Open Archive
per una comunicazione
scientifica "free online"
di Antonella De Robbio
Referente SBA per il diritto d'autore
Università degli Studi di Padova
Pisa, 4 giugno 2002
La proprietà intellettuale incide sullo
sviluppo di un Paese
• le questioni connesse al diritto d'autore
o copyright, incidono sui processi della
comunicazione scientifica e sul flusso dei
contenuti intellettuali
• forte ostacolo
– ad una crescita scientifico-culturale
– allo sviluppo sociale ed economico dei
Paesi (teorie economiche lo
confermano)
Ostacoli al diritto di accesso = ostacoli alla
crescita economica e al benessere sociale
• Conducono ad un rallentamento nella
crescita della ricerca scientifica e al
progresso tecnologico
• Limitazioni del diritto di accesso alle
informazioni, secondo molti economisti,
possono incrementare conseguenze
perverse sulle attività formative, sul
benessere sociale
quale è il meccanismo economico più utile
al raggiungimento dello scopo?
• Il diritto d'autore nasce allo scopo di
incentivare il progresso tecnologico e nuove
forme di produzioni intellettuali originali
• i costi di limitazioni all’accesso delle opere,
in termini sociali e culturali, divengono
superiori ai benefici economici (a favore di
pochi), che l'applicazione del diritto d'autore
prevede quale incentivo alla produzione di
nuove opere
L’accesso a pagamento è una barriera alla
crescita culturale collettiva
• "I differenziali di crescita economica tra le
varie nazioni dipendono strettamente dal
capitale umano degli individui che le
popolano, definito come istruzione,
conoscenze e competenze scientifiche e
tecnologiche” [Robert Lucas, 1988 ]
Ne consegue che il livello di istruzione di un Paese
è dato dal suo capitale umano
il quale costituisce fattore primario
alla sua crescita economica endogena
Il dibattito contemporaneo sul diritto
d’autore
• ha fortemente influenzato, non solo le leggi del
mercato, ma anche quelle dei giuristi
• recentemente è stato esclusivamente orientato da
gruppi di interesse economico, a sfavore degli
interessi della collettività
• possono emergere situazioni per cui la
duplicazione privata può essere più vantaggiosa,
in termini di crescita culturale collettiva, di una
limitazione di accesso dovuta ai diritti accordati ad
un singolo od ad un gruppo in particolare.
Esistono due canali differenti
• Attualmente la normativa sulla
proprietà intellettuale non
differenzia i due canali,
– circuito della ricerca
– circuito commerciale
• La consapevolezza generale, le
abitudini e i "luoghi comuni", non
aiutano a fare chiarezza
… si fa molta confusione...
• anche all'interno delle liste di discussione
dei bibliotecari italiani, si fa confusione in
merito alla distinzione tra i due circuiti
• I meccanismi alla Napster o simili sono
altra cosa rispetto agli OpenArchive
• Non possiamo parlare di Napster nel mondo
scientifico, dove nessuno paga gli autori per
le loro produzioni intellettuali
Tutta la ricerca dovrebbe passare attraverso i canali
dell'accesso libero,
in quanto nessuno paga gli autori per i loro lavori
scientifici
Va posta differenza tra ...
• quello che l'autore cede a seguito di compenso
(royalty)
• quello che l'autore cede gratuitamente (give
away)
Non è la stessa cosa scrivere un articolo giornalistico,
o per una rivista popolare,
e scrivere un articolo scientifico di ricerca.
I meccanismi sono diversi.
La linea di demarcazione
• Stevan Harnad individua "una linea di
demarcazione profonda ed essenziale nella
galassia Post-Gutenberg" tra
– le opere che rientrano nel circuito commerciale:
fasi che coinvolgono l'autore nella cessione dei
diritti dietro compenso (royalty), accessibili a
pagamento (libri, giornali, programmi, musica)
– le opere che rientrano nel circuito della
comunicazione scientifica: articoli di ricerca
pubblicati nelle riviste scientifiche.
altri due concetti chiave
• Non va confuso il concetto di pirateria con
quello di duplicazione di un'opera ad uso
privato.
