Azienda ULSS 18 Rovigo
Open Archives
per la medicina
Corso di formazione
Utilizzo di Internet in Medicina
lezioni di:
Antonella De Robbio
http://www.math.unipd.it/~derobbio/home/corsi/
Responsabile Settore Progetti e Biblioteca Digitale
Referente SBA per il diritto d'autore
Università degli Studi di Padova
Rovigo, marzo-luglio 2004
Scholarly Skywriting e
Post-Gutenberg Galaxy
"Liberare la ricerca valutata, presente e futura,
da tutti gli ostacoli all'accesso e all'impatto,
dipende ormai dai ricercatori.
La posterità già ci guarda e non ci giudicherà bene
se continuiamo a ritardare senza ragione
l'ottimo e l'ineluttabile,
che sono chiaramente alla nostra portata".
Stevan Harnard
I due principali ostacoli
alla disseminazione di contenuti
 L’aumento dei prezzi delle riviste
scientifiche influenza in modo
negativo il fattore di impatto entro
la comunità scientifica
 La questione della proprietà
intellettuale (copyright) dei lavori
scientifici porta all’attuale
situazione paradossale ben nota
Ostacoli all’accesso ai contenuti della ricerca
Due strategie complementari
 Open-Access Journals: I periodici non faranno
pagare abbonamento o tasse per l’accesso online,
piuttosto dovrebbero cercare altre fonti di
finanziamento per il referaggio o la
pubblicazione
 Self-Archiving: Gli scienziati dovrebbero essere
in grado di depositare i propri articoli “refereed
journal articles” in archivi aperti conformi allo
standard Open Archives Initiative
Gli obiettivi dell’Open Access OA
• Un recente articolo apparso su Nature rileva il
336% (media) in più di citazioni ad articoli online
rispetto agli stessi articoli pubblicati a stampa
(Lawrence, 2001)
• Gli articoli sono universalmente e liberamente
accessibili
• Gli autori ritengono il copyright sulle loro produzioni
• Due i canali dell’Open Access:
• Pubblicazioni entro iniziative di editoria elettronica
sostenibile, o comunque Open Access
• Deposito negli Open Archives
2 milioni di articoli annui
in 20.000 riviste
 Esiste una linea di demarcazione che differenzia
i due canali:
– circuito della ricerca
– circuito commerciale
 E' l'incapacità di vedere questa "linea di
demarcazione" che crea così tanta confusione e
che ritarda la transizione degli oltre due
milioni di articoli scientifici annui pubblicati
in ventimila riviste da un circuito "chiuso" a
pagamento" verso territori "open" dove abitano
gli "open archive"
Margini di profitto di alcuni editori STM - Anno 2000
dati presentati da Giuseppe Vitiello al Seminario Vinay 2003 Venezia
Editore / Settore
Giuridico
%
Scientifico
Thomson
29,6
Elsevier
38,6%
Kluwer
26,4
Kluwer
25,8%
Elsevier
19,7
John Wiley
48,1%
Business
%
Elsevier
Finanziario
%
%
15,8%
McGraw Hill
31,6%
18,8%
Reuters
27,9%
VNU
18,1%
Thomson
27,6%
Primedia
19,6%
United
Media
Business
L’Open Access è una filosofia
 Ha lo scopo di arginare l’emorragia di spesa per i
periodici in generale (cartacei ed elettronici) che toglie
fondi alla ricerca
 Ha l’obiettivo di riappropriarsi delle produzioni
intellettuali di ricerca esternalizzate nel corso degli anni
agli editori/oligopoli
 Non confondere il concetto di “free access” con “open
access”
 Non confondere le University Press UP con le iniziative
di editoria sostenibile OA
– Le UP solitamente hanno un modello economico tradizionale,
modalità di erogazione dei contenuti non sempre OA e contratti
di cessione dei diritti simili a quelli editoriali
– Gli editori OA si riconoscono perché il loro modello è a
piramide rovesciata: si paga a monte per la pubblicazione e la
fruizione è free access per tutti, i diritti rimangono agli autori
– Difficile coniugare le due anime UP/OA
In medicina ci sono alcune esperienze
Open Access organizzate
 BioMedCentral
 <www.biomedcentral.com>
 ha aderito a Plos,
– offre decine di riviste OpenAccess,
– supporta gli autori, i quali ritengono per sé il copyright, e mettendo
a disposizione i loro lavori in formato free access
– adotta il protocollo OAI-PMH OAI Metadata Harvesting Protocol,
per la raccolta dei metadati dei lavori scientifici.
