Riproduzione digitale
di fonti manoscritte
(metadati descrittivi e reperimento
delle risorse elettroniche)
CORSO DI PERFEZIONAMENTO
SAPERI STORICI E NUOVE TECNOLOGIE
(Napoli, 6 giugno 2006)
--------
Paul Gabriele Weston
[email protected]
Argomenti





Breve introduzione ai metadati
Standard per la codifica
Interoperabilità
Funzioni dei service provider
Conclusioni
Cosa sono i metadati?

Informazione strutturata sulle risorse

termine di nuovo conio utilizzato per indicare informazioni di
tipo referenziale applicate a risorse elettroniche, simili per
funzione alle notizie create nel tempo per rappresentare
risorse tradizionali
 schede di catalogo, citazioni bibliografiche, registri
inventariali, ecc.

Descrivono specifici file, singoli oggetti o
collezioni complesse

Archiviati a parte o facenti parte integrante
della risorsa alla quale si riferiscono
In particolare, i metadati sono …

informazioni elettroniche

utilizzabili direttamente dal computer

dotate di una struttura e di una semantica definite

che descrivono una risorsa
I metadati agevolano …






l’identificazione delle risorse elettroniche
la loro autenticazione
la conservazione del contesto di origine
la ricerca delle risorse
l’accesso alle risorse raggiungibili via web
la raccolta delle informazioni (metadata harvesting)
utili all’allestimento di dispositivi di mediazione e di
conservazione
I metadati costituiscono il valore aggiunto della
risorsa elettronica
Metadati nativi e aggiuntivi

I metadati nativi si trovano in un documento fin dal
momento della sua creazione, in quanto vengono
creati dall’autore del documento o dal software in
modo automatico



supportano il reperimento della risorsa
comprendono il nome del creatore del documento, il titolo, la
data
I metadati aggiuntivi vengono creati da soggetti terzi
per incrementare il valore della risorsa


supportano la selezione della risorsa
comprendono termini di vocabolario controllato, la
descrizione, informazioni sui diritti
Metadati differenti per funzioni
diverse

descrittivi


amministrativi


organizzazione interna della risorsa – identificativi univoci, numeri di
pagina, caratteristiche peculiari (indice dei contenuti, indici, ecc.)
tecnici


gestione e amministrazione della risorsa – versione, fonti degli originali,
date di creazione, modifica, ecc.
strutturali


descrizione della risorsa – autore, titolo, soggetto
conservazione della risorsa nel medio e nel lungo periodo – formati dei
file, apparecchiature per il trattamento digitale, formato di compressione,
componenti hardware e software
relativi ai diritti (rights management)

fruizione e controllo della risorsa e dei suoi contenuti – proprietà
intellettuale e commerciale, restrizione all’uso, ecc.
La documentazione del contesto

contenuto


relazioni


identifica la natura della risorsa e ne rappresenta il
contenuto
evidenzia le relazioni con altri oggetti
struttura

comprende concetti quali inizio e fine del documento,
capitoli, articoli, ecc. ai fini di comunicarne la gerarchia e
l’organizzazione dei dati e delle componenti della risorsa
I metadati supportano ….

la gestione delle risorse digitali

l’interoperabilità delle risorse digitali

la conservazione delle risorse digitali

la reperibilità delle risorse digitali

la gestione dei diritti

l’integrità e l’autenticazione

la sostenibilità
Standard per la codifica




informazione globale
applicazioni generaliste e specialistiche
soggetti promotori e siti istituzionali
standard de iure e de facto
Standard internazionali
il conseguimento della standardizzazione
è la conseguenza dell’esistenza di
accordi e protocolli internazionali
pubblicati come standard
internazionali
Il formato MARC





MAchine-Readable Cataloging
notizia catalografica che viene automaticamente
elaborata dal computer, il quale è in grado di
riconoscere l’identità delle diverse componenti della
notizia e di trattarle di conseguenza
notizia catalografica = record bibliografico = metadati
criteri di compilazione determinati dalle normative
catalografiche (ISBD, RICA, AACR2, ecc.)
permette a ricerca elettronica del catalogo (opac)
Il formato MARC nel tempo