• Non confondere il plagio con la pirateria
non si può mai parlare di pirateria in ambito
"comunicazione scientifica”
• Il termine assume qui un significato
"positivo" riconducibile al concetto di
"disseminazione di contenuti"
due i principali ostacoli
alla disseminazione di contenuti
• L’aumento dei prezzi delle riviste
scientifiche influenza in modo negativo
il fattore di impatto entro la comunità
scientifica
• La questione della proprietà intellettuale
dei lavori scientifici porta all’attuale
situazione paradossale ben nota
(aneddoto di Harnad)
Ostacoli all’accesso ai contenuti intellettuali
2 milioni di articoli annui
in 20.000 riviste
• E' l'incapacità di non vedere questa "linea di
demarcazione" che crea così tanta
confusione e che ritarda la transizione degli
oltre due milioni di articoli scientifici annui
pubblicati in ventimila riviste da un circuito
"chiuso" a pagamento" verso territori
"open" dove abitano gli "open archive"
Per esserci impatto è necessaria
un’ampia disseminazione
• I lavori dei ricercatori devono essere letti,
citati e utilizzati da altri ricercatori: solo
così raggiungono l’impatto utile ad uno
sviluppo collettivo
• I ricercatori, contrariamente a tutti gli altri
autori, devono i loro guadagni non alla
vendita dei loro articoli scientifici, ma
all'impatto dei loro articoli sulla comunità
Il fattore d'impatto può rimanere basso, a
causa di un prezzo che tende a salire
• un prezzo di abbonamento alto rende la
rivista scarsamente presente nelle
biblioteche;
• laddove la rivista non è distribuita in modo
capillare ne consegue una perdita di
efficacia dei contenuti pubblicati in quella
rivista, anche se questi sono indicizzati dai
maggiori database
Riproducibilità e
"appropriabilità indiretta
• Il concetto di appropriabilità indiretta è
descritto nella teoria citata da Ramello ed
elaborata ancora negli anni ottanta
dall'economista canadese Stan Liebowitz
• "i profitti persi dai titolari e licenziatari dei diritti
nella mancata vendita di copie di un'opera di
ingegno a causa delle copie private, vengono in
realtà recuperate attraverso canali diversi, ad
esempio facendo pagare un prezzo maggiorato
all'acquirente della prima copia"
la Regola di Ingelfinger
• Alcuni editori invocano la Regola di
Ingelfinger (sull'embargo), che serve agli
editori per proteggere le loro fonti di
guadagno
• decretano che non valuteranno e ancora
meno pubblicheranno, articoli che sono già
stati 'resi pubblici' a convegni, o già autoarchiviati nei server delle istituzioni.
il sistema di referaggio degli articoli
• la certificazione di qualità, nota col la sigla
QC/C quality control and certification, è
frutto di un servizio di controllo essenziale
• l'informazione senza filtri, senza "timbri
virtuali di qualità", rimane sconosciuta e
inutilizzabile
• l’incremento notevole del numero di lavori
scientifici rende il referaggio indispensabile
(produzioni incerte dal punto di vista qualitativo)
il processo di referaggio di un papero
• troppi lavori e troppo pochi buoni esperti
• difficoltà ad assegnare un giudizio
appropriato ad un papero in un ragionevole
lasso di tempo
• va tenuto in debito conto il discorso delle
tendenze, ciò che va di moda, atteggiamenti
che si ritrovano anche nei comitati editoriali
Va sottolineato che ...
• il solo vero costo per gli editori delle riviste
scientifiche in merito al controllo di qualità
è quello dell'organizzazione del processo di
valutazione e non la sua effettiva esecuzione
• gli esperti che effettuano la valutazione dei
lavori intellettuali scientifici per le riviste
sono gli stessi ricercatori che solitamente
producono i lavori gratuitamente e che
altrettanto gratuitamente svolgono l'attività
di referaggio
Due le aree di intervento
• Da una parte si trovano iniziative come OAI
nata con lo scopo di
– sviluppare e promuovere standard per
l'interoperabilità tra archivi
– essere di supporto ad un'efficiente
disseminazione di contenuti;
• Dall'altra si collocano iniziative come la
Budapest Open Access Initiative BOAI o il
movimento Free Online Scholarship FOS
Open Archive Initiative
• OAI è supportata nelle sue iniziative dalla Digital
Library Federation e da Coalition for Networked
Information e riceve finanziamenti da National
Science Fundation
• fonda le sue radici nel continuo sforzo teso al
miglioramento dell'accesso ai documenti entro gli
archivi e-print,
• mette a disposizione strumenti, software e
documentazione (protocolli, standard)
• promuove l'utilizzo di metadati standard
Le iniziative di sensibilizzazione
• Il movimento FOS Free Online
Scholarship coordinato da Peter Suber
• Public Library of Science organizzazione
no-profit di scienziati per una letteratura
biomedica free-access
– lettera aperta agli editori firmata da 30.000
scienziati di 180 Paesi
Budapest Open Access Initiative
BOAI 1.
• Budapest Open Access Initiative BOAI
– nata il 14 febbraio 2002
– conta oggi oltre 2300 firmatari
– finanziata dalla Fondazione Soros di OSI Open
Society Institute. OSI elargirà un milione di
dollari per anno, per tre anni consecutivi, per lo
sviluppo di un progetto il quale prevede piani e
modelli per l'auto-archiviazione "sostenibile" in
oltre 140 Paesi
Budapest Open Access Initiative
BOAI 2.
• si distingue da OAI giacché il suo scopo è di fare
pressione sugli autori al fine di ottenere un
consenso generalizzato
• lo scopo primario è quello di promuovere l’autoarchiviazione
• non si occupa di applicazioni software o di aspetti
tecnologici,
• è focalizzata principalmente sui processi di peerreviews.
