Infermieristica clinica Metodologia Infermieristica Applicata Capacità di “osservare” il paziente e “rilevare” “segni” e “sintomi” di malattia che può presentare, comprendendone il significato medico Osservazione infermieristica del paziente 1° livello di osservazione livello di coscienza - capacità di relazione funzioni vitali funzione cardiaca: polso arterioso funzione respiratoria: respiro funzione renale: diuresi “Bisogni” biologici e psicologici del paziente 2° livello di osservazione osservazione infermieristica relativa a specifici aspetti aspetto della cute e delle mucose stato di idratazione stato di nutrizione decubito, postura, deambulazione osservazione dei vari distretti corporei Caratteri del polso arterioso ampiezza ritmo frequenza SINCOPE LIPOTIMIA NORMALE PRESSIONE ARTERIOSA IPERTENSIONE ARTERIOSA IPOTENSIONE ARTERIOSA Respirazione La respirazione è la funzione biologica che permette all’organismo di immettere ossigeno e di emettere anidride carbonica le fasi della respisazione sono: la inspirazione la espirazione Come valuta l’infermiere la respirazione del paziente ? Con l’anamnesi Con l’osservazione diretta del paziente Osservazione diretta del paziente Movimenti del torace respirazione presente - assente Frequenza respiratoria Osservazione della cute e delle mucose del paziente Osservazione della postura del paziente Osservazione della “facies” Anamnesi relativa alla respirazione del paziente Signore – Signora come le sembra di respirare ? Le sembra di avere “affanno” quando cammina ? O quando sale le scale ? Ha avuto affanno anche stando a riposo ? Dispnea Sensazione di “cattiva” o difficoltosa respirazione che avverte il paziente Nel compiere una attività fisica di diversa intensità: dispnea da sforzo Stando a riposo : dispnea a riposo Scompenso cardiaco Sindrome (insieme di sintomi e segni clinici) dovuta al deteriorarsi più o meno rapido, della funzione di “pompa” del cuore Sinonimo: insufficienza cardiaca Cause di scompenso: tutte le malattie cardiache possono portare a scompenso cardiaco: MALATTIE CARDIACHE Malattie delle valvole cardiache Malattie del muscolo cardiaco Malattia delle arterie del cuore Aritmie cardiache Principale sintomo di scompenso cardiaco: Dispnea CLASSIFICAZIONE DELLO SCOMPENSO CARDIACO IN BASE ALLA GRAVITA’ DELLA DISPNEA Dispnea per sforzi intensi 1° stadio Dispnea per sforzi moderati 2° stadio Dispnea per sforzi lievi 3° stadio Dispnea a riposo 4° stadio Edema periferico Edema periferico Segno della fovea Pressione idraulica Pressione osmotica Altre manifestazioni cliniche presenti in pazienti con scompenso cardiaco: Tosse Frequenza cardiaca aumentata (sensazione di palpitazione precordiale) Oliguria Edema polmonare acuto Complicanza di particolare gravità che può verificarsi nello stadio più avanzato dello scompenso cardiaco, dovuta all’accumulo di acqua negli alveoli polmonari. Alveolo polmonare Paziente si presenta con intensa dispnea Respira un po’ meno male con il busto eretto: ortopnea Ha una sensazione di fame d’aria, di senso di affogamento, di morte imminente presenta cianosi delle labbra, sudorazione fredda della cute Se non il medico non interviene rapidamente il paziente muore DOLORE “Un’emozione opposta al piacere” [Aristotele] “Un campanello d’allarme che avverte l’anima di un pericolo imminente” [Cartesio] DOLORE “Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata ad un danno tissutale potenziale o in atto, o esperienza descritta in termini di tale danno” [IASP International Association of Study on Pain] Basi anatomiche del dolore Recettori Nervi conduttori Corna posteriori e sostanza bianca del midollo Cervello (talamo, corteccia cerebrale) Classificazione del dolore in base ai meccanismi Dolore su base chimica - infiammazione - ischemia Classificazione del dolore in base alle vie nervose che