipodistrofie)
e di assorbimento.
LIPODISTROFIA LIPOATROFIA
(distruzione di tessuto adiposo)
LIPOIPERTROFIA
(crescita di tessuto adiposo)
Conservazione dell’insulina
•Confezioni non iniziate: 2 anni in frigorifero
•Confezioni in uso: 28 giorni a t° ambiente
• Non esporre alla luce
• Non congelare e non riscaldare
• Mai a temperature di 30°C ‐ 40°C per più di 24 ore
-Fredda : dolore, lento assorbimento,
sospensione poco omogenea;
- Calda : alterazione struttura, rapido
assorbimento infiammazione nel sito di iniezione;
PENNE DA INSULINA
AUTOCONTROLLO GLICEMICO
CRITICITA’
Non tutti gli infermieri possono eseguire
l’addestramento perché richiede una specifica
preparazione per educare/addestrare il paziente
durante il ricovero ad essere autonomo al
momento della dimissione
L’educazione/addestramento del paziente
richiede tempo e fatica sottraendo tempo ad altre
attività e non riconosciuta (livello di struttura e
organi amministrativi)
Dimissioni non programmate
CRITICITA’
Mancanza del materiale necessario per una
dimissione protetta del paziente.
Correzione della terapia insulinica in base alla
glicemia rilevata in assenza del medico
Prevenzione e Trattamento dell’ipoglicemia e
iperglicemia
Trattamento del paziente in Nutrizione
Artificiale
CONCLUSIONI
 l’evoluzione dell’assistenza
 il riconoscimento di una maggiore centralità della
persona nel percorso di cura
 l’affermazione del Nursing come disciplina autonoma
fanno si che sempre più
l’infermiere
sia coinvolto nel ragionamento diagnostico che lo porta a
identificare i problemi e alla presa di decisioni autonome
finalizzate a
pianificare, attuare e valutare l’intervento assistenziale
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Protocolli infermieristici per l`assistenza al paziente diabetico