DISPNEA Definizione etimologica Dys: Pneo: difficile respiro Genesi multifattoriale Meccanismi non completamente conosciuti Fattore prognostico di breve sopravvivenza DISPNEA Definizione clinica Una soggettiva difficoltà a respirare non necessariamente correlata allo sforzo effettivo che induce il soggetto a ridurre l’attività o aumentare la ventilazione DISPNEA Definizione fisiologica Il risultato di una richiesta di prestazione ai polmoni superiore alle loro capacità di risposta DISPNEA Definizione etiologica Il campanello d’allarme di una malattia DISPNEA Definizione quality of life La sofferenza causata dalla difficoltà respiratoria che peggiora la Q.of L. DISPNEA Terminologia Tachipnea Iperventilazione DISPNEA Prevalenza I tassi di prevalenza della dispnea in fase avanzata di malattia varia dal 29% al 74% DISPNEA meccanismi fisiologici CONTROLLO della RESPIRAZIONE Centro del respiro Midollo PaCO2 Glomi carotidei Carotidi PaO2 Recettori juxtacapillari Polmoni Pha DISPNEA meccanismi fisiologici RESPIRAZIONE Scambi gassosi tra compartimento aereo(alveoli)/sangue 500ml di aria x 15 volte/minuto Spazio morto anatomico 350 X 15 = 5 litri/minuto DISPNEA meccanismi fisiologici LAVORO RESPIRATORIO VENTILAZIONE _________________ PERFUSIONE = 1 DISPNEA meccanismi fisiologici LAVORO RESPIRATORIO VENTILAZIONE MINUTO ______________________ VENTILAZIONE VOLONTARIA MASSIMA DISPNEA Fisiopatologia AUMENTO dello SFORZO RESPIRATORIO per VINCERE un CARICO MECCANICO Malattia polm.ostruttiva Malattia polm. restrittiva Versamento pleurico DISPNEA Fisiopatologia AUMENTO dello SFORZO MUSCOLARE per MANTENERE un NORMALE CARICO DI LAVORO Debolezza neuromuscolare Cachessia Astenia DISPNEA Fisiopatologia AUMENTO delle RICHIESTE VENTILATORIE Ipossiemia Ipercapnia Acidosi metabolica Anemie DISPNEA CAUSE Dovute al tumore Ostruzione vie aeree int/est Sindrome mediastinica Versamento pleurico Massa tumorale Ascite Epatomegalia DISPNEA CAUSE Legate indirettamente al tumore Sindrome paraneoplastica Embolia polmonare Cachessia Polmonite Anemizzazione DISPNEA CAUSE Dovute ai trattamenti Pnx (chirurgica) Pneumonectomia Fibrosi (radioterapia) Fibrosi (chemioterapia) Cardiopatie Anemia e infezioni DISPNEA CAUSE Da patologie concomitanti Ansia Depressione Polmonite Cardiopatia BPCO Scala di BORG per la valutazione della dispnea 0 Niente dispnea 0,5 Molto, molto leggera (appena percettibile) 1 Molto leggera 2 Leggera 3 Moderata 4 Un po’ grave 5 Grave 6 7 Molto grave 8 9 Molto, molto grave (quasi il massimo) 10 Il massimo V.A.S. CAUSE ACUTE Versamento Pericardico Embolia Polmonare Infezioni Polmonari CAUSE ACUTE Dolore toracico Tosse Dispnea Presenza TVP EMBOLIA POLMONARE CAUSE ACUTE Dolore toracico Dispnea Manovre invasive ( CVC, toracentesi ecc.. PNX CAUSE ACUTE Dispnea Tachicardia Tosse Ipotensione Angina TAMPONAMENTO CARDIACO CAUSE ACUTE Dispnea da sforzo Tachipnea Palpitazioni Anemia CAUSE ACUTE Dispnea Agitazione Cianosi Sudorazione Rantoli Ronchi EPA EDEMA POLMONARE ACUTO Furosemide 50 mg Metilprednisolone 20-40 mg Morfina 5 mg s.c. 02 terapia DISPNEA Trattamento causale Ostruzione bronchiale Chemio radioterapia palliativa Brachiterapia endoluminale disostruttiva Laserterapia Stent metallico DISPNEA Trattamento causale Linfangite carcinomatosa Chemio radioterapia palliativa DISPNEA Trattamento causale Versamento pleurico Chemioterapia palliativa Toracentesi Pleurodesi chimica DISPNEA Trattamento causale BPCO Antibiotici Corticosteroidi Broncodilatatori Ossigenoterapia DISPNEA Trattamento sistemica BRONCODILATATORI Da usare in caso di dispnea da ostruzione bronchiale Metilxantine: azioni stimolano il C.R. stimolano la muscol. resp dimin. le resistenze perif. aumentano le gittata card. rilassamento musc.liscia DISPNEA Trattamento BRONCODILATATORI Xantine Da usare in caso di dispnea da ostruzione bronchiale Metilxantine:controindicazioni nausea aritmie Teofillina Aminofillina 