veicolano lo stimolo - DOLORE SOMATICO - DOLORE VISCERALE DOLORE SOMATICO Dolore dovuto alla stimolazione di recettori della cute, e dei tessuti immediatamente sottostanti. Sede: quella dello stimolo dolorifico Nervi che trasmettono la sensazione dolorifica: nervi somatici DOLORE VISCERALE Dovuto alla stimolazione dei recettori dolorifici di un organo interno. Sede del dolore non specifica dell’organo interessato Nervi interessati: nervi del sistema vegetativo A Patologie dello stomaco Patologie del duodeno Patologie del pancreas Patologie della colescisti Infarto del miocardio B Patologie dell’intestino tenue Patologie del pancreas (pancreatite) Fase iniziale della appendicite C Patologie del colon scendente, discendente e/o perlvico Patologie del sigma o del retto Patologie della vascica Patologie dell’utero e/o dell’ovaio Transitorio: vi è stimolazione dei nocicettori, senza danno tissutale. Scompare con la cessazione dello stimolo Acuto: è un dolore nocicettivo, di breve durata, dovuto in genere a un danno tissutale; il dolore scompare con la riparazione del danno. Recidivo: come quello acuto ma che si ripete più volte Persistente: dolore protratto nel tempo (lo rendono tale la permanenza dello stimolonel tempo) Cronico: dolore che accompagna patologie croniche Dolore sintomo / Dolore malattia Dolore come malattia: è il dolore cronico, o quanto meno ricorrente, che non dà tregua al paziente. [René Leriche, La chirurgie de la douleur,1949] Il dolore è un sintomo, ma si può riconoscere alla osservazione del paziente ? la “facies” e l’espressione del paziente ne sono lo specchio Adolf Wildt Maschera del dolore (Autoritratto), 1909 marmo, cm 38 x 32 x 20 Il dolore è un sintomo che il medico deve eliminare Ma è molto utile “indagare” questo sintomo per formulare la diagnosi Aspetti semeiologici del dolore Intensità del dolore Sede del dolore Irradiazione Andamento temporale Fattori scatenanti Fattori allevianti “Qualità” del dolore Misurazione del dolore 10 10 5. Atroce 4. Forte 3. Moderato 2. Lieve 0 1. Assente 0 Varie “qualità” del dolore Tensivo Gravativo Costrittivo Oppressivo Lacerante Perforante Lancinante Pulsante Bruciante Urente Pungente Tipi particolari di dolore doglia, colica, spasmo, crampo, nevralgia Dolore colico Colica renale Colica biliare DOLORABILITA’ DOLORE INDOTTO DA UNA MANOVRA ESEGUITA DAL MEDICO AI FINI DIAGNOSTICI Paziente in stato di shock Gravissima condizione patologica che mette a rischio la vita del paziente Caratterizzata da marcata riduzione della pressione arteriosa e rallentamento della circolazione sanguigna ma non vi è completo arresto cardiocircolatorio Il paziente non va incontro a sincope Contenente: vasi sanguigni Contenuto: sangue Il volume di sangue contenuto nel letto circolatorio si riduce rispetto al volume del contenente. La pressione sanguigna scende L‘irrorazione dei tessuti è severamente compromessa Se questo stato prosegue per oltre 10 min. si ha: ipossia (mancanza di ossigeno) dei tessuti Si formano sostanze acide nell‘organismo Acidosi metabolica Pressione sanguigna molto bassa (talora imprendibile) polso di ampiezza ridotta (talora difficilmente percepibile) Frequenza del polso aumentata Cute fredda e sudata Il paziente inizialmente è cosciente Solo in seguito al perdurare dello shock diventa “soporoso” ed in seguito perde completamente coscienza La riduzione pressoria porta a riduzione della funzione renale Insufficienza renale (pre-renale) SHOCK EMORRAGICO Si riduce il “contenuto” (sangue) per emorragia Causa più frequente: Ferita esterna o interna Shock anafilattico Brusco aumento del letto vascolare (contenente) per vasodilatazione FARMACO PUNTURA D’INSETTO Shock chirurgico Shock traumatico Shock settico Meccanismi diversi portano a riduzione del letto vascolare SHOCK CARDIOGENO da non confondere con l’arresto cardiaco