Ospedale Organizzazione della pneumologia in Puglia Proposta della Società Scientifica AIPO Puglia Consiglio Direttivo AIPO Puglia con il contributo del dott. Enzo Maiorano* 18 LA SOCIETÀ scientifica Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) – Sezione Puglia – ha prodotto tale documento al fine di fare conoscere il proprio parere in ordine alla organizzazione della Pneumologia nella nostra Regione, puntualizzando gli aspetti più importanti e meritevoli di rapida realizzazione. Viene riportata una sintesi di tale documento, già inviato alle Istituzioni Regionali. La Pneumologia pugliese si deve fondare sulla valorizzazione e sul potenziamento delle due realtà fondamentali su cui si articola: Le Unità Operative Territoriali Pneumotisiologiche (exCPA) Le Unità Operative Ospedaliere di Malattie dell’Apparato Respiratorio Tali realtà devono essere intese come di pari valore, autonome l’una dall’altra, ma funzionalmente interdipendenti tra loro. L’aumentata incidenza di patologie respiratorie ed il conseguente rilevante impatto sociale devono determinare un’adeguata risposta sanitaria al fine di: migliorare la qualità dell’assistenza domiciliare, preferendo ove possibile il trattamento “at home”; migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da insufficienza respiratoria; migliorare la qualità delle prestazioni mediche pneumologiche: ottimizzare la spesa sanitaria; decongestionare le U.O. di Terapia Intensiva Generale Tale processo di miglioramento dell’assistenza pneumologica richiede i seguenti interventi: 1) Riorganizzazione e potenziamento delle Unità Operative Territoriali Pneumotisiologiche: attivazione del servizio di assistenza respiratoria domiciliare La necessità di ridurre il ricorso alla ospedalizzazione per motivi economici , ma soprattutto per ridurre il disagio e migliorare la qualità di vita di questi pazienti, sposta sul territorio il fulcro dell’assistenza pneumologica. È necessario un riordino della rete territoriale che consenta di realizzare, attraverso una integrazione con le U.O. Ospedaliere di Pneumologia, una distribuzione capillare dell’assistenza ai pazienti affetti da malattie respiratorie, in particolare dei pazienti in ossigenoterapia a lungo termine e/o in ventilazione meccanica. Questo processo consente di realizzare la continuità assistenziale, ottimizza le risorse economiche, garantisce i Livelli Essenziali di Assistenza, attraverso una riduzione dei ricoveri a Notiziario Aprile 2006 favore dell’Assistenza Domiciliare Integrata e della Ospedalizzazione Domiciliare. A tal fine si ritiene necessario ripristinare la “rete pneumotisiologica” territoriale preesistente, garantendo la presenza di una Pneumologia Territoriale per ogni Distretto. Queste Unità Operative, oltre alle attività svolte – Prevenzione diagnosi e cura della TBC, attività pneumologica ambulatoriale, prescrizione e monitoraggio dell’ossigenoterapia a lungo termine, lotta al tabagismo, educazione sanitaria – dovranno attivare il servizio di assistenza respiratoria domiciliare, facendo riferimento ad una U.O. Complessa di Pneumotisiologia Territoriale, che dovrà essere istituita in ogni azienda USL della Regione, come previsto dalla L. R. n°1 del 12/01/2005, art. 21. Una più capillare distribuzione dell’attività pneumologica territoriale e, dall’altro, la creazione di posti letto di terapia subintensiva respiratoria all’interno delle U.O. Ospedaliere di Pneumologia, possono rappresentare la strada giusta per risolvere – per ciò che attiene i pazienti con insufficienza respiratoria – il problema della mancanza di disponibilità di posti letto in Rianimazione nella nostra Regione. 2) Modello ed allocazione delle Unità Operative Complesse Ospedaliere di Malattie dell’Apparato Respiratorio ( M.A.R. ) Un innovativo ed efficiente modello sanitario deve essere orientato alla realizzazione di contesti sanitari di alta qualificazione professionale, attrezzati, plurispecializzati e finalizzati Ospedale all’assistenza dei pazienti acuti e critici, come appunto i pazienti affetti da Insufficienza Respiratoria. L’ospedale infatti è definito come il luogo in cui si “deve garantire la diagnosi, la terapia e la riabilitazione in fase acuta, attraverso l’alta specializzazione sia in emergenza che in urgenza” e “l’integrazione tra le professioni è la condizione operativa necessaria per produrre diagnosi e valutazioni multidimensionali”. L’appropriatezza delle prestazioni diagnostiche e delle cure è la condizione fondamentale per avere un sistema orientato non solo al contenimento della spesa, ma soprattutto al buon uso delle risorse, nell’interesse di tutti e soprattutto dei pazienti. La Società AIPO ribadisce la necessità, ormai non più procrastinabile, che la “Vision” regionale crei quelle condizioni logistiche e tecnico-organizzative di integrazione plurididsciplinare, per permettere ai medici di operare e garantire l’erogazione di prestazioni appropriate, di qualità e in sicu- 19 rezza, soprattutto nella prospettiva di una nuova pianificazione regionale che riqualifichi la disciplina pneumologica, dandole dignità e visibilità, sottraendola al forzato isolamento, e allocandola in ospedali generali anche in funzione della realizzazione di unità di terapia intensiva respiratoria, oltre che per la diagnostica invasiva. All’interno delle UU.OO. Complesse di Malattie dell’Apparato Respiratorio si devono pertanto sviluppare e potenziare, anche come Unità Semplici, soprattutto i seguenti settori di interesse: Terapia intensiva; diagnostica invasiva; pneumologia oncologica; fisiopatologia respiratoria; pneumologia allergologica; diagnosi e terapia dei disturbi respiratori nel sonno; pneumologia riabilitativa; infettivologia respiratoria e tisiologia. È un percorso difficile e certamente ambizioso, ma necessario per ridare la speranza di una migliore qualità di vita a quanti sinora sono costretti a continui, pericolosi e talvolta umilianti pellegrinaggi nelle attuali Pneumologie Ospedaliere, troppo esigue per far fronte all’attuale richiesta di assistenza specialistica, destinata peraltro ad aumentare inesorabilmente, con il costante prolungamento della vita media; vorremmo che invecchiare sia una gioia e non una condanna! *Direttore della Pneumologia 3° del P.O. San Paolo di Bari Notiziario Aprile 2006