– tutte le riviste di BioMedCentral confluiscono in PubMedCentral
 Public Library of Science
<http://www.publiclibraryofscience.org/>
 PubMedCentral, <http://www.pubmedcentral.nih.gov/>
l’archivio digitale editoriale di articoli di scienze della vita
affiancato alla banca dati PubMed.
In medicina ci sono alcune esperienze
Open Access organizzate
 DOAJ Directory of Open Access Journals
<http://www.doaj.org/> nuovo strumento repertoriale,
curato dalle biblioteche dell’Università di Lund, linka a
oltre 700 periodici OpenAccess, tra cui molti anche di
ambito biomedico http://www.doaj.org/links/term1210/
 HighWirePress http://highwire.stanford.edu/ iniziativa
delle Biblioteche dell’Università di Stanford e alcuni
editori tra cui il BMJ
– 14,502,141 articoli in oltre 4,500 Medline journals, 691,286
free full text articles provenienti dai 358 periodici ospitati da
HighWire Press
– Vedi lista http://highwire.stanford.edu/lists/freeart.dtl
PLoS is working with
scientists, their societies,
funding agencies, and other
publishers to pursue our
broader goal of ensuring an
open-access home for every
published article and to
develop tools to make the
literature useful to
scientists and the public
I periodici BioMedCentral
 Oltre 90 giornali open access in tutti i campi della
biologia e della medicina
L’ accesso a tutti ¡ research article é gratuito
http://www.biomedcentral.com/browse/journals/
 La “stella” della BioMed Central è:
Journal of Biology http://jbiol.com/
 L’editore é Martin Raff
 L’accesso a research article , review, commentary nel campo della
biologia é gratuito
 La media di accetazione da parte dei peer reviewer é del 10%
In medicina ci sono alcune esperienze
Open Access autonome
 A differenza delle iniziative organizzate di
editoria “sostenibile” esistono periodici
elettronici ad accesso gratuito di vario genere
 Esistono periodici open access anche di qualità
elevata dotati di comitato editoriale o di sistema
di referaggio o peer reviews
 Solitamente sopravvivono grazie al lavoro
volontario di persone che ci dedicano tempo e
risorse
 Altre volte sono periodici di Società Scientifiche
che credono nella filosofia Open Access
 Un periodico open access non ritiene il copyright
degli autori
Abbiamo esempi prestigiosi
• Completamente OA come accesso e filosofia
•
•
•
•
•
BMJ British Medical Journal che ha fatto da pioniere
Canadian Medical Association Journal
Clinical Diabetes
The Oncologist
…
•
•
•
•
PNAS
Journal of Virology
Journal of Neuroscience
…
• Parzialmente OA, accesso libero dopo 6, 12 o 18 mesi,
ma allineati con le politiche OA:
• Un esempio di periodico Open Access completamente
basato su lavoro volontario con ottime politiche
editoriali verso gli autori è
• JoP Journal of the Pancreas
• The Suffering Child
Freemedicaljournals
 http://www.freemedicaljournals.com/
 un ricco elenco di riviste di cui sono accessibili
online i full-text, è specificata la gratuità totale o il
periodo di disponibilità gratuita.
 Disponibile anche un servizio di Alert per chi vuole
essere avvertito di ogni nuova rivista gratuita online.
 Un analogo servizio relativo a libri online gratuiti per
la biomedicina.
 http://freeBooks4Doctors.com/
 Raccoglie le segnalazioni dei lettori o degli autori e
anch'esso propone un servizio di alerting.
Metamorfosi?
