Dalla beneficenza all’assistenza
L'assistenza
• La funzione di cura allargata dalla famiglia alla
società, il maggiore accesso delle donne
all'istruzione e al lavoro fuori casa sono i canali
attraverso i quali le donne acquisiscono una
presenza e uno spazio pubblico, e le basi della
rivendicazione di
accesso all'istruzione
superiore, a professioni intellettuali , a diritti e
retribuzioni uguali a quelle degli uomini nel
mondo del lavoro, a ruoli dirigenti nelle istituzioni
di assistenza pubbliche e private. Sono anche
gli argomenti della richiesta del diritto di voto
attivo e passivo, amministrativo, e politico,
Assistenza
• Useremo il concetto di assistenza in senso
molto lato, come s’intendeva nel XIX
secolo, e che copriva anche interventi che
successivamente,
e
grazie
proprio
all’opera del movimento dei lavoratori e
del movimento delle donne vennero
riconosciuti come compiti dello Stato e
della collettività e come diritti connessi alla
cittadinanza
assistenza
• L’assistenza è stata il campo in cui si è
espressa con maggiore vigore a partire
dall’800 la presenza militante femminile.
• L’assistenza è stata, insieme al socialismo
utopistico e alle prime esperienze
sindacali, l’incubatrice dei movimenti
femministi.
assistenza
• “La carità, antico dovere delle cristiane, aveva già da
molto tempo condotto le donne fuori casa; visitare i
poveri, i carcerati, i malati segnava, in città itinerari
permessi e lodati.
• La vastità dei problemi sociali, nel XIX secolo, trasforma
questa abitudine in necessità.”
• “Cattolici e protestanti- i primi con una linea di condotta
precisa, i secondi più inclini all’autonomia- esortano le
donne di mondo ad assumersi le responsabilità della
situazione materiale e morale dei diseredati”
• Viene considerata un’estensione dell’”angelo della casa”,
e non a caso raccomandata alle nubili
assistenza
• “Tuttavia la filantropia ha costituito per le
donne un’esperienza non trascurabile, che
ha modificato la loro percezione del
mondo, il significato che davano a se
stesse, il loro inserimento pubblico. Esse
si avvicinano all’associazione, nel quadro
dei gruppi misti, a direzione maschile, poi
dei gruppi femminili…”
• .
assistenza
• Alle signore caritatevoli, più meno stimolate dai
loro confessori o dai loro mariti, dei quali esse
rendono illustre il nome, succedono donne più
indipendenti, spesso nubili o vedove, indignate
dalla miseria fisica e morale, e animate da
spirito missionario.
• Nel frattempo, proprio quelle prestazioni a
favore dei poveri e degli oppressi divennero per
molte donne di ceto medio e alto il veicolo e la
premessa del loro impegno per il proprio sesso.
assistenza
• Nel 1840 Marion Kikland Reid partecipò al Word AntiSlavery Congress Londra, al quale le donne non
avevano diritto di prendere la parola, e che per questo
divenne una pietra miliare anche per il movimento
americano delle donne; la Kikland prepose al suo Plea
for Woman (1843) il motto “Come può essere libero
l’essere umano se la donna è una schiava?”, paragonò
la situazione delle donne a quella degli schiavi neri e le
incoraggiò a prendere ispirazione, nella lotta per i propri
diritti, dal movimento inglese contro la schiavitù, nel
quale si erano impegnate molte donne bianche già dalla
fine del 700
.