Bisogna opporre resistenza
• a quanti spingono contro ai principi di libertà su
cui si fondano le istituzioni universitarie
• a chi spinge contro le biblioteche pubbliche in
altro modo coinvolte in questo processo
Bisogna cominciare a
Implementare gli OpenArchive entro le
istituzioni
Depositare i propri lavori attraverso
l’autoarchiviazione
L’auto-archiviazione
• Molti sono i ricercatori che da alcuni anni
archiviano i loro lavori sui server delle loro
istituzioni o in server disciplinari, per esempio per
la biomedicina, l'astronomia, la chimica
• la matematica, dopo la fisica, è il campo entro le
scienze naturali, dove si è fatto l'uso più massiccio
di server di pre-print
• Anche all'interno di una stessa disciplina però, non
sempre i comportamenti sono omogenei
Gli Open Archive
• Gli articoli auto-archiviati dagli stessi autori
possono essere accessibili a tutti (sistema di
harvesting per la raccolta dei metadati esposti)
• Numerose sono le esperienze nel mondo e anche
le tipologie tecniche
– modello accentato
– modello distribuito
• A livello organizzativo le scelte possono essere
– server istituzionali
– server subject-based o disciplinari
– esistono poi gli “umbrella server” (specie di
MetaOA)
I tre server di Elsevier
• "You can put your paper on your own Web
site if you want. I believe we have the most
liberal copyright policy available. ”
• possibile depositare sul server istituzionale
ad accesso pubblico il pre-print, ma non la
versione "pubblicata”
• la versione definitiva solo in luogo chiuso
Situazione frammentaria
• Centinaia di e-server: istituzionali,
disciplinari, accentrati, distribuiti, piccoli,
grandi, depositi di collezioni, ...
• Papers sparsi sui siti Web
Soluzioni?
•
•
•
•
Protocolli per l’interoperabilità
Umbrella servers
MetaMotori OA
CiteSeer, servizio precedentemente
chiamato ResearchIndex, costruito da NEC
Research Institute
Cooperazione e interoperabilità
In OAI esistono
due categorie di server
• i data provider, i quali contengono i
documenti depositati e che supportano il
protocollo OAI esponendo i metadati
relativi ai lavori contenuti nel server. Un
data provider gestisce uno o più server, per
il deposito (Web servers repositories)
• i service provider, usano i metadati dei
data provider come base per la costruzione
di servizi a valore aggiunto.
harvesting
• Open Archives Initiative Protocol for
Metadata Harvesting Protocol
indispensabile per rendersi visibili ai fini
della raccolta
• è necessario esporre i propri metadati al
colloquio entro la comunità internazionale
in un formato compatibile
• metadati per l’interoperabilità
Alcuni service provider
• vari progetti e strumenti messi a punto tra cui
motori e metainterfacce, sistemi harvester per la
raccolta di metadati:
– progetto OAIster
– UIUC OAI Metadata Harvesting Project
– Search Harvested Metadata
– myOAI Search Engine
– Cross Archive Searching Service (arc)
– CiteBase and OpCit
– NCSRTL
La trasformazione dell’OA
• il concetto OpenArchive si trasforma: da
pre-print diviene e-print,
• perde il prefisso "pre" a ricomprendere tutti
i tipi di documenti
• il vero OA è un deposito di documenti
appartenenti a una determinata comunità
• ruolo dell'EPrints di Harnad è assai più
ampio rispetto al semplice pre-print server
Il vero OA
• modello che porta dentro il "seme" della
parola "disseminazione”
• concetto profondamente diverso da quello
del "distribuire
• disseminazione implica una crescita
• incrementato a tal punto da evolvere e
divenire una forma di comunicazione e
immagazzinamento della produzione
scientifica nella sua interezza
La teoria sovversiva di Harnad
• Combatte gli elementi negativi
dell'applicazione di un copyright iniquo,
con le stesse armi del copyright stesso,
basandosi appunto sui diritti di proprietà
degli autori e sul loro consenso
• I server OA sono costruiti con programmi a
codice sorgente aperto, liberamente
scaricabili per l'implementazione di e-server
istituzionali, disciplinari o multidisciplinari,
secondo le specifiche del protocollo OAI
Open Access Society
• Open Archive per una disseminazione
scientifica aperta
• Open Source per strumenti a codice
sorgente aperto per la costruzione di
Open Digital Libraries
• OpenURL per l’integrazione tra risorse
commerciali e prodotte in home
• OPAC OPen ACess contenenti
OpenMetadata
"Liberare la ricerca valutata, presente e futura,
da tutti gli ostacoli all'accesso e all'impatto,
dipende ormai dai ricercatori.
La posterità già ci guarda e non ci giudicherà bene
se continuiamo a ritardare senza ragione
l'ottimo e l'ineluttabile,
che sono chiaramente alla nostra portata".
[Stevan Harnard]
–
Scarica

Open Archive per una comunicazione scientifica "free online"