 Un certo numero di editori tradizionali stanno
trasformando i loro periodici ad accesso chiuso
in open access journals:
– Oxford University Press
– Company of Biologists
– American Physiological Society
– Florida Entomological Society
– Entomological Society of America
– Infotreieve
Per esserci impatto è necessaria un’ampia
disseminazione
 I lavori dei ricercatori devono essere letti, citati e
utilizzati da altri ricercatori: solo così raggiungono
l’impatto utile ad uno sviluppo collettivo
 Per questa ragione occorre fare attenzione ai contratti
editoriali nel trasferimento dei diritti (copyright) agli
editori: ritenzione di alcuni diritti, cessione non
esclusiva
 I ricercatori, contrariamente a tutti gli altri autori,
devono i loro guadagni non alla vendita dei loro articoli
scientifici, ma all'impatto dei loro articoli sulla
comunità
In Fisica per esempio …
 Per il 72% degli articoli pubblicati in
Astrophysical Journal è disponibile almeno
una versione free access (principalmente su
ArXiv)
 Questo 72% di articoli, in media, si cita
due volte più spesso del restante 28% che
non ha una versione libera corrispettiva
Downloads
 La media del numero dei downloads per articolo in
ScienceDirect negli ultimi anni è stata di 28
 Nello stesso periodo la media di downloads per gli
articoli in BioMedCentral è stata di 2,500
 Per il New Journal of Physics è pari a 1000
L’ Open Access, offre un utilizzo pari a :
 89 volte per la biomedicina
 35 volte per la fisica
rispetto al modello chiuso tradizionale basato sulla
sottoscrizione,
Dati di Peter Suber
L’auto-archiviazione
 Molti sono i ricercatori che da alcuni anni
archiviano i loro lavori sui server delle loro
istituzioni o in server disciplinari, per esempio
per la biomedicina, l’economia, l'astronomia,
la chimica, ...
 la matematica, dopo la fisica, è il campo, dove
si è fatto l'uso più massiccio di server di preprint
 Anche all'interno di una stessa disciplina però,
non sempre i comportamenti sono omogenei
Cosa è un Open Archive
 Open Archive, o E-prints server, è un archivio
preposto al deposito dei documenti scientifici, in
forma elettronica, alla loro gestione e
conservazione.
 Può essere organizzato
– a livello istituzionale o
– a livello disciplinare.
 I documenti elettronici possono essere depositati
direttamente dagli autori attraverso un semplice
processo noto come self-archiving o autoarchiviazione (da non confondere con il selfpublishing) o da terze persone (bibliotecari)
Che cosa sono gli e-prints
 Gli e-prints sono copie elettroniche di papers
accademici, comprendono:
– I pre-prints
– I post-prints
– I post-post-prints
 Gli e-prints posti dentro gli archivi di e-prints
consentono agli autori di rendere le proprie
produzioni di ricerca, liberamente disponibili
alla comunità internazionale scientifica,
disseminandoli su scala mondiale, cosa
impossibile per un lavoro su carta
Dati statistici sugli Open Archive
 La crescita di archivi OAI: Ad oggi esistono oltre 140 archivi, tra
disciplinari e istituzionali, di cui 3 di grandi dimensioni e ricchi di
papers e 68 basati sul modello EPrints
 L’incremento del numero di lavori free access entro gli archivi
OAI:
I depositi attuali superano i 1.400.000 record totali (compresi i
234.181 di ArXive e i 200.000 di RePEc), anche se non tutti i record
si riferiscono a lavori a testo pieno
 Il totale dei record di tutti i 68 Archivi Eprints è di oltre 8000, con
una media di 120 papers depositati in ciascuno (va considerato che
il modello EPrints è appena nato)
 La media del numero totale di depositi per archivio è circa 10000
(tenendo conto dei tre grandi e considerando la media bassa degli
EPrints) e va necessariamente innalzata velocemente
 Gli Archivi istituzionali assestati e operativi nel mondo sono 23
con un totale di 5000 papers full-text (processo lento)
Interoperabilità degli OAI
 Un deposito entro l’architettura OAI Open Archive
Initivative è noto come “data provider”
 Ciascun documento depositato in un DP Data Provider è
corredato da metadati in formato standard che vengono
esposti per la raccolta (harvesting) da parte dei SP
Service Provider “fornitori di servizi”