assistenza
• World Anti-Slavery Convention si svolse all’Exeter Hall,
London, on 12–23 June 1840. Al Congresso erano
ammesse come delegate un certo numero di donne,
aderenti al movimento: Tra queste molte impegnate in
altri campi del sociale, come le inglesi Lady Anne
Isabelle Byron, vedova di George Byron e madre della
matematica Ada Byron Lovelace, Mary Anne Rawson di
Sheffield, che si batteva per regolare il lavoro minorile, e
prime femministe, come la stessa Rawsoon, Elisabeth
Jesser Reid, fondatrice nel 1849 del Bedford College di
Londra, prima scuola superiore femminile che si
proponeva un’istruzione approfondita e laica per le
ragazze, e Elizabeth Pease, suffragista e cartista,
quacquera anche lei
assistenza
• LA carità e l’attività sociale delle donne
aristocratiche e di classe media si rivolse
all’assistenza delle madri nubili e vedove,
delle
lavoratrici
disoccupate,
delle
prigioniere, delle prostitute, diventando
anche occasione di uscita dal chiuso della
sfera domestica, di relazione tra donne, e
di affermazione delle capacità femminili
d’intervento e progettazione
assistenza
• Nel 1813, la quacchera Elizabeth Frey inizio a
visitare le carcerate mele prigioni, e per
quest'attività
fondò nel 1817 la Newgate
Society, e poi nel 1836, su scala nazionale, la
British Ladies Society e, infine, divenne una
figura chiave della riforma carceraria sia in
Inghilterra che a livello internazionale; le sue
opere furono tradotte in molte lingue. Si
adoperava per ottenere la separazione delle
celle dei carcerati uomini da quelle delle donne
e finché le donne venissero sorvegliate da
personale femminile
assistenza
• In gran Bretagna cominciò a formarsi una fitta
rete d’iniziative assistenziali organizzate da
donne: scuole, mense per bambini, uffici di
collocamento, assistenza ai carcerati e agli exdetenuti, alle madri, alle prostitute e alle ragazze
povere. L’energia delle inglesi fece molto effetto
nel resto d’Europa. In Francia, alla metà del
secolo si adoperarono per la riforma carceraria
Josephine Mallet e Madame D’Abbedie d’Arras.
Attività sociale delle donne
• L'attività sociale delle donne diventava
affermazione delle proprie capacità d'intervento
e di progettazione, di costruire collaborazione ed
associazione tra donne. Inserendosi là dove lo
stato era assente, mostrava come la società e
gli stati senza il contributo femminile non
potessero
neanche tentare di affrontare
problemi come il pauperismo, l’assistenza alle
madri, agli anziani, l’educazione della prima
infanzia.
Attività sociale delle donne
• Si proponeva dunque sempre più come una
professione, in cui le donne potevano dimostrare
una loro particolare capacità e preparazione,
frutto di una esperienza che nessun uomo
poteva avere.
• Le signore inglesi entrano in guerra con gli
amministratori delle Workhouses, denunciando
l’inumanità
anonima
del
sistema,
e
intraprendendo la riforma delle poor laws.
• Agenti dei poveri, si considerano mediatrici di
coloro che, come loro, non hanno voce né voto.
Attività sociale delle donne
• L’impegno femminile nell’assistenza
acquisisce nel corso dell’800 sempre più un
significato politico
• Dimostra la capacità femminile d’intervenire nel
sociale.
• Dimostra la capacità di costruire una
collaborazione tra donne
• Dimostra la capacità delle donne di progettare
• Costruisce rapporti tra donne di diverse classi,
Attività sociale delle donne
• Inserendosi là dove lo stato è assente, mostra
come la società e gli stati senza il contributo
femminile non possano neanche tentare di
affrontare problemi come il pauperismo,
l’assistenza alle madri,
agli anziani,
l’educazione della prima infanzia.
Interroga gli stati, dunque, su due questioni
assolutamente connesse:
• il riconoscimento del diritto femminile a
partecipare alla cittadinanza politica.
Attività sociale delle donne
• 2- l’assunzione da parte degli stati della
responsabilità di assicurare ai propri
cittadini decorose condizioni di vita.
• Voto ed welfare, per sintetizzare.
• Il volontariato è col lavoro uno dei
canali della cittadinanza femminile.
Il progetto femminista di welfare
• L’attività nel sociale contribuisce all’elaborazione
di una cittadinanza femminile- fondata si è detto
sulla maternità, ma sarebbe meglio dire sulla
“cura della vita”, o meglio sul prendersi cura
della vita,
• La filantriopia ha fatto scoprire alle donne
borghesi un altro mondo
• Le donne imparano la gestione amministrativa e
finanziaria, la comunicazione e soprattutto
l’inchiesta.
• Visitano gli slums, le strade del vizio Flora
Tristan 1840, Passeggiate londinesi.
• In questo modo accumulano saperi e pratiche
che forniscono loro una perizia potenziale.