Personalizzazioni: USMARC, LCMARC, UKMARC,
INTERMARC, ecc.
Scambio internazionale dei dati: UNIMARC
Evoluzioni del formato:



da LCMARC a MARC 21
MARCXML (ambiente XML, sviluppato da LC)
MODS (semplificazione e razionalizzazione, finalizzato alla
realizzazione delle biblioteche digitali)
Struttura del record MARC


campi (autore, titolo, pubblicazione, ecc.)
identificati da un codice numerico di tre cifre (tag)


100 1# $a Guerrini, Mauro [responsabilità principale, persona
fisica]
alcuni campi sono suddivisi in sottocampi


campo [area] della pubblicazione, distribuzione, ecc.
(identificato dal codice 260) include i sottocampi [elementi]
luogo, nome dell’editore, data di pubblicazione)
260 ## $a Milano : $b Editrice Bibliografica, $c 2005
Esempio di record MARC21
100 1# $a
245 10 $a
$c
250## $a
260## $a
$b
$c
300## $a
$b
$c
490## $a
$v
650#1 $a
Guerrini, Mauro.
Catalogazione /
Mauro Guerrini.
1 ed.
Roma :
Associazione Italiana Biblioteche,
c1999
141 p. :
ill. ;
17 cm
Enciclopedia tascabile ;
16
Catalogazione bibliografica
MARCXML



il Network Development and MARC Standards Office della
Library of Congress ha sviluppato una struttura utile ad
utilizzare dati MARC in ambiente XML
la struttura è flessibile ed estensibile per ampliare il numero
e la varietà delle applicazioni, ma non vengono meno i
caratteri di specificità del MARC
l’elaborazione ha incluso lo sviluppo di schemi, fogli di stile e
dispositivi software, accessibili e scaricabili attraverso il sito
record MARCXML
Conversione tra schemi di
metadati



è il risultato di una mappatura, cioè del
procedimento con il quale vengono
individuate le corrispondenze sintattiche e
semantiche tra singoli elementi di due schemi
di metadati
l’ambiente XML in funzione del quale è stato
sviluppato MARCXML si presta bene alla
conversione tra schemi di metadati
sono stati sviluppati dei dispositivi software
per semplificare le procedure
Conversione a Dublin Core
Presentazione dei dati

presentazione è la visualizzazione e/o la
marcatura dei dati MARC in una forma
leggibile

presentazione HTML …
Record visualizzati in HTML
XML per la codifica dei metadati


eXtensible Markup Language
XML serve per attribuire una struttura ai dati





esempi di dati strutturati sono i fogli di calcolo, le transazioni
fininziarie, I disegni tecnici
si definisce con XML un insieme di regole per produrre formati di
testo che diano una struttura ai dati
XML non è un linguaggio di programmazione e non richiede
particolari competenze informatiche
XML agevola la produzione e la lettura di dati da parte del
computer e assicura che la struttura di tali dati sia non ambigua
XML si presenta non dissimile da HTML



è comune l’uso di marcatori (tags, termini racchiusi tra parentesi
uncinate) e di attributi
in HTML viene specificato il significato di ogni marcatore e attributo
e talvolta anche la resa grafica
in XML i marcatori servono solo a segmentare i dati, la cui
interpretazione è affidata all’applicazione
XML per la codifica dei metadati

XML consiste di testo, ma non è finalizzato alla lettura



XML è modulare



i dati sono archiviati in formato testo, per cui possono essere
letti mediante un text editor
in caso di compilazioni errate, l’applicazione si ferma e
genera un messaggio di errore
il formato di un nuovo documento può essere prodotto
combinando e riutilizzando altri formati
per evitare di assegnare lo stesso nome ad elementi o
attributi diversi, XML fornisce meccanismi di namespace
XML non pone problemi di licenze ed è indipendente
da qualunque piattaforma

ci si può avvalere del lavoro e dei dispositivi prodotti dalla
comunità di utilizzatori XML
Tecnologie XML

XML comprende una famiglia di tecnologie
correlate




XLink – modalità standard di aggiungere link
ipertestuali ad un file XML
XPointer – sintassi per puntare a porzioni di dati
interni a un documento XML (il ruolo dell’URL nel
web)
XSL – linguaggio per la produzione di fogli di stile
XSLT – linguaggio di trasformazione utile a
riorganizzare, aggiungere e rimuovere tag e
attributi
XML per le biblioteche digitali
“Occorre trovare il modo per trasferire dati e informazioni in modo
efficiente ed efficace. Dati in XML condivisi tra computer ed applicativi
differenti rappresentano un passo in direzione dell’agevolare questa
condivisione”




strutturazione del contenuto per trasferimenti
di dati in tempo reale (online delivery)
integrazione di informazioni interne ed
esterne
gestione dei dati bibliografici – creazione,
archiviazione, condivisione ed utilizzazione
cattura di metadati
Schemi di metadati descrittivi
Dublin Core (DC)
descrizione semplice di risorse
di ogni genere per la prima
ricerca
Encoded Archival
Description (EAD)
Text Encoding Initiative
(TEI)
codifica di strumenti di corredo
archivistici
Music Encoding Initiative
(MEI)
Synchronized Multimedia
Integration Language
(SMIL)
marcatura di documenti
musicali
marcatura di testi letterari
sincronizzazione ed
integrazione di documenti
multimediali
Dublin Core

elementi




non qualificato


semplici da comprendere e adoperare
opzionali e ripetibili
internazionali e trasversali tra le discipline
finalizzato ad una sommaria descrizione della risorsa per
agevolare la prima ricerca
qualificato

per descrizioni più ricche che permettano raffinamenti nella
ricerca e un loro uso professionale nell’ambito degli
strumenti di mediazione propri delle diverse discipline
Applicazioni di Dublin Core

oggetti

fotografie

diapositive
Implementazione





formato di descrizione di una risorsa informativa
mira ad agevolare il reperimento delle risorse
elettroniche
funge da base per l’interoperabilità semantica
adottata da numerose comunità utenziali (biblioteche,
musei, agenzie governative, organizzazioni
commerciali)
beneficia dell’attiva partecipazione e promozione in
oltre 20 Paesi in Nord America, Europa, Asia ed
Oceania
Dublin Core Metadata Element
Set
Title
Creator
Subject
Description
Publisher
Contributor
Date
Type
Format
Identifier
Source
Language
Reference
Coverage
Rights
Encoded Archival Description
(EAD)

Basato sullo standard ISAD(G) per la descrizione di
complessi archivistici






schema di codifica (marcatura, markup)
non-proprietario
finalizzato alla produzione di strumenti di corredo elettronici
mediante l’impiego di linguaggi di marcatura (SGML e poi
XML)
per agevolare la ricerca all’interno dell’archivio e l’accessio
via web
http://www.loc.gov/ead/
EAD e la struttura degli
strumenti di corredo
LIVELLO ALTO
Descrizione
dell’archivio
Descrizione di serie archivistiche
Descrizione di sottoserie archivistiche
LIVELLO BASSO
Descrizione dell’unità documentaria
Principi ispiratori di EAD



obiettivo è rendere le risorse archivistiche
provenienti da istituzioni diverse accessibili
agli utenti del web
nomi di elementi ed attributi definiti in modo
tale da favorire lo scambio internazionale di
dati – l’interoperabilità
è un formato di struttura, non uno standard
per i dati di contenuto
Linee guida e migliori pratiche di
EAD


facilitare il reperimento della risorsa
attraverso l’interoperabilità
normalizzare la creazione di documenti
correttamente codificati in EAD all’interno o
tra più istituzioni


incoraggiare l’inclusione di specifici elementi
sviluppare un insieme di dati essenziali (core data
elements)
Text Encoding
Initiative (TEI)





schema per la codifica di testi in fase di
creazione di nuovi documenti testuali o per lo
scambio di documenti esistenti
basato su XML
non richiede l’utilizzo di specifico software
consente la rigorosa partizione del testo
agevola il trattamento scientifico dei testi
Elementi




rappresentano le caratteristiche del testo ai
fini di un suo trattamento elettronico (titolo,
indici, ecc.)
marcatori (tags) per indicare la struttura del
testo ed altre caratteristiche di interesse
(<title>, <index>)
TEI comprende circa 450 elementi
un sottoinsieme è TEI Lite che include circa
150 elementi
Struttura TEI


TEI header (intestazione, elemento <teiHeader>)
element)
trascrizione del testo (elemento <text>)
<TEI.2> <teiHeader> [ TEI Header information ]
</teiHeader>
<text>
<front> [ front matter ... ] </front>
<body> [ body of text ... ] </body>
<back> [ back matter ... ] </back>
</text>
</TEI.2>
TEI header




l’elemento teiHeader non fa parte del
documento codificato, ma fornisce
informazioni sul documento
si comporta come una scheda di catalogo (o
il frontespizio) nei confronti di un libro a
stampa
fornisce i metadati relativi alla versione
elettronica del libro
è obbligatorio per ogni documento TEI
Music Encoding Initiative (MEI)






definito specificamente per testi musicali, partiture,
annotazioni del musicista, ecc.
tiene separati I dati dai metadati
può ospitare raccolte, parti, varianti
struttura simile a TEI
ancora in corso di sviluppo
http://dl.lib.virginia.edu/bin/dtd/mei/
Synchronised Multimedia Integration
Language (SMIL)



pronunzia "smile"
utilizzato per presentazioni multimediali
integra e sincronizza audio e video con
immagini, testo e altre tipologie
documentarie
animazione
struttura
controllo dei contenuti
gestione tempi e
sincronizzazione
struttura di presentazione
effetti transizione
collegamenti
manipolazione tempi
integrazione di oggetti mediatici
Scelta di uno schema di metadati






tipologie documentarie oggetto della conversione al
digitale
finalità del progetto di digitalizzazione – accesso o
conservazione
utilizzatore potenziale
competenze e capacità del personale del progetto
infrastruttura tecnica disponibile presso l’istituzione
livello di dettaglio (varia da un’istituzione all’altra)
Condivisione degli standard e
collaborazione





partenariato
soluzioni comuni
condivisione di infrastrutture, specie
tecnologiche
condivisione di competenze
interoperabilità
Interoperabilità
“occorrerebbe garantire che … i sistemi, le procedure
e la cultura di un’organizzazione siano gestiti … in
modo tale da massimizzare le opportunità di scambio
e di riutilizzazione dell’informazione, sia internamente,
sia all’esterno della struttura”
Paul Miller. Interoperability: what is it and why should I want
it? «Ariadne» Issue 24
Diversi livelli di interoperabilità
tecnologica
 semantica
 nazionale e internazionale

Livello tecnologico



qual è l’oggetto dello scambio – elementi dei
dati
in che modo strutturarli ai fini dello scambio –
schemi
in che modo effettuare lo scambio –
transazioni e messaggi di protocollo, profili
Livello semantico
“Le biblioteche digitali si occupano sempre meno di libri e
sempre più delle idee e dei concetti espressi nei libri”




utilizzo coerente dei termini di soggetto
migliori descrizioni delle risorse
reperimento delle risorse più efficace
accesso al contenuto intellettuale
Ricerca full text e vocabolari
controllati

ricerca full text





ampia e non specifica
termini fuori contesto
risultati erronei
indicizzazione
automatica
Amazoogle

vocabolari controllati





definizione dei termini
precisione nei risultati
soggetti correlati
comprensione condivisa
da persone e computer
thesauri multilingua
Accesso – ricerca e recupero

termini di un vocabolario controllato



thesaurus
acronimi
archivi di authority
Thesauri

lista di termini interrelati, nell’ambito di uno specifico
dominio disciplinare, provvista di collegamenti
semantici predefiniti ed eventualmente anche della
definizione dei termini
 Library of Congress Subject Headings
 MESH
 The International Thesaurus of Refugee
Terminology
Livello nazionale ed internazionale




scambio universale dei dati
raccolta (harvesting) dei metadati
cooperazione internazionale
gateway informativi (portali, virtual reference
desk)
Requisiti




attitudini – volontà di condividere, partecipare
cambiamenti – nuove procedure, nuove
abilità e competenze, nuovi criteri gestionali
condivisione degli standard per la codifica dei
dati
protocolli per la condivisione dei metadati
Z39.50



protocollo che consente la ricerca e il recupero
di record da più archivi elettronici in
contemporanea, mediante un’unica interfaccia
sul lato utilizzatore
protocollo: un insieme di regole che governa lo
scambio di informazioni tra dispositivi e
computer diversi
trova ampia applicazione nella ricerca
bibliografica all’interno degli opac e dei
metaopac
Schema di colloquio tra un opac,
un cliente Z e un server Z
Perchè è importante?




consente la ricerca trasversale su più
cataloghi di biblioteca
permette all’utilizzatore di servirsi di
un’interfaccia di ricerca con la quale ha già
familiarità
favorisce il recupero di dati in forma
strutturata
rende possibile l’attivazione di applicazioni in
forma distribuita
Limiti di Z39.50


mancanza di semantica condivisa
differenze tra i servizi esposti dal client e dal server



esempio: il sistema di ricerca locale effettua la ricerca di
nomi personali e di enti nel medesimo indice; nel sistema
remoto invece la ricerca di un nome di persona viene
effettuata soltanto all’interno dell’indice di persone
più versioni rilasciate con caratteristiche differenti
non è compreso all’interno dei browser standard e
dei più comuni motori di ricerca
Open Archives Initiative




Open Archives Initiative sviluppa e promuove
dispositivi per l’interoperabilità che mirano ad
agevolare l’efficacia della disseminazione dei
contenuti sul web
i documenti sono depositati in archivi (repository) ai
fini di consentire la condivisione dei metadati, la
pubblicazione dei contentui e l’archiviazione delle
risorse
la descrizione dei documenti avviente mediante
Dublin Core non qualificato
http://www.openarchives.org
OAI Protocol for Metadata
Harvesting


OAI-PMH Protocol for Metadata Harvesting si basa
su uno Schema W3C XML
“L’obiettivo è “l’apertura", favorita attraverso
l’esposizione e la raccolta dei metadati attraverso un
protocollo http semplice e appositamente definito”

NELSON, M. OAI and OAIS: What’s in a name. D-Lib
Magazine, 7(5), May 2001
Linee guida per l’implementazione
Harvesting mediante OAI-PMH


Data Providers (open archives, repositories)
forniscono libero accesso ai metadati ed,
eventualmente ma non necessariamente, anche ai
testi (full text) o ad altre risorse
Service Providers utilizzano le interfacce OAI dei
Data Providers per raccogliere e archiviare metadati


le sessioni di ricerca non avvengono direttamente sulla
repository del Data Provider
i servizi si basano sui dati raccolti mediante harvesting
Funzionamento di OAI-PMH
Carpenter. L. 2003. OA-Forum Tutorial. University of
Bath, Bath
Risorsa che non espone metadati descrittivi
punto di accesso unico
Produttore /
distributore
utenti
sito del produttore
Risorsa che espone metadati descrittivi
punti di accesso multipli
Produttore /
distributore
sito del produttore
Varie
fasce
di utenti
Aggregatori
di metadati
motori, portali,
aggregatori
harvesting
di metadati
Data provider
repository
Service provider
Archiviazione metadati
OAI-PMH
ricerca
Interfaccia
Data provider di ricerca
standard
database
Z39.50
SRU/SRW
Service provider
risultati
(compresi
metadati)
Data providers

metadati Dublin Core





convertiti dinamicamente mediante mappatura da
un altro schema di metadati a DC
oppure archiviati direttamente come DC
sono disponibili mappature tra DC, EAD e
MARC 21
i dati sono codificati in XML
tutti i record vengono contrassegnati da un
elemento cronologico (datestamp)
Service providers

dispongono di dispositivi per l’harvesting




software per l’harvesting automatico
web robots, cioè programmi che scandiscono lo
spazio web automaticamente (crawlers, spiders)
i web robot fanno uso di protocolli HTTP
forniscono servizi relativi a tutti i dati raccolti


interfaccia di ricerca
sistemi di peer-review
Architettura

gestione dell’archivio



richieste HTTP ai data providers



uso della sintassi di OAI-PMH
harvesting selettivo mediante parametrazione
calendario


selezione delle repository sulle quali effettuare l’harvesting
lista delle repository immessa manualmente o facendo uso del
registro ufficiale
raccolta periodica e programmata dei metadati
normalizzazione

armonizzazione dei diversi formati di metadati in una struttura
omogenea (data, nomi, codici di lingua e paese) mediante
mappatura e/o traduzione
Servizi a valore aggiunto





OAI permette l’erogazione di servizi basati
sulla raccolta dei metadati, nel quale il valore
dei dati può crescere in seguito alla
normalizzazione e all’arricchimento dei
metadati stessi
esempi di servizi sono
ricerche
collegamenti per citazionie
peer-review
RSS feeds


tre diverse denominazioni
 Really Simple Syndication: distribuzione mediante condivisione
a procedura semplice
 Rich Site Summary: indice ricco delle informazioni presenti su
un sito web
 RDF Site Summary: come il precedente, con riferimento alle sue
origini RDF Resource Description Framework
usato nella produzione, distribuzione, fruizione di contenuti da:
 siti di informazione
 fornitori di contenuti
 periodici scientifici
 quotidiani online
 weblog
 CMS (Content Management System), sistemi per la gestione di
contenuto
Definizioni

termini derivati dalla pratica e dal linguaggio
dei dispositivi di mediazione tradizionali



syndication: distribuzione di contenuti attraverso
appositi canali, rappresentati da feed Atom o RSS
feed, file contenente segmenti di contenuti
veicolati all’interno di un canale
channel (canale): percorso attraverso il quale
l’informazione viene veicolata o trasmessa
Wikipedia: RSS

Wikipedia definisce RSS uno “standard de facto”,
ovvero uno standard che, benché non riconosciuto
ufficialmente come ISO è talmente diffuso da essere
comunque un elemento di riferimento



“Oggi RSS è lo standard de facto per l'esportazione di
contenuti Web. I principali siti di informazione, i quotidiani
online, i fornitori di contenuti, i blog più popolari: tutti
sembrano aver adottato il formato RSS. Gli utenti possono
oggi accedere a migliaia di feed RSS: alcuni siti (directory)
raccolgono i riferimenti agli innumerevoli feed RSS
disponibili sul Web.”
http://en.wikipedia.org/wiki/RSS_(protocol)
http://it.wikipedia.org/wiki/RSS
Dialetti RSS



RSS 0.92: il più vecchio tra gli standard oggi
in uso, evoluzione del formato usato
originariamente da Netscape
RSS 2.0: rilasciato da UserLand nel 2002, è
l'evoluzione del formato 0.92, di cui eredita la
semplicità, ma a cui aggiunge il supporto per
moduli aggiuntivi
RSS 1.0: è il formato ufficiale del W3C,
conforme ad RDF, estensibile e modulare
Dialetti e uso

RSS 2.0 (Really Simple Syndication di Userland) più
orientata alle implementazioni XML :


servizi di distribuzione di contenuto effimero come notizie o
contenuti provenienti dai blog
RSS 1.0 (del W3C) adotta e implementa il modello
di dati RDF Resource Description Framework

più focalizzata su un generico strumento di scambio di
metadati strutturati, offre un semplice meccanismo di
estensione modulare per accogliere nuovi vocabolari
Come funziona





basato su XML: semplice, estensibile, flessibile
documenti disponibili su un web server e recuperabili
da qualsiasi aggregatore RSS
preferenze stabilite dagli utenti (personalizzazioni)
si usa un programma detto news aggregator
per leggere un feed RSS basta un lettore





scaricare un software adatto
cliccare sull’icona RSS sul sito da cui si vogliono ricevere i
feed
copiare l’indirizzo del feed RSS.xml che si apre nell’apposita
finestra del news aggregator
http://www.alesti.org/
è possibile dirottare le novità pubblicate su un
periodico elettronico verso un palmare
Applicazioni al mondo delle
biblioteche



promozione e marketing dei servizi bibliotecari: attività,
nuove risorse, eventi, annunci su novità e promozione
di nuovi servizi
elenchi di nuove acquisizioni della biblioteca / rete
elenchi di novità librarie da siti di librerie virtuali come
Amazon



http://www.amazon.com/exec/obidos/subst/xs/syndicate.html/1021715106-4224135
Table of Contents (ToC) di periodici (CAS: Current
Awareness Service)
miglioramento dei servizi di reference: aggiunta di
nuove risorse su un determinato ambito disciplinare /
soggetto
Opportunità




aggiornamento costante in tempo reale, con
cadenze personalizzabili e risparmio di tempo
riduzione dello spamming nell’e-mail in quanto i
canali vengono attivati in modalità opt-in
recupero di notizie ad intervalli stabiliti da siti di
interesse, attraverso l’uso di aggregatori, che
evitano di visionare individualmente centinaia di siti
attivazione di forme nuove di marketing e
promozione per argomento per settore o per
categorie di utenti
Conclusioni




i metadati aggiungono valore ai dati
gli standard di codifica determinano la
standardizzazione
la standardizzazione facilita l’interoperabilità
i protocolli consentono lo scambio dei dati
Scarica

Metadati descrittivi e reperimento delle risorse elettroniche