 Gli archivi sono detti “aperti” in quanto possono essere
interrogati da un servizio (“service provider”) che si
occupa di indicizzare i metadati raccolti dai vari archivi
attraverso la funzione di harvesting
 Il colloquio e lo scambio informativo di metadati è
possibile solo tra archivio OAI compatibili o
interoperabili
I modelli di Open Archives:
tecnici e organizzativi
 Numerose sono le esperienze nel mondo e anche
le tipologie tecniche
– modello accentrato (arXiv.org)
– modello distribuito (RePEc)
 A livello organizzativo le scelte possono essere
– server istituzionali (institutional repositories)
– server subject-based o disciplinari
 Esistono inoltre altre soluzioni:
• gli “umbrella server” (specie di MetaOA)
• individual data provider (modello Kepler)
Modello disciplinare accentrato
HEP e discipline correlate
Nasce nel 1991
80.000 utenti / 80 Paesi
3500 nuovi lavori al mese
234.181 documenti totali (17/05/03)
Processo di assorbimento di piccoli server di matematica dal 1994
Entro una decade si potrà raggiungere parità tra lavori open access
depositati e lavori pubblicati
Modello distribuito
 RePEc, la più grande collezione del mondo
di documenti per l'economia ad accesso
libero, a modello distribuito
 collega oltre 200 archivi con oltre 60.000
articoli e rapporti tecnici di ambito
economico disponibili online
 sorto nel 1999 per opera di Thomas Krichel
 ciascuno diventa mirror e garantisce
l’accesso anche ai dati di tutti gli altri
archivi
Modello disciplinare distribuito
Institutional repositories:
cosa sono
 I depositi istituzionali di documenti sono
collezioni digitali che raccolgono e conservano la
produzione intellettuale delle comunità
accademiche o aziendali (Università, Aziende, …)
 possono essere considerati estensione naturale
delle responsabilità dell’istituzione in qualità di
generatori di ricerca primaria
 sono potenzialmente la componente più
importante nell’evoluzione della struttura dei
nuovi modelli di comunicazione scientifica
Institutional repositories:
a cosa servono
 offrono una risposta strategica ai problemi
esistenti nel sistema che regola i periodici
scientifici (dai costi ormai insostenibili)
 offrono un immediato complemento di qualità al
modello di pubblicazione scientifica ad oggi
esistente
 stimolano l’innovazione entro una struttura di
editoria disaggregata
 servono come indicatori tangibili della qualità di
un’istituzione, ne incrementano la visibilità, il
prestigio e il valore a livello pubblico
Lo status quo:
Situazione frammentaria
 Centinaia di e-server: istituzionali,
disciplinari, accentrati, distribuiti, piccoli,
grandi, depositi di collezioni, ...
 Papers sparsi sui siti Web (deleghiamo a
Google?)
 Umbrella servers es. MPRESS)
 MetaMotori OA (service provider)
 CiteSeer, servizio precedentemente
chiamato ResearchIndex, costruito da NEC
Research Institute (nuovi modelli di IF)
Cooperazione e interoperabilità
Due le aree di intervento
 Da una parte si trovano iniziative come OAI
nata con lo scopo di
– sviluppare e promuovere standard per
l'interoperabilità tra archivi
– essere di supporto ad un'efficiente
disseminazione di contenuti;
 Dall'altra si collocano iniziative come la
Budapest Open Access Initiative BOAI o il
movimento SPARC Open Access (ex Free
Online Scholarship FOS)
Open Archive Initiative
 OAI è supportata nelle sue iniziative dalla Digital
Library Federation e da Coalition for Networked
Information e riceve finanziamenti da National
Science Fundation
 fonda le sue radici nel continuo sforzo teso al
miglioramento dell'accesso ai documenti entro gli
archivi e-print,
 mette a disposizione strumenti, software e
documentazione (protocolli, standard)
 promuove l'utilizzo di metadati standard
In OAI esistono
due categorie di server
 i data provider, i quali contengono i
documenti depositati e che supportano il
protocollo OAI esponendo i metadati
relativi ai lavori contenuti nel server. Un
data provider gestisce uno o più server, per
il deposito (Web servers repositories)
 i service provider, usano i metadati dei
data provider come base per la costruzione
di servizi a valore aggiunto.