250-500 mg/12 h 200-450 mg/die DISPNEA Trattamento BRONCODILATATORI Agonisti Beta2stimolanti Salbutamolo Fenoterolo Formoterolo ( Ventolin) (Dosberotec) (Foradil) DISPNEA Trattamento BRONCODILATATORI Anticolinergici Ipatropio bromuro (Atem spray) Ossitropio bromuro (Oxivent) Tiotropio (Spiriva) DISPNEA Trattamento Corticosteroidi azione attività antiinfiammatoria dei corticosteroidi sembra essere legato all’induzione della sintesi di due proteine, la vasocortina e la lipocortina (Toepert, 1988): la vasocortina inibisce la formazione di edemi, la lipocortina inibisce la formazione di acido arachidonico attraverso l’inibizione dell’enzima fosfolipasi A2 che libera l’acido dai fosfolipidi di membrana (Toepert, 1988). Di conseguenza viene inibita la formazione di mediatori dell’infiammazione (prostaglandine, prostacicline, leucotrieni) che derivano dalla cascata dell’acido arachidonico. DISPNEA Trattamento Corticosteroidi Prednisone Desametasone 10-60 mg/die 4-16 mg/die DISPNEA Trattamento Sedativi Benzodiazepine Fenotiazine Lorazepan 0,5-1 mg/die Midazolam 1 mg/h Clopromazina 25-50 mg/8h Aloperidolo 10-15 mg/die DISPNEA Trattamento Ruolo degli oppiodi Una Cochrane Review ha dimostrto l’efficacia dell’uso degli oppioidi nella gestione della dispnea da cancro DISPNEA Trattamento Azione degli oppiodi La frequenza respiratoria Determinano sedazione centrale Inducono broncodilatazione DISPNEA Trattamento Ruolo dell’Ossigenoterapia Studi randomizzati e controllati tra O2terapia e aria ambiente hanno dimostrato uguale efficacia nel trattamanto della dispnea (Bruera 2003) Dispnea Trattamento Terapie di supporto Tecniche di rilassamento FKT Couselling DISPNEA Trattamento MISURE GENERALI Far assumere posizione seduta Ambiente illuminato e ventilato Tranquillizato Non lasciato solo SEDAZIONE PALLIATIVA Il Documento è stato elaborato dal Gruppo “Cultura ed etica di fine vita”della SICP SEDAZIONE PALLIATIVA Definizione 1. Sedazione Palliativa (SP), in generale: pratica volta ad alleviare sintomi refrattari riducendo lo stato di coscienza in misura adeguata e proporzionata alle necessità 2 .Sedazione Palliativa degli Ultimi Giorni: si tratta della stessa pratica di cui al punto 1, ma effettuata quando la morte è attesa entro un lasso di tempo compreso tra poche ore e pochi giorni, secondo una valutazione del medico. SEDAZIONE PALLIATIVA Definizione Sintomo Refrattario “Il sintomo refrattario è un sintomo che non è controllato in modo adeguato, malgrado sforzi tesi a identificare un trattamento”. SEDAZIONE PALLIATIVA I sintomi refrattari identificati come indicazioni più frequenti alla SP, in campo oncologico, sono: dispnea, delirium, dolore, vomito incoercibile, stato di male epilettico, sofferenza totale; SEDAZIONE PALLIATIVA Controllo e monitoraggio della sedazione. La SP ha per scopo il sollievo della sofferenza; l’uso dei farmaci deve quindi essere adattato e monitorato in relazione alla profondità, continuità e durata della sedazione necessaria per ottenere tale effetto. Si raccomanda perciò un’attenzione specifica alla rilevazione, ed alla documentazione del quadro clinico e del grado di sedazione ottenuto SEDAZIONE PALLIATIVA Numero Pz/anno 40 35 30 2008 2009 2010 2011 2012 25 20 15 10 5 0 14 18 19 34 38 SEDAZIONE PALLIATIVA Giorni di Trattamento 3 2,5 2 SICP ASL 13 1,5 1 0,5 0 2,8 2,3 SEDAZIONE PALLIATIVA FARMACI PAZIENTE ADULTO non in terapia oppioide MORFINA CL FENTANYL* BOLO: 5-10 mg ev/sc MANTENIMENTO 0,01-0,02 mg/Kg/h BOLO:25-75 mcg MANTENIMENTO50-300 mcg/24 h ADULTO in terapia oppioide MORFINA CL. incrementare del 20-30 % e.v./s.c. SEDAZIONE PALLIATIVA BENZODIAZEPINE MIDAZOLAM (concentrazione:1mg in 1 ml di sol glucosata o salina) BOLO 1-5 mg (0,01-0,07 mg/Kg) IN CONTINUO: 0,5-5 mg/h s.c.-e.v. IPNOTICI PROPOFOL Farmaco per uso ospedaliero solo da parte di specialista in anestesia e rianimazione BOLO 20-100 mg IN CONTINUO 0,2-2 mg/Kg/h e.v.