Si riduce molto l’efficienza del cuore nel pompare il sangue nella circolazione Può essere lo stadio finale di una grave insufficienza cardiaca Centro termoregolatore Controlla la temperatura corporea Equilibrio tra calore prodotto e calore disperso dall’organismo Recettori termici Vasodilatazione cutanea Sudorazione Temperatura corporea normale Temperatura orale: 36,8 ± 0,4 ° C Temperatura rettale: più alta di 0,4 °C rispetto a quella orale La temperatura corporea normale varia nell’arco delle 24 ore raggiungendo valori massimi nel pomeriggio. Valori massimi di temperatura orale registrati in soggetti normali 37,2 ° C alle 6 del mattino 37,7 °C alle 4 del pomeriggio Fattori responsabili della febbre Pirogeni esogeni prodotti microbici tossine microbiche interi microorganismi Pirogeni endogeni citochine piogene IL-1, IL-6 tumor necrosis factor Innalzamento della soglia del centro termoregolatore SINTOMI DI ACCOMPAGNAMENTO DELLA FEBBRE Cefalea, mialgie, dolori articolari aumento della frequenza del polso arterioso Brividi, sudorazione COMPLICANZE Herpes labiale Convulsioni febbrili Delirio Febbre intermittente 40 39 38 37 8 12 16 20 24 4 Febbre remittente 40 39 38 37 8 12 16 20 24 4 Febbre continua 40 39 ° ° 38 ° ° ° ° 37 8 12 16 20 24 4 Febbre ricorrente Caratterizzata da un breve accesso febbrile intervallato da uno a più giorni di temperatura normali Malaria Stato di coscienza Stato confusionale (disorientamento temporo-spaziale) COMA In medicina si definisce coma un profondo stato di incoscienza che può essere provocato: -da intossicazioni (stupefacenti, alcool, tossine), -alterazioni del metabolismo (ipoglicemia, iperglicemia, chetoacidosi) -danni e malattie del sistema nervoso centrale (ictus, traumi cranici, ipossia). Il coma è diverso anche dal sonno, perché il sonno è sempre interrompibile, mentre non è possibile "svegliare" a piacere una persona in stato di coma Il coma è diverso dallo stato vegetativo che a volte può susseguire ad esso: un paziente in stato vegetativo ha perso le funzioni neurologiche cognitive e la consapevolezza dell'ambiente intorno a sé, ma mantiene quelle non-cognitive e il ciclo sonno/veglia; può avere movimenti spontanei e apre gli occhi se stimolato, ma non parla e non obbedisce ai comandi. I pazienti in stato vegetativo possono apparire in qualche modo normali: di tanto in tanto possono fare smorfie, ridere o piangere Il coma non è nemmeno indice di morte cerebrale, cioè di cessazione irreversibile di tutte le funzioni del cervello: può accadere che un paziente in coma sia in grado di respirare da solo, mentre uno decerebrato non può farlo mai. . Funzioni del rene Escrezione prodotti del catabolismo e sostanze estranee Regolazione equilibrio acidobase Regolazione della pressione arteriosa Regolazione dell’equilibrio Idro-elettrolitico Stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi DIURESI NORMALE AUMENTATA: POLIURIA DIMINUITA: OLIGURIA ASSENTE: ANURIA Calcolo ostruente Colica renale Sintomi da patologie delle basse vie urinarie Stranguria Disuria Pollachiuria Il primo approccio al malato: spunti di semeiotica. M. Ceccherini Edizione Sorbona. Milano Medicina Interna R. Massini Ed. Mc Graw-Hill Semeiotica infermieristica Osservazione del paziente Ascolto del paziente Professionalità Doti umane Aterosclerosi coronarica insufficienza coronarica ischemia cardiaca Insufficienza coronarica E’ la condizione patologica caratterizzata da inadeguatezza del circolo coronarico a garantire un adeguato apporto di sangue al muacolo cardiaco. Malattie cardiache (cardiopatie) Cardiopatia ischemica insufficienza coronaria ischemia miocardica angina pectoris infarto del miocardio Malattia a carico di una o più valvole cardiache Malattie del muscolo cardiaco Cardiopatie acquisite o congenite TIPI DI DOLORE • Nocicettivo • Neuropatico • Psicogeno