harvesting
 Open Archives Initiative Protocol for
Metadata Harvesting Protocol
indispensabile per rendersi visibili ai fini
della raccolta
 è necessario esporre i propri metadati al
colloquio entro la comunità internazionale
in un formato compatibile
 metadati per l’interoperabilità
Le iniziative di sensibilizzazione
 Il movimento SPARC Open Access (ex
FOS Free Online Scholarship coordinato
da Peter Suber
– Open Acces new blog
http://www.earlham.edu/~peters/fos/fosblog.html
Public Library of Science organizzazione no-profit
di scienziati per una letteratura biomedica freeaccess
– lettera aperta agli editori firmata da 30.000
scienziati di 180 Paesi
http://www.plos.org/
Budapest Open Access Initiative
BOAI 1.
 Budapest Open Access Initiative BOAI
– nata il 14 febbraio 2002
– conta oggi oltre 3200 firmatari e 244 organizzazioni
– finanziata dalla Fondazione Soros di OSI Open
Society Institute. OSI elargirà un milione di dollari per
anno, per tre anni consecutivi, per lo sviluppo di un
progetto il quale prevede piani e modelli per l'autoarchiviazione "sostenibile" in oltre 140 Paesi
– http://www.soros.org/openaccess/
Budapest Open Access Initiative
BOAI 2.
 si distingue da OAI giacché il suo scopo è di fare
pressione sugli autori al fine di ottenere un
consenso generalizzato
 lo scopo primario è quello di promuovere l’autoarchiviazione
 non si occupa di applicazioni software o di
aspetti tecnologici,
 è focalizzata principalmente sui processi di peerreviews.
Autoarchiviare:
riappropriarsi della ricerca
 L’auto-archiviazione o self-archiving è un processo
essenziale nel nuovo modello di comunicazione
scientifica
 Non va confuso l’auto-pubblicazione (self-publishing)
o vanity press
 Self-archiving è il primo passo entro circuito di
disseminazione informativa caratterizzato dal deposito
delle proprie produzioni di ricerca entro spazi “open
access”
 Le produzioni di ricerca auto-archiviate massimizzano
e accelerano l’impatto della ricerca massimizzando
l’accesso alla ricerca
I Software Open Source disponibili per
la creazione di OA
 ArXive, RePEc, Kit NCSTRL (ex-protocollo Dienst): per
server disciplinari
 VT EDT Virginia Tech per le Tesi
 Eprints software (OAI compatibile): per server istituzionali
(68 archivi nel mondo lo adottano)
 Kepler software: per server individuali
 DSpace di MIT. Gestisce anche formati multimediali utili
alla didattica (nato nel 2003)
 CDSware del CERN: funge anche da portale con motore che
ricerca entro le collezioni della biblioteca
Gli ostacoli all’auto-archiviazione
 Copyright
 Certificazione della qualità dei lavori depositati
 Riconoscimento dei lavori pubblicati su riviste
open access ai fini della carriera
 Auto-pubblicare su web può risultare più facile
 Questioni tecniche: non sono un problema, ma
sicuramente i software vanno migliorati e vanno
aggiunte funzionalità che creano valore
La proporzione di periodici che formalmente supportano
il self-archiving (già 54%) è in continua crescita
http://www.sherpa.ac.uk/romeo.php
Il contratto editoriale
 Attenzione alla cessione dei diritti! Perché
regalare la proprietà intellettuale
all’editore?
 Sul contratto editoriale si può intervenire
 Non occorre essere sempre passivi nei
confronti degli editori
 Andare a vedere contratti “favorevoli” sul
sito di Romeo
Alcuni esempi
 Association of American Law Schools Special
Committee, Model author/journal agreement
 Ann Okerson's Licence to Publisher
 ARL, ACRL and SPARC's Create Change
Sample Publication Agreement
 DRAFT Leicester University's Licence
granting first commercial publication rights
Le 4 componenti essenziali nella
comunicazione scientifica
[descritte da Roosendaal e Geurts]
 Registrazione: stabilire la priorità intellettuale di
un’idea, un concetto, o una scoperta scientifica
 Certificazione: certificare la qualità della ricerca e/o la
validità delle scoperte dichiarate the quality of the
research and/or the validity of the claimed finding;
 Consapevolezza: assicurare la disseminazione e
l’accessibilità delle produzioni della ricerca, fornendo un
mezzo attraverso il quale i ricercatori possono essere
avvertiti delle novità della ricerca
 Archiviazione: conservare il patrimonio intellettuale per
le fruizioni future
L’integrazione: auto-archiviazione e
open access journal
REGISTRATION CERTIFICATION
Establishing
Certifying the
intellectual
quality/validity
of the research
priority
AWARENESS
Assuring
accessibility
of research
ARCHIVING
Preserving
research
for future use
Autoarchiviare:
riappropriarsi della ricerca
 L’auto-archiviazione o self-archiving è un processo
essenziale nel nuovo modello di comunicazione
scientifica
 Non va confuso l’auto-pubblicazione (self-publishing)
o vanity press
 Self-archiving è il primo passo entro circuito di
disseminazione informativa caratterizzato dal deposito
delle proprie produzioni di ricerca entro spazi “open
access”
 Le produzioni di ricerca auto-archiviate massimizzano
e accelerano l’impatto della ricerca massimizzando
l’accesso alla ricerca
Maximized Research Access and Impact Through Self-Archiving
“Skywriting”: All research, accessible to all potential users, anywhere, anytime
Inizio del ciclo
d’impatto:
Ricerca creata
Il ricercatore scrive il
paper pre-print
pre-refereeing
Pre-Print autoarchiviato nel
WebServer
istituzionale di
Ateneo
12-18 Months
Sottomissione al periodico
“Pre-Print” referato dal
Post-Print autoComitato di Esperti dei Pari
archiviato nel
“Peer-Review”
Pre-Print revisionato WebServer istituzionale
dall’Autore dell’articolo
di Ateneo
“Post-Print” riveduto, accettato,
certificato e pubblicato dal
periodico
I ricercatori possono accedere
al Post-Print SOLO se la loro
istituzione ha un abbonamento
a quel periodico
Rielaborazione slide tratta dalla presentazione di Tim Brody
Nuovo ciclo d’impatto:
L’impatto di ricerca a
seguito dell’autodeposito è grande e
veloce dovuto alla
massimizzazione
dell’accesso accelerato
Nuovo ciclo d’impatto:
Nuove ricerche si
costruiscono sulla
ricerca esistente
Will 'Open access' be open to everyone?
 La lettera di John Ewing, matematico dell’AMS,
ha recentemente scatenato una serie di
polemiche sul modello OA considerato da alcuni
studiosi poco “testato” e rischioso …
 "Nature“ 'Open access' will not be open to
everyone. Making authors pay for publication
may not deliver the anticipated benefits.
Vol 425 No 6958 p. 559 (9 Oct 2003)
 A more extensive commentary entitled
"The Public Library and the Public Good" of the
Ewing's letter it's freely available at
http://www.ams.org/ewing/Documents/PublicLi
brary-70.pdf
La lettera di Ewing
– Ewing nella sua lettera argomenta che i
periodici open access escludono gli autori
poveri che non possono permettersi di pagare
la loro quota per la pubblicazione. Ewing
punta in particolare al piano PLos il qual
prevede una tassa per gli autori che vogliono
pubblicare e conclude dicendo: che ciascun
modello di pubblicazione sia esso basato sulla
sottoscrizione (attuale) sia sostenuto
dall’autore (o dall’istituzione) ha i suoi
vantaggi e svantaggi che però non sono
perfettamente bilanciati.
La lettera di Ewing
 Quando uno scienziato non è abbonato ad un
periodico, può in ogni caso ottenere l’informazione
sull’articolo che cerca o da una lista di riferimenti
bibliografici o perché trova l’abstract in linea e
comunque può sempre richiedere una copia
dell’articolo, anche via mail, ad un collega o tramite
il servizio di document delivery fornito dalle
biblioteche o, alla peggio, rivolgendosi ad un centro
di fornitura documenti a pagamento. Quando invece
uno scienziato non ha i finanziamenti per pubblicare
un articolo, quell’articolo non comparirà mai non
solo come riferimento bibliografico, ma peggio
ancora non verrà mai pubblicato e non farà mai parte
della letteratura permanente. Questo, dice Ewing, è
molto di più che un inconveniente…
Sabo ‘Public Access to Science’Act
 Le campagne di PLoS hanno mosso alcuni interessi
politici: vedi US Martin Olav Sabo – ‘Public Access to
Science’ Act
 Organisation for Economic Co-operation and
Development’s ‘Declaration on Access to Research Data
from Public Funding’ - ‘…an optimum international
exchange of data, information and knowledge contributes
decisively to the advancement of scientific research and
innovation’ and ‘…open access will maximise the value
derived from public investment in data collection efforts.’
 http://www.biomedcentral.com/news/20030627/04
Parole chiave per il consenso
 Il valore aggiunto sta nelle parole chiave
– Motori di ricerca per le ricerche nei full-text: vedi
esperienze CERN e Caltech
– Analisi delle transazioni Log: statistiche sugli
accessi al server, ma anche sul singolo autore e su
ogni singolo articolo (vedi esempio ArXive, RePEc
per abstract visualizzati, articoli scaricati, per
giorno, mese, anno ...)
– Analisi scientometriche e webmetriche: nuovi
strumenti per il calcolo e le nuove misurazioni
dell’impatto di ricerca, per il recupero e linking
delle citazioni nel web (vedi Paracite, OpCite,
CiteBase, Citeseer/ResearchIndex)
Titoli BioMedCentral
presenti nel Web of Science
Arthritis Research & Therapy
<http://arthritis-research.com/>
impact factor: 3.44
BMC Bioinformatics
<http://www.biomedcentral.com/bmcbioinformatics/>
BMC Biotechnology
<http://www.biomedcentral.com/bmccancer/>
BMC Cancer
<http://www.biomedcentral.com/bmccancer/>
impact factor: 1.05
BMC Cell Biology
<http://www.biomedcentral.com/bmccellbiol/>
BMC Evolutionary Biologyy
<http://www.biomedcentral.com/bmcevolbiol/>
BMC Gastroenterology
<http://www.biomedcentral.com/bmcgastroenterol/>
BMC Genetics
<http://www.biomedcentral.com/bmcgenet/>
BMC Genomics
<http://www.biomedcentral.com/bmcgenomics/>
BMC Health Services Research
<http://www.biomedcentral.com/bmchealthservres/>
Titoli BioMedCentral
presenti nel Web of Science
BMC Infectious Diseases
<http://www.biomedcentral.com/bmcinfectdis/> impact factor: 0.96
BMC Microbiology
<http://www.biomedcentral.com/bmcmicrobiol/>
BMC Molecular Biology
<http://www.biomedcentral.com/bmcmolbiol/>
BMC Musculoskeletal Disorders
<http://www.biomedcentral.com/bmcmusculoskeletdisord/>
BMC Neuroscience
<http://www.biomedcentral.com/bmneurosci/>
BMC Public Health
<http://www.biomedcentral.com/bmcpublichealth/> impact factor: 0.29
Breast Cancer Research
<http://breast-cancer-research.com/> impact factor: 2.81
Critical Care <http://ccforum.com/> impact factor: 0.88
Current Controlled Trials in Cardiovascular Medicine
<http://cvm.controlled-trials.com/>
Genome Biology <http://genomebiology.com/>
Malaria Journal <http://www.malariajournal.com/>
Respiratory Research <http://respiratory-research.com/>
Prossimi titoli BioMedCentral
con IF e relative date
BMC Bioinformatics 2005
BMC Cell Biology 2004
BMC Evolutionary Biology 2006
BMC Gastroenterology 2006
BMC Genetics 2005
BMC Genomics 2005
BMC Health Services Research 2003
BMC Microbiology 2005
BMC Molecular Biology 2005
BMC Musculosketal Disorders 2005
BMC Neuroscience 2006
Current Controlled Trials in Cardiovascular Medicine 2004
Malaria Journal 2006
Respiratory Research 2004
La trasformazione dell’OA
 il concetto OpenArchive si trasforma: da
pre-print diviene e-print,
 perde il prefisso "pre" a ricomprendere tutti
i tipi di documenti
 il vero OA è un deposito di documenti
appartenenti a una determinata comunità
 ruolo dell'EPrints di Harnad è assai più
ampio rispetto al semplice pre-print server
Il vero OA
 modello che porta dentro il "seme" della
parola "disseminazione”
 concetto profondamente diverso da quello
della “distribuzione”
 disseminazione implica una crescita
 incrementato a tal punto da evolvere e
divenire una forma di comunicazione e
immagazzinamento della produzione
scientifica nella sua interezza
Liste di discussione internazionali
 Nature: http://www.nature.com/nature/debates/eaccess/index.html
 Science:
http://www.sciencemag.org/cgi/eletters/291/5512/2318b
 American Scientist:
http://amsci-forum.amsci.org/archives/september98-forum.html
 FOS Newsletter and Forum:
http://www.earlham.edu/~peters/fos/index.htm
 Colloque virtuel text-e: http://www.text-e.org/
 SPARC Institutional Repositories Discussion List Archive [email protected]
https://mx2.arl.org/Lists/SPARC-IR/
 CNI-COPYRIGHT Forum
http://www.cni.org/forums/cni-copyright/cni-copyright.html
Riferimenti strategici
 Bozza delle politiche di autoarchiviazione (preprint e postprint) per le
Università
http://www.ecs.soton.ac.uk/~lac/archpol.html
 Proposta UK per una politica nazionale di auto-deposito nelle Università
britanniche di tutte le produzioni di ricerca “refereed” ai fini della
valutazione http://www.ecs.soton.ac.uk/~harnad/Temp/Ariadne-RAE.doc
 Template e demo per CV universitari online standardizzati con indicatori di
performance esposti agli harvester e links agli Eprint Archive istituzionali
http://paracite.eprints.org/cgi-bin/rae_front.cgi
 RoMEO Project (Loughborough) Rights MEtadata for Open archiving)
http://www.lboro.ac.uk/departments/ls/disresearch/romeo/
 Strumenti per l’Analisi Citazionale (Scientometrica, Webmetrica)
http://citebase.eprints.org/help/
http://opcit.eprints.org/evaluation/Citebase-evaluation/evaluationreport.html
http://paracite.eprints.org/
http://citeseer.nj.nec.com/cs
Bibliografia
Lawrence, S. (2001) Free online availability substantially increases a
paper's impact. Nature 411 (6837): 521.
http://www.neci.nec.com/~lawrence/papers/online-nature01/
Guédon, Jean-Claude (2002) In Oldenburg’s Long Shadow:
Librarians, Research Scientists, Publishers, and the Control of
Scientific Publishing
http://www.arl.org/arl/proceedings/138/guedon.html
Harnad, Stevan (1990) Scholarly Skywriting and the Prepublication
Continuum of Scientific Inquiry. Psychological Science 1: 342 343 (reprinted in Current Contents 45: 9-13, November 11 1991).
http://cogprints.soton.ac.uk/documents/disk0/00/00/15/81/
Harnad, Stevan (2001) For Whom the Gate Tolls? How and Why to
Free the Refereed Research Literature Online Through
Author/Institution Self-Archiving, Now.
http://cogprints.soton.ac.uk/documents/disk0/00/00/16/39/
Grazie per l’attenzione!
“Nella vita, non ci sono
soluzioni. Ci sono forze in
movimento: queste necessitano
di essere create e poi le soluzioni
seguono.”
[In: Volo di notte,
Antoine de Saint-Exupéry, Chap. 19]
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