• Attraverso il modesto personale della London
Mission o dei settlements attraverso i “relatori
dell’uno e dell’altro sesso” istituiti dalla legge
francese per i tribunali dei minori (1912),
attraverso le prime ispettrici femminili (prigioni,
scuole, laboratori e fabbriche), le donne
accedono a funzioni di autorità e al lavoro
sociale che si sta professionalizzando.
Attività sociale delle donne
• Insegnare, curare, assistere: questa triplice
missione costituisce la base delle “professioni
femminili” che a lungo porteranno il segno della
vocazione e del volontariato.
• Così, corso del XIX secolo l’organizzazione
dell’assistenza ai poveri, agli anziani, ai minori
passò sempre più in mano alle donne, in parte
malgrado l’opposizione degli uomini e in parte
con il loro appoggio.
•
Attività sociale delle donne
• Le donne allargavano in tal modo il loro
orizzonte, viaggiavano, raccoglievano fondi, si
impratichivano di istituzioni, di amministrazione
e di politica, acquisivano autonomia e spesso si
rendevano sempre più conto delle lacune della
loro istruzione.
• Come ha osservato Gisela Boch, dalla fine del
XIX secolo le battaglie delle donne per i diritti
politici e sociali, per il diritto di cittadinanza e per
l’assistenza furono strettamente collegate e i
movimenti delle donne concentrarono la loro
attenzione sui bisogni delle classi inferiori e sulla
povertà
Attività sociale delle donne
• Un ponte con le donne delle classi lavoratrici fu
costruito attraverso la messa in discussione
delle strutture a cui erano affidate l'assistenza, il
recupero, la tutela dei minori; ma anche di quelle
leggi che limitavano la libertà delle coniugate,
che escludevano le donne da quasi tutti i
mestieri e professioni, dalle consuetudini sociali
che ammettevano per le lavoratrici salari più
bassi di quelli maschili.
• .
Attività sociale delle donne
• due sono gli interventi di maggiore
impegno che corrispondono ben presto a
battaglie politiche: assistenza alle
lavoratrici- operaie urbane- e ai loro figli;
interventi a favore dei minori sfruttati e
delle prostitute
Soggetti che intervengono
• 2-a Gruppi di donne che attivano reti
femminili all’interno di un movimento bisessuato
• L’istruzione popolare
• Il socialismo
• iL Risorgimento italiano
• Il movimento antischiavista negli Stati Uniti
Soggetti che praticano
l’intervento
• Possono essere all’inizio singole donne
o gruppi di amici e amiche,
che fanno riferimento a un’ideologia o a un
progetto,
spesso i due impulsi sono collegati.
Matilde Calandrini.
• Soggetti che praticano l’intervento
• Possono essere all’inizio singole donne o gruppi
di amici e amiche, che fanno riferimento a
un’ideologia o a un progetto, spesso i due
impulsi sono collegati.
• Matilde Calandrini.
• Matilde Calandrini, nata a Ginevra ( 1794-1866),
si trasferisce in Toscana.
• Fonda scuole di mutuo insegnamento Nel 1820
apre nella villa di Pugnano ( Pisa) una scuola di
mutuo insegnamento per le figlie dei contadini.
Matilde Calandrini.
• Osteggiata dal clero riuscì solo nel 1832, con
l’aiuto del pisano Luigi Frassi e del livornese
Enrico Mayer, ad aprire una scuola a Pisa, per
bambine del popolo. Lei stessa si occupava
personalmente della preparazione delle
insegnanti.
• Si occupa intensamente di scuole, asili, e
biblioteche popolari, per elevare l’istruzione del
popolo.
• iL movimento è quello che fa riferimento a una
scuola popolare laica, in cui gli studenti siano
parte attiva.
Jeanne Deroin
• In Francia saint-simoniani e fourieristi, e
soprattutto le donne, s’impegnano per creare
istituzioni di scuola popolare. Jeanne Deroin,
(1805-1894) modesta cucitrice, studia e riesce a
superare gli esami necessari, ed apre una
scuola per l’istruzione dei figli del popolo. Nel
1848 fonda insieme ad un gruppo di amiche, la
più nota Pauline Rland, come lei socialiste, il
club dell’emancipazione delle donne, e collabora
a diversi giornali femministi
Laura Solera Mantegazza
• Laura Solera Mantegazza apre nel 1850, al piano
terreno della propria casa di Milano, il Pio Ricovero
per bambini lattanti e slattati, rivolto ai figli delle
lavoratrici; vent’anni dopo si fa promotrice, insieme
all’amica Ismenia Soriani Castelli, di una scuola
professionale per ragazze, grazie ad un contributo di
500 lire del Comune e all’aiuto d’alcune patronesse
come Paolina Magni Castiglioni e la contessa Praga
Marogna. Per sua iniziativa nasce a Milano
l’Associazione generale delle operaie
Laura Solera Mantegazza
• Mazziniana, è allieva delle giardiniere un
gruppo di donne- Bianca Milesi era sta
amaestra di disegno di Laura- che fondano
scuole d’ispirazione calandriniana, appunto
• Ad eccezione della Deroin, si tratta di donne che
fanno riferimento a progetti e movimenti misti,
maschili e femminili, in cui però la promozione
delle donne e delle bambine costituisce un tratto
essenziale.
Soggetti che praticano l’intervento
• 2- a Gruppi di donne che attivano reti femminili
all’interno di un movimento bi-sessuato
• L’istruzione popolare
• Il socialismo
• iL Risorgimento italiano
• Il movimento antischiavista nei paesi anglosassoni.
• 2- b Gruppi di donne che si organizzano e guidano
un movimento di cui sono animatrici essenziali e che
riguarda le donne e aspetti essenziali della loro
condizione
• Josephine Butler nella International Abolitionist
Federation
• Amies de la june fille
Fasi dell’intervento:
• 1- contatti con i soggetti da assistere – che
possono avvenire
• a) attraverso le istituzioni- carceri, tribunali,
scuole
• b) attraverso precedenti iniziativa- A Milano
Alessandrina Ravizza come primo intervento
fonda le mense popolari,
• C) attraverso il casa per casa, o meglio fabbrica
per fabbrica, o strada per strada, insomma
recandosi nei luoghi dove si possono trovare
soggetti interessati dall’intervento
Fasi dell’intervento
• 2- messa a disposizione di strutture nidi,
asili, case-rifugio,- Houses of rest, Asilo
Mariuccia
• 3- recupero, là dove c’è da recuperare,
• 4- costruzione della coscienza, attraverso
colloqui, riunioni collettive, istruzione,
anche sulle possibilità legali di difesa,
istruzione professionale
• 2- messa a disposizione di strutture nidi,
asili, case-rifugio,- Houses of rest, Asilo
Mariuccia
• 3- recupero, là dove c’è da recuperare,
• 4- ricostruzione della coscienza, attraverso
colloqui, riunioni collettive, istruzione,
anche sulle possibiltà legali di difesa,
istruzione professionale
Fasi dell’intervento
• Agenti dei poveri, si considerano mediatrici
di coloro che, come loro, non hanno voce né
voto.
• Tra le donne e i proletari esiste un legame
simbolico derivante dalla loro esclusione, dal
comune non godimento di diritti enunciati ma
non dati,.
• In nome degli esclusi, dei deboli, dei bambini,
dei deboli e di tutte le altre donne, rivendicano
il diritto di rappresentanza locale e persino
nazionale.
Fasi dell’intervento
• Le siffragette inglesi si basano su questo
tipo di potere per rivendicare il diitto al voto ,
prima di tutto quello locale
• Le donne intervengono sul piano legislativo
come gruppo di pressione, con
l’associazione o la petizione (divorzio,
protezione del lavoro).
• Diventano così protagoniste della città e
dello Stato.
• Il destino materno viene rovesciato: non è
una limitazione, ma una ricchezza.
Il destino materno
• dà esperienza, capacità di condivisione, e
quindi di conoscenza, e di autorevolezza
per trattare i temi della povertà, della
salute, dell’istruzione
• queste competenze sono fondamentali
per la Nazione.
Fasi dell’intervento
• Quello locale è l’orizzonte in cui le loro reti,
formali o informali, agiscono più efficacemente,
soprattutto nella prima metà dell’800
• Ad Utica( Stato di New York) nel 1832 esistono
quanta associazioni femminili ( Maternal
associations, Daughters of Temperance) che si
dedicano soprattutto alla protezione delle
ragazze, minacciate dalla prostituzione, e che
fanno vera e propria polizia sessuale.
• S’inizia a mettere in discussione la doppia
morale.
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Storia di genere